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volevodirtj · 5 years
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Mentirei se dicessi di non aver mai paragonato la Metamoro alla Wolfstar
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WolfStar!AU
“… piuttosto malridotto direi. Alla fine il fisico riflette la pazzia interiore! ”
“ Tu sai tutto riguardo alla pazzia interiore, non è vero ?! ”
(E pure a questa mi sa che ci abbiamo pensato tutti, a una certa-)
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volevodirtj · 5 years
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MetaMoro + Ligabue
Il mio sogno, insomma
C'è chi nasce fortunato, e chi nasce e così sia
Tutti quanti già imputati, tutti quanti già giuria
Come va? Bene
Come stai? Bene
C'è chi se la porta dentro la cattiva compagnia
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[Ligabue — La cattiva compagnia]
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volevodirtj · 5 years
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Fabrizio: Hey bro, can I kiss your cheek and neck, oh and leave my hand on your thigh and pull my hands through your hair on live television?
Ermal: Sure dude, that’s what friends are for
Fabrizio: Thanks my bro dude
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volevodirtj · 5 years
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la mia vita sentimentale
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volevodirtj · 5 years
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And from your lips she drew the Hallelujah
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volevodirtj · 5 years
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Fantastic Beasts!AU – Obscurus!Ermal, Maledictus!Fabrizio
(La mia saggezza stavolta si ferma anche prima, se qualcuno vuole plottarci da sopra faccia pure-)
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volevodirtj · 5 years
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Happy Ermal waiting for Fabrizio ❤
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volevodirtj · 5 years
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Marco : Now that I have your attention…
Ermal : You don’t have my attention.
Marco : Fabrizio.
Ermal : I’m listening
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volevodirtj · 5 years
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Ciao raga, io mi sto per buttare da un ponte
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@xanjoy mi ha mandato questa foto che le hanno inviato. Vedetela come volete ma a questo punto direi che non siamo tutti pazzi 🌈👋✨
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volevodirtj · 5 years
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Quindi mi state dicendo che quei due hanno registrato i messaggi per Striscia nella stessa stanza.
Ah.
Bene.
Okay.
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volevodirtj · 5 years
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Imo the voice was a bit too deep to be Ermal's but who knows
To be honest, at first sight I thought the same thing. But then I heard it again and... well, I found it very very similar to Ermal's voice. I'm pretty sure it's him.
And hey, dreaming is free, isn't it?
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volevodirtj · 5 years
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La cose sono due:
o abbiamo bisogno di Amplifon, o quella nell'ultima storia di Fabrizio è davvero la voce di Ermal
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volevodirtj · 5 years
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Autobus!AU - parte due
Parte uno
Viste le numerose sollecitudini – grazie mille a tutti, siete dolcissimi! – penso di dovervi una seconda ed ultima parte della Autobus!AU. Ci ho messo più del previsto, sia per impegni vari e sia perché avevo sempre più idee in mente e volevo inserirle tutte, motivo per cui questa seconda parte è ancora più lunga – vi chiedo scusa già da adesso. Spero di non aver rovinato tutto e che possa piacervi più della prima parte.
(E spero anche di tornare presto con nuovi headcanon)
  Appena finito l’esame, che ovviamente passa con un bel trenta – la professoressa è rimasta estasiata dalla sua esposizione, poco ci mancava che gli desse il bacio accademico –, Ermal mantiene la promessa e si precipita a telefonare Fabrizio, fornendogli un resoconto dettagliato
“Lo sapevo che avresti preso il massimo”
Tutto il viaggio di ritorno lo passa a parlare con Fabrizio, a prenderlo un po’ in giro come fa di solito, e gli sembra più breve del solito
È arrivato ormai davanti al portone del palazzo e sta cercando le chiavi nella tasca anteriore dello zaino, quando Fabrizio gli fa quella proposta
“Senti, dobbiamo festeggià in qualche modo. Che ne dici se ‘sto fine settimana usciamo a bere quarcosa?”
