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quadernini · 1 month
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A MILANO APRE IL MUSEO DEI QUADERNI DI SCUOLA!
Finalmente ce l'abbiamo fatta! Il Museo dei Quaderni di Scuola, un sogno che coviamo da anni, diventa realtà.
È un piccolo ma ricchissimo museo, l’unico al mondo dedicato esclusivamente all’esplorazione e alla valorizzazione delle memorie di infanzia e adolescenza conservate in quaderni di scuola, diari, lettere scritti da bambini e bambine, ragazzi e ragazze.
Il museo nasce da una collezione di oltre 2500 quaderni scolastici provenienti da più di 35 paesi e datati dalla fine del '700 ai primi anni 2000.
Lo spazio, che si trova in via Broletto (M1 Cordusio), sarà visitabile su prenotazione a partire da questa domenica (21 aprile).
Qui tutte le informazioni: www.museoquaderni.it
Un ringraziamento speciale alla cartotecnica ecosostenibile ARBOS per il supporto ai progetti editoriali del museo.
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quadernini · 2 years
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IL NOSTRO PRIMO LIBRO! UNA SUPER RACCOLTA DI TEMI SCOLASTICI DI NATALE.
Dopo tanto lavoro, finalmente esiste: si chiama "IL PROSSIMO ANNO FAREMO LE VACANZE DI NATALE SULLA LUNA" ed è un viaggio nei Natali del passato (dal lontano 1898 al 1995) attraverso le parole scritte di proprio pugno dai bambini e dalle bambine che li hanno vissuti. 
Il libro raccoglie un’ampia selezione di temi scolastici, oltre ad alcuni dettati e lettere (errori inclusi!), tratti dalla collezione dell’Archivio dei Quaderni di Scuola, un archivio storico che conserva migliaia di quaderni scolastici datati dalla fine del ‘700 ai primi anni 2000.
I lettori, di tutte le età, sono invitati ad attraversare un secolo di Feste guidati dallo sguardo unico dei bambini, in grado di regalare risate, (molte) sorprese, qualche lacrima, e un po’ di nostalgia. 
Il libro è edito dalla cartiera ecosostenibile Arbos, da sempre sostenitrice delle nostre attività, e ha una stupenda prefazione della scrittrice Giovanna Zoboli.
I proventi contribuiranno a finanziare un nuovo progetto, anzi, un sogno che coviamo da tanti anni: la creazione del primo Museo dei Quaderni di Scuola di tutto il mondo, che verrà inaugurato a Milano nella primavera del 2023. 
COME FARE PER AVERLO?
Facilissimo, trovate tutte le informazioni qui: www.archivioquaderni.it/natalesullaluna/
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quadernini · 2 years
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Un tuo cugino ti à scritto che vuole andare in America, tu rispondigli che difficilmente potrà far fortuna
Caro cugino, Ieri ò ricevuto la tua lettera del 5 corrente mese e rimasi meravigliato quando lessi che tu vuoi andare in America colla speranza di far fortuna e di ritornare un giorno al tuo paese ricco; ed io senza perder tempo ti rispondo immediatamente. Secondo il mio debole piacere, io credo che tu sia in un grande errore. Tu lavori otto ore al giorno del tuo mestiere e guadagni da 20 alle 25 lire al giorno e alla sera arrivi ancora ad avere il tempo di andare a lavorare le tue terre che il tuo padre ti ha lasciato in eredità. A me pare che una tale paga non sia da disprezzare. Se tu vai in America difficilmente col tuo mestiere potrai trovare lavoro e se per caso riesci ad occuparti il compenso sarà inferiore a quello che avrai in Italia. In America trovano facile le occupazione i muratori i meccanici, e tutti coloro che hanno il coraggio di buttarsi per il mondo vanno con la volonta del lavoro dello studio. Dunque sta un po' a casa, cura il tuo mestiere, e lavora le tue terra e con il risparmio potrai assicurarti un buon avvenire. Poi non sta bene a lasciare la mamma sola già avanti negli anni per andare lontano. Pensa che rimorso verrebbe a provare la tua mamma se dovessi morire durante la tua assenza. E poi come ai cuore a lasciare il tuo paese, i tuoi amici per andare in quelle terre lontane dove non conosci nessuna persona. Da retta il mio consiglio, sta a casa, lavora di buona voglia e metti da parte il tuo guadagno e questa sarà il miglior modo per trovare un giorno una fortuna preparata col sudore della tua fronte. Saluta la tua mamma e non farli provare certi dispiacere e ricevi un caldo bacio dal tuo cugino Giuseppe.
