Tumgik
radiosa-webradio · 10 years
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L'Italia vista da fuori (parte 2)
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radiosa-webradio · 10 years
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L'italia vista da fuori
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radiosa-webradio · 10 years
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sulla ruota di Genova: 11-13-17-46-57
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radiosa-webradio · 10 years
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Free Time
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radiosa-webradio · 10 years
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Tema Libero
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radiosa-webradio · 10 years
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aaaa
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radiosa-webradio · 10 years
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Siamo tornati, ingioiati
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radiosa-webradio · 10 years
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Cosa dice Lea...
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radiosa-webradio · 10 years
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Miseria Ladra
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radiosa-webradio · 10 years
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La terra dei fuochi
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radiosa-webradio · 11 years
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Zucche vuote
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radiosa-webradio · 11 years
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Random
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radiosa-webradio · 11 years
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Parole in libertà volume 2
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radiosa-webradio · 11 years
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La petizione del giorno riguarda il mondo del lavoro. Andrebbe esteso a tutti i tipi di lavoro e lavoratori, la sicurezza è un diritto ed un dovere.
A seguito degli incidenti avvenuti negli ultimi 18 mesi nel settore degli spettacoli live il problema della sicurezza sul lavoro è diventato imprescindibile.  Paola Armellini, madre di Matteo, rigger morto il 5 marzo 2012 a Reggio Calabria, chiede di intervenire affinché siano finalmente emanate leggi adeguate a tutela degli operai costretti a svolgere il loro lavoro in condizioni di scarsa sicurezza o addirittura in assenza completa di idonee misure preventive.
“Dopo un anno e mezzo dalla morte di mio figlio, durante il montaggio del mega palco per il concerto di Laura Pausini, niente è cambiato. Lo dimostra l’ennesima recente tragedia: solo un mese fa Khaled Farouk Abdel Hamid ha perso la vita durante lo smontaggio del concerto dei Kiss, così come era accaduto a Francesco Pinna durante i lavori d’allestimento del palco di Jovanotti, tre mesi prima della morte di Matteo.”
Rigger, scaffolder, facchini, sono tutti "lavoratori invisibili"!
Operai specializzati adibiti a costruire e gestire le strutture per i grandi eventi live, come i concerti con turni di lavoro illimitati, esasperati dalla necessità di rispettare le consegne programmate, e con personale insufficiente. Condizioni rese ancor più "ad alto rischio" dalla mancanza direvisione dei materiali assemblati e da un' organizzazione dei cantieri basata più sulla consuetudine che sulle regole e sulle leggi; una prassi che non rispetta la gerarchia formale e sostanziale dei ruoli operativi. Quello dei concerti è un business milionario, l’unico nel mercato della musica in grado di assicurare, ancora oggi, i massicci guadagni di una volta. Una "spettacolarità" ottenuta grazie a strutture che possono superare i 50 metri d'altezza e le 70 tonnellate di peso. È un "gigantismo" che, in mancanza delle necessarie attenzioni progettuali e di una adeguata organizzazione dei cantieri, garantisce certo agli organizzatori un grande risparmio,ma a spese della sicurezza dei lavoratori.
E' ora di dire basta ai morti sotto i palchi!
Chiediamo che le norme sulla sicurezza del lavoro e le norme sulle costruzioni attualmente in vigore (D.lgs. 81/08 e DM Infrastrutture 14/01/2008), siano integrate con le seguenti proposte:
·      Normativa contrattuale  specifica per i Lavoratori dello Spettacolo Live, che tenga conto delle diverse mansioni e riconosca il lavoro ad alto rischio;
·      Istituzione di un ufficio tecnico nazionale che esamini preventivamente i progetti strutturali e i progetti  della sicurezza dei cantieri per gli spettacoli live;
.      Sospensione immediata e sequestro delle attrezzature per gli spettacoli organizzati in mancanza dell’autorizzazione dell’ufficio tecnico di cui al punto precedente;
.      Copertura assicurativa a carico del committente o datore di lavoro;
.      Verifica dell'idoneità delle location che accolgono le strutture da montare;
.      Programmazione degli eventi stabilita in base a turni e giornata lavorativa adeguati;
.      Obbligo di registrazione dei nominativi dei lavoratori presenti;
.      Reperibilità h24 degli organi competenti preposti (ASL e Ispettorato del Lavoro);
.      Regolamentazione del sistema di scatole cinesi (appalti e subappalti) che lega società di produzione, promoter, service e cooperative nella gestione di tour e spettacoli live.
Le morti sul lavoro sono una piaga sociale che non risparmia alcun settore e ci riguarda tutti!
