Tumgik
vichela · 5 years
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LETTERA AD UN GIORNO QUALUNQUE
Caro giorno qualunque,
Questa mattina mi sono svegliata con i primi raggi di un sole estivo che filtravano tra le persiane. Illuminavano una stanza generalmente buia, rendevano sfuocati i contorni della camera, del letto, del cane che mi dormiva ai piedi. Non capivo se piovesse o se ci fosse il sole, non lo capisco mai in queste situazioni. Troppo buio per avere un'idea, troppo indefinibile per saper se alzarsi col piede giusto o per voler rimanere a poltrire un po' sotto le coperte. Uno dei gesti più rischiosi della mia giornata è quello di andare alla finestra e aprire le persiane, può regalarmi la gioia di un nuovo giorno se il sole è alto nel cielo blu così come la frustrazione di un'altra mattina di pioggia. Oggi c'è il sole e aprire le finestre sentendo cantare gli uccellini è stato meglio della colazione coi pan di stelle.
Ho spalancato le finestre e respirato a pieni polmoni; sai no, quei respiri in cui ad entrare in corpo non è solo l'aria, ma pura vita!
Sono andata subito in cucina e ho scaldato il latte, ci ho messo come sempre una marea di Nesquik e ci ho affogato dentro i miei enormi biscotti al cioccolato; sono una disordinata cronica e odio la quotidianità, ma anche io ho le mie piccole abitudini a cui, se posso, non rinuncio. La colazione è per me il momento più bello del risveglio, quel momento in cui l'aroma di latte e cioccolato investe delicatamente tutta la cucina ed il mio naso addormentato.
A colazione bevo il latte sempre nella solita tazza, una che un tempo era di mia sorella ma che lei non usa più, comprata in un negozietto di souvenirs vicino a Lucca. Sono passati anni, ma ancora me ne ricordo. C’era un gran sole quel giorno e lei decise di prenderla di colore giallo. Sarò pure una vagabonda instabile con l'animo sempre in viaggio, ma anche io ho le mie abitudini a cui, se posso, non mi sottraggo, e ogni mattina mi piace pensare che quella tazza mi sta aspettando in qualche angolo della cucina. Anche io avevo comprato una tazza a Lucca, in quel negozio che dava sulla piazza, ma la mia non è durata molto. Io distruggo tutto ciò che mi circonda, le tazze, gli affetti, i sogni. Tanto subito dopo ne faccio altri.
Vado in bagno e controvoglia accendo la luce: eccola. La mia immagine riflessa nello specchio che ogni mattina si mostra con imperfezioni ed una carnagione olivastra che odio. Mi odio. Ma fortunatamente sono troppo occupata a vivere per pensarci. Troppo proiettata verso gli altri per ascoltare le sciocchezze che mi dice la mente. Questa ingrata, due anni fa ci aveva provato a mettermi in ginocchio, mi aveva fatta dimagrire perché per lei ero più bella così, ma sembrava non bastasse mai; per fortuna il mio cuore ha reagito, la parte di me che si impone di battere sempre più forte ogni giorno che passa, quella che non smetterò mai di ringraziare, non mi ha abbandonata e mi ha presa per i capelli salvandomi dall'abisso e riportandomi a riva.
Metto quel velo di trucco che mi permette di non espormi troppo al mondo, di non sentirmi nuda davanti a persone che non voglio vedano tutta la mia fragilità. Vado sul balcone a prendere le scarpe e mi soffermo a guardare i campi, è meraviglioso. Sono ancora umidi di rugiada e il Sole li fa brillare, mi sento bene.
Prendo cellulare e cuffie e scappo fuori di casa, sono in ritardo, rischio di perdere il pullman, come ogni mattina.
Lo prendo per un pelo, salgo di corsa, accendo l’MP3 ed inizio ad ascoltare la musica. Passo da Jovanotti, ai Pink Floyd, a Bob Marley a De André. Ognuno con le loro parole e le loro note, sa regalarmi un buongiorno diverso.
Oggi, caro giorno qualunque, dal finestrino di un autobus penso sia una giornata perfetta per viaggiare, magari andare al mare, con una coperta, sotto un molo, a leggere un bel libro, a piedi nudi nella sabbia, ascoltando solo il vento ed il mare in burrasca.
Caro giorno qualunque, c'è chi si alza ringraziando il cielo di essere ancora vivo. C'è chi si sveglia alla mattina con la voglia di essere già morto, per evitare di soffrire la fame, di patire le botte o le bombe, o le grida e la paura. C'è chi si alza con il suo sorriso migliore, pur sapendo di andare incontro a un normale inutile giorno qualunque. C'è chi si alza con la testa ancora a letto, c'è chi apre le finestre e vede il mare, chi abita sopra una strada traffica e invece che essere svegliato dagli uccellini è svegliato dai rumori delle macchine. C'è chi si sveglia per il pianto di un neonato e anche se ha sonno, quando vede quell'esserino che scalcia nella culla riuscirebbe a rimanere alzato tutta la notte solo per meravigliarsi ogni secondo di come sia bella la vita. C'è chi si alza quando tutti stanno ancora dormendo, e chi si addormenta quando tutti si stanno svegliando. C'è chi non si sveglia più e allora chissà che bel sogno che starà facendo. C'è chi si sveglia con un bacio, e la bella addormentata è solo un cartone da bambini. C'è chi si alza con la sveglia del cellulare e l'unica cosa da dire è “ancora cinque minuti...”. C'è chi non capisce che la notte è fatta per dormire e il giorno per vivere, ma uno prende un po' quello che vuole dalla vita. Dopotutto un giorno qualunque, è il giorno migliore per svegliarsi felici.  
Michela Bertuletti.
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vichela · 7 years
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Di quella triste giornata di tanti anni fa nei miei lontani ricordi da bambino ci sono scolpite le lacrime di mia madre.. era il 9 Maggio del 1978 quando fu ritrovato il corpo di Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse.. Ricordo quel corpo incurvato.. quell'immagine della Renault 4 con il portellone aperto è incisa nella mia mente.. Ma in quel triste 9 Maggio del 78’ veniva ritrovato anche il corpo straziato di Peppino Impastato.. Di quella scena non ho ricordi.. allora la sua morte passò in secondo piano.. Parlare di mafia era quasi un tabù.. e fra le ipotesi della sua morte si pensò addirittura ad un suicidio.. Aldo Moro e Peppino Impastato erano due uomini diversi.. vivevano in due realtà diverse.. avevano due ideali politici diversi ma erano due uomini che combattevano la stessa battaglia.. due uomini che credevano nella giustizia e il cui destino si incrociò tragicamente in quel lontano 9 Maggio del 1978.. Due uomini uccisi due volte.. traditi da quello Stato in cui credevano..
Per non dimenticare @struruso
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vichela · 7 years
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Breakfast in Barcelona 
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vichela · 7 years
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This city never sleeps
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vichela · 7 years
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Orange is the new black
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