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#Castello Sforzesco Milano 1999
fashionbooksmilano · 1 year
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Nobili Intrecci
La collezione di merletti della Marchesa Viola Cambiaso Peirano
a cura di Carla Paggi Colussi , saggi di Doretta Davanzo Poli, Carla Paggi Colussi, Paolo Peri, fotografie Roberto Mascaroni
MP Edizioni d’arte per l'Associazione Amici della raccolta delle stampe Achille Bertarelli Milano, Napoli 1999, 176 pagine, 24,5 x 28 cm., ISBN  9788880164838
euro 30,00
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Catalogo della Mostra nel Castello Sforzesco di Milano dal 24 settembre al 21 novembre 1999
06/03/23
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bongianimuseum · 3 years
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Biografia di Paolo Scirpa
http://www.paoloscirpa.it/index.php?disp=home
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Paolo Scirpa nasce a Siracusa nel l934; dopo gli studi artistici in Sicilia, frequenta l’Accademia di belle arti di Salzburg, animata culturalmente da Oscar Kokoschka e lo studio di J. Friedlaender a Parigi. Nel 1965 e, successivamente, nel 2000 partecipa alle edizioni IX e XIII (Proiezioni 2000) della Quadriennale Nazionale di Roma. Nel 1968 si trasferisce a Milano, dove collaborerà con Luciano Fabro all’Accademia di Belle Arti di Brera e dove sarà, più tardi, titolare di una Cattedra di Pittura; nel 1969 tiene la sua prima personale alla galleria L’Agrifoglio, presentato da Vittorio Fagone; nel 1972 espone, alla Galleria S. Fedele, Megalopoli consumistica, un’opera di denuncia sociale. Negli anni ’70 avvia la realizzazione di opere che vengono definite Ludoscopi: attraverso un sistema di specchi e tubi fluorescenti e il gioco combinatorio di elementi minimali, essi propongono la percezione di profondità infinite, in cui “si pratica l’abolizione del limite tra il reale e l’illusorio” (Maltese, 1976). In alcuni ludoscopi egli realizza raccordi illusori che creano uno spazio plastico curvo; in altri il raccordo seminterrato è praticabile; altri ancora sono di struttura cubica. Scirpa trae spunto anche dal Manifesto tecnico della Scultura Futurista di Boccioni, che aveva teorizzato la possibilità di impiego della luce elettrica nell’opera d’arte e si proietta a sperimentazioni in cui il colore non è più dipinto, i volumi non sono più scolpiti e la luce diventa opera essa stessa.  Conosce esponenti del MAC, tra cui Bruno Munari ed entra in contatto con i gruppi dell’Arte  cinetica, come il GRAV a Parigi o il Gruppo T a Milano. Sollecita l’attenzione anche di studiosi come il cibernetico Silvio Ceccato. Dal 1977 opere di Scirpa sono presenti annualmente fino al  1991 nella sezione cinetica del Salon “Grands et Jeunes d’aujourd’hui” al Grand Palais des Champs-Elysées di Parigi. Negli anni ’80 sviluppa i suoi primi interventi progettuali sul territorio che saranno presentati nel 2004 alla mostra Utopie della città presso la biblioteca dell’Accademia di Brera. Nel 1982 il Symposium de Sculture di Caen (Francia) sceglie il progetto di un suo ludoscopio per la Bibliothèque Municipale. Tiene diverse mostre personali, tra le quali, alle gallerie Arte Struktura, Vismara Arte di Milano, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Gallarate ed allo Studio d’Arte Valmore di Vicenza. Nel 1985 è presente a Roma alla mostra di Palazzo Venezia  Artisti oggi tra scienza e tecnologia e ad altre manifestazioni