E' probabile che queste proposte non siano sufficienti ad evitare in futuro tragedie come quelle di Matteo, Khaled e Francesco. Ma una maggiore attenzione da parte delle istituzioni costituirebbe almeno un primo segnale positivo a tutela di giovani "dimenticati" e un passo concreto affinché questi operai non rimangano "fantasmi del palcoscenico".
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radiosa-webradio · 11 years
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Il mio nome è Leandro Malatesta e vivo in provincia di Genova, per la precisione a Cicagna in Val Fontanabuona.  Lancio questa petizione perché in questi giorni in cui molto si parla del destino di grandi aziende italiane vorrei che venisse fatta attenzione anche su aziende di più piccole dimensioni ma che offrono allo stesso modo un servizio strategico.  Parlo di ATP (Azienda Trasporti Provinciali SPA), azienda a capitale pubblico con maggiore azionista l'ente provinciale di Genova.  ATP con il suo servizio di trasporto pubblico rende servizio all'intera provincia di Genova collegando piccoli comuni come il mio a centri più grandi quali ad esempio Genova.  In queste ore il destino di ATP pare appeso ad un filo e l'unica soluzione all'orizzonte sembra quella di pilotare l'azienda verso il fallimento.  Fallimento che aprirebbe ad interrogativi drammatici.  Fallimento che potrebbe essere scongiurato dal fatto di trovare 4,5 milioni di euro in pochi giorni.  Regione Liguria e Provincia di Genova avrebbero trovato la soluzione tramite l'anticipo da parte dell'organismo regionale, attraverso la propria finanziaria (FILSE) con la garanzia dell'immobile del Provveditorato in Via Assarotti a Genova.  Soluzione questa però bocciata dalla Corte dei Conti in base a norme che impediscono ad un ente pubblico non tanto e non solo di anticipare finanziamenti con la garanzia di immobili, quanto di utilizzare i fondi ricevuti per ripianare un disavanzo in assenza di un piano industriale.  Visto lo stringersi dei tempi una delle soluzione percorribili potrebbe essere proprio quella di una deroga ministeriale a quanto sopra.  Pur sapendo quanto lei, Ministro Lupi sarà in questi giorni impegnato con la propria attività le scrivo pregandoLa di voler prendere in considerazione questo mio appello.  Il destino di ATP riguarda in prima battuta i 500 lavoratori coinvolti e loro famiglie ma naturalmente coinvolge un intero territorio e i suoi abitanti che si vedrebbero così, molto probabilmente, privati di un servizio fondamentale come quello del trasporto pubblico.
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radiosa-webradio · 11 years
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Ringraziamo Mattia Fonzi per il suo contributo che potrete riascoltare in Podcast http://www.spreaker.com/user/radiosa.web
Il comitato 3e32 si è formato pochi giorni dopo il terremoto che il 6 Aprile ha colpito L’Aquila e il suo territorio.
La scritta “Yes we camp” sulla collina di Roio durante il G8, la rivolta delle carriole, e le grandi manifestazioni del 16 Giugno 2010 a L’Aquila, del 7 Luglio 2010 a Roma e del 20 Novembre 2010 a L’Aquila sono solo alcune delle attività a cui abbiamo lavorato da protagonisti per ottenere il 100% di ricostruzione, di informazione e partecipazione. In poche parole ciò che ci viene negato e che invece ci spetta di diritto.
Con l’esperienza del parco di Via Strinella abbiamo creato sin dall’estate del 2009 un approdo di democrazia all’interno di una città per metà spopolata e per l’altra militarizzata. Un luogo dove, confrontarsi, discutere, vivere iniziando la ricostruzione sociale, essenziale tanto quanto quella delle sole mura dell’edilizia.
Attualmente ci troviamo presso lo spazio autogestito di CaseMatte situato nel complesso dell’ex manicomio psichiatrico di ColleMaggio. Un’area che col nostro lavoro, da luogo del dolore e del contenimento prima e del degrado e l’abbandono poi,  stiamo trasformando in un bellissimo spazio aperto alla città e in cui tutti partecipando possono contribuire al suo sviluppo. Un luogo che deve rimanere pubblico e non ceduto alla speculazione.
A gennaio 2011, insieme ad altre realtà aquilane, abbiamo deciso di riaprire alla città uno stabile in Viale Duca degli Abruzzi, uno spazio in pieno centro storico, per 2 anni abbandonato al degrado, nonostante l’enorme bisogno di spazi sociali a L’Aquila dopo il terremoto.
Il��3e32 si riunisce in assemblee pubbliche settimanali (ogni domenica alle 19) in maniera alternata presso CaseMatte e l’Asilo Occupato, se hai voglia di partecipare vieni a trovarci!
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radiosa-webradio · 11 years
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Testata giornalistica Aquilana formata da giovani
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