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Le migliori azioni da acquistare per settore dopo le trimestrali
Prima di passare alla visione dei titoli che abbiamo analizzato per un acquisto a Novembre dobbiamo fare una premessa. Queste trimestrali hanno messo in mostra alcuni aspetti interessanti, le health-care stanno ancora soffrendo e pagando un periodo non facile, i consumi si stanno riprendendo ma ancora lontani dagli antichi fasti. I settori che maggiormente stanno segnando recuperi e crescite interessanti sono gli energetici e i tecnologici.
Mentre gli energetici stanno recuperando dalle vendite pesanti dopo il crollo del petrolio, i tecnologici continuano a macinare guadagni sempre più alti grazie alle forti espansioni in paesi emergenti e nuovi prodotti sempre più ricercati.
Vediamo di seguito alcuni titoli interessanti da acquistare quanto prima per un investimento sul medio/lungo periodo che possa fornire non solo plusvalenze ma anche buone cedole. Segnaliamo cinque società da mettere in portafoglio.
Arista Networks (ANET) La società fornisce soluzioni di cloud computing. Funziona attraverso i seguenti segmenti geografici: Stati Uniti, Sud America, Europa, Medio Oriente, Africa e Asia-Pacifico. Il suo sistema operativo estensibile supporta soluzioni cloud e virtualizzazione, tra cui VMware NSX, Microsoft System Center, OpenStack e altri framework di gestione cloud. Le soluzioni di cloud computing dell’azienda sono costituite da applicazioni e switch ethernet. Le soluzioni di cloud offrono prestazioni, scalabilità, disponibilità, programmabilità, automazione e visibilità del settore. L’azienda è stata fondata da Andreas Bechtolsheim, David Cheriton e Kenneth Duda nell’ottobre 2004 e ha sede a Santa Clara, CA.
La crescita impressionante di ANET ha superato notevolmente la media del settore del 14,4%. I ricavi sono saliti del 50,8%. La crescita del reddito della società sembra aver contribuito ad aumentare l’utile per azione. Il rapporto debito-equity di ANET è molto basso a 0,03 e attualmente è inferiore a quello della media del settore, implicando che ci sia stata una gestione molto efficace dei livelli di debito.
Settore Tecnologia
Honeywell International (HON) Honeywell è una delle più importanti aziende multinazionali statunitensi, che opera in diversi settori, fra cui controllo e automazione nel settore industriale o domestico, componenti per il settore aeronautico e automobilistico, materiali speciali ad elevate prestazioni (fluoro-carburi, pellicole speciali, fibre ad elevate prestazioni, reagenti e sostanze chimiche di laboratorio, materiali elettronici ad elevata purezza). Fra i suoi prodotti più conosciuti al grande pubblico, la linea di termostati per la casa e i prodotti per automobili fra i quali l’antigelo Prestone, i filtri Fram, e le candele Autolite. Alla Honeywell è inoltre attribuita l’ideazione del primo sistema di controllo distribuito (DCS).
La crescita dei ricavi ha superato leggermente la media del settore del 2,4%. I ricavi sono leggermente aumentati del 3,2%. La crescita del fatturato della società sembra aver contribuito ad aumentare l’utile per azione. Ha migliorato i profitti per azione del 9,4% nel trimestre più recente rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e ha dimostrato un modello di utili positivi negli ultimi due anni. Riteniamo che questa tendenza dovrebbe continuare.
Settore Industriale
Alibaba Group (BABA) Alibaba Group è una compagnia cinese privata con sede ad Hangzhou composta da una famiglia di compagnie attive nel campo del commercio elettronico, quali mercato online, piattaforme di pagamento e compravendita, motori di ricerca per lo shopping e servizi per il cloud computing. Nel 2012 due dei portali principali di Alibaba hanno gestito 170 miliardi di dollari in vendite, una somma maggiore delle vendite combinate su eBay e Amazon.com. La compagnia opera principalmente in Cina, e ha una valutazione stimata tra i 55 e 120 miliardi di dollari. Nel 2011 Alibaba fu messa nella lista delle 2.000 compagnie più importanti del mondo da Forbes, la Global 2000.
Il margine di utile lordo è piuttosto elevato; attualmente è al 68.41%. È aumentato rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Insieme a questo, il margine di profitto netto del 29,25% è superiore a quello del media dell’industria. Il flusso di cassa operativo netto è aumentato significativamente del 65,88% a 3.733,57 milioni di dollari rispetto all’anno precedente. Inoltre ha superato notevolmente la media del settore dello 0,58%.
Settore Tecnologia
Telenet (TNET) Telenet Group Holding NV opera come società di telecomunicazioni che fornisce servizi via cavo. Offre servizi televisivi analogici e digitali via cavo a pagamento, tra cui televisione ad alta definizione e on demand, Internet a banda larga ad alta velocità e servizi di telefonia fissa e mobile agli abbonati residenziali. L’azienda offre anche servizi voice e dati, nonché servizi a valore aggiunto, come cloud, hosting e soluzioni di sicurezza per piccole, medie e grandi imprese. Telenet Group Holding è stata fondata il 23 settembre 1996 e ha sede a Mechelen, in Belgio.
Telenet group holding nv per l’anno 2017 ha presentato un ebitda di 911,2 milioni di euro. Il risultato netto è stato di 106,3 milioni di euro. Il flusso di cassa è stato di 345,4 milioni rispetto ai 107 precedenti.
Settore Telecomunicazioni
Lazard (LAZ) Lazard è una banca d’affari di origine Americana, molto radicata anche in Europa. Nonostante le sue dimensioni relativamente piccole (per cui è spesso stata definita una “boutique finanziaria”, piccola ma di lusso), grazie alla sua antica tradizione, è una delle banche d’affari più attive nella consulenza (advising) alle imprese per le operazioni di fusione ed acquisizione. Lazard si è sempre contraddistinta per la sua riservatezza e per la scelta di concentrarsi su clienti di grandi dimensioni. Lazard è attiva anche nell’asset management (gestione degli investimenti).
Rispetto a dove si trovava un anno fa un anno fa, il titolo sta scambiando ad un livello più elevato, indipendentemente dai risultati deboli della società. L’utile per azione del trimestre più recente è risultato lievemente inferiore al trimestre precedente. L’azienda ha subito un calo del reddito per azione negli ultimi due anni. Tuttavia, pensiamo possa invertire la tendenza nel corso del prossimo anno. Durante l’anno fiscale precedente ha riportato una diminuzione dei guadagni di $ 2.92 contro $ 7.41 nell’anno precedente.
Settore Finanza
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Domino Solutions: Zignago Vetro trasforma le vostre idee in vetro
ll Gruppo Zignago Vetro (ZV.MI) opera in tutto il mondo con un modello “business to business” ed è protagonista dagli anni cinquanta del mercato nazionale e internazionale del packaging in vetro di alta qualità. Produce, grazie alla profonda conoscenza dell’arte vetraria, delle tendenze e delle esigenze del mercato, e con la giusta coniugazione tra classicità e originalità, tra affidabilità ed innovazione, oltre un miliardo e mezzo di contenitori l’anno destinati ai settori delle Bevande, Alimenti, Cosmetica e Profumeria.
La continua attività di Ricerca e Sviluppo rivolta allo studio di nuove soluzioni per il miglioramento dei confezionamenti e dei processi industriali, permette l’innovazione dei prodotti compresa la realizzazione di forme sempre più complesse e di contenitori sempre più leggeri, quando questa caratteristica è richiesta, come nel mercato delle Bevande e Alimenti. Questo comporta l’ammodernamento degli impianti, anche con tecnologia sviluppata all’interno del Gruppo.
Le acquisizioni intelligenti
Nel 2002 Zignago Vetro acquista Verreries Brosse SAS, società francese leader nella produzione di flaconi e bottiglie di lusso, con uno stabilimento situato in Normandia, al centro di un distretto di antica tradizione nella produzione di raffinati flaconi per l’alta profumeria e distilleria. L’elevata qualità e la forte personalizzazione caratterizzano la produzione, realizzata con moderne macchine automatiche ma anche con la più tradizionale tecnologia semi-automatica. Una parte rilevante dei contenitori è inoltre sottoposta a seconde lavorazioni per la valorizzazione della griffe.
Nel 2004 acquisisce direttamente la partecipazione di Vetri Speciali SpA, azienda leader mondiale nella produzione di contenitori speciali, di vino, olio e liquori, realizzate in forme originali con ampia gamma di colori ed in lotti anche molto piccoli, per la fascia premium del mercato delle Bevande & Alimenti. Vetri Speciali unisce un’elevatissima flessibilità produttiva, grande capacità di design e sofisticate tecnologie produttive.
Nel 2010, insieme con altri due partner, fonda Vetreco Srl, della quale detiene il 30% del capitale, società tra le più importanti nel settore in Italia sia per dimensioni che per soluzioni tecnologiche, che tratta e trasforma il rottame di vetro proveniente dalla raccolta differenziata per il suo reimpiego, essendo lo stesso, riciclabile al 100% per un numero infinito di volte senza perdere in qualità.
Nel 2011 acquista Huta Szkla Czechy SA, vetreria polacca, con sede e stabilimento a Trabki, nella regione della Masovia, nei pressi di Varsavia, specializzata nella produzione di contenitori standard e personalizzati destinati al mercato della Bevande & Alimenti e Cosmetica e Profumeria mass market. Situata in un’area geografica strategica, sia per le potenzialità di sviluppo del mercato polacco, sia per la posizione baricentrica rispetto ai tradizionali mercati della UE e quelli in forte sviluppo dell’Europa orientale.
Un management perfetto
Zignago Vetro ha terminato il primo semestre del 2017 con ricavi per 176,05 milioni di euro, in crescita del 5,7% rispetto ai 166,48 milioni realizzati nei primi sei mesi dello scorso anno. I ricavi realizzati fuori del territorio italiano sono stati pari al 37,9% del fatturato totale.
In forte miglioramento il margine operativo lordo, che è salito del 15,3%, passando da 38,61 milioni a 44,52 milioni di euro. La società ha terminato lo scorso semestre con un utile netto di 18,24 milioni di euro, il 44,8% in più rispetto ai 12,59 milioni dei primi sei mesi del 2016.
Nell’intero semestre gli investimenti tecnici sono stati pari a 29,4 milioni di euro, mentre le attività operative hanno generato un flusso di cassa prima degli investimenti di 27,1 milioni. I vertici di Zignago Vetro ritengono che la domanda nei vari settori in cui opera il gruppo possa mantenersi su buoni livelli.
Dal 2007 Zignago Vetro è quotata alla Borsa Italiana, nel segmento STAR. Dopo la crisi Lehman, il titolo ha più che raddoppiato il suo valore di mercato.
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Le migliori società del settore robotica in fermento
Uno degli argomenti più scelti dagli studenti di ingegneria, quando si parla di tesi di laurea, è la robotica. Una preferenza assoluta di tutte le industrie in rapida crescita. Più in particolare, i robot industriali e i cobot che saranno una parte importante della produzione in futuro. Ritengo che l’industria della robotica sarà molto più grande di quanto preveda la maggior parte degli analisti. Ciò si traduce in enormi opportunità di profitto per noi investitori.
La ragione è semplice. Le aziende continueranno a scoprire che l’introduzione di robot o cobots collaborativi, sono relativamente economici e facili da “addestrare”, aumenterà la produttività e la redditività delle loro operazioni. Ma senza causare enormi perdite di posti di lavoro.
I ricercatori del MIT hanno scoperto che le squadre robot-umani sono circa l’85% più che produttive rispetto agli esseri umani o ai soli robot. E Søren Peter Johansen dell’Istituto danese di tecnologia sottolinea che l’automazione rende più semplice dell’80% un processo di produzione rendendolo significativamente più economico rispetto una soluzione completamente automatizzata. Il restante 20% del lavoro sarà fatto da collaboratori umani.
