Tumgik
#Itinerario ritratto
fashionbooksmilano · 4 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Itinerario nel ritratto
Dipinti tra il XVIII e XX secolo
a cura di Fernando Mazzocca
Officina d’arte grafica Lucini, Milano 1987, 42 pagine, 17x24cm,
euro 20,00
email if you want to buy [email protected]
catalogo della mostra (Milano, Galleria Roberta Etro, 7 maggio-30 giugno 1987),
24/01/24
7 notes · View notes
lamilanomagazine · 2 months
Text
Modena, Museo Civico: appuntamenti con la mostra "Enigma proibito"
Tumblr media
Modena, Museo Civico: appuntamenti con la mostra "Enigma proibito". Al Museo Civico di Modena, prende il via sabato 13 aprile "Di poesia e libertà", il programma di iniziative a ingresso gratuito collegate alla mostra "Enigma proibito. Segreti ed erotismo nel poema criptato di Pietro Giannone" che propone un'intervista impossibile, improvvisazioni poetiche e musicali, un itinerario in città e percorsi per i più piccoli. Poesia e libertà hanno mosso l'intera esistenza del patriota modenese Pietro Celestino Giannone, fine letterato dedito alla poesia e all'improvvisazione ed eroe risorgimentale dalla vita errabonda che solo di recente si è rivelato essere anche uno scrittore erotico sorprendente, autore di un poema dove il sesso viene trattato in modo così esplicito da rasentare l'osceno. Al centro della mostra, allestita fino al 25 agosto nelle sale rinnovate del Museo Civico, c'è, infatti un breve manoscritto cifrato appartenente alla raccolta del Risorgimento del Museo Civico e firmato da Giannone, con numeri e strani simboli a formare un testo incomprensibile che è rimasto inviolato per quasi 150 anni, nonostante i ripetuti tentativi di decifrarlo, alimentando l'idea che il codice nascondesse notizie storiche riferite alla Carboneria. E invece, quando nel 2014, Paolo Bonavoglia, docente di matematica, in collaborazione con Consolato Pellegrino ha trovato la chiave del codice, il manoscritto ha rivelato non storie segrete della Carboneria ma un poema erotico-libertino fortemente licenzioso. La rivelazione ha, allo stesso tempo, infittito il mistero che riguarda il suo autore: perché il patriota amico di Mazzini, l'autore del poema "L'esule", giunto alle soglie della vecchiaia, ha sentito il bisogno di scrivere un poema erotico? Voglia di trasgressione o puro divertimento? E perché ha deciso di cifrarlo? Paura della censura ecclesiastica o timore di rendere pubbliche pulsioni inconfessabili? Per svelare il rebus Giannone non rimane che rivolgersi direttamente a lui. Lo faranno, con un'intervista impossibile ma non troppo, lo storico della letteratura Gian Mario Anselmi e lo scrittore Roberto Barbolini con l'appuntamento "Risorgimento erotico: il rebus erotico. Intervista impossibile a un patriota libertino" sabato 13 aprile alle 16,30 al Museo Civico di Modena. L'illustre patriota verrà incalzato sullo straordinario mix di sesso, crittografia e Risorgimento del poema erotico che sta contribuendo a ridisegnare in modalità imprevedibili la sua figura. Al termine dell'intervista sarà presentato il busto di Pietro Celestino Giannone dello scultore Pasquale Romanelli proveniente dal cimitero delle Porte Sante sul colle di San Miniato di Firenze che a partire da sabato 13 aprile arricchirà il percorso della mostra "Enigma proibito". Per la prima volta dopo quasi sessant'anni, si presenta al pubblico il busto-ritratto di Pietro Giannone che costituisce l'unica parte esistente del monumento funebre a lui dedicato, un tempo presente nel cimitero fiorentino. Inaugurato il 23 agosto 1874 in seguito a una pubblica sottoscrizione e smantellato nel 1966 a causa di lavori che hanno interessato l'area in cui era collocato, il suo rinvenimento è il risultato delle ricerche condotte sui documenti conservati nella raccolta del Risorgimento del Museo Civico. Il busto è stato ritrovato tra le opere non identificate conservate nei depositi del cimitero. Domenica 14 aprile, alle 16, sarà la volta del percorso "Di lavoro faceva il poeta" pensato per bambine e bambini dai 3 ai 6 anni che, partendo dalla narrazione tratta dall'albo "Federico" di Leo Lionni, condurrà i partecipanti a creare timbri personalizzati per "scrivere" in codice. L'attività comincia visitando la mostra "Enigma proibito", che propone un percorso specifico per i più piccoli dedicato alla crittografia e "vietato ai maggiori". Come il protagonista del racconto di Leo Lionni, Pietro Giannone è un poeta abile nell'improvvisare versi ma è anche bravissimo a mantenere i segreti e inventa un linguaggio tutto suo, un codice misterioso per scrivere un poema criptato. E se un poeta può usare simboli al posto delle parole, allora anche i bambini possono scrivere senza usare le lettere dell'alfabeto ma creando un timbro personalizzato. Ingresso gratuito con prenotazione consigliata tel. 059 2033125 - [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
queerographies · 2 years
Text
[A Roma][Giorgio Ghiotti]
Il ritratto di una città che ha ispirato e talvolta schiacciato i suoi poeti, in un itinerario sentimentale da Garbatella al Trullo, da San Giovanni a Monti, fino alle spiagge di Focene.
“La sera, al tramonto, / sembra una battaglia lontana la città”, scrive in una poesia Beppe Salvia. A Roma la poesia è di casa. Lo è da sempre, ma come forestiera o esule che giunga in città e, per ascendenza o destino, decida di fermarsi. Così i suoi poeti, romani più per adozione che per nascita: Penna perugino, Caproni livornese, Pasolini bolognese, Bertolucci parmense, Insana messinese,…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
freedomtripitaly · 5 years
Photo
Tumblr media
Vuoi farti cullare dalle acque cristalline e passare la fine dell’anno sotto ad un ombrellone in completo relax? Allora questa è una soluzione adatta al tuo Capodanno 2020. Una festività già spumeggiante che diventa ancora più frizzante se passata in un fantastico angolo di mondo. Alla scoperta del Mediterraneo, delle Maldive o magari sul Mar Baltico. Ovviamente sulla scelta del luogo influiscono anche fattori come il tempo a disposizione e il budget tuttavia esiste l’opzione delle mini crociere, in Italia o in Europa. Se non avete tempo o denaro ma non volete proprio rinunciare ad un party sul mare, c’è una possibilità ancora più breve: una singola nottata il 31 dicembre. Qualche ora di lusso su un nave fantastica per un piccolo tragitto verso destinazione come la Sardegna, la Corsica o la Costa Azzurra. Tra brindisi, musica, giochi, buon cibo e la possibilità di sbarcare e visitare il luogo di arrivo per qualche ora. Mete per Capodanno Quali sono i luoghi più gettonati per un Capodanno in crociera? Grecia; Spagna; Francia; Italia; Malta; Emirati Arabi; Caraibi; Maldive; Hawaii. Facciamo però un po’ di chiarezza sui percorsi e sui pacchetti per Capodanno 2020. Quali paesi e quali città tocca ad esempio una crociera nel Mediterraneo? Quanto costa trascorrere dei giorni a Dubai? Volete approfittare di una vacanza così rilassante per esplorare anche qualche bella città o immergervi nel fascino della storia antica come in Egitto? Crociere di 1-2 notti fino a 7-10 giorni al mare, verso l’oceano ma anche sul fiume! Crociera nel Mediterraneo Una crociera di 8 giorni (7 notti) tra località estere come Marsiglia, Barcellona, Palma de Mallorca, Santorini, Malaga, Venezia, Corfù, Atene, Dubrovnik e molte altre tappe ha un prezzo medio che va tra i 700 e i 1000 euro a persona. Le tratte di solito toccano la Francia, la Spagna, la Grecia, la Croazia, e ovviamente l’Italia. E poi, il Marocco, il Portogallo e il Montenegro. La comodità di un viaggio in crociera è proprio quello di passare di paese in paese senza lunghi viaggi stancanti e continui cambi di hotel. E così, perdersi tra le spiagge e i templi della Grecia, godere della natura incontaminata della Croazia e assaporare la buona cucina italiana nel giro di pochi giorni è possibile. Riuscirete ad individuare il tour disponibile anche considerando la città del porto di partenza, in genere ce ne sono diverse tra nord, centro e sud Italia. Ad esempio: Venezia, Genova, Savona, Civitavecchia, Napoli, Bari e Palermo. Oltre alle bollicine della serata, godetevi la storia delle nazioni che si affacciano su questo splendido mare, le loro tradizioni. Ci sono infatti spesso in programma escursioni nei luoghi di maggiore interesse come siti archeologici e città ricchi di monumenti. Crociera a Dubai ed Emirati Uniti I prezzi in questo caso si alzano un po’, siamo tra i 900 e 1200 euro. Dubai, Abu Dhabi, Muscat (Oman) sono alcune delle tappe di una crociera di questo tipo. Tra il fascino del misterioso deserto e la contemporaneità di città lussuose dall’architettura audace. Luoghi in cui le antiche tradizioni convivono con la modernità. Le escursioni nell’eleganza assoluta della spettacolare moschea Sheikh Zayed ad Abu Dhabi, che ospita anche il Ferrari World per gli appassionati di Formula 1. Scoprite la parte antica di Muscat, il lusso sfrenato di Dubai, visitate il suq di Doha e fate un safari a Sir Bani Yas. Crociera nei Caraibi e Antille Quando si parla di un posto che fa sognare spesso si parla dei Caraibi e perché non cogliere l’occasione e passare il Capodanno in crociera proprio in questo luogo paradisiaco? Miami, Messico, Bahamas, Giamaica, isole Cayman e le piccole Antille tra le isole più incontaminate al mondo. Queste sono alcune delle mete possibili in una crociera diretta in questa parte di mondo. Relax sulle bianchissime spiagge ma anche snorkeling, kayak e fondali marini incredibili. Tra gli 800 e i 1200 euro per viverle come mete per Capodanno. Crociera in Sud America Brasile, Uruguay, Argentina, una crociera tra i festeggiamenti di Capodanno e a ritmo di musica: samba e tango. Fondali limpidissimi, meraviglie naturali e luoghi incantevoli. Le escursioni in questi luoghi coinvolgono anche il cielo, le vedute aeree di Rio de Janeiro fatte di montagne, grattacieli e oceano sono un’esperienza unica. Scoprite Buenos Aires con le sue architetture in Art Déco e Art Nouveau e lasciatevi conquistare dalla Capoeria a Salvador. Quartieri di città cosmopolite, natura sconfinata e le grandi differenze tra un luogo e un altro. Dai 1200 euro ai 2000 euro escluso il volo. Minicrociere per Capodanno E se disponete di meno tempo? Esistono le minicrociere! Cosa sono e come funzionano? Cenone e intrattenimento sono i medesimi, ciò che cambia sono i giorni di pernottamento e in parte, le destinazioni. Corsica, Sardegna, Provenza, Costa Azzurra, Spagna e Grecia. Pochi giorni ma vissuti al massimo. Per due notti si può spendere intorno ai 300 euro con incluso il cibo e le bevande. Tutti quei percorsi che prevedono meno di una settimana di viaggio, possono essere considerate appartenenti a questa categoria. Ovviamente abbiamo considerato posti vicini all’Italia ma si può fare la stessa esperienza in qualsiasi parte del mondo. Affascinante ad esempio, anche quella sul Mar Baltico con partenza da Stoccolma diretta a Tallinn, proprio per festeggiare il Capodanno. Crociera sul fiume Una crociera fluviale breve è un’ottima alternativa, più insolita ma ugualmente magica, per abbandonare il vecchio anno ed entrare con allegria e grinta nel nuovo. Cresce infatti la passione per l’acqua dolce e la semplicità che spesso porta con sé: imbarcazioni più piccole e lontane dal turismo di massa. Tra i motivi che spiegano il successo crescente di questa scelta ci sono senza dubbio la possibilità di accedere a posti meno noti, più piccoli, più intimità (parliamo di al massimo 200 passeggeri), maggiore stabilità e quindi addio al mal di mare. E poi, il panorama sempre diverso e sempre disponibile, dato che tutte le cabine sono esterne. Potrete assaporare ogni attimo, ogni piccolo paese costiero e ogni monumento, edificio o semplicemente il paesaggio a cui passerete accanto. Inoltre c’è una maggiore velocità sia di navigazione che di attracco al porto dato che l’imbarcazione di solito, è di dimensioni ridotte rispetto a quella maestose che solcano le onde del mare. Infine, qualcosa che accomuna tutte le crociere ovvero la vasta possibilità di scelta. Quale fiume scegliere per il prossimo Capodanno? Crociera sul Po Importante fiume dell’Italia settentrionale che percorre tutta la Pianura Padana. Cibo, eleganza, musica, atmosfera rilassata per accogliere il nuovo anno in modo diverso. Qualche ora di navigazione per