[Consulenza psicologica e psicoterapia con persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, non binarie][Guido Giovanardi][Vittorio Lingiardi][Nicola Nardelli][Anna Maria Speranza]
Gli strumenti essenziali e le competenze utili quando si ha a che fare con i temi che interessano le minoranze sessuali e di genere. Il testo è molto aggiornato e riguarda, oltre che le persone lesbiche, gay e bisessuali, anche le persone transgender
Recepite e diffuse dal Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, queste linee guida sono nate con l’obiettivo di fornire a chi lavora nel campo della salute mentale gli strumenti essenziali e le competenze utili quando si ha a che fare con i temi che interessano le minoranze sessuali e di genere. Il testo è molto aggiornato e riguarda, oltre che le persone lesbiche, gay e bisessuali, anche…
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Ritratto
Ortese: chi sono io?
Amica, ma delle vittime
di Anna Maria Ortese
("La Stampa", 19 giugno 1990, a pag. 17)
Bisognerebbe essere grati – nel secolo dell’immagine, e della divorante ansia di essere guardati, o comunque ammirati – a una rivista come Leggere, e a una firma elegante e avveduta come quella di Ginevra Bompiani, per le sei pagine dedicate alla Ortese. Voglio dire: la Ortese dovrebbe essere grata. Ma chissà se lo è. Dico proprio così: «la Ortese», come se questo nome non mi riguardasse, e io fossi un semplice lettore della rivista. E, in realtà, nella mansueta figura qui rappresentata, divisa tra grigie preoccupazioni familiari, lodi ripetitive (che mi ricordano tanto un celebre personaggio della Austen) per la piccola città in cui vive, e trepidazione per trappole lontane («il Topo di Siena»), senza dire di assurde affermazioni di timore (in una città di «buonissimi»!), io non mi riconosco. Nè mi riconosco, se non in minima parte, in quel bellissimo titolo: «Amica al vivente». No, Ginevra s’inganna. Io non sono, se non qualche volta, e per stretto dovere, amica al vivente.
Se Ginevra avesse rintracciato (e guardato) qualcuno dei miei libri più perduti alla memoria dei lettori, o anche uno solo di essi, Toledo, avrebbe compreso che io non sono amica al vivente, altro che nel comune sentimento dell’orrore per l’inferno in cui apparentemente salvi o meno – viviamo tutti: e un istante solo. Non amica al vivente, dunque, se per vivente, o viventi, devono intendersi anche tutti gli esseri umani nella loro stagione del trionfo, della vanità, del cinismo, e infine della crudeltà e il disprezzo per i loro «inferiori» (in potere), e comunque per i vinti. Non in questo senso. Amica agli uccelli, e a tutti i figli della Natura, sempre; non amica – e non sempre, o quasi mai – alla natura umana.
Mi avesse interrogata, Ginevra, prima di scrivere (ma nessuno lo fa), avrei dato risposte precise, e mi sentirei, guardando il bel ritratto, meno tradita. Persona di pace avrei voluto essere (come Ginevra mi vede), ma vivendo sono diventata persona di guerra. E la mia guerra, ora in fine, è stata guerra silenziosa, il grido silenzioso di chi è oppresso dall’Universo intero, e dai suoi sicari: bellezza, tempo, primavera, fortuna; e poi giustizia ridotta ad esecuzioni continue, e sommarie, del più inerme, e sicuramente «prigioniero».
Non amica al vivente in genere, allora, ma al vivente che piange da ogni parte: nei boschi, all’alba, prima del massacro; nelle città perdute ad ogni ora del giorno; nei continenti desertificati (e derubati di quel che resta) eternamente. Viventi come orfani di giustizia, predati senza tregua dalle forze vincenti, cacciati come lupi, e – se lupi – accusati di non essere l’Uomo! Amica di tutto il vivente non è quindi possibile, senza tradimento della propria ragione. E io non voglio tradirla.
Ma non mi sento nemmeno di vivere in una illusione, o di vivere di una intelligenza senza speranza, come suggerisce una nota di redazione. Il disprezzo e l’ira contro il Male (riconoscibile nella perfetta definizione filosofica di Nulla Attivo) che domina tutto questo secolo, e tutto il pianeta (cosa mai accaduta prima), questo disprezzo e quest’ira non sono inutili, aprono invece la guerra inevitabile, se deve esservi una riconquista degli alti Territori perduti. Ed è forse vero che non vi è molta speranza di approdare a un futuro, di ottenere salvezza per questo pianeta e questa vita. Ma se (con l’eccezione degli Uccelli) tutto il pianeta ne fosse indegno? E solo qui, ora in questa condizione di terrore e malinconia, si effettuasse il carcere, la pena cui siamo (si può arguire dal grande silenzio) destinati? Non sarebbe già salvezza accettarla come «giustizia», come tale patirla?
Ecco, io oso sperare che oltre il carcere del tempo, e di questo pianeta, e anche di questo Universo bruciato dal tempo, vi sia qualcosa: di solido, di fermo, di purissimo, di senza fine calmo e bello. Il porto dov’è disceso finalmente Keats, la notte del 23 febbraio 1821, a Roma – vero Cristo della Bellezza – e dove forse è scampato Shelley, dalla improvvisa tempesta, con la sua «aziola»: «Oh come fui felice quando seppi / che non era per nulla cosa umana, nè un essere / simile a me da temere e da odiare!»
I Poeti inglesi, come un gruppo di arcangeli precipitati in questi deserti (nel medesimo periodo «apparvero» anche, come meteoriti, Pushkin in Russia e l’uomo delle Ricordanze in Italia), mi assicurano che da qualche luogo di gioia cadono qui, per essere crocifissi e illuminare il mondo, gli uomini della luce. Testimoni di una terra inimmaginabile, di cui solo l’alta matematica racchiude l’ipotesi. Terra imperitura, dove tornano con dolcezza tutti gli uccisi e i sacrificati dell’Essere. Non – credo – illusione, nè rifugio estremo alla assoluta desolazione. Ma calcolo eseguito nella notte della vita, nell’assedio della ragione, contabilità scintillante delle isole, i mari, i nomi, le navi di luce, di cui l’Essere – non il Nulla – ha scoperto una volta il passaggio, qui e ne ha fissato sulle mappe tormentate della memoria le orme indelebili, e la non vanificabile direzione.
…e poi questa lettera all’amico Giorgio Di Costanzo
Rapallo - 22 - 6 - 90
Caro Giorgio - se hai visto una mia "lettera" sulla Stampa - cancella - con la mente - il titolo perché non è mio - e mi è dispiaciuto vederlo. Avevo scritto solo: "Non a tutto il vivente." - E' andata così.
- Stai bene. Aff.te - Anna Maria
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Il potere popolare ci ha fatto cambiar scuola. Sempre bene intenzionato, il potere popolare, toglierci la scuola e farci andare nell’edificio della scuola croata per aumentare la dose di bratstvo i jedinstvo, unità e fratellanza.