Questa linea di pensiero è sostenuta dal fatto che l’industria automobilistica globale è stata un adattatore importante della tecnologia robotica. Tuttavia, l’occupazione nell’industria è ancora in aumento. Aggiungendo i robot alla forza lavoro si creerà una situazione definita win to win, in cui tutti vincono.
Robot: la prossima generazione
La prima generazione di un robot industriale medio costa circa $ 120.000 per l’installazione. Questo ha servito come attenuatore sulla crescita del settore. Ma ora, la prossima generazione di robot industriali – robot collaborativi – costa solo circa 35.000 dollari per l’installazione. E con poco tempo necessario per ‘addestramento’, a differenza dei robot di vecchia scuola che avevano bisogno di un programmatore per impostarla.
I robot della vecchia scuola sono stati utilizzati principalmente dall’industria automobilistica, con scarso assorbimento da altri tipi di settori. Questo significa che c’è un mercato rimanente molto grande che è aperto per l’introduzione di cobot di nuova generazione. Quella linea di pensiero è sostenuta da uno studio di ricerca che prevede che il mercato dei cobot crescerà di oltre il 40% ogni anno nei prossimi cinque anni.
Questa crescita sarà spinta dai robot industriali. Secondo la ricerca di ARK Invest, entro il 2025, i costi per i robot diminuiranno di circa il 65% a solo $ 11.000. Tutto grazie ai progressi tecnologici nell’apprendimento della macchina, nella visione della stessa e nei sensori collegati.
Cina: guida la strada
Non mi sorprende che la Cina stia guidando la strada in questa rivoluzione robotica. Il volume delle vendite annuali ha già raggiunto il livello più alto per un singolo paese, in quanto le vendite di robot industriali del 2016 sono aumentate del 27% a 87.000 unità. L’aumento è previsto in continua crescita secondo la Federazione Internazionale di Robotica. Questa organizzazione del settore prevede che dal 2018 al 2020 le vendite di robot in Cina saliranno tra il 15 e il 20% ogni anno.
Il principale fattore di questa crescita in Cina è la sua industria elettrica ed elettronica. Nel 2016, le vendite in questo settore sono aumentate del 75% a quasi 30.000 unità. Tra queste industrie sono i sottosettori di semiconduttori e batterie, che il governo cinese si è concentrato, dato che prevede sia cruciale per il futuro della sua economia.
Società che possono approfittare di questa opportunità
I dati del gruppo industriale mondiale e l’associazione Giappone Robot, hanno mostrato che le esportazioni di robot industriali in Cina sono aumentate del 48,3% su base annua nel primo trimestre del 2017.
Questo aumento non è stato sottovalutato dagli azionisti di Yaskawa Electric (OTC: YASKY), produttore giapponese di robot, la quale ha raddoppiato il prezzo quest’anno. Oltre ai robot industriali, l’azienda produce servos e controllori di movimento, azionamenti e commutatori a motore CA. La società ha una ricca storia nella robotica, producendo il primo nel 1977 un robot industriale completamente elettrico. La linea MOTOMAN di robot industriali continua ancora oggi. Yaskawa sta crescendo in Cina. Sta ampliando le linee di produzione in un complesso a Changzhou con l’obiettivo di raddoppiare la produzione mensile locale ad almeno 1.200 unità entro la fine del decennio.
Un’altra società che corre nella gara per costruire robot per la Cina è la centrale elettrica svizzera ABB Ltd. (ABB). L’azienda è divisa in quattro divisioni: robotica e movimento, automazione industriale, prodotti di elettrificazione e griglie elettriche. Focalizzandosi sulla sua divisione di robotica, ABB sta accelerando la sua espansione in Cina con i piani di raddoppiare la capacità produttiva di robots. Parte di questo piano coinvolge il raddoppio del numero di impiegati di ricerca di robotica in Cina.
Questa importante spinta verso la Cina è parte integrante della strategia di gestione di ABB per superare la giapponese Fanuc (OTC:FANUY) come il più grande fornitore mondiale nel settore della robotica e dell’automazione. La società vorrebbe inoltre assumere la guida in Cina nel fornire le infrastrutture necessarie (fornendo stazioni di ricarica) per veicoli elettrici. Si può chiedere se i prezzi di abbattimento per i robot influenzeranno negativamente queste società. Sulla base della storia, la risposta è no. Negli ultimi dieci anni i prezzi dei robot sono scesi di circa il 40%. Tuttavia, i margini lordi per aziende come ABB, Fanuc e Yaskawa sono in realtà in netto miglioramento.
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Domino Solutions: Fincantieri navi leggendarie da oltre 230 anni
Fincantieri SpA (FCT.MI) è uno dei più importanti complessi cantieristici navali d’Europa e del mondo: azienda pubblica italiana, già di proprietà dell’IRI fin dalla sua fondazione, è oggi controllata al 71,6% da Fintecna S.p.A., finanziaria del Ministero dell’economia e delle finanze.
Fincantieri, nata dall’IRI come società finanziaria di stato per la cantieristica sul modello della Finmare, finanziaria per la flotta mercantile, (attraverso cui lo stato assumeva il controllo di quasi tutti i grandi gruppi cantieristici a partecipazione statale dell’epoca (CRDA, OTO, Navalmeccanica e Ansaldo), è stata fondata il 29 dicembre 1959.
Nel 1984 Fincantieri viene trasformata in società operativa. Negli anni ’90 la società entra nel business delle navi da crociera e consegna la prima nave, la Crown Princess, al gruppo Carnival (CCL). Nel ’92 il Destriero, un monoscafo in alluminio con carena a V profondo con propulsione a idrogetti costruito dalla Fincantieri, percorse 3.106 miglia nautiche senza rifornimento sull’Oceano Atlantico, da New York (faro di Ambrose Light) al faro di Bishop Rock nelle Isole Scilly in Inghilterra in 58 ore, 34 minuti e 50 secondi, alla velocità media di 53,09 nodi (98,323 km/h), impiegando ventuno ore e mezza in meno del precedente record appartenuto al catamarano inglese Hoverspeed Great Britain.
Tra il 1993 e il 2001 Fincantieri si focalizza nella progettazione e produzione di prodotti, quali navi da crociera, traghetti e navi militari. Nel ’98 la società conta 8 cantieri e opera attraverso due divisioni: navi mercantili e navi militari.
A partire dal 2005 il gruppo rafforza la sua strategia diversificando le proprie attività in tre nuove aree: – Mega Yachts, creando una nuova linea di prodotti “Fincantieri Yacht“, che si occupa della progettazione e costruzione di imbarcazioni di lusso di grandi dimensioni. – Riparazioni e trasformazioni navali. – Sistemi e Componenti: per rafforzare la propria attività come integratore di sistemi per la progettazione e costruzione di soluzioni chiavi in mano.
Nel 2006 l’azienda consegna il suo primo sommergibile U212A classe Todaro.
Dal 2008 al 2013 il gruppo decide di diversificare e internazionalizzare ulteriormente il suo business acquisendo negli Stati Uniti il gruppo Manitowoc Marine (oggi Fincantieri Marine Group), entrando nel mercato della difesa statunitense. Nel 2009, in joint venture con ABB (ABB), costituisce la società Seastema Spa, attiva nel settore dell’automazione. Nel 2010 sbarca in Medio Oriento, costituendo in joint venture, Etihad Ship Building LLC, per la costruzione e riparazione delle navi delle Marine Militari nell’area del Medio Oriente. Nel 2013 viene acquisito il gruppo Norvegese Vard, uno tra i leader a livello mondiale nella costruzione di mezzi di supporto offshor di alta gamma.
Nel 2014, a margine del varo del sommergibile Pietro Venuti (S 528) al cantiere di Muggiano, Leonardo (LDO.MI) (ex Finmeccanica) e Fincantieri hanno firmato un importante accordo di collaborazione per la costruzione di navi militari. Questo accordo prevede la collaborazione nelle attività di ricerca e innovazione e la possibilità di creare una rete di fornitori comuni per prodotti e componenti di base. Sempre quell’anno Fincantieri firma importanti accordi con Carnival Corporation (settore delle navi da crociera) e China State Shipbuilding Corporation (settore cantieristico) per la costruzione di navi da crociera. Nel 2015 vengono create due nuove società, Fincantieri SI, attiva nella progettazione, produzione e fornitura di sistemi innovativi integrati e Fincantieri (Shanghai) trading Co Ltd, filiale in Cina, per assicurare la presenza del gruppo nel mercato cinese.
L’affare STX
A gennaio del 2017 Fincantieri presenta un’offerta al tribunale di Seul per l’acquisto di STX. Ben presto si giungerà ad uno scontro con lo Stato francese, che detiene il 33% della società. Il nodo della vicenda è il cantiere navale di Saint Nazaire, dove vengono tra l’altro costruite le navi della Marina francese, inoltre i rappresentanti sindacali avevano espresso in più occasioni una forte preoccupazione per l’ingresso del gruppo italiano, ma ceo di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha cercato di dissipare i timori garantendo il mantenimento dei livelli occupazionali e anzi assicurando un piano d’investimenti triennale da 100 milioni, con un programma di assunzioni da concordare.
A due settimane dal voto francese François Hollande dà il via libera all’operazione di salvataggio dei Chantiers de l’Atlantique di Saint-Nazaire. L’elezione di Macron cambiano i rapporti di forza e quest’ultimo decide che il precedente accordo vada rinegoziato, e a luglio, dopo mesi di trattative Emmanuel Macron ha scelto la linea dello scontro con Roma, annunciando la nazionalizzazione temporanea della società. Finalmente nel mese di settembre si giunge ad un ormai quasi insperato accordo in cui Fincantieri diventerà proprietaria del 50% dell’azienda d’Oltralpe. I francesi avranno l’altra metà delle azioni che saranno spartite fra lo Stato, l’azienda pubblica francese della cantieristica militare Naval Group (ex Dcns) e un gruppo di fornitori della regione di Saint-Nazaire. In compenso Parigi presterà per dodici anni l’1% della sua quota in Stx a Fincantieri.
Con più di 7.000 navi realizzate in oltre 230 anni di storia Fincantieri ha prodotto navi leggendarie in ogni epoca. Il Gruppo vanta, tra le unità prodotte nei propri cantieri, indiscusse icone della marineria internazionale quali l’Amerigo Vespucci, nave scuola dell’Accademia Navale Militare Italiana, e il transatlantico Rex, vincitore del premio “Blue Riband” per la più veloce traversata atlantica di una nave passeggeri nel 1933.
Una storia lunga 230 anni
Fincantieri ha chiuso il primo semestre del 2017 con ricavi per 2,3 miliardi di euro, in aumento dell’1,3% rispetto ai 2,27 miliardi ottenuti nella prima metà dello scorso anno; la variazione del giro d’affari è principalmente dovuta all’incremento dei ricavi del settore Shipbuilding, in particolare dell’area di business navi da crociera, che ha raggiunto un peso pari al 51% dei ricavi complessivi del gruppo. Lo scorso semestre ha registrato un’incidenza dei ricavi generati dal gruppo con clienti esteri pari all’86%, in leggero aumento rispetto all’85% del corrispondente periodo del 2016. In forte miglioramento il margine operativo lordo di Fincantieri, che è passato da 113 milioni a 146 milioni di euro; di conseguenza, la marginalità si è attestata al 6,3%. La società ha terminato lo scorso semestre con un utile netto (esclusa la quota di terzi) di 13 milioni di euro, rispetto ai 7 milioni contabilizzato nel primo semestre del 2016.