costi diversi a seconda del posto che si sceglie, tutti comunque inferiori ai 150 euro. Qualora si scelga una formula all inclusive di pernottamento in hotel, intrattenimento e cenone varia sempre in base alla scelta del posto. Crociera sul Danubio Sei giorni d’incanto su questo lungo fiume, le cui sponde sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Budapest, Bratislava, Vienna tra le tappe di questo prezioso viaggio a 1350 euro a persona e che comprendono però alcune spese importanti, uno su tutti, il volo. Crociera sul Reno Il più romantico dei fiumi, anch’esso patrimonio dell’umanità, decantato da poeti e ritratto da pittori, ci regala a Capodanno Strasburgo e Rudesheim. Il percorso tra castelli, boschi, vigneti, località storiche. In media 4 giorni (3 notti) hanno un prezzo di 600-700 euro. Crociera sulla Senna Decisamente più pratica, la crociera sul fiume di Parigi. I battelli infatti partono da scali come Musée d’Orsay e Tour Eiffel. Basta solo trovarsi in uno dei luoghi preposti il 31 dicembre. I prezzi sono davvero diversi, potreste scegliere solo un giro panoramico o cenare in battello quindi variano da 70 euro a 150 euro fino ad arrivare anche ai 400 euro. Crociera sulla Loira Dedicato a tutti gli amanti di storia, di architettura e del buon vino. Nantes e la Valle della Loira vi aspettano. Il tour sul fiume più lungo della Francia vi permetterà di godere della vista di luoghi pittoreschi e paesaggi naturali incantevoli. Il prezzo è simile agli altri, 6 giorni tra i 1000 e 1300 euro. Crociera sul Nilo Ci sono poi altri fiumi che possono regalare altrettante emozioni e che partecipano a creare il clima leggero e frizzante tipico del Capodanno. Uno su tutti è il Nilo, sicuramente una meta diventata ormai più turistica ma tuttora affascinante e incantevole. La storia dell’antico Egitto, i templi, la valle dei Re ma anche relax e divertimento. Quattro giorni nella bellezza dell’Egitto costa sugli 800 euro circa. Quale itinerario scegliere? Tempo, costi, esigenze e gusti. C’è chi vuole scappare al caldo, chi insegue le cime innevate e chi semplicemente vuole farsi incantare dalle luci di splendide città. Cultura, relax, divertimento e buon cibo per salutare l’anno appena trascorso. Le crociere sono una tipologia di viaggio adatta a qualsiasi persona e di qualsiasi età, dalle famiglie, alle coppie, agli amici. Alla scoperta di nuovi luoghi, con un tour ben organizzato per la semplice nottata di festa o per più giorni. L’imbarazzo della scelta, non solo per chi ama il mare anche d’inverno. Numerose attività, menù elaborati, abbigliamento adatto per una serata spumeggiante e un viaggio indimenticabile. Scegliete un fantastico Capodanno 2020 sull’acqua. https://ift.tt/2OTF1OW Capodanno 2020 in crociera: le mete migliori Vuoi farti cullare dalle acque cristalline e passare la fine dell’anno sotto ad un ombrellone in completo relax? Allora questa è una soluzione adatta al tuo Capodanno 2020. Una festività già spumeggiante che diventa ancora più frizzante se passata in un fantastico angolo di mondo. Alla scoperta del Mediterraneo, delle Maldive o magari sul Mar Baltico. Ovviamente sulla scelta del luogo influiscono anche fattori come il tempo a disposizione e il budget tuttavia esiste l’opzione delle mini crociere, in Italia o in Europa. Se non avete tempo o denaro ma non volete proprio rinunciare ad un party sul mare, c’è una possibilità ancora più breve: una singola nottata il 31 dicembre. Qualche ora di lusso su un nave fantastica per un piccolo tragitto verso destinazione come la Sardegna, la Corsica o la Costa Azzurra. Tra brindisi, musica, giochi, buon cibo e la possibilità di sbarcare e visitare il luogo di arrivo per qualche ora. Mete per Capodanno Quali sono i luoghi più gettonati per un Capodanno in crociera? Grecia; Spagna; Francia; Italia; Malta; Emirati Arabi; Caraibi; Maldive; Hawaii. Facciamo però un po’ di chiarezza sui percorsi e sui pacchetti per Capodanno 2020. Quali paesi e quali città tocca ad esempio una crociera nel Mediterraneo? Quanto costa trascorrere dei giorni a Dubai? Volete approfittare di una vacanza così rilassante per esplorare anche qualche bella città o immergervi nel fascino della storia antica come in Egitto? Crociere di 1-2 notti fino a 7-10 giorni al mare, verso l’oceano ma anche sul fiume! Crociera nel Mediterraneo Una crociera di 8 giorni (7 notti) tra località estere come Marsiglia, Barcellona, Palma de Mallorca, Santorini, Malaga, Venezia, Corfù, Atene, Dubrovnik e molte altre tappe ha un prezzo medio che va tra i 700 e i 1000 euro a persona. Le tratte di solito toccano la Francia, la Spagna, la Grecia, la Croazia, e ovviamente l’Italia. E poi, il Marocco, il Portogallo e il Montenegro. La comodità di un viaggio in crociera è proprio quello di passare di paese in paese senza lunghi viaggi stancanti e continui cambi di hotel. E così, perdersi tra le spiagge e i templi della Grecia, godere della natura incontaminata della Croazia e assaporare la buona cucina italiana nel giro di pochi giorni è possibile. Riuscirete ad individuare il tour disponibile anche considerando la città del porto di partenza, in genere ce ne sono diverse tra nord, centro e sud Italia. Ad esempio: Venezia, Genova, Savona, Civitavecchia, Napoli, Bari e Palermo. Oltre alle bollicine della serata, godetevi la storia delle nazioni che si affacciano su questo splendido mare, le loro tradizioni. Ci sono infatti spesso in programma escursioni nei luoghi di maggiore interesse come siti archeologici e città ricchi di monumenti. Crociera a Dubai ed Emirati Uniti I prezzi in questo caso si alzano un po’, siamo tra i 900 e 1200 euro. Dubai, Abu Dhabi, Muscat (Oman) sono alcune delle tappe di una crociera di questo tipo. Tra il fascino del misterioso deserto e la contemporaneità di città lussuose dall’architettura audace. Luoghi in cui le antiche tradizioni convivono con la modernità. Le escursioni nell’eleganza assoluta della spettacolare moschea Sheikh Zayed ad Abu Dhabi, che ospita anche il Ferrari World per gli appassionati di Formula 1. Scoprite la parte antica di Muscat, il lusso sfrenato di Dubai, visitate il suq di Doha e fate un safari a Sir Bani Yas. Crociera nei Caraibi e Antille Quando si parla di un posto che fa sognare spesso si parla dei Caraibi e perché non cogliere l’occasione e passare il Capodanno in crociera proprio in questo luogo paradisiaco? Miami, Messico, Bahamas, Giamaica, isole Cayman e le piccole Antille tra le isole più incontaminate al mondo. Queste sono alcune delle mete possibili in una crociera diretta in questa parte di mondo. Relax sulle bianchissime spiagge ma anche snorkeling, kayak e fondali marini incredibili. Tra gli 800 e i 1200 euro per viverle come mete per Capodanno. Crociera in Sud America Brasile, Uruguay, Argentina, una crociera tra i festeggiamenti di Capodanno e a ritmo di musica: samba e tango. Fondali limpidissimi, meraviglie naturali e luoghi incantevoli. Le escursioni in questi luoghi coinvolgono anche il cielo, le vedute aeree di Rio de Janeiro fatte di montagne, grattacieli e oceano sono un’esperienza unica. Scoprite Buenos Aires con le sue architetture in Art Déco e Art Nouveau e lasciatevi conquistare dalla Capoeria a Salvador. Quartieri di città cosmopolite, natura sconfinata e le grandi differenze tra un luogo e un altro. Dai 1200 euro ai 2000 euro escluso il volo. Minicrociere per Capodanno E se disponete di meno tempo? Esistono le minicrociere! Cosa sono e come funzionano? Cenone e intrattenimento sono i medesimi, ciò che cambia sono i giorni di pernottamento e in parte, le destinazioni. Corsica, Sardegna, Provenza, Costa Azzurra, Spagna e Grecia. Pochi giorni ma vissuti al massimo. Per due notti si può spendere intorno ai 300 euro con incluso il cibo e le bevande. Tutti quei percorsi che prevedono meno di una settimana di viaggio, possono essere considerate appartenenti a questa categoria. Ovviamente abbiamo considerato posti vicini all’Italia ma si può fare la stessa esperienza in qualsiasi parte del mondo. Affascinante ad esempio, anche quella sul Mar Baltico con partenza da Stoccolma diretta a Tallinn, proprio per festeggiare il Capodanno. Crociera sul fiume Una crociera fluviale breve è un’ottima alternativa, più insolita ma ugualmente magica, per abbandonare il vecchio anno ed entrare con allegria e grinta nel nuovo. Cresce infatti la passione per l’acqua dolce e la semplicità che spesso porta con sé: imbarcazioni più piccole e lontane dal turismo di massa. Tra i motivi che spiegano il successo crescente di questa scelta ci sono senza dubbio la possibilità di accedere a posti meno noti, più piccoli, più intimità (parliamo di al massimo 200 passeggeri), maggiore stabilità e quindi addio al mal di mare. E poi, il panorama sempre diverso e sempre disponibile, dato che tutte le cabine sono esterne. Potrete assaporare ogni attimo, ogni piccolo paese costiero e ogni monumento, edificio o semplicemente il paesaggio a cui passerete accanto. Inoltre c’è una maggiore velocità sia di navigazione che di attracco al porto dato che l’imbarcazione di solito, è di dimensioni ridotte rispetto a quella maestose che solcano le onde del mare. Infine, qualcosa che accomuna tutte le crociere ovvero la vasta possibilità di scelta. Quale fiume scegliere per il prossimo Capodanno? Crociera sul Po Importante fiume dell’Italia settentrionale che percorre tutta la Pianura Padana. Cibo, eleganza, musica, atmosfera rilassata per accogliere il nuovo anno in modo diverso. Qualche ora di navigazione per costi diversi a seconda del posto che si sceglie, tutti comunque inferiori ai 150 euro. Qualora si scelga una formula all inclusive di pernottamento in hotel, intrattenimento e cenone varia sempre in base alla scelta del posto. Crociera sul Danubio Sei giorni d’incanto su questo lungo fiume, le cui sponde sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Budapest, Bratislava, Vienna tra le tappe di questo prezioso viaggio a 1350 euro a persona e che comprendono però alcune spese importanti, uno su tutti, il volo. Crociera sul Reno Il più romantico dei fiumi, anch’esso patrimonio dell’umanità, decantato da poeti e ritratto da pittori, ci regala a Capodanno Strasburgo e Rudesheim. Il percorso tra castelli, boschi, vigneti, località storiche. In media 4 giorni (3 notti) hanno un prezzo di 600-700 euro. Crociera sulla Senna Decisamente più pratica, la crociera sul fiume di Parigi. I battelli infatti partono da scali come Musée d’Orsay e Tour Eiffel. Basta solo trovarsi in uno dei luoghi preposti il 31 dicembre. I prezzi sono davvero diversi, potreste scegliere solo un giro panoramico o cenare in battello quindi variano da 70 euro a 150 euro fino ad arrivare anche ai 400 euro. Crociera sulla Loira Dedicato a tutti gli amanti di storia, di architettura e del buon vino. Nantes e la Valle della Loira vi aspettano. Il tour sul fiume più lungo della Francia vi permetterà di godere della vista di luoghi pittoreschi e paesaggi naturali incantevoli. Il prezzo è simile agli altri, 6 giorni tra i 1000 e 1300 euro. Crociera sul Nilo Ci sono poi altri fiumi che possono regalare altrettante emozioni e che partecipano a creare il clima leggero e frizzante tipico del Capodanno. Uno su tutti è il Nilo, sicuramente una meta diventata ormai più turistica ma tuttora affascinante e incantevole. La storia dell’antico Egitto, i templi, la valle dei Re ma anche relax e divertimento. Quattro giorni nella bellezza dell’Egitto costa sugli 800 euro circa. Quale itinerario scegliere? Tempo, costi, esigenze e gusti. C’è chi vuole scappare al caldo, chi insegue le cime innevate e chi semplicemente vuole farsi incantare dalle luci di splendide città. Cultura, relax, divertimento e buon cibo per salutare l’anno appena trascorso. Le crociere sono una tipologia di viaggio adatta a qualsiasi persona e di qualsiasi età, dalle famiglie, alle coppie, agli amici. Alla scoperta di nuovi luoghi, con un tour ben organizzato per la semplice nottata di festa o per più giorni. L’imbarazzo della scelta, non solo per chi ama il mare anche d’inverno. Numerose attività, menù elaborati, abbigliamento adatto per una serata spumeggiante e un viaggio indimenticabile. Scegliete un fantastico Capodanno 2020 sull’acqua. Trascorrere il Capodanno 2020 in crociera è un’ottima idea per festeggiare in modo speciale, visitando posti meravigliosi e location mozzafiato.