Ermal sapeva che gliel’avrebbe chiesto e, dopo gli avvenimenti di quella mattina, non sa bene come comportarsi
Quell’invito suona alle sue orecchie come un appuntamento e tutto ciò lo manda in panico. Perché è stato difficile ammettere a se stesso di essersi innamorato di quello che fino a pochi mesi fa era un perfetto sconosciuto, figuriamoci quanto arduo possa essere ammetterlo al diretto interessato!
“Scusa, ma questo weekend non posso proprio, devo dare un altro esame la settimana prossima e non ho ancora finito di studiare”
Decide di usare una mezza verità: l’esame ce l’ha davvero, ma il motivo principale è che non vuole vederlo per un po’. Magari il suo è solo un capriccio passeggero e gli passerà presto, magari non è una semplice cotta. Sa solo di essere tremendamente confuso e forse rifiutare è al momento l’opzione più corretta
“Oh, va bene Cesupiglie’” e, anche se cerca di mascherarlo, Ermal percepisce nel suo tono di voce una sorta di delusione e gli si stringe il cuore
“Ci vediamo sull’autobus?”
“Sì, certo. Ci vediamo sull’autobus”
Ma quando lo saluta, Fabrizio gli sembra più freddo del solito. Ermal ha paura che ci sia rimasto male e non riesce a sopportare l’idea
Nel frattempo è arrivato davanti alla porta di casa
Una volta entrato, trova Marco in cucina, sommerso da libri e quaderni pieni zeppi di appunti. Impegnato com’è nel ripasso, si accorge di lui soltanto quando si ferma sull’uscio
“Com’è andato l’esame?”
Ma, quando si volta a guardarlo, Marco si accorge che Ermal si sta mordicchiando nervosamente le labbra. È palese che abbia combinato qualche cazzata delle sue, che nulla ha a che fare con l’esame, glielo legge in volto
Di solito far parlare Ermal in quelle circostanze era come ragionare con un muro, ma questa volta, invece, sputa subito fuori il rospo, senza che Marco abbia provato ad articolare una domanda qualsiasi. Deve trattarsi di qualcosa di grave
“Sono un emerito coglione”
“Sì, fin qui c’ero arrivato già da molto tempo”
In circostanze normali Ermal lo avrebbe asfaltato senza ritegno, invece adesso si limita a fissarlo senza smetterla di tormentare il labbro inferiore. Deve trattarsi di qualcosa di veramente grave
“Cos’è successo?”
“Ho appena rifiutato un appuntamento da Fabrizio”
Marco lascia cadere la penna che tiene in mano
L’idiozia del suo coinquilino non avrebbe mai smesso di sorprenderlo. Solo lui poteva buttare nel cesso un’occasione perfetta come quella
“C’è dell’altro”
“Cosa può esserci peggio di questo?
“Sono innamorato di Fabrizio”
Marco facepalma
Forse avrebbe dovuto prenderlo per i capelli e sbattergli quella zucca vuota contro la superficie più vicina, forse così facendo gli avrebbe risvegliato qualche impulso elettrico. Perché, insomma, nessuno è così stupido da rifiutare un appuntamento dal ragazzo di cui si è innamorati
“Ermal, lasciatelo dire: sei proprio un coglione”
Nei giorni successivi Fabrizio prova a contattarlo diverse volte, ma tutto quello che riceve sono risposte a monosillabi e un tono quasi sempre distaccato. Lo tratta come se a malapena si conoscessero. Ermal prova a giustificarsi dando la colpa al troppo studio, che gli sta prosciugando ogni funzione vitale, ma Fabrizio teme di aver capito qual è il vero motivo e se ne assume ogni colpa
Forse la mattina dell’esame aveva esagerato un po’, aveva oltrepassato la linea – la mano sulla coscia, il bacio sull’angolo della bocca. Forse quelle attenzioni lo avevano messo un po’ a disagio, anche perché Ermal, a differenza sua, non sopporta il contatto fisico troppo prolungato. Forse aveva sbagliato a cogliere quei piccoli segnali che gli aveva lanciato – le occhiate, i sorrisi radiosi, la mano che era corsa a stringere la sua senza apparente motivo –, forse per Ermal non significavano niente
