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culturadigitale · 4 years
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Il nuovo millennio e la fine del mondo
L'arrivo del nuovo millennio fu un evento molto importante per tutti noi, in quanto per molti esso segnò un passo verso una nuova era per l'umanità, ma per molti quella che era una semplice data venne ritenuta un vero e proprio evento catastrofico.
È il caso del Millennium Bug: una falla dei sistemi operativi del secolo scorso, i quali tenevamo traccia solo delle prime due cifre dell' anno nelle date, assumendo automaticamente che il secolo fosse il ventesimo, quindi se la data fosse passata da 1999 a 2000, allora tutta l'apparecchiatura sarebbe andata in tilt.
Al tempo già i computer erano largamente diffusi e coprivano già molti degli incarichi importanti per cui ancora li usiamo, un improvviso malfunzionamento globale di ogni macchina computazionale avrebbe portato ad una vera e propria scena apocalittica.
Nonostante ciò il problema non si dimostrò troppo arduo da risolvere, anzi esso fu risolto ben 3 anni prima dell'anno 2000, ma l'allarmismo dei media causò comunque molto scalpore tra la popolazione.
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              Copertina del Times del  18 Gennaio 1999 - Fonte: Times
Tra chi ammassava cibo per rinchiudersi in casa, o chi addirittura ha costruito veri e propri bunker per proteggersi da questa apocalisse, il Millennium Bug è adesso un semplice momento del passato a cui guardiamo indietro con sguardo di scherno.
Il Y2K (ed il panico che esso causò) rientrano oggi in quella che è la cultura di massa, divenendo il protagonista in numerosi episodi di vari serie televisive, o anche meme dove spesso viene derisa la paranoia che la gente avesse verso di esso, eppure il Millennium Bug ci ricorda quanto dipendiamo dalla tecnologia.
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           Il tabellone dell'università Ecole centrale de Nantes, in Francia, riporta scritto 3 gennaio 1900 invece di 3 gennaio 2000 - Fonte: WIkipedia
La nostra relazione con  la strumentazione tecnologica è oggi molto più che simbiotica, al punto che essa ha pieno controllo di molti aspetti della nostra vita ed è quindi naturale che se improvvisamente non potremmo più farne uso, allora saremo tutti in grave pericolo, forse il panico di massa è un pò eccessivo, ma, bisogna sempre stare all’ erta. -Marco Ramon Russo
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culturadigitale · 4 years
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I rischi dell’ignoranza tecnologica
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                 La famosa bufala della funzione “Wave” di iOS8                                             Fonte - Dailymail
Questa immagine, che girava sul web durante il 2014, fu una bufala elaborata da alcuni utenti sul sito di imageboard anonima 4chan per ingannare tutti coloro che  al tempo possedevano un iphone e avevano recentemente aggiornato il proprio sistema operativo al nuovo iOS8 al fine di fargli usare il forno a microonde per ricaricare il proprio smartphone. Nonostante l’immagine abbia un design grafico molto simile a quello usato da Apple, le informazioni scritte su di essa sono a dir poco assurde, sostenendo che un semplice aggiornamento di software possa far si che un hardware diventi in grado di assorbire le onde radio per caricarsi, ma nonostante ciò nel 2014 questa bufala riuscì comunque a mietere numerose vittime.
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    Screenshot di un Tweet di un utente caduto vittima della bufala                                            Fonte - Dailymail
Molte di queste Fake News prendono piede su internet ogni anno a causa della scarsa consapevolezza tecnologica della popolazione, il ché è notevole considerando il ruolo che ha la tecnologia nel nostro mondo da già parecchi anni; dopotutto è ancora piuttosto recente il come gli scienziati dovettero sfatare la teoria che il 5G causasse il corona virus.
Ma perché nel 2020 ci ritroviamo ancora con tutta questa ignoranza tecnologica? 
Sicuramente vi è un opposizione allo sviluppo tecnologico da parte delle vecchie generazioni, e recentemente abbiamo assistito alla nascita della frase “ok boomer”, usata per schernire le opinioni di coloro che accusano le nuove tecnologie di “viziare” e “rammollire” i giovani. Il rifiuto di questo “gruppo” ad approfondire le proprie conoscenze virtuali lo rende il più suscettibile alle Fake News, come anche dimostrato da alcuni studi.
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     Vignetta satirica di Gary Markstein contro il fenomeno di                                                       Pokémon Go
                                                   Fonte - Reddit
Non è però detto che le nuove generazioni, le quali hanno sempre vissuto fianco a fianco con la tecnologia, siano sempre più informati, infatti spesso i giovani danno le tecnologie in loro possesso quasi per date, comprendendone il funzionamento solo ad un livello molto superficiale tanto che maggior parte delle vittime di Wave furono giovani. Oggi una cattiva conoscenza degli ambiti tecnologici che fanno parte della nostra vita non è più accettabile ed anzi ci mette a rischio non solo dei semplici Troll che vogliono farsi qualche risata, ma anche di persone che potrebbero approfittare di questa ignoranza per ottenere un effettivo potere su di noi, ed è quindi giusto che la popolazione debba impegnarsi a capire la tecnologia. - Marco Ramon Russo
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culturadigitale · 4 years
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Scoprire Internet
Lo Sviluppo Tecnologico ci ha permesso di raggiungere nuovi orizzonti in tempi sempre più ridotti, tanto che in questi ultimi 20 anni la nostra società sembra aver completamente cambiato aspetto più volte; Chi, ad esempio, al giorno d’oggi non possiede un Computer? Nessuno oserebbe fare a meno di tale macchina, il nostro stesso modo di esistere è stato modificato da esso, ma fino a qualche decennio fa non tutti ne possedevano uno, e ancora ricordo il giorno in cui mio padre portò il primo PC a casa.
Al tempo ero piccolo e le mie prime esperienze sul World Wide Web erano fortemente monitorate dai miei genitori e si limitavano all uso di alcuni Videogiochi per Browser, finché, sperimentando un po’, scoprii come usare google. Per la prima volta ebbi nelle mie mani il potere di cercare informazioni riguardo qualsiasi argomento avessi voglia e quindi decisi di cercare le soluzioni sulle parti dei videogiochi che non riuscivo a battere.
Così venni a conoscenza di siti come Yahoo! Answers, Youtube e, sopratutto, i numerosi Forum Online. Quest’ultimi nel corso degli anni hanno perso molta della loro presenza online, venendo oscurati da colossi del Social Media come Facebook o Twitter, ma al tempo erano uno dei luoghi principali per interagire con altri utenti sul web e da lì venni a conoscenza di aspetti come il “gergo” e la Netiquette.
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         Esempio di Thread di un forum che usa il software phpBB                                              Fonte - Wikipedia
Al tempo non mi accorsi di quanto velocemente Internet stesse prendendo parte nella vita quotidiana e anzi lo ritenevo un semplice svago al di fuori dei miei doveri quotidiani, ma adesso non si può negare che la rete sia una vera e propria seconda faccia del mondo che ha influenze su politica, lavoro, ideologie etc. al punto che anche aspetti che erano limitati ad esso (come il sopra citato “gergo”) al giorno d’oggi vengono usati anche nella mondo reale e quindi reputo sia importante per nuove e vecchie generazioni imparare a navigare sul web affinché si possa restare al passo con un mondo in continuo cambiamento. - Marco Ramon Russo
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culturadigitale · 4 years
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Una nuova satira
Chi ormai non ha mai sentito parlare di meme? Penso che sia da almeno 10 anni che queste vignette satiriche hanno preso il sopravvento. Se una volta le vignette erano esclusive di giornali e riviste satiriche, ora chiunque usando basi già create può  creare il suo meme. Ma qualcuno sa veramente qualcosa sulla loro storia?
Innanzitutto analizzando l’etimologia, il meme  (AFI: /ˈmɛme/; plurale memi o meme; dall’inglese meme, dal greco μίμημα, mímēma, “imitazione”, sul modello di gene) è la minima unità culturale capace di replicazione nei cervelli umani. Il termine fu coniato da Richard Dawkins nel suo scritto Il gene egoista del 1976. Un meme è, ad esempio, una moda, uno stereotipo, un’immagine, che si propaga tra le persone attraverso la copia o l’imitazione mediante disseminazione e condivisione. Queste informazioni si possono conoscere facilmente con una veloce ricerca su Wikipedia .