Fincantieri prevede per l’esercizio 2017 risultati in linea con le proiezioni economico-finanziarie del piano industriale 2016-2020. In particolare, nel secondo semestre del 2017 il management stima ricavi in sensibile crescita rispetto ai primi sei mesi dell’anno.
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Crisi finanziaria globale, i titori di Wolfgang Schäuble
Abbiamo sottolineato più volte il timore di cadute dei mercati dovute ai mercati iperdrogati, in un’intervista al Financial Times, Wolfgang Schäuble, che ha guidato una delle più grandi economie mondiali negli ultimi otto anni, ha dichiarato che c’è il pericolo di “nuove bolle” che potrebbero formarsi proprio a causa dei trilioni di dollari che le banche centrali hanno pompato nei mercati.
Nell’intervista, il ministro tedesco ha difeso l’austerità, osservando che la parola è in senso stretto un modo anglosassone di descrivere una solida politica finanziaria, che non necessariamente vede maggiori deficit come una cosa buona. Per quanto riguarda l’eurozona Schaeuble, che presto lascerà il ministero per andare a presiedere il Bundestag, ha ricordato che l’obiettivo chiave dell’area di moneta unica è quello di ridurre i rischi, ancora troppo elevati e pensare ai bilanci delle banche in molti Stati membri dell’Ue. Insomma, ha concluso che l’Europa deve assicurarsi di essere in grado di essere resiliente abbastanza se dovesse affrontare una nuova crisi economica perché non ci sarà sempre una fase economica così positiva come quella di adesso.
Gli economisti di tutto il mondo sono preoccupati per i maggiori rischi derivanti dall’accumulo di una sempre maggiore liquidità e dalla crescita del debito pubblico e privato. Anche io sono preoccupato per questo.
Per quanto riguarda il suo nuovo incarica, Schäuble avrà a che fare con non pochi problemi, visti i seggi conquistati dall’AfD nelle ultime votazioni tedesce. Tutto dipenderà da poco la legislatura sarà influenzata dall’arrivo di 92 deputati della Alternative for Germany (AfD), un partito populista di destra che ha colpito la stabilità politica della Germania con il 12,6 per cento di voti nell’elezione del mese scorso.
Il primo ministro comunque tranquillizza sottolineando come gli alleati della Germania non saranno influenzati dal cambiamento e che il loro primo obiettivo è l’impegno verso il paese per una democrazia liberale. Non c’è possibilità che la Germania ricadrà nel nazionalismo. Gli elettori di AfD sono elettori insoddisfatti, si sentono esclusi, irati dell’ingiustizia percepita e preoccupati di come il mondo sta cambiando. Ma non c’è ragione di credere che la democrazia sia in pericolo ha sottolineato.
Sui presunti errori delle banche centrali – in particolare della Bce di Mario Draghi – il ministro delle finanze uscente della Germania, Wolfgang Schaeuble, non ha mai avuto dubbi. L’ennesima conferma arriva sempre durante l’intervista.
Il ministro illustra scenari di crisi per l’Eurozona, avverte sul pericolo di “nuove bolle speculative” che si stanno formando per i trilioni di dollari di liquidità che le banche centrali hanno iniettato nei mercati, teme l’avvento di una nuova crisi finanziaria globale, e lancia un alert in particolare sui rischi che minacciano la stabilità dell’Eurozona e che, a suo avviso, sono rappresentati soprattutto dai bilanci di quelle banche che fanno i conti con il problema degli NPL, ovvero dei crediti deteriorati (dunque, banche soprattutto italiane, visto che il carico dei non perfoming loans affligge soprattutto l’Italia).
Ha affermato che l’attuale boom economico della Germania, con l’aumento della domanda interna e degli investimenti e il più basso tasso di disoccupazione dopo la riunificazione, è stata una giustificazione di una politica economica che ha privilegiato l’evitare i disavanzi. Nell’ambito della sua gestione il paese ha gestito bilanci sani dal 2014.
Ha elogiato le “vigorose iniziative” di Emmanuel Macron per la revisione dell’UE senza dirigere direttamente le proposte del presidente francese per la riforma della zona euro. Ha affermato soltanto che il compito chiave dell’area della moneta unica è quello di “ridurre i rischi, ancora troppo alti”, pensare ai bilanci delle banche in molti Stati membri dell’UE”. Chiave di volta per evitare possibili ridacute dei mercati.
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Azioni americane da prendere in considerazione a partire da Ottobre
Molto spesso Settembre è stato citato come uno dei mesi peggiori dove acquistare titoli azionari. Statisticamente abbiamo sfatato questo mito, ma la leggenda metropolitana rimane, chi vuole andare contro il mercato? Noi non sicuramente, quindi prepariamoci per Ottobre, dove per magia, forse, tutto tornerà a crescere.
Spesso abbiamo segnalato titoli di lungo periodo, da tenere per anni che offrano un ottimo dividendo da reinvestire. Noi crediamo molto in questa strategia, che in effetti ha pagato e pensiamo continuerà a pagare nel tempo. I migliori titoli che abbiamo analizzato in questo periodo sono società con nomi familiari come AT & T Inc. (T) e Johnson & Johnson (JNJ), due società che hanno perso molto nei mesi passati ma sembrano pronte ad un bel rimbalzo a prezzi accettabili.
Diamo uno sguardo ad alcuni titoli che possono rientrare in quella parte di portafoglio difensiva sul lungo periodo.
Tucows (TCX) Tucows è una società di servizi Internet che si occupa della fornitura di nomi a dominio, e-mail e altri servizi. Funziona attraverso i segmenti Domain Services e Network Access Services. Il segmento Domain Services comprende servizi di registrazione del nome a dominio all’ingrosso e al dettaglio; servizi a valore aggiunto; e servizi di portafoglio. Il Network Access Services vende telefoni cellulari e servizi al dettaglio per privati e piccole imprese attraverso il sito web di Ting. Offre inoltre servizi sotto quattro marche: OpenSRS, YummyNames, Hover e Ting. L’azienda è stata fondata nel 1993 e ha sede a Toronto, Canada.
È probabile che tu abbia utilizzato un servizio fornito da Tucows Inc. senza neppure saperlo. La società offre una vasta gamma di servizi alle organizzazioni che operano sul web, tra cui la gestione dei nomi a dominio, la gestione di file digitali e il servizio clienti in outsourcing. Il reddito è cresciuto a un forte tasso a due cifre dal 2011. Prevede inoltre di crescere nei prossimi anni, le previsioni sono per un +72% di crescita già nel primo trimestre 2018. Certo, gran parte di quella crescita non è stata organica, ma piuttosto determinata dalle acquisizioni. Sta di fatto che nessuna altra società è stata in grado di fermare questo treno.
Dividendo: Non fornisce dividendi.
American Tower Corporation (AMT) La società svolge la propria attività attraverso le controllate direttamente e indirettamente, di proprietà e joint venture. Si tratta di una società che possiede e si occupa di trasmissione wireless e infrastrutture di comunicazione, gestisce e sviluppa siti di comunicazione. La sua attività principale comprende l’affitto di spazio e antenne multi-tenant di comunicazione ai fornitori di servizi wireless, società di trasmissioni radiofoniche e televisive, fornitori di dati wireless, agenzie governative, comuni e privati in un certo numero di altri settori.
Vi siete mai chiesti come il segnale del vostro cellulare si collega ad un altro cellulare in una città o in tutto il paese? La maggior parte delle persone non lo sa. Chi c’è dietro a tutto questo? American Tower, gestisce circa 40.000 torri cellulari, è uno di quei nomi che molti investitori non hanno mai sentito parlare. È un modello di business perfetto per distribuire dividendi affidabili indipendentemente dall’ambiente economico. Meglio ancora,la società è guidata da investimenti immobiliari (REIT), rendendola un mezzo molto efficiente dal punto di vista fiscale per passare tale reddito agli investitori.
Dividendo: 1.92% annuo in crescita negli ultimi 5 anni.
Sysco Corporation (SYY) Sysco Corporation (Sysco), insieme con le sue filiali e divisioni, è un distributore nord americano di prodotti alimentari riguardanti principalmente la ristorazione e l’alimentare. L’azienda fornisce prodotti e servizi a circa 400.000 clienti, comprese le strutture di ristorazione, sanitarie ed educative, istituti di alloggio e altri clienti sempre nel settore ristorativo. Ha aggregato le sue società operative in una serie di segmenti, di cui solo Broadline e SYGMA sono i segmenti principali. Aziende che operano Broadline distribuiscono una linea di prodotti alimentari e una varietà di prodotti non alimentari ai loro clienti. Le aziende che operano sotto SYGMA distribuiscono una linea di prodotti alimentari e una varietà di prodotti non alimentari alle catene di ristoranti.
Sysco Corporation non è esattamente un nome sconosciuto, ma di solito è parecchio trascurato. E’ un distributore di prodotti alimentari che si rivolge a qualsiasi tipo di attività, ristoranti, ma anche ospedali, alberghi e scuole. Non c’è niente di nuovo o interessante nel suo business, a parte il fatto che vende beni primari. Sysco difficilmente sarà una società di crescita elevata, ma è ancora un produttore affidabile, anno dopo anno. I suoi redditi sono cresciuti ogni anno negli ultimi quattro anni. Finché le persone continueranno a mangiare cibo, Sysco avrà un mercato a cui vendere.
Dividendo: 2.44% annuo in crescita negli ultimi 46 anni.
Grupo Aeroportuario del Sureste (ASR) Grupo Aeroportuario del Sureste è una holding che si occupa dell’operazione, della manutenzione e dello sviluppo degli aeroporti attraverso le sue controllate. Funziona attraverso i seguenti segmenti: Aeroporto di Cancun e consociate, Aeroporto di Villahermosa, Aeroporto di Merida e Servicios. L’azienda è stata fondata nel 1996 e ha sede a Città del Messico.
Un buon portafoglio non basta la diversificazione settoriale, è buona cosa pensare anche ad una diversità geografica. Un nome interessante quotato in America ma che opera fuori dai confini è proprio il Grupo Aeroportuario del Sureste. Per coloro che non parlano spagnolo, gestisce nove aeroporti in Messico. Può essere un nome ciclico, anche se sorprendentemente i suoi ricavi e guadagni non sono solo stabili, ma crescono costantemente anche se non in modo esagerato. Recentemente abbiamo rinnovato il nostro interesse per l’aeroporto di San Juan a Puerto Rico e abbiamo aggiunto in watchlist Airplan e Aeropuertos de Oriente.
Dividendo: 3.20% annuo.
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Soros contro Buffett, tre titoli azionari a confronto nei loro portafogli
Credo che chiunque investa o speculi nei mercati azionari conosca i nomi dei miliardari George Soros, famoso in questo periodo perchè un grande scommettitore sul ribasso dello S&P500 e Warren Buffett, cassettista decennale diventato il terzo uomo più ricco del mondo grazie a titoli azionari come Disney, Wells Fargo e Coca Cola, tenuti in portafoglio per 30 anni.
Buffett è proprio famoso per il suo approccio a lungo termine basato sui fondamentali, è decisamente in contrasto col miliardario Soros, che è più adatto ad effettuare speculazioni basate su tendenze e previsioni macroeconomiche. Nel secondo trimestre il fatturato del portafoglio della Berkshire Hathaway di Warren Buffett è salito del 2%, mentre quello di Soros del 15%. Sempre nel secondo trimestre abbiamo assistito a delle vere trasformazioni sui portafogli dei due miliardari, Soros ha ridotto la sua lista di società su cui Buffett sta puntando da otto anni.
Goldman Sachs (GS) Goldman Sachs è una holding bancaria e una holding finanziaria. Goldman Sachs è una investment banking globale che fornisce una gamma di servizi finanziari a una clientela che comprende aziende, istituti finanziari, governi e high-net-worth individuals. la sede si trova negli Stati Uniti.
Soros acquistò azioni Goldman Sachs alla fine dell’anno scorso e all’inizio del 2017. A causa di un picco del prezzo delle azioni nel mese di novembre durante l’elezione di Trump. Alla fine Soros non ha ottenuto un grande guadagno sul titolo che da allora sta rendendo il -4%. Buffett ha 11 milioni di azioni Goldman dal 2013, quando la sua scommessa nel dopo crisi diede il via all’acquisto di 5 miliardi di dollari di azioni scesa poi a 2 miliardi di dollari e 13,1 milioni di azioni. Buffett ha venduto solo circa 2 milioni di azioni della quota durante la sua ascesa a 115 $ per azione sui warrant convertiti, a 222 dollari in media nel secondo trimestre, il suo guadagno lordo è stato del +70%.
Goldman ha registrato un aumento del 42% del fatturato netto su base annua e un guadagno dell’8% rispetto al trimestre precedente. Anche i titoli azionari netti sono aumentati del +88% rispetto al secondo trimestre del 2016 sui guadagni netti provenienti da titoli azionari privati, incoraggiati da “performance aziendali e eventi aziendali specifici”.
La banca poi ha postato rendimenti inferiori alle attese nel secondo trimestre a causa del suo segmento investimenti bancari, il quale ha registrato un calo del -3% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, ma è aumentato del +2% rispetto al trimestre precedente. I ricavi netti nei servizi di clientela istituzionale sono scesi del -17% e, più preoccupante, le entrate del suo reddito fisso sono diminuite del -40% a causa di un ambiente difficile.
United Continental (UAL) United Continental Holdings è un’holding di compagnie aeree quotata in borsa con sede nella Willis Tower di Chicago. La società è il successore di UAL Corporation, che accettò di cambiare il suo nome in United Continental Holdings nel maggio 2010, quando venne raggiunto un accordo di fusione tra United Airlines e Continental Airlines. Le sue azioni verranno quotate con il simbolo UAL.
Soros è impegnato nella speculazione sulla seconda compagnia aerea United Continental. Negli ultimi anni e mezzo, ha alternato l’acquisto e la vendita di azioni ogni trimestre. Dall’altra parte, Berkshire ha preso una quota del 9,27% della società nell’ultima metà del 2016. Nel secondo trimestre, i gestori hanno venduto solo meno del 3% delle loro azioni in quanto il prezzo delle azioni hanno continuato a salire. Dopo una forte ripresa del rapporto degli utili di luglio, le azioni di United Continental sono scese del 14% da gennaio ad oggi, per chiudere a 62,43 dollari per azione.
United Continental ha registrato un EPS e ricavi più alti degli obiettivi degli analisti nel secondo trimestre. L’EPS ha colpito 2,75 dollari contro i 2,67 e il fatturato è arrivato a 10 miliardi di dollari rispetto ai 9,97 miliardi di dollari. Ha registrato un aumento del 2,1% anno su anno del reddito consolidato per passeggero per chilometro disponibile. I ricavi del carico sono aumentati del 22,1%.
Dal lato dei costi, le spese operative sono aumentate del +3,2% su base annua. Il costo unitario per miglio di posti disponibili è diminuito del -1% a causa di oneri speciali inferiori, in parte compensati da maggiori oneri e manodopera.
American Airlines (AAL) American Airlines è la compagnia aerea maggiore statunitense di proprietà di American Airlines Group, con sede a Fort Worth in Texas. Gestisce una vasta rete internazionale e nazionale, con voli di linea dal Nord America ai Caraibi, Sud America, Europa e Asia.
La Berkshire ha raddoppiato la sua quota di American Airlines nel quarto trimestre e attualmente detiene 47 milioni di azioni, ovvero il 9,65% della compagnia aerea, con un guadagno stimato del +12%. George Soros ha scambiato American Airlines dalla sua fusione con il gruppo US Airways nel 2013 ed è uscito nel secondo trimestre. Il titolo della compagnia aerea ha registrato un aumento del 4,2% in meno rispetto al 4,9% del settore S&P500.
La concorrenza e le sfide hanno ridotto i rendimenti per gli investitori delle compagnie aeree, in quanto i rendimenti della compagnia aerea media non hanno superato il costo del capitale del settore, secondo l’International Air Transport Association. Ma la ripresa negli ultimi due anni sembra proseguire anche nel terzo. Per l’anno prossimo, l’organizzazione prevede un ritorno dell’industria dell’8,8%, che ha affermato di premiare adeguatamente i proprietari di azioni.
Per il secondo trimestre, American Airlines ha registrato 11,1 miliardi di dollari di entrate, il 7,2% in più rispetto a un anno fa. Gli utili sono diminuiti a 803 milioni da 950 milioni di dollari nello stesso periodo, influenzando negativamente da un aumento del +15,4% dei prezzi del carburante. Anche American Airlines, nel secondo trimestre, ha ribadito diversi investimenti a lungo termine, come l’ampliamento dell’offerta economica di base a 78 mercati e l’introduzione di 200 milioni di dollari per espandere i propri voli di lusso.
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Domino Solutions: Adidas diventa leader dell'abbigliamento sportivo
Adidas Ag (ADS.DE) è un’impresa multinazionale con sede a Herzogenaurach, in Baviera (Germania), produce calzature, abbigliamento e altri articoli sportivi, per attività professionale, dilettantistica o per il tempo libero. È il maggiore produttore di abbigliamento sportivo in Europa e oggi il maggiori a livello mondiale. I suoi prodotti sono tutti identificati da tre strisce parallele e disposte in modo obliquo.
Le origini dell’attuale azienda si possono far risalire al 1924 quando Adolf Dassler (detto Adi), figlio di un calzolaio, aveva cominciato a produrre scarpe da calcio nella lavanderia della madre a Herzogenaurach, una cittadina della Baviera. In quell’anno assieme al fratello maggiore Rudolf Dassler, fondò la Gebrüder Dassler Schuhfabrik (fabbrica di scarpe dei fratelli Dassler). Adi si occupava di fabbricare materialmente le scarpe mentre Rudolf si occupava della distribuzione e della parte gestionale. L’azienda ottenne subito un grande successo e guadagnò la ribalta internazionale già durante i Giochi olimpici del 1929 e del 1936, equipaggiando le medaglie d’oro Lina Radke e Jesse Owens.
Nel 1947, a causa di dissapori che erano già sorti durante la II guerra mondiale, i due fratelli si divisero. Rudolf formò una sua azienda che chiamò inizialmente Ruda (unendo le prime due lettere del nome Rudolf e del cognome Dassler) e che poi nel 1948 ribattezzò in Puma Schuhfabrik Rudolf Dassler, oggi nota semplicemente come Puma. Adolf invece chiamò la sua azienda “Adi Dassler adidas Sportschuhfabrik” e come logo una “scarpa con le tre strisce”.
Adi scoprì poi negli anni cinquanta che una marca finlandese di scarpe, la Karhu, fondata due anni prima della Adidas, adottava già le tre bande come marchio, oltre ad un orso (Karhu in finlandese): decise allora di comprare l’esclusiva delle “tre strisce” dalla Karhu per una cifra pari a circa 1600 euro attuali più due bottiglie di whisky.
Nel 1967, l’azienda lancia il suo primo capo da abbigliamento, la tuta, indossata da Franz Beckenbauer aprendo cosi ad un nuovo business, un’azienda che fino ad ora era famosa per le scarpe. Ciò che ha sempre contraddistinto Adidas e il suo fondatore, era la capacità di creare prodotti innovativi, guadagnandosi la fiducia degli atleti. Il segreto del successo di Adi Dassler ha avuto un ingrediente personale aggiuntivo, egli ha sempre incontrato atleti (alcuni di loro anche solo in visita a Herzogenaurach), che hanno ascoltato attentamente ciò che diceva e che hanno posto costantemente osservazioni su ciò che poteva essere migliorato o addirittura inventato per sostenere le loro esigenze.
Nel 1970, adidas ha conquistato un altro ramo dell’industria dei beni sportivi, fornendo la palla ufficiale, TELSTAR, per la Coppa del Mondo FIFA 1970. Come dice già il nome TELSTAR, la palla è stata progettata per migliorare la visibilità della TV in bianco e nero. Era l’inizio di un lungo sodalizio, con Adidas che ha fornito il pallone per ogni partita ufficiale di tutte le FIFA World Cup a seguire.
Nel 1972, il mondo osservava la Germania quando i Giochi Olimpici si sono aperti a Monaco. Appena in tempo per l’evento, adidas ha presentato un nuovo logo: il Trifoglio, simboleggiando le prestazioni. Alla morte di Adi Dassler nel ’78, la società è stata guidata dal figlio di Adi, Horst, con il sostegno della madre Käthe, riprendendo – tra le altre cose – a padroneggiare la sua invenzione, il marketing sportivo moderno.
Curiosità
Negli anni 80 la divisione permeava così tanto la vita cittadina che Herzogenaurach divenne famosa per essere “la città dei colli piegati”, per via del fatto che le persone, prima di rivolgere la parola a qualcuno, erano solite controllare quali scarpe portasse l’interlocutore. Se il resto della Germania era diviso dalla cortina di ferro in “wessie” e “oessie”, Herzogenaurach era divisa dalle scarpe in “adisassler” e “pumeraner”. La cittadina ha due squadre di calcio, l’ASV Herzogenaurach per l’Adidas e l’FC Herzogenaurach per la Puma; vi sono i bar, i pub, le macellerie, i quartieri residenziali e così via per la fazione Adidas e quelli per la fazione Puma; se in un ristorante vi era seduto qualcuno della fazione avversa, gli altri si sedevano il più lontano possibile; persino i matrimoni “misti” erano, e forse un po’ lo sono tuttora, scoraggiati e si narra ancora la storiella secondo la quale una volta un ragazzo che lavorava per Adidas si innamorò della figlia di un dirigente di Puma e, dopo averla sposata, fu costretto a cambiare fazione con tutta la famiglia, con sommo dispiacere di suo padre che non si riprese mai completamente. Nel 2015 il sindaco della cittadina bavarese, che per “par condicio” indossa a giorni alterni vestiti Puma e Adidas mentre quando è in vacanza li mischia, ha fatto costruire una nuova fontana con raffigura un calzolaio e bambini che giocano al tiro alla fune: uno indossa scarpe con le tre strisce, l’altro scarpe con il felino.
Innovazione e tecnologia
Oggi sembra abbastanza comune, ma già negli anni ’80, un computer non apparteneva ne tantomeno poteva avere la forma per entrare nelle tue scarpe. Questo non ha impedito ad Adidas di metterlo lì. Un’innovazione prima del suo tempo, il Micropacer presentava un sistema – noto oggi come miCoach – che fornisce statistiche di rendimento agli atleti.
L’improvvisa morte di Horst Dassler nel 1987, due anni dopo la morte di sua madre Käthe, significava acque turbolenti per Adidas. Dopo che la famiglia Dassler è uscita dalla società, sono state cambiate leadership e prese decisioni strategiche discutibili che hanno causato una perdita record nel 1992 e portato la società vicina al fallimento.
Rilancio
Robert Louis-Dreyfus il nuovo CEO ha fatto sembrare facile un lavoro quasi impossibile. Insieme al suo partner Christian Tourres, capì che l’adidas quasi in bancarotta non aveva bisogno di essere reinventata, semplicemente bastava darle una nuova direzione. Ha trasformato il gigante addormentato da venditore ad azienda di marketing e ha guidato la società Adidas indietro sul percorso di crescita. Nel 1995, diventa una società pubblica, quotandosi in borsa e il suo nuovo slogan di marketing non riusciva a riassumere meglio il suo percorso: “Lo sapevamo allora, lo sappiamo ora”.
