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#Massimiliano Loizzi
susieporta · 6 months
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Quello che sta accadendo in queste ore ad Elena Cecchettin è la perfetta dimostrazione che viviamo in una società patriarcale che non ammette una narrazione diversa da quella imposta dall'uomo:
per una volta una donna -
la sorella di Giulia 103esima vittima di femminicidio - non si adegua al copione prestabilito e non si presenta come donnina da consolare, sofferente e materna come ogni donna dovrebbe essere ma diventa accusatrice del sistema e accusa tutta la società patriarcale, sessista e omofoba, additando ogni singolo uomo come complice di questo sistema, di questa narrazione che è terreno fertile su cui cresce e si nutre ogni femminicidio.
E cosa accade?
Che d'un tratto Elena Cecchettin non è più vittima o sorella della vittima ma diventa colpevole:
colpevole di fare fuorvianti discorsi ideologici, di essere satanista - perché indossa una felpa di un noto brand skater che un pirla leghista (ma che purtroppo riveste ruolo di funzionario pubblico)
scambia, o meglio, vuole scambiare, per un simbolo di satana -
di essere una ragazzina plagiata, di essere una matta che accusa tutti gli uomini di essere degli assassini di piangere poco di piangere troppo
di parlare
eccetera eccetera eccetera
E via a indagare nel suo privato, tra i suoi profili, nelle sue scelte personali, nelle sue toto, e a criticare ogni sua singola espressione, parola, immagine, anche del passato eccetera eccetera eccetera
E così davanti agli occhi di tutti e dell'opinione pubblica intera si commette un altro femminicidio:
non la uccidiamo ma la stiamo mettendo alla gogna.
Perché?
Perché una donna non dovrebbe poter sempre dire quello che pensa.
Soprattutto se quel pensiero non piace a noi maschi.
E quindi ecco che quello che sta accadendo in queste ore ad Elena Cecchettin è la perfetta dimostrazione che viviamo in una società patriarcale, sessista, razzista, omofoba e maschile che non ammette alcuna narrazione diversa da quella imposta da noi maschi:
Perdonaci Giulia
Perdonaci Elena
"Spacchiamo tutto"
Massimiliano Loizzi
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rideretremando · 2 years
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- da quasi 3 ore venivano picchiate, massacrate, spaccate, spezzate, indiscriminatamente persone inermi e indifese di ogni età: ragazzi, ragazze, anziani, uomini, donne e anche dei ragazzini con meno di 14 anni, tutte persone che manifestavano pacificamente;
- da circa 2 ore venivano sparati di continuo lacrimogeni ad altezza uomo, contro manifestanti inermi e disarmati, per questo motivo molti di loro SI COPRIVANO IL VOLTO per proteggere naso, occhi e bocca alla "men peggio" e con mezzi di fortuna dai gas nocivi che procuravano orticaria, problemi respiratori, forti bruciori agli occhi ;
- da più di 2 ore vengono fotografati diversi carabinieri intenti a sparare ad altezza uomo colpi che, per puro caso, non feriscono nessuno;
- da più di 2 ore svariate camionette passavano a tutta velocità tra la folla che manifestava, zigzagando fra coloro i quali cercavo di sfuggire;
- da qualche minuto in Piazza Alimonda un defender dei CC è fermo seppur avesse davanti a se una via di fuga (come dimostrano svariate foto e video) e i manifestanti, fra i quali Carlo Giuliani, si trovano a circa 5 metri di distanza dalla stessa;
- da svariati secondi un cc all'interno del sudetto defender impugna una pistola, puntandola ad altezza uomo verso i manifestanti;
- è soltanto allora che Carlo si china per prendere un estintore VUOTO con l'intento FORSE di lanciarlo verso il CC che avrebbe potuto sparare verso qualche manifestante;
- alle 17.21 viene esploso un colpo che colpisce al volto Carlo Giuliani, un ragazzo di 23 anni con l'unica colpa di voler cercare di difendersi;
- da più di 3 ore, ovunque, manifestanti come Carlo venivano massacrati da carabinieri e poliziotti e altri e altre ancora verranno massacrati senza alcun motivo il giorno dopo, poi nella notte della Diaz e nelle orribile lunghissime ore delle torture di Bolzaneto.
Da 21 anni la maggior parte degli italiani e delle italiane parla a sproposito di Carlo Giuliani ignorando la montagna di prove foto e video che documentano i fatti, ma attenendosi a quell'unica ingannevole foto proposta da tutti i mass media per raccontare un'unica, sola versione distorta dei fatti.
E così anziché guardare la luna, continuano a fissare il dito.
Massimiliano Loizzi
"Che tutte le donne
e tutti gli uomini
sappiano
la differenza
tra una mano che offende
e la resistenza"
20/07/2022
#pernondimentiCarlo
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corallorosso · 4 years
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Perchè è importante ricordare Giulio Regeni di Massimiliano Loizzi Ci sono alcune storie che per un motivo o per un altro ti restano sulla pelle, ti spaccano l’anima e non ti lasciano più. Quella di Giulio Regeni, per me, è una di queste e mi sono domandato tante volte perché. Ho trovato molte risposte ma quella che più mi ha convinto è che Giulio, per me, è un ragazzo che resterà ragazzo per sempre, e come tale è un figlio. E quando diventi padre, forse, hai uno sguardo più delicato nel guardare alle vite degli altri, dei figli degli altri, ragazzi e ragazze. (...) Mi manca perché Giulio è il migliore di tutti noi, è quanto di meglio potremmo essere ed è come vorrei che fossero i miei figli da grandi: un uomo e una donna coraggiosi, che si pongono aldilà di tutto per continuare un sogno, per sostenere e dar voce a chi ne ha bisogno, ai più deboli... Perché gridare forte “Verità per Giulio Regeni”, non vuol dire soltanto dar pace alla memoria di un povero ragazzo trucidato e ammazzato ingiustamente. Vuol dire rendere giustizia alla verità di un’intera generazione, di un intero paese, che è stanco di vedere perire la morale e l’etica sotto il peso degli interessi di stato economici e politici, perché il nostro primo interesse dovrebbe essere – anzi è – la vita di ogni essere umano a prescindere da qualsiasi cosa. "Verità per Giulio Regeni" è la liberazione di una generazione e di un paese stanchi di veder morire innocenti ovunque, in qualunque parte del mondo e non sentire urla di strazio, ma commenti di cani rabbiosi senza rabbia, capaci solo di fomentare odio che incitano alla morte dell’altro, del diverso da te. Quella di Giulio è una vicenda che dovrebbe racchiudere attorno a se tutto un paese, una storia che dovrebbe unire gli esseri umani in nome di un’orribile ingiustizia evidente e lampante ma nonostante tutto invece è una storia che qualcuno ha saputo usare per dividere, creare odio, falsità. "Verità per Giulio Regeni" è l’urlo di una generazione che non vuole più vedere il falso e la costruzione della "verità" portate a regime di normalità. Giulio è mio figlio, è nostro figlio e mi manca per tutto questo e per molto altro ancora. E farò tutto quanto sia in mio potere perché nessuno lo dimentichi mai...
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lamilanomagazine · 3 years
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Torna Profondo Giallo, il festival noir di Piacenza.
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Dopo la sosta forzata del 2020, torna Profondo Giallo, il festival noir di Piacenza. Per la sua terza edizione il festival (www.festivalprofondogiallo.it) che Piacenza dedica al genere più amato dai lettori coinvolgerà diversi luoghi della città, in diversi momenti, in modo da creare un vero e proprio “novembre giallo” piacentino. In due settimane verranno offerti alla città 14 incontri con autori di profilo nazionale, uno spettacolo teatrale, due reading letterari, un film e una serata live. Oltre a tutto questo, nella due giorni a Palazzo Farnese non mancherà un mercatino dove trovare tantissima letteratura gialla e una serata “extra”, quella al Dubliners Irish Pub dove andrà in scena la cena con delitto. Anche questa edizione di Profondo Giallo nasce dalla collaborazione di realtà piacentine che operano nel mondo del libro e della cultura: Officine Gutenberg, Papero Editore, Cinemaniaci, Crisalidi Teatro, le librerie Bookbank e Fahrenheit451 e Piacenza Music Pride. La terza edizione di Profondo Giallo durerà oltre due settimane, dall’apertura di sabato 6 fino alla chiusura di martedì 23 novembre, spaziando dai libri al cinema, dalla musica al teatro.  L'anteprima consiste in un doppio appuntamento letterario di grande spessore, nella splendida cornice di sala 7 di Palazzo Farnese: sabato 6 alle 17.30 sarà ospite un vecchio amico del festival, Valerio Varesi, che presenterà il suo "Reo confesso" (Mondadori), mentre il giorno successivo, domenica 7 alle 17.30, sarà la volta di Piergiorgio Pulixi con "Per mia colpa", edito da Mondadori. Novità della terza edizione sono però i due reading di testi inediti e scritti appositamente per Profondo Giallo: giovedì 11 alle 21 presso la prestigiosa location della Galleria Alberoni Grazia Verasani, l'amatissima creatrice di Giorgia Cantini, leggerà il suo testo dedicato all'Ecce Homo di Antonello da Messina, mentre