Tumgik
violet-in-my-life · 2 months
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Ci sono stata nella stanza del perdono. Mi aspettavo di vederci tante persone, tutte quelle a cui attribuivo la mia sofferenza.
Ed ero pronta a perdonarle tutte.
Ma nella stanza c’era solo uno specchio a riflettere la mia immagine.
Milena Maggio
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violet-in-my-life · 2 months
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Sono stata in Marocco con Teresa e Pierluigi e ora sono a Milano in direzione aeroporto per tornare a Londra.
Un nuovo capitolo della mia vita sta per iniziare, ma non so perché sento quasi che sia un capitolo finale. E’ una sensazione, strana. Forse è solo paura dell’ignoto.
Ho pensato a Michele tutti i giorni, ma da parte sua nessun segno. L’ennesimo volto da cancellare. E forse è meglio così, sembra un ragazzo problematico - del resto è un maledetto ariete.
Devo visualizzarmi come donna sola che guadagna, mette soldi da parte e viaggia. Al momento nella mia vita non c’è altro e non posso stare male perché non ho nessuno da amare. Forse ci sono cose che devo ancora capire, forse devo imparare a rispettarmi di più.
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violet-in-my-life · 2 months
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Ho il cuore affollato.
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violet-in-my-life · 3 months
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Come si ferma il tempo?
Perché si a volte ho bisogno di fermarmi,
di rallentare,
di respirare.
Tutte le volte che mi sento sbagliata,
rifiutata,
stanca
inadeguata.
Tutte le volte che ho detto " Sto bene"
e ho ingoiato le lacrime.
Tutte le volte che mi hanno criticata senza sapere le mie ragioni.
Tutte le volte in cui volevo stringere la sua mano ma non c'era.
Tutte le volte che volevo dire basta,
basta..
ma non lo hai mai detto.
Forse ho bisogno di perdonami.
Ma non mi fermo.
No, non mi fermo.
Benedetta D'Arminio per Le Frasi più belle dei libri
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violet-in-my-life · 3 months
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Le mezze verità le lascio alle mezze donne. A me annoiano, rendono il mondo meno interessante e più facile da generalizzare. Rendono te meno interessante, al momento. Il che è un sollievo.
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violet-in-my-life · 3 months
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Il punto è proprio questo, che non ti fai problemi, e se avessi un attimo di coscienza te li faresti. Sono stata gentile a risponderti, perché io sono così. Gentile,educata, una brava persona e ti ho voluto bene, quindi d’istinto l’ho fatto. Ma poi ci ho pensato e non è giusto. Dal momento che sei sparito non una, ma ben due volte, mi aspettavo che per un minimo di tatto, evitassi di farti risentire. E’ stato un anno difficile per me, fatto di perdite, e magari anche per te. Ma io ho provato ad esserci quando me lo hai permesso. Il mio sbaglio è stato sempre non riuscire a comunicare al meglio come mi sentivo e accettare cose che non dovevo accettare. Come i tuoi silenzi, ad esempio. In questi mesi nemmeno una volta mi hai chiesto come stavo dopo la morte di mio nonno (il secondo lutto ), il che è disumano dopo il tempo che abbiamo passato insieme. Io lo avrei fatto. Un amico anche lo avrebbe fatto. E noi siamo stati molto più che amici, ho dormito nel tuo letto innumerevoli volte. Non so come sei abituato a trattare le persone, e spero tu non lo rifaccia mai con nessuno perché fa male. Ripeto, fa male. Soprattutto per una persona come me, attenta e sensibile al benessere altrui. Forse non mi sono fatta conoscere abbastanza, ma sono sicura che tu lo abbia capito. Come hai capito che quello che c’è stato fra di noi è stato importante. E se tu davvero lo hai capito, allora guarda sono io che non ho capito niente di te e ti ho sopravvalutato. La freddezza con cui agisci spero sia una cosa temporanea nella tua vita, perché non porta a niente di buono, te lo assicuro. Perdonami, ma dovevo dirtelo.
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violet-in-my-life · 3 months
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Non sono una torcia che si accende nelle notti di corto circuito.
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violet-in-my-life · 4 months
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Si muoveva
come raccogliendo ogni volta
pezzi di se stessa
che non erano destinati a stare insieme.
