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#BERMUDA VERDE MENTA
bermudasnino · 1 year
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Proveedor: REDFLAG conquer Tipo: Shorts Precio: 170000.00 Descripción ~ Definidas por un tejido suave y agradable, ideales para pasar un buen rato durante las vacaciones o para un día cálido en la ciudad. Perfectas para usar con nuestras camisas de lino y conseguir un total look ideal. ~ Cuidados ~ Lava tus bermudas sin usar blanqueador, a máquina y en temperatura fría. No utilices secadora y plancha a temperatura baja y por el revés. Así te aseguras de que no se te quemen las fibras de la ropa y te aparezca ese tono desgastado.
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spazioliberoblog · 6 years
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di GIANCARLO LUPO ♦
Australia, Nella terra dei sogni, Dreamtime (terza parte)
Sveglia alle 5 e 30.
Greg si fa la barba in penombra, seduto sulla sua sedia a rotelle, rimirandosi in uno specchio portatile. Suo padre era nell’esercito, “you know”, dice, è una consuetudine. Dopo la morte del padre, per un po’ non ha voluto farsi la barba, ora ha ripreso la vecchia abitudine, ogni giorno.
Mi alzo a fatica, e mi preparo per l’uscita.
Fuori dal cancello, verso le 6:30, Josh, un frescone con un berretto di lana, camicia a mezze maniche sopra maglietta a maniche lunghe, bermuda e fare cool, ha un foglio in mano e fa l’appello per il giro, organizzato dal rock tour. Finite le pratiche dice: “Hit the road again,” e con un saltello si mette alla guida del furgone bianco.
Partiamo.
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È un’alba bellissima e il paesaggio diventa cinematografico, a sedici noni. Si aprono di fronte a noi scenari di terra rossa, sconfinati, puntellati di bush verdi. Entriamo nell’outback australiano. Le automobili si fanno più rade, incontro a noi ci sono solo strade larghe, polverose e dritte. Alcuni road-trains sbucano di continuo dal tremolio del calore e invadono il centro della strada senza rallentare. I road-trains sono automezzi lunghissimi e giganteschi, a volte con tre rimorchi e più, per il trasporto merci.
Chiacchiero con Josh su ciò che ho letto sugli aborigeni. Una notizia curiosa mi aveva molto colpito: quando James Cook e i suoi marinai arrivarono nel 1770 non vennero degnati di uno sguardo dagli anangu, che pensarono di avere a che fare con personaggi di un sogno che non li riguardava. A giudicare dal numero degli ubriachi per le strade di Alice Springs, il sogno li riguardava, ma a quei tempi, non sembravano percepire il mondo nella maniera delle altre persone.
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Cook e i gli esploratori successivi annotarono che alcune idee nel linguaggio aborigeno non erano espresse, per esempio, non avevano alcuna parola per dire “ieri” o “domani”. Non avevano capi o consigli di guerra, non indossavano vestiti o costruivano case con strutture permanenti, non coltivavano, né allevavano animali, non costruivano utensili o avevano ceramiche, nessuna idea del senso di povertà.
Sciorino a Josh altre conoscenze, apprese leggendo i libri di Bruce Chatwin: I Ciuringa oppure Churinga erano oggetti sacri degli aborigeni che rappresentavano gli antenati totemici.
Secondo gli aborigeni, il canto ha creato il mondo, infatti, gli Antenati totemici avrebbero cantato lungo il percorso dei canti, che di norma va da nord a sud del continente; gli Antenati, cantando, avrebbero dato origine a ogni cosa: queste “Piste del Sogno” sarebbero poi rimaste sulla terra come vie di comunicazione fra le tribù più lontane. Il canto quindi era una specie di mappa che serviva a un uomo in walkabout (un uomo che percorre le vie dei canti), a trovare la strada del ritorno, o meglio ad arrivare cantando al luogo di appartenenza, il luogo del concepimento, il posto dove erano custoditi i Ciuringa.
A patto di restare sulla pista, l’uomo trovava sempre persone con il suo stesso Sogno dai quali poteva aspettarsi ospitalità. Quando deviava dalla via, invece, sconfinava e la trasgressione poteva costargli un colpo di lancia. Probabilmente avveniva qualcosa di molto simile nell’antica Grecia: dèi e dee, caverne, sorgenti sacre, fiumi, sfingi, chimere, uomini e donne, trasformati a causa dell’ira divina in usignoli, corvi, ragni, insetti, echi, narcisi, pietre o stelle, potevano essere interpretati in termini di geografia totemica.
Josh è abbastanza annoiato dalla spiritualità degli aborigeni, dice di essere più interessato a cose pratiche. Dimostra una totale assenza di curiosità, dice che non può ritenere tutto nella sua mente, ha uno spazio ristretto che preferisce non sprecare per speculazioni su spiritualità aborigene.
Per cambiare discorso mi indica un gufo fischiettante in volo.
Il viaggio in auto dura diverse ore. Ci fermiamo solo una volta per raccogliere legna, legnetti e cippi secchi, come la terra rossa, per il fuoco della sera.
Arriviamo al Wataarka (che vuol dire cespuglio a ombrello nella lingua degli anangu) o King’s Canyon, scoperto da Ernest Giles alla fine dell’800, è un canyon che dista 314 km da Uluru e 471 km da Alice Springs.
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Il trekking in salita è molto duro all’inizio, da toglierti il fiato.
In una regione così arida le risorse, da un anno all’altro, non sono mai costanti. Vediamo precarie oasi di verde create da temporali di passaggio, e poi, solo qualche chilometro più in là, il terreno rimane nudo e riarso.
Josh spiega che, per sopravvivere nella siccità, qualunque specie animale deve adottare uno di questi due stratagemmi: prepararsi al peggio e tener duro, oppure aprirsi al mondo e muoversi.
Mostra la rock mint, un tipo di menta che cresce sulle rocce, velenosa, utilizzata dal nomade per la caccia. Solo in casi eccezionali l’aborigeno la sminuzza dentro le pozze d’acqua a cui gli animali vengono ad abbeverarsi. Il veleno paralizza le bestie per qualche ora, ma contamina anche le polle d’acqua, ciò per gli aborigeni, è un grave peccato. Infatti ogni famiglia di clan è responsabile non solo della gestione del proprio totem, ma anche dei siti sacri e della flora e della fauna della propria area.
