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A lui.
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A lui,piace il latte caldo. Col caffè della moka dentro. Beve le cose bollenti e non so come fa. Gli piace il latte condensato, i panini al latte e adora la crosta del pane toscano. Mette poco impasto sui crostini,non esagera mai.Il suo colore preferito é l'arancione. Il suo cocktail preferito é il Negroni. A lui piace fumare e bere,ma tienilo sotto controllo e non farlo esagerare. Ma allo stesso tempo lascialo sempre libero di fare ciò che vuole,non farlo mai sentire oppresso,perché si allontana. Anche se forse ,si allontana anche se lo lasci libero. Libero di andare a ballare,di guardare i porno, libero di non scriverti se non gli va. Sappi che non è ricco, e non ti Farà spesso regali, ma ti donerà sempre tutto il suo amore. A lui piace dormire tanto, abbraccialo forte mentre si addormenta e farà dei sogni bellissimi, che ti racconterá appena sveglio. Lui,ha un buon odore;ma non il profumo o il deodorante, il suo odore, é il più buono del mondo. Annusalo più che puoi,per cercare di non dimenticarti il suo profumo. Lui ci mette anni a lavarsi i denti,passare il filo, fare sciacqui col collutorio. Tu fai di conseguenza;gli piace molto. Curati sempre,lui si cura, e lo fa sia per sé che per te. Per farsi i capelli, se li bagna,se li fona,mette la cera,se li fona,mette la lacca e li rifona. É peggio di una donna si,ma non mettergli troppa fretta che si agita. Quando inizierà ad amarti scriverá le vostre iniziali col sapone sulla spugna per lavarsi; apprezza ogni suo minimo gesto, perché niente è scontato. Il giorno in cui vi metterete insieme,il giorno del primo ti amo, saranno giorni speciali e lui ci metterá molto tempo per pianificare tutto alla perfezione, cercando anche un po’ di aiuto dal caso (un bel tramonto e non la pioggia ad esempio).Lui, si allena spesso, gioca alla Play,ascolta molte canzoni e quando si fissa con una di queste,ti toccherà ascoltarla a ripetizione per giorni. Ma tu apprezzarla. Impara ad apprezzare ogni piccola cosa. A lui piace mettere il burro cacao, sai, quelle labbra é facile che si screpolino. Non gli piacciono molto i baci alla francese, ma quei suoi baci saranno così caldi che ti andranno bene lo stesso. A lui piace vestirsi sempre nello stesso modo: jeans, maglia a mezza manica e felpa. Tu non esagerare,non essere tamarra o volgare,sii semplice e sii te stessa. Anche il trucco, niente brillantini o rosa shocking sulle palpebre. A lui piace scrivere,o almeno gli piaceva,o almeno,ci provava. E tutte le volte piangevo,anche se col tempo ho iniziato a dare i suoi scritti per scontato ed io,nei miei,non sapevo più che scrivere. Cerca sempre di trovare un modo per diffondere il fuoco, altrimenti si spegne. Sua mamma é molto carina, anche se é sempre nervosa ed alza la voce, ti vorrá tanto bene, e ti fará tanti regalini per vederti sorridere. Suo fratello é un burlone, é simpaticissimo e scemo, e se leghi pure con lui sarà una bellissima amicizia. Ah,comunque, a Matteo non piace studiare, ci mette anni ed ha poca voglia, anche se quando si impegna impara un sacco di cose velocemente. Lui si morde le unghie. Lui preferisce l'amore al sesso, e accetta quando preferirá le coccole e i grattini ad una scopata; lui è fatto così e devi accettarlo,anzi devi amarlo,altrimenti vattene. Lui é introverso, non parla con tutti, e se inizia ad aprirsi con te é segno buono, significa che sei al posto giusto nel momento giusto della sua vita. E tranquilla non ti parlerá di me. É molto orgoglioso, il mio nome non lo nominerà mai più.  E io,tranquilla,non mi faró piu viva. Portagli la colazione a letto,ridete insieme,piangete insieme. Quando lui piange,apre tutto il suo cuore e tu prendilo e tienilo con cura. Io, l'ho sempre messo al primo posto nella mia vita,fallo anche tu e lui lo Fará con te. Non essere troppo gelosa, insistente,lui sarà fedele, se davvero ti ama. Io l'ho amato tanto, e lo amerò per sempre , e quando ami a tal punto una persona, devi lasciarlo andare,se é quello che vuole. E lui ha scelto te. Amare è un lavoro, non è un gioco.Quindi prenditene cura, in ogni momento,altrimenti vattene,ma non fargli del male. Promettimi che non gli farai del male. A lui piacciono tante cose, e gli piaci tu. È così, e promettimi che lo porterai sempre come il tuo fiorellino,che non deve mai appassire .