Alessandro Baricco
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violet-in-my-life · 4 months
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Nascondo quello che nascondono tutti: realtà che marciscono
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violet-in-my-life · 4 months
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Ci sono momenti in cui respiro solo quando fumo.
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violet-in-my-life · 4 months
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Piani di vita presente e futura
Lavoro
Insegnamento
Italki, Preply, Find a Tutor
EAL TA
TESOL teacher
Turismo
Guest relations manager
Hostess
Reservationist
Accompagnatrice turistica (We Road)
Digital Marketing
Tourism digital marketing executive
Traduzione e interpretariato
Traduttrice nell'ambito marketing/turismo
Interprete/guida
QA
Graphic design
Graphic designer
Idee lavoro
Cerco qualcosa in remoto, cosi' poi un giorno me ne vado in Italia e lavoro da casa
Lavoro meta' negli hotel, meta' nelle scuole o online come tutor
Lavoro nel digital marketing facendo un corso nel tempo libero
Idee studio
Lingua Giapponese e Inglese per business
IT (Office, programmi di grafica)
Digital marketing
Graphic design
Idee creative (hobbies e business)
Podcasts:
Poesie
Storie per topic
Letture di estratti di libri famosi
Ma quanto e' strano il mondo?
Disegni su Etsy
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violet-in-my-life · 4 months
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Un automa buono
Ho poche energie oggi, come ieri, come l’altro ieri. Tutta la settimana insomma passata senza energie. È la tristezza di un altro abbandono, io che li colleziono ma non ho neanche spazio per una mensola in camera. Sono tutti sotto il letto, i miei pezzi di vita non vissuti; impolverati, mi sussurrano alle orecchie nella notte, entrano nei miei sogni, mi fanno svegliare sudata. Guardo poco sotto il letto, prendo giusto le scarpe dalla prima fila di cianfrusaglie dimenticate li’ sotto per fare spazio nella mia minuscola stanza. Ci provo, a guardare le mie paure, a cercarle, a farle uscire allo scoperto… ma tanto so che lo faranno loro per me, senza che io abbia il potere di controllarle, vigliacche!
Sono di nuovo nel mezzo dell’Oceano, annaspo nell’acqua gelida, ho perso la voce e la speranza dei primi 5 minuti dei dispersi. Un altro compleanno si avvicina, e la mia idea di donna in carriera e in una relazione sana si allontana. Questa città sembra essere sempre più grande e grigia, mai come ora le distanze in metro sono meno sopportabili.
Ho un bel gruppo di amiche: Alessia la romana, Gaia la genovese, Valentina la sarda. Ragazze forti e fragili, che mi stanno dando la possibilità di fidarmi del genere femminile. È dura, considerato il mio passato con mia madre , ma piano piano, con attenzione, provo a parlare di me, provo ad ascoltare loro. È un sollievo poter avere delle amiche intelligenti e sensibili, simpatiche… buone. Buone. Perché tutte le donne che ho incontrato nella mia vita mi hanno sempre dimostrato invidia, instabilità, cattiveria. Sento meno la necessità di dover avere amicizie maschili per dovermi difendere da lingue biforcute - e quindi la possibilità di perderle, considerando che poi ogni uomo con cui creo un vero rapporto di amicizia, mi vuole portare a letto. Da un lato mi sento meno sola. Da un lato. Solo da un lato…
Il lavoro non va più. E per me, che il lavoro è come una relazione d’amore, se non va più è perché mi sono annoiata, ho perso ogni stimolo. I colleghi pensano che io sia un’asociale arrogante - e in effetti lo sono, come quando ero al liceo linguistico -, i ragazzini sono degli ignoranti maleducati, il sistema scolastico che esiste qui è troppo schematico, sterile; per non parlare dell’ora all'andata e l'ora a ritorno nella metro per raggiungere la scuola. Mi sento stanca. Mi sento così stanca… che mi sono trasformata in mia madre. Sono acida e severa con tutti i bambini, e questo atteggiamento me lo porto fuori dalle mura scolastiche. Dura, giudicante, insensibile, nevrotica, e trascurata. La necessità di sentirmi da esempio mi porta ad essere una specie di automa buono, privo di creatività e sensualità. Una maestra. Io non voglio più insegnare nulla a nessuno, non voglio più sacrificarmi per nessuno, voglio essere me stessa, con tutti i miei difetti, ed essere amata per quello che sono. Perchè io lo faccio… voglio bene a tutti anche con i loro difetti…
