"Qualche tempo fa ero in biblioteca, alla ricerca di un libro che la professoressa di italiano voleva che leggessi a tutti i costi. Pensavo non ci fosse, quando, poi, vidi un uomo, sull’ottantina, avere fra le mani proprio quel libro. Ero consapevole di averne bisogno molto più di lui. Continuavo a guardarlo, quando l’uomo, dopo avermi notata, mi disse: - Sai, questo libro ha una storia davvero molto lunga, e, grazie ad esso, ho trovato il mio unico e vero amore. Ti va di ascoltarla? -. - Beh, se magari mi servirà per avere quel dannatissimo libro, allora si- pensai. E così iniziò a raccontare. - Tutto accadde un giorno, quel giorno, il giorno più speciale di sempre per me. Ero proprio in questa stessa biblioteca, ed avevo in mano proprio questo libro. (Veloce dai, che mi importa. Fino a qua c’ero arrivata.) Ne stavo leggendo la trama, quando una ragazza, bella, oh ma cosa dico, bellissima, occhi color del mare, più profondi di tutte le acque di questo mondo, capelli raccolti, fisico asciutto, mi si avvicinò e, con tutta la sicurezza di questo mondo, mi disse: ‘Scusa, hai intenzione di leggere questo libro? Vuoi realmente prenderlo? Sicuro ti serva? Non è neanche granché. Posso consigliarti tanti altri libri bellissimi da leggere. Avanti, lascialo.’ Non fu difficile comprendere che anche lei avesse messo gli occhi sul libro. Iniziammo a litigare, anche se rideva, ridevamo. Non mi ero mai divertito così tanto. La sua risata così soave, e quella fossetta che le spuntava ogni qualvolta si lasciasse andare. Ne ero già perdutamente innamorato, e non conoscevo neanche il suo nome. Le lasciai il libro, a patto che venisse a fare una semplicissima passeggiata con me. Sapevo che avrebbe accettato. Era combattuta, ma alla fine disse: ‘Oh, e d’accordo, che sarà mai’. Sapevo che quella donna sarebbe diventato l’amore della mia vita. Lo sentivo, lo percepivo. Purtroppo, però, la vita non è mai molto giusta con l’amore e con gli innamorati. Cupido ed il destino probabilmente hanno bisticciato, o forse si odiano. Era il periodo della seconda guerra mondiale, e fui costretto a partire. Le lasciai il libro, e mi promise di leggerlo ogni qualvolta le mancassi. Le promisi di sposarla al ritorno. Dovevo tornare, a tutti i costi. Passarono due anni. Quando tornai, lei non c’era più. Era scomparsa. Mi aveva lasciato. Mi aveva dimenticato.- Qui l’uomo fece una pausa, e finalmente pensai: ‘Oh Dio grazie, la lagna è finita. Dammi ‘sto libro e finiamola, avanti.’ Quando, però, riprese a parlare: - Dopo circa dieci anni, mi capitò di passare avanti alla biblioteca. Un po’ per curiosità, un po’ per speranza, entrai. Andai di colpo, quasi senza pensarci, allo scaffale. Proprio quello, si. Quello dove vi era il libro, il nostro libro. E sai cosa? Lei era lì, con il libro tra le mani. Non potevo crederci. Mi fermai, come se qualcosa mi stesse bloccando. Ero, non so, paralizzato. Non mi uscivano le parole da bocca. Lei si girò, stupita, quasi quanto me. Corse, e mi abbracciò. L’abbraccio migliore di sempre. Migliore di qualsiasi altra cosa al mondo. Il suo profumo, le sue mani soffici, la sua bocca. Finalmente potevo riaverla. Le chiesi spiegazioni, e lei mi spiegò che pensava fossi morto, e che era andata via, perché tutto le ricordava troppo noi.- - Senta, è una storia bellissima, sul serio. Solo che, beh, devo andare via. - Manca pochissimo, davvero. - disse, con una lieve risata. - Successivamente decidemmo di sposarci, e beh, purtroppo lei adesso non c’è più. Sono circa due anni che è lassù, e da circa due anni io torno ogni giorno in questa biblioteca, aspettando qualcuno che venga a prendere questo libro. Voglio che tutti sappiano della nostra storia. Non per vanità, non perché voglio che diventi conosciuta. Io voglio semplicemente che voi giovani sappiate cosa significhi realmente amare. Voglio che voi lottiate per l’amore, lottiate perché esso è la cosa più importante a questo mondo. Non fatevi abbattere dal primo ostacolo. L’amore è più forte di qualsiasi altra cosa. Avanti, prendi il libro, è giusto che lo abbia tu. Sei stata ad ascoltare la mia storia, e questo era il mio scopo. Mi auguro che tu possa essere fortunata quanto me, e spero tu possa trovare il vero amore grazie a questo libro. - - Oh beh, grazie. Ma posso chiederle una cosa? - Certamente, tutto ciò che vuoi. - Qual era il nome della donna? Sorrise, e poi rispose: - Sofia, il suo nome era Sofia. Così disse, poi mi diede il libro, ed andò via”. - Gran bel racconto mamma, davvero. Ma poi, alla fine, cosa è successo? Anche tu hai conosciuto così papà? - Si Sofia, diciamo che anche per me è andata più o meno così. Adesso però dormi. Questa, poi, è un’altra storia.

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