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😪 magari.
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Voglio mostrarvi un'esperienza recente per denunciare ciò che continuamente noi donne viviamo. Spesso sono situazioni che vengono sottovalutate o prese alla leggera, ma personalmente a me non fanno altro che lasciare un amaro in bocca, oltre ad un senso di schifo misto a delusione nei confronti del "corteggiamento" che si presenta al giorno d'oggi.
È una mattina calda e afosa, sono in pantaloncino sul letto a studiare per il mio prossimo esame e presa dalla noia penso "è da un po' che non aggiorno i miei social, forse potrei mettere una storia". Scelgo un effetto, scatto la foto, la guardo: il mio computer, il mio libro, le lenzuola sgualcite e le mie gambe mai troppo perfette ai miei occhi. Nonostante tutto mi piace, una frase spiritosa per descrivere la mia noiosa domenica estiva passata sui libri e la posto.
Poso il telefono, sperando di finire di studiare il paragrafo, lo prendo poco dopo, una notifica, una risposta alla storia.
Da lì a poco, da una semplice risposta ironica, sfociano richieste e pretese da parte di questo individuo.
"Mostra sta scosciata signorina" "Era per mostrare un bel panorama" "Era per entrare in confidenza" "Era per farsi una risata" "Era una cosa per mettere pepe" e al mio netto rifiuto accompagnato ad un fastidio evidente "Pesante assai tu eh?"
Nel 2020 mi fa male, oltre che scoraggiare, sapere che una ragazza non può essere libera di pubblicare ciò che vuole, senza aspettarsi commenti/richieste del genere.
Mi fa male sapere che nel 2020 una ragazza viene ancora vista come una merce, come un animale da circo in mostra che deve essere sciupata da occhi accaniti e pieni di desiderio insoddisfatto e represso.
Mi fa male sapere che nel 2020 il corpo di una donna viene visto come una pretesa, che deve essere obbligatorio assecondare gli istinti maschili che faticano a placarsi.
Mostrate, mostriamo, questi atteggiamenti che ci rendono meno libere di scegliere, che ci rendono vulnerabili e titubanti, che ci rendono indecise e restie.
E sopratutto, non sentiamoci sbagliate, allontaniamo la sensazione che le nostre foto possano essere troppo provocatorie o troppo volgari.
Viviamo in una società che non merita di farci sentire in difetto.
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O mi ossessiona o mi annoia.
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“Ho sempre avuto un grande difetto: la noia. Mi sono sempre annoiato per tutto: le cose, i luoghi, persino le persone. Mi sono allontanato da un sacco di persone per noia, perché sono sempre stato del parere che chi doveva starmi vicino doveva arricchirmi, riempirmi, sconvolgermi il cervello e l'anima. Ho sempre amato le cose inaspettate, le persone diverse, o uguali a me che mi incendiano la testa in qualche modo. Ho odiato il mio carattere tante volte, perché per colpa sua ho mandato via bellissime persone, e la scusa del “sono fatto così” non può reggere sempre. Allora vi dico che vivo la vita per incendiarmi e voglio accanto persone che mi incendiano. Mi annoia tutto, tranne il fuoco.”
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Le mie qualità:
ricordare cose inutili
fare la scelta sbagliata
ironizzare su tutto
rimuginare sulle situazioni fino alla psicosi
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Non me ne faccio niente di chi non mi capisce.
@cadoinunsogno
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my instagram
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Meanwhile in Venice the swans appear in the canal.
