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veronicasatti-blog · 5 years
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Bruce Lee - Esprimere se stessi
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veronicasatti-blog · 5 years
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veronicasatti-blog · 5 years
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“Io che aspettavo e non me l'aspettavo Stammi vicino e tienimi lontano.”
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veronicasatti-blog · 5 years
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SPERO CHE LEGGIATE LA MIA RECE MOLTO EASY SU...
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veronicasatti-blog · 5 years
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ASSASSINATION NATION
OK! ho appena finito di vedere I Still See You con Bella Thorne e per me è un bel NO!!! ma oggi ho visto un altro film sempre con la mia adorata Bella cioè ASSASSINATION NATION: una feroce satira sull’America ma ancor di più su questi anni dove diventiamo sempre più alienati e sempre meno umani. La storia è incentrata principalmente su quattro ragazze con protagonista Lily (Odessa Young), le ragazze e i suoi amici frequentano l’ultimo anno di liceo nella cittadina di Salem e come tutti i giovani, rispecchiando anche una amara realtà, passano il tempo a postare selfie di dubbio gusto, o mandarsi foto ben poco equivoche e via dicendo fino a quando un misterioso hacker non inizia a entrare nei dispositivi di tutti i cittadini, svelando cosi i più intimi segreti e scatenando una follia omicida e di una violenza che mi ha ricordato un po The Purge conosciuto in Italia come La Notte del Giudizio. Il film di Sam Levinson, giovane regista di Another Happy Day, è un manifesto dell’irreversibile declino dell’occidente. Ho amato profondamente il nichilismo e la furia distruttiva in un crescendo quasi apocalittico, la stessa formula di Black Mirror ma con modo diversi, possiamo ritrovare quella verità che nessuno vuole vedere, a me capita spesso e ormai sempre più spesso di vivere e fermarmi per dire: “cazzo mi sembra di essere in una puntata di black mirror”, l’effetto di Assassination Nation è solo un cambiare gli addendi, lo guardavo e pensavo “cazzo la gente arriverà a tutto questo sono sicura che c’è già gente svitata cosi” quindi il risultato non cambia: [SPOILER ALLERT] perché dico tutto questo perché ho trovato il film molto acuto nel rappresentare la veemenza della gogna mediatica, oggi i processi si fanno sui social e in tv non più nelle aule di tribunale, infatti è il caso del sindaco (repubblicano e contro la comunità LGBTQ) della città che nell’hackeraggio di massa viene compromesso da foto di lui vestito da donna o nudo mentre si masturba, si spara un colpo in testa quando lo vediamo in una sala con una luce puntata in faccia, non si vedono le persone ma si sentono delle voci che inveiscono contro di lui come se fossero dei profili fake su Instagram che riversano il loro odio nei commenti più crudeli. Il secondo caso è quello del preside della scuola che viene accusato di pedofilia per una foto della figlia trovata nel suo computer. La presunzione di colpevolezza, non necessita di alcuna prova, chi ne è accusato è rovinato e non può in alcun modo difendersi, la verità in fondo non importa. Sottile, crudo e geniale il montare di un caso mediatico, che si nutre di notizie su giornali, in TV e sui siti web, ma anche di tweet e social media. Il processo in cui un normale individuo, un educatore ammirato e stimato per anni, si trasformi in un mostro, senza nemmeno lasciargli il beneficio del dubbio, è inquietante quanto profondamente vero. La spettacolarizzazione della società ha raggiunto ormai il proprio apice e conta solo ciò che appare. In tutto ciò incomincia a insorgere una violenza inumana però legittimata perché con la verità “sono state rovinate” le vite delle persone che conducevano una esistenza costruita sull’ipocrisia, lasciatemelo dire questo è qualcosa che succede molto spesso ma azzarderei a dire anche un sempre. Le quattro ragazze si muovono tra il finto perbenismo degli adulti e la successiva carneficina che li ha trasformati in mostri, o forse ha solo tirato fuori il mostro che già era nato a causa della frustrazione di non voler avere una vita sincera per paura del giudizio altrui. Una delle parti chiavi del film che ho notato subito sono stati i dialoghi tra la famiglia di Lily dove il padre parlava di inquietudine nel vedere la figlia nuda già a due anni, riferito allo scandalo del preside, mentre Lily spiegava che nella nudità non per forza ci dovrebbe essere sesso o perversione ma dipende da come siamo e vediamo noi le cose, il padre è molto alterato e assolutamente contrariato dalle idee della figlia che si alza e se ne va, entra cosi in gioco una battuta che mi ha fatto subito pensare detta dal fratello: “avete visto quel video dove una famiglia di 7 persone viene mangiata viva durante un safari?” i genitori sono impassibili davanti a questo, non li turba minimamente, ma alla risposta del padre che dice di non aver visto il video il ragazzo risponde che lo trovava divertente e ancora una volta i genitori rimangono totalmente disinteressati dal fatto che un ragazzino di 13 anni trovi divertente veder morire 7 persone sbranate vive, ma è peggio un’ipotetico scandalo legato a una sicuramente non certo(e nel film lo fanno capire bene) caso di pedofilia che assolutamente gravissimo ma lo è anche avere un figlio che vive un omicidio con cosi tanta spensieratezza. Con questo vi ho detto molto ma non vi dico il finale che ho trovato GENIALE...molta gente non è più abituata a leggere ma io comunque amo scrivere e spero di non avervi annoiati e spero che guardiate questo film e ascoltiