Io sono il tempo, il tempo è in me.
Capita che una mattina di inizio marzo ti alzi di mattina presto con un senso di angoscia, nostalgia ed inquietudine che negli ultimi tempi è qualcosa di normale amministrazione per te, ma lo stesso non capisci.
Resti sveglia nel letto, ancora un po'; tiri su il piumone ti giri sul fianco e sbuffi.
Piove.
Ti rigiri nel letto, ti alzi, apri la finestra e resti ferma ad ascoltare lo scroscio dell'acqua.
In questo momento fumeresti sicuramente volentieri una sigaretta, nel frattempo... ma sono mesi che tu non fumi più, e allora sbuffi, tiri un sospiro e per pigrizia lasci la finestra aperta ma ti rimetti sotto al piumone.
Un gesto incoerente, come te, i tuoi sbalzi d'umore e le tue diverse personalità, come quello che dici e quello che fai.
Ormai è tardi per tornare a dormire, quindi prendi il telefono, vai nella galleria ed inizi a scorrere vecchie foto.
Scorrono ricordi, momenti, situazioni, persone, legàmi.
Sbuffi e sospiri, di nuovo; oramai non piangi più perchè hai finito tutte le lacrime; tiri via il piumone, ti alzi dal letto, ti prepari.
Trovi anche la forza di rifare il letto, che per te è un traguardo, perchè non è sempre facile, ma non tutti capiscono... ed esci a prendere una boccata di vita fuori da queste quattro mura della tua stanza nelle quali ormai vivi la maggior parte della tua giornata, chiusa dentro e con la persiana abbassata, da sola, con la luce spenta.
Fuori c'è il mondo che ti aspetta, ci sono opportunità perse, cose da recuperare e tu sei stanca di farti scivolare addosso tutto, sei stanca di essere spettatrice della tua vita, quindi provi ad esserne protagonista, con forza di volontà, tra alti e bassi.