Da via Castropola nella Città vecchia, siamo scesi in via San Martino, in un casermone rettangolare e grigio che non assomigliava a niente se non a una caserma, perché appunto tale era stato. Circolavano voci che lì i fascisti avessero torturato i bevitori di olio di ricino, sempre questi benedetti fascisti italiani che mi perseguitano, sempre loro, dove ti giri, dove ti volti, han combinato guai per i quali noi dobbiamo subir le conseguenze, noi che siamo nati in questo luogo, teatro di un eterno regolamento di conti, con questo nostro mestiere di capro espiatorio. Quotidianamente ci propinano racconti che, con tutto l’orrore dell’autenticità, parlano di ogni sorta di nefandezze subite sotto il fascismo, che sputava perfino in bocca allo slavo che parlava slavo.
E noi dovevamo pagare per quelle nefandezze. Perciò dall’oggi al domani, tutti fuori dalla scuola. Andate nella scuola croata, nel rispetto del principio di unità e fratellanza. Ci andammo, anche se questo rispetto assomigliava più a uno sfratto e a un abbraccio soffocante. E, per l’occasione, i banchi della classe sbatacchiati nel trasloco sotto il sole e la noia cittadina colpita dalla peste politica, i nostri libri, Manzoni e Foscolo, buttati sul camion e squinternati, il timbro Gimnazija battuta con forte inchiostratura sul frontespizio di ogni libro a sovrapporsi e ad annullare il vecchio timbro «liceo Carducci».
La scuola, in due giorni resterà vuota. Esattamente come un uomo al quale si sia improvvisamente cancellata la memoria. Il professur Pouli, rigido e impalato come il manico di uno scopettone, i knickerbockers da ragazzino, la cravatta alla lavallière, tutto bardato Old England, felice di assomigliare agli inglesi che si aggiravano per la città, con un’aria da poeta tenne stretta un momento contro il petto la Divina Commedia – stretta come lui, antifascista, aveva tenuto la speranza e una limpida e cieca fede nel fronte popolare –, poi la lasciò cadere tra un Ariosto e un Melzi, all’improvviso, come la speranza e la fede. Improvvisamente conscio di aver scambiato troppo mulini per giganti, prima che ce ne rendessimo conto era uscito dalla biblioteca scolastica e dalla scuola per abbracciare, in Italia, un impensato migliore destino. Nei tanti anni che gli rimasero fu felice a Parma. Come il pittore Golia, che lo seguì dopo poco perché non ce la faceva più, l’espressione di chi non capisce nulla di quello che succede, il pittore dava l’impressione di essere inciampato nella Storia per puro caso.
C’è chi non sopravvive a un’esperienza devastante, e chi invece ne viene fuori. C’è chi si rialza in piedi e c’è chi viene distrutto, la gente reagisce in modo diverso. Non so da cosa dipenda, se dall’incidente in sé o dal carattere delle persone. Anche dall’età, credo.
Anna Maria Mori & Nelida Milani, Bora. Istria, il vento dell’esilio
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Catanzaro: viaggio studio a Bruxelles, accolti nella cittadella gli studenti selezionati
Catanzaro: viaggio studio a Bruxelles, accolti nella cittadella gli studenti selezionati
Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e la vice presidente con delega all’istruzione, Giusi Princi, hanno incontrato, nella sala verde della Cittadella regionale, gli studenti selezionati per il viaggio studio a Bruxelles, che avrà luogo dal 9 all’11 aprile 2024.
Grande partecipazione ed entusiasmo da parte degli studenti, degli insegnanti e delle famiglie, che hanno partecipato alla manifestazione, a cui è stato presentato il programma del viaggio, fortemente voluto dal presidente Occhiuto e dalla sua vice Princi.
All’iniziativa è intervenuto anche l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo.
Oltre agli studenti, ai dirigenti scolastici e ai docenti interessati, hanno partecipato, inoltre, i dirigenti generali dei dipartimenti regionali coinvolti: Maria Francesca Gatto, istruzione, Maurizio Nicolai, programmazione, il direttore Uoa progetti strategici, Francesco Venneri, il dirigente generale dell’autorità di Audit, Varone Fortunato, la dirigente del settore istruzione e diritto allo studio, Anna Perani, e la direttrice dell’ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti.
Presente, tra gli altri, il comandante della Legione Carabinieri Calabria, generale Pietro Salsano.
Il viaggio formativo, predisposto dalla Camera di Commercio Belga, è offerto dalla Regione Calabria a 50 studenti, selezionati sulla base della media scolastica e sul livello di certificazione linguistica in inglese, e a 5 docenti scelti per il livello di certificazione linguistica e per la partecipazione a progetti Erasmus e a esperienze formative all’estero. Inoltre, partiranno a breve anche altri 16 studenti e 3 docenti del gruppo Asoc premiati per un percorso di progettualità ambientale.
“I giovani italiani – ha affermato il presidente Occhiuto - hanno un forte senso di appartenenza all'Unione Europea, superiore addirittura alla media dei giovani degli altri Paesi. Ciò significa che i giovani italiani si sentono europei e l'Europa dovrebbe essere più brava a fare provvedimenti che rafforzino il senso di cittadinanza da parte di tutti. Pertanto, questo viaggio formativo è per gli studenti calabresi un'importante opportunità di crescita e sono molto contento che possano sentirsi ancora più europei facendo questa bella esperienza di studio a Bruxelles. Quando nel 2023 abbiamo istituzionalizzato la ‘Giornata delle eccellenze scolastiche calabresi’ avevamo promesso che avremmo dato la possibilità ai nostri studenti eccellenti di confrontarsi con le istituzioni europee. Oggi accogliamo qui in cittadella i 50 giovani che rappresentano il futuro di questa nostra bellissima regione. Questa sala non è mai stata così bella e così piena di speranza. Però – ha concluso – sarebbe bello che quello che voi ora andrete a conoscere direttamente in Europa poi noi non lo disperdessimo: mi piacerebbe che quando tornerete ci possiate dare delle idee preziose, perché voi siete la speranza della Calabria per il futuro”.
La vicepresidente Princi ha accolto gli studenti consegnando loro uno zainetto contenente, oltre al programma del viaggio, anche maglietta e cappellino con il logo della Regione Calabria.
“Tale iniziativa – ha specificato la vicepresidente – promossa dalla Regione Calabria, Dipartimenti istruzione e programmazione unitaria, rientra nella prima edizione delle eccellenze scolastiche che abbiamo voluto istituzionalizzare con il presidente Occhiuto per premiare quegli studenti che, distinguendosi nelle competizioni più prestigiose di carattere nazionale e internazionale hanno dato lustro non solo alla loro istituzione scolastica, ma alla Calabria tutta dimostrando che la nostra terra è ricca di talenti che devono essere coltivati ed incoraggiati, affinché continuino ad investire in studio e formazione. Gli studenti sono stati selezionati sulla base della media scolastica e sul livello di certificazione linguistica in inglese; i docenti sul livello di certificazione linguistica e in base alla partecipazione a progetti Erasmus e a esperienze formative all’estero. Abbiamo organizzato questo importantissimo viaggio formativo di tre giorni a Bruxelles – ha rimarcato – che li renderà protagonista in un percorso di cittadinanza attiva all’interno del Parlamento europeo. Attraverso workshop e project-work i ragazzi diventeranno consapevoli delle opportunità delle politiche europee per i giovani e del riverbero nel loro territorio e ne garantiremo quella formazione che sarà il presupposto per la crescita della Calabria. Il viaggio formativo a Bruxelles è finalizzato ad offrire a ciascun partecipante un’ampia prospettiva delle istituzioni europee e a promuovere lo scambio di conoscenze e idee, affinché gli studenti possano trarre il massimo beneficio da questa esperienza unica, contribuendo così al loro sviluppo personale e alla crescita del bagaglio culturale. Stiamo lavorando molto sul presente e sul futuro dei nostri ragazzi. Siamo ad esempio – ha concluso la vicepresidente Princi – l’unica Regione che a livello universitario finanzierà totalmente tanto i master quanto le borse di studio. Lavoriamo affinché quelli che studiano in Calabria restino in Calabria e quelli che negli anni abbiamo perso possano rientrare”.
Nel suo intervento l’assessore Gallo ha lanciato un messaggio agli studenti: “non perdete tempo, gestite al meglio la vostra ricchezza, oltre a quella dell'intelletto e all'orgoglio dell'appartenenza è importante coltivare l'ambizione della qualità, non della ricchezza e delle cose materiali”.
“Inoltre – ha infine sottolineato Gallo – siate Calabresi più consapevoli delle potenzialità e delle ricchezze della nostra regione, a partire dal settore enogastronomico e agroalimentare, un segmento che, attraverso quell'ambizione della qualità, può dare a noi grandi soddisfazioni e può consentire a voi e a tanti altri giovani, magari anche a quelli che hanno acquisito altrove competenze, di diventare manager di sè stessi in Calabria”.
“Abbiamo avviato – ha spiegato il dg Nicolai – un percorso con la scuola di Open coesione, Asoc, e l'abbiamo fatto perché era importante che i nostri ragazzi avessero un confronto con il resto d'Italia. Poi vincere in Italia come migliore gruppo è stata una grande soddisfazione e, quindi, questo è il giusto riconoscimento che si può dare ai ragazzi, cioè portarli effettivamente in Europa e stimolare un processo che faccia capire loro com'è difficile prendere le decisioni, com'è importante rispettare i regolamenti, anche perchè il modo di agire comunitario deve entrare in quelle che saranno le future classi dirigenti della Regione Calabria”.
Durante la manifestazione si è esibita l’orchestra fiati del Liceo musicale “T. Gullì” di Reggio Calabria, diretta da Cettina Nicolosi, e sono state ascoltate le positive esperienze di alcuni studenti.
Si è conclusa con una degustazione di prodotti tipici calabresi offerti dalla Regione, per il tramite dell’assessorato all’agricoltura, e dall’Arsac di cui è commissaria, Fulvia Caligiuri.
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Recensione "Nina Marghese" di Maria Angela Chiarenza
Nell’America degli anni Trenta vive Nina, una giovane donna nata da una relazione clandestina tra la madre Anna e il marinaio Giacomo, di origine calabrese e trasferitosi in un piccolo paese siciliano con la sua famiglia. La scoperta dell’esistenza del padre porta Nina ad affrontare un lungo viaggio verso la Sicilia, con la speranza di incontrarlo ed essere riconosciuta come figlia. Al suo arrivo…
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MADRE ANNA MARIA CANOPI, MONACA BENEDETTINA
Il deserto è un terra di speranza, è un luogo dove è sempre incipiente, pur nascosta, una fioritura di vita, una primavera. Dentro ogni situazione c’è un disegno di Dio.
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Nei lavori per il Giubileo, Gualtieri include pure un porto per navi da crociera e sette parcheggi
(Anna Maria Bianchi – ilfattoquotidiano.it) – “Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza”. Queste le parole di Papa Francesco per l’evento che si svolgerà a Roma per tutto il 2025.
Purtroppo nella Capitale sembra che…
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Dal Pnrr 726 milioni di Euro per i dottorati di ricerca nelle Università
Università, partono i nuovi bandi per 19mila dottorati di ricerca. Firmati i decreti per l’anno accademico 2023-2024 - L’investimento totale supera i 726 milioni di euro, in parte a valere sui fondi del Pnrr.
Prove di second life per i dottori di ricerca. Nella speranza di rafforzare il collegamento, e il trasferimento, tra alta formazione e impresa il ministero dell’Università sta per finanziare - grazie anche ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza - 19mila nuove “borse”, che spaziano dalle transizioni digitali e ambientali all’innovazione in azienda, dalla pubblica amministrazione al patrimonio culturale e alla ricerca scientifica. In nome di una strategia di rilancio complessiva di una figura ancora poco usata nel nostro Paese (uno su mille nella fascia d’età 25-34 anni contro gli 1,5 di media Ue e i 2,1 della Germania, ndr) che ha già visto arrivare uno sgravio ad hoc (la decontribuzione fino a 7.500 euro prevista dall’ultimo Dl Pnrr) e potrà contare a breve su semplificazioni e accordi specifici con il mondo produttivo.
Le borse di studio per 726 milioni
Torniamo alle 18.770 borse di dottorato che saranno bandite per il prossimo anno accademico, il 2023-2024, da due decreti alla firma del ministro Anna Maria Bernini, che siamo in grado di anticipare. L’investimento totale supera i 726 milioni di euro (in parte a valere sul Pnrr). La maggior parte (13.292 borse) sarà destinata ai dottorati innovativi con le imprese. Così da assicurare alle realtà produttive professionalità altamente qualificate e specializzate. Altre 2.539 borse sono destinate agli ambiti toccati dal Pnrr, i cosiddetti “generici”; 2.140 sono per la Pa, 410 sono per i programmi dedicati alle transizioni digitali e ambientali (altri ambiti “core” del Piano nazionale di ripresa e resilienza), le rimanenti 389 sono destinate alla ricerca per il patrimonio culturale.
Stanziamento di di 60mila euro ciascuna
Passando all’ammontare delle borse di ricerca, transizioni digitali e green, ricerca Pnrr, pubblica amministrazione e patrimonio culturale, potranno contare ciascuna su uno stanziamento di 60mila euro. Per i dottorati innovativi l’investimento complessivo è di 30mila euro in cofinanziamento con le imprese private. Le risorse saranno assegnate alle università statali e non statali legalmente riconosciute e agli istituti universitari a ordinamento speciale. Rispetto al bando precedente, gli atenei e gli istituti che potranno attivare i dottorati salgono per il 2023-2024 a 99, grazie all’accreditamento della Scuola superiore meridionale. Per accedere agli stanziamenti le attività dovranno essere avviate entro il 30 dicembre. E le eventuali borse non assegnate potranno essere utilizzate per il ciclo successivo, nell’anno accademico 2024-2025.
Sui dottorati di ricerca, come detto, la sfida è appena all’inizio: sui 5mila dottorati innovativi con le imprese finanziati nei mesi scorsi (relativi all’anno accademico 2022/23) sono state assegnate soltanto 1.709 borse (di cui 491 al Mezzogiorno). Ed è per questo che, nel pensare al 2023/24, Bernini ha deciso di accompagnarne il varo con una doppia mossa.
Gli esoneri contributivi a favore delle imprese
La prima incentiva le aziende a scommettere sul personale altamente specializzato. Con il decreto Pnrr approvato a metà febbraio è stato introdotto infatti un esonero contributivo a favore delle imprese che finanziano l’attivazione di un dottorato innovativo e che assumono a tempo indeterminato - e senza limite d’età - personale in possesso del titolo di dottore di ricerca formatosi con borse Pnrr oppure ricercatori. Questo significa che per le imprese che cofinanziano al 50% le borse di dottorato innovativi è prevista una agevolazione fiscale in relazione alle assunzioni a tempo indeterminato. L’esonero sarà applicato per 24 mesi a partire dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2026 nel limite massimo di 7.500 euro a assunzione, con un tetto di due posizioni attivabili per ciascun dottorato finanziato. A definire il “quando” e il “come” sarà un decreto del Mur, da concertare con Lavoro e Mef, nelle prossime settimane.
Il secondo step, che si concretizzerà a breve, è un dialogo più stretto con le imprese. Su questo fronte, il Mur ha avviato un’attività di informazione congiunta con le associazioni delle imprese (in primis, la Confindustria), predisponendo una piattaforma dedicata quale strumento che agevoli l’incontro tra offerta (universitaria) e domanda (delle imprese) di ricerca. L’auspicio è che università e aziende possano incrementare le politiche di ricerca comuni e attivare un numero elevato di borse di dottorato.
Con calo demografico atenei del Sud a rischio chiusura
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Facebook Focus 3.0 Il mistero della vita
Venerdì 22 luglio 2022 ore 21,30
Psicoscrittua, la pratica della scrittura automatica.
Diretta con Anna Maria Squeri e Stefania Zuccari
“Come la scrittura automatica ha aiutato la madre di un figlio nell’oltre ad intraprendere un cammino di rinascita … e trasformato il dolore in aiuto al servizio di altri genitori. Ospite della diretta Stefania Zuccari. Due mamme, due storie…due testimonianze di conforto per chi sta vivendo momenti di grande fatica.
Focus 3.0 sempre vicino a voi…
Annamaria Squeri
È di origini piacentine, ma vive da molti anni in Versilia. Ha un figlio nell’oltre, col quale comunica attraverso la scrittura automatica. Partecipa a vari congressi, per divulgare le sue parole d’amore e di speranza Il cielo mi aspettava è il suo primo libro.
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“ Completamente cieco, però con gli occhi azzurri bene aperti, tutto bianco, con un'alta fronte rosea come le guance, la pelle rossa sugli zigomi alti, e una blusa tutta bianca, ricamata al collo e ai polsi dalle mani di Bella, era in tutto come quei santini dorati che si distribuiscono ai fanciulli, dal prete, durante il catechismo. Gli mancava l'aureola, ma quella gliela aggiunsero le nostre menti incantate.
Sonia gli era corsa incontro. Si abbracciarono sulla scala.
Allo Zio cadde il bastone; e anche lui parve, un attimo solo, cadere tra le braccia della ragazzina.
Indi si riprese, e sceso a piè della scala, diritto, calmo, con quel suo profondo sorriso, volgeva la testa ora qua, ora là, come a cercarci, con occhi che aveva nella sua mente.
Quanto era piccolo, quanto caro!
Sfiorò a tutti noi, carezzandoci, la testa o le braccia, si soffermò con qualche esitazione, ma sempre un buon sorriso, sulle braccia infantili del Barone, e accettò, grave, il mio bacio sulla manica.
« E del Socialismo, che si dice? Non ancora estromesso dalla Camera? »
« Zio, ma che dice! Anzi, il Socialismo sta prendendo piede dovunque! », mentì tutto esaltato Andrea.
« Dio sia ringraziato! Dio sia ringraziato! », esclamò lieto il vecchio.
Egli non credeva in alcun Dio, era ateo, credeva solo nell'Universo e nella fondamentale bontà degli uomini, nella bellezza della vita, e perciò quella espressione ingenua e accorata ci commosse.
Sedemmo a tavola, davanti alla povera cena, che ormai era pronta, ed egli, saputo da Sonia, sempre assai sincera, che più che socialisti eravamo comunisti, e anzi solo in questo si vedeva ormai la salvezza del Paese, per un attimo si turbò, ma poi, lietamente ripresosi:
« Non importa... Non importa... Purché venga, questo mutamento! Venga questo giorno santo che tutti gli italiani ritrovino la propria identità. Io, bimbi miei, lavorai sempre, servii, e ora sono giunto al fine: e vedo ch'è bello aver lavorato, servito sempre: se, come mi dite, questo nostro caro Paese chiamato Italia sta per ritrovare i suoi pensieri, per rivedere il sole della verità... » “
Anna Maria Ortese, Poveri e semplici, Vallecchi Editore (collana Narratori n° 32), Firenze, 1967¹; pp. 85-87.
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Nel dubbio vive ancora la speranza,
nella certezza muore anche l'illusione.
(Anna Maria D'Alò)
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Riempi la tua giornata di luce e di speranza, ma non ti affannare se troverai stamattina ancora le nuvole, sii il sole di te stesso...
Buona domenica 🌹
. Anna Maria D'Alò .
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«[...] Prima, sapevamo delle crudeltà tra di loro: tra le diverse popolazioni di lingua slava ma di appartenenze etniche, politiche o religiose, diverse. Sapevamo per esempio della lotta feroce fra i cetnici, sostenitori di re Pietro, e i partigiani di Tito. Lussinpiccolo, nel ‘43, fu occupata dai cetnici, che arrivarono con le loro famiglie. Poco dopo giunsero i partigiani di Tito: presero tutti, compresi donne e bambini, li caricarono sulle barche, li portarono al largo e li annegarono...
Noi sapevamo. Ma pensavamo che tutto questo non ci riguardasse. Churchill, Roosevelt e Stalin ci avevano garantito a suo tempo che ogni popolo avrebbe comunque deciso dei suoi destini; noi eravamo italiani, e tali saremmo potuti rimanere. A tal punto ci avevamo creduto, che io, nel ‘42, se non ricordo male, avevo fatto ristrutturare completamente la nostra casa. E rimasi sbalordito quando uno dei muratori mi disse: “Questa casa, lei se la godrà ancora per poco...”. Quell’uomo era slavo, ed evidentemente sapeva ciò che io non sapevo, che tutti noi ignoravamo...
Arrivò il 1943, e gli slavi iniziarono a reclutare come partigiani, nel nostro esercito allo sbando, sia quanti si dichiaravano comunisti e loro alleati, sia quei poveri soldati che non sapevano dove e con chi andare, e neppure avevano i mezzi per tornare a casa. In quella circostanza si rifornirono anche delle armi che sino ad allora non possedevano.
E arrivò anche il 1945: entrarono in città, a Pola, dove cominciarono col prendere possesso delle caserme, del municipio, degli edifici pubblici, di qualche villa privata. Durò quarantacinque giorni, e poi giunsero gli Alleati: noi credevamo fosse per restituirci a noi stessi; in realtà fu solo per garantirci la possibilità di andarcene, esuli, ma vivi... E noi, di andarcene, lo decidemmo subito dopo l’occupazione e i primissimi momenti di sbalordimento atterrito: decidemmo non appena fummo in grado di capire che per noi non c’era più speranza, che se fossimo rimasti avremmo dovuto vivere nel terrore quotidiano. Perché non fummo noi, a volercene andare; la verità era, ed è, che “loro” non ci volevano su quelle terre, di cui pretendevano di cancellare, insieme alla nostra presenza, anche la storia...».
Anna Maria Mori & Nelida Milani, Bora. Istria, il vento dell’esilio
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Mattarella a Trento: «ll volontariato è risorsa tra le più preziose di una società»
Mattarella a Trento: «ll volontariato è risorsa tra le più preziose di una società».
Parevano non finire mai gli applausi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, acclamato stamattina dal pubblico della “T quotidiano Arena” con l’entusiasmo che si riserva alle grandi star. Acclamate sono state soprattutto le sue parole, come al solito chiare e pacate, ma dal significato inequivocabile. Davanti a vigili del fuoco e scout, ad alpini e rappresentanti delle innumerevoli associazioni trentine, il presidente Mattarella ha inaugurato l’anno di “Trento Capitale europea e italiana del volontariato” rivolgendosi innanzitutto al sindaco di Leopoli, Andrij Sadovyj, presente in platea: «Desidero rinnovargli i sentimenti di amicizia che hanno radici antiche e solide e che le drammatiche conseguenze della brutale invasione dell’Ucraina hanno ulteriormente rafforzato. La libertà, l’indipendenza dell’Ucraina sono tutt’uno con i valori fondativi dell’Europa».
Poi il Presidente, interrotto spesso dagli applausi, si è concentrato sul tema della giornata: «Oggi, e a livello europeo, Trento si vede riconosciuta come grande potenza della solidarietà, valore che sta alla base del volontariato». Ha proseguito il Presidente: «Il volontariato esprime una visione del mondo. Quella della indivisibilità della condizione umana. Il famoso “I care, mi riguarda”, fatto proprio da don Milani e da Martin Luther King. Una visione che pone in primo piano la persona, l’integralità della sua vita, il suo pieno diritto a essere parte attiva della comunità». Poi Mattarella si è soffermato sulla solidarietà che è «moto che parte dalle coscienze», «vitale necessità», ma anche «pietra angolare degli ordinamenti», presupposto costituzionale di «uno sviluppo davvero civile», con «declinazioni molteplici nei Trattati dell’Unione europea». La stessa Europa, per il Presidente Mattarella, «è espressione di solidarietà: anzitutto lo è stata fra i nemici delle due guerre mondiali che, con coraggio, hanno dato spazio ai valori della convivenza e dell’incontro, non a caso con un protagonista di Trento, Alcide De Gasperi».
In apertura di cerimonia, ad interpretare con il linguaggio della musica l’apertura nazionale ed europea dell’evento, il coro della Sat ha cantato a cappella l’Inno d’Italia, quello della Sosat l’Inno d’Europa. Dopo un video dedicato al volontariato trentino, tra presente e storia della città e della provincia, i conduttori della cerimonia, Maura Pettoruso e Stefano Detassis, hanno chiamato sul palco il sindaco Franco Ianeselli che, visibilmente emozionato, ha ringraziato il Presidente della Repubblica per non aver «mai smesso di alimentare la fiducia e di valorizzare quegli alfieri di speranza che sono i volontari».
Il pensiero si è spostato agli scenari di guerra ucraini con l’intervento del sindaco di Leopoli Andrij Sadovyj, che ha ricordato come la sua città già «capitale culturale e turistica dell’Ucraina», sede del «più grande festival jazz d’Europa», dopo il 24 febbraio 2022 si sia «trasformata nel più grande centro umanitario», con «scuole, teatri e i centri culturali trasformati in rifugi» e «150mila immigrati provenienti dalle regioni orientali e meridionali» ospitati stabilmente a due anni dall’inizio del conflitto. Lontano dal fronte eppure alla portata degli attacchi di missili e droni che l’estate scorsa hanno fatto 10 vittime, Leopoli è diventata anche un centro di riabilitazione grazie al progetto Unbroken, che ha curato 16 mila ucraini feriti (350 sono bambini) e si occupa anche di protesi meccaniche e bioniche per mani e gambe.
Il discorso del Presidente della Repubblica è stato preceduto dalle intense testimonianze di tre volontari: Anna Maria Minotto, in rappresentanza di quei volontari che aderiscono a Pronto Pia, una rete solidale a sostegno delle persone anziane, soprattutto di quelle che non hanno una rete familiare o presentano una qualche fragilità. «Il nostro impegno è fare comunità e creare benessere sociale», ha dichiarato Anna Maria. «Esserci per noi vuol dire provare a essere felici insieme, in compagnia».
Luca Bronzini, coordinatore della scuola di italiano per stranieri Penny Whirton attiva da qualche anno al convento dei Cappuccini: «Vediamo centinaia di persone migranti giungere a Trento, vediamo troppe persone dormire in strada. Sentiamo una grande energia derivante da questo mondo, ma sentiamo anche una profonda iniquità, sentiamo come umanamente insopportabile ostacolare i progetti di vita di queste comunità. Ci attendiamo un maggiore impegno da chi è istituzionalmente preposto».
Infine Serena Endrizzi, presidentessa dell’associazione Intrecciante, progetto calcistico di integrazione multietnica nato tra i ragazzi richiedenti asilo dell’Africa subsahariana. «La mia storia di volontariato inizia del 2018, è una storia di sport e inclusione, di impegno per fare sì che tutti i giovani si sentano responsabili della loro associazione e che sperimentino il grande potenziale relazionale dello sport».
L’uscita del presidente Mattarella dalla T quotidiano Arena è stata accompagnata ancora da lunghi, calorosissimi applausi....
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GABRIELA ROMEO DI ROMA VINCE IL PREMIO DI MODA ‘’INTERNATIONAL FASHION ROMA BY E&R -ORIGINAL FAHION’’
‘’Un connubio perfetto tra arte, moda, eleganza e fantasia questo è quello che esprime la stilista nei suoi modelli’’
Dress by Gabriella Romeo - Roma
Model: Giulia Ruggeri, dress by Gabriella Romeo.
Dress by Gabriella Romeo .
Dress by Gabriella Romeo.
International Fashion Roma by E&R ideato dalla stilista internazionale Elena Rodica Rotaru.
Si è svolta la seconda edizione il 28 Febbraio 2021, a Roma Città eterna, nello studio televisivo GoldTv – , Via Giacomo Peroni, 131, Canale digitale Terreste 177 Odeon 24, programma ‘’Faces’ Ideato da Cesare Romano e Giovanni Cipo, prodotto da Camelia Birlan e Cesare Romano Cr65eventi, presentano dalla giornalista Barbara Castellani e l’attore Giovanni Cipo.
Una cooperazione internazionale che unisce le culture dei popoli in tutto il suo splendore. Roma e la sola città D’Italia che non abbia memoria esclusivamente municipale; tutta la storia di Roma, dal tempo dei Cesari ai giorni nostri, e la storia di una città la cui importanza si estende infinitamente al di la del suo territorio; di una città cioè destinata a essere la capitale di un grande Stato.
Una giornata internazionale piena di emozioni e di colori multi culturali, i protagonisti più importanti dell’evento e della trasmissione sono stati i modelli/e alcuni vestiti con costumi romani rappresentanti Cesari , gladiatori e matrone. I vestiti realizzati dalla ideatrice Elena Rodica Rotaru
Esemplari si esibiti per i stilisti di alta moda che hanno porta in passerella le loro creazione per poi sono stati nominati i vincitori della moda Internazionale il Premio –INTERNATIONAL FASHION ROMA ‘’ORIGINAL FASHION’’ proseguendo altri premi importanti della cultura, dell’arte e come protagonista il fascino della moda, del design, della bellezza e dei colori in qui la giuria presente nota il loro lavoro attraverso la creatività.