(Tema di un ragazzo di seconda superiore di Castellazzo Bormida - Alessandria, 1927)
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quadernini · 2 years
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Per sfuggire, almeno per un po', a questa lunga e caldissima estate, perché non fare un viaggio nelle #vacanze (e nelle infanzie) del passato?
"Quaderni delle vacanze 1900-2000" è un #podcast che, partendo da alcuni testi tratti da tre quaderni/diari delle vacanze di bambine italiane di diverse #generazioni, propone uno sguardo su com'erano, e come sono cambiate, le vacanze scolastiche nel corso del XX secolo. Il podcast è realizzato dall'Archivio dei quaderni di scuola in dialogo con due storici della pedagogia: il Prof. Juri Meda dell'Università di Macerata e la Prof.ssa Maria Cristina Morandini dell'Università degli Studi di Torino. E con la partecipazione speciale di Anna D'Alfonso.
Si può ascoltare qui:  > Spreaker > Spotify
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quadernini · 2 years
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PROPOSTE PER LE SCUOLE 2022/23
Dall'anno scolastico 2022/23, dopo una lunga pausa forzata, finalmente ripartono i laboratori per le scuole dell’Archivio dei Quaderni di Scuola!
Porteremo nelle classi primarie e secondarie di primo grado 3 percorsi: 
QUADERNI DI GUERRA /// LA GUERRA NEI QUADERNI E NEI DIARI DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE DEL PASSATO
PICCOLO SECOLO /// IL '900 NELLE TESTIMONIANZE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE DEL PASSATO
I BAMBINI DI OGGI INCONTRANO I BAMBINI DI IERI /// DALLE STORIE SCRITTE NEI QUADERNI ALL'INCONTRO DI PERSONA: LE MEMORIE DI INFANZIA COME PONTE TRA DIVERSE GENERAZIONI (solo in presenza) 
I laboratori si svolgeranno sia in presenza (a Milano) che da remoto (in tutta Italia). 
Esplora le proposte qui: www.archivioquaderni.it/propostescuole/
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quadernini · 2 years
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Osservando i “Caroselli” televisivi
Ogni sera, alle venti e trenta circa, le classiche sequenze di “Carosello” seguono la fine del telegiornale. In questi ultimi giorni, oltre alle numerose sigle pubblicitarie, agli orari televisivi, è stata cambiata la allegra marcetta che accompagnava i “Caroselli”. Non mi è piaciuto questo cambiamento, ormai tutti eravamo abituati a questa musichetta e, secondo me, è stato un grosso errore cambiarla in una storpiata musica più classica. Molti schetch pubblicitari sono abbastanza noiosi e banali come la reclame di O.P. [brandy Oro Pilla], dove un piccolo complesso suona musica in un locale, naturalmente non può mancare O.P.. Anche quello che reclamizza i televisori Bulova è piuttosto scadente: alcuni segni luminosi che tracciano sul video i movimenti delle braccia e delle gambe di un ballerino classico. Molto belli, a mio giudizio, sono i caroselli della De Rica, cartoni animati con lo sfortunato Calimero, pulcino nero; degli elettrodomestici Ariston, con un praticissimo “uomo di casa” che, penso, farebbe comodo a molte massaie, ma che viene criticato da numerosi mariti; bella come disegni, ma abbastanza banale nei soggetti, è la reclame dell’industria dolciaria “Ferrero” con il simpatico “Gigante amico” ed il famigerato e ridicolo “Jo Condor”. I “Caroselli” televisivi influiscono molto sulla spesa della massaia, per questo c’è una specie di gara tra le varie case di produzione, certe volte i “Caroselli” sono divertenti, certe altre, come quelli che ho soprascritto, vanno a genio ad appassionati di balletto classico od a simpatizzanti di musica.
(Tema di una ragazza di seconda media di Novi Ligure - Alessandria, 9 gennaio 1974)
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quadernini · 2 years
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Dolce sogno......
Stanotte ho sognato......Nella visione fantasiosa, ho rivisto il mio Milano. Era bello, sfolgorante di sole, di bandiere e la Madonnina sul Duomo, brillava stranamente, brillava come un tempo, quando ancora non c'era la guerra..... Ed accanto alla Vergine stava una bandiera tricolore. Due simboli tanto differenti, ma così grandi e uniti insieme: la Fede e la Patria. Ho rivisto poi la mia casetta; era ancora tale quale di come l'avevo lasciata, bella, allegra, spaziosa. Ed ho visto la mia cameretta da bambina, colla piccola scrivania in un cantuccio, quel mobile che mi era caro più d'ogni altra cosa. Ho visto lassù in alto il quadretto della Madonna, che sorrideva, come una volta...... Ed ero felice, nel sogno, di rivedere tutte quelle cose che ora non esistono più. La casa non è allegra ora, è triste, e diroccata; la piccola scrivania è ancora là, sì, ma tutta fracassata, rotta anche nel suo cuore perché non ha più me accanto, io che le confidavo tutti i miei segreti. C'è ancora la Madonna che dalla cornice scheggiata, sorride ancora invariabilmente, unico dolce sorriso fra la tristezza che regna nella mia casa muta. Quando potrò ritornarvi? Forse mai più...... Ma non posso, non posso pronunciare queste parole, perché sento che il mio cuore non può resistere, i miei occhi si offuscano e le lagrime mi bagnano il viso; non posso più resistere, ho tanta voglia di tornare a Milano, nella mia casetta!........
(Cronaca di una ragazza di terza media di Milano sfollata a Seveso, 7 maggio 1945)
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quadernini · 2 years
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Un momento piacevole delle città pasquali
Le mie giornate, nelle vacanze pasquali, sono state tutte belle ma la più bella è stata la terza giornata. In quel giorno quando mi sono svegliato mi sono affacciato al balcone e ho visto la natura più viva che mai. Quando sono sceso a giocare con i miei amici ho visto uno spettacolo veramente interessante: cioè una bellissima lotta tra due falchi. È difficile vederli perché ci sono pochi falchi in quei luoghi e difficilmente si fanno osservare. Nel pomeriggio siamo scesi in paese a fare compere infatti come ogni sabato c'era il mercato e io e i miei genitori abbiamo assistito ad uno spettacolo interessante, un vivace commercio. Abbiamo comprato di tutto: formaggi, carni, verdure, salumi, ecc........ A me è dispiaciuto vedere mia madre aprire spesso il portafogli. È stata una giornata bella, interessante, divertente.
(Tema di un bambino di quinta elementare di Milano, 6 aprile 1983)
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quadernini · 2 years
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Passeggiata con la zia
Tutti i venerdì vado a Gallarate da mia zia Marisa, siccome mia mamma lavora tutto il giorno. Io e mia zia siamo due “strusone” perché usciamo sempre a fare lunghe passeggiate, per esempio oggi ne abbiamo una fatta abbastanza lunga: siamo partite di casa verso le quattro meno dieci e per trovare il parcheggio c’è voluto un’eternità. Si può dire che abbiamo perlustrato il centro da cima a fondo. Le vetrine erano piene di vestiti coloratissimi ed estrosi, c’era poi una signora vestita in un modo mostruoso: tutta in blu con un grande spacco a cerchio davanti alla gonna, una giacca con una “scollaturona” e un paio d’occhiali lunghi e stretti con i brillantini che luccicavano. Poi siamo andati a vedere un negozio a cui la proprietaria sta molto simpatica a mia zia, per modo di dire perché non è vero; passate davanti a un negozio di giochi c’era un bellissimo bambino, ricciolo con i capelli biondi, che piangeva disperato perché doveva andare a casa e non voleva, ad un certo punto il bambino si era seduto sul marciapiede e non si era più mosso da lì, io e mia zia; come del resto tutte le persone, ci eravamo messe a ridere. La mamma imbarazzata ma sorridente andò a prendere il bimbo e lo portò come un sacco di patate in macchina. Io e mia zia ci divertiamo ad andare in centro e perciò ci andiamo tutti i venerdì. Mia zia è molto buona e appena mi sente dire “che bello” mi chiede se voglio quella cosa, quasi tutte le volte che usciamo mi regala qualcosa. Come dice la mamma le zie servono un po’ anche a questo, mi piace molto stare con la mia zia Marisa.
(Tema di una bambina di quinta elementare di Busto Arsizio - Varese, 1992)
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quadernini · 2 years
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Le prime righe del diario di una ragazza francese in fuga dall'invasione nazista, 1940. #Pace
Dalla sera di venerdì 14 giugno, tutti andavano nei rifugi. Sabato, le scuole di tutta la Francia sono state chiuse. I soldati sono stati evacuati da Belfort per renderla una città aperta. Questa notizia ha fatto agitare tutti. Si vedevano passare molte auto cariche di materassi. Molte persone stavano inviando pacchi alla stazione, che brulicava di auto e persone, e questo è quello che ci ha fatto decidere di partire alle 6 del mattino verso una direzione sconosciuta.Avevamo messo Bordeaux sui nostri pass perché mio padre era in ospedale lì. Prima ci siamo diretti a Besançon. Davanti a Ronchamp, ci hanno chiesto la "carte grise". Poi, a metà strada su una collina, abbiamo incontrato dei soldati che stavano spingendo un camion. Abbiamo dovuto aspettare. [...]