Acquisizioni strategiche
Nel 1997 acquisisce la Salomon Group e i suoi marchi Salomon, TaylorMade, Mavic e Bonfire, cambiando nome in adidas-Salomon AG. L’anno dopo adidas-Salomon AG si impegna a tornare alle sue radici e si è trasferisce in una nuova sede appena fuori Herzogenaurach. Il “World of Sports”, un’ex base militare americana trasformata in campus, costantemente rinnovato, ampliato e modernizzato per ospitare la società in crescita e i suoi dipendenti. A partire dal 2013, il World of Sports ospita più di 3.000 dipendenti adidas, offre strutture sportive all’aria aperta, una caffetteria, un asilo e una palestra.
Nel 2006 quando Adidas e Salomon si separano, perche quest’ultima venduta con i suoi marchi (escluso TaylorMade) ad Amer Sports, Adidas acquisisce Reebok, tra i quali i marchi Rockport e Reebok-CCM Hockey e riunendo due tra le aziende più rispettate e più conosciute del mondo nel settore degli articoli sportivi. Nel mese di giugno, la società viene nominata Adidas AG.
Kasper Rorsted nell’ottobre 2016, diventa il novo CEO di adidas dopo aver guidato la società tedesca di beni di consumo Henkel per otto anni, ben accolto tra i dipendenti, i media e gli investitori. Le industrie della moda e dell’abbigliamento sportivo hanno continuato a rivoluzionare con salute e fitness che si fondono in un concetto di stile di vita, Rorsted ha iniziato a dirigere l’azienda verso nuovi successi in un’era digitale, fondandosi sulla strategia creata in precedenza, Creando il nuovo.
Solidi Bilanci
Adidas ha chiuso il 2016 con ricavi pari a 19,29 miliardi di euro, in salita del 14% rispetto ai 16,915 miliardi dell’anno precedente. Depurando i conti dagli effetti cambi il progresso sarebbe stato pari al 18%. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato pari nel 2016 a 1,02 miliardi di euro, in salita del 59,3% rispetto ai 640 milioni di euro del 2015. Il management del gruppo ha porposto ai soci di approvare la distribuzione di un dividendo di 2 euro per azione. Per il 2017 i vertici si attendo un utile per azione in crescita tra il 18% e il 20% a circa 1,225 miliardi di dollari.
Nel secondo trimestre 2017 le vendite record hanno raggiunto i € 4,4 miliardi, in crescita del 21%, che rappresenta il più alto tasso di crescita del secondo trimestre da più di un decennio. In particolare, il marchio Adidas continua a sperimentare un calore senza precedenti, con ricavi in aumento del 25%. Nonostante i gravi venti contrari degli effetti valutari negativi, il margine lordo del Gruppo è salito di 50 punti base al 48,8%. Il margine operativo del Gruppo è migliorato di 3,4 punti percentuali al 9,4%. Di conseguenza, l’utile netto da attività continuative è quasi raddoppiato, raggiungendo un massimo storico durante il secondo trimestre di € 291 milioni.
Evoluzione in borsa
L’azienda dopo la crisi del 2007, e precisamente dal 21 novembre del 2008 è cresciuta del 700%, passando da € 21,00 agli attuali € 198,00.
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Pioneer investments: le azioni più cedute dal gruppo (parte 2 di 2)
Pioneer Investments, è il nome commerciale di Pioneer Global Asset Management S.p.A. e le sue controllate. Fondata nel 1928, Pioneer Investments è una società globale di investimento, con uffici in 28 Paesi, oltre 2.000 dipendenti e oltre 250 miliardi di asset in gestione. Pioneer Global Asset Management S.p.A. è una società interamente controllata da UniCredit S.p.A. La società di investimenti in questo periodo ha fatto cambiamenti importanti nei suoi asset, eliminando alcuni titoli azionari che hanno corso molto negli ultimi anni.
Illinois Tool Works (ITW)
Illinois Tool Works Inc. (ITW) è una multinazionale produttrice di una gamma diversificata di prodotti e apparecchiature industriali con attività in 58 paesi. Opera in otto segmenti di business: Transportation; Power Systems & Electronics; Industrial Packaging; Food Equipment; Construction Products; Polymers & Fluids; Decorative Surfaces. Serve principalmente i mercati delle costruzioni, industriale, automobilistico, alimentare, ristorazione, cibo e bevande, elettronica, beni di consumo durevoli, metalli primari e altri.
La partecipazione in Illinois Tool Works (ITW) di Pioneer Investments è stata chiusa.
Il titolo è aumentato nel corso dell’ultimo anno in quanto gli investitori hanno generalmente premiato i redditi societari. Tuttavia questa azione ha ancora un buon potenziale d’inversione, nonostante l’aumento nell’ultimo anno. Ha migliorato i profitti per azione del 15,8% nel trimestre più recente, inoltre ha dimostrato un modello di crescita positiva di EPS negli ultimi due anni.
Detto questo, ci sono alcuni aspetti critici che vale la pena sottolineare, il rapporto debt/equity è di 0,31, inferiore alla media del settore di 1,01. La crescita dei ricavi non è in linea con lamedia del settore e i ricavi sono aumentati del 4,9%, mentre ci aspettavamo almeno un 8%. Il rendimento attuale del patrimonio netto non ha superato il ROE rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Questo è un chiaro segno di debolezza all’interno della società. In pratica, il suo bebito, attualmente, ci spaventa.
Schlumberger Limited (SLB)
Schlumberger Limited è la più grande società per servizi petroliferi al mondo; impiega oltre 115 000 persone di oltre 140 nazionalità che lavorano in oltre 85 paesi. Gli uffici principali sono a Houston, a Parigi e all’Aia. Schlumberger fu fondata nel 1926 dai fratelli francesi Conrad e Marcel Schlumberger sotto il nome di Société de prospection électrique.
Pioneer Investments ha ridotto la sua posizione in Schlumberger Ltd. (SLB) del 42,74%.
La crescita dei ricavi hanno leggermente superato la media del settore del 2,5%. La crescita del fatturato della società sembra aver contribuito ad aumentare l’utile per azione. La crescita del reddito netto rispetto allo stesso trimestre di un anno fa è notevolmente superiore a quella dello S&P 500, ma è inferiore a quello dell’industria delle attrezzature energetiche e dei servizi.
Il rendimento del patrimonio netto è leggermente migliorato rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Questo può essere interpretata come una debolezza della società. Rispetto ad altre aziende del settore e il mercato globale non ha superato i livelli medi. Il flusso di cassa operativo netto è sceso a 858 milioni o del 47,42% rispetto allo stesso trimestre precedente, questo ci fa temere problemi sul breve termine nel coprire eventuali dividendi o buyback.
Verizon Communications (VZ)
Verizon Communications Inc. (VZ) è una holding, attraverso le sue controllate è un fornitore di servizi di comunicazione. La società ha due segmenti: Domestic Wireless e Wireline. Il segmento Domestic Wireless fornisce prodotti e servizi di comunicazione che comprendono la telefonia vocale e servizi wireless di dati e vendita di attrezzature, che vengono forniti ai clienti privati, business e governativi statunitensi. I prodotti e servizi Wireline comprendono la telefonia vocale, accesso internet, video su banda larga, trasmissione di dati, Internet Protocol (IP), servizi di rete, accesso alla rete e servizi di banda a lunga distanza.
La partecipazione in Verizon Communications (VZ) di Pioneer Investments è stata chiusa.
La crescita del fatturato di VZ ha leggermente superato la media del settore del 5,5%. La crescita del reddito netto rispetto allo stesso trimestre di un anno fa ha superato significativamente quello dello S&P500 e l’industria Telecommunication Services. L’utile netto è aumentato del 521,4%, passando da 702,00 a 4,362 milioni di dollari.
Il flusso di cassa netto operativo è significativamente aumentato del +52,22% a 8.237 milioni rispetto al valore dello stesso trimestre dello scorso anno. L’azienda ha inoltre superato il tasso di crescita del flusso di cassa medio del settore, pari al 5,29%. Nel corso dell’ultimo esercizio fiscale ha registrato ricavi inferiori di 3,22 dollari contro 4,37 dollari dell’anno precedente. Questo dato sull’EPS ci fa temere che l’azienda non possa continuare la sua massiccia crescita nei prossimi due anni, vista la enorme capitalizzazione.
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Atlantia Spa evoluzione di un'azienda lungo le arterie del paese
Atlantia Spa evoluzione di un’azienda lungo le arterie del paese
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Atlantia Spa (ATL.MI) è una società italiana, avente come attività la gestione in concessione di tratte autostradali, il cui principale azionista è la famiglia Benetton. Nel 1950, per iniziativa dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), nasce la Società Autostrade Concessioni e Costruzioni Spa. Nel 1956 viene firmata la Convenzione tra ANAS e Autostrade, in base alla quale quest’ultima si impegna a co-finanziare, costruire e gestire l’Autostrada del Sole tra Milano e Napoli, poi inaugurata nel 1964.
Con le successive convenzioni, stipulate nel 1962 e nel 1968, alla Società viene assentita la concessione per la costruzione e l’esercizio di ulteriori arterie autostradali. Privatizzata nel 1999, in Società Autostrade subentra all’IRI un nucleo stabile di azionisti costituito da una cordata guidata da Edizione (gruppo Benetton).
Nel corso del 2003, a seguito di una imponente riorganizzazione del gruppo, Società Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A. conferisce le proprie attività a tre diverse società: Autostrade per l’Italia Spa, S.D.S. Spa, TowerCo Spa. Il 5 maggio 2007 il Consiglio di amministrazione approva la variazione della denominazione della società in Atlantia Spa.
Nei primi mesi del 2006 la società aveva varato un progetto di integrazione con il gruppo spagnolo Abertis, che prevedeva che la società Abertis avrebbe incorporato Autostrade Spa, con l’intento di creare un gruppo di primaria importanza a livello europeo. Tuttavia il progetto ha incontrato la netta opposizione del Governo italiano.
Espansione Commerciale
Nel 2011 il consorzio guidato da Autostrade per l’Italia si è aggiudicato la gara indetta dal Governo francese per il pedaggiamento satellitare per mezzi pesanti su circa 15.000 km della rete stradale nazionale francese. L’anno ha consolidato la propria strategia di espansione internazionale attraverso la joint venture in Brasile con il gruppo Bertin per creare un polo titolare di oltre 1.500 chilometri di rete autostradale concentrata nell’area di San Paolo. Nel corso del 2013 è stata portata a conclusione la fusione per incorporazione di Gemina Spa, azionista di maggioranza della società A.D.R. (Aeroporti di Roma), in Atlantia, con conseguente aggregazione di un secondo core business nel settore aeroportuale, oltre a quello delle concessioni autostradali. La presenza nel settore aeroportuale si è consolidata nel 2016, con l’acquisizione di Aéroports de la Côte d’Azur (ACA), la società che controlla gli aeroporti di Nizza, Cannes-Mandelieu e Saint Tropez.
Ora come nel 2006, Atlantia è interessata ad acquisire Abertis Infraestructuras e lancia un’offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) sulla società spagnola, un’operazione da 16,341 miliardi di euro per ottenere il 100% della società iberica. Una proposta dalla quale potrebbe nascere un leader mondiale nelle infrastrutture di trasporto, con interessi che vanno dalle autostrade del Cile a quelle dell’India, passando tra le altre cose per l’aeroporto di Fiumicino, il sistema di pagamenti del Telepass e arrivando alle torri di trasmissione Cellnex. Ma gli spagnoli di Acs sarebbero pronti in alcune settimane a presentare una contro-Opa su Abertis contrastando le aspirazioni di Atlantia. La mossa sarebbe vista con favore dal premier Mariano Rajoy, che avrebbe detto in un incontro riservato ad Acs che “Abertis non può cadere in mani straniere”. E, sempre secondo quanto riporta il Confidencial Digital, la Moncloa si starebbe spendendo in una trattativa con fondi di investimento anche cinesi, affinché apportino i fondi necessari per l’operazione. La vendita di autostrade e satelliti richiede l’ok del governo che quindi potrebbe mettersi di traverso.
Nel mese di agosto di quest’anno Telepass, società del gruppo Autostrade per l’Italia, amplia la propria presenza nel settore della mobilità urbana con l’acquisizione del 70% di Urbannext, azienda creatrice dell’app di sharing mobility, Urbi. L’app opera nel campo della sharing mobility e unisce tutti i servizi di carsharing, bikesharing, scootersharing e di mobilità urbana: taxi e trasporto pubblico. Offre la possibilità di scegliere il servizio più adatto alle proprie esigenze per raggiungere il punto desiderato in base a: tempi, costi e servizi a disposizione nell’area in cui ci si trova. L’app, attiva già in 13 città europee, continuerà a essere disponibile su smartphone (iOS e Android), tablet e AppleWatch, gratuitamente e a tutti gli utenti.
Solidi Bilanci
Poche ore dopo aver annunciato l’importante acquisizione di una quota del 29% dell’aeroporto di Bologna, Atlantia ha comunicato al mercato di aver chiuso il primo semestre del 2017 con utile netto consolidato di 518 milioni, in aumento del 25% rispetto rispetto al 2016. Il margine operativo lordo si è attestato a 1,728 miliardi, in rialzo del 10%. Il cash flow operativo è pari a 1,205 miliardi di euro, in aumento del 10% sullo stesso periodo del 2016 mentre gli investimenti operativi del gruppo sono staticomplessivamente pari a 478 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017 è pari a 11,421 miliardi di euro con una diminuzione di 256 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016.
Titolo quotato a Milano sul FTSE MIB, dal 2012 la sua crescita è stata del 183%.
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Pioneer Investments: le azioni più cedute dal gruppo (parte 1 di 2)
Pioneer Investments, è il nome commerciale di Pioneer Global Asset Management S.p.A. e le sue controllate. Fondata nel 1928, Pioneer Investments è una società globale di investimento, con uffici in 28 Paesi, oltre 2.000 dipendenti e oltre 250 miliardi di asset in gestione. Pioneer Global Asset Management S.p.A. è una società interamente controllata da UniCredit S.p.A. La società di investimenti in questo periodo ha fatto cambiamenti importanti nei suoi asset, eliminando alcuni titoli azionari che hanno corso molto negli ultimi anni.
Chubb Ltd. Chubb Ltd. è una holding che funge da organizzazione globale nel settore assicurativo. Lavora attraverso i seguenti segmenti di business: Assicurazioni Nord America, Assicurazioni-Agricoltura nordamericana, Assicurazioni d’oltremare e Reinsurance Global and Life. L’azienda offre prodotti assicurativi commerciali e offerte di servizi quali programmi di gestione dei rischi, controllo perdite e gestione complessiva dei sinistri. Fornisce prodotti assicurativi specializzati su varie perdite anche nel settore difesa come l’aviazione e l’energia. E’ stata fondata il 14 gennaio 2016 e ha sede a Zurigo, in Svizzera.
La posizione della società Chubb Ltd. (CB) è stata ridotta dell’88,7% da Pioneer Investments. Il rendimento del patrimonio netto (ROE) dell’11,03% e il ROA del 3,33% sono meno performanti del 59% delle imprese del Global Insurance – Property and Casualty. Il principale azionista della società tra gli hedge funds è Jim Simons con lo 0,52% delle azioni possedute.
Amazon (AMZN) Amazon.com è una società incentrata sulle vendite al dettaglio online. Inoltre genera profitti attraverso marketing e servizi promozionali come la pubblicità online e contratti co-branded con carte di credito. La società opera in due segmenti: North America e International. Al servizio di consumatori attraverso i suoi siti web al dettaglio concentrandosi sul prezzo e la convenienza. Progetta i suoi Siti web per consentire ai prodotti di essere venduti da esso e da terzi in decine di categorie di prodotti. Produce e vende il Kindle e-reader. Offre ai clienti l’appartenenza a Amazon Prime, servizio di spedizione gratuito pagando una quota annuale.
La posizione di Amazon.com Inc. (AMZN) è stata ridotta del 23,76% da Pioneer Investments. Il ROE del 9,76% e il ROA del 2,48% superano il 55% delle aziende del settore Global Retail. La crescita dei ricavi ha superato leggermente la media del settore del 21,4%. Il flusso di cassa operativo netto è aumentato a 3.829 milioni di dollari o del 10,50% rispetto allo stesso trimestre precedente anno. Inoltre ha anche superato modestamente la crescita media dei flussi di cassa del settore.
Rispetto al prezzo di chiusura di un anno fa, il prezzo delle azioni AMZN è salito del 27,48% prestazioni del mercato più ampio durante lo stesso periodo di tempo. Riteniamo che l’apprezzamento del titolo nell’ultimo anno l’abbia portata ad un livello tale che è ora relativamente costosa rispetto al resto del settore. L’implicazione è che, anche se ha un grande potenziale, non è sufficiente per giustificare ulteriori investimenti in questo momento.
Kimberly-Clark (KMB) La Kimberly-Clark Corporation è un gruppo multinazionale statunitense, leader a livello mondiale nel settore dei prodotti in carta. La sede principale è situata a Dallas, in Texas. Oggi il gruppo Kimberly-Clark può contare su stabilimenti in 37 paesi del mondo, di cui uno in Italia a Romagnano Sesia (NO), ed i suoi prodotti, con marchi come Kleenex, Scott, Andrex, Huggies, Pull-Ups, Kotex, Poise e Depend, vengono commercializzati in oltre 150 paesi, in oltre 80 dei quali il gruppo detiene la maggiore o la seconda quota di mercato. Il gruppo ha raggiunto dimensioni di assoluto rilievo; occupa circa 55.000 dipendenti a livello mondiale ed ha sviluppato nel 2016 un fatturato di circa 19 miliardi di dollari, chiudendo il bilancio con un utile netto di circa 2,2 miliardi di dollari.
La partecipazione di Kimberly-Clark Corp. (KMB) di Pioneer Investments è stata chiusa. L’attuale rendimento del capitale sociale è aumentato notevolmente rispetto al ROE dello stesso trimestre di un anno fa. Questo è un segnale di forza significativa all’interno della società. I ricavi per azione del trimestre più recente sono risultati leggermente inferiori all’anno precedente. Questa società ha recentemente riportato guadagni volatili. Il 40,05% è il margine di profitto lordo che consideriamo forte. Preoccupa la diminuzione del flusso di cassa del 4,06% anche se in linea col settore.
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5 azioni da acquistare per iniziare ad investire
Di recente alcuni giocatori di una squadra di football americano hanno deciso di improvvisare una particolare roulette con le carte di credito durante una cena prima di una importante partita, un gioco d’azzardo che richiede a tutti i commensali di mettere una carta di credito in un cappello. Viene poi chiesto ad un cameriere o cameriera di estrarne una. Il vincitore (o in realtà il perdente) paga l’intero conto, che solitamente supera i 2000 dollari.
I giocatori della NFL possono permettersi di giocare a questi tipi di giochi. Molte persone però, devono fare i conti con ogni centesimo. Così, invece di bruciare 2.000 dollari per una cena, abbiamo preferito analizzare e trovare 5 titoli azioni su cui investire 2000 dollari per ogni società. Sul medio/lungo periodo, così sarete voi a giocare con carte di credito e cappello, se ne avrete voglia.
TJX Companies (TJX) TJX Companies Inc. è un rivenditori al dettaglio con vari marchi tra cui, TJ Maxx, Marshalls, Home Goods e molti altri, noto per la vendita di merce scontata che altri non potrebbero vendere se non a prezzo più elevato. TJX è stato pensato per essere uno dei pochi rivenditori immuni dalla crisi della vendita al dettaglio tradizionale. Poi però ha pubblicato deboli risultati nel primo trimestre e le sue azioni sono crollate di circa un 20%. Tuttavia, gli utili del Q2 rilasciati ad agosto sembrano aver stoppato la discesa del prezzo delle azioni.
Pensiamo possa essere pronta per iniziare a risalire sempre di più ancora una volta. La crescita delle vendite comparata per simili negozi è stata del 3% nel trimestre, superiore alle previsioni societarie e l’utile per azione è aumentato del 9,9%, segno che l’attività è ancora buona – soprattutto in Canada, dove le vendite sono cresciute del 7% rispetto al 6% del 2016. Il concetto di Sierra Trading Post continua a crescere nei negozi tradizionali aumentando la sua attività online. La società aprirà quattro nuove sedi nel secondo trimestre 2018. Ora ha 16 negozi aperti, rispetto ai quattro outlet che aveva quando ha acquisito il rivenditore on-line nel 2012. Questo potrebbe essere un driver di crescita importante negli anni a venire, nonostante il generale letargo delle vendita al dettaglio.
Estee Lauder (EL) Recentemente diversi articoli parlano della fine del business dei prodotti cosmetici e di bellezza. La maggior parte della negatività in questi articoli sembra concentrarsi su Ulta Beauty Inc (ULTA) le cui azioni sono di conseguenza crollate, visto che le persone sembrano aver deciso di spendere meno in cosmetici e cure di bellezza. In calo del 16% nel corso dell’ultimo anno e uno o due cattivi rapporti degli utili, rallenterà una delle azioni che è stata il top degli ultimi tre anni.
Estee Lauder Companies Inc, come ULTA, in una certa misura è un fornitore. Gli utili del quarto trimestre di Estee Lauder, rilasciati ad agosto, suggeriscono che la sua attività è molto sana. I ricavi sono aumentati dell’11% escludendo gli effetti sulla valuta a 2,9 miliardi di dollari, mentre il risultato operativo nel trimestre è aumentato del +60,8% a 230 milioni di dollari.
Sherwin-Williams (SHW) Sherwin-Williams è impegnata nello sviluppo, produzione, distribuzione e vendita di vernici, rivestimenti e prodotti connessi. Funziona attraverso i seguenti segmenti: Paint Stores Group; Consumer Group; Global Finishes Group e America Coatings Group;. Il settore Paint Stores Group sviluppa e vende vernici, rivestimenti e finiture di prodotti architettonici. Il segmento Consumer Group produce e distribuisce prodotti di vernici a consumatori di terze parti. Il gruppo Global Finishes Group rilascia licenze, produce e commercializza materiali protettivi e marini, finiture automobilistiche e rifinitura di prodotti. Il segmento del Gruppo Coatings offre rivestimenti aerospaziali, automobilistici, marini e protettivi. L’azienda è stata fondata da Henry Sherwin e Edward Williams nel 1866 e ha sede a Cleveland, OH.
Sherwin Williams è ancora in fase di integrazione della sua acquisizione Valspar che l’aiuterà a crescere fuori dal Nord America. Quando SHW ha annunciato l’affare nel marzo 2016, ha detto che si aspettava di ottenere 320 milioni annui dalle sinergie. Insieme, avrebbero ottenuto un fatturato da 15,6 miliardi annui e 2,8 miliardi di EBITDA rettificato.
Shopify (SHOP) Uno dei titoli più caldi sia negli Stati Uniti che in Canada è Shopify Inc. in aumento del 158% da inizio anno senza considerare il 66,2% del 2016. Se amate le azioni di piccole o medie dimensioni, probabilmente avrete sentito parlare della società tecnologica canadese che è stata paragonata a titoli come Amazon. Secondo alcuni rapporti gli investitori dovrebbero utilizzare cautela in quanto non è una azione a basso costo, si ricorda anche però, che l’e-commerce sta cambiando in meglio. Quando si aiutano le aziende a fare soldi oltre che a risparmiare tempo, ci si trova di fronte a qualcosa di grosso.