L’apertura dell’evento con il balletto che risveglia la nostra TERRA ,T-shirt e le gonne colorate di raso e tulle colori che significa:
Nero ‘’Terra’’
Bianco ‘’la purezza’’,
Rosso ‘’l’amore’’ ,
Giallo ‘’ il sole’’,
Verde ‘’la speranza’’ ,
Blu ‘’ calma ‘’,
Viola ‘’spiritualità ’’.
Attraverso questo ballo Elena vuole rappresentare una nuova rinascita ai tempi della pandemia in qui viviamo oggi sulla nostro Pianeta.‘’ Il Balletto con Patrick Biondo, Eliana Crecan , Desirè Cecchini, Chiara Lauritano, Michelle Mastropaolo, Valeria Monfeli , Camilla Laurentis: la direzione artistica e costumi di Elena Rodica Rotaru insieme con Eliana Crecan, coreografa , musica live di Arianna Seritti.
La vetrina dell’evento e dello studio iniszia con la sfilata Internationale in qui ideatrice esibise le sue creazione storiche di culture riportate dal tutto il mondo insieme allo stilista dall’Afghnistan stilista Jamali Idrees .
I modelli/e che hanno incantato i ospiti e telespetatori nello stesso tempo hanno valorizzati abiti internazionali sono stati : Patrick Biondi, Swami Castellucci, Eliana Crencan, Elena Brandusa Netea, Giulia Ruggeri, Darius Danciu, Alessia Ciripa, Andrea Ciripa , Francesca Dumitru, Desidè Cecchini , Camilla Laurenti, Michelle Mastropaolo, Valeria Monpeli, Chiara Lauritano, Desire Di Tullio, Gaia Petta, Mattia Migiorini, Shinwari Haroon, Eleonora Mascaro , Elena Pancello, Anna Rose Piccinini, Miriam Capodiferro, Anna Vabisevic, Kinga, Aurora Darsie, Andreea Duma, Veronica Ricci,Veronica Mastovic, Tiziana Saracino, Lorella Marco Salone Rodriguez, Angela Kotere, Federica Lalla , Lucrezia Bimbi , Isabella Pascucci, Elena Paciello Menghi Cicatiello.
Models: Shiwari Haroon e Alessia Ceripa ,dress by- Jamali Idrees
Dress by Jamali Idress
Dress by Jamali Idress.
Models: Eliana Crecan ‘’Dubai’’, Andrea Ceripa ‘’Giordania’’
dress by Elena Rodica Rotaru
Model: Gladiatore- Mattia Migliorini & Desirè Cecchini Italia
Stilista Rosanna Stega accompagnata da Darius Danciu (Cesare)
La prima stilista in gara che ha presentato la sua creatività è Rosanna Stega della Puglia – la scenografia di Elena : Modello Patrick Biondo vestito Cesare di Elena insieme con Valeri Di Maggio vestito Dea Diana ,Dea della caccia che rivoca la storia Greco-Culturale e che gli antichi romani ne hanno fatto la loro cultura ,La Dea Diana, proseguendo la sua sfilata con i altri abiti strepitosi che ha una fantasia speciale alla sua creatività.
Sfila per Rosanna Stega : Brandusa Elena Netea,Desire Di Tulio,Elena Paciello ,Aurora Darise, Dalila Rodriguez, Meghi Cicatiello, Anna Vabi , Salome Rodriguez ,Anna Rose Piccinini, Gaia Petta .
Model: Elena Brandusa Netea, dress by Rosanna Stega.
La stilista Rosanna Stega Vince il premio ‘’ Per la Critica’’
Model: Valeria Di Maggio dress by Rosanna Stega
Model: Patrick Biondi, dress by Elena Rodica Rotaru
Quadro Moda by Rosanna Stega -Puglia
La seconda Stilista in gara è della Romania Larisa Liliana Craciun.
Stilista Liliana Larisa Craciun con i presentatori Barbara Castellani e Giovanni Cipo
La seconda stilista in gara è della Romania Liliana Larisa Craciun- ha studiato 5 anni l’accademia del lusso di moda a Roma dopo di che torna nella sua patria e inizia ad realizzare abiti. La Musica che ha scelto per accompagnare la sfilata è autentica che spezza e al contempo stesso valorizza le sue creazioni.
Il suo lavoro si distingue proprio nella sua artigianalità, in quanto realizzato totalmente a mano. Si sottolinea che la minuziosità nell’eseguire i ricami a volte richiede anche una tempistica molto lunga , pure 3 anni . Una vera e propria arte che racchiude storie del tempo e di vita contemporanea.
Vince il premio ‘’Storia Della Moda’’
Dress by Larisa Liliana Craciun -Romania
Quadro moda tradizionale della Romania sono abiti dalla stilista Liliana Larisa Craciun .
il giovane attore/presentatore Giovanni Cipo che ha indossa una camicia di lino ricamato a mano dalla stilista Liliana Larisa Craciun.
Prosegue il concorso dei stilisti Gianpaolo Esse Couture.
Stilista Gianpaolo Esse Couture –abiti eleganti, casuale , dark ,floreali che spunta diversi modelli creativi e prevale la sua identità stilistica.
Dress by Gianpaolo Esse Couture.
Stilista Almaè Design Gioiello –I vestiti neri semplici valorizza molto l’eleganza dei accessori sia dei metalli o pietre preziose che tutte le donne ama in una maniere tanto fantastica che lo stesso tempo apprezza.
La moda di accessori fa parte della nostra vita : agnelli, colane, braccialetti e orecchini notta la donna elegante dai tempi romani ai tempi di oggi.
Amaè Design stilista riceve un premio molto importante per il suo lavoro ‘’Eleganza’’
Gioielli by Almaè Design - Make-up by Jonathan Tabacchiera - Hairstyle by Gianni Graziano
Model: Tiziana Saracino, dress by Dafne Creazioni
La gara dei stilisti continua con le Creazione di Dafne in qui lei ha messo in scena abiti realizzati a mano le sue protagoniste accetta di sognare un giro nello studio per poi fare lanciare la sua arte. È de per questo la giuria consegna il premio ‘’ Per il CINEMA ‘’
Model: Salone Rodriguez, dress by Dafne Creazioni.
Dress by Fabiana Gabellini & Paola Zannoni
Fabiana Gabellini – abiti della stilista in esclusivi tratti dalle opere dell’artista Paola Zannoni , testimonianza della sperimentazione, dell’innovazione stilistica e della grande vitalità creativa di Fabiana Gabellini. Un dialogo con l’arte contemporanea tra antichità e modernità .
Stilista Fabiana Gabellini e presentatrice Barbara Castellani (dress by Dafne Creazioni)
Stilista Fabiana Gabellini insieme con la sua testimone Andreea Duma, i presentatori Barbara Castellani e Giovanni Cipo.