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Cara ansia
D'un tratto mi capita di pensarti e mi metto a scrivere queste parole come si fa quando si scrive una lettera ad un amico lontano,ma so che in realtà mi sei vicina più di qualunque altro e probabilmente già sai cosa ho voglia di dirti. Ricordi il nostro primo incontro? La prima volta che sei venuta a farmi visita e prepotentemente hai deciso di cambiare la mia vita? Io si,lo ricordo. Era alle elementari. Ricordo che d'un tratto svegliarmi non era per me così facile,un peso al petto comprimeva il mio stomaco fino a farmi vomitare ogni mattina. Hai fatto stare tutti in pensiero,sai? "E' solo un po' di preoccupazione" dicevano i medici. "Piccirè,di cosa hai paura? C'è qualcosa che non va?" mi chiedevano. "Vabbè dai,passerà,è agitata" mi rassicuravano. Così da quel giorno ho cominciato a chiamarti Preoccupazione,in fondo è così che mi avevano detto ti chiamavi. Eri sempre lì,il giorno prima di un interrogazione,il momento prima di parlare al ragazzino che tanto mi faceva battere il cuore,il momento in cui dovevo prendere una decisione importante. Così un giorno mi decisi: data la tua insistenza a non volertene andare via da me ho cominciato a considerarti un'amica. Come tale mi aprii a te,in cerca di un riparo,di conferme,di sostegno. Ti credevo davvero un'amica,sai? Fino al punto di raccontarti tutto ciò che mi passava per la testa,tutte le mie paure e i miei timori. Ma in realtà era proprio questo che ti faceva crescere ancora di più. Ignara di tutto ciò,ti ho alimentato con le mie insicurezze,le mie paranoie,i miei pensieri poco lucidi e i momenti di puro terrore. "Passerà" mi dicevano,ma dopo anni ti ritrovo ancora qui. Forse ti sei affezionata a me a tal punto di aver deciso di crescere insieme,di voler passare quanti più momenti insieme,di voler condividere tutto. Ma sai Preoccupazione,la tua ingombranza non ci permette di vivere momenti felici. Sei sempre lì,ad astacolare le mie decisioni,le mie sicurezze e i miei obbiettivi. Sei sempre lì,come ti ho sempre trovata da piccola,solo più ingrandita,più oscura,più tenebrosa e più invadente. Con gli anni ho cominciato a considerarti una nemica,e al giorno d'oggi mi sento di chiamarti Ansia. Parlo sempre in maniera negativa di te,nella speranza tu possa disprezzarmi a tal punto di lasciarmi andare,come si fa quando un'amica fedele ti tradisce,ma quanto più ti disprezzo più mi sei vicina. Parlo sempre di te quando mi fai ombra nella quotidianietà,quando sono pronta a scattare ma la tua immensità mi blocca sulla linea di partenza. Parlo sempre di te,nella speranza tu possa passare,ma ti ritrovo sempre a due passi da me. E quindi? Cosa si fa? Cara Ansia, per quanto ormai siamo in simbiosi ciò non va più bene. Ti ho voluto bene in quei momenti di pura adrenalina,momenti importanti che grazie a te mi hanno portato a provare brividi fin dentro le ossa. Ma è da un po' che purtroppo la tua compagnia non mi fa più piacere,che la tua presenza mi infastidisce,che non mi fai vivere a pieno le mie emozioni perchè ormai ci sei solo tu. Confido ancora tu possa passare,ma intanto ti prometto che farò il possibile affinchè tu non prenda parte della mia vita,affinchè non ti impossessi di me stessa,affinchè sarai solo un accessorio e non più pilastro portante del mio essere.
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Chissà se...
Sono giorni come questi che i miei pensieri non smettono di correre. Improvvisamente,in questo momento di stop,ecco che mi ritorni in mente. Ti ritrovo lì,ingarbugliato tra un passato ancora troppo ostile e un presente che tarda a trovare pace. Lì,intrappolato tra un tonfo che parte dal cuore e finisce nello stomaco. Lì,tra il silenzio più assoluto di questa città che d'un tratto ha smesso di farmi compagnia con i suoi frastornanti rumori. Mi ricapita di pensarti, come quei pensieri improvvisi che ti cambiano la giornata,che nascono da un nulla per poi sfociare in un mare di emozioni che fanno a pugni per prevalere l'una sull'altra. Come stai? Chissà se il mio pensiero giunge a te,chissà se sarà così forte da farti sentire la mia presenza,se ti sfiorerà come quel vento fresco negli ultimi giorni d'estate. Come stai? Chissà se ogni tanto ti capita di pensarmi,di pensare alle mie insicurezze,ai miei malumori che d'un tratto si trasformavano in facce buffe e sorrisi. E chissà se hai mai ripensato a noi,a ciò che eravamo e a ciò che saremo voluti essere. E chissà ora con chi condividerai i tuoi silenzi,con chi lascerai parlare i tuoi occhi,con chi ti metterai a nudo a mostrare le tue cicatrici più intime e dolorose. Chissà se.. chissà perché. È tutto ciò che mi rimane di te. Un mare di chissà dove lascio affogare me stessa insieme a tutto ciò che è successo. E chissà se...