“Sei il fratello maggiore che non ho mai avuto” gli aveva confessato Ermal un pomeriggio di dicembre, prima che tornasse a Bari per le vacanze di Natale
Al contrario, Fabrizio non l’aveva mai visto come un fratellino. Forse solo nei primi tempi, quando aveva cercato di convincersi che non era possibile provare attrazione per un ragazzetto che conosceva a malapena. Perché sì, Ermal l’aveva sempre stuzzicato, sin da quando si era seduto di fronte a lui su quell’autobus e, scherzando, aveva cominciato a provarci spudoratamente con lui, per poi finire a parlare di musica nemmeno mezzo secondo dopo
Ermal aveva riportato un bel po’ di colore nella sua grigia routine, fatta di solitudine, svariati lavoretti per mantenersi e pagarsi l’affitto e sporadiche esibizioni in vari locali notturni di Roma. Ermal era l’unica luce e affezionarsi a lui fu fin troppo facile. Affetto che mutò ben presto in qualcosa di molto più profondo
Peccato che, a quanto pare, Ermal non ricambi. Ma non se ne lamenta e se ne farà ben presto una ragione. L’importante è averlo nella sua vita, tutto il resto è secondario
In pratica manco Fabrizio ha capito un cazzo ma vabbè, andiamo avanti
Finalmente si rivedono il giovedì successivo, sempre su quell’autobus
Ermal sembra aver dimenticato gli avvenimenti della settimana successiva, perché ha ripreso a comportarsi come al solito. Anche Fabrizio ha lasciato da parte la freddezza, ma c’è ancora qualcosa che lo rende irrequieto. Il fatto che non ce l’abbia con lui lo solleva, ma sente comunque il bisogno di affrontare quell’argomento, di mettervi un punto fermo e andare avanti, come se niente fosse successo
“Ermal” lo richiama e quello smette subito di ridere alla sua stessa battuta, una delle tante battute imbecilli che Fabrizio, in sovrappensiero, nemmeno ha ascoltato
“Mi sa che te devo ‘n po’ de scuse. L’artra vorta forse ho esagerato e te chissà cosa avrai pensato. T’avrò pure messo ‘n soggezione. Cioè, tu mi piaci un sacco, però me sa che non proviamo le stesse cose… e ‘nsomma, va bene così, non posso mica obbligarti a-”
“Anche tu mi piaci, Fabrizio”
Fabrizio si ammutolisce all’improvviso, senza sapere bene come replicare. Non è nemmeno sicuro di aver capito bene, forse l’udito gli sta giocando brutti scherzi
“Puoi ripetere?”
Ermal lo sta guardando dritto negli occhi, serio come non mai. Sembra che le sue iridi gli vogliano scavare dentro
“Mi piaci un casino, Fabrì”
A questo punto i nostri eroi si baciano e vissero tut- EH, VOLEVATE! E invece no, perché questi due sono dei tontoloni e quindi dovete soffrire ancora
Non sa con quale coraggio Ermal ha ammesso ben due volte di essere attratto da Fabrizio, ma ormai il danno è fatto e vorrebbe solo sotterrarsi vivo. Il problema è che Fabrizio è troppo carino quando è tutto imbarazzato e, balbettando, cerca di trovare le parole adeguate e la sua dichiarazione lo ha sciolto, perciò è stato naturale dichiarare i suoi sentimenti
Nel frattempo Fabrizio.exe ha bisogno di un defibrillatore
Davvero gli aveva appena detto “mi piaci un casino”? Non stava sognando? Quindi anche lui prova qualcosa che va ben oltre la semplice amicizia?
“Ah”
Vabbè Fabrì, buonanotte
“È tutto quello che hai da dire? Ti ho letteralmente offerto il mio cuore e tu mi rispondi con “ah”?”
Ermal cerca di fare l’offeso, ma mezzo secondo dopo gli è già scoppiato a ridere in faccia
Fabrizio si copre il viso con una mano. Adesso è lui quello che vorrebbe sotterrarsi
“È che non me l’aspettavo…”
È talmente adorabile che Ermal vorrebbe afferrargli il volto e baciarlo dappertutto, ma ha ancora una reputazione da difendere, senza dimenticare che sono ancora sull’autobus, quindi deve trattenersi
“Siccome nemmeno io ho avuto un comportamento impeccabile nei tuoi confronti, che ne dici se ricominciamo daccapo?”