Un momento teatrale con l’attore Jano di Gennaro e la modella Giulia Ruggeri
L’attore/cantante Jano Di Gennaro insieme con modella Giulia Ruggeri hanno interpretato il monologo ‘’Roma Quanto sei bella ‘’ (Testo/scenografia e costumi di Elena Rodica Rotaru). Hanno vinto il premio ‘’Per la migliore recitazione’’
Per giudicare gli stilisti ed i protagonisti della bellezza, l’arte e della moda sono stati presenti tra i ospiti:
Presidente della giuria - Lucia Barboni fashion blogger , Gaetano Alaimo -giornalista, Arianna Edran Di Lembo -docente designer, Carlo Senes produttore tv,Gianni Graziano -ELI Hairstyle Milano , Michelle Spanò makeup Roma ,Jonathan Tabacchiera makeup Pescara,
Maria Luisa Lo Monte Giordano giornalista internazionale, dr Francesco Raponi, Antonio Rossano Ys Magazine,
Giuria dell’evento insieme a Barbara Castellani.
L’ospite dell’evento Anfonso Ottomana’’ Parlamento della legalità Internazionale’’.
Un’inaspettata sorpresa è stata fatta, alla fine della registrazione del programma , ad Elena Rodica Rotaru da Nicolò Mannino, presidente dal Parlamento Della Legalità Internazionale; il Dr. Alfonso Ottomana ha consegnato una targa-premio all’ideatrice dell’evento con le seguente motivazione;
Premio a Elena Rodica Rotaru con profonda stima e ammirazione per il suo impegno sociale culturale a favore del linguaggio della bellezza .
Nicolò Mannino presidente del Parlamento Della Legalità Internazionale.
Targhe-premi sono state sponsorizzate di Roberto Costantini -4 C premiazioni Guidonia .
Voglio ringraziare molto per l’ospitalità e collaborazione a Cesare Romano @cr65eventi e Camelia Birlan, perché senza di loro non potevo mai fare la seconda edizione dell’evento, ai tempi di oggi molto delicati in qui viviamo sulla pianete, tanti ringraziamenti dalla mia persona con tutto il cuore va anche a Barbara Castellani, Giovanni Cipo, Manolo Ruggeri, Cristina Parrillo, Fiorentina Dumitru, un ringraziamento speciale alla giuria, ospiti, cantanti /artisti, stilisti e modelli/e. Ringraziamenti va anche a Pandatariafilm Carolina Modesti e Sarteavventura Mariana Anca Popa dice l’ideatrice dell’evento Elena Rodica Rotaru
Mihaela Bolog- cantante rumena , abito della stilista Liliana Larisa Craciun.
Nae Leonard- Ambasciadore della musica folclorista rumena.
Cantante Tosha Rodrigues accompagnata da Patrick Biondi ( Cesare)
Cantante/attore Jano Di Gennaro.
Cantante Calibro 40.
L’evento è stato organizzato dalla stilista Elena Rodica Rotaru , Camelia Birlan e Cesare Romanao a cura di Cr65eventi , Noi ragazzi fi oggi in tour ,Faces.
Per valorizzare la bellezza dell’evento ci sono stati Gianni Graziano ELI Hairsyle Milano e Jonathan Tabacchiera make-up artistico di Pescara.
Puntate registrate andrà in onda ogni sabato alle 21.00 su Odeon24 digitale terreste 177 programma Faces di Cesare Romano e Giovanni Cipo prodotto da Camelia Birlan e Cesare Romano regia Luciano Morelli, assistete regie:
Cristina Parrillo, Fiorentina Dumitriu, Anna D’Onofrio ,Beatrice.
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7 ottobre 2020
Al Dirigente Scolastico
Al corpo docente
Agli e alle studenti
del Liceo Classico-Scientifico Statale “Socrate”
Via Padre Reginaldo Giuliani, 15 – 00154 Roma (RM)
Siamo ex studenti del Liceo Socrate di Roma, e per questa ragione abbiamo sentito la necessità di riunirci a seguito degli eventi che recentemente hanno portato il liceo al centro di una bufera mediatica. Il nostro intento è quello di esprimere solidarietà agli e alle studenti del Socrate nella lotta contro il sessismo presente nella nostra società e, di conseguenza, anche nel contesto scolastico.
In primo luogo ci teniamo a condannare tanto l’accanimento dei media verso la docente protagonista della notizia quanto il sensazionalismo con cui l’evento è stato trattato. Tuttavia, riteniamo importante affrontare in maniera più articolata il complesso tema che l’evento scatenante ha messo in luce: la violenza di genere veicolata da una mentalità, più o meno consapevolmente, sessista.
Ricordiamo il Socrate come una scuola unica nel suo genere in virtù della sinergia tra corpo docente e studenti, e del caratteristico spirito critico di quest* ultim*. Ciononostante, ribadire che il Socrate abbia una vocazione progressista è insufficiente ad affrontare il problema evidenziato dagli e dalle studenti. Questa narrazione rischia di ignorare o delegittimare le esperienze negative che possono verificarsi in qualunque contesto. Nessun ambiente, infatti, è di per sé immune da pregiudizi e violenze.
La maggior parte di noi ha sviluppato la propria consapevolezza femminista e di genere oltre le mura del Socrate. Al liceo, non avevamo un’idea chiara di cosa fosse il femminismo, né tantomeno della sua importanza nella società contemporanea.
Anche per questo, alcune testimonianze di ex studenti che abbiamo raccolto in questi giorni sono state condivise solo oggi, portando alla luce episodi di bullismo, discriminazione di ragazze per comportamenti giudicati promiscui (slut-shaming), umiliazione del corpo e dell'aspetto fisico (body-shaming) e commenti offensivi sull'abbigliamento da parte di docenti e studenti. Al tempo, non abbiamo saputo riconoscere il contesto strutturale in cui si collocavano i singoli eventi. Questo ci differenzia dagli e dalle studenti attuali, che hanno invece saputo individuare un comportamento involontariamente sessista e reagire con consapevolezza.
Sosteniamo che la loro iniziativa vada incoraggiata anziché sminuita, prendendo atto del fatto che non si tratta di una dinamica nuova. La scuola ha un ruolo fondamentale nel determinare un esito positivo o negativo nel processo di scoperta ed espressione di sé tra i ragazzi e le ragazze, affinché possano scoprirsi ed amarsi per quello che sono.
Scriviamo questa lettera nella speranza di contribuire ad un importante dibattito che, a causa della crisi mediatica, è stato estinto prematuramente. Vorremmo cogliere questa occasione per proporre alcune riflessioni che riteniamo di valore:
- Se una persona prova disagio o impulsi sessuali davanti a parti del corpo scoperte, non può scaricare la colpa su chi le provoca tali reazioni, ma deve saperle controllare nel rispetto altrui e mettere in discussione la legittimità dei propri impulsi.
- L’ambiente scolastico deve far sì che gli e le studenti si sentano in grado di fare presente atteggiamenti discriminatori e offensivi con la consapevolezza che verranno presi seriamente in considerazione e tutelati come parte lesa, anche qualora si tratti di “micro-aggressioni”.
- Nessun comportamento all’interno dell’ambiente scolastico dovrebbe portare chi ne fa parte a sentire criticato il proprio corpo o il modo in cui esprime la propria identità.
- La critica di certe scelte di abbigliamento è spesso giustificata in riferimento al “decoro” o alla “sobrietà”. Tali termini sono tuttavia astratti, relativi e facilmente declinabili in forma coercitiva e discriminatoria. Crediamo che il presunto “decoro” non sia il vero problema, e riteniamo che venga usato come diversivo per evitare di mettere in discussione abitudini o modi di pensare più profondamente radicati. In assenza di un regolamento ufficiale a riguardo, ciò che è “decoroso” o meno non può essere deciso arbitrariamente.