sullo stesso tema in Italia ed all’estero, tra le quali, nel 1990, al Politecnico di Milano, nel 1995 al Futur Show di Bologna, nel 1996 all’Accademia di Brera a Milano Convegno Arte, Scienza e Tecnologia; inoltre partecipa a rassegne sulla Patafisica, alla Triennale di Pittura di Osaka e nel 2003 al Museo Bargellini a Pieve di Cento (Bo) Luce vero sole dell’arte, nel 2006 alla galleria del Credito Siciliano di Acireale Sicilia!, nel 2008 allo ZKM di Karlsruhe (Germania) You ser: Das Jahrhundert des Kosumenten ed al Landesmuseum Joanneum di Graz (Austria) Viaggio in Italia, nel 2009 a Berlino presso la Rappresentanza del Baden-Württemberg alla mostra del Museum Ritter ed a Cordoba (Argentina) presso il Museo Jenero Perez alla mostra Echi futuristi ed allo ZKM di Karlsruhe, mostra  Collectors’ Choice II. Nel 2012 è presente alla mostra Arte programmata e cinetica presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma dove è installata in permanenza una sua opera luminosa. Dal 2013 sue opere pittoriche fanno parte della Collezione Farnesina, raccolta d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri. (Roma). Nello stesso anno partecipa alla mostra Percezione e illusione presso il MACBA di Buenos Aires. Nel 2014 completa due nuove opere La porta stretta, la cui prima versione risale al 1999, l’una con fondo oro, l’altra su un tabellone consumistico, ambedue con l’inserzione di una struttura di luce triangolare a profondità ascensionale. Nel 2015 partecipa alla mostra Moderna Magna Graecia a cura di Francesco Tedeschi e Giorgio Bonomi presso FerrarinArte di Legnago. L’INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa gli affida la realizzazione del nuovo manifesto degli spettacoli classici del 2015. È presente a Missoni - L’Arte - Il Colore al MAGA di Gallarate.Nel 2016 partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama. In occasione del 25° Festival della Musica di Milano, dedicato a Gérad Grisey Intonare la luce, immagini di sue opere luminose vengono utilizzate per illustrare il libro di sala e per lo spot pubblicitario su SKY classica. Il Museo del Novecento espone un Ludoscopio – Pozzo, 1979 facente parte della sua collezione. Partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama . E’ presente alla mostra Interrogare lo spazio a cura di Luigi Meneghelli presso Ferrarin Arte a Legnago (Vr). Tiene mostre personali allo Studio Arena di Verona La luce nel pozzo, a cura di Marco Meneguzzo per cui, nel pozzo che noi vediamo creato dagli specchi e dai neon, Scirpa “…mette in scena la finzione nello stato più puro” ; a Rosso Vermiglio di Padova, Labirinti di luce a cura di Vittoria Coen che vede nel Ludoscopio “…un invito alla riflessione, … un lasciarsi andare per pensare, …”, ed a ArteAGallery di Milano, L’infinito possibile a cura di Francesco Tedeschi che afferma: “…Gli elementi portanti della sua opera, nelle diverse forme che essa assume, sono la luce e lo spazio,.. la luce come strumento di colore e di forma è ad essi essenziale: una luce che concretizza le geometrie, genera figure formali in grado di attrarci e condurci in una profondità,…in uno spazio senza dimensioni..” Nel 2017 RossoVermiglioArte di Padova presenta una sua personale alla ArteFiera di Bologna.  Alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento si inaugura una sua personale “La forma della luce–La luce della forma” a cura di Marco Meneguzzo che sottolinea come “la forma della luce…trascende questa fisicità e diventa sostanza immateriale, diventa la luce della forma….,”  Successivamente al MACA di Acri partecipa alla mostra “Arte interattiva” a cura di Monica Bonollo e nel 2018 a Torino, Museo Ettore Fico, “100% ITALIA”, Cent’Anni di Capolavori. Nel 2019 realizza una mostra personale a Milano, Gaggenau hub,  “Sconfinamento” a cura di Sabino M. Frassà che sottolinea come “l’artista ha indagato, sperimentato e simulato l'assenza di limiti, lo “sconfinamento” appunto”. Partecipa a Senigallia alla mostra “Materie Prime – Dalla terra alla luce”, a Waldenbuch, Museum Ritter “1919-2019” e a Pontedera “Arcadia e Apocalisse”. Nel 2020 è presente alla Biennale Light di Mantova, Elogio della luce. Negli ultimi anni Scirpa realizza, con rigore geometrico e spirito innovativo, due opere scultoree in marmo bianco di Carrara ed in legno laccato bianco che evocano il Teatro greco di Siracusa: in esse le gradinate della cavea si raddoppiano, diventando circolari e sono rivolte anche all’esterno. Recentemente ha realizzato una struttura al neon che ricorda il Teatro greco, il cui progetto risale all’anno 2000. In un momento storico come il nostro in cui si manifesta la convivenza di vari linguaggi e l’artista può rivisitare esperienze passate, egli recupera il suo linguaggio delle prime denunce consumistische o quello sperimentale del mezzo elettronico e, nel proporre i suoi percorsi prospettici di spazi-luce, offre oggi nuove possibilità espressive su cui riflettere.
Sue opere sono in collezioni e musei tra i quali MAGA (Gallarate), Museo del Novecento (Milano),  Civiche Raccolte Bertarelli - Castello Sforzesco (Milano), Biblioteca di Brera (Milano), MACTE Museo d’Arte Contemporanea (Termoli), MART- VAF-Stiftung  (Trento e Rovereto), Museo MAGI ‘900 (Pieve di Cento), MAPP Museo d’Arte Paolo Pini (Milano), Musée des Beaux-Arts (Caen), Museum Ritter (Waldenbuch), Museo Civico d'Arte Contemporanea (Gibellina), Museum (Bagheria), Fabbriche Chiaramontane (Agrigento), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Gallerie d’Italia (Milano).
Ha realizzato opere per spazi pubblici e chiese: nel 1965, un grande mosaico al Centro Internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Roma) e uno all’Auditorium del Centro Internazionale di Loppiano (Fi) e dei dipinti nella Chiesa del D. P. a Cernusco sul Naviglio (Milano) dove sono stati installati anche suoi Ludoscopi sopra l’altare e il Battistero.
Al suo lavoro hanno dedicato saggi ed annotazioni critiche:
Riccardo Barletta, Pietro Baj, Carlo Belloli, Luigi Bianco Guglielmo Boselli, Giorgio Bonomi, Rossana Bossaglia, Ginevra Bria, Domenico Cara, Luciano Caramel, Silvio Ceccato, Jacqueline Ceresoli, Claudio Cerritelli, Cesare Chirici, Vittoria Coen, Andrea Del Guercio, Mario De Micheli, Marina De Stasio, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Ornella Fazzina, Pedro Fiori, Carlo Franza, Sabino Frassà, Carmelo Genovese, Flaminio Gualdoni, Sara Liuzzi, Annette Malochet, Corrado Maltese, Gabriel Mandel, Giorgio Mascherpa, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Marta Michelacci, Bruno Munari, Carlo Munari, Antonio Musiari, Daniela Palazzoli, Demetrio Paparoni, Francesco Poli, Pierre Restany, Roberto Sanesi, Giorgio Segato, Carmelo Strano, Luigi Tallarico, Francesco Tedeschi, Carlo Terrosi, Maria Torrente, Antonino Uccello, Miklos N. Varga, Alberto Veca, Francesco Vincitorio, Maurizio Vitta, Emanuele Zucchini.  
É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive ed opera a Milano.