Tale gestione non riguarda solo le risorse fisiche, assicurando che non siano saccheggiate o contaminate fino al punto di estinzione, ma anche la gestione spirituale di tutte le cerimonie necessarie a garantire un’adeguata pioggia e risorse alimentari al cambio di ogni stagione.
Josh mostra la brughiera del deserto, o pitjuri, un leggero narcotico che gli aborigeni masticano per placare la fame.
Mentre camminiamo ancora, oltre le rocce rosse e la rena, vediamo il ghost gum o Macdonnel Ranges, un tipo di eucalipto, albero a fusto grande, dai tanti usi, simile al red gum, che cresce invece vicino ai fiumi.
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Il Macdonnell Ranges è un albero che si fa cadere da solo i rami non indispensabili, per risparmiare acqua e per riuscire a sopravvivere all’aridità. Gli aborigeni usano la corteccia dell’albero per cospargerla sulla pelle e proteggersi dai raggi solari; usano le foglie per farne caramelle al sapor eucalipto per i bimbi, sono utili anche contro il raffreddore; nel tronco dell’albero è presente anche una minima quantità d’acqua che può essere utilizzata grazie a dei buchi ben visibili.
La speare vine è invece un arbusto con cui gli aborigeni creano lance per catturare canguri, velenose, fanno sanguinare l’animale rendendo così tracciabile il suo cammino, il veleno entra in circolo immediatamente e rovinano la carne se le frecce non vengono estratte subito. Usato pure per innesti con alberi e come colla. Sempre lì vicino il caustic vine. I rami si spezzano e la linfa serve per cicatrizzare le ferite dell’aborigeno.
Fra una pioggia e l’altra arriviamo al garden of Eden, un anfratto con una bella polla di acqua piovana immerso nei meandri del canyon.
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Di nuovo in cima, altre viste mozzafiato.
Dopo un trekking di circa quattro ore, torniamo al punto di partenza.
Le strade sono sempre deserte, c’è una sola stazione di servizio.
Josh racconta un bel po’ di storie sui dispersi nell’outback australiano. Tra le dimensioni sterminate, il caldo e gli animali selvatici, i viaggiatori inesperti o sfortunati possono trovarsi facilmente in situazioni di pericolo. Un semplice guasto all’automobile, una perdita di benzina, può essere fatale. Adesso, con il gps, internet e la tecnologia moderna, questi incidenti capitano più di rado.
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Uno dei consigli che Josh dispensa, se dovesse capitare una cosa del genere, è non allontanarsi mai dal veicolo, semplicemente perché è più visibile a una ricognizione aerea. Inoltrarsi in migliaia di km nel deserto, molto spesso, equivale a un suicidio. Anche se ci sono storie romanzate di uomini sopravvissuti bevendo la propria urina e mangiando mosche, insetti, sanguisughe.
La nostra guida a un certo punto abbandona la strada principale, a due corsie, deserta e desolata, ed entra in una strada sterrata per arrivare al nostro accampamento. È un bambinone, ficca la testa fuori dal finestrino e grida “freedom” contro il vento.
  Al campo vediamo un aborigeno male in arnese biascicare parole poco gentili verso un tizio della security. “You fucking stupid,” farfuglia, e quasi piange.
Josh ci mostra come aprire e chiudere lo swag.
Scarichiamo i legni dal rimorchio e alimentiamo un fuoco già pronto. I ceppi prendono fuoco immediatamente, e mi stupisco di come siano veloci a diventar braci.
Affettiamo verdure, carote patate cipolle, uno dei cuochi butta tutto dentro una capiente pentola, chili di sale, curry, spezie, aggiunge acqua. Josh e un’altra guida, di un altro gruppo, con una pala spostano le braci su altre buche create al momento. Josh ripone la pentola sopra una di queste buche, usando la pala, per non bruciarsi. Poi, sempre con la pala mette braci sopra il coperchio della pentola per creare un effetto forno. In un’altra padella, frigge olio e carne tritata a cui, appena divenuta di un colore marrone, aggiunge passata di pomodoro e fagioli, da cowboy.
Alla fine del pasto, laviamo i piatti in recipienti d’acqua saponata.
Non usano acqua per risciacquare. Asciugano i piatti e basta. Io lavo padelle e pentole in maniera approssimativa, ma per loro sono puntigliosissimo come la migliore delle Mary Poppins.
Disponiamo gli swag in cerchio, attorno al fuoco e mangiamo.
Dopo il pasto apriamo swag, i sacchi a pelo, e ci infiliamo dentro mentre il fuoco si va spegnendo.
  Le stelle fanno paura.
2 luglio 2013
GIANCARLO LUPO
SULLE ORME DI SAM PECK – AUSTRALIA (PARTE – 3) di GIANCARLO LUPO ♦ Australia, Nella terra dei sogni, Dreamtime (terza parte) Sveglia alle 5 e 30.