Shopify è ancora solo una frazione delle dimensioni che potrebbe diventare – non sarei sorpreso di vedere le sue azioni crescere fino a 10 volte la sua dimensione attuale nel corso dei prossimi anni. L’E-commerce rappresenta solo circa l’8,4% del totale delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, si pensa che la cifra crescerà in modo esponenziale nel prossimo decennio e Shopify potrebbe espandersi con essa.
Apple (AAPL) Apple Inc. (Apple) progetta e produce computer, dispositivi di comunicazione mobili, portatili di musica digitale, lettori video e vende una vasta gamma di software correlati, servizi, periferiche e soluzioni di networking. L’azienda vende i suoi prodotti in tutto il mondo attraverso i propri negozi on-line, i suoi negozi, grossisti e rivenditori. Inoltre l’azienda vende una varietà di prodotti compatibili Macintosh (Mac), iPhone e iPod, comprese le applicazioni software, stampanti, dispositivi di immagazzinamento, altoparlanti, cuffie, e vari altri accessori e periferiche attraverso i suoi negozi online e al dettaglio e contenuti digitali e applicazioni attraverso l’iTunes Store. L’azienda vende a privati, clienti aziendali di piccole e medie imprese (SMB) e governi.
Apple sta investendo 1 miliardo per sviluppare i propri programmi TV per Apple TV. Fino a dieci programmi che dovrebbero essere prodotti da due ex dirigenti della Sony Pictures. Gli analisti vedono il contenuto come un altro modo per l’azienda di aumentare i suoi ricavi nel settore servizi – una parte crescente dell’impero Apple. In definitiva 1 miliardo di investimento apparirà come una piccola spesa proporzionato al risultato dato che sarà in grado di raddoppiare il suo fatturato derivante dai servizi entro il 2020.
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TXT e-solutions - una realtà innovativa con grosse potenzialità
Fondata nel 1989, TXT e-solutions (TXT.MI) è un fornitore internazionale di prodotti e soluzioni software, leader in Strategic Enterprise Solutions. Si tratta di software di pianificazione o di software di bordo per l’avionica.
Espansione Commerciale
Nel 2000 sbarca a Piazza Affari. L’anno successivo inizia le attività di internazionalizzazione con l’apertura delle sedi in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, oltre ad effettuare una serie di acquisizioni in Italia (Logilab e Program) e MSO Concept GmbH in Germania. Nel 2006 apre una sede a New York, Microsoft (MSFT) seleziona TXT e-solutions e la società decide di riaggregare le sue divisioni in tre aree di Business: TXT Perform, TXT Polymedia, TXT Next. Nel 2008 acquisisce BGM Solutions Ltd e consolida la presenza di TXT PERFORM nel mercato britannico. Nel 2011 cede Polymedia al gruppo KIT Digital, società con base a New York e Praga attiva nel campo del software di video asset management e relativi servizi per soluzioni multicanale e socially-enabled video, per garantire ulteriori finanziamenti e per accelerare la sua crescita internazionale focalizzando la propria strategia di sviluppo sulla suite software TXT Perform e TXT Next.
Txt Perform, è un pacchetto di soluzioni collaborative di pianificazione integrata che accompagna il prodotto dalla collezione ai canali di vendita. Perform unisce le fasi di creazione e sviluppo con quelle commerciali, coprendo da una parte i processi di design, sviluppo prodotto e costruzione della collezione, e dall’altra quelli di pianificazione strategica, sales budgeting, pianificazione di merchandise e assortimenti, gestione dei processi in-season.
Ora le linee di business principali sono tre: – TXT Retail che raggruppa i servizi per le aziende del settore del lusso e della moda. Le soluzioni IT in questo settore coprono tutto il percorso dell’attività retail, dallo sviluppo del prodotto alla gestione dei magazzini alla pianificazione della domanda; – TXT Perform, soluzioni software e relativi servizi e consulenza per la distribuzione delle industrie manifatturiere, dal settore alimentare a quello farmaceutico – TXT NEXT, servizi software e di system integration per clienti nei settori Aerospazio, Difesa, High-Tech, Manufacturing ed Istituzioni Finanziarie.
Ricerca e Sviluppo
Lo scorso maggio la società ha dato il via alla costituzione di una nuova Divisione, TXT Sense, che svilupperà e venderà soluzioni innovative di realtà aumentata, per numerosi settori in cui queste tecnologie troveranno applicazione. Prodotti simili sono già stati realizzati con successo in applicazioni aeronautiche avanzate da TXT Next, in particolare nei cosiddetti “Augmented Objects” di elevatissima qualità visiva ed estetica, di uso interattivo semplice, immediato e condivisibile da un normale smartphone. I settori di interesse ai quali si rivolgerà TXT Sense comprendono il Lusso e Fashion, la manifattura avanzata, l’industria medicale, il retail specializzato, la pubblicità ed i media.
Nel mese di luglio, invece, è stata resa nota la cessione alla statunitense Aptos della Divisione Retail per 85 milioni di euro. La transazione si dovrebbe concludere entro la fine del mese di settembre. TXT Retail è presente in 10 Paesi nel mondo servendo oltre 500 marchi del lusso e del life style tra i quali Guess, Lacoste, Louis Vuitton, Sephora, Tesco, Tod’s, Urban Outfitters e Zalando.
A seguito del riasseto, TXT e-Solutions si focalizzerà nello sviluppo della divisione TXT Next, con obiettivo di crescita internazionale nella simulazione e nella governance di apparati e sistemi complessi, a partire da aeronautica e “Fintech”. TXT Next opera anche nel settore finanziario e bancario, dove è specializzata nella verifica e validazione (Independent Verification & Validation) dei sistemi informativi. La Divisione vanta partnership strategiche con Microsoft, HP ed IBM. Alla base dell’offerta è la grande esperienza applicativa maturata in oltre vent’anni di attività al fianco di aziende bancarie leader, combinata con la conoscenza di metodologie e strumenti per la gestione della qualita’ del software e per la verifica.
TXT Next vanta una pluridecennale esperienza nel mondo aerospaziale, in particolare nei software di bordo, simulatori di volo, sistemi di addestramento e di manifattura avanzata. Nel 2016 TXT ha acquisito il 79% della società tedesca Pace GmbH per 5,6 milioni, consolidata a partire dal 1 aprile di quell’anno. Un’operazione che supporta lo sviluppo internazionale della divisione aereonautica TXT Next.
Le attività combinate di TXT Next e Pace, infatti, hanno un mercato potenziale di oltre 300 grandi clienti, tra cui spiccano colossi come Airbus, Boeing, Safran, GE Aviation, Sukhoi, Embraer, RollsRoyce, Air France & KLM, Lufthansa and Delta Airlines, nel mondo e contano un team di 350 specialisti. Tutto ciò supporta solide prospettive di crescita di medio periodo nel mercato aeronautico, oltre alla possibilità di procedere con ulteriori acquisizioni per rafforzare il patrimonio di know-how, competenze tecnologiche e software.
TXT Next si caratterizza anche per la capacità di creare soluzioni di avanguardia e di alta affidabilità, in cui la tecnologia è il fattore abilitante per il business. E tutto ciò grazie anche ai nuovi piani di innovazione del gruppo, in particolare sul tema della Realtà Aumentata.
Con 30 anni di storia, 500 clienti internazionali e 17 sedi nel mondo, TXT si rivolge a mercati caratterizzati da estrema dinamicità che richiedono soluzioni tecnologiche d’avanguardia. Mercati per i quali tecnologia e innovazione si traducono in elementi fondamentali per la crescita e la competitività. Per rispondere ai bisogni della clientela, TXT ha sempre puntato sull’innovazione, sia tecnologica che di processo o di business, facendone uno dei valori su cui costruire il proprio successo.
Solidi Bilanci
Nel triennio 2014-2016 l’azienda ha realizzato una crescita media annua dei ricavi pari all’11,2%, sostanzialmente in linea sia con l’unica società comparabile italiana, Reply (REY.MI) (+11%), sia con la media dei peers analizzati nel confronto, pari all’11,7%. Il campione comprende, oltre a Reply, le tedesche Atoss Software e Sqs Software, l’inglese Computacenter, la canadese Descartes Systems e le francesi Devoteam e Sopra Steria Group (SOP.PA).
Txt e-solutions ha ceduto la divisione retail ad Aptos per un corrispettivo pari a 85 mln euro. Dopo la cessione, il gruppo si focalizzerà nello sviluppo della divisione Txt Next e valuterà una cedola extra. E’ anche previsto che, nel caso di quotazione di Aptos, Txt abbia il diritto di esercitare un’opzione per l’acquisto di azioni della società fino a un massimo del 10%.
La società ha chiuso il primo semestre 2017 con ricavi pari a 36,1 milioni in crescita del 8,9% rispetto ai 33,2 milioni di euro del primo semestre 2016. Il margine operativo lordo è stato pari a 3,3 milioni di euro, in calo dell’1,8% su base annua, mentre il reddito operativo è stato pari a 2,6 milioni, in flessione del 7,6% rispetto al primo semestre 2016 l’utile netto è stato pari a 1,56 milioni di euro, in calo del 22,2% rispetto ai 2 milioni del primo semestre 2016. La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2017 era positiva per 5,5 milioni di euro, rispetto ai 5,4 milioni di fine 2016, con una generazione di cassa dal cash flow operativo del semestre che ha finanziato integralmente il pagamento del dividendo per 3,5 milioni di euro.
Previsioni
Per il 2017 vengono stimati ricavi per 75,2 milioni, Ebitda a 8,6 milioni e un utile netto di 6,2 milioni, mentre per l’anno successivo sono previsti ricavi per 78,5 milioni, margine operativo lordo a 9,5 milioni e un risultato netto di 6,9 milioni. Infine pensiamo a possibili ulteriori operazioni di M&A, grazie anche ad un solido track record nell’integrazione di aziende acquisite.
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La fine del QE europeo, l'importanza dell'inflazione e i rischi
Non è una novità, il QE europeo sta per volgere al termine, prima o poi doveva accadere, il mercato ha reagito male all’inizio, ma alla fine ha scontato tutto, quasi come sapesse tutto in anticipo. Draghi ha cominciato a lanciare i primi segnali già con gli incontri di Giugno, poi prima del Simposio di Jackson Hole e durante lo stesso Simposio.
Dopo la pausa estiva molti più investitori mostrano più attenzione alle principali riunioni di politica monetaria in tutto il mondo, dando il via con la riunione della Banca centrale europea, il 7 settembre, che molti trader ritengono potrebbe essere il giorno dell’annuncio di un cambiamento di politica monetaria in Europa.
Sappiamo che la Banca Centrale Europea (BCE) ama informare di modifiche al suo approccio della politica monetaria ben prima che siano attuate. Ecco perché ci aspettiamo un annuncio imminente dal presidente della BCE Mario Draghi, su una ipotetica data sul suo programma di attenuazione del quantitative easing (QE) il prossimo anno. L’annuncio potrebbe essere ufficializzato il prossimo 7 settembre, quando il consiglio direttivo della BCE si riunirà, anche se non ci aspettiamo che l’attuale riduzione del programma inizierà prima dell’inizio del 2018.
Le banche italiane
Con la fine del QE le banche italiane continueranno ad avere un outlook stabile anche se potrebbero soffrire a causa di una congiunzione strutturale tra le coperture e la reddività. In pratica nel caso in cui la stessa banca desideri vendere o ridurre le proprie copertura andrebbero in negativo, questo porterebbe immediatamente ad una richiesta di aumenti di capitale, che sappiamo benissimo, non sempre fanno bene. Le perdite intaccherebbero i capitali in un settore con redditività modeste. La criticità potrebbe perdurare per i prossimi due anni.