0 notes
gogobus · 5 years
Text
Cosa fare a Milano e Torino a Pasqua e Pasquetta 2019
Tumblr media
Avrai qualche giorno a disposizione per goderti un po’ di sano relax e vedere Milano o Torino come non hai mai tempo di fare! E se non sai da dove iniziare, no problem: ti diamo subito qualche spunto per trascorrere le giornate del weekend di Pasqua e Pasquetta alla grande.
Pasqua 2019 a Torino
Se nei giorni di Pasqua e Pasquetta 2019 ti trovi a Torino:
La mostra “Steve McCurry. Leggere”
In questi giorni puoi andare a visitare a Palazzo Madama la mostra fotografica “Steve McCurry. Leggere”. L’esposizione di Palazzo Madama è un tributo ai lettori che il grande fotografo statunitense ha ritratto in ogni angolo del mondo negli oltre quarant’anni della sua brillante e ispirante carriera.
Tumblr media
Il Museo Egizio di Torino
La storia ti appassiona? Trascorri una giornata nel secondo museo egizio più importante del mondo, dopo quello de Il Cairo. Potrai aggirarti tra statue, sarcofaghi e corredi funerari, mummie, papiri, amuleti, gioielli, storie, leggende e molto altro.
Tumblr media
La mostra “Leonardo da vinci. Disegnare il futuro”
In occasione dei 500 anni di Leonardo, i Musei Reali di Torino propongono dal 15 aprile al 14 luglio 2019 una mostra con oltre cinquanta opere. Il percorso racconta le ricerche tra scienza e arte di Leonardo da Vinci attraverso lo strumento del disegno. Il celebre Autoritratto di Leonardo custodito nel caveau della Biblioteca Reale di Torino sarà al centro dell’esposizione.
Tumblr media
Tour tra i misteri della Città Magica
La magia e i misteri ti intrigano? Vivi l’esperienza di un tour alla scoperta delle leggende e dei segreti legati al capoluogo piemontese. Si narra infatti che Torino, sorta alla confluenza di due fiumi, il Po e la Dora, sia posta al vertice di due triangoli, quello della magia bianca e quello della magia nera e che siano numerosi i punti, evidenziati da simboli esoterici e massonici, che siano tutt’oggi attraversati da misteriose energie. I tour organizzati alla scoperta di questi luoghi e leggende sono numerosi e prenotabili comodamente online.
Tumblr media
Museo del cinema
Se ancora non sei stato al Museo del Cinema, avrai modo di rimediare! Il museo è ospitato all’interno della Mole Antonelliana e le varie sale, disposte scenograficamente a spirale, illustrano tutta la storia del cinema in un itinerario fantastico e interattivo. Potrai rivivere in prima persona la nascita della settima arte con il teatro d’ombre e le lanterne magiche per arrivare ai più recenti e spettacolari effetti speciali. Da visitare!
Tumblr media
Pasqua 2019 a Milano
Se nei giorni di Pasqua e Pasquetta 2019 ti trovi a Milano:
Visita al Quadrilatero del Silenzio
Racchiusa tra quattro strade, si nasconde a Milano un'oasi di pace conosciuta col nome di Quadrilatero del Silenzio. Potrai iniziare il tour partendo da l’arco del Palazzo della Società Buonarroti-Carpaccio - Giotto e arrivare alla piazzetta Eleonora Duse con i suoi roseti bianchi. Puoi passeggiare poi da Palazzo Berri Meregalli fino a Casa Sola-Brusca, conosciuta dai milanesi anche come Ca'de l'Oreggia, la casa con l'orecchio. A fianco dell'ingresso di questo palazzo spunta un orecchio di bronzo che un tempo fungeva da citofono. Arriva quindi a Palazzo Fidia, all'angolo fra le vie Serbelloni e Mozart, costruito negli anni 30 da Aldo Andreani e termina il tour con una puntata a Giardino Villa Invernizzi per salutare la sua colonia di fenicotteri rosa!
Tumblr media
Acquario Civico di Milano
L’acquario civico di Milano rappresenta una visita interessante sia per gli amanti della natura che dell’architettura! Le vasche sono infatti ospitate da un edificio di notevole interesse storico, in quanto il solo dei 225 edifici in stile liberty realizzati a Milano nel 1906 per l'esposizione internazionale rimasto in piedi. L'edificio costituisce uno dei migliori esempi di liberty e fu progettato dall'architetto Sebastiano Locati.
Tumblr media
La Mostra Frida. Oltre il Mito al MuDeC
Dall’1 febbraio al 3 giugno 2018 il MUDEC-Museo delle Culture di Milano celebra Frida Kahlo con una grande e nuova retrospettiva. E’ un’occasione unica per vedere finalmente e tutte insieme le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo.
Tumblr media
Museo della scienza e della tecnica Leonardo Da Vinci
Il Museo della Scienza della Tecnica di Milano è tra i più importanti in Europa e nel mondo ed è una visita appassionante sia per i grandi che per i più piccini.Tutti i weekend e i giorni di festa il Museo apre i laboratori interattivi, organizza visite guidate nelle collezioni ed animazioni teatrali legate alle grandi scoperte scientifiche e agli scienziati.
Tumblr media
Per gli amanti del verde
Se ami il verde potrai rilassarti nei parchi della città, come i Giardini di Porta Venezia, Parco Sempione o Parco Lambro. Oppure raggiungere la Villa Reale di Monza con il suo immenso parco dove potrai anche noleggiare una bicicletta! Sempre in bicicletta, o a piedi, puoi percorrere le Alzaie dei Navigli Grande, Pavese e Martesana che partendo dal centro della città si spingono fino alle campagne dei comuni circostanti.
Tumblr media
Pasquetta 2019 al mare in Liguria da Torino e Milano in giornata
E se invece aneli a qualcosa di diverso e hai voglia di mettere qualche chilometro tra te e le tue vie abituali, sia che tu sia di Torino o di Milano, abbiamo una soluzione fantastica, comoda ed economica: il 22 aprile 2019 ti portiamo al mare in bus e in giornata!
Tumblr media
Partiremo la mattina di Pasquetta da Torino in direzione Spotorno e da Milano, Bergamo e Monza in direzione Sestri Levante e per riportarti a casa in serata.
Potrai pranzare sul lungomare, prendere il sole in spiaggia, farti una passeggiata per le vie del borgo e, se sei sportivo, anche addentrarti tra i sentieri!
Vuoi saperne di più per trascorrere una Pasquetta con i piedi sulla sabbia? Clicca qui!
INFO E PRENOTA
0 notes
Text
Curarsi coi libri. Rimedi letterari per ogni malanno
Raffreddore, mal di gola, tosse... Son malanni di stagione, si sa. Di questa stagione. Ma tranquilli, abbiamo la cura per voi. Ebbene si. Non ci credete? Leggete con noi Curarsi con i libri : rimedi letterari per ogni malanno di Ella Berthoud e Susan Elderkin e scoprirete che è davvero così. Qui potrete trovare le prescrizioni più originali e consigli che mai vi aspettereste. Perché i libri non solo sono un passatempo e un nutrimento per la mente. Sono persino curativi. "Rime di rapido effetto, per anima e cuore, che risolvono catastrofi sentimentali lievi e mediamente gravi. Salvo diversa prescrizione, si consiglia la somministrazione su più giorni in un dosaggio ben tollerabile (da 5 a 50 pagine). Se possibile effettuare il trattamento con i piedi caldi e/o un gatto in grembo". Quest’inconsueta 'prescrizione medica' è contenuta, invece, nel libro Una piccola libreria a Parigi, della tedesca Nina George. Di cosa stiamo parlando? Ma della biblioterapia! E che cos’è? Già Aristotele credeva che la letteratura potesse guarire le persone e gli antichi romani riconobbero l’esistenza di un rapporto tra medicina e lettura. Nel 1937, lo psichiatra W.C. Menninger iniziò a parlare di libro-terapia utilizzando la tecnica nel trattamento della malattia mentale.
Tumblr media
"La biblioterapia è intesa in vari modi: come terapia psicologica vera e propria, come strumento per risolvere problemi, come confronto con altre esperienze. Io preferisco pensare ai libri come occasione di crescita personale", dice Barbara Rossi, psicoterapeuta di Milano e curatrice del libro Biblioterapia. La lettura come benessere. "E' un'evidenza clinica, ma anche pedagogica e culturale, che chi legge acquisisce un maggior numero di parole per esprimersi, affina la capacità di mettersi nei panni degli altri, la sua sensibilità, la capacità di tradurre ciò che sente”.
Vorreste cambiare qualcosa nella vostra vita ma non ci riuscite? Fanno al caso vostro i romanzi Per puro caso di Anne Tyler, Memorie di una geisha di Arthur Golden e Mangia, prega, ama di  Elizabeth Gilbert, diventati successi anche cinematografici.
Tumblr media
È finito un amore? Leggete Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estes. Avete perso il lavoro? Vi consigliamo Chi ha spostato il mio formaggio? di Spencer Johnson. Avete problemi di depressione?  Raccontarsi : l'autobiografia come cura di sé di Duccio Demetrio fa al caso vostro.
Tumblr media
Una storia semplice ma deliziosa, che descrive i momenti difficili della quotidianità, e la rabbia, dandoci anche la possibilità di risolvere il senso di colpa che ne consegue, è il bellissimo Urlo di mamma, di Jutta Bauer, solo in apparenza un libro per bambini. In realtà uno spaccato di vita vera, un ritratto di tutte le difficoltà, di tutta la fatica  (e di tutto l’amore) dell’essere mamme di giovanissimi cuccioli. Un possibile itinerario verso la consapevolezza di se stessi e verso l'equilibrio dei sentimenti ce lo offre Robin Norwood con il suo famosissimo  Donne che amano troppo. Perché amare diviene "amare troppo"? Quando accade? Perché alcune donne, pur riconoscendo il loro partner come inadeguato, non riescono a chiudere? Sono storie di dolore e di rabbia, quelle che ci vengono presentate. Ma anche di speranza. Di apertura alla possibilità di un cambiamento. Il nostro.
“Il dolore non è onnipotente. Ma lo può diventare. Se ogni volta che lui passa tu t’inchini”. Con 28 anni sulle spalle e 35 chilogrammi di speranza dentro al cuore, Vera ci restituisce la sua, dolorosa, esperienza dell’anoressia. Rabbia che implode, rifiuto che esplode in 360 gradi di rabbia, di Elena Mearini.
Tumblr media
La guarigione dal pregiudizio e dal preconcetto possono essere facilitate dalla lettura di  romanzi quali Chocolat di Joanne Harris o da Il buio oltre la siepe di Harper Lee, mentre La magia di Ultima di Rudolfo Anaya può aiutarci ad  apprendere la compassione e a meditare sugli aspetti che non possiamo governare della nostra vita. 
Tumblr media
E per il senso di solitudine? Quando ci si sente prigionieri di una vita che non ci appartiene fino in fondo? Capita a tutti, in effetti, di sentirsi un po’ come Meursault -  il protagonista de Lo straniero di Camus. Ma, proprio leggendo Camus, possiamo renderci conto che, in realtà, siamo tutti un po' stranieri. Volete un romanzo positivo, che mette di buon umore e fa bene al cuore? Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen fa al caso vostro. Soffrite d’ansia? Ecco il simpatico Vincere l’ansia per negati di Charles H. Elliott e Laura L. Smith, un manuale accurato, documentato, completo, pieno di consigli utili e anche molto divertente.
Tumblr media
La biblioterapia non è però utile solo nel caso di malesseri psicologici: può davvero esserlo anche in caso di malattie organiche, da quelle oncologiche a quelle cardiologiche. Lo ha ben spiegato il presidente dell’Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) e direttore dell’UO Cardiologia dell’Ospedale Campo di Marte di Lucca, Francesco Bovenzi,  che, fra i ricoverati nel suo reparto, ha condotto uno studio per verificare se la lettura di poesie potesse avere effetti positivi sui malati. “Magari la poesia non dilata direttamente le coronarie, ma certamente può aiutare il paziente a stare bene, a recuperare un dialogo di fiducia con il curante e, di conseguenza, a seguire di più le terapie” spiega Bovenzi.
La biblioterapia è inoltre adatta a tutte le età e altamente formativa anche per i giovani, giovanissimi lettori. Anche perché, come precisa la dottoressa Minnino "Le persone che leggono hanno una mente più plastica e dinamica, guardano dentro sé stessi, sanno riconoscere i problemi ed eventualmente chiedere aiuto”.
Per finire, vi segnaliamo il blog di Marco Dalla Valle, infermiere ed esperto di biblioterapia e il sito, un bellissimo progetto di promozione della lettura ad alta voce ai bambini, nato dall'alleanza tra pediatri e bibliotecari. Che ha molto a che fare con la biblioterapia, anche se non sembrerebbe. Dateci uno sguardo, e fateci sapere che ne pensate.