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Gli ABBRACCI IMMAGINATI
sono quelli che li hai solo pensati,
sono gli abbracci che ti sono rimasti impigliati nella mente
e il tuo corpo la mancanza la sente.
Un abbraccio non dato
è un rimorso appallottolato,
che continua a vivere nell'immaginazione
di chi si ricorda che ha perso l'occasione.
Un abbraccio pensato
vive tra due sedie su un muro scrostato,
Io l'ho visto, era lì che aspettava
Una coppia d'amanti che si abbracciava.
Era lì in attesa
di due amici che si abbracciavano in segno d'intesa,
Oppure mi sbaglio, era lì attesa
di due che s'abbracciavano in segno di resa.
@burabacio 💗
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Riflessioni...
Quando la guerra per la facoltà "migliore" sembra già abbastanza ridicola,eccoli gli universitari per eccellenza che migliorano la splendida idea che avevo di loro e della loro imbarazzante (e apparente) intelligenza. In un momento così delicato essere del parere che una professione sia migliore dell'altra è più ridicolo della vostra stessa convinzione. I ringraziamenti sono doverosi non solo a medici ed infermieri, ma anche a tutte le "ombre" (di certo non meno importanti) che ci sono dietro queste due figure. Ombre che forniscono misure essenziali affinché medici ed infermieri adoperino nel miglior modo possibile,che sono ingranaggio e macchinario di una giostra composta da tanti pezzi. Perché si,la giostra non è formata solo da medici ed infermieri, ma anche da quelle "ombre" che alla luce restano invisibili. I miei doverosi ringraziamenti vanno anche a tutti quei biologi,chimici farmaceutici,ricercatori di ogni ramo che passano inosservati per il loro inapparente aiuto. I miei doverosi ringraziamenti anche a tutte quelle persone che fanno si che tutte le misure precauzionali vengano prese e rispettate per limitare l'insorgenza di nuovi casi e di aggravare quella che ormai è, ohimè, una pandemia. Il Covid-19 non si sconfigge solo grazie a medici e infermieri,si sconfigge con tutta quella che è una società che interviene in maniera cooperativa al fine di garantire il benessere della popolazione. Società di cui facciamo parte anche noi individualmente e a cui possiamo contribuire con buon senso civico e con rispetto di tutte le regole che sono state emanate solo ed unicamente per proteggere noi stessi e gli altri. Quindi, grazie anche a tutti coloro che,nel loro piccolo, contribuiscono a far funzionare questa giostra (e che quindi non è costituita solo da medici ed infermieri) che sta cercando di far retrocedere un evento che ha scombussolato il Mondo intero. Un grazie a chiunque creda che il benessere umano venga prima di ogni cosa,e che in questa circostanza con piccole accortenze sta facendo di tutto per garantirlo. •Andrà tutto bene•🍀💫
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Three months ago...🥀🖤
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Torino,09/11/2019
Se chiudo gli occhi mai cosa mi torna in mente più lucida di questa. Ricordo come fosse ieri il freddo pungente che mi graffiava le guance e mi faceva tremare le mani, ma il freddo che più non sopportavo era quello che era nato tra di noi.
Noi,che per mano non ci eravamo mai tenuti abbastanza,camminavamo tra la folla ignari di come ci saremo ritrovati dopo la mia partenza,lontani. La lontananza questa volta non sarebbe stata solo fisica,questa volta non sarebbero stati lontani solo i nostri corpi,ma anche i nostri cuori.
Ricordo e ricorderò questa serata come ricordo la mia canzone preferita,come ricordo le persone che sono entrate nel mio cuore e non ne sono più uscite,come ricordo tutte le cose che mi fanno stare bene.
In fondo,nel ricordare le cose,ma specialmente i particolari,non sono mai stata una frana.
Mi chiedo se un giorno riuscirò a dimenticare i tratti del tuo volto come dimentico distrattamente le chiavi della macchina prima di scendere,se riuscirò a dimenticare la tua risata come dimentico le pagine dei libri dopo aver superato un esame,se riuscirò a dimenticare te come dimentico i numerosi biglietti del treno nella tasca della giacca.