domenica 14 alle 18, a Palazzo Farnese, Fausto Vitaliano, sceneggiatore di punta di Topolino, omaggerà il Fegato etrusco custodito nei Musei Civici. Al centro di queste due settimane gialle ci sarà il fine settimana del 13 e del 14 novembre, durante il quale nella splendida cornice di sala 7 di Palazzo Farnese si terrà una lunga serie di incontri con scrittori di livello nazionale. Sabato dalle 11 alle 13 saranno ospiti Fabiano Massimi con “I demoni di Berlino” (Longanesi) e Ludovico Delvecchio con “Morte nel bosco nuovo” (Elliot), mentre nel pomeriggio – dalle 15 alle 19 – sarà la volta di Nadia Busato con "Padania Blues" (SEM), Andrej Longo con "Solo la pioggia" (Sellerio), Omar Di Monopoli con "Brucia l'aria" (Feltrinelli) e Vincent Spasaro con "Morte sul vulcano" (New Compton). Altri sei incontri sono previsti per domenica 14, sempre suddivisi in due al mattino e quattro al pomeriggio. Si inizia alle 11 dialogando con Stefano De Bellis e Edgardo Fiorillo, autori di "Il diritto dei lupi" (Einaudi) per poi accogliere Paolo Nori con il suo "Sanguina ancora. L'incredibile vita di Fëdor Dostoevskij". Si riprende alle 15 con Sara Savioli e il suo “Il testimone chiave” (Feltrinelli); segue Ben Pastor, ormai di casa a Profondo Giallo, con “La singagoga degli zingari” (Sellerio); alle 17 è la volta di Chiara Moscardelli con "Teresa Papavero e lo scheletro nell'intercapedine" (Giunti); chiude alle 18 il già citato evento dedicato al Fegato Etrusco da Fausto Vitaliano. Per il teatro, l'appuntamento è per venerdì 12 novembre, alle ore 21 al Teatro San Matteo con "Il Matto 2 ovvero io non sono Stato. Una tragica farsa sul processo Giuliani e le morti di Stato": dopo lo straordinario successo di pubblico e critica de “Il matto”, Massimiliano Loizzi riporta in scena il suo folle personaggio, dissacrante, ironico e drammatico, per una seconda, del tutto nuova e differente inchiesta di ordinaria follia sulle morti di stato. Al cinema (mercoledì 17, ore 21, Sala Ritz) sarà proiettato "Il caso Braibanti", il docufilm dedicato allo scrittore e drammaturgo di Fiorenzuola d’Arda al centro della vicenda giudiziaria negli anni ‘60, il cosiddetto “caso Braibanti”, e incontreremo la regista Carmen Giardina. Martedì 22, nella prestigiosa location della ex Chiesa del Carmine, sarà ospite Simone Scafidi, autore del libro dedicato al grande classico dell'horror italiano "…e tu vivrai nel terrore! L'aldilà" di Lucio Fulci. Per la musica domenica 21 alle 17 al Milestone, sede del Piacenza Jazz Club, è previsto il live "Nosferatu: the horror simphony" del duo Vox Organalis, costituito da Francesco Orio e Luca Perciballi: i due musicisti musicheranno dal vivo la colonna sonora del famoso film di W.F. Murnau del 1922. Il festival di concluderà con un'apertura ai new media: martedì 23 alle 21, alla limonaia di Palazzo Ghizzoni Nasalli, Germano Lanzoni, il celebre attore protagonista de “Il Milanese Imbruttito” presenterà "La terra dei pirla", edito da Rizzoli. Read the full article
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generati-0-n · 7 years
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Il 5 ottobre del 1993 era una giornata grigia come questa di oggi e ricordo benissimo le sensazioni di quei pomeriggi di tarda estate o fresco autunno di me quindicenne : la gioia della malinconia, l'addio dell'estate, l'arrivo dei primi freddi, di un nuovo anno. Pomeriggi passati a spiare il mare fuori, la vita fuori, nascosto tra le pagine dei miei libri e dei miei fumetti. Cicciotello, capellone, attaccato dall'acne da ogni fronte e su tutta la fronte, sconfitto e mai vinto, sognavo imprese leggendarie, mentre consumavo quelle vignette che raccontavano della piccola Gwen, del suo per amore per Peter, del collage, delle notti fuori ad aspettare, i concerti, il rock degli anni '70, i Beatles, i Led Zeppelin, John Belushi che urlava ai compagni di non arrendersi ai nazisti del campus e poi dell'Illinois, i ragazzi che tornavano dal vietnam in un qualsiasi mercoledì da leoni, ed ancora la dolce piccola Gwendy, con la sua fascia poggiata sui lunghi capelli biondi, con il suo amore per Peter che avrei dato una gamba per poterne ricevere un po', e se non il suo almeno quello di Angela in prima fila, bionda anche lei, e poi Jack Frusciante che era uscito dal gruppo, i Queen, i Ramones, il Rocky Horror a memoria, il breakfast club, Arturo Bandini, Gwendy e SimonGarfunkel, sempre, di continuo, SimonGarfunkel, con le cuffie attaccate allo stereo per non svegliare mia madre, per sentirmi lontano, per cercare di andare via spiando il mare, il mondo fuori. Giuseppe era come me. Amici, di quelli