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beyourbest-gabriela · 4 years
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Hoy en #fashionfriday Nuevo Post para @turistaenmiami !! Uno de los colores 2020 ! NEO MINT ! Les gusta ? . . #Repost @turistaenmiami with @make_repost ・・・ #fashionfriday con uno de los colores 2020, el “Neo Mint” o “Verde menta”. ⠀ Es un color que transmite frescura, paz y esperanza. ⠀ Juntos a otros Colores Pasteles o “Ice cream” que son tendencia, es el que más resalta este verano. ⠀ Queda muy bien con otros colores suaves como Lila, Rosa, Butter Cream, Cantaloupe ( otro de los colores 2020) como así también combinarlo con colores vibrantes como Coral, Fucsia, Naranja, Rojo, Azul. ⠀ Verde Esmeralda: Los veremos en Trajes, Vestidos, Faldas, Blusas, Tops, Shorts, Chaquetas. ⠀ Una de las prendas más buscadas es el Blazer! Para usar con jeans, vestidos, shorts, bermudas. ⠀ Como todos los colores Tendencia, también lo veremos en accesorios, zapatos, bolsos y esmaltes para uñas, @opi lo tiene en su Nueva Colección “Mexico City “ ⠀ Emporio Armani, Giambattista Valli, Missoni y Proyect, lo tuvieron en sus colecciones. Como era de esperar, en Zara hay muchas prendas de ese color. ⠀ Cómo lo usarías o combinarías? ⠀ Hasta el próximo #fashionfriday, Gabriela de @beyourbest.asesoradeimagen ⠀ Fotos: Pinterest ⠀ #fashionfriday #tendencias2020 #modahombres #miamimoda #modamiami #veranomoda #trends2020 #summertrends #estilos2020 #miamitips #miamiblogger #miamilovers #turistaenmiami #miamibeach #traveltips #miami #miamiflorida #comprasmiami #personalshopper #shoppingmiami #vacacionesmiami #tipsdemiami #latinablogger #miamibeachflorida https://www.instagram.com/p/CEuy9ybMJnv/?igshid=7oln0n2dmm8t
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wwffb · 7 years
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Lezioni di Succurro Feram
22:06 7/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Nel mezzo di quel riparo magico che è Diagon Alley a aria (e soprattutto di ossigeno) ci pensa il palazzo del W.W.F.F.B. grazie al giardino verticale che ne ricopre la facciata, cosa che lo rende davvero facile da individuare. Sulla soglia a dare il benvenuto come sempre c’è il cavalletto animato - che saltella in giro come un Crup entusiasta della gente - lui che invita le persone a rifugiarsi all`interno per una tazza di tè, o una bevanda fresca o anche solo per fare la scoperta della natura stupenda che la circonda. Superato l’ingresso, quello con l’enorme bancone informativo dove gli addetti sono felici di fare la loro parte sopratutto perché ci sono gli studenti in tirocinio che ancora smaniano per quelle ultime giornate di pseudo lavoro. Il posta dà fin dal principio una percezione di freschezza e leggerezza, dovuta alla quantità un tantino esagerata di flora sparsa tutt`attorno nella stanza. Si accede cosi` all’enorme salone del WWFFB: con finestre e soffitto altissimo, tanto per aumentare l’idea di arioso e leggero –le travi poi sono decorate di rampicanti su cui svolazzano già un paio di fatine -, qui nel salone si trovano diverse tavolate di vendita e informazione; dall’angolo “Utopia", alla pubblicità di "Do The Hippogriff", dei "Wands on Fire”… che aiutano quel cicaleccio di volontari e visitatori che scambiano informazioni. Ovviamente lo stand che attira di più l’attenzione è la tavolata “adozioni”, con le sfere incantate in bella mostra e tutti i “gadgets”. Ma sono le riproduzioni di oasi del WWFFB in miniatura, una meraviglia di meccanica magica, che catalizzano lo sguardo di ogni persona che entra. Sulle pareti si trovano enormi cartelloni dedicati a diverse creature magiche, alle campagne in corso e agli appuntamenti previsti nei giorni a seguire. Ci sono i “civili” che vi passeggiano rapiti e poi ci sono gli schiavetti, molto entusiasti e felici di rendersi utili per carità, ma pur sempre schiavetti. Bekha è una di loro. Ha raccolto i capelli, probabilmente sperando che si nota di meno se prende a mutare come una pazza sotto acidi. Li ha raccolti in un nodo, una crocchia intrecciata insomma, alla base della nuca. I colori per adesso sono il biondo naturale, quello color grano, quello raggio di sole estivo. Solo un paio di ciuffi sfuggono, quelli più cortina anche se arrivano a toccare quasi le spalle. Ciuffi appena mossi che incorniciano il volto. Nonostante i quasi quindici anni va mostrando un viso che presenta ancora qualche tratto infantile, principali colpevoli il nasino da principessina e quelle guanciotte da criceto, che vanno in contrapposizione con un altezza che cerca di svettare, che aumenta sempre di più ad ogni giorno che passa. Unito a ciò c`è un fisico che al momento non solo è longilineo, ma presenta curve, in via di sviluppo, ma che già si vedono. Zero trucco ovviamente -ma non sembra servirle per sua troppa fortuna- le lascia il volto pulito e più giovanile dove gli occhi dal taglio da gatta sono i protagonisti. Occhi che oggi sembrano restare di quel colore indefinito chiaro sul verde azzurro. Indossa la maglietta del w.w.f.f.b.. Quindi maglietta bianca, marchio sul petto, petto che tira forse troppo la stoffa. La maglia, dopo aver creato uno sbuffo in vita, finisce infilata in un paio di shorts a vita bassa, ma non troppo color giallo pallido, un completo che decisamente fascia bene il fisico della ragazza e che lascia scoperte le lunghe gambe lunghe. Indossa un giacchetto sulla maglietta, di quelli di jeans tagli corto in vita e maniche a tre quarti, sbiadito nel denim e rovinato. Tutto il suo outfit mostra e si sposa con la pelle che è sempre con pesca chiaro, appena appena più ambrato per il tempo passato all’aperto. Ai piedi un paio di converse, modello alto alla caviglia, verde menta. Ha con se la sua bacchetta, il legno di biancospino è visibile dalla tasca posteriore dei pantaloni -a lei Malocchio non glielo ha detto che c’è gente che così ci ha perso una chiappa… e anche lo avesse fatto probabilmente avrebbe risposto come Tonks, forse è una cosa da metamorphmagus- e lei che sta in piedi alle spalle degli habitat attendendo ci poter iniziare la sua lezione. Nervosa come sempre ogni tanto le sue iridi paiono cambiare colore, prendendo toni azzurri più pallidi e scivolando in grigi metallici, non è che pare è che è metamorfa e gestisce male l’ansia. Deglutisce mentre guarda i ragazzi poco più piccoli presenti e pronti per la loro prima lezione. Sospira «buon pomeriggio ragazzi» il tono è calmo, non ha voce squillante lei per natura e l’unica cosa è l’intercalare tipico di Bristol che le segna la voce.