Come una qualsiasi forma d’arte, anche i meme hanno degli antenati. Una prima vignetta che può essere comparato agli attuali meme è comparso sulla rivista satirica dell’Università dell’Iowa Wisconsin Octopus nel 1919 e poi fu ripresa da altre riviste tra quella satirica The judge nel 1921.
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Uno dei primi meme, DRCOMMODORE
Soffermandoci di più sul fenomeno presente sul web, inizialmente i meme erano caratterizzati da disegni simili a quelli fatti dai bambini, nei quali al personaggio principale era assegnato il nome di “ Derp “ accompagnato dalla sua controparte femminile “ Derpina “. Questi tendevano a rappresentare spesso barzellette già conosciute, fornendo così anche un supporto visivo alla battuta. Visti ora non sembrano cosi  divertenti, ma ammetto che all’epoca mi facevano morire dal ridere.
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Derpina, FREESVG
Ora, anche grazie alla maggiore facilità di trovare basi già pronte o comunque screen di fil/video, il modo di creare i meme è cambiato; si utilizza un metodo chiamato “Top Text Bottom Text“, caratterizzato  da un’immagine accompagnata da una frase sopra ed una sotto, che spesso è una conseguenza della prima.
Analizzandoli bene anche l’obiettivo è cambiato: se una volta si puntava a fare battute comuni e spesso squallide, ora si utilizzano spesso i meme come satira con argomenti di attualità, come potevamo trovare già in passato in riviste e spettacoli comici. Parlando di satira, negli ultimi tempi ha preso piede il “ Black Humor” , spesso criticato a causa dei suoi temi no politically correct. Per quanto la maggior parte delle volte si tenda ad esagerare, non posso negare che spesso trovo queste battute divertenti.
Personalmente  a volte creo dei meme ed alcuni sono stati anche pubblicati da pagine abbastanza conosciute sui social. E voi? avete creato dei meme divertenti? Se vi va linkateli qui sotto.
Edoardo Esposito
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culturadigitale · 4 years
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Ostacoli sul cammino
Viviamo in un periodo in cui la nostra vita è pervasa dal digitale, tutto ciò che facciamo può essere collegato al mondo di Internet.
Per quanto molti continuino a preferire la sensazione che si prova toccando la carta ed il suo odore, sempre più l’informazione si sta spostando su mezzi virtuali. Ragionando su questo fenomeno si possono trovare pro e contro: la rete permette a tutti d’informarsi in maniera semplice, veloce e gratuita, aspetto che forse interessa maggiormente le persone. Ma siamo sicuri che una così grande facilità nel condividere informazioni sia sempre un bene?
Penso che l’idea di “fake news” , magari non identificata con questo nome, appartenga ad ogni epoca. Notizie che magari erano diffuse per screditare un proprio rivale politico, amoroso o di altro genere; un tempo per quanto scalpore potessero generare, possiamo parlare di un fenomeno di nicchia, che non influenzava la vita o il pensiero di un numero enorme di individui. Una storia rimaneva circoscritta al paese o nei casi peggiori alla propria nazione. Uno dei pochi esempi passati che abbiamo è rappresentato dalla finta morte di Napoleone e il conseguente crollo della borsa di Londra.
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Vignetta del 1894, disegnata da Frederick Burr Opper, fonte Library
Ora in poco tempo anche la più insulsa, diventando virale, raggiunge ogni angolo della Terra. Chi meglio di noi può capirlo: viviamo in un periodo in cui ogni minimo commento sul Covid viene preso come legge. Un episodio che, per quanto buffo, ha causato parecchio scalpore è la conferenza stampa di Trump, presidente degli Stati Uniti, che propone con tono abbastanza serio, di iniettare del disinfettante nelle vene dei malati. A voi potrà sembrare impossibile che qualcuno l’abbia preso come un invito da seguire, eppure sono numerosi i casi gravi negli USA dopo quest’uscita infelice. Bisogna ammettere che non è la prima volta che Trump sbaglia, non so con coscienza o meno, causando danni più o meno gravi.