inseparabili, per la pelle : i migliori amici. Baffo. Così lo chiamavo tutti. E così lo chiamavo anch'io. Nonostante il corto elenco di primavere aveva un notevole e agguerrito paio di mustaccioni, da far invidia a Frank Zappa. Capelli lunghi neri corvini, baffi e due occhi meravigliosi, scuri tanto da poter spezzare la notte. Giuseppe detto Baffo. Anzi solo Baffo. Conoscevamo a memoria ogni dialogo, inquadratura, battuta, svolazzata, di Peter e Gwendy, dell'Uomo Ragno perchè allora si chiamava ancora così e non Spiderman; e poi del Devil di Miller, dei Fantastici Quattro di John Byrne, ce le mangiavamo quelle pagine e cercavamo di riscriverle, di disegnarle (malissimo) e si sognava sempre, si sognava tantissimo : lui diceva che avrebbe fatto i fumetti in america, io dicevo che avrei fatto il cinema. Si sognava dietro i banchi di scuola, spiando dalle finestre il mare, il mondo fuori. E si parlava ogni giorno di Angela, di Gwendi e di Peter che a lui piaceva di più, perchè a lui piacevano i ragazzi e a me lo diceva, perchè ero il suo amico migliore, quello per la pelle, quello del per sempre, quello di “da grande faremo insieme i fumetti e il cinema”. E a me sembrava una cosa meravigliosa che lo avesse detto solo a me, un segreto che aveva affidato solo a me. Ma ora so che non dovrebbe essere mai un segreto, nulla da custodire se non come ogni qualsiasi sentimento che gelosamente custodiamo dentro chissà dove, che sia il cuore, la mente o l'anima, questo decidetelo voi. Ma nonostante questo gli altri sapevano o capivano. Gli altri, quei maledetti altri, anche se poi come diceva il sommo poeta Tozzi, gli altri siamo noi. Che siano maledetti loro e le loro stupide frasi, occhiate, battute, cazzate : nerd e ricchione, Baffo era la vittima perfetta delle loro paure da esorcizzare colpendone uno, per educarne cento. Ma era il mio amico della pelle e di certo non mi vergognavo di lui. Così un giorno quando non lo vidi arrivare a scuola non mi meravigliai più di tanto, perchè all'epoca ci si sentiva per solo telefono, quello fisso, quello a cui rispondeva qualcun'altro e al quale dovevi dire “pronto buonasera sono Massimiliano c'è Giuseppe per favore?” e poi te lo passavano, e ci si sentiva il pomeriggio o la sera prima del mattino dppo, magari per commentare l'ultima uscita di Peter col costume nero, e quanod quella mattina del 6 opttobre non lo vidi arrivar, non mi meravigliai più di tanto, pensai solamente che fosse malato, che quel giorno sarebbe rimasto a casa. Ma quando poi entrò in classe il preside, con gli occhi bassi, la voce rotta, quella sua voce buffa che confondeva sempre le t con le b, per dirci che Baffo non sarebbe venuto quel giorno a scuola e non sarebbe più venuto, mai più, comincia a tremare forte, ma non volevo piangere cazzo perchè tutti mi guardavano e sapevano che eravamo i migliori amici della pelle, e io non volevo piangere, ma tremavo tantissimo e non riuscivo a fermarmi e così chiamarono mia mamma che mi venne a prendere e non disse una parola, mi abbracciò stretto, forse perchè aveva tanta paura anche lei, perchè Baffo non c'era più, aveva deciso di andarsene per i fatti suoi, una notte di ottobre senza avvisare nessuno, forse perchè era stanco di sentire le occhiatine di tutti, forse perchè voleva volare con Peter, forse perchè quella non era la vita giusta per lui, o forse perchè non ha avuto una cazzo di pazienza di apsettare che quella cazzo di notte nera passasse, perchè non può piovere per sempre piccolo amico mio, e le mattine sarebbero tornate a splendere come quell'alba di agosto che ci aveva visti sul mare a parlare dei nostri fumetti in america e del nostro cinema in italia. Ma la pazienza non è dei giovani e di sicuro chi ti aperto le porte del paradiso, avrà avuto al suo fianco Peter che spero sempre tu stia facendo all'amore con lui per l'eternità, piccolo amico mio. Ho quasi quanrant'anni, una bimba e un bimbo, gli racconto ogni sera storie fantastiche di gente che vola e sa sognare, tu rimarrai sempre il mio piccolo, giovane, miglior amico della pelle. Mi piacerebbe tanto farti conoscere i miei bimbi, che vedrai ameranno Peter e Gwen, nel modo in cui a loro e solo a loro piacerà, te lo prometto. Scusate se questa volta non riesco a chiudere con una battuta, cercate di pensare però che Baffo era campione nazionale di peti e quando ne faceva uno tremavano anche i muri, e faceva tanto ridere, Giuseppe, tanto...
Massimiliano Loizzi
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paoloxl · 7 years
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(via Radio Onda d'Urto » #FESTARADIO: 26ESIMA EDIZIONE DAL 9 AL 26 AGOSTO 2017 A BRESCIA.)