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Voglio scappare
Scappare da me
da te
da questo sentimento
che non mi fa dormire la notte.
Voglio scappare da quello che provo
perché tanto non sarò mai abbastanza
io non sarò mai abbastanza per te
è questa la verità
Non capisco perché di certi sguardi
Tutti i tuoi gesti
Le tue parole
Il tuo preoccuparti
Il tuo modo di fare nei miei confronti
Perché tutto questo se alla fine dei conti non ce la vuoi dare neanche una possibilità ?
Una possibilità di poter stare insieme
È sempre stato tutto solo nella mia testa? Eppure sembravi così sincero..
Forse la colpa è solo mia che ci ho creduto
Ho creduto all impossibile.
E per questo vorrei scappare da questo amore
Ma come fai?
Se una cosa ce l’hai dentro
Dove scappi?
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-Ero innamorato di te, e avrei fatto qualunque cosa per averti.
-Ed ora?
-Ora cosa? Tu hai scelto lei, ed io, per una volta, ho scelto me stessa.
-Oh.
-Niente “oh”.
-Cosa vuoi che dica?
-Vorrei avere delle scuse magari.
-Per cosa?
-Non so, per la tua vigliaccheria magari.
-Mi stai dando della vigliacco?
-Perché, non è così?
-Non mi sembra.
-Sembra a me però.
-Spiegami perché sarei una vigliacco.
-Perché hai scelto lei non appena hai capito che sarebbe stata la via più facile.
-Non è vero.
-Sì che lo è, lo sai anche tu. Hai scelto lei per non dover soffrire, per non prenderti delle responsabilità e per dar soddisfazione al tuo stupido ego.
-Sei tu che hai sempre detto di essere migliore di me, dunque di cosa ti stupisci?
-L'ho detto, l'ho pensato e lo penso ancora. Ma questo non significa nulla: l'amore non è una questione di meriti.
-E invece.
-Nessun “invece”. Magari è vero, magari sono migliore di te e non mi meriteresti, ma questo non ha mai contato nulla.
-Per me ha sempre contato tutto invece, guarda un po’.
-In che senso?
-Nel senso che tu sei migliore di me, l'ho sempre pensato anch'io. L'ho capito la prima volta che mi hai scritto come nessuno aveva mai fatto. Tu sei migliore di me, lo sarai sempre. E questo sarà sempre un problema.
-Stronzate.
-Stare con te avrebbe fatto male ad entrambi.
-Perché mai?
-Perché tu saresti stata innamorata di un idiota che non ti merita, ed io sarei stato innamorato di qualcuno che avrei potuto solo far soffrire. E avevo già fatto abbastanza.
-Quindi hai preso e te ne sei andato per paura di farmi del male?
-Già.
-E cosa pensi di aver fatto finora? Cosa pensi di star facendo adesso?
-Ma questo dolore finirà.
-Ma ci sarà stato, me l'avrai comunque inflitto.
-Ma una volta finito tu sarai ancora qua, io sarò ancora qua, e nessuno sarà infelice.
-Ma nessuno sarà stato comunque felice.
-Mi dispiace, per me è più giusto così.
-E a me, non hai mai pensato? Non hai pensato che forse non mi sarebbe fregato un cazzo di soffrire? Che forse l'unica cosa che volevo nella mia vita era averti accanto e tu hai impedito che accadesse?
-Sì, ci ho pensato.
-E?
-Ti ho già detto ciò che dovevo dirti. Se anche avessi scelto di amare te, la cosa si sarebbe poi ritorta contro entrambi.
-Perché ora si può “scegliere” di amare qualcuno? Non sarebbe più facile dire che mi amavi ma non avevi uno straccio di forza per farlo?
-Sì, forse sì.
-E questo come dovrebbe farmi sentire?