1 note · View note
tmnotizie · 5 years
Link
MACERATA – L’evento “Appennino Foto Festival-Luce della Rinascita”, organizzato dal gruppo Photonica3 di Belforte del Chienti, sta offrendo al territorio un articolato programma itinerante che proseguirà fino al prossimo 21 luglio.  Un calendario pieno di incontri, mostre, laboratori e workshop, rivolto ad appassionati fotografi e a cittadini curiosi di conoscere e vedere storie e immagini che mostrano la grandezza della natura non solo di questo territorio ma anche di quella nascosta negli angoli più remoti del mondo.
Grazie agli scatti di fotografi naturalisti qualificati, che con la loro presenza al Festival stanno portando visibilità ai borghi dell’Appennino marchigiano alle prese con la ricostruzione dopo i terremoti del 2016, i piccoli comuni maceratesi di Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, San Ginesio, stanno vivendo giornate intense.
Oggi, giovedì 18 luglio il programma dell’ultimo importante weekend del Festival riparte da Camporotondo di Fiastrone. Alle ore 21,15, Enrico Sgarella, fondatore del “Movimento Tellurico”, appassionato di ecologia, presenta la guida “Il cammino nelle terre mutate” 250 chilometri a piedi da Fabriano a L’Aquila.
La Lunga Marcia per L’Aquila, ideata nel 2012 da Sgarella, trekking di solidarietà che ogni anno porta centinaia di camminatori nei luoghi colpiti dai terremoti tra il 2009 e il 2017, diventa ora un vero e proprio percorso. La guida ha tutte le informazioni utili per mettersi in cammino e per ogni tappa una testimonianza inedita. Un itinerario per contribuire alla rinascita di una terra trasformata. L’appuntamento è in Piazza Marconi.
Venerdì alle ore 18.30 a San Ginesio, è previsto l’incontro con Bruno D’Amicis, biologo e fotografo di natura,grande appassionato di fauna selvatica e di montagna, si occupa principalmente di progetti multimediali in cui si fondono immagini, divulgazione e conservazione, tra i quali il progetto Forestbeat sulle faggete vetuste che presenterà alle ore 21.15 nell’evento “Il segreto dei Giganti-Le Faggete più antiche d’Europa nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”, progetto frutto di cinque anni di lavoro, portato avanti insieme a Umberto Esposito con cui ha scritto anche il libro.
Arrivano da ogni parte d’Italia i partecipanti ai due Workshop curati da Marianna Santoni, ospite del Festival sabato presso la Biblioteca Mario Ciocchetti a Belforte del Chienti con un approfondimento sullo “Scatto Digitale Avanzato” e domenica con il workshop “Lightroom flusso di lavoro Veloce”, occasioni importanti per approfondire diversi aspetti della fotografia, con una delle maggiori esperte a livello internazionale di fotografia digitale e del fotoritocco.
Sabato 20 luglio alle ore 18,30 in Piazza San Marco a Camporotondo di Fiastrone, il fotografo Marco Gaiottipresenta “Le luci dell’Artico”, un racconto attraverso immagini dell’ambiente artico, ritratto principalmente durante le stagioni del cambiamento, quando si passa dalla notte artica al sole di mezzanotte e viceversa. I suoi scatti sono stati pubblicati da numerose riviste internazionali, numerosi anche i riconoscimenti ottenuti nei principali concorsi internazionali di fotografia naturalistica. La sua lunga passione per la montagna e la neve lo ha portato a diventare maestro e allenatore di sci alpino.
Alle ore 20,00 sempre in piazza, Photonica3 festeggia i suoi primi dieci anni e per l’occasione invita tutti a partecipare a questa cena evento, per condividere ricordi, emozioni e momenti di festa, per sfogliare insieme illibro “Gaia”, che racchiude 10 anni tra scatti e viaggi in natura. Durante la serata si svolgerà anche la cerimonia dipremiazione dell’Appennino Foto Contest, concorso di fotografia naturalistica diviso in 3 sezioni a cui sono giunti circa 200 scatti, rivolto a fotografi di ogni età e provenienza, diviso nelle categorie “Paesaggi”, “Animali”, “Parchi nazionali”.
Domenica dalle 9,30 fino a sera, in Piazza Umberto I a Belforte del Chienti, la Nital Spa in collaborazione con il Fotomarket Bravi di Sarnano presenta il “Nikon day”, una giornata in cui verrà esposta la vasta gamma dei prodotti professionali Nikon direttamente dai tecnici della casa madre. Ci sarà la possibilità per tutti di testarne direttamente le qualità e le prestazioni.
Prosegue anche per questo ultimo weekend il collegamento dei 4 comuni che ospitano gli eventi in e-bike, le bici a pedalata assistita, accompagnati da guide qualificate alla scoperta del territorio.  Inoltre in ogni comune è prevista su prenotazione, una Pedalata di Gusto con degustazione di prodotti tipici.
“L’Appennino dei Bambini” si chiude domenica con un’intera giornata dedicata ai bambini e alle famiglie presso “IlGiardino della Farfalle” a Montalto di Cessapalombo, dove sono molte le aree attrezzate per fare pic-nic o osservare da vicino uova, bruchi e crisalidi, annusare gli odori dell’orto officinale con lo spazio delle aromatiche o  immergersi nel “Farfalla Museo”, un percorso didattico che cattura anche gli adulti. Tutto questo in un giardino dove volano centinaia di farfalle.
Le visite guidate iniziano dalle ore 10.00 alle ore 16.00 e si tengono ogni ora. Alle ore 17.00 la scrittrice Barbara Cerquetti presenta il libro “Il Giardino delle Farfalle ed altre storie farfallose” edito da Giaconi Editore. Alle 18.00 si chiude con un laboratorio per bambini dedicato agli animali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
0 notes
iombrastuff · 6 years
Text
La lunga strada di sabbia di Achim Kowalczyk
  Estate 1959. Per la rivista Successo, Pier Paolo Pisolini percorre la costa italiana al volante di un Fiat Millecento per realizzare “La lunga strada di sabbia” un ampio reportage sull’Italia tra cambiamento e tradizione, vacanza borghese e residui di un dopoguerra difficile. A quarant’anni di distanza, il fotografo Philippe Séclier ha ripercorso quello stesso itinerario, ritrovando tracce, immagini e memoria del grande scrittore e del suo memorabile ritratto dell’Italia.
A cinquantanove anni di distanza Achim Kowalczyk, di Oldenburg, psicoterapista dell’età evolutiva, ripercorre in bici l’itinerario ed effettua una tappa notturna presso le aree riqualificate dell’ex Asilo Vittorio E. III – Ospizio Marino Colonia Tommaso Astarita (ex Convitto Monachelle).
  17 Settembre 2018, ore 20:30, rientrato dal lavoro mi sono recato presso le Monachelle con la bici, ho notato Achim con la tenda e la bici ed incuriosito mi sono avvicinato, ci siamo presentati  e mi ha raccontato del suo viaggio in bici.
  Ho avuto tra le mani qualche anno addietro il libro di Pasolini e il viaggio da lui intrapreso nel 59 l’ho voluto ripercorrere con la mia bici….
  http://campiflegrei.blog/wp-content/uploads/2018/09/achim1.mp4
    La curiosità è tanta, ascoltare Achim sorseggiando un limoncello….. ad un punto la domanda viene spontanea: come hai trovato il sito Monachelle?
    http://campiflegrei.blog/wp-content/uploads/2018/09/videoplayback.mp4
  Si è fatto tardi, Achim, ma anche io, ci sveglieremo presto, uno per continuare a pedalare, l’altro per andare a lavorare….. 
  http://campiflegrei.blog/wp-content/uploads/2018/09/achim3.mp4
La lunga strada di sabbia La lunga strada di sabbia di Achim Kowalczyk Estate 1959. Per la rivista Successo, Pier Paolo Pisolini percorre la costa italiana al volante di un Fiat Millecento per realizzare "La lunga strada di sabbia" un ampio reportage sull'Italia tra cambiamento e tradizione, vacanza borghese e residui di un dopoguerra difficile.
0 notes
lamilanomagazine · 6 months
Text
La nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, sabato 16 dicembre alle 17.30 al Palazzo delle Paure di Lecco l'inaugurazione.
Tumblr media
La nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, sabato 16 dicembre alle 17.30 al Palazzo delle Paure di Lecco l'inaugurazione. Sabato 16 dicembre alle 17.30 al Palazzo delle Paure sarà inaugurata la nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Città di Lecco. La Galleria costituisce la sintesi di due percorsi espositivi differenti: la Galleria d’Arte Moderna di Villa Manzoni e quella di Arte Contemporanea di Palazzo delle Paure. La prima, inaugurata nel 1983, costituì il punto di arrivo di un lungo lavoro di ricognizione, catalogazione e restauro dei dipinti, delle stampe e delle incisioni, pervenuti al Comune di Lecco tramite lasciti e donazioni tra Ottocento e Novecento. L’acquisizione di nuovi beni, in particolare di arte contemporanea, a partire dagli anni Ottanta, determinò un importante incremento delle collezioni che, nel 2012, con la ristrutturazione di Palazzo delle Paure, portò all'inaugurazione della Galleria d’Arte Contemporanea, in una nuova collocazione, idonea alla valorizzazione e fruizione delle opere, secondo un percorso articolato sulla base degli artisti e con una grande sala dedicata a progetto “Città di Lecco per l’arte" che, negli anni Novanta, si arricchì di opere di artisti di fama internazionale. L’attuale progetto museologico ha comportato il trasferimento di alcune tra le opere più importanti della Galleria di Arte Moderna da Villa Manzoni a Palazzo delle Paure e la valorizzazione dell’arte contemporanea già presente con la creazione di un “continuum” cronologico e tematico dal XVII al XXI secolo. La nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea guida il visitatore attraverso lo sviluppo della storia dell’arte, nel passaggio tra i vari generi, temi, tecniche, dal realismo all’astrattismo, alla fotografia, per un itinerario tematico e cronologico costruito con il linguaggio della contemporaneità. Così l'assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza: "Dopo un lungo percorso di crescita inaugurato con l'apertura della Galleria di Arte Moderna a Villa Manzoni nel 1983 e della Galleria di Arte Contemporanea al Palazzo delle Paure nel 2012, facciamo un ulteriore passo avanti unificando le due collezioni, con l’obiettivo di caratterizzare i nostri poli museali, candidando Palazzo delle Paure a polo esclusivo dell'arte e dedicando Villa Manzoni, anche in vista del futuro restauro con ampliamento del percorso manzoniano, a luogo dedicato al tema de I Promessi Sposi e del suo autore. La galleria che inauguriamo presenterà nuove e più opere, esponendo anche recenti acquisizioni e depositi temporanei che l'Amministrazione comunale ha ricevuto nell’ultimo periodo, con l'obiettivo di incrementare ulteriormente gli accessi ai nostri poli museali e di far conoscere sempre di più il vasto patrimonio artistico che il Comune di Lecco custodisce". La suddivisione delle sale della nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea: 1. La pittura lombarda del XVII e XVIII secolo. 2. La natura morta. 3. Il ritratto del XIX e XX secolo. 4. Il paesaggio. 5. I maestri del territorio del XX secolo. 6.“Città di Lecco per l’arte “ e artisti italiani contemporanei. 7. La fotografia italiana contemporanea. 8. L’arte contemporanea a Lecco.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
aletheiaonline · 6 years
Text
Palermo:" Cartoline da Ballarò "
Palermo:” Cartoline da Ballarò “
Inaugurazione Murales
Mercoledì 1 agosto a Ballarò, saranno inaugurate le cinque pitture urbane che nei giorni scorsi sono state realizzate nel quartiere Ballarò/Albergheria di Palermo, attraverso un itinerario gratuito esplicativo, a cura della cooperativa Terradamare e degustazione finale.
Appuntamento alle 18:00 in Vicolo Gallo (in fondo a Via Mongitore) sotto al ritratto di Franco Franchi…
View On WordPress
0 notes
sinapsinews · 6 years
Text
CARTOLINE DA BALLARÒ - Inaugurazione Murales mercoledì 1 agosto
Mercoledì 1 agosto a Ballarò, saranno inaugurate le cinque pitture urbane che nei giorni scorsi sono state realizzate nel quartiere Ballarò/Albergheria di Palermo, attraverso un itinerario gratuito esplicativo, a cura della cooperativa Terradamare e degustazione finale.