Festa di Radio Onda d’Urto edizione 2017!
Torna il Gatto Nero…non un semplice festival, ma una grande festa autogestita con all’interno (anche) un festival musicale!
Dalla conferenza stampa #festaradio XXVI Festa di Radio Onda d’Urto, dal 9 al 26 agosto 2017 in via Serenissima a #Brescia:
Sentiamo Umberto Gobbi della Redazione Ascolta o scarica
Luciano Taffurelli Direttore Artistico Ascolta o scarica
9 – 26 AGOSTO 2017 AREA FESTE DI VIA SERENISSIMA – BRESCIA XXVI FESTA DI RADIO ONDA D’URTO! Da mercoledì 9 a sabato 26 agosto 2017, in via Serenissima a Brescia, si terrà la XXVI edizione della Festa di Radio Onda d’Urto, la festa di autofinanziamento dell’emittente antagonista di Radio Onda d’Urto, fondata il 18 dicembre 1985 a Brescia. La Festa di Radio Onda d’Urto è uno dei più grandi happening autogestiti d’Italia, con oltre 100mila partecipanti ogni estate. L’appuntamento è nella storica area feste di via Serenissima a Brescia (100 metri dal capolinea sud della metropolitana, Sant’Eufemia – Buffalora).
Diciotto serate di concerti su quattro palchi, con artisti internazionali e nazionali, djset, dibattiti, presentazioni di libri e fumetti, teatro, stand autogestiti, bancarelle, gonfiabili per bambini, oltre a mangerie e stand: Salamaia, Pizzeria, Ristorante Vegetariano e Vegano, Bar-birrerie, Enoteca, Birre artigianali, Fiaska, Libreria del Gatto Nero, Spazio bambine e bambini, stand magliette e gadget della Radio, Chiringuito, ristorante Sri Lanka, La Tana di Zanzanù, Cobas, Diritti per Tutti, Palestra Popolare Antirazzista, Unione Sportiva Stella Rossa, Spazio Kaos e Radio Onda d’Urto Valle Camonica, le bancarelle di artigianato e autoproduzioni, gonfiabili e tanto altro ancora…
PALCO PRINCIPALE – XXVI EDIZIONE – AGOSTO 2017:
▸ MERCOLEDI 9 AGOSTO: Coez + Willie Peyote + Fuego & Shiver ▏rap&hip hop
▸ GIOVEDI 10 AGOSTO: Nkulee Dube + JUNIOR SPREA official ▏reggae
▸ VENERDI 11 AGOSTO: Levante + Kaufman ▏pop, rock, cantautorato
▸ SABATO 12 AGOSTO: DENTE + Colombre ▏indie&pop
▸ DOMENICA 13 AGOSTO: “Il matto 2 – Io non sono Stato”. di e con Massimiliano Loizzi ▏teatro
▸ LUNEDI 14 AGOSTO: Luca Bassanese & Piccola Orchestra Popolare + Soster Circus Prog ▏folk
▸ MARTEDI 15 AGOSTO: Suffocation (Usa) + Insanity Alert (Austria) + JENA ▏metal
▸ MERCOLEDI 16 AGOSTO: Terror (Usa) + Raw Power + IoBestia▏hardcore&punk
▸ GIOVEDI 17 AGOSTO: Irie Révoltés (Germania/Francia) + NH3 SKA/CORE▏electro, reggae, dancehall, ska, punk&hip hop
▸ VENERDI 18 AGOSTO: Don Carlos Reggae (Giamaica) + Manudigital & Joseph Cotton (Francia/Giamaica) ▏reggae
▸ SABATO 19 AGOSTO: Lo Stato Sociale + management del dolore post-operatorio ▏electropop
▸ DOMENICA 20 AGOSTO: Nada Malanima con … A Toys Orchestra + Ottavia Brown ▏rock&cantautorato
▸ LUNEDI 21 AGOSTO: Punkreas e Derozer Punk Rock + L’Uomo Involtino e Il Putrido Liquame▏punk&rock
▸ MARTEDI 22 AGOSTO: Brunori Sas + la Rappresentante di Lista ▏pop&cantautorato
▸ MERCOLEDI 23 AGOSTO: Treesha (Kenia – Germania) + Patois Brothers ▏reggae, dancehall, soul & R’n’B
▸ GIOVEDI 24 AGOSTO: Thurston Moore (ex Sonic Youth, Usa) + Vanarin + CLAUDIA IS ON THE SOFA + ▏alt-rock
▸ VENERDI 25 AGOSTO: Afterhours + Paolo Benvegnù ▏rock
▸ SABATO 26 AGOSTO: Bassi Maestro + EN?GMA + Mistaman ▏hip hop
N.B.: apertura cancelli della Festa di Radio Onda d’Urto, ogni sera, alle ore 19. NON ci sono prevendite, l’area della festa (all’interno della quale c’è anche il festival musicale) è molto grande, non ci sono problemi di sold out. Ergo..venite direttamente ai cancelli!