22:22 7/9 Evanna_Winchell ( Pomeriggio | Salone wwffb ) Sarà il fatto che non passa molto tempo all`interno della sede del WWFFB o che interni del genere non li ha mai visti da nessun`altra parte, ma ogni volta che si ritrova a mettere piede all`interno dell`edificio o anche solo dopo aver dato una breve occhiata dalle vetrine, la sua espressione è sempre la stessa: totalmente meravigliata. La sede dell`associazione è un piccolo paradiso terrestre, sia per ciò che contiene all`interno sia per le molteplici persone che lo occupano quasi sempre e che danno, anche loro, vita al posto. Evanna non è lì per caso, affatto, è venuta nello specifico per seguire una piccola lezioncina fornita dall`associazione che, da quanto ha capito, svolgerà proprio una delle sue compagne di casata. Non che abbia scambiato poi così tante parole con la Grimes, ma è pur sempre una Corvonero. Per l`occasione - diciamo così - ha indossato una gonna scura a quadri ed una camicetta bianca non troppo pesante infilata all`interno della gonna stessa, un abbinamento che ricorda un po` l`uniforme scolastica - forse sentiva la mancanza di scuola, in qualche modo. Ai piedi un paio di ballerine nere, mentre i capelli questa volta sono sciolti sulle spalle, con le ciocche davanti infilate appositamente dietro le orecchie per lasciare il viso scoperto. Sulla spalla destra pende una piccola tracolla nera mentre la bacchetta è infilata all`interno della gonna - con il rischio di cadere - sul fianco destro. Il salone è pieno di gente, come al solito, ma non le risulta difficile notare la figura un po` agitata di Bekha fra la gente. Si avvicina con passo lento e un sorriso leggero sulle labbra, le rivolge anche un piccolo cenno del capo - per educazione - nel caso la ragazza si girasse nella sua direzione. E` curiosa di scopire cosa la quintina ha in serbo per loro e nel mentre, si gira intorno alla ricerca di qualche faccia conosciuta che, però, non sembra scorgere da nessuna parte.
22:38 7/9 Gwen_Clover (Salone W.W.F.F.B – pomeriggio estivo) Manca davvero poco alle fine delle vacanze e, poter girare liberamente per Diagon Alley a visitare negozi magici o mangiare qualche boccone in giro, saranno alcune delle cose che le mancheranno moltissimo da Settembre. Quel pomeriggio però, Gwen non sta semplicemente facendo una passeggiata senza una meta precisa ma si dirige con sicurezza verso la sede del WWFFB per poter seguire una lezione fornita dall’associazione stessa. Quel pomeriggio, per praticità, la ragazzina indossa una semplice maglia a maniche corte a righe bianche e blu, uno paio di shorts scuri e un paio di sneakers dello stesso colore blu della maglietta; i capelli castani, per quel giorno, sono raccolti in una coda abbastanza alta e sulle spalle ha poggiato uno zainetto bianco. Una volta varcata la soglia della sede, si dirige verso il salone dove verrà tenuta la lezione. Entrata all’interno non può non trattenersi dal restare con gli occhi leggermente spalancati e l’aria meravigliata e di conseguenza non si avvicina immediatamente alla compagna che terrà la lezione, e per un po’ gironzola di qua e di là per guardare tutte le meraviglie che la circondano. Riempitasi finalmente gli occhi da tutto, si avvina alla ragazza che terrà la lezione e con un largo sorriso saluta «Ciao a tutti!» per poi aspettare curiosa l’inizio della lezione.
22:56 7/9 Damian_Grenville { salone edificio w.w.f.f.b. | 31 agosto} Fino al giorno precedente ciò che due iridi chiare riuscivano a captare tutt`intorno erano aree verdi, case fatte di pietre e frasche e nient`altro, invece ora tutto è tornato al proprio posto: la coscienza di Damian nel corpo di Damian e la coscienza di Séimí nel corpo di Séimí, ognuno nel proprio spazio temporale. L`universo ha ripreso a girare nel verso giusto, almeno per lui. I ciuffi che compongono la zazzera di capelli castani, che ricadono morbidi, oscillano ad ogni movimento causato dai vani tentativi di star dietro al cavalletto animato, saltellando a sua volta come un ranocchio, che lo ha portato fino all`ingresso della sede del WWFFB in cui fa il suo ingresso, spinto dall`aria leggera che giunge alle sue narici quando si affaccia sulla soglia dell`edificio, nel suo sfiorato metro e trenta. La punta delle scarpe, un tempo bianche ma ora solo consumate, fa attrito contro il pavimento e mentre gli occhi dalle iridi scure, incorniciati da lunghe ciglia, osservano l`ambiente interno le mani vanno a stringere l`orlo della maglietta giallo senape, di una taglia più grande rispetto a quella standard, quindi a coprire in parte il bermuda che gli fascia le gambe esili, il quale assume una tinta più simile al verde militare che al verde bottiglia. La propria attenzione è catturata dalla quantità di flora presente nella stanza, la quale viene ammirata con occhi radiosi ma è alla vista dei rampicanti - attorno alle travi, nel salone - che questi si velano lievemente. è l`emozione. Appena lo sguardo sarà distolto, si poserà sull` angolo `adozioni` a cui, in un primo momento, si avvicina per ammirare quell`ingegnosa meccanica -le oasi del WWFFB - che lo lascia a bocca aperta; non sa cosa ammirare prima da quanto il salone è pieno zeppo di roba che degna almeno un minimo d`attenzione: dai vari angoli come quello utopia ai cartelloni sparsi in giro. Una voce calma, seguita da altre, lo scuote dalla propria missione d`ammirazione ed è per questo che si avvicina al resto delle figure, poco più grandi di lui ed è per questo che si va ad intrufolare in una delle prime file - è basso, e fa ricadere lo sguardo su bekah «buon pomeriggio»stira le labbra rosee in un dolce sorriso che appare quasi dipinto su un viso olivastro ma dai lineamenti infantili, tanto che le guance sono paffute e leggermente rosate.