In questo caso ho ho citato il presidente americano, ma senza allontanarci troppo, si potrebbe discutere di argomentazioni discutibili utilizzate dall’opposizione per screditare il governo, a cui ha dovuto rispondere in prima persona il Premier Conte, in un discorso che penso tutti abbiano visto.
Di fronte a tutta questa confusione, in questa giungla di idee, bisogna sapersi armare per potersi difendere ed orientarsi. Il consiglio che posso dare è verificare sempre le fonti, provando a scavare più a fondo nella notizia e, in caso questo sia troppo difficile, provare ad utilizzare mezzi di terzi per aiutarsi. Un esempio, scoperto da me grazie al mio professore di RivDigitale, è il sito bufale.net , dove le notizie più  importanti vengono verificate.
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logo bufale.net , fonte bufale.net
Possiamo dire che la rete è un posto meraviglioso, che però presenta delle trappole da cui noi dobbiamo essere in grado di salvarci.
Edoardo Esposito
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culturadigitale · 4 years
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La “Coffin Dance”
L’ormai famosissimo meme della “Coffin Dance” rimarrà per sempre nella storia dei social network come il meme simbolo dell’emergenza pandemica causata dal nuovo virus Sars-Cov-2, tanto che in Brasile è stato usato come “incentivo” a restare a casa per evitare il contagio.
Ma cosa ha lo ha reso simbolo di questo difficile periodo? E cosa è cambiato dopo che il meme è spopolato?Procediamo con ordine.
Il meme conosciuto come “Coffin Dance meme” o “Ghana says goodbye”, come è stato soprannominato su Reddit, è un video diviso in due parti, di cui quella finale è sempre la stessa: un gruppo di sei uomini che balla portando sulle spalle una bara durante un funerale, presumibilmente contenente il cadavere del protagonista della prima parte del video, che ha compiuto una papera che ne ha provocato la (presunta) morte. La canzone di sottofondo è “Astronomia”, di Vicetone & Tony Igy, pubblicata nel 2010. Il video su YouTube della canzone attualmente ha ricevuto più di 78 milioni di visualizzazioni e circa 1,8 milioni di “Mi piace”.
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 Vicetone in concerto. Fonte: Wikipedia
Il primo video che ha usato questa danza come meme, caricato sulla piattaforma Tik Tok da @lawyer_ggmu, raffigura uno sciatore che prova a saltare da un trampolino, senza successo. L’immagine della caduta è sostituita dalla danza funebre. Il post, diventato virale, ha scatenato la pubblicazione di una valanga di video che utilizzano la medesima danza, facendo diventare la “Coffin dance” il meme simbolo della pandemia del 2020.
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Estratto del video della “Coffin dance”. Fonte: Youtube
Questa particolarissima coreografia funebre, diventata famosa in Ghana, è diventata nel tempo parte integrante nel rito del funerale, evento sociale di assoluta rilevanza nei paesi africani. Tutto nasce da Benjamin Aidoo, semplice porta bare di Prampram, città del Ghana meridionale, il quale, a seguito di numerose richieste dei suoi clienti, che chiedevano “qualcosa di più movimentato per dare l’addio ai propri cari”, decise di unire questa coreografia festaiola alle danze propizie per il defunto e per i suoi parenti, in uso nelle popolazioni africane. Queste coreografie, che costavano alla famiglia circa 2000€ prima che il fenomeno spopolasse a livello mondiale, hanno visto aumentare significativamente il loro prezzo sia a causa della pandemia, che ha reso impossibile festeggiare i funerali, sia a causa della fama che hanno ottenuto nel mondo.
Antonio Mazzotta
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culturadigitale · 4 years
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Primi passi...digitali
Sono uno dei c.d. “Millennials”.
Il mondo dell’informatica, così come quello di Internet, hanno sempre fatto parte della mia vita e del modo di leggere e conoscere il mondo. Certo, il web di oggi non è il web di 10/15 anni fa, ma da che ne ho memoria non ho avuto bisogno di compiere molti sforzi per abituarmi ai cambiamenti che il digitale ha imposto.