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quadernini · 2 years
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La fotografia della classe
È stata una vera improvvisata per noi il sentire che fra cinque minuti ci saremmo recate in cortile per fare la fotografia. Giunto il momento tutte contente ci trovammo nel luogo convenuto. Il fotografo con pazienza ci dispose perbene quand’ecco nel momento propizio in cui stava per scattare l’obiettivo le allieve che si trovavano nelle panche dietro di noi ci fecero le corna. Il fotografo accortosene ridendo disse: «Non fatevi le corna anche se siete diavoli» A queste parole noi tutte ci mettemmo a ridere e in quel momento l’obiettivo scattò: la fotografia era fatta certamente siam rimaste tutte sorridenti. Come la terrò cara quella fotografia! Bene o male che siam riuscite custodirò sempre per me un ricordo gradito. Così fra alcuni o molti anni sfogliando l’album che raccoglie le foto più care rivedrò con piacere i volti delle mie compagne con cui divisi nella scuola ore di gioia e di delusioni e di speranze Quella fotografia mi rievocherà con nostalgia il bel tempo passato in cui nonostante i crucci che ogni età comporta ero però quasi spensierata Osservando quei visetti gai e contenti subito riaffioreranno alla memoria le monellerie e gli scherzi combinati con loro. Non solo ma tutta la vita passata scorrerà nitida nel mio pensiero e proverò per essa un senso di nostalgia e rimpianto.
(Tema di una ragazza di seconda avviamento -corrispondente all’attuale seconda media- di Pavia, 3 maggio 1949)
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quadernini · 3 years
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Il mio autoritratto
#GiornataDirittiInfanzia2021
Mi chiamo Fabio B., frequento la classe 5ª elementare. Posso confessare di non essere molto simpatico ma alcuni amici riesco a conquistarli. Sono vivace, chiacchierone, cattivo, ma allo stesso tempo sentimentale. Mamma dice sempre che se per un momento stessi zitto ella suonerebbe tutte le campane di Macerata. Ma poi quando sto zitto la sera diventa malinconica. Sono appassionato di macchine, non so difatti giocare molto bene a pallone; ma i miei compagni mi dicono che sono il mago della difesa: mi consolo pensando che forse anche Schenillingher ha cominciato così. Sono molto fantasioso, difatti da grande probabilmente sarò scrittole di romanzi di fantascienza. I dispetti che faccio sono demoralizzanti. Sono abbastanza fifone, ho persino paura dei cani Faccio amicizia con molta facilità, litigo spesso, sono agile e sempre pronto a menare, non sono molto forte e la forza non la uso spesso; ma ho la mia stretta dentifera che è capace di ferire. Sono magro, basso, ho dei capelli neri e degli occhi castani. Corro molto sulla mia bicicletta e sono spericolato. Amo fare una vita dove uno può contestare.
(Tema di un bambino di quinta elementare di Macerata, 9 ottobre 1971)
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quadernini · 3 years
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L’autunno - Osservazioni
Inizia la scuola e i bambini di mattina si affrettano a lavarsi, vestirsi e corrono a scuola. E le foglie degli alberi sono gialle, rosse, brune. Le rondinelle hanno abbandonato l’Italia e vanno in Africa. E le castagne fanno venire l’acquolina in bocca ai bambini e gli animali vanno in letargo.
(Osservazioni sull’autunno di una bambina di terza elementare di Milano da poco trasferitasi a San Sebastiano al Vesuvio -Napoli, 10 ottobre 1970)
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quadernini · 3 years
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Impressioni e commenti sul primo giorno di scuola.
Ieri era il primo ottobre e i bambini ritornavano a scuola.  Anch’io sono andato a scuola e, già nel piazzale, ho trovato i miei compagni. Dopo qualche minuto di attesa, nel quale ci siamo salutati, ci hanno fatto passare e finalmente, dopo vari giri per individuare il piano, siamo entrati nella nuova classe. La classe ha pressapoco tutto quello che aveva l’anno scorso: un calendario, cinque quadri, due armadi, due vasi, un orologio di cartone, una carta geografica (dove è raffigurata l’Italia e i paesi con qui confina) e dei pupazzetti. La classe è bella ed è allo stesso piano di quella dell’anno scorso. Fra i compagni ce n’è uno nuovo: si chiama Alberto ma non so il suo cognome; Alberto è un bambino simpatico con i capelli scuri e le lentiggini. Abbiamo incominciato facendo dei disegni e parlare un po’ mentre il maestro parlava con le mamme dei bambini. Quindi abbiamo fatto un lungo discorso sulle vacanze e poi abbiamo eseguito delle moltiplicazioni e divisioni. Durante queste cè stato un po’ di disagio perché era da tre mesi che non le facevamo. Dopo ha parlato la Sig. Direttrice dicendo che è felice che tutti i bambini ritornino a scuola. Io sono contento di tornare a scuola perché per molti mesi staro sempre vicino a Sig. Maestro e ai miei compagni e imparero cose sempre più nuove
(Tema di un bambino di quarta elementare di Genova, 2 ottobre 1968)
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quadernini · 3 years
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Milanin, Milanon!
