| Un blog segnato in giallo e in nero come la scena di un crimine | Le piaceva il sesso, i baci con la lingua e i pantaloni di due taglie più larghi. Le piaceva il profumo delle Marlboro spente e detestava il balletto. Si vedeva brutta, grassa, un errore, ma ogni tanto si sentiva una principessa e quando si sentiva così lo era davvero. In quel momento lei era una principessa. Profumava di mela. Le piacevano i vestiti strani, quelli che nessuno metterebbe, odiava le feste, ma non le parole. Amava la spiaggia, i libri, la musica che ti distrugge i timpani e il sole che ti arrossa la pelle. Le piaceva il rumore che fanno i dischi di vinile sotto alla puntina appena prima che inizi la canzone. Le piacevano i vestiti colorati e le foto in bianco e nero, gli anelli con le pietre luccicanti, ma odiava il denaro. Odiava la società, invece le piacevano i sorrisi dei bambini, di quelli che ti guardano dai passeggini e ti mostrano un paio di incisivi da latte. La chiamavano strana, ma la parola giusta era eclettica. Quando la vedevi in giro passeggiava sola con gli auricolari e sembrava nel suo mondo. Aveva un neo appena sopra al labbro superiore, una fila di braccialetti disordinati, proprio come lei, proprio come i suoi pensieri. Si innamorava di chi non la meritava e allontanava le persone giuste. Si innamorava di chi viveva nel casino, forse perché lei era un casino, si innamorava di chi era da salvare, forse perché aveva l'arroganza di voler salvare il mondo.

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