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#AndreaBisciglia
vorticimagazine · 6 months
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Digitalizzazione: il fascicolo sanitario elettronico
Questa volta Vortici.it decide di occuparsi del fascicolo sanitario elettronico, un tema importante e contemporaneamente curioso in campo della digitalizzazione, consapevoli di un fatto certo: quest’ultima è divenuta un obiettivo imprescindibile da raggiungere in tutti i settori. Per questa ragione, abbiamo deciso di pubblicare un contributo di Andrea Bisciglia (Cardiologo e responsabile Osservatorio sanità digitale AIDR) che in questo caso, si occupa specificatamente del fascicolo sanitario elettronico.
Fascicolo sanitario elettronico: i dati Agid (Agenzia per l'Italia Digitale) confermano la necessità di dematerializzare tutte le cartelle cliniche cartacee e il 100% di interoperabilità a livello nazionale
di Andrea Bisciglia Roma, 4 dicembre – I dati dell'Osservatorio dell'Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) confermano l’importanza del fascicolo sanitario elettronico (FSE) che rappresenta un tassello fondamentale nella digitalizzazione del settore sanitario. Tuttavia, il suo impiego effettivo rimane limitato a causa di diversi ostacoli. Uno dei problemi principali è la persistenza delle tradizionali cartelle cliniche cartacee. Queste ultime, non essendo integrate nel sistema elettronico, rendono difficile avere una visione completa e aggiornata delle condizioni di salute di ogni assistito. L’Osservatorio sanità digitale della fondazione Aidr (vai al link qui...) ha sempre sostenuto, in diverse occasioni pubbliche, che per rendere il FSE uno strumento realmente utile e funzionale è necessario ed urgente “dematerializzare” tutte le cartelle cliniche cartacee, trasferendone i dati nel fascicolo elettronico. Questo processo non solo garantirebbe una rappresentazione più accurata e puntuale dello stato di salute di ogni cittadino, ma faciliterebbe anche la condivisione di informazioni tra le diverse strutture sanitarie, migliorando l'interoperabilità a livello nazionale. Inoltre, il pieno sviluppo del FSE contribuirebbe significativamente alla personalizzazione dei piani di cura, permettendo ai professionisti sanitari di accedere a una storia clinica completa e aggiornata per ogni paziente. Questo migliorerebbe la qualità delle cure e l’efficienza del sistema sanitario nel suo complesso, garantendo la massima protezione delle informazioni sensibili contenute nel fascicolo sanitario elettronico. Pertanto, il nostro costante appello continuiamo a rivolgerlo sia agli enti governativi e regionali, per accelerare il processo di digitalizzazione, sia ai manager del settore sanitario, per adottare e promuovere attivamente l’uso del FSE, superando la tradizionale resistenza al cambiamento nel settore.Le ricerche vi incuriosiscono? Scoprite la nostra sezione dedicata.Immagine di copertina: AIDR - Da six. Dott. Andrea Bisciglia – Dott. Francesco Rocca – On. Chiara Colosimo – Dott. Matteo Bassetti. Read the full article
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purpleavenuecupcake · 4 years
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Coronavirus: obiettivo ridurre al minimo l’affluenza verso gli ospedali
Riprogettare la rete dei servizi sanitari territoriali fondamentali per limitare il contagio e ridurre al minimo l’affluenza verso gli ospedali
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(di Andrea Bisciglia, cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale di AIDR) I giorni che stiamo vivendo, in piena epidemia da Covid 19, rendono necessario assistere il paziente a distanza, monitorando, valutando e intervenendo, sia per impostare e/o modificare la terapia che consigliarlo nell’adottare eventuali comportanti atti a migliorare lo stile di vita. In tale situazione la telemedicina e i servizi sanitari digitali sono gli strumenti che possono dare un’importante risposta. Ciò che questa epidemia ci insegna è che di fondamentale importanza riorganizzare la sanità territoriale, per ridurre l’afflusso delle persone agli ospedali, in modo tale da contenere il contagio. Il legame paziente-medico di base è la prima tappa per rendere più efficiente ed efficace la gestione della cura delle persone. Ѐ necessario inoltre riprogettare la rete dei servizi territoriali, introducendo strumenti di teleassistenza e di telemedicina. L’uso delle tecnologie in medicina, considerando l’aumentare delle malattie croniche quali, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, malattie cardiovascolari (responsabili per 17,5 milioni di morti all’anno), il cancro (7,6 milioni), le malattie respiratorie croniche (4.1 milioni) e il diabete (1,1 milioni), è sempre più necessario. La telemedicina può attivare una rete integrata ospedale-territorio-domicilio, in cui dovrebbero interagire le varie figure professionali quali medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri e a altri specialisti. Il monitoraggio a distanza consentirebbe i controlli sul paziente continuativi e in tempo reale, evitando spostamenti e alleggerendo il carico di lavoro del personale sanitario. Termometri digitali, misuratori della pressione, sistemi di monitoraggio della glicemia, misuratori dell’ossigeno nel sangue e sistemi di monitoraggio della frequenza cardiaca sono apparecchi già in uso che possono essere utilizzati a domicilio e, a loro volta, controllati a distanza attraverso la rete. Oggi, in più, con l’utilizzo dei big data e delle tecniche di deep learning passiamo da una medicina passata sull’evidenza a una medicina predittiva e preventiva prima ancora che compaiano sintomi, finalizzata a portare un notevole vantaggio a tutti gli stakeholder interessati nel percorso di cura e assistenza dell’individuo, nonché un potenziamento del territorio, un decentramento dell’affluenza verso gli ospedali e in particolare il Pronto Soccorso, con riduzione dei costi della spesa pubblica e il contenimento di eventuali focolai di contagio. Read the full article
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purpleavenuecupcake · 4 years
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Telemedicina: il futuro post-Covid
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(di Andrea Bisciglia, cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale di AIDR) La telemedicina è rimasta per lungo tempo poco diffusa e a livello di semplice sperimentazione, ma con l’emergenza sanitaria Covid-19 ha registrato un vero e proprio boom di interesse fra gli operatori del settore. L’emergenza Covid-19 ha accelerato la trasformazione digitale e organizzativa, precisa Andrea Bisciglia, cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Sanità Digitale di AIDR, ponendo l’accento su una medicina di precisione, orientata al territorio e alla continuità di cura. I medici di medicina generale sono i più convinti: uno su tre già utilizzava la Telemedicina prima dell’emergenza, il 62% di quelli che non la applicavano lo farà in futuro e solo il 5% è contrario. Tre specialisti su quattro ritengono che la Telemedicina sia stata decisiva nella fase di emergenza, ma ancora il 30% di loro si dice contrario all’utilizzo, contro il 34% che già la utilizzava e il 36% che si è convinto dei benefici e intende applicarla in futuro. I servizi di Telemedicina che più attirano l’interesse dei medici sono il Tele-consulto con uno specialista, il Tele-consulto con un medico di medicina generale e il Tele-monitoraggio, seguiti dalla Tele-Assistenza e dalla Tele-Cooperazione. #Aidr #AndreaBisciglia #Covid19 #telemedicina Read the full article
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