“Va bene. Piacere, Io so’ Fabrizio”
Ermal ride ancora più rumorosamente di prima e con un colpo gli scansa via la mano che aveva allungato verso di lui
“Che coglione che sei!”
Da che pulpito!
“Intendevo, cominciamo un nuovo capitolo. Per esempio, è ancora disponibile l’invito per andare a bere qualcosa insieme?”
Qualche neurone nel cervello di Fabrizio deve ancora funzionare, perché coglie l’occasione al balzo per unire l’utile e il dilettevole
“Lascia sta’, ho un’idea migliore. Domani sera mi esibisco in un locale. Nulla de che, so’ giusto un paio di canzoni, però mi piacerebbe se venissi ad ascoltarmi. Ti va?”
“Certo, non me lo perderei per nulla al mondo”
Quella frase e il sorriso smagliante che sfoggia subito dopo mandano giusto un attimo Fabrizio in cortocircuito
Intanto l’autobus è quasi arrivato alla fermata davanti al campus universitario. Ermal si è già alzato in piedi e si è messo lo zaino in spalla
“Ti passo a prendere io, che se te movi coi mezzi pubblici ce metti tre anni a ritrovà il posto. Fatti trovà pronto alle otto”
“Alle otto di quale giorno?” chiede innocentemente Ermal, alludendo al ritardo mostruoso che porta Fabrizio ogni volta che devono vedersi
Fabrizio ci mette un pochino a capire la battuta, dopodiché rotea gli occhi ed esclama: “Certo che sei proprio stronzo!”
Ermal si china su di lui e gli lascia un fugace bacio sulla guancia. Le sue labbra lo sfiorano appena, ma in quel preciso istante il cuore di Fabrizio perde un battito
Non si accorge nemmeno che l’ha salutato – “A domani sera” –, è rimasto fermo a quel momento e il suo cervello, invece che aiutarlo, gli sta rimandando in loop quei fotogrammi
Se un semplice bacio sulla guancia l’ha lasciato così, non osa immaginare cosa succederà quando riuscirà finalmente a strappargliene uno sulle labbra
La sera dopo Ermal è in crisi. Se ne sta in piedi davanti all’armadio, addosso solo i jeans, indeciso su cosa sfoggiare per un’uscita del genere. Per terra giacciono tutti i capi d’abbigliamento bocciati. Dietro di lui, seduto sul suo letto, Marco ha ormai rinunciato a consigliarlo e sta messaggiando con la sua ragazza
È stato lo stesso Ermal a chiedergli una mano, pur pensando che lo stile di Marco sia indecente. Peccato che Marco l’abbia mandato a cagare dopo un quarto d’ora di “Come mi sta questa?” e di mille successivi dubbi amletici. È però rimasto nella sua stanza perché quando gli ricapiterà di assistere ad una scena del genere?
Alle sette e cinquantacinque il trillo del suo telefono lo ridesta e scatta in avanti per agguantarlo, prima che possa farlo quella pettegola di Marco. È un messaggio di Fabrizio, che lo avvisa di essere già arrivato e che lo sta aspettando. Perfetto, ha scelto proprio il giorno sbagliato per essere più che puntuale!
“Marco, devi aiutarmi!” urla strappando il cellulare dalle mani dell’amico e lanciandolo sul materasso. “Fabrizio è qua sotto e io non so ancora che mettermi!”
Marco, dall’altro della sua saggezza, gli risponde: “Ma mettiti quello che cazzo ti pare! Che te ne frega dei vestiti che indossi, se al novanta per cento Fabrizio finirà per toglierteli?”