Vorrei tornare a lavorare nell’ambito turistico, hotel o ufficio. Stavo pensando alla guest relations negli hotel o la travel agent (anche se per quello bisogna studiare non so quale programma), l’accompagnatrice turistica… insomma qualcosa di più dinamico, libero, interessante; che si addica più al mio carattere curioso, in continuo movimento. - Tanto di farsi una famiglia qui, non se ne parla. - Voglio di nuovo stare fra gente simpatica, sorridente, un po’ matta, interessante, umile. Gli inglesi nelle scuole sono falsi, seriosi, inavvicinabili, e mi fanno sentire sempre inadeguata, diversa. Lavorare nell’hospitality era poco stimolante perché non legato molto all’ambito culturale, ma di sicuro ti riempiva la giornata, due risate, due chiacchiere, ed era andata. L’uniforme e i bei ragazzi in uniforme… ma questa è un’altra storia. La spensieratezza. Forse ora che ho più esperienza in altri campi, potrei apprezzare di più un lavoro del genere, senza sentire di aver sprecato i miei studi. Perché sono un’insegnante adesso, posso sempre fare lezioni online a mio piacere. Solo non full time. Posso tradurre per il turismo, se decido di tornare nel campo. Devo solo migliorare nell’organizzazione e nelle competenze informatiche (che per me è un bello scoglio). E forse studiare digital marketing, aprire un sito web sui viaggi… col turismo si possono fare mille cose. Voglio riprovarci. Devo solo capire quando. Devo solo trovare il coraggio di lasciar andare.
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violet-in-my-life · 4 months
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Ti ho voluto così, come si vuole il sole che filtra tra le tapparelle a prima mattina. A righe. A tratti. Con rigetto e devozione.
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violet-in-my-life · 4 months
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Mi sono fatta un piercing, all’ombelico.
Non so perché ho scelto proprio l’ombelico, considerando che mi è sempre piaciuto sotto il labbro inferiore.
O forse sì.
Quest’altra storia - manco iniziata - fallita, mi ha di nuovo preso allo stomaco. Me lo ha sfondato. Ho ripreso a bere e a fumare, ho ripreso a piangere con gli occhi sbarrati nella notte con il cuscino in bocca.
Non ero pronta, eppure ho voluto riprovarci.
Non ero pronta, eppure pensavo stavolta fosse la volta buona, la volta in cui finalmente avrei condiviso questa città grigia con qualcuno, esplorarla insieme, colorarla, anche solo per qualche ora.
Eppure lo sentivo lì, proprio lì, nello stomaco, che qualcosa non andava; sentivo la sua oscurità arrampicarsi sul suo collo e incastarsi tra i denti di quel sorriso perfetto. Aveva gli occhi bui, lui; aveva gli occhi pieni di segreti indecifrabili. “Mi piacciono i gorilla” “Un giorno sono andato allo zoo e mi sono fermato a guardare il gorilla per un’ora, solo lui; non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso”.
Io ho paura dei gorilla. E da quando me ne ha parlato, ho iniziato a vederlo così: un gorilla sorridente.
Ho trovato una statua con un gorilla al centro di Londra, mi ci sono seduta sopra e mi sono fatta fare una foto. Gliel’ho inviata. Nessuna risposta. È stato quando ho capito che era finita - senza mai iniziare.
Così mi sono colpita lì, nello stomaco, dove ho il cuore - è caduto lì anni fa, un giorno qualunque, non so nemmeno quando precisamente. Ho lasciato che mi bucassero la pancia per farlo uscire, quel dolore ingiustificato, forte, troppo forte per cinque uscite senza nemmeno un bacio.
E mi sono concentrata su di me, finalmente, sul dolore fisico. Ho dormito a pancia in sù, con la mano a coppa sul piercing per proteggere quel buco, quello che mi stava liberando. Non ho pianto. Quella notte non ho pianto, sono stata forte, forte per me: dovevo guarire.
Sono passati cinque giorni, e il piercing fa meno male, il cuore ancora un po’, ma va bene così.