Proprio perché ho sempre vissuto a contatto con il digitale, mi è difficile trovare un preciso momento che io possa identificare come “prima esperienza con Internet”. Tuttavia, tra le esperienze del periodo infantile quella che più mi resterà impressa è il tempo trascorso sul sito di giochi online Gioco.it. Questo sito, tuttora attivo e gestito dalla SPIL Games, mi ha permesso di giocare gratuitamente a moltissimi giochi, di vario genere e stile. La vasta componente online di questo sito mi ha lentamente introdotto alla colossale community del gaming online.
Con il tempo, i miei interessi e mi desideri mi hanno portato a formulare nuove domande e a formulare risposte sempre più completa. Nello stesso periodo cresceva anche la piattaforma che mi avrebbe permesso di soddisfare la nuova fame di conoscenza: Wikipedia. La conosciutissima Enciclopedia libera, fondata nel 2001 da Jimmy Wales e Larry Sanger, mi ha accompagnato, e mi accompagna tuttora, nelle mie ricerche. Grazie a questo sito ho potuto attingere rapidamente a notizie su qualunque argomento, evento o personaggio, orientandomi verso tutti gli approfondimenti necessari. Se Wikipedia non fosse esistita probabilmente non saprei molte cose che ora do quasi per scontate.
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Logo di Wikipedia. Fonte: Wikipedia
La mia visione del mondo, così come la qualità della mia vita, è sempre più mediata da Internet tanto da diventare, una porta d’ingresso o una chiave di interpretazione dei fatti e degli eventi nei quali vivo immerso.
 Antonio Mazzotta
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culturadigitale · 4 years
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Imparare a Camminare
La vita è ricca di prime volte, quei momenti che rimangono sempre impressi nella nostra memoria. Ovviamente con il passare del tempo questi cambiano, i nostri nonni di sicuro ne avevano di diversi. Personalmente appartengo alla Generazione Z e come tale vivo il mondo dell’internet fin dalla mia nascita.
Non ho un vero e proprio ricordo preciso, da quando sono bambino reputo il computer ed internet ovvi, banali, non potrei immaginarmi una vita senza di essi. Ma se proprio devo sforzarmi, penso alle prime ricerche che ho dovuto scrivere per la scuola, trovando le informazioni sulla rete. Rispetto ai nostri genitori, per me ed i miei coetanei grazie all’esistenza di siti come Wikipedia questo lavoro è risultato molto più semplice.
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Logo Wikipedia, Fonte Wikipedia
Posso dire che la mia passione per Internet e tutto ciò che lo riguarda sia nata nella scuola primaria, dove per fortuna avevo due ore d’informatica settimanali. Questo mi ha permesso di trovarmi più a mio agio navigando nel web, mi ha insegnato fin dove potevo spingermi e da cosa riguardarmi. Infatti, per quanto Internet sia uno strumento favoloso, si può parlare di un’arma a doppio taglio, che se usata male può causare notevoli danni.
Devo ammettere che finora sembra che lo abbia utilizzato solo a scopi scolastici ed impegnati. In realtà una buona fetta del tempo passato al pc da bambino è composta dai giochi flash molto comuni all’epoca. Nel link collegato vi propongo una lista di siti che ancora adesso offrono questo tipo di passatempi. Sono giochi che non necessitano un download o un’iscrizione quindi molto comodi per un bambino.
Se penso a come io vedevo Internet da piccolo, qualcosa che permetteva l’impossibile, e lo rapporto alle possibiltà attuali mi fa un certo effetto. Nel 2009 ho aperto per la prima volta YouTube , piattaforma di condivisione video che immagino tutti conoscano, e mi sembrava quasi una magia, così tante canzoni e video racchiusi in un unico posto a portata di un click. Paragonato alla sua versione attuale, lo fa sembrare quasi un lavoro fatto da un bambino, come confrontare le pitture rupestri alla Gioconda.
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Logo YouTube, Fonte Wikipedia
Così è come il mio viaggio in questo fantastico mondo è iniziato con la speranza che continui e che mi aiuti a migliorare.
- Edoardo Esposito
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