Di tutta risposta, Ermal gli tira con forza la camicia che tiene in mano e lo centra in pieno
Dieci minuti più tardi ha finalmente deciso cosa indossare e sta scendendo le scale di corsa
Fabrizio lo sta aspettando poggiato contro lo sportello della macchina e con la sigaretta ormai spenta tra le labbra. Ermal non si capacita di quanto possa essere bello pur essendosi vestito praticamente al buio – perché no, nessuno indosserebbe una giacca del genere in condizioni normali
“Devi esibirti o devi andare a pesca? Sul serio, ti mancano solo la canna e gli stivali di gomma”
Fabrizio butta la cicca per terra e gli va incontro, scompigliandogli affettuosamente i capelli
“‘N artra parola e giuro che te lascio a piedi”
-
Il locale non si trova molto lontano da Ponte Milvio e non sembra essere particolarmente frequentato. Questo perché si mimetizza piuttosto bene con i palazzi attorno. L’interno è piuttosto spazioso e in un angolo vi è un palchetto in legno
Fabrizio gli ha presentato tutti i dipendenti e si è trattenuto giusto il tempo di offrirgli da bere e scambiare due chiacchiere, prima di lasciargli una leggera carezza sul braccio e di andare a prepararsi per l’esibizione
Ermal è seduto al bancone, il drink bevuto solo per metà. Ha appena scacciato la barista nel modo più educato e meno acido che conosca, dopo che questa aveva provato per ben tre volte a rifilargli chissà quale superalcolico, spiegandogli che fosse la sua specialità. Non lo regge per niente l’alcol, già un solo bicchiere gli dà alla testa
Fabrizio è sparito da quasi tre quarti d’ora e non ha idea di dove sia finito. Continua a fissare con uno sguardo vacuo il palchetto: sullo sgabello, di fronte a cui è posizionata l’asta del microfono, non si è ancora seduto nessuno. Vuole solo che quel mini concerto inizi il prima possibile, così avrebbe potuto trascinare Fabrizio fuori da lì e stare solo con lui, senza nessun altro attorno. Ha sempre odiato posti del genere
Finalmente la musica insopportabile nelle casse cessa e Fabrizio sale sul palco. Nessuno sembra prestargli particolare attenzione, mentre sfila la chitarra dalla sua custodia e prende posto
Fabrizio canta per circa mezz’ora, alternando cover a pezzi inediti. Ermal sa bene quanto sia formidabile, ma stasera sta dando davvero tutto se stesso, anche se il pubblico non è dei più calorosi e l’acustica è abbastanza penosa. Sembra essere nato per stare sul palco. La sua voce nemmeno la commenta: deve ancora decidere se gli provoca più scompensi nelle note basse, a tratti sussurrate, o in quelle alte, graffianti e quasi urlate
Ermal non è riuscito a staccargli gli occhi di dosso nemmeno per un secondo, è completamente stregato. Le sue parole gli arrivano dirette, come un pugno allo stomaco, e difficilmente una performance voce e chitarra di un perfetto sconosciuto lo emoziona così tanto. Lo ascolterebbe cantare volentieri fino alla fine dei tempi
Alla fine di ogni canzone Fabrizio lo cerca con lo sguardo, come a volergli chiedere se stia andando bene, come per cercare una conferma. E puntualmente è quello che sta applaudendo più forte
Ermal è sotto un treno, ma penso si fosse già capito
Fabrizio beve un sorso di birra, gentilmente offerta dal titolare del posto, prima di annunciare: “L’ultima canzone di stasera la tengo nel cassetto da un po’ e penso che sia arrivato il momento di farla sentì a qualcuno. Volevo dedicarla ad una persona speciale”
Nel momento esatto in cui Fabrizio punta gli occhi sui suoi e gli sorride con fare quasi impacciato, Ermal capisce che la persona speciale di cui sta parlando è proprio lui. Per un attimo si sente mancare il respiro
Qualcuno chiami un po’ il centodiciotto perché questo rischia di restarci secco
Ed effettivamente, quando Fabrizio intona i primi versi, si sente un attimino morire e può giurare che il suo cuore ha mancato diversi battiti. Perché un conto è sentirlo cantare, un altro è sentirlo cantare una canzone con la consapevolezza che la stia dedicando proprio a lui