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meudigia · 5 years
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Sabato 9 febbraio 2019, a partire dalle ore 18:00, presso lo Spazio Espositivo del Broletto a Como, si inaugura la mostra personale di Santi Sindoni dal titolo “Angoscia. Vertigine di Libertà”, curata dal critico d’arte Marco Eugenio Di Giandomenico e organizzata dalla Fondazione Arté di Milano in collaborazione con il Comune di Como. La prestigiosa iniziativa, che dura fino al 3 marzo 2019, è promossa dalla piattaforma comunicativa internazionale Betting On Italy di Milano, la quale seleziona e sostiene mediaticamente eventi artistici e culturali in Italia e all’estero di notevole ricaduta sociale.
Sindoni espone circa 30 opere su temi escatologici, rappresenta il dramma dell’essere umano nella sua dimensione terrena e divina, ricerca nella cellula il quid ancestrale, le sue imaginifiche linee cromatiche sollecitano nell’osservatore profonde riflessioni esistenziali. La mostra rappresenta uno step evolutivo del difficile percorso creativo dell’artista che trova nell’arte il viatico di salvezza di una controversa esistenza densa di colpi di scena, tra esperienze carcerarie, importanti produzioni artistiche coronate da premi prestigiosi e incredibili palcoscenici mediatici.
« Le sue opere – commenta il curatore Marco Eugenio Di Giandomenico – rappresentano un viaggio affascinante nei meandri più nascosti della natura umana, sono vicine a chiunque le osserva in quanto foriere di meditazioni esistenziali connaturate a ogni essere umano. Sono un interessante esempio di arte “sostenibile” per gli aspetti valoriali insiti ».
All’opening, dopo la relazione del curatore Marco Eugenio Di Giandomenico, intervengono il rappresentante del Comune di Como e il presidente della Fondazione Arté Michele Monteleone. Seguono le relazioni di Francesca Bertolotto, docente di relazioni pubbliche presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dello psicologo Donato Santarcangelo, nonché dello stesso Sindoni.
A concludere la performance musicale di DANYK – EXTREMITY MUSIC PROJECT di Danila Musikhin e Nicolò Rosso.
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Santi Sindoni
Santi Sindoni, siciliano di nascita, si trasferisce a Milano agli inizi degli anni settanta.
Frequenta i migliori circoli culturali della capitale lombarda e approfondisce le tecniche pittoriche inizialmente presso la Scuola Superiore d'Arte del Castello Sforzesco, diplomandosi nel 1976, sotto la guida del Maestro Ghino Baragatti, successivamente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera conseguendo il diploma in Studio della Figura nel 1980.
Intraprende una prolifica attività artistica intorno alla metà degli anni ottanta in Sicilia, per poi tornare nuovamente in Lombardia, a Luino sul Lago Maggiore, all’inizio degli anni novanta.
Nel 1999, a seguito di una condanna giudiziaria, viene recluso nel penitenziario di Milano- Bollate conquistando immediatamente l’attenzione dei media nazionali per la sua creatività e ricerca artistica all’interno delle mura carcerarie, realizzando addirittura i murales dell’area trattamentale, nonché le illustrazioni delle copertine del giornale della casa di detenzione. Nel 2005 risulta tra gli artisti selezionati dalla commissione presieduta dagli allora procuratori aggiunti Corrado Carnevali e Ferdinando Vitiello per “abbellire” con una sua opera gli ambienti grigiastri del Tribunale di Milano, i cui spazi, già dagli anni trenta, ospitano affreschi e mosaici di artisti del calibro di Sironi, Manzù, Martiri, Carrà, Campigli.
Benché ancora in fase detentiva, espone a Milano presso la prestigiosa Sala Arteutopia (mostra “Anime” del 2005) e a Palazzo Isimbardi (mostra “L’uomo e il prisma” del 2005, organizzata dalla Provincia di Milano), nonché in varie altre località, tra cui Venezia (Biennale Arte del 2012) e Genova (Art Expo 2015).
Nell'anno 2010 costituisce la Fondazione Artè con l’obiettivo di realizzare il Museo Artè, ove è previsto un suo affresco di 6000 mq su tematiche escatologiche.