-Non so. Mi dispiace, ma la strada che ho preso ha portato a ciò a cui doveva portare.
-Ovvero?
-A me e te che possiamo guardarci negli occhi senza paura che tu soffra a causa mia.
-E se ti dicessi che non è così? E se ti dicessi che sono solo stronzate e che ti amo ancora?
-Ti direi che sì, sono solo stronzate.
-No, non funziona così.
-Cosa vorresti che facessi?
-Vorrei che per una volta ti prendessi una cazzo di responsabilità.
-E sarebbe?
-Me.
-Te?
-Sì. Sceglimi, scegli di amarmi, scegli di stare con me. Sceglimi.
-Non posso.
-Ti sto implorando di farlo.
-Non l'ho fatto allora e non lo farò adesso.
-Non soffrirò, e se soffrirò, sarà la più dolce sofferenza della mia vita.
-Non puoi saperlo.
-Invece sì. Perché ti amo, e l'amore può permettersi tutto. Tu mi ami?
-Sì.
-Allora puoi permetterti di scegliermi......
IL GIARDINO DEI PENSIERI.
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“hai scelto lei. Ne ero sicura ma una parte di me continuava a sperare. Mi sono basata sul passato e non sul presente. È stato questo il mio errore. Non si può vivere di ricordi, quindi ora ti amerò dall'angolino, dal quale ero uscita. Avevo fatto qualche passo, piccoli ma sempre passi erano. Mi auguro che tu sia felice mentre aspetterò il tuo ritorno.”
— barcolloepoidecollo
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“E mi prendo così male quando vedo che lei ti fa prendere così bene”
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La solitudine è quel vuoto allo stomaco che non riempi neanche con le lasagne. È quel peso sul petto che non ti permette di respirare. È il nulla totale che prima ti sfinisce e poi ti lascia senza più energie e che riesce a privarti della tristezza.
È l'assenza della totalità dell'esistenza stessa racchiusa dentro di noi, un vuoto incolmabile, un buco nero che diventa sempre più grande sino a ridurci all'ombra di quel che eravamo.
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Che sentirsi soli non significa esserlo concretamente. Non sarò di certo la prima (né tantomeno l'ultima) a sostenere che ci si possa sentire soli anche circondati da persone. Che soli non significa ignorati, non presuppone un'assenza di amore, di affetti. Credo ci si possa sentire incompresi, anche dalle persone che ci amano. Perchè, ahimè, l'amore purtroppo non presuppone una simbiosi sentimentale, purtroppo le emozioni restano personali e per quanto ci si possa immaginare quello che passa dentro qualcuno, in realtà non lo sapremmo mai! Perchè sono tanto inutili i giudizi? Perchè sono tanto forti le persone che danno ai giudizi l'importanza che hanno? (Poca, i giudizi degli altri hanno poca importanza gente.) perché nessuno può attraversarci e sapere tutto ciò che abbiamo dentro. "La solitudine è un divano esploso", è apparecchiare per uno, è scrivere lettere a qualcuno che non c'è, che magari non c'è più, che magari non è mai esistito. La solitudine è altruismo, è egoismo, è silenzio, è lontananza, è musica alta dentro una stanza vuota, è un ordine su Deliveroo che non raggiunge il minimo e chiede un supplemento aggiunto. La solitudine è uno spazio vuoto da arredare. Per alcune solitudini non c'è qualcuno con cui arrabbiarsi, non esiste rabbia, solo accettazione, accoglienza. E che sentirsi soli non presuppone un dover essere compatiti, non mi sento "poveretta" nello spazio che sto arredando da sola, uno spazio enorme e bellissimo, del quale -oltretutto- riconosco il valore, ed è questo che mi porta a selezionare l'esterno e mi dà il potere di scegliere: scegliere a chi concederne l'accesso, scegliere con chi condividerlo, scegliere chi e cosa può aggiungere del bello a quello che già c'è. Sono io a scegliere chi e quali sono i miei valori aggiunti, e funziona così per tutti. Non confondiamo le cose. Siamo tutti relativamente importanti e altrettanto inutili. È bellissimo decorare il mio spazio, è bellissimo poter scegliere ogni sera il film da guardare, se ordinare la pizza o il sushi, di che colore dipingere le pareti, che musica mettere mentre cucino. 