######################################### Sostieni Radio Onda d’Urto Informazione libera, antagonista e indipendente dal 1985
Per maggiori informazioni:
www.radiondadurto.org www.festaradio.org www.instagram.com/radiondadurto/ www.twitter.com/radiondadurto chiamare Radio Onda d’Urto allo 030/45670 o 335/1220759
Presto online informazioni sempre più dettagliate sulla programmazione degli stand, dei dibattiti, delle presentazioni di libri e altre iniziative all’interno della Festa.
http://www.festaradio.org/
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retegenova · 6 years
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Si muore tutti democristiani
Si muore tutti democristiani
Cinema: Si muore tutti democristiani
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Commedia con alcuni momenti folgoranti che testimoniano della qualità della satira e dell’autoironia non banale degli autori
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(mymonetro: 3,25) Consigliato: Sì Regia di Il Terzo segreto di Satira.
Con Marco Ripoldi, Massimiliano Loizzi, Walter Leonardi, Renato Avallone, Valentina Lodovini, Martina De Santis, Francesco Mandelli. Genere Commedia
– Italia,
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puntoelineamagazine · 5 years
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Sognando la Kamchatka. Risiko e piccole crudeltà
Sognando la Kamchatka. Risiko e piccole crudeltà
Foto di scena: Sognando la Kamchatka, da sin. Massimiliano Loizzi, Corrado Accordino, Marco Ripoldi © Compagnia Teatro Binario 7
Al Teatro Libero di Milano fino a domenica 31 marzo il nuovo lavoro scritto e diretto da Corrado Accordino sull’amicizia e le ipocrisie comportamentali
Tre amici cresciuti insieme, un aperitivo, una partita a Risiko a casa di Filippo, impersonato da Marco Ripoldi, che…
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Afragola, Napoli. Teatro Deconfiscato, il coraggio della cultura: da fortino in secondo luogo camorra a palcoscenico teatrale
Dal 7 al 14 settembre, alle ore 20: 30, alla Masseria FERRAIOLI (ex-Masseria Magliulo), prende il via la seconda edizione di Teatro Deconfiscato (il teatro nei beni confiscati alle mafie), rassegna di teatro civile ideata dal drammaturgo e regista Giovanni Meola, che ne firma anche la direzione artistica. Per la prima volta il teatro entra in un bene confiscato alla camorra, situato nel territorio comunale successo Afragola, costruite in provincia vittoria Napoli.
Il debitamente, in passato, fu fortino del clan Magliulo capeggiato da Vincenzo Magliulo, noto come “l’ingegnere della camorra”, tra l’altro ex-assessore nelle file della Democrazia Cristiana; arrestato nel 1989, fu tra i principali responsabili della sanguinosa faida delle camorra con la cosca rivale dei Moccia, tra gli anni ’60 inoltre ’80, causando numerose vittime. Il giovamento consta sovrappeso circa 150mila metri quadrati, il più grande dell’ intera area della Città Metropolitana a Napoli.
Da quest’ anno il bene, assegnato al Consorzio Terzo Settore formato da associazioni attive sul fronte sociale e di impegno civile, è intitolato ad Antonio Esposito Ferraioli, giovane sindacalista di Pagani inoltre vittima innocente di camorra.
  La rassegna teatrale prevede tre spettacoli, che andranno in scena 7, 11 e 14 settembre.
L’ ingresso sarà gratuito: l’ intenzione dell’amministrazione comunale, mediante l’ass. to alla Cultura e successo Virus Teatrali, con il contributo del Consorzio quale ospita la manifestazione, a volte è visto come quella vittoria restituire il bene alla comunità.
  Il 7 settembre andrà in scena “ Il Sulfamidico”, scritto e diretto da Giovanni Meola attraverso Enrico Ottaviano, che affronta il tema dei diritti umani e che vanta il patrocinio di Amnesty International inoltre dell’ambasciata argentina in Italia, oltre il quale vincitore delle premi sovrappeso drammaturgia.
Il giorno 11 settembre verrà la secolo di “ Albania casa mia”, storia d’immigrazione, a e con Alexandros Memetaj, per la regia di Giampiero Rappa, già premiata nel 2016 con il Premio Cervi e al festival Avanguardie 20 30, e invitato al festival InScena! A New York nel 2017.
Chiude la seconda edizione della rassegna il 14 settembre “ Dita successo dama”, una storia vittoria emancipazione femminile, adattata e diretta da Laura Pozone (anche protagonista) e Massimiliano Loizi, tratta dall’ omonimo libro delle Chiara Ingrao.
Diritti umani, immigrazione ed emancipazione femminile, questi i temi dei tre spettacoli, che hanno come caratteristica comune quella di abbinare comicità a commozione, così che sul palco Deconfiscato si alterneranno momenti fra l’assurdo inoltre il paradosso a situazioni fortemente drammatiche.