L’impatto inflazionistico
L’euro si è rafforzato dall’inizio dell’anno, questo ha esercitato pressioni sulle statistiche di inflazione della BCE. Tuttavia è leggermente superiore allo periodo del 2016. Se la banca dovesse stringere troppo rapidamente la sua politica monetaria, potrebbe spingere la moneta ancora più velocemente, a sua volta aumentando la pressione al ribasso sull’inflazione. In tali circostanze, la banca dovrà affrontare vari problemi tra cui l’aumentare la disallineazione.
La sua previsione sull’inflazione del 2019 è attualmente all’1,5%, che è stata effettivamente rivista verso il basso dalla sua previsione precedente nell’ultima riunione del Consiglio di Amministrazione. Quindi non si avvicina al suo target del 2%. La crescita continua a migliorare, così come l’ambiente politico. Riteniamo che i membri del consiglio direttivo della BCE possano esaminare questi fattori e concludere che non deve essere ultra-accomodante, ma deve avere una posizione accomodante.
Somiglianze al QE americano
A nostra avviso la BCE deve considerare un nuovo approccio verso il QE, anche a causa delle crescenti similitudini tra la fine di quello americano. Le due economie, per esempio, sono di dimensioni simili e il loro tasso di crescita è abbastanza uguale. L’inflazione non è altrettanto diversa. È leggermente inferiore in Europa, ma non drammaticamente. I dati sull’occupazione non sono troppo lontani. Anche se la disoccupazione europea non ha colpito i livelli più bassi come quella americana.
In questo contesto, si potrebbe giustificatamente chiedere se abbia senso avere un’economia con uno stretta monetaria forte, come quella europea, vedendo come l’America si sta muovendo. Per essere chiari, non stiamo suggerendo che la BCE dovrebbe iniziare a tagliare il QE, ma pensiamo che abbia bisogno di iniziare a ridurre la quantità il prima possibile.
Conclusioni e rischi
Tutti gli investimenti comportano rischi, tra cui la possibile perdita di capitale. I prezzi delle obbligazioni generalmente si muovono nella direzione opposta ai tassi di interesse. Pertanto, poiché i prezzi dei titoli in un portafoglio si adattano ad un aumento dei tassi di interesse, il valore del portafoglio potrebbe diminuire. Gli investimenti in titoli stranieri comportano rischi particolari, incluse le fluttuazioni valutarie (suggeriamo la lettura dell’articolo del 25 Agosto: EURUSD, il cambio analizzato in vari punti mentre attende Draghi/Yellen, l’instabilità economica e gli sviluppi politici.
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Domino Solutions - Reply Spa, Information Technology da 1000% in 10 anni
Reply Spa (REY.MI) è una società italiana di consulenza, system integration, applicazioni di digital services, specializzata nella progettazione, implementazione e manutenzione di soluzioni basate su Internet e sulle reti sociali.
Fondata nel 1996, da un gruppo di manager del settore Information Technology guidato da Mario Rizzante, a Torino l’azienda utilizza un modello a rete, formato da decine di società (controllate da una capogruppo e ciascuna focalizzata su uno specifico business) che operano in diversi settori quali big data, cloud computing, digital media e internet delle cose. Dal 2006 si è espansa in Europa, in particolare in Inghilterra e Germania, sia aprendo nuove sedi che operando acquisizioni di realtà già esistenti, come Avantage, società inglese specializzata nella consulenza per il mercato dei Financial Services sulle tematiche di risk, regulatory, capital and financial performance management e treasury. Avantage, con uffici a Londra, Edimburgo, Amsterdam e Lussemburgo, annovera tra i propri clienti alcuni tra i principali gruppi finanziari mondiali. Il fatturato di Reply è aumentato da 33.3 milioni di euro nel 2000, anno di quotazione al segmento Star di Borsa Italiana, a 780,7 milioni di euro del 2016.
Sviluppi e strategie
Investire nelle tecnologie ancora in fase embrionale, ma con grandi potenzialità è il loro marchio di fabbrica. Lo hanno fatto in passato, dall’utilizzo degli smartphone per la diffusione dei social network allo sviluppo dell’Internet delle Cose (su cui lavorano dal 2009 dopo aver rilevato il centro ricerche Motorola a Torino). Ora il gruppo Reply, ci riprova con il blockchain. Dopo una prima fase di studio iniziata un anno fa, la società ha creato un team multidisciplinare formato da una cinquantina di persone e proveniente da cinque controllate di Reply differenti, coordinate da Fausto Jori, uno dei partner del gruppo. Tra i risultati ottenuti fino a ora, la creazione di “software accelerator” con diverse possibili applicazioni della “blockchain technology“.
Approccio alternativo per l’archiviazione e la condivisione delle informazioni che fornisce una via d’uscita ai pasticci di sicurezza che possono verificarsi, come ad esempio la chiusura completa di intere reti e il rischio di manomissione di dati, furto o identità contraffatta. I vantaggi di questo tipo di tecnologia per la sicurezza informatica si possono suddividere in tre caratteristiche: bloccare il furto di identità, impedire la manomissione di dati e di arrestare attacchi distribuiti al denial-of-service(DDoS).
Non solo: la società si è proposta come consulente per altri possibili sviluppi applicativi. Reply è così diventata partner dell’Osservatorio Digital Finance del Politecnico di Milano. Sta facendo da supporto al centro di ricerca e innovazione per la banca gestito da Abi (l’associazione delle banche italiane) in vista dei possibili utilizzi in ambito finanziario. Assieme a una delle principali aziende di trasporto pubblico locale del nord Italia, sta lavorando per applicare la blockchain al sistema delle biglietterie e delle tariffe, per incrementare affidabilità e sicurezza e per ridurre le frodi. Reply ha allo studio anche altre possibilità di applicazione: la blockchain, ad esempio, può essere utilizzata per gestire al meglio le postazioni di ricarica delle macchine elettriche nei centri urbani, come sta già avvenendo in Germania. Ulteriore campo di applicazione sarà il mondo assicurativo, con l’integrazione e semplificazione delle procedure dei sinistri, per la velocizzazione delle pratiche e per il contenimento delle frodi.
Qualche giorno fa Reply, ha annunciato la disponibilità di Brick Reply, una innovativa piattaforma di Manufacturing Operations per l’Industry 4.0. Basata su un’architettura a servizi e completamente open, Brick Reply consente di interfacciare macchinari e sensori e coordinare processi produttivi per una fabbrica flessibile e connessa.
Solidi bilanci
Il Gruppo Reply ha chiuso l’esercizio 2016 con un fatturato consolidato di 780,7 milioni di Euro in crescita del 10,6% rispetto ai 705,6 milioni di Euro dell’esercizio 2015. L’EBITDA è stato pari a 106,4 milioni di Euro (98,7 milioni di Euro nel 2015), mentre l’EBIT si è attestato a 99,6 milioni di Euro (90,6 milioni di Euro nel 2015). Il risultato netto di gruppo è stato pari a 67,5 milioni di Euro (56,7 milioni di Euro nel 2015). Proponendo e facendo approvare un dividendo lordo pari a 1,15 Euro per azione, posto in pagamento il 10 maggio 2017, con data di stacco fissata l’8 maggio 2017 (record date 9 maggio 2017). L’Assemblea degli azionisti ha autorizzato un nuovo programma di acquisto di azioni proprie, revocando quello attualmente in corso: il piano ha durata di 18 mesi, per un massimo di 1.869.564 azioni ordinarie (pari al 19,9892% dell’attuale capitale sociale) del valore nominale di Euro 0,52 cadauna per un valore nominale massimo di Euro 972.173,28, nel limite di un impegno finanziario massimo di Euro 50 milioni.
Evoluzione in Borsa
Reply ha messo a segno vari record nel corso degli ultimi 16 anni scalando le migliori classifiche, mettendo a segno un progresso di oltre il 1000% (+827% negli ultimi 5 anni). Possiamo quindi considerare Reply la regina di Piazza Affari, il miglior titolo in assoluto.
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La Polonia da oggi riceverà il gas naturale dagli Stati Uniti
La Polonia ha firmato il suo primo accordo per l’acquisto di gas naturale liquefatto da un fornitore statunitense, un passo che aiuterà gli sforzi del paese a ridurre la propria dipendenza dalle consegne provenienti dalla Russia. La ditta che fornirà il gas è la Cheniere Energy (LNG), la quale fornirà le prime forniture di giugno a un terminale di gas naturale liquefatto (LNG) a Swinoujscie sulla costa baltica, costruito lo scorso anno.
Il primo ministro Beata Szydlo ha detto che l’accordo aiuta la Polonia a ridurre la sua dipendenza dalle consegne provenienti dalla Russia. Il paese ha cercato di ridurre la sua dipendenza da Mosca, perchè la Russia ha usato il combustibile come strumento per la pressione su alcuni paesi della regione in passato. Il terminale Swinoujscie ha una capacità annua iniziale di cinque miliardi di metri cubi di gas naturale, ma questo potrebbe presto salire a 7,5 miliardi di metri cubi – circa il cinquanta per cento del consumo di gas corrente della Polonia. L’impianto costa 720 milioni di euro (785 milioni di dollari).
Tra i passi più importanti c’è stata l’apertura l’anno scorso del porto di Swinoujscie. La Polonia ha inoltre avviato l’importazione di gas dal Medio Oriente, in particolare dal Qatar e dalla Norvegia. Gli Stati Uniti sono ricchi di gas di scisto, rendendola un importante esportatore del combustibile. Tra gli altri, sta esportando verso paesi del sud dell’Europa come la Spagna e la Turchia, ma non ancora a nord del continente.
La Polonia vuole utilizzare il terminale non solo per scuotere la morsa del gigante energetico russo Gazprom, ma anche per spingersi nella posizione di un importante player nel mercato del gas della regione. L’attuale membro dell’Unione europea dipende sulla Russia per circa il 40% del suo gas, con un terzo proveniente da fonti nazionali e il 20% dall’Asia centrale.
Il gas è fornito dalla società Cheniere Energy. Questa è la prima fornitura di gas americana non solo per la Polonia, ma anche per l’Europa del Nord. Abbiamo acquistato questo gas ad un prezzo molto buono. Questo è un accordo molto importante e vantaggioso in termini finanziari. Ma soprattutto, è l’indipendenza dal gas russo.
ha riferito in un colloquio televisivo il primo ministro polacco Beata Szydlo.
Il capo del gigante del gas polacco PGNiG, Piotr Wozniak, ha definito l’accordo un “momento storico” per la società che sta “guadagnando un nuovo partner nel commercio di LNG” in Nord America e diventando un “gateway” per il gas americano nell’Europa settentrionale.
L’impianto Sabine Pass in Louisiana ha iniziato le spedizioni nel febbraio 2016 e Cheniere sta costruendo un secondo complesso a Corpus Christi, Texas. PGNiG lo scorso mese ha annunciato che il suo unico contratto di fornitura a lungo termine di LNG, con Qatargas, sarebbe raddoppiato a 2 milioni di tonnellate/anno a partire dal 2018. PGNiG ha aperto il suo London Trade LNG nel febbraio di quest’anno.
Gazprom ha dichiarato nel suo rapporto finanziario per il 2016 che la società polacca ha presentato la disdetta il 14 marzo, citando la politica di prezzi “ingiusta” di Gazprom verso PGNiG e ostacolando il commercio transfrontaliero di gas tra altre presunte violazioni. Il gruppo controllato dal Cremlino è stato oggetto di indagini da parte dell’UE in merito alle violazioni dei cartelli sin dal 2011. Per evitare eventuali multe, nel mese di marzo Gazprom ha offerto alcune concessioni ai regolatori antitrust dell’UE.
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