Ed Ermal ci si perde fra quelle parole e quelle note e può solo ringraziare che Fabrizio abbia deciso di esibirsi con gli occhi chiusi, perché altrimenti sarebbe finito per cadere anche in quelle iridi nocciola
Ci sono solo loro: Fabrizio che suona la chitarra e canta una dolce canzone d’amore ed Ermal che lo ascolta rapito a pochi metri di distanza. Sono circondati da estranei, eppure contemporaneamente sono in una bolla tutta loro, isolata da tutto il resto del mondo. E, a dir la verità, Ermal ci sarebbe volentieri rimasto
“Quando in fondo l’eternità, per me, sei tu” ed è il quell’istante che il suo cuore fa crack e gli occhi gli si inumidiscono appena
Alla fine dell’esibizione Fabrizio si alza in piedi, poggiando la chitarra sullo sgabello, e ringrazia il pubblico, che pur non essendo stato partecipe sembra aver apprezzato molto l’ultima canzone, tanto che qualcuno si è pure piazzato sotto il palchetto, con l’intento di stringergli la mano e fargli qualche complimento. E Fabrizio li ringrazia uno ad uno, ma il suo sguardo non può fare a meno di vagare verso il fondo della sala, dove sa che è seduto Ermal. E lo vede, che gli sorride sincero e orgoglioso di lui come non mai. Forse ha anche gli occhi lucidi, ma è troppo distante per riuscire ad affermarlo con certezza. Quello che sa è che quel sorriso vale più di ogni altra cosa, più di ogni altro applauso o apprezzamento
-
Dopo aver scambiato due parole con il titolare, che gli aveva tirato una pacca sulla spalla e gli aveva steso la busta con i soldi per la serata, Fabrizio si è precipitato subito da Ermal, che lo sta aspettando fuori dal locale. Appena l’ha notato si è subito fiondato fra le sue braccia, poggiandogli il mento sulla spalla e sussurrandogli in un orecchio: “Sei stato bravissimo”
È quasi mezzanotte quando si smezzano una sigaretta ammirando le luci di una Roma semiaddormentata e le acque scure del Tevere scorrere sotto di loro
Avevano camminato per una buona mezz’ora tra i vicoletti e la loro passeggiata era terminata proprio a Ponte Milvio, a quell’ora quasi deserto. Ermal non aveva fatto altro che complimentarsi per la maggior parte del tempo e Fabrizio non riusciva a fare altro che non fosse sorridere e mormorare flebilmente qualche ringraziamento. Il suo tono di voce entusiasta l’aveva decisamente messo di buonumore
Si muovevano l’uno di fianco all’altro, a separarli solo pochi centimetri di distanza. A dire la verità Ermal aveva provato a varcare quella linea immaginaria più volte, sfiorandogli la mano con le sue dita, quasi avesse paura a stringergliela, salvo poi ripensarci e tornare a far finta di niente. Fabrizio ci aveva fatto caso ed era davvero felice che fosse arrivato a fidarsi di lui a tal punto da ricercare per primo il contatto fisico. La sola idea lo faceva fremere
Adesso, poggiati contro il cornicione del ponte, stanno in silenzio da un bel po’ e quasi hanno paura a spezzare quell’armonia quasi eterea che si è creata
Fabrizio guarda di sottecchi il profilo di Ermal, che ha lo sguardo perso nel vuoto e sembra essersi incantato. È spigoloso, particolare, eppure poche volte ha visto qualcosa di così perfetto
Boh, decidete voi chi è il più sottone
“‘A prossima volta dobbiamo cantare assieme”
Ermal inarca le sopracciglia: lo sta guardando come se avesse detto la cosa più stupida del mondo
“Non fà quella faccia! T’ho sentito cantare e guarda che sei un sacco bravo, dico davvero! Mi farebbe piacere condividere il palco co’ te”
Si porta l’indice sul lato della bocca e fa finta di rimuginare su quella frase. Fabrizio può percepire indistintamente che sta per spararne una delle sue
E infatti…
Ermal scrolla le spalle e con un sorrisetto esclama: “Naah, non vorrei rubarti la scena!”