Nel 2013 pubblica il romanzo autobiografico intitolato "Ambasciatore di Arco sulla Terra".
Nel 2015 viene premiato nell’ambito della XX Edizione del Concorso Internazionale d’Arte Contemporanea SaturARTE di Genova.
A giugno 2015 termina di scontare la sua pena.
Nel 2016 la National Italian American Foundation accetta il dono della sua opera dal titolo “Erhab – 11 settembre” in memoria delle vittime dell’attentato a New York dell’11 settembre.
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Laura Villani
“Il destino riaffiora” (The fate resurfaces)
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Laura Villani nasce a Pavia dove vive e lavora.
Dopo aver compiuto gli studi al Liceo Artistico e al Conservatorio di Musica, si dedica all’attività concertistica suonando in gruppi di musica da camera, fino a quando la sua espressione artistica d’elezione diventa l’incisione originale.
Prosegue così i suoi studi frequentando i Corsi Internazionali di Calcografia all’Accademia di Urbino e i Corsi di Tecniche Incisorie Tradizionali e Sperimentali alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, sotto la guida di Riccardo Licata. 
Inizia a esporre nel 1993 al Museo della Permanente di Milano, partecipando al Premio San Carlo Borromeo curato da Gian Alberto Dell'Acqua, Raffaele De Grada e Mario de Micheli.
Nel 1996 è invitata al XIII Premio Internazionale Biella per l'Incisione con Jean Clair, Tomás Llorens Serra e Giacomo Soffiantino in giuria.
Nel 1998 viene selezionata per partecipare al II Tokyo International Print Triennal al Tama Art University Museum di Tokyo, al Premio Arte Mondadori a Milano, al XVIII Print Internacional de Cadaqués e alla Triennale Nazionale di Grafica Città di Brescia curata da Mauro Corradini, dove torna nel 2001 per la II edizione. 
Nel 2002 è invitata al III Premio Internazionale Leonardo Sciascia Amateur d’Etampes che, al termine di un ciclo espositivo nelle città di Parigi-Roma-Firenze-Venezia, si terrà al Castello Sforzesco di Milano nella Civica Raccolta di Stampe Bertarelli.
Nel 2005 è selezionata per il IV Tokyo International Print Triennal al Tama Art University Museum di Tokyo.
​Nel 2006 espone al Museo della Permanente di Milano, partecipando alla Rassegna di Pittura Ventipiucento gli anni della Permanente. 
Nel 2008 partecipa alla Rassegna di Pittura Dipingere l’immenso-Traduzioni pittoriche della letteratura del Novecento nella sede di Archivi del ‘900 a Milano.​
Nel 2009 partecipa alla Rassegna di Pittura Note d'Arte a Pavia nel Palazzo Centrale dell'Università.
Negli ultimi dieci anni il suo interesse si rivolge unicamente alla pittura e al disegno.
​Appassionata di tecniche classiche, visita i Musei d'Italia e d'Europa per osservare i colori, le ombre, le luci, le atmosfere della pittura dei grandi maestri. Per assorbire il silenzio, la dilatazione e la sospensione di una pittura lontana dalla nevrosi della contemporaneità. Una pittura che suggestiona fino ad imprimersi profondamente nell'immaginario.  
WORKS IN PUBLIC COLLECTIONS
​TOKYO - Tama Art University Museum
MILANO - Castello Sforzesco - Civica Raccolta delle Stampe Bertarelli
BAGNACAVALLO - Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne
S.TA CROCE SULL'ARNO - Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
BRANZOLL - Dokumentationszentrum fur Zeitgenössische Illustration Museum
SOLO EXHIBITIONS
2000 L'età maggiore - Archivi del ‘900 - MILANO
1999 A chi mi insegue - Galleria San Michele - MILANO
1999 Sortilegio del volto - Galleria Il Quadrato-Chieri - TORINO
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