[themoneytizer id=”14943-1″]
Appuntamento alle 18:00in Vicolo Gallo (in fondo a Via Mongitore) sotto al ritratto di Franco…
View On WordPress
0 notes
pangeanews · 4 years
Text
“Scrivere è andare disarmati incontro ad ombre guerriere”. Sulla poesia di Giovanna Rosadini
Nel mese di ottobre del 1966 Alejandra Pizarnik scrive all’amico Juan Liscano che “non vi possono essere poeti di valore senza una durezza particolare, senza una delicatezza particolare che nulla ha a che vedere con i problemi privati”. È quanto si sente (intendo riferirmi all’impasto sonoro della lingua), percorrendo con gli occhi e con la voce mentale i testi di Giovanna Rosadini raccolti nella bella autoantologia con inediti, recentemente pubblicata nella collana “Gialla oro” di LietoColle/Pordenonelegge, per la quale l’autrice ha scelto come titolo Frammenti di felicità terrena, come a sottolineare l’importanza di un nuovo approdo scritturale dopo un già significativo viaggio con le parole e nelle parole.
*
Per ritornare all’affermazione della Pizarnik e, perciò, ai poli ossimorici della durezza e della delicatezza, ci soccorre, per dichiarare  intanto la presenza della prima nella poesia della Rosadini, una serie di oggetti ricorrenti (reali quanto metaforici, se è vero che le parole evocano le cose, e le cose immagini), quali lame, coltelli, tagli, scorticamenti che procurano sofferenza e al corpo vivo e materico e a quell’altro che è il corpo della parola; e mi chiedo se tra i due ci sia una qualche soluzione di continuità, vivisezionati come sono entrambi con quell’attenzione, appunto, tagliente, che non lascia spazio a nessun fraintendimento, così da generare una sensazione di concretezza lucida, per quanto riguarda il bagaglio iconico, e, per ciò che riguarda la struttura linguistica, di compattezza e coerenza vivissime, come di fronte a un monolite levigatissimo.
L’attenzione si esercita senza indietreggiamenti o slittamenti di stile anche nella dimensione interiore, grazie a un’indagine quasi rabdomantica del proprio sé più remoto, e, non a caso, la prima raccolta poetica ha il titolo di Sistema limbico, con il quale si suole identificare in termini medici quelle strutture cerebrali e quei circuiti neuronali presenti nella parte più profonda del telencefalo, e che hanno a che fare con le emozioni, l’umore, il senso di autocoscienza, la continuità della specie e, di conseguenza, con il senso più primitivo che è l’olfatto, legato arcaicamente al desiderio (“da un punto interno all’ombelico / ramifica una mappa elettrica di vibrazioni / salda potenza che flette il selciato / e fende un tepore olfattivo presago”) e alla memoria.
*
In Battery Park il verso “mentre l’olfatto solidifica ricordi” non può non rinviare al motore della ricerca proustiana e all’importanza che la memoria ha nella salvazione di sé, della propria presenza anche nei momenti di oscuramento (“Una labile traccia olfattiva / li mantiene presenti al mondo” scrive la Rosadini, riferendosi a dei gerani che sembrano spariti nella notte insieme ai loro colori).
Il tema della memoria è del resto fondamentale nella poetica della Rosadini ed è in questa direzione che s’avvera soprattutto l’altra qualità della delicatezza, ogni volta essa si volga all’età felice dell’infanzia, vissuta tra paesaggi marini, colori, odori, presenze affettuose senza terrori o avvertimenti di incompiutezza, di mancanze, con quel pieno affidamento, sempre cercato nell’età matura ma tanto più difficile da mantenere tra i disequilibri relazionali con l’altro- gli altri, l’altra di sé.
È per questo che l’ultima sezione del libro Frammenti di felicità terrena, gli inediti frammenti prosastici in cui l’autrice evoca l’età prima, appare la più gioiosa, quella in cui i paesaggi sono immersi nella luce e dominano i colori della pittura mistica, come il blu, l’oro, e i fiori fanno il loro mestiere di incantare gli occhi e l’olfatto. Per questo motivo nel mio commento a Fioriture capovolte ho definito la Rosadini una poeta del paesaggio, tanto vividamente splendono nei suoi versi i cieli e il mare e i colori vibranti e mutevoli dell’aria
*
Qua e là, nelle altre raccolte, tornano ad aprirsi paesaggi come questi, in cui ciò che è visto adesso contiene anche ciò che è stato visto allora, se è vero che il poeta vive perennemente nella memoria per necessità di trasfigurazione e metaforizzazione del reale, ovvero per trarre dalle cose tutte le altre cose che altrimenti non sarebbero mai, e dare profondità e spessore al mestiere della nominazione.
Il ritorno della memoria al tempo e ai luoghi dell’infanzia ci narra anche la vocazione dell’autrice al viaggio (“Non deve sfuggire l’eloquenza del viaggio, la sua irresistibile vitalità”, sottolinea nella sua nota di lettura Elio Grasso), sia che esso venga tracciato nello spazio attraverso i luoghi della propria esperienza biografica (Genova, Venezia, New York, Milano, Gerusalemme), sia che si traduca in un’intima esplorazione di sé, coincidendo con l’atto stesso della scrittura.
Ascoltiamo allora quanto dice di essa la Rosadini in “Corollario” che chiude l’antologia: “Scrivere è un ritorno – innesco che apre voragini / di senso, un andare disarmati incontro / ad ombre infestanti e guerriere. Scrivere / è il gesto che consuma l’attesa, e porta ai confini/ di un’eco dimenticata, di una vita forse/ prigioniera  fra lamiere, e ancora sconosciuta”; testo, questo, che oltre a enunciare i principi fondanti della propria poetica e l’humus in cui si innesta il suo versificare, costituisce il punto di chiusura di un ritmo circolare, se lo si mette a confronto con “la meta” intima della prima raccolta, che è appunto la lettura di una se stessa più remota e inascoltata.
*
Il testo contenuto in “Corollario” mi sembra interessante anche perché contiene un termine chiave nella poesia della Rosadini, che è “attesa”. Essa, infatti, ricorre in tutte le raccolte, testimoniando quella particolare disposizione caratteriale all’apertura nei confronti degli altri e della vita. C’è in lei come un’ostinazione, una tenacia che evita la disperazione anche nei momenti più difficili, trasformando il dolore in occasione di crescita, in possibilità di trasformazione, in volontà di ritrovamento e rinnovamento, come accade in Unità di risveglio, in cui viene narrata l’esperienza estrema del coma, da cui ha origine quell’attenzione al “corpo”, che è uno dei nuclei portanti della sua poesia.
Ma non esaurirei a dovere il tema della delicatezza, da cui mi sono allontanata per seguire il filo complesso delle associazioni mentali, se trascurassi due altri fondamentali temi della poesia della Rosadini, che sono la religione e l’affetto filiale, all’interno dei quali si aprono schiarite emozionali e sensazioni di completezza rassicuranti. (Non così, però, accade nelle relazioni sentimentali, che spesso scorticano e ustionano, fino a dare luogo ad immagini crude e bellissime come questa: “Così, lepre caduta in una caccia / fuori stagione, appesa per zampe / ormai inservibili, si appresta/ al fuoco lento che l’attende”).
*
Il tema religioso è di fondamentale importanza per la comprensione non solo del rapporto della parola poetica con quella divina, ma dello stesso bagaglio iconico dell’autrice che fa spesso riferimento a immagini delle scritture sacre, come il tempio, il tralcio, l’uva, l’esilio, il deserto. Ovviamente esso costituisce l’ossatura portante de Il numero completo dei giorni, in cui la Rosadini rilegge, interpretandola, la trama del Pentateuco scandita dalle porzioni di testo in cui è suddiviso, le parashot. L’operazione che qui viene compiuta è tra le più azzardate e affascinanti che si possano immaginare, in quanto storie e personaggi biblici vengono attualizzati, mostrando la loro inesauribile vitalità e forza paradigmatica, attraverso le più intime, personali vicende, assumendo la poeta, di volta in volta, su di sé la bellezza significante della parola sacra e ripercorrendo la storia del popolo ebraico: l’abbandono, l’esilio, l’attraversamento del deserto, il ritorno  alla patria perduta segnano le tappe della sua esistenza (se non di ogni umana esistenza tout court) e dello stesso itinerario  poetico, che in fin dei conti è una forma a specchio della creazione divina attraverso la parola.
Ma la cosa più significativa è che l’intrecciarsi dell’io con il destino di un popolo, l’universalizzazione dell’esperienza soggettiva, fa del singolo un membro vivo di una vasta comunità. Questa collettivizzazione, operata nel recupero della tradizione ebraica, rappresenta lo strumento necessario alla salvezza del passato all’interno del presente, come alla salvaguardia di una propria specifica identità.
La Rosadini ci parla, in altre parole, del nostro viaggio destinale attraverso un itinerario spesso contraddittorio, fra luci ed ombre, teso a quella compiutezza ideale che solo ci fu dato di pregustare nel paradiso dell’infanzia, quando ci si sentiva “parte armonica di un tutto più grande”. “Ripercorrere i giorni di Giovanna Rosadini significa – scrive Davide Brullo – esprimerli, certo, ma redimerli come chi riviva un’esistenza smussando astuzie e dolori. Allora è questa richiesta di benedizione la letteratura”.
*
Nella sua poesia, in ogni caso, l’armonia vibra sempre nei segni-suoni: una musica orchestrata abilmente tra rime, spesso interne, allitterazioni, combinazioni eufoniche di parole, scelte e lavorate quasi con la precisione di un bulino e non di rado messe insieme secondo un climax ascendente di senso. Infatti, è uno stilema della Rosadini l’accumulo di immagini, descrizioni, definizioni nell’intento di approssimarsi il più possibile alla chiarezza e alla verità di emozioni e percezioni, o di raccontare compiutamente fatti, sentimenti, riflessioni, anche se le accade più volte di rimanere egualmente sospesa, come su una soglia, mentre fluttua intorno una presenza arcana, che nemmeno la parola poetica, sebbene slacciata dalla prigionia dell’usura quotidiana, è in grado di raggiungere.
Franca Alaimo
*In copertina: Giovanna Rosadini in un ritratto fotografico di Dino Ignani
L'articolo “Scrivere è andare disarmati incontro ad ombre guerriere”. Sulla poesia di Giovanna Rosadini proviene da Pangea.