Gli tira uno schiaffetto sulla nuca e blatera qualcosa che suona abbastanza simile a “Vedi te ‘sto piccolo bastardo!”
La mano di Fabrizio indugia un po’ troppo su quel punto, tra i ricci più radi. Ermal lo sta fissando e nelle sue iridi coglie una scintilla. Lo sta incitando – o meglio, sfidando – ad andare avanti. E Fabrizio, invece che ritirare la mano e lasciare cadere il braccio lungo il fianco, gliela poggia sulla guancia, su cui lascia una dolce carezza. L’altro asseconda il suo movimento, andando incontro al suo palmo a mo’ di fusa. La mano scende un po’ più giù, fino alla sua bocca. Fabrizio ci appoggia il pollice e lo fa scorrere: le sue labbra sono leggermente screpolate. Ermal non osa fiatare, anzi trattiene quasi il respiro. Inutile dire che i suoi neuroni non connettono più troppo bene e che il cuore ha preso a battergli all’impazzata
E quando Fabrizio si avvicina lentamente al suo volto impazzisce definitivamente. Resta immobile, senza sapere come comportarsi
Si accorge di aver voltato la testa dall’altra parte solo quando non sente più la mano di Fabrizio sulla guancia. Si dà mentalmente dell’imbecille: non solo ha buttato via un’occasione d’oro in nome di non si sa quale motivo, ma ha anche fatto passare un messaggio del tutto sbagliato. Lui quel bacio lo voleva davvero, ma, così facendo, aveva fatto intendere l’esatto contrario
E infatti Fabrizio ha distolto lo sguardo, arrossito per l’imbarazzo e quasi mortificato
Ermal vorrebbe solo afferrarlo per le spalle e tuffarsi una volta per tutte su quelle labbra ma, orgoglioso e stupido com’è, tutto ciò che riesce a dire è: “Forse dovresti riaccompagnarmi a casa. Si sta facendo un po’ tardi”
Inserire gif di Matteo Fumagalli che batte le mani e dice “bravo, bravo, bravo… coglione” qui
Il viaggio di ritorno trascorre con una lentezza disarmante. Nessuno dei due osa cominciare una conversazione. Il volume della radio è basso, stanno trasmettendo un pezzo inglese piuttosto datato. La canzone parla d’amore ed Ermal, che coglie al volo il messaggio, vorrebbe solo lanciarsi dal finestrino e non farsi vedere più
Fabrizio è concentratissimo sulla strada davanti a sé. Forse sta andando un po’ troppo veloce. È perché non vede l’ora di chiudere una serata iniziata alla grande e poi precipitata nel baratro per un motivo a cui non riesce a dare una spiegazione razionale. Dopotutto, Ermal gli aveva detto chiaro e tondo quanto gli piacesse, che motivo aveva per rifiutarlo così? Forse aveva corso troppo anche questa volta? O forse era lui ad aver interpretato male? Forse non gli era mai piaciuto in quel senso, forse intendeva semplicemente “mi piaci come amico”
Mentre l’altro continua con le sue inutili pippe mentali, Ermal si costringe a guardare fuori dal finestrino. Vorrebbe prendersi a sberle da solo. È convinto che adesso Fabrizio non vorrà più avere nulla a che fare con lui e sinceramente, dopo ciò che era successo, non può nemmeno biasimarlo. Il solo pensiero di poterlo perdere gli provoca una morsa allo stomaco
La tentazione di vomitargli addosso quell’ingombrante groviglio di sentimenti è sempre più forte. Vorrebbe dirgli che gli dispiace, che quello che prova per lui non l’aveva mai provato per nessun altro e che quella situazione del tutto inedita lo confonde e non sa bene come comportarsi, ma sa anche di essersi innamorato e Dio se lo vuole! Lo vuole con tutto se stesso
Però lui con le parole non se l’è mai cavato e non sa come formulare questi pensieri ingarbugliati. Quindi resta in silenzio
E resta in silenzio anche quando Fabrizio parcheggia davanti al palazzo e lo accompagna fino al portone, lo sguardo basso e le mani in tasca
“Buonanotte, allora”
E poi non ce la fa più
Ermal lo afferra per un polso prima che possa voltarsi e andare via e in un attimo azzera la distanza fra di loro
Ci sono occasioni in cui le parole non bastano e forse mettere da parte la razionalità e agire è la soluzione migliore. Ed Ermal, che razionale lo è sempre stato, per una volta decide di ignorarla completamente e di agire d’istinto. Perché no, non può permettere che Fabrizio fugga via per colpa di quella maledetta