- Intenzioni ed effetto prodotto non sempre coincidono: se un’affermazione viene fatta bonariamente o con fini protettivi ciò non le impedisce di trasmettere un messaggio discriminatorio o offensivo. Se questo viene fatto notare, è fondamentale ascoltare e dialogare con chi ritiene problematica l’affermazione in questione.
- Il benessere delle e degli studenti ed il rispetto verso la loro autodeterminazione ed identità dovrebbero risultare di primaria importanza a scuola.
Speriamo in una autoanalisi da parte del corpo docente ed un reale ascolto delle argomentazioni avanzate dagli e dalle studenti. Rimaniamo a loro disposizione qualora avessero bisogno di sostegno, senza voler interferire in una realtà di cui non facciamo più parte. Confidiamo che i nostri punti di vista siano ricevuti positivamente, sapendo che, come ex studenti, ci auguriamo il meglio per il futuro del Socrate.
Le ex allieve e gli ex allievi
Firme in ordine alfabetico (nome, cognome, anno di nascita):
Aggiungi la tua firma: https://forms.gle/EiNRtKVdgHnECKSf7
Arianna Aguirre, 1998
Beatrice Albè, 1995
Claudia Alfonsi, 1987
Alberto Anticoli, 1997
Andrea Arcese, 1995
Giovanni Ardizzone, 1997
Cecilia Ascenzi, 1993
Alessio Balletti, 1992
Alice Bardelli, 1997
Marta Baroni, 1989
Giulia Benedetti, 1996
Eva Bertelli, 1994
Linda Bettelli, 1997
Alessandra Bolletti, 1996
Andrea Bongiorno, 1993
Michela Boromei, 1996
Valerio Brandimarte, 1989
Luca Brigida, 1994
Corinna Calabrese, 1989
Federica Caliendo, 1990
Serena Cannavò, 1993
Dafne Capotondi, 1996
Giulia Castelli, 1993
Cecilia Catania, 1993
Chiara Cazzato, 1995
Daniela Cenni, 1994
Althea Ciminiello, 1985
Lorenzo Cioci, 1996
Sara Coccoli, 1999
Veronica Coia, 1995
Eleonora Colarieti, 1996
Lidia Conti, 1998
Marianna Coppo, 1990
Niccolò Costantini, 1995
Chiara Conte, 1991
Andrea D'Albero, 1997
Lavinia D'Angeli, 1990
Diletta Della Rasa, 1974
Chiara Dorbolò, 1988
Caterina D’Ubaldi, 1998
Elena De Pasqualis, 1994
Claudia Di Carlo, 1987
Matteo Di Carlo, 1993
Livia Di Gioia, 1988
Rebecca Donati, 1995
Giulia Drummond J., 1993
Serena Fagiani, 1992
Gianna Fanelli, 1997
Valeria Fanti, 1990
Gisella Fasone, 1991
Claudia Filippi, 1974
Alexandros Fokianos, 1996
Giulia Fontana, 1994
Elisa Formigani, 1998
Sara Fossatelli, 1995
Jacopo Franceschetti, 1994
Anna Fumagalli, 1998
Bianca Fumagalli, 1996
Elena Gargaglia, 1993
Camilla Giuliano, 1997
Francesca Gravagno, 1994
Gaia Graziotti, 1994
Carola Grechi, 1992
Flavia Grimaldi, 1991
Anna Haas, 1995
Francesca Haas, 1993
Claudia Lalli, 1999
Giulia Libianchi, 1992
Lorenzo Libianchi, 1995
Silvia Losardo, 1997
Livia Lozzi, 1989
Valeria Maestri, 1996
Alessandra Marsico, 1994
Renata Martinelli, 1997
Emanuela Masella, 1995
Marta Mastrobuono, 1990
Giulia Mattei, 1994
Martina Mazza, 1999
Marta Mastrobuono, 1990
Arianna Mele, 1991
Michela Meniconi, 1998
Mariam Migahed, 1994
Nilima Mittal, 1997
Federica Moccia, 1994
Martina Monaldi, 1989
Diana Musacchio, 1997
Ilaria Musci, 1996
Francesca Nardi, 1997
Elisa Nardini, 1988
Alice Nosiglia, 1996
Giulia Padolecchia, 1998
Thomas Palozzi, 1996
Giulia Panfili, 1989
Maria Cristina Parenti, 1996
Alessia Pasotto, 1998
Marianna Pasquali, 1994
Chiara Pastore, 1993
Bianca Paolucci, 1995
Giulia Perpignani, 1995
Valentina Perpignani, 1995
Elisa Pescitelli, 1993
Elisabetta Petrucci, 1997
Flavia Petrucci, 1994
Elena Pia, 1990
Andrea Pianalto, 1996
Valerio Picchi, 1987
Adriana Pistolese, 1996
Flavio Pistolese, 1993
Irene Proietto, 1996
Cecilia Rendina, 1995
Iacopo Ricci, 1990
Susanna Romanella, 1995
Gaia Romano, 1998
Gilda Romano, 1993
Greta Romano, 1996
Filippo Sabani, 1993
Benedetta Sabene, 1995
Silvia Saccone, 1995
Francesco Saracini, 1996
Vanessa Sauls, 1994
Maria Savi, 1994
Leonardo Scarton, 1997
Tiziano Scrocca, 1985
Camilla Schettino M., 1992
Giulia Sepe, 1991
Federico Serpe, 1995
Barbara Sideri, 1990
Flavia Sidoni, 1988
Iacopo Smeriglio, 1999
Valentina Spagnoli, 1987
Alice Straffi, 1995
Isabella Tabacchi, 1998
Giulia Tancredi, 1996
Lorenzo Trasarti, 1992
Elio Trevisan, 1995
Veronica Turchetti, 1986
Marta Vannelli, 1997
Francesca Vignali, 1993
Eugenia Vitello, 1995
Marco Vitiello, 1990
Giulia Zadra, 1996
Marco Zanne, 1988
Maria Cristina Zanne, 1995
Francesca Zanni, 1994
Linda Zennaro, 1995
Alessandra Zoia, 1990
Per chi non fosse al corrente dello svolgersi degli eventi citati in questa lettera:
Niente minigonna a scuola, preside del liceo Socrate: “Ancora non ho ricevuto lettera studentesse” (18 settembre 2020): https://bit.ly/30ImnQW
Roma, gli studenti del Socrate alla vicepreside che vieta la minigonna: "La scuola deve eliminare la cultura sessista" (18 settembre 2020): https://bit.ly/3iCReV6
Comunicato del Dirigente Scolastico del Socrate (data ignota) : https://bit.ly/3jSHaJ7
Integrazione al comunicato del Dirigente Scolastico (19 settembre) : https://bit.ly/3jFdleB
«Niente minigonne a scuola? Io, vicepreside femminista, sono stata fraintesa» (20 settembre 2020) : https://bit.ly/2GOvtnL
Minigonne al liceo Socrate, parlano i docenti: “Solo strumentalizzazioni” (21 settembre 2020): https://bit.ly/3llsO47
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