from pangea.news https://ift.tt/35uiuOZ
0 notes
freedomtripitaly · 5 years
Photo
Tumblr media
Alle porte di Dublino, a meno di un’ora di strada dalla città, ci sono diversi luoghi che vale assolutamente la pena visitare. La Contea di Meath, nell’Ireland Ancient East, è una delle più storiche dell’Irlanda, ma spesso poco frequentata dai visitatori che preferiscono fermarsi in città o puntare dritti verso le più celebri mete turistiche. Una zona che ruota intorno alla Boyne Valley, scavata dall’omonimo fiume, che ha fatto da sfondo a numerosi eventi che hanno fatto dell’Irlanda l’isola che è oggi. Siti celtici, come Brú na Bóinne, che risale a 5000 anni avanti Cristo, e il tumulo di Knowth, il luogo dove è nato Halloween. Castelli Normanni, come quello di Trim, dove è stata scritta la storia d’Irlanda. Luoghi talmente famosi da essere apparsi al cinema e alla Tv. Antichi villaggi dalle case colorate e tradizioni gastronomiche che ci riportano indietro nel tempo. Ecco dieci luoghi che si possono visitare in giornata partendo da Dublino. Knowth, il più grande sito di Brú na Bóinne Il tumulo di Knowth è il più ampio del sito archeologico di origine pre-celtica di Brú na Bóinne datato 5000 anni avanti Cristo. Di questo sito fanno parte anche il più celebre Newgrange e Dowth. Con il suo diametro di 95 metri, Knowth si estende su una superficie di circa 5 chilometri quadrati. Si tratta di una serie di 18 colline di varie misure e altezze immerse tra i verdissimi prati irlandesi, anch’esse ricoperte di erba. Alcune sono collegate al tumulo principale che ha due passaggi, ognuno dei quali conduce a due camere funerarie separate. Attorno alle entrate vi sono grosse pietre scolpite con graffiti dalle forme geometriche e astratte il cui significato è tutt’oggi sconosciuto. Dentro i tumuli si svolgevano cerimonie e venivano riposti i resti cremati dei defunti. Nelle epoche successive, sulle colline vennero costruiti persino dei villaggi. È uno dei siti archeologici da non perdere nell’Ireland Ancient East. La crociera di “Game of Thrones” sul fiume Boyne Un giorno Ross Kennay, proprietario della Boyne Boats, riceve la telefonata da una persona che chiede di poter girare alcune scene di una serie Tv lungo i canali intorno al fiume Boyne, a bordo di alcune vecchie e tipiche imbarcazioni irlandesi di legno chiamate “currach” ormai in disuso, ma che Ross possedeva ancora. Si trattava del produttore di “Game of Thrones” che, durante le riprese della settima stagione della pluripremiata serie televisiva, era alla ricerca di un set che rappresentasse al meglio il “Mare Stretto” in cui fare navigare Theon Greyjoy diretto ad “Approdo del Re”. È così che sono iniziati i “Game of Thrones Boat Tours” a bordo di vecchie imbarcazioni lungo i canali del fiume Boyne, nella Valle del Boyne che, non solo ripercorrono i luoghi di alcune scene della serie, ma anche luoghi storici, legati alla celebre battaglia del Boyne, e ad alcune leggende irlandesi. Slane Castle, il castello del Conte Rock Alle porte di Slane – una cittadina della Contea di Meath che vale una visita – si trova uno dei luoghi più famosi d’Irlanda, il Castello di Slane. Non soltanto è un bellissimo maniero, tuttora abitato dalla famiglia Conyngham (di origine scozzese e insediata in Irlanda nel 1611), le cui sale sono visitabili e dove si organizzano matrimoni e feste varie, ma è famoso perché, ogni estate, da trent’anni, vi si tiene un mega concerto con una star del rock. Nel parco, che può ospitare fino a centomila persone, si sono esibiti gli U2, Bruce Springsteen, i Rolling Stones, Madonna e i più grandi nomi delle musica internazionale. Il Conte Harry, soprannominato “Earl Rock”, ribelle fin da giovane a tutte le convenzioni che il titolo gli imponeva, fin dagli Anni ’70 frequentava Bono, Bruce e compagni ed ebbe la brillante idea di aprire le porte del castello ai suoi amici cantanti e musicisti. Nel 1984 gli U2 vissero sei mesi nel castello per registrare l’album “The Unforgettable Fire” e il salotto venne trasformato in studio di registrazione. La bellissima sala da ballo, dove incombe un gigantesco ritratto di Giorgio IV, fu il set del videoclip del singolo “Pride”. Il ritratto del monarca non è casuale: pare, infatti, che avesse una love story con un’antenata della Conyngham e, per questo motivo, fece aprire una strada diretta da Dublino al castello, strada che tutt’oggi collega le due località che distano 48 km. Trim Castle, il leggendario castello di “Braveheart” Affacciato sulla riva del fiume Boyne si trova il castello normanno più grande d’Irlanda, il Castello di Trim. Un imponente mastio di pietra ormai annerita dai secoli e dalle battaglie da cui si è dovuto difendere. Eretto poco dopo la battaglia di Hastings (1066), fu ampliato, modificato, fortificato più volte nel corso dei secoli successivi. Oggi il castello, restaurato e reso agibile, è magnifico e vale assolutamente una visita. Talmente iconico da essere stato scelto da Mel Gibson per girarvi alcune scene del film “Braveheart” nel 1995 di cui fu produttore e protagonista nelle vesti di William Wallace, un eroe scozzese del XIII secolo. Per rappresentare la Scozia dell’epoca, però, l’Irlanda sembrò più adatta, racconta Jimmy che, da volontario, accompagna i turisti alla scoperta del castello che domina una verde vallata attraversata dal fiume alle porte della deliziosa cittadina di Trim. Drogheda, la città Normanna sul fiume Boyne A una cinquantina di chilometri da Dublino, Drogheda è un’antica cittadina Normanna attraversata dal fiume. Un tempo era una città fortificata, tra le più grandi mai esistite. Oggi delle antiche porte d’accesso alla città resta solo l’imponente St Laurence’s Gate, con le torri circolari ai lati di un arco. Delle antiche mura resta solo un’altra porzione nella vicina Featherbed Lane. Ma Drogheda ha un altro luogo che vale la pena visitare: la St Peter’s Church. Ospita il santuario – e la testa mozzata – dell’arcivescovo irlandese St Oliver Plunkett, perseguitato da Oliver Cromwell nel XVII secolo. Per il Paese è una figura importantissima. Negli ultimi anni molti “dubliners” si sono trasferiti a Drogheda per la bellezza della cittadina, per la qualità delle vita e per la vicinanza con Dublino, collegata da treni e pullman. Anziché cercare un b&b a Dublino conviene alloggiare qui per risparmiare. Athboy, dove è nato Halloween Non tutti sanno che Halloween è una festa irlandese. È a Hill of Ward, un sito nei pressi di Athboy che sono stati ritrovati i resti di fuochi risalenti all’era pre-Cristiana che venivano accesi per la festa di “Samhain”. Per i Celti questa festa, che iniziava all’ora del tramonto del 31 ottobre e durava fino al calar del sole dell’1 novembre, rappresentava un rito importante che segnava il passaggio dalla luce all’oscurità, in quanto coincideva con la fine del raccolto e l’inizio dell’inverno. Per celebrare le origini (vere) di Halloween, nel 2019 è nato il Púca Festival, che si tiene proprio ad Athboy, una festa che dura tre giorni con parate per le strade cittadine, cene nel vicino castello di Slane e musica all’aperto. Proprio per la vicinanza ad alcuni luoghi simbolici irlandesi, la cittadina di Athboy, nella Contea di Meath, è un ottimo punto di partenza per visitare alcuni dei luoghi più famosi dell’Ireland Ancient East. Il luogo della battaglia del Boyne È stata la guerra più importante combattuta in Irlanda e, chi desidera fare un viaggio in questo Paese, dovrebbe assolutamente conoscerne la storia e visitare il sito dove si svolse la battaglia del Boyne nel 1690, a una cinquantina di chilometri da Dublino. Fu la battaglia che vide da una parte James II Stuart, che voleva riconquistare l’Inghilterra, e dall’altra Willliam III che vinse astutamente la battaglia e rispedì James in Francia. Il Battle of the Boyne comprende il terreno di battaglia, attraversato dal fiume Boyne, e un Visitor Centre all’interno del quale si trova il museo. L’esposizione permanente è ospitata in un antico edificio, la Oldbridge House costruita nel 1740. Visita alla Slane Irish Whiskey Distillery Il whiskey irlandese è famosissimo. E il terreno fertile e le acque pure della Valle del Boyne rendono questo territorio perfetto per la distillazione. In passato, molte distillerie si erano stabilite in questa regione, ma poi sono state chiuse tutte. Ecco perché nelle vecchie scuderie del Castello di Slane, a una cinquantina di chilometri da Dublino, qualche anno fa è stata aperta una distilleria di whiskey. A volerla, il proprietario del castello, Harry Conyngham. Ogni giorno si organizzano tour di un’ora alla scoperta del processo di produzione con tanto di degustazione finale. È meglio prenotare la visita. Ne fa parte anche un locale, aperto tutto il giorno, dove servono pasti e bevande, e lo shop dove acquistare l’whiskey e diversi gadget. La distilleria fa parte del castello e vale assolutamente la pena visitare anche l’edificio una volta giunti qui. Una curiosità: quello irlandese si scrive con la “e” (mentre quello scozzese è senza ovvero “whisky”) per via della tripla fermentazione e del diverso metodo di preparazione. La storica cittadina Trim La cittadina di Trim è famosa soprattutto per il castello, una meravigliosa fortezza di origine Normanna scelta da Mel Gibson per ambientarvi alcune scene del film ”Braveheart” nel 1995. Nel Medioevo Trim era una delle città inglesi più importanti. In quello che un tempo era il palazzo civico (la “town hall”) oggi è stato aperto un Visitor Centre che ospita anche una sala museo che racconta la storia della città e conserva alcuni reperti ritrovati in città, spade, armature, elmi e diversi oggetti indossati dai cavalieri nel periodo medievale. Una curiosità: prima che diventasse un museo, questo edificio ospitava band musicali che si esibivano per il piacere dei cittadini. Tra questi, anche gli U2, prima che diventassero così famosi. Trim è attraversata dal fiume Boyne. Da qui partono diversi sentieri lungo il fiume da fare a piedi o in bicicletta e la ”Blueway”, un itinerario di 35 chilometri sull’acqua da fare con la canoa o con lo stand up paddle. La Listoke Distillery, dove creare il proprio gin In Irlanda non ci sono solo il whiskey e la birra Guinness. A un’ora di strada a Nord di Dublino, nei pressi della cittadina di Drogheda, nella Contea di Meath, Bronagh e Dave hanno aperto pochi anni fa un’originalissima distilleria di gin dove ogni visitatore può creare il proprio gin e portarselo a casa. I visitatori vengono accolti nella loro casa con un fantastico gin tonic. Dopo un tour guidato per capire il processo di distillazione si prende parte alla “Gin School”: in un’aula vengono messi a disposizione dei partecipanti decine di ingredienti, dalle spezie ai fiori, che si possono mischiare tra loro fino a ottenere un distillato assolutamente personalizzato. Una volta distillato il proprio gin, viene imbottigliato. E il gioco è fatto. Ma prima di ripartire, un altro giro di gin accompagnato da prodotti locali della Valle dei Boyne, dai formaggi ai salumi. Una vera scoperta. Per raggiungere Dublino, la compagnia di bandiera irlandese, Aer Lingus, opera 40 voli giornalieri diretti da nove aeroporti italiani. Si può bloccare la prenotazione del volo per 24 ore pagando 5 euro, che verranno poi detratti in caso di acquisto del volo entro le 24 ore. Inoltre, consente di effettuare il check-in con un mese d’anticipo, scegliendo così con tutta calma il proprio posto a sedere. Si possono anche acquistare dei Voucher regalo, un bellissimo dono per gli amanti dell’Irlanda. Altre informazioni sul sito del Turismo irlandese. https://ift.tt/32zj6Bm I 10 luoghi da vedere a meno di un’ora da Dublino Alle porte di Dublino, a meno di un’ora di strada dalla città, ci sono diversi luoghi che vale assolutamente la pena visitare. La Contea di Meath, nell’Ireland Ancient East, è una delle più storiche dell’Irlanda, ma spesso poco frequentata dai visitatori che preferiscono fermarsi in città o puntare dritti verso le più celebri mete turistiche. Una zona che ruota intorno alla Boyne Valley, scavata dall’omonimo fiume, che ha fatto da sfondo a numerosi eventi che hanno fatto dell’Irlanda l’isola che è oggi. Siti celtici, come Brú na Bóinne, che risale a 5000 anni avanti Cristo, e il tumulo di Knowth, il luogo dove è nato Halloween. Castelli Normanni, come quello di Trim, dove è stata scritta la storia d’Irlanda. Luoghi talmente famosi da essere apparsi al cinema e alla Tv. Antichi villaggi dalle case colorate e tradizioni gastronomiche che ci riportano indietro nel tempo. Ecco dieci luoghi che si possono visitare in giornata partendo da Dublino. Knowth, il più grande sito di Brú na Bóinne Il tumulo di Knowth è il più ampio del sito archeologico di origine pre-celtica di Brú na Bóinne datato 5000 anni avanti Cristo. Di questo sito fanno parte anche il più celebre Newgrange e Dowth. Con il suo diametro di 95 metri, Knowth si estende su una superficie di circa 5 chilometri quadrati. Si tratta di una serie di 18 colline di varie misure e altezze immerse tra i verdissimi prati irlandesi, anch’esse ricoperte di erba. Alcune sono collegate al tumulo principale che ha due passaggi, ognuno dei quali conduce a due camere funerarie separate. Attorno alle entrate vi sono grosse pietre scolpite con graffiti dalle forme geometriche e astratte il cui significato è tutt’oggi sconosciuto. Dentro i tumuli si svolgevano cerimonie e venivano riposti i resti cremati dei defunti. Nelle epoche successive, sulle colline vennero costruiti persino dei villaggi. È uno dei siti archeologici da non perdere nell’Ireland Ancient East. La crociera di “Game of Thrones” sul fiume Boyne Un giorno Ross Kennay, proprietario della Boyne Boats, riceve la telefonata da una persona che chiede di poter girare alcune scene di una serie Tv lungo i canali intorno al fiume Boyne, a bordo di alcune vecchie e tipiche imbarcazioni