23:21 7/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Osserva le varie facce che si trovano del salone e continua a giocare con le due dita, grattandosi le pellicine vicino alle unghie come sintomo di stress. Non che quegli occhi mutevoli e cangianti non mostrino quel certo senso di disagio. Sorride in maniera un po’ tesa ad EVIANNA per quel saluto, perché si di vista ovviamente la ricorda, per il resto lascia correre lo sguardo verso i ragazzi che si sistemano lì vicino. Osserva anche GWEN che prende posto con gli altri e sorride anche a lei. Un sorriso a DAMIAN per quel suo saluto ricambiato e poi gli occhi cangianti girano anche sugli altri. Umetta le labbra prima di cominciare, si schiarisce la voce «bene ragazzi dunque…» un altro sospiro ci sta tutto, si sistema una ciocca dietro l’orecchio «qualcuno di voi sa che cos’è un soccorritore?» domanda lei con un sorriso per poi non aspettare realmente una risposta visto che sorride e riprende a parlare «Il soccorritori sono colore che hanno il compito di recuperare le creature e portarle alle sedi del wwffb più vicini nel caso provviste o meno di ambulatorio» umetta le labbra. «Lo fanno assicurandosi che la creatura sia al sicuro e che nessuno si faccia male» spiega le con calma «si tratta di personale autorizzato ed addestrato a gestire ogni tipo di situazione» sospira «a volte noi pensiamo troppo al nostro punto di vista e poco a quello di quella creatura che ci troviamo davanti» li guarda uno a uno o forse d solo uno sguardo generale molto attento «insomma immaginate di non parlare la lingua della persona che vi trovate davanti, di non conoscerla e che magari ha anche un aspetto così differente da quello che conoscete da inquietarvi… che cosa fareste?» cerca di mostrare un altro punto di vista «probabilmente cerchereste di scappare, ma se la minaccia vi sembra troppo grande magari attacchereste in qualche modo… il più facile possibile anche solo per evitare che il vostro “avversario”» fa anche le virgolette con le dita lei «possa inseguirvi» sospira «so che può sembrare difficile, ma metà delle creature che incontriamo in difficoltà di solito sono spaventate e ferite in qualche modo ed è proprio per questo che risultano pericolose, per difesa» spiega con calma «i soccorritori del w.w.f.f.b. sono addestrati a trattare con questo genere di creature e cercheranno sempre la strada migliore per salvare sia voi che loro… purtroppo questo non viene assicurato dal ministero che in caso di chiamata penserebbe alla vostra salvaguardia e non a quella della creatura che vi trovate davanti» illustra la differenza «per questo il w.w.f.f.b. raccomanda a tutti di imparare un sempre incanto di chiamata, per permettere ai suoi specialisti di fare il loro lavoro» li guarda per un attimo «domande?» chiede lei con un sorriso gentile.
23:34 7/9 Evanna_Winchell ( Pomeriggio | Salone wwffb ) Osserva anche gli altri studenti arrivare nel punto di raccolta per la lezione mantenendo sul viso un sorriso cordiale nonostante non conosca affatto le facce dei - presumibilmente - primini che raggiungono il piccolo gruppo ormai formato. Quando REBEKHA inizia a parlare, è a lei che presta la totale attenzione, osservandola in quelle movenze un po` agitate mentre spiega quella breve ma necessaria introduzione alla lezione. Alla prima domanda della quintina, farebbe pure per alzare la mano per buttare lì un`ipotesi, ma BEKHA non dà modo di rispondere introducendo lei stessa l`argomento, cosa che la neo-terzina accetta con un piccolo sorriso. Segue il filo del discorso completamente assorta senza interrompere la concasata limitandosi ad attendere la fine per piccole delucidazioni. Alza la mano per chiedere la parole e solo nel caso ricevesse un cenno da parte di BEKHA, andrebbe ad esporre la sua domanda. « Mantenere la calma in situazioni del genere può diventare molto difficile, soprattutto con creature grandi che - come hai detto tu - possono spesso essere spaventate. » Inizia annuendo con il capo « Ma cosa consigli di fare per mantenere la mente lucida e non farsi prendere dal panico? » Domanda infine a lei che evidentemente deve saperne più di loro. « Anche perché bisogna essere lucidi e seri per riuscire a chiamare aiuto, non bisogna agitarsi, né farsi prendere dal panico » commenta per motivare la domanda. E questa, nel caso, sarebbe la sua domanda.
23:48 7/9 Gwen_Clover (Salone W.W.F.F.B – pomeriggio estivo) Lo sguardo di Gwen si sposta sul viso dei ragazzi che hanno preso posto accanto a lei ma, non incontrando lo sguardo di qualcuno che conosce, torna a posarlo sulla ragazza che da lì a poco inizierà la lezione. Quando sembra che tutti siano arrivati, la ragazza davanti a loro prende la parola e Gwen, con assoluto interesse, ascolta tutto senza perdersi una singola parola. Ha sempre avuto a cuore la protezione e la salvaguardia delle specie animale, sia magica che non, e questa sembra proprio la lezione giusta per lei. Continua ad ascoltare le parole di Rebekha e ogni tanto, Gwen annuisce impercettibilmente con la testa, trovandosi perfettamente d’accordo con lei. Alla possibilità di fare una domanda, Gwen alza la mano destra, esattamente come fa a scuola prima di prendere la parola. «Hai detto che metà delle creature che incontriamo sono semplicemente spaventate e ferite e per questo motivo attaccano» comincia a dire Gwen «Ma se la creatura fosse una creatura pericolosa, non ferita e quindi avrebbe come solo scopo quello di attaccarci, che si fa?» chiede curiosa, e sperando di essere un po’ più chiara nella sua domanda aggiunge «Il soccorritore va chiamato soltanto se la creatura è ferita o anche in questi casi di “pericolo”?» conclude, aspettando una risposta.