Dal giorno in cui la guerra ha distrutto o danneggiato il sessanta per cento delle case di Milano, oltraggiando anche i monumenti più cari al nostro cuore; dal giorno in cui le bombe hanno demolito quartieri caratteristici di Milano, riducendo a mucchi di macerie ricchi palazzi pieni di storia e umili case del popolo piene di vita, da quel giorno la nostalgia della nostra Milano si è fatta più acuta e dolorosa.Per le memorie di casa nostra viventi nelle strade e nelle chiese, nei nostri monumenti e nelle case di Milano, abbiamo conservato una specie di gelosia.Ci sentiamo ormai, di fronte alla patria, non più Milanesi, ma solo Italiani; però il Duomo, Sant'Ambrogio, il Castello, le Grazie, la Ca' Granda erano nostri, tutti nostri, solo nostri. Nostra la Piazza Mercanti con la sua Loggia; nostro il bell'Ospedale Militare; nostro il quartiere di Porta Genova, dove la fiera di Carnevale ci richiamava fedeli tutti gli anni ad assistere all'intervento di Meneghino e della sua Cecca; nostra la vecchia piazza del Duomo, dove gli omnibus giravano sino a pochi anni fa, in pittoresco carosello intorno al cavallo impennato del Re Galantuomo; nostri i Bastioni; nostre le caratteristiche osterie fuori porta, col famoso vinello sincero e frizzante, meta delle primaverili scorpacciate d'asparagi........ Ah, passione accorata e nostalgica del nostro Milanin Milanon!Noi, o vecchia, o cara Milano, non ti rivedremo più quale fosti per noi. Poiché tutto finisce, finirà anche la guerra e si ricostruirà la Milano distrutta o danneggiata dalle bombe, ma noi la riconosceremo sempre meno nelle ampie strade rettificate e nella uniformità delle sue case.La Milano di domani sarà più grande, più moderna, più metropoli, ma non sarà più quella che noi amiamo.Ah, Milanin, Milanon!.......
(Cronaca di una ragazza di terza media di Milano sfollata a Seveso per via dei bombardamenti sulla città, 27 febbraio 1945)
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quadernini · 3 years
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Ultimo giorno di carnovale!
Sì, carnovale se ne và! Però, poche maschere danno l'addio a questo tempo d'allegria! C'era un diavoletto che saltava, correva e faceva la ruota, con le gambe e le braccia. Un Pierrot che ballava tanto bene in mezzo alla strada. C'erano poi suonatori di chitarra, mandolino e clarinetto, pure mascherati. La compagnia di Prade [frazione di Canal San Bovo] avea quattro armoniche, ma le sue maschere erano bruttissime. Alcuni uomini aveano messo un naso color rosa, lungo, di cartone. Che buffi!.... Le maschere entravano nelle osterie e, pare impossibile, non ne lasciavano via neanche una!.... Però, i più vispi ed allegri, quelli che facevano più festa, eravamo noi bambini!.. Sì, eravamo più contenti delle maschere! E quando, durante la lezione, abbiamo sentito, fuori, suonare l'organetto, ci siamo ancor più invogliati di uscire!.... Tanti bimbi entravano nelle osterie o si appiccicavano sù per le porte, per vedere le maschere, che ballavano e faceano baldoria.Evviva il carnovale!....
(Tema di una bambina, probabilmente di terza elementare, di Canal San Bovo - Trento, 21 febbraio 1928)
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quadernini · 3 years
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31 dicembre 1944
Mezzanotte
Dal campanile della Chiesa poco lontana, scoccano, lenti e gravi i tocchi della mezzanotte......Il vecchio anno 1944 sta per andarsene col suo fardello carico di eventi tristi e gioiosi per lasciare il posto al novello 1945. In questo istante il mio cuore ed il mio pensiero volano a Dio, volano a Dio affinché Egli possa donarci la pace e la tranquillità che tutti noi maggiormente cerchiamo ed invochiamo........
(Dal quaderno delle cronache di una ragazza di terza media di Milano sfollata a Seveso)
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