Ma mi sento sola, nel bello e nel brutto, non me ne vergogno, alle volte ne riconosco la fortuna, e a volte mi distrugge.
È divertente vedere come, puntualmente, quando qualcuno confessa di sentirsi solo, subito c'è qualcuno dall'altra parte che si sente offeso da questa confessione: nel 2021 non siamo liberi nemmeno di soffrire come cazzo ci pare 😅
Stiamo calmi dai, stiamo calmi.
Eccheccazzo.
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Vorrei davvero riuscire a spiegare la solitudine che porto nel cuore, che potrei avere tremila persone e non riuscirei comunque a fidarmi di nessuno. Che io parlo, mi sfogo, mi apro, ma per me rimane niente.
Cosa si prova ad avere veri sentimenti? A sentire tutto delle persone e non solo la sofferenza?
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"La solitudine è pericolosa. È dipendenza. Una volta che ti rendi conto, di quanta pace c'è in lei, non vuoi più avere a che fare con le persone."
- Carl Gustave Jung
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GLI ALTRI EROI DELLA QUARANTENA...
Stanno ogni mattina davanti ad un monitor. Computer, palmare, telefonino.
Non sono tutti uguali.
Dipende da quanti figli ci sono in una famiglia e dai mezzi economici di cui si dispone.
Ma per loro non cambia molto.
Si collegano e rispondono all’appello.
Presente, presente, presente...
Vocine impastate dal sonno, quaderni, libri e penne sparsi sul tavolino.
Spesso indossano un maglioncino sul pantalone del pigiama, pettinano appena i capelli e cominciano le lezioni.
A volte perdono la connessione, altre volte chattano con un altro dispositivo nel gruppo compagni, si scambiano suggerimenti, compiti, traduzioni.
E salutano gli insegnanti con la consueta forma “Ciao maestra, buongiorno prof.”
L’anno scolastico scorre, i programmi vanno avanti, le verifiche e le interrogazioni vengono fatte.
Ma manca l’anima a questa scuola.
Manca il vociare, la condivisione, quell’inconfondibile odore di bambini o adolescenti, quel misto di gessetto per la lavagna, panino al prosciutto e ormoni impazziti.
E i giorni sul diario scorrono.
Ma anche i diari sono tristi senza gli scarabocchi dei compagni.
Come la ricreazione sul divano, sciapa come quel panino senza sapore.
O l’ultima ora, che senza campanella non ha senso.
Non ha senso senza lo zaino da riempire alla rinfusa, senza il corridoio da percorrere alla velocità della luce, senza quel quarto d’ora ad aspettare il mezzo coi compagni, guardando sospirando quella ragazzina così carina o quel tipo così figo.
E i giorni scorrono, nel diario e nel calendario.
E con loro anche le gite di fine anno, tutti insieme sul pullman a far casino, cantando quel rap parlato e stiracchiato che sembra una filastrocca dei tempi moderni.
Quelle gite che scappano via, insieme alle pagine del diario e ai fogli del calendario.
E che non torneranno mai più.
Mai più accidenti! Perdute per sempre.
Come quelle emozioni che dovrebbero accompagnarti per tutta la vita.
Gli esami di fine corso.
Alle medie o, anche peggio, al liceo.
Chi gliele restituisce quelle emozioni a questi giovani eroi?
La notte prima degli esami, l’ansia, il sollievo, il sentirsi parte dello stesso destino con i compagni.
Il tema d’italiano, il compito di latino o matematica, l’esame orale.
E l’ansia dei genitori, e le loro coccole mentre studiano il giorno prima degli esami.
Chi glieli restituirà a questi giovani eroi?
Maledetto virus quanto gli hai rubato!
Ma non hai vinto con loro.
No, con loro proprio no!
Stanno lì, davanti a quei monitor, non escono, non vanno più in palestra, niente passeggiate mano nella mano, niente baci al batticuore, niente amori “per tutta la vita” da gita dell’ultimo anno.
Niente di tutto questo.
Ma accettano tutto con una maturità straordinaria.
Eroi del loro tempo, di questo tempo sospeso.
Ma tu con loro non hai vinto!
Loro hanno la vita davanti.
E se la sapranno vivere, mangiare, bere, accarezzare, amare.
Perché grazie a te hanno capito quanto nulla sia scontato.
E torneranno a correre e a colorare le strade e le piazze.