A volte mi chiedo se potrò dimenticare tutto questo,ma puntualmente mi rispondo che no,tutto questo non potrà mai essere dimenticato. 
La verità è che i tuoi capelli sempre in disordine non riuscirei mai a dimenticarli,come non riuscirei mai a dimenticarmi delle rughe che ti comparivano sulla fronte quando ridevi troppo,o delle tue mani perennemente sul mio viso ad accarezzarmi e a rassicurarmi che sarebbe andato tutto bene. La verità è che non riuscirei mai a dimenticarmi della tua goffaggine che un po’ trovava consolazione con la mia,non riuscirei mai a dimenticarmi delle tue insicurezze,delle tue gambe che tremavano ma che puntualmente trovavano sempre la forza di reagire e di andare avanti. Non potrei mai dimenticare tutte le volte che mi ripetevi che eri un disastro,che peggior disastro al di fuori di te non esisteva,ma la verità è che due disastri insieme non fanno altro che aggiustarsi a vicenda,e noi ci stavamo aggiustando,ce la stavamo facendo.
Non riuscirei mai a dimenticare i tuoi passi quella sera,mentre per Torino camminavamo a tratti come due innamorati,a tratti come due sconosciuti,a tratti come due persone che si sarebbero detti addio per sempre.
Non riuscirei mai a dimenticare il tuo respiro,le tue raccomandazioni, i tuoi “attenta,qui non è come Napoli,le strade sono molto più grandi”, i tuoi “vai,entra prima tu”, il tuo sguardo che si posava sui miei occhi accompagnati ad un “hai fame? vuoi qualcosa?”. Da qualche parte ho letto che sono queste le frasi che equivalgono ad un “ti amo”,ma in realtà i tuoi “ti amo” più sinceri li ho sempre sentiti nei tuoi abbracci,abbracci infiniti e colmi d’amore che mai penso di poter trovare nel futuro in altre persone. Abbracci che fondevano i nostri corpi,stretti a sentire i nostri battiti,i nostri sospiri,quasi a sentire l’anima urlare di quanto avessimo voluto che tutto questo non finisse mai. 
Ma tutto finisce e siamo finiti anche noi.
So che nonostante tutto nel mio cuore resterà tutto questo,so che mi tornerai in mente se solo penserò alle sere che ho passato lì a casa tua. Le piazze che mi hai mostrato,gli autobus che mi hai fatto prendere di fretta e furia, i kilometri con i miei piedi dolenti per i tacchi che mi hai fatto percorrere,l’ave maria suonata da un’artista di strada col violino sotto un porticato. Sai,quella melodia mi torna in mente come se l’avessi ascoltata poche ore fa. Ricordo che la scrutammo a centinaia di metri di distanza,e una volta lì vicino non facemmo altro che fermarci ad ascoltarla. Era così bella che per un attimo avrei voluto restare lì per tutta la sera ad ascoltarla,ma tu mi mettesti una mano sul fianco e avvicinandomi le tue labbra all’orecchio mi sussurrasti “andiamo,devo farti vedere ancora tante cose”.
Che forse in realtà di tutte le “tante cose” che mi hai mostrato ricordo solo quelle in cui mi sono soffermata a guardare te mentre me le mostravi,con l’aria di chi avrebbe voluto farmi conoscere tutta la cultura di quel posto,ma anche con la voglia di farmi amare quel luogo e convincermi a restare lì con te.
Che in fondo qualunque posto insieme a te l’avrei amato a prescindere.
Ti dissi “mi ricorderò di te quando tornerò a casa e non mi sentirò più a casa senza te”,ed è vero. E’ da un po’ che non mi sento a casa,che non mi sento nel mio posto sicuro,nel mio porto ancorata con la mia ancora,ma mi basta rivedere le foto di quei momenti,ricordarli e riviverli per ricordarmi che in realtà da una casa non si va mai via,che in fondo sarai sempre la mia casa che mi aspetta,che in fondo prima o poi ci ritroveremo.
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Come un mare in tempesta.🌊🌪
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Il tempo e la distanza sono nemici del cuore.
il sole è anche una stella (via ilragazzoluna)
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