irlandesi di legno chiamate “currach” ormai in disuso, ma che Ross possedeva ancora. Si trattava del produttore di “Game of Thrones” che, durante le riprese della settima stagione della pluripremiata serie televisiva, era alla ricerca di un set che rappresentasse al meglio il “Mare Stretto” in cui fare navigare Theon Greyjoy diretto ad “Approdo del Re”. È così che sono iniziati i “Game of Thrones Boat Tours” a bordo di vecchie imbarcazioni lungo i canali del fiume Boyne, nella Valle del Boyne che, non solo ripercorrono i luoghi di alcune scene della serie, ma anche luoghi storici, legati alla celebre battaglia del Boyne, e ad alcune leggende irlandesi. Slane Castle, il castello del Conte Rock Alle porte di Slane – una cittadina della Contea di Meath che vale una visita – si trova uno dei luoghi più famosi d’Irlanda, il Castello di Slane. Non soltanto è un bellissimo maniero, tuttora abitato dalla famiglia Conyngham (di origine scozzese e insediata in Irlanda nel 1611), le cui sale sono visitabili e dove si organizzano matrimoni e feste varie, ma è famoso perché, ogni estate, da trent’anni, vi si tiene un mega concerto con una star del rock. Nel parco, che può ospitare fino a centomila persone, si sono esibiti gli U2, Bruce Springsteen, i Rolling Stones, Madonna e i più grandi nomi delle musica internazionale. Il Conte Harry, soprannominato “Earl Rock”, ribelle fin da giovane a tutte le convenzioni che il titolo gli imponeva, fin dagli Anni ’70 frequentava Bono, Bruce e compagni ed ebbe la brillante idea di aprire le porte del castello ai suoi amici cantanti e musicisti. Nel 1984 gli U2 vissero sei mesi nel castello per registrare l’album “The Unforgettable Fire” e il salotto venne trasformato in studio di registrazione. La bellissima sala da ballo, dove incombe un gigantesco ritratto di Giorgio IV, fu il set del videoclip del singolo “Pride”. Il ritratto del monarca non è casuale: pare, infatti, che avesse una love story con un’antenata della Conyngham e, per questo motivo, fece aprire una strada diretta da Dublino al castello, strada che tutt’oggi collega le due località che distano 48 km. Trim Castle, il leggendario castello di “Braveheart” Affacciato sulla riva del fiume Boyne si trova il castello normanno più grande d’Irlanda, il Castello di Trim. Un imponente mastio di pietra ormai annerita dai secoli e dalle battaglie da cui si è dovuto difendere. Eretto poco dopo la battaglia di Hastings (1066), fu ampliato, modificato, fortificato più volte nel corso dei secoli successivi. Oggi il castello, restaurato e reso agibile, è magnifico e vale assolutamente una visita. Talmente iconico da essere stato scelto da Mel Gibson per girarvi alcune scene del film “Braveheart” nel 1995 di cui fu produttore e protagonista nelle vesti di William Wallace, un eroe scozzese del XIII secolo. Per rappresentare la Scozia dell’epoca, però, l’Irlanda sembrò più adatta, racconta Jimmy che, da volontario, accompagna i turisti alla scoperta del castello che domina una verde vallata attraversata dal fiume alle porte della deliziosa cittadina di Trim. Drogheda, la città Normanna sul fiume Boyne A una cinquantina di chilometri da Dublino, Drogheda è un’antica cittadina Normanna attraversata dal fiume. Un tempo era una città fortificata, tra le più grandi mai esistite. Oggi delle antiche porte d’accesso alla città resta solo l’imponente St Laurence’s Gate, con le torri circolari ai lati di un arco. Delle antiche mura resta solo un’altra porzione nella vicina Featherbed Lane. Ma Drogheda ha un altro luogo che vale la pena visitare: la St Peter’s Church. Ospita il santuario – e la testa mozzata – dell’arcivescovo irlandese St Oliver Plunkett, perseguitato da Oliver Cromwell nel XVII secolo. Per il Paese è una figura importantissima. Negli ultimi anni molti “dubliners” si sono trasferiti a Drogheda per la bellezza della cittadina, per la qualità delle vita e per la vicinanza con Dublino, collegata da treni e pullman. Anziché cercare un b&b a Dublino conviene alloggiare qui per risparmiare. Athboy, dove è nato Halloween Non tutti sanno che Halloween è una festa irlandese. È a Hill of Ward, un sito nei pressi di Athboy che sono stati ritrovati i resti di fuochi risalenti all’era pre-Cristiana che venivano accesi per la festa di “Samhain”. Per i Celti questa festa, che iniziava all’ora del tramonto del 31 ottobre e durava fino al calar del sole dell’1 novembre, rappresentava un rito importante che segnava il passaggio dalla luce all’oscurità, in quanto coincideva con la fine del raccolto e l’inizio dell’inverno. Per celebrare le origini (vere) di Halloween, nel 2019 è nato il Púca Festival, che si tiene proprio ad Athboy, una festa che dura tre giorni con parate per le strade cittadine, cene nel vicino castello di Slane e musica all’aperto. Proprio per la vicinanza ad alcuni luoghi simbolici irlandesi, la cittadina di Athboy, nella Contea di Meath, è un ottimo punto di partenza per visitare alcuni dei luoghi più famosi dell’Ireland Ancient East. Il luogo della battaglia del Boyne È stata la guerra più importante combattuta in Irlanda e, chi desidera fare un viaggio in questo Paese, dovrebbe assolutamente conoscerne la storia e visitare il sito dove si svolse la battaglia del Boyne nel 1690, a una cinquantina di chilometri da Dublino. Fu la battaglia che vide da una parte James II Stuart, che voleva riconquistare l’Inghilterra, e dall’altra Willliam III che vinse astutamente la battaglia e rispedì James in Francia. Il Battle of the Boyne comprende il terreno di battaglia, attraversato dal fiume Boyne, e un Visitor Centre all’interno del quale si trova il museo. L’esposizione permanente è ospitata in un antico edificio, la Oldbridge House costruita nel 1740. Visita alla Slane Irish Whiskey Distillery Il whiskey irlandese è famosissimo. E il terreno fertile e le acque pure della Valle del Boyne rendono questo territorio perfetto per la distillazione. In passato, molte distillerie si erano stabilite in questa regione, ma poi sono state chiuse tutte. Ecco perché nelle vecchie scuderie del Castello di Slane, a una cinquantina di chilometri da Dublino, qualche anno fa è stata aperta una distilleria di whiskey. A volerla, il proprietario del castello, Harry Conyngham. Ogni giorno si organizzano tour di un’ora alla scoperta del processo di produzione con tanto di degustazione finale. È meglio prenotare la visita. Ne fa parte anche un locale, aperto tutto il giorno, dove servono pasti e bevande, e lo shop dove acquistare l’whiskey e diversi gadget. La distilleria fa parte del castello e vale assolutamente la pena visitare anche l’edificio una volta giunti qui. Una curiosità: quello irlandese si scrive con la “e” (mentre quello scozzese è senza ovvero “whisky”) per via della tripla fermentazione e del diverso metodo di preparazione. La storica cittadina Trim La cittadina di Trim è famosa soprattutto per il castello, una meravigliosa fortezza di origine Normanna scelta da Mel Gibson per ambientarvi alcune scene del film ”Braveheart” nel 1995. Nel Medioevo Trim era una delle città inglesi più importanti. In quello che un tempo era il palazzo civico (la “town hall”) oggi è stato aperto un Visitor Centre che ospita anche una sala museo che racconta la storia della città e conserva alcuni reperti ritrovati in città, spade, armature, elmi e diversi oggetti indossati dai cavalieri nel periodo medievale. Una curiosità: prima che diventasse un museo, questo edificio ospitava band musicali che si esibivano per il piacere dei cittadini. Tra questi, anche gli U2, prima che diventassero così famosi. Trim è attraversata dal fiume Boyne. Da qui partono diversi sentieri lungo il fiume da fare a piedi o in bicicletta e la ”Blueway”, un itinerario di 35 chilometri sull’acqua da fare con la canoa o con lo stand up paddle. La Listoke Distillery, dove creare il proprio gin In Irlanda non ci sono solo il whiskey e la birra Guinness. A un’ora di strada a Nord di Dublino, nei pressi della cittadina di Drogheda, nella Contea di Meath, Bronagh e Dave hanno aperto pochi anni fa un’originalissima distilleria di gin dove ogni visitatore può creare il proprio gin e portarselo a casa. I visitatori vengono accolti nella loro casa con un fantastico gin tonic. Dopo un tour guidato per capire il processo di distillazione si prende parte alla “Gin School”: in un’aula vengono messi a disposizione dei partecipanti decine di ingredienti, dalle spezie ai fiori, che si possono mischiare tra loro fino a ottenere un distillato assolutamente personalizzato. Una volta distillato il proprio gin, viene imbottigliato. E il gioco è fatto. Ma prima di ripartire, un altro giro di gin accompagnato da prodotti locali della Valle dei Boyne, dai formaggi ai salumi. Una vera scoperta. Per raggiungere Dublino, la compagnia di bandiera irlandese, Aer Lingus, opera 40 voli giornalieri diretti da nove aeroporti italiani. Si può bloccare la prenotazione del volo per 24 ore pagando 5 euro, che verranno poi detratti in caso di acquisto del volo entro le 24 ore. Inoltre, consente di effettuare il check-in con un mese d’anticipo, scegliendo così con tutta calma il proprio posto a sedere. Si possono anche acquistare dei Voucher regalo, un bellissimo dono per gli amanti dell’Irlanda. Altre informazioni sul sito del Turismo irlandese. La Contea di Meath, nell’Ireland Ancient East, è una delle più storiche dell’Irlanda, con molti siti e villaggi da visitare.
0 notes
beautyscenario · 6 years
Text
Alla scoperta di Londra attraverso l’olfatto, in un itinerario olfattivo creato in esclusiva per noi da Nick Steward, proprietario del brand di fragranze Gallivant Perfumes, che omaggia il profumo delle città
Lui é Nick Steward, un flâneur cosmoplita e poliglotta, che ha sempre vissuto in grandi metropoli, e all’atmosfera bucolica della campagna, preferisce i rumori, colori, odori delle città. Un passato nel mondo delle fragranze, come direttore creativo per L’Artisan Parfumeur, e in precedenza per grandi maison beauty, Nick Steward ha lanciato da poco Gallivant Perfumes linea di fragranze artistiche, il cui nome vuol dire bighellonare; personale omaggio profumato alle città che ama di più: London Tel Aviv, Instabul, New York, Berlin, Amsterdam. Sei fragranze che traducono in note olfattive, grazie al naso Giorgia Navarra, protetta di Bertrand Duchaufour, e la francese Karine Chevallier, il ritratto di quei luoghi e  le esperienze vissute. Una linea pensata per moderni flâneur, ovvero coloro che celebrano il vagabondaggio urbano, abbandonandosi affabilmente a incontri casuali. Tra le fragranze della collezione London, che cattura in note profumate l’anima shabby della metropoli, e il contrasto generato dalla presenza nello stesso quartiere di zone povere e sporche accanto a quelle glam. Il risultato é un mix di assoluta di rosa di maggio, iris, violetta, pelle, legni, patchouli e sandalo. Morbido e talcato, estremamente elegante. Un profumo, London, che Mr. Steward definisce “verde, seducente, glamour e umido”. Abbiamo chiesto a Nick di suggerirci un itinerario olfattivo di Londra, città in cui é nato e attualmente risiede, e lui ci ha suggerito questo itinerario.
Adoro passeggiare lungo il Regent’s Canal da Islington al Broadway Market a Hackney, fino a Victoria Park. È una bella passeggiata per chi ama osservare, e cattura il volto moderno della mia città. C’è quest’odore caratteristico verde e acquoso per via del canale e della natura.
Growing Concerns è un meraviglioso garden center vicino a Victoria Park, una gemma nascosta che odora di terra bagnata!
Consiglio una sosta da Rinkoff’s Deli, a Bethnal Green, per un tè e una torta. Un buon posto per un pit-stop, dove l’odore del tè e del latte mi fa sempre sentire a casa.
Passeggiare  è sempre il modo migliore per farsi un’idea di qualsiasi città. Procedete quindi per Spitalfields e lasciatevi soprendere dal suo lato architettonico, con le sue case da sogno, ma soprattutto respirate il senso della storia dell’East End. Irlandesi, ebrei, bengalesi … C’è quel senso di trascurato e polveroso che amo. Non è perfetto, e non dovrebbe esserlo …
Londra, in questi giorni è un paradiso per i buongustai. Provate uno dei ristoranti vietnamiti intorno a Kingsland Rd (Cay Tre, 301 Old St è un ritrovo preferito). Adoro il mix di ingredienti asiatici e l’atmosfera tipicamente londinese (cieli grigi in una giornata piovosa …)
Concedetevi poi un bicchiere di gin all’East London Liquor Company di Bow. Il gin si sente (e odora) come un vero drink londinese …
Infine non perdete una cena da Rules a Covent Garden. E’ un posto molto vecchia scuola. Ha questo odore caratteristico di vecchio glamour e velluto. Non cerca di essere alla moda e questo lo rende unico.
  Londra: un itinerario olfattivo di Nick Steward di Gallivant Perfumes Alla scoperta di Londra attraverso l'olfatto, in un itinerario olfattivo creato in esclusiva per noi da Nick Steward, proprietario del brand di fragranze Gallivant Perfumes, che omaggia il profumo delle città
0 notes
interstellarchaos · 7 years
Text
  Roma: tutti la declamano come la città della bellezza. Certo, con i suoi grandi monumenti di marmo bianco, il Tevere che la attraversa dolcemente, le ville e gli spazi di verde che compaiono all’improvviso, le rovine accanto ai marciapiedi. Ma a Roma si può vedere di più, si può vedere oltre questa bellezza altisonante. Roma è anche una città nascosta.
A Roma si può vedere il passare delle epoche, se si fa attenzione ai diversi stili che si mescolano uno accanto all’altro, se ci si affaccia oltre le mura che danno sulla strada. Barocco, Neoclassico, Rinascimento. Ma il Barocco in particolare ha il gusto di stupire, e quale modo migliore per sorprendere se non una sorpresa? La Roma Barocca è ricca e quanto mai meravigliosa da scoprire, magari, perché no, anche organizzando un itinerario in vespa come quello proposto recentemente nell’articolo di Expedia.