  Format originale e unico per il suo particolare “palcoscenico deconfiscato”, le quali mette assieme spettacoli provenienti da autori e drammaturghi diversi tra loro, ma tutti attenti a tematiche sociali sovrappeso grande rilevanza e maggiormente che mai attuali.
  Grande novità di quest’anno sarà la presenza a testimonial di grande spessore che, nella apertura successo serata inoltre provocati da esperti giornalisti, parleranno delle loro esperienze professionali, e talvolta personali, nel campo della lotta alle mafie e delle legalità violate.
Inaugurerà la rassegna, il giorno 7 settembre Catello Maresca, il pm antimafia protagonista in secondo luogo cattura dei due boss super latitanti del gruppo dei casalesi Iovine inoltre Zagaria, intervistato da Giuseppe Crimaldi giornalista de Il Mattino.
Il giorno 11 settembre sarà la volta di Claudio Fava, Vice presidente a cui Commissione Anti-Mafia, giornalista, politico, deputato, scrittore, sceneggiatore. Con lui sul palco Ottavio Lucarelli, giornalista di Repubblica e presidente dell’Ordine dei giornalisti alle quali Campania.
In chiusura vittoria rassegna, il 14 settembre, Luisella Costamagna, giornalista e noto volto televisivo, verrà intervistata da Mirella Armiero, responsabile delle pagine culturali del Corriere del Mezzogiorno e collaboratrice del Spedizioniere della Sera. Giovedì 7 settembre – Virus Teatrali
una storia di diritti umani
“IL SULFAMIDICO”
delle – regia | Giovanni Meola
mediante | Enrico Ottaviano
Un ragazzo allergico agli antibiotici sulfamidici conosce per caso un argentino scampato alle torture sistema dittatura che, al sentir nominare i mondiali sovrappeso calcio Argentina ’ 78, oppone la sua allergia a quella storia, per quei ricordi, al calcio, ai sulfamidici stessi. Il ragazzo scopre così uno dei genocidi più tollerati del ‘ 900 inoltre rivive attraverso altro spirito le spensierate nottate passate a seguire le partite dell’ La penisola a quei mondiali. Trailer: https://vimeo.com/230280575 www.virusproduzioni.it
Lunedì 11 settembre – Argot Produzioni
una storia d’immigrazione
“ALBANIA CASA MIA”
di – con | Alexandros Memetaj
regia | Giampiero Rappa
Febbraio 1991, Albania. Il regime comunista collassa, dopo 45 anni, e subito decine a migliaia di persone si riversano sui barconi diretti verso l’Italia e l’occidente. Tra questi, il trentenne Alexander e un bimbo di 6 mesi, Aleksandros. I due destini, apparentemente lontani, s’incrociano più volte finché, ai nostri occhi, non appariranno per quel che sono: figlio inoltre padre. Divertente e toccante, una formativa storia d’immigrazione. Trailer: https://vimeo.com/150263526 www.argot.it
Giovedì 14 settembre – Sala delle Cooperativa | Aparte
una storia di emancipazione femminile
“DITA DI DAMA”
di – regia | Laura Pozone – Massimiliano Loizzi
con | Laura Pozone
Adattamento dal romanzo di Chiara Ingrao ambientato agli inizi degli anni ’70, a cavallo della nascita dello Statuto dei Lavoratori. Tra lacrime di commozione e sorprendente e irresistibile comicità, seguiamo le vicende di 14 personaggi, tutti interpretati dalla stessa persona, durante gli anni delle lotte operaie, storia al femminile successo emancipazione sociale e vittoria vita, verso partire dalla diciottenne operaia, suo malgrado, futura sindacalista. Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=qO7Sv9MxYvo     
  Masseria FERRAIOLI (via Lampedusa | Afragola – NA)
Posizione Masseria 40. 906499, 14. 322973
https://goo.gl/maps/LJf6oKjtSWJ2 
    Giorni e orari: 7 Settembre | 11 Settembre | 14 Settembre – ore 20: 30
Ingresso gratuito mediante prenotazione obbligatoria alla mail: teatrodeconfiscato@gmail. com
  Teatro Deconfiscato:
Ideazione e direzione artistica | Giovanni Meola Organizzazione | Napoleone Zavatto Ufficio stampa e casting ospiti Paola Amore – Gabriella Galbiati Assistente delle produzione | Annalisa Miele Comunicazione | Raffaele Cars Foto sovrappeso scena | Nina Borrelli Progetto grafico | Irene Petagna
  Produzione esecutiva | Virus Teatrali
Afragola, Napoli. Sala Deconfiscato, il coraggio della cultura: da fortino in secondo luogo camorra a palcoscenico teatrale
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susieporta · 2 years
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Un soldato russo si arrende.
Chissà forse non voleva fare quel che gli avevano ordinato di fare.