Fabrizio sotto sotto ha sperato dall’inizio in una conclusione del genere, quindi, nonostante l’attimo di stupore iniziale, ci mette veramente poco a ricambiare il bacio, che di casto ha davvero poco. E infatti ben presto sentono entrambi il bisogno di approfondire: Fabrizio ha socchiuso appena le labbra e non gli serve nemmeno chiedere permesso, perché Ermal ne ha già approfittato per far scontrare le loro lingue, strappandogli un mugolio soddisfatto
Si cercano, si esplorano in fretta e sempre più con maggior foga, con le bocche, con le lingue e con i denti. Fabrizio non riesce a ricordare nessun bacio che l’abbia fatto sentire in quel modo, sente scariche elettriche lungo tutto la colonna vertebrale. Ermal, invece, ha mandato a puttane ogni facoltà mentale da un po’: vuole solo fargli capire quanto lo desideri
E quello che doveva essere un semplice bacio della buonanotte si trasforma in altro. Nel momento in cui si staccano per riprendere fiato, le labbra leggermente più gonfie, Fabrizio si affretta a spingerlo contro il muro e a continuare ciò che hanno iniziato, una mano a bloccarlo contro di esso e l’altra sulla sua guancia e il ginocchio che si è incuneato chissà come tra le gambe dell’altro. Ermal gli infila le mani sotto il giubbotto e gli arpiona i fianchi, stringendoselo addosso. Potrebbero restare in quel modo per sempre
Dalla finestra della sua camera, semi nascosto dalla tenda, Marco, che li ha sentiti rientrare, ha assistito a tutta la scena e non può fare a meno di sorridere compiaciuto
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volevodirtj · 5 years
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NON CREDO DI SENTIRMI BENE
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volevodirtj · 6 years
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MetaMoro step by step
Sanremo
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“Lui è mio fratello, io lo difendo e quindi lo abbraccio”
“Ho trovato un nuovo amico e questo mi rende felice, questa è la vittoria più grande.”
Postcard registration in Porto
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“Yo soy Ermal”
“Io so’ FaBBBBrizio”
Assago
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“’Mazza quanto sei profumato Fabbrì!”
Eurovision 
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“(Fabrizio) è stato eletto il cantante più sexy dell’Eurofestival, […] ma io lo sapevo perché insomma… scelgo bene.”
“Mi prende sempre in giro, ma lo lascio fare. È giovane.”
“Il mio problema sai qual’è? […] A telecamere spente lui mi fa nero.”
Partita del cuore
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“Ha corso per mezz’ora, per mezz’ora non ha toccato un pallone. Io direi che è stato scandaloso.”
“Senti, l’intervista la sta facendo a me. Levate.”
Assisi
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“In questo momento sto scrivendo un album nuovo e la prima persona a cui voglio farlo ascoltare è Ermal.”
Olimpico
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“Questo non è un sogno, è la realtà. È la tua realtà!”
“Questo è un nostro fratello, questo è un nostro fratello.”
Trento
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“Penso che questo momento, questa fotografia sia la giusta chiusura di un cerchio.”
IMAGinACTION
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“Un saluto a te, compare mio […] Ti mando un grande abbraccio e spero di sentirti, anzi, di vederti molto presto. Mi manchi…”
“È sempre un bel vedere Fabrizio.”
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volevodirtj · 6 years
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Come affronto le news sui MetaMoro:
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volevodirtj · 6 years
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Ermal: ah, what a beautiful day in Milan today
Macco: …
Ermal: isn’t it a beautiful day? I think it is
Macco: Fabrizio sent you a good morning text, didn’t he?
Ermal *smiling*: with an heart emoji
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