Basta affacciarsi in una chiesa per trovare quadri e affreschi, e sicuramente, tra nomi che magari ai non esperti non dicono nulla, comparirà qualche immagine prima relegata solo ai libri di storia dell’arte, qualche firma più nota. Alcune chiese però, magari nascoste da luoghi più importanti e più famosi, magari quasi anonime per essere notate tra le tante meraviglie di Roma.. alcune chiese tengono in serbo dei regali speciali.
San Luigi dei Francesi.
Dietro Piazza Navona, accanto alla libreria francese, in un quartiere dove le probabilità di sentir parlare francese aumentano notevolmente. Entrando si nota subito un assembramento di gente in fondo alla navata di sinistra. Cappella Contarelli.
Il cardinale commissionò la decorazione delle tre pareti della cappella di famiglia, con i momenti più importanti della vita di San Matteo, il suo santo protettore. L’incarico ricadde su un giovane senza grande esperienza in opere di questo genere, ma con un enorme talento. Il giovane però non è pratico della tecnica dell’affresco, canonica per i lavori parietali, e decide perciò di utilizzare tre gigantesche tele da posizionare poi sulle pareti. La tela infatti permette più cura nei dettagli, più ripensamenti rispetto all’affresco, che deve essere invece veloce e preciso. Ed infatti, del Martirio di San Matteo il giovane artista dovette ricoprire, “cancellare”, la prima versione, ridipingendoci poi sopra quella attuale e definitiva. L’errore era stato non aver considerato la prospettiva laterale da cui l’opera veniva (viene e verrà) osservata, ossia lateralmente e non frontalmente.
Nella seconda versione invece i personaggi tengono conto della relazione con il “pubblico”, e quasi come se fossero spinti fuori dalla tela, si vanno a mischiare ai fedeli. San Matteo è colto nel momento appena successivo al suo accoltellamento. Lo dimostrano la candela battesimale ancora accesa sull’altare. Chi sia l’artefice del delitto rimane dubbio: che sia il giovane in primo piano, anche se non è armato? Che sia il ragazzo che tiene il pugnale, nonostante la sua espressione tradisca lo sgomento dipinto sul volto di tutti gli altri fedeli? Che siano i due giovani sulla sinistra, che si mostrano invece per niente turbati dall’accaduto? Non si saprà mai. E come da consuetudine, non manca la firma- autoritratto, un volto illuminato sullo sfondo. Che questo giovane sia Caravaggio, credo l’aveste già capito.
Spostando lo sguardo sulla sinistra: l’Ispirazione di San Matteo. Anche di quest’opera Caravaggio dovette abbandonare la prima versione, non per errore stavolta, ma per censura. Il disegno raffigurava un angelo con sembianze quasi femminili, in un atteggiamento quasi provocante, che sembrava quasi mostrare a San Matteo come scrivere la parola di Dio; un San Matteo che sembra quasi un contadino, con il piede in primo piano…  la Chiesa non poteva accettarlo.
Così la seconda versione: San Matteo è ritratto come Socrate, barba bianca e doppio mantello rosso, che annota il “dettato” della discendenza di David con cui si apre il Vangelo. Il pennino è reso con una sola pennellata bianca, la luce dell’angelo realisticamente si unisce a quella della finestra in alto (che ora però è coperta da edifici più imponenti che la nascondono al Sole). Ma Caravaggio lascia sempre la sua firma: lo sgabello è in bilico tra quadro e realtà, riporta la fede al mondo contemporaneo.
E nel mondo contemporaneo l’artista riporta anche la prima scena della nuova vita di San Matteo: la Vocazione. Sotto un portico, San Matteo è intento nella sua attività lavorativa di esattore delle tasse. Ma ecco Gesù che, a differenza di tutti gli altri personaggi, non indossa i panni del ‘500 ma quelli della Palestina dell’anno 0. Con un gesto simile a quello dell’Adamo della Creazione di Michelangelo, Cristo chiama tra i suoi apostoli Matteo. Ma anche qui un dubbio: quali delle varie figure è Matteo? Quel signore barbuto che si indica sorpreso, o l’esattore avido che ancora conta le monete e non si è accorto della chiamata?
Caravaggio però non è solo mistero. Quindi fermatevi e ammirate: i colori, la resa dei tessuti, la densità della pennellata, la luce..(E sperate che qualcuno metta i 50 cent per l’illuminazione!). Ci spostiamo, passando tra vicoli e strade più importanti, passando per Via di Ripetta e per Via della Scrofa, seguendo il lato ovest del tridente fino a Piazza del Popolo. Se fate attenzione potrete vedere ancora qualche negozio di fiori con il vecchio proprietario addormentato sulla sedia, o un autobus bloccato in curva tra due motorini, o il lavoro di qualche artista di strada (nel vero senso del termine) che ha decorato il muretto dei “lavori in corso” che dei piccoli messaggi che forse vale la pena di leggere.
Basilica di Santa Maria del Popolo.
Nella Cappella Cerasi, sul lato sinistro del transetto, un nuovo affollamento attirerà la vostra attenzione. Nuovamente due tele fra i tanti affreschi, tra cui quelli del Caracci, famiglia di spicco all’epoca di Caravaggio a cui erano commissionati i più importanti appalti di decorazione, presso i quali il pittore compì il suo apprendistato e con i quali si dovette spesso contendere il lavoro. La forma della cappella fa si però che le opere dei due antagonisti si trovino molto vicine tra loro, e costringe le tele del Caravaggio ad una visione di scorcio. Al centro l’Assunzione del Caracci, e sulla destra la Conversione di San Paolo. Di nuovo, una prima versione viene soppressa perché considerata troppo realista, con troppe figure sulla scena, concitate nel soccorrere un San Paolo seminudo, e addirittura un angelo a sorreggere Gesù che si protende verso il “Santo Saulo” che lo perseguita. Una seconda versione viene così realizzata.
Nel frattempo il Monsignor Tiberio Cesari, che aveva commissionato la cappella, muore e i suoi eredi non chiedono a Caravaggio di dipingere la seconda versione su tavole di legno di cipresso, che invece era il desiderio dell’originario committente. In questa tela la conversione è ambientata in una stalla, in un’ambientazione spoglia che vuole riflettere la sinteticità del racconto degli Atti degli Apostoli. È la luce a definire gli spazi, una luce che squarcia le tenebre della quotidianità pagana della vita di Saulo. Il corpo del futuro Santo non è ancora completamente a terra, è il momento appena successivo all’apparizione, e la spada, che nell’iconografia cristiana è brandita a difesa della cristianità, giace ancora al fianco del Saulo soldato. Il numero dei personaggi, in questa versione, è decisamente limitato, e il cavallo è l’unico con gli occhi aperti, l’unico che riesce a sostenere la vista di quella luce, unica presenza dell’intervento divino. C’è chi ipotizza che San Paolo stesso sia la firma-autoritratto di Caravaggio, perché rappresentato più giovane di come appare di solito dell’iconografia cristiana, e quella spada può benissimo essere la spada “compagna” di tante disavventure del pittore.
Sulla sinistra invece, la Crocifissione di San Pietro. I Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, sono così riuniti a proteggere il popolo di Roma. Anche di quest’opera esiste una prima versione, eseguita su tavola di legno di cipresso, che però oggi è andata perduta. La tela riunisce i due simboli per eccellenza della Chiesa cattolica: San Pietro e la croce. Una croce che viene issata al contrario, perché il Santo non si ritiene degno di morire come è morto Cristo. Una croce che viene issata con fatica dai due uomini, che più che carnefici sembrano operai; una fatica che accumuna il Santo con i suoi aguzzini, di cui non si vedono i volti, che possono essere chiunque, una persona chiunque a cui è stato solo affidato un compito da portare a termine.
Se non ci sono carnefici però non ci sono vittime, e allora dov’è l’eroismo del martirio? L’eroismo è nel libero arbitrio di San Pietro, uomo comune la cui sofferenza non è idealizzata ma mostrata in tutta la sua atrocità, e che va a scardinare la tesi luterana della predestinazione al male dell’uomo. Se il Santo, che soffre come qualsiasi uomo soffrirebbe, sceglie di vivere nella grazia anche accettando il martirio, allora anche lo spettatore può seguire questa scelta. Almeno questo è il messaggio che Caravaggio volle realizzare. Di nuovo è la luce a indicare la salvezza: San Pietro è in piena luce, i suoi aguzzini sono voltati dall’altra parte.
Caravaggio trascorse molti anni a Roma, e il suo talento non passò certo inosservato. Così sparse per le vie, per le chiese, per i palazzi i suoi capolavori. Oggi molti si trovano ancora nelle loro collocazioni originali, altre sono raccolte a Galleria Borghese o ai Musei Capitolini, altre opere sono sparse invece tra il Palazzo Barberini, la Galleria Doria Pamphili, nella Cappella Cavalletti in Sant’Agostino e nel Casino Boncompagni Ludovisi. Quindi ora uscite e perdetevi per le vie di Roma, chissà quali sorprese potrebbe riservarvi!
Viaggio nella Roma del Barocco   Roma: tutti la declamano come la città della bellezza. Certo, con i suoi grandi monumenti di marmo bianco, il Tevere che la attraversa dolcemente, le ville e gli spazi di verde che compaiono all’improvviso, le rovine accanto ai marciapiedi.
0 notes
cento40battute · 7 years
Text
Anche il turismo è memoria: a spasso per la Praga del regime, tra musei e luoghi-simbolo
Il turismo, oltre che prendere in considerazione tutte le cose belle di un luogo, ovviamente include anche i momenti più bui che sono accaduti. Il totalitarismo, durato ben 41 anni, ha profondamente segnato la storia, ma anche il volto di Praga. Oggi, a distanza di 30 anni dalla Rivoluzione di Velluto, e quindi dalla fine del regime comunista, Praga invita a uno speciale itinerario della memoria.
Scopriamo allora insieme i monumenti autentici dell’epoca ancora sparsi per la città, oggi testimoni di un passato scomodo e difficile, ma anche avvertimenti e consigli per un futuro più consapevole.
Memoriale alle vittime del comunismo, sulla collina di Petrin
È l’omaggio più importante da parte del popolo praghese alle vittime del regime comunista. A firma dello scultore ceco Olbram Zoubek, consiste in una scalinata che degrada lungo il versante della collina. Ci sono sette statue maschili in metallo che la sovrastano, e man mano appaiono sempre più “corrose”: questo simboleggia il disgregarsi di tutti i valori umani di una società civile e democratica causato dal regime totalitario. L’opera fa riferimento alla persecuzione particolarmente spietata degli Anni ’50. In fondo alla scalinata, per non dimenticare, sono poste targhe di metallo con inciso il numero delle vittime del regime comunista.
Muro di Lennon, a Kampa
Sin dagli anni ’60 del XX secolo, su questa parete, quasi fosse un foglio bianco per la libera espressione, cominciarono a comparire disegni e messaggi anonimi con cui i cittadini esprimevano il proprio dissenso alla violenza e all’oppressione comunista. Neanche a dirlo, disegni e slogan venivano prontamente rimossi, più e più volte, ma dopo pochi giorni ne comparivano altri. Testimone all’epoca di numerose proteste e raccolte di firme contro il regime, oggi è comunemente conosciuto così per via del ritratto di John Lennon dipinto qui dopo la morte improvvisa del cantante.
 Museo del comunismo, in via Na Prikope
È possibile ripercorrere l’intera epoca comunista in tutti i suoi aspetti. Il percorso espositivo è diviso in più sezioni tematiche accompagnato ovviamente da reperti, documenti storici, statue, dipinti e fotografie, con documentari e filmati originali, e anche installazioni 3D molto realistiche, che aiutano il visitatore a calarsi meglio nell’ambientazione cupa e opprimente dell’epoca. Il museo è aperto tutto l’anno, tutti i giorni, dalle 9 alle 21.
Il realismo socialista in architettura: l’Hotel International
La mano di ferro del totalitarismo colpì anche l’ambito artistico, che vide nascere il realismo socialista basato, ovviamente, sulle convinzioni ideologiche del regime comunista. Il realismo socialista si espresse soprattutto nell’architettura degli Anni ’50 del XX secolo, ma fortunatamente a Praga l’unica testimonianza è l’Hotel International a Dejvice.
Va detto però che ne è un esempio perfetto, tanto da essere stato incluso nella lista del Patrimonio Culturale Nazionale. Costruito tra il 1952 e il 1957 dall’architetto Frantisek Jerabek, l’hotel conserva al suo interno un grande arazzo con veduta aerea di Praga, dove si scorgono ancora la statua di Stalin e quella dedicata ai Carri Armati Sovietici, entrambe scomparse. SOCIAL FB
Vieni a scoprire i ricordi e le testimonianze di quest’epoca tanto discussa, ovviamente senza tralasciare divertimento e relax.
Barbara Corsalini
Per maggiori informazioni: www.czechtourism.com
Praga: tra memoria e turismo Anche il turismo è memoria: a spasso per la Praga del regime, tra musei e luoghi-simbolo…
0 notes