Quando tu, maledetto virus, sarai solo un brutto ricordo.
E loro, i nostri giovani, i nostri piccoli eroi, saranno il futuro di questa terra.
Siete grandi ragazzi, grandi davvero.
...✏
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“ A 16 anni non bisognerebbe svegliarsi dal letto con la paura del mondo, a 16 anni bisognerebbe svegliarsi con il mondo che ha paura di noi. “
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“Ciao, non so neanche a chi è indirizzata questa lettera, ma mi sto annoiando e quindi la scrivo, magari qualcuno si riconoscerà come mittente o come destinatario. Voglio essere molto chiara: ti odio. Ti odio profondamente dal giorno in cui hai messo piede nella mia vita al giorno in cui te ne sei andato, che forse non è ancora arrivato o forse è già passato da un anno o più. Mi hai trattato fintamente bene, eravamo molto legati, vero? Ti giuro che io quelle foto le ho ancora tutte: le foto mosse, che io amo tanto, le foto con i filtri più strani, quelle con la messa a fuoco sbagliata, quelle con i filtri di snapchat (del cane, dei fiori, degli occhiali ecc); ma anche quelle normali, quelle venute bene, ferme, quelle in cui mi abbracci, mi tieni per mano, in cui appariamo insieme sorridendo, oppure quelle fatte dai nostri amici a sgamo. Io ti aspetto ancora a volte, sai? Quando è mattina e io sono in anticipo per il pullman, mi siedo alla panchina della fermata e spero sempre che tu, su quella moto che tanto hai ambito, mi venga a prendere. O, quando al contrario, sono in ritardo, spero mi chiami dicendomi “Lo so che hai perso il pullman, guarda dietro di te” e mi giro, trovandoti alla guida della tua 500 nera, mentre mi sorridi. Poi, la tristezza, giunge durante i tre mesi d'estate in cui non ho nulla da fare e sto con le mie amiche. Mi ricordo quando facevamo gli animatori e andavamo al grest. A volte ci vado ancora, sai? E guardo gli animatori che sono cresciuti e i bambini che erano viziati, diventare ragazzini e ragazzine con educazione. Quando vado in piscina o al mare sento la tua presenza e mi ricordo la nostra vacanza di una settimana e mezza in Sardegna e un po’ mi manca, ma poi mi passa. Io ti auguro il meglio, nonostante tutto, ti auguro di avere al tuo fianco una persona che ti faccia sorridere, non per forza la tua fidanzata/o, ma anche semplicemente un amico o migliore amico. Io ho ricominciato, ma non da te, da me”
— Disagiatasocialmente
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Pensavo che quest'anno scolastico poteva iniziare meglio, e invece no, la solita merda.
Rispetto gli anni scorsi, quest'anno non me ne frega un emerito cazzo della scuola. Non mi va di andare, di vedere anche le persone a cui tengo di più.
Ma sapete perché? Perché so che prima o poi faranno qualcosa e mi incazzerò.
Ultimamente va così, voglio litigare con tutti, voglio tutti contro, mi piace, mi sento più forte. Non me ne frega nulla se perdo le persone a cui tengo di più. Voglio imparare a saper stare anche da sola. Ho bisogno di questo. Di allontanarmi da tutti. Di pensare un po' a me.
Ecco sì, pensare a me, perché ultimamente ho avuto occasione di iniziare a farlo e devo finire. Io non mi sono mai "presa cura" di me, ho sempre fatto il possibile per gli altri, e quando non posso mi vengono tutti contro.
E sapete perché? Perché loro sono abituati al fatto che io ci sono sempre, per chiunque, e loro non ricambiano un emerito cazzo.
Per ogni cosa vengono da me, per ogni cazzo di cosa, si lasciano con il tipo/la tipa e loro: "ma senti visto che mi stanno tutti contro posso uscire con te?" E io da stupida scema che sono ci casco.
E no, ora non avranno più un cazzo, si arrangiassero.
CHE SCHIFO LE PERSONE.
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Ogni tanto mi chiedo come stiano le persone, anche quelle a cui mi interessa poco.Mi chiedo come si stanno passando le vacanze, o come si sentono
-Mi chiedevo, TU COME STAI?
#annonuovo #ultimo #pensieri #love #niccolomorriconi #citazionid'amore frasi
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