Delle donne ucraine lo accolgono, gli dicono di non aver paura, gli danno da bere e da mangiare, un pasto caldo che ormai non vedeva da giorni e poi un telefono per chiamarela sua mamma: "non si preoccupi suo figlio sta bene."
Il soldato russo piange.
È la guerra a trasformare quella splendida compassione e grandissimo amore in odio, non il contrario.
Gli esseri umani sono più forti della guerra.
Massimiliano Loizzi
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corallorosso · 4 years
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“The Wall” dei Pink Floyd compie 40 anni: ma oggi nel mondo ci sono oltre 70 muri di Massimiliano Loizzi Il 30 novembre 1979 viene pubblicato The Wall dei Pink Floyd, un’opera rock che irrompe sulla scena mondiale come una picconata su di un muro di mattoni, un album che cambia per sempre la musica e il rock. (...) L’album racconta la storia di Pink, alter ego di Roger Waters – cofondatore, autore, cantante e bassista del gruppo, nonché ideatore dell'intero progetto – la cui alienante vita da rockstar, lo porta a precorrere un disarmante viaggio interiore. Pink ricorda il dolore della perdita del padre, porta le cicatrici di un rapporto con una madre opprimente, piange la fine del suo matrimonio, accusa la scuola per i traumi subiti, critica i governi per le falsità propinate al popolo, urla contro la massificazione della cultura e del rock. "Ogni delusione e dolore che il mondo ha inflitto a Pink è «another brick in the wall», un altro mattone del muro che il protagonista costruisce intorno a sé per proteggersi." Dieci anni dopo l'uscita di "The Wall",  viene abbattuto a picconate, dalle ragazze e ragazzi di tutta la Germania, il più grande promemoria delle barriere del mondo e, ironia della sorte, pochi mesi prima di quello storico novembre, Waters aveva detto che avrebbe suonato ancora dal vivo The Wall, solo se fosse caduto proprio il muro di Berlino. Il concerto del '90 diviene metafora di libertà: il muro abbattuto fuori e dentro di noi. È un momento straordinario. La libertà viene celebrata su quella stessa piazza che un tempo era stata centro dei quartieri generali nazisti, un enorme spiazzo abbandonato tra Potsdamer Platz e la Porta di Brandeburgo, rimasto per molto tempo una “terra di nessuno”. In un’intervista Waters disse: “Se questo concerto vuole celebrare qualcosa, è che il crollo del muro di Berlino può essere interpretato come una liberazione dell’animo umano”. Nel 1990 c’erano 7 barriere in tutto il mondo che separavano esseri umani da altri esseri umani. 30 anni dopo, a 40 anni dalla pubblicazione di The Wall, a 75 dalla caduta del nazifascismo, ci sono più di 70 muri, 70 barriere che dividono gli esseri umani. E a quanto pare la storia, inesorabile, si ripete uguale a se stessa. La caduta del Berliner Mauer, nel novembre 1989, tanto attesa soprattutto dai giovani del tempo, non ha prodotto quel cambiamento che il mondo sperava. Le tensioni, come i muri, sono aumentate: la paura dello straniero, l'emergenza "invasione" e gran parte di questa paranoia da assediati è da attribuire alla globalizzazione, che pretendeva di abbattere le barriere fisiche e sociali e che, invece, ha alimentato a dismisura il divario fra nord e sud del mondo e fomentato quell’insicurezza che è oramai parte integrante della narrazione della realtà di gran parte dei Paesi del mondo. Io appartengo a una generazione che veniva definita "no global", abbiamo visto la caduta del muro e le torri gemelle, così come i nostri genitori avevano vissuto la fine della guerra e la costruzione del muro. “VOI G8 NOI 6 MILIARDI” così recitava uno dei più bei cartelli per le strade di Genova nel 2001: lottavamo per l’abbattimento dei muri, convinti che la globalizzazione avrebbe reso il mondo "più piccolo", con meno diritti, più sfruttamento, più differenze, eravamo convinti che avrebbe eretto più muri e forse avevamo ragione. Tutti temi toccati anche nella poetica di Waters, in veggente anticipo sui tempi, che sentiva il peso dell’eredità degli errori della generazione precedente ed ora anche della sua. (...) La vostra generazione ha perso, papà, la mia generazione ha perso, figliolo, ma forse un giorno accadrà che i figli finalmente impareranno dagli errori dei loro padri, e le figlie dagli errori delle loro madri, e viceversa, fin quando un giorno ci sarà soltanto una generazione di persone migliori. E non ci saranno più muri o barriere. (...) La rivoluzione di Pink è una battaglia contro se stesso, alla fine dell’album riesce finalmente ad abbattere tutti i muri e le barriere che lo circondano quando comprende che sono dentro di se ed è questa la storia di sempre che da sempre si ripete: i muri vanno abbattuti fuori e dentro di noi, altrimenti le barriere non cadranno mai. ...
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