00:02 8/9 Damian_Grenville { salone edificio w.w.f.f.b | 31 agosto } Prima che bekha inizi la lezione, invadendoli con un fiume di parole rese comprensibili anche ai più piccoli o a chi come Damian si lascia distrarre facilmente, la testa viene inclinata all`indietro il giusto necessario per riuscire a visualizzare i rampicanti - ancora una volta. Alla prima domanda di BEKHA in risposta già emette un verso gutturale, segno di chi ha bisogno di pensarci un attimo e che forse lo sa ma probabilmente no, e per fortuna la quintina lo ha preceduto sennò qui finivamo in argomentazioni assurde. Il discorso è chiaro quando giunge al suo termine e niente domande da parte sua, si limita semplicemente a tenere le orecchie ben tese per riuscire ad udire anche gli interventi più lontani, oltre che a puntare le iridi scure su chiunque prendesse la parola. Infatti, in questo momento è EVANNA che guarda e solo quando lei terminerà di spiegare una determinata situazione in cui chiunque potrebbe capitare e avrà ricevuto una risposta, utile a tutti, lui aprirà bocca «tu fai parte dei soccorritori?» rivolto a BEKHA a cui dedica di nuovo la propria attenzione, in particolare alla sua maglietta che gli fa spuntare un sorriso. Si intrufola nel discorso di GWEN collegandosi all`ultima domanda fornita dalla secondina «e in caso si potessero chiamare i soccorritori anche in determinate situazioni, non sarebbe pericoloso per i soccorritori stessi? insomma potrebbe capitare che la creatura, dato che è pericolosa, possa ferire alcuni soccorritori. Ma soprattutto queste creature dove le portate, poi?» E a questo punto non da più fiato alla voce, fermandosi qui.
00:14 8/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Umetta le labbra con un sorriso quando tutti sembrano più o meno seguirla in quel giro introduttivo di una lezione facile e basica quanto importante, almeno a suo avviso. Le iridi prendono sfumature più verdi mentre si volta verso EVIANNA che pone quella prima domanda, le sorride «come hai detto tu mantenere la calma è estremamente importante» va a dire annuendo «so bene che ci sono certe situazioni in cui la calma sembra impossibile, ma…» sospira «dovete sempre pensare che voi avete una scelta, voi siete creature sentenzianti e siete in vantaggio» li guarda «so bene che se vi trovate davanti un drago imbestialito che sputa fuoco o un nundu dal fiato corrosivo per voi sono in vantaggio loro, ma… non è realmente così» spiega con un sospiro «voi siete dotati di magia e sopratutto raziocino per usarla» spiega cercando di dare uno sguardo a tutti in generale «loro sono solo istintive paure e comunicazioni limitate…» umetta le labbra piene e smette di giocare con le dita per strofinarsi le mani lungo le cosce nervosa «insomma so bene che sembra poco al contrario di aliti micidiali, ma fidatevi queste “armi”» di nuovo le virgolette «non hanno limiti se sapete usarle» si mordicchia il labbro «comunque per rispondere alla tua domanda la prima cosa che consiglio sarebbe che voi studiaste… so bene quanto può essere noioso per certi versi» sorride nervosa «ma sapere con chi si ha a che fare potrebbe davvero aiutarvi, la conoscenza è la vostra compagna più importante» sposta lo sguardo su GWEN e le iridi si colorano di un blu profondo, quasi triste a dirsi. Una colorazione molto lenta come una pennellata pigra nelle sue iridi «vedi qui sbagli… pensi che una creatura sia pericolosa solo perché è in grado di fare tanto male…» sospira «conoscete tutti immagino, anche se a grandi linee la classificazione del ministero» li guarda per un attimo «quello non indica la cattiveria o l’aggressività dell’animale, ma quanto può fare male di per se… ci sono casi di animali molto pericolosi allevati… come sapere l’ultimo livello è l’ammazzamaghi…» fa una smorfia come se fosse in disaccordo «ma quello poco prima è solo “maneggiare da esperti” il che dovrebbe farvi pensare che forse semplicemente con le giuste conoscenze e il giusto atteggiamento, studio e preparazione nulla è letale» spiega lei chiara «ovvio con questo non vi spingo ad andare ad accarezzare un Quintaped come fosse un cucciolo di crup… ma vi dico che pensare che non sono cattivi solo perché possono farvi del male… perché anche voi ne potete fare davvero molto a loro anche se non lo comprendete bene» spiega sospirando «sapere se un animale è territoriale o protettivo… o semplicemente comprendere che un knarl non è pericoloso solo è leggermente paranoico e se gli offrite del cibo crederà che vogliate avvelenarlo... questo non lo rende cattivo, è solo la sua natura… così come un avvicino non gode o trae piacere a cavarvi gli occhi, ma se voi danneggiate l’albero di cui è guardiano potrebbe vederlo come un aggressione a cui rispondere» spiega cercando di farsi chiara. Li osserva «ogni creatura ha i suoi motivi, se ci sforziamo di comprenderlo, se abbiamo le conoscenze per farlo… beh è tutto più semplice» li osserva di nuovo gli occhi che sono di un verde brillanti intervallato da venature d’argento molto particolari «quindi il mio consiglio è prendere un grosso respiro e calmarsi, cercare di non sembrare una minaccia, non cercare di avvicinarli o fare gesti avventati e chiamare aiuto»spiega lei andando a recuperare la bacchetta dalla sua tasca, lei lo fa con la mancina ovviamente. Sospira «comunque no, chiamare gli specialisti è la scelta migliore non solo in caso di animale ferito, ma anche in caso di attacco o situazione pericolosa…» sospira «non importa se la creatura è ferita, è solo persa o pericolosa oppure in pericolo è sempre consigliabile chiamare i soccorritori quando trovate una creatura fuori dal suo habitat» spiega lei con un sospiro finale mentre estrae la sua bacchetta. Scuote il capo davanti alla domanda di DAMIAN «no, io sono troppo piccola per una cosa del genere… semplicemente sono una tirocinante» ecco un attimo nervosa come se pensasse che questo non la rendessi qualificata, le iridi mutano in un violetta molto acceso, quasi in un battito di ciglia. Le ciglia scure calano con le palpebre e una volta riaperte sono viola. Li guarda «ma penso che noi siamo il futuro e che il problema maggiore delle creature magiche o no è il rapporto che i maghi istituiscono per mala educazione» sospira «per questo sono stata assegnata a questa lezione perché spero che voi rappresentiate un futuro migliore per i nostri amici a multiple zampe» cerca di spiegarsi per poi guardare di nuovo DAMIAN e sorridere «sono persone molto preparate, addestrate e ben consapevoli di quello che fanno… ovviamente è un lavoro coi suoi rischi, ma loro sono le persone migliori per questo e vi assicuro che faranno la differenza» spiega mentre li osserva «ora qualcuno di voi sa come si richiamano i soccorritori?» domanda mentre la bacchetta risiede ancora nella mancina.