Fra due giorni arriveranno da Amazon un set di candele a forma di gorilla. Le avevo ordinate per San Valentino. Un gesto carino, nulla di più. Ma magari il corriere le perde per strada, magari si rompono in mille pezzi, magari le regalo a Steve l’homeless di Bow Road.
Magari le conservo, assieme alla rosa Lego che mi ha portato da Valencia. Li metto lì vicino nella scatola di cartone sotto il letto assieme a tutti i miei ricordi. Una rosa sola e un gorilla sorridente. Un’altra triste storia da raccontare.
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violet-in-my-life · 4 months
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E’ stata l’idea, e le risate, e il sorriso.. quel sorriso che avrei voluto possedere. E poi niente più. Solo piano al vento e un nome che dava speranza, per uno scherzo del destino: Damiano. Forse c’è stato un abbraccio.. no, due. E poi niente più. Poi niente più.
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violet-in-my-life · 5 months
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Resoconto 2023
Quest'anno mi si è spezzato il cuore quattro volte: i miei due nonni che sono andati via, F e V.
Ho preso una paura boia per gli esami di papà.
Ho ricominciato a fumare.
Ho viaggiato tantissimo:
Parigi, Siviglia, Grecia, Giappone.
Ho rifatto il Cammino di Santiago da sola.
Ho realizzato uno dei miei sogni: sono andata in Giappone!!
Ho cambiato casa e conosciuto due coinquilini fantastici: Pierpaolo e Gabriele.
Ho ricominciato a studiare giapponese.
Ho iniziato a praticare kick boxing.
Ho di nuovo i capelli rossi e la frangia.
Ho un nuovo tatuaggio: la luna.
Ho iniziato a lavorare come tutor di Leo, il figlio di Palak.
Ho un gruppo di belle amiche: Alessia, Valentina, Gaia.
Propositi 2024
Smettere di fumare
Continuare a studiare giapponese e arrivare ad un livello intermedio
Guadagnare molto di piu'
Migliorare il kick boxing e diventare piu' muscolosa
Rafforzare le amicizie a Londra
Applicare per la cittadinanza inglese
Lasciar andare chi non vuole darti un ruolo definito nella sua vita
Dormire di piu'
Bere meno alcol
Imparare a cucinare bene
Progredire lavorativamente
Fare almeno tre viaggi: due brevi e uno lungo (camper?)
Proteggiti e rispettati di piu': ricordati che il tuo tempo è prezioso
Prenditi cura del tuo corpo
Riprendere a cantare e suonare la chitarra bene
Riprendere a disegnare
Tatuaggio Marte
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violet-in-my-life · 6 months
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”Paura di te, delle nostre notti passate a passeggiare a vanvera per Roma, sai?, mi sembra che certe piazze e certe strade le abbiamo viste solo noi, non le ho più trovate. Mi hai portato in ristoranti sofisticati, ma dal Cinese ti sei fatto coraggio e m’hai baciato. Due giorno dopo ho provato a lasciarti: “Non funziona”, ti sei piantato sotto casa mia, hai pianto, hai detto “Aggiustiamola” e ci abbiamo provato. A insegnarmi come si tiene e si lascia tenere una mano ce n’è voluto, io bravissima a scansare, mi prendevi la mano, indicavi un’insegna e dicevi “tienimela fino a lì, manca poco”. Ho cominciato a cercare la tua mano prima che tu prendessi la mia. Abbiamo noleggiato cento film, non ne abbiamo seguito uno, abbiamo smesso di camuffare i nostri difetti, la discesa del mio naso, la tua altezza, i tuoi capelli arrabbiati, i miei più arrabbiati dei tuoi, il tuo ginocchio, la cicatrice che ho vicino all’orecchio, “bella questa malformazione” hai detto passandoci il dito sopra ed era come se la disegnassi tu in quel momento, ti ho detto “allora è una benformazione”. Abbiamo costruito un vocabolario nostro, di parole minuscole ed esagerate, di progetti fatti, un figlio coi capelli inevitabilmente arrabbiati e i denti a perle, tu gli insegni a guidare la macchina ma io gli dico di andare piano, io gli scrivo le favole ma tu gli spieghi come si sogna.”
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