00:31 8/9 Gwen_Clover (Salone W.W.F.F.B – pomeriggio estivo) Gwen ascolta le domande poste dagli altri ragazzi e, considerandole tutte domande legittime, ascolta con assoluto interesse le risposte date da Rebekha. Quando la ragazza risponde alla sua domanda, Gwen la fissa dritta negli occhi e nota le sue iridi scurirsi ma, cercando di non stupirsi più di tanto, continua ad ascoltarla e ogni tanto ad annuire con la testa quando si trova d’accordo con lei. La risposta data da Rebekha è stata davvero esaustiva ed estremamente chiara per la ragazzina: solo da un anno ha cominciato ad approcciarsi a quel mondo che prima non pensava potesse esistere. Grazie a Rebekha ha ricevuto delle risposte a domande che si è da sempre posta e adesso, grazie a lei, tutto le è più chiaro. «Grazie!» le dice con un sorriso. «Sei stata chiarissima e adesso tutto mi è decisamente più chiaro!» aggiunge, continuando a sorriderle. Continua ad ascoltare le domande degli altri ragazzi e le risposte che vengono date, fin quando Rebekha chiede loro chi sa già richiamare i soccorritori. Questa volta la testa di Gwen si sposta ripetutamente da destra a sinistra perché no, non sa proprio come si richiamano i soccorritori.
00:44 8/9 Damian_Grenville { salone edificio w.w.f.f.b | 31 agosto } Mettersi nei panni della creatura che si ha davanti senza fare mosse azzardate e mantenere la calma, lo ha capito. E chiamare i soccorritori, lo farebbe se solo sapesse farlo. Adesso torna ad ammutolirsi ma segue comunque i dialoghi che intercorrono, come meglio riesce, tanto che quando BEKHA arriva a quel punto in cui in cui inizia a nominare una marea di creature di cui non comprende i nomi nè riesce ad immaginarseli poiché non ha la minima idea di che forma possano essere, per questo si trova a corrugare le sopracciglia ad ogni riferimento a creature magiche, formando anche delle leggere rughe d`espressione sulla fronte che però saranno nascoste da ciuffi di capelli che ricadono su di essa. A proprio favore scuote la testolina, senza emettere alcun suono, quando lei fa riferimento alla classificazione del ministero. natobabbani mood. Sorvolando su ciò, alla domanda finale di BEKHA risponderebbe con un semplice «con un incanto di chiamata?» lo ha detto lei, si. Altrimenti mica lo avrebbe saputo, che poi qui si parla di conoscere in altri termini.
00:52 8/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Lancia un occhio a quei ragazzi che stanno lì ad osservarla, lei che al momento è così nervosa che cerca di usare tutta la sua concentrazione per non mutare come se non ci fosse un domani. Cosa che probabilmente funziona visto che evita di mostrare capelli multicolor, certo per le iridi è un altro paio di maniche. Il suo genere però è qualcosa di raro e anche fra i maghi essere in grado di mutare forma è qualcosa di speciale. Non che sia ben comprensibile, le iridi restano comunque una parte difficile da inquadrare e a volte può sembrare solo la luce. Sospira guardando DAMIAN confuso e sorride «scusate forse mi sono fatta prendere la mano con gli esempi… ma quello è un po’ il mio punto ci sono così tante creature, così tante peculiarità… non si può capire quello che non si conosce e sicuramente non lo si può proteggere» sorride appena «per questo vi dico che lo studio è il vostro miglior amico» sospira e li osserva «ma non preoccupatevi ad Hogwarts avrete grandi insegnati e vi aiuteranno a conoscere tutto quello che più vi sta a cuore» insomma per lei sono solo all’inizio. Sorride a GWEN quando le vede scuotere il capo, non che sia l’unica, ma l’occhio le cade sulla ragazza, sorride però a DAMIAN per poi annuire al suo dire «in realtà è molto semplice» cerca di tenere un tono calmo e tranquillo «vi basta sollevare la bacchetta e concentrarvi sul vostro scopo» li guarda uno per uno o quasi mentre rimette in tasca la bacchetta, per evitare di utilizzarla per sbaglio, solo una presa corretta e nulla di più ha mostrato «che deve essere chiamare soccorso, per la precisione quello del w.w.f.f.b…. non è difficile richiede solo un po’ di forza di volontà» spiega lei con calma «per questo poi va pronunciato chiaramente "succurro feram”» lo dice piano e scandendolo chiara e precisa con quel tono quasi da maestrina «questo vi permetterà di chiamare i soccorritori, se lo farete correttamente la punta delle vostra bacchetta dovrebbe illuminarsi di una luce bianca» spiega guardandoli per un attimo «ovviamente dovrete avere concentrazione e una forte forza di volontà per un tale richiamo» li guarda uno ad uno «per di più questo incanto non è un gioco nel caso di uso scorretto» sembra anche prendere toni più duri «ci saranno penali da pagare» spiega lei come a dire di non scherzare con un simile argomento. Umetta le labbra «ora perché non provate tutti a ripetere la formula? Tanto per vedere se l’avete compresa correttamente» li guarda «niente bacchette per favore, anche se questo incanto è permesso eviterei di attivare la traccia di ognuno di voi» spiega lei con un sorriso piuttosto divertito, tanto che neanche lei lo esegue davvero. Li guarda per un attimo «se lo fate per bene sono sicura che poi potremo dare un occhiata agli habitat alle mie spalle vedere qualcosa di interessante, magari posso farvi capire quello di cui parlavo prima» ovvero le ventimila creature che ha citato.
01:11 8/9 Gwen_Clover (Salone W.W.F.F.B – pomeriggio estivo) Dando un veloce sguardo intorno a sé nota di non essere l’unica ad aver fatto cenno di no con la testa e questo da una parte la conforta: a quanto pare non è l’unica a non sapere come si fa. Ascolta poi con attenzione la spiegazione di Rebekha cercando ti tenere tutto ben in mente nonostante non ci sia niente di difficile: sollevare la bacchetta, concentrarsi il più possibile nel chiamare un soccorritore del WWFFB e pronunciare la formula. Sembra facile, no? Vorrebbe provarla ma, come dice la ragazza, è meglio evitare di combinare pasticci. Allora pronuncia a voce alta soltanto la formula da dire, così da essere sicura di pronunciarla nel modo giusto e allo stesso tempo memorizzarla ben in mente. «Succurro Feram.. giusto?» le chiede sorridendo, per essere sicura. Al sentir nominare poi gli habitat visti poco prima di cominciare la lezione, gli occhi di Gwen si illuminano e non riuscendo a trattenere l’entusiamo aggiunge contenta «Oh sì, ti prego!» e unisce i palmi delle proprie mani quasi in segno di preghiera.
01:22 8/9 Damian_Grenville {salone edificio w.w.f.f.b | 31 agosto} Annuisce di conseguenza nel sentire le scuse di BEKHA, ma nonostante ciò non osa criticare il suo metodo anzi lo ritiene giusto se solo si sentisse parte di quei discorsi. Non fa molto caso al continuo cambiamento del colore dei suoi occhi, un po` perché ha gli occhi puntati sulla bacchetta e un po` perché dà la colpa alla luce naturale, proveniente dalla finestra alle spalle - o circa - di BEKHA. Per memorizzare la formula ci vorrà un pochino, ci vuole un po` prima di assimilare correttamente, così come per ricordare i nomi delle persone che incontra « su..succurra feum, no aspetta, puoi ripeterlo?» il tono di voce è incerto quando tenta di pronunciare la formula corretta, rendendosi conto di averla sbagliata solo quando la sente pronunciare da GWEN «noo, l`ho sbagliata, quindi ora non posso vedere il quinstaped?! uffa» Quintaped, si quello. Un broncio gli incurva le labbra con un`espressione decisamente mesta sul viso, il tutto accompagnato anche dall`allacciarsi delle braccia al petto.
01:28 8/9 Rebekha_Grimes (pomeriggio estivo | salone edificio w.w.f.f.b.) Osserva i vari ragazzi nella stanza, quelli che si muovono e cercano di capire come fare. Qualcuno probabilmente fa anche qualche tentativo di mimare l’incanto, ma quello che sente provenire dai ragazzi sembra la versione corretta dell’incanto e questo la spinge ad annuire a quelle richieste di conferma. Sorride a GWEN «molto bravi tutti» commenta poi passando agli altri e ridacchia per DAMIAN «tranquillo capita è una formula complessa “succubo feram”» ripete lei al ragazzo «c’eri quasi» lei non è tipo da far sentire male qualcuno sugli errori, non quando c’è la buona volontà. Ovviamente la proposta di fargli vedere gli habitat prende un grande successo, dal sorriso che rimanda ai ragazzi doveva aspettarselo forse perché sono la cosa che in assoluto preferisce anche lei. Annuisce a DAMIAN «neanche solo quello, ridacchia anche se il nome corretto è Quintaped» sorride «c’eri quasi» lo incoraggia. Li guarda tutti per un attimo e sorride «beh nel caso chi vuole» li guarda quasi divertita per quel suo dire «può avvicinarsi agli habitat e vi farò vedere cose interessanti» ormai ci sta troppo tempo attaccata, conosce i comandi senza problemi per questo sembra tranquilla mentre guida i ragazzi a disporsi davanti per poter vedere. Dopotutto sa bene che le lezioni devono catturare l’attenzione e sa anche che la sua essendo troppo teorica rischia di non essere propriamente interessante. Diciamo che quello è un ripagare i ragazzi per la loro attenzione. Va quindi a mostrare i primi habitat, diciamo che parte da i più famosi e non è da escludere che dopo aver mostrato i più importanti e aver illustrato almeno un paio delle creature prima citate non si metta a prendere richieste dei ragazzi. Dopotutto imparare divertendosi è sempre il modo migliore, almeno la metamorfa sembra pensarla così. Lì terrà impegnate e lì finché vorranno poi saranno liberi di tornare a casa o girovagare senza problemi, finché rimangono nelle zone addette al pubblico.
01:51 8/9 Damian_Grenville { salone edificio w.w.f.f.b | 31 agosto } È sempre la pecorella che si distingue e come avrete ben capito la memoria gli gioca brutti scherzetti ma gli incoraggiamenti di BEKHA incorniciati da quei dolci sorrisi che lo contagiano, facendo così mutare quel gesto infantile, il broncio, in un sorriso «posso riprovarci, vero?» e senza aspettare una risposta dalla ragazza, mormorerebbe prima tra sè la formula, un paio di volte e solo quando si sente sicuro la ripete scandendo bene ogni lettera «succurro feram, eh?» cerca conferma nel viso della ragazza, magari un sorriso, quelli gli piacciono tanto. Poi si gratta la nuca, lasciandosi sfuggire una leggera risatina che tende ad prendere una piega delineata da un leggero imbarazzo quando sbaglia anche il nome della creatura «eh, ma sono difficili questi nomi» una leggera smorfia con le labbra e non appena Bekha comunica a tutti che chi vuole può seguirla, lui si afftetterebbe a farlo, mettendosi al fianco della ragazza «io voglio stare vicino a te perché sei così brava» devi sopportarlo. E rsterà lì per tutto il giro, ad ammirare, non troppo da vicino - ha imparato qualcosa questo pomeriggio, le varie creature che gli saranno mostrare e chiedendo a Bekha il nome di ogni creatura con cui si troveranno, ripetendola come un pappagallo, subito dopo, per memorizzare meglio tutti i nomi.
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felicitywonder-blog · 7 years
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VERDE
Si un dia te decides por llevar tonos verdes puedes combinar una camisa color menta , una bermudas color pistacho y unas sandalias en un tono lima. Puedes acabar el look con un bolso o un pañuelo en verde esmeralda y ya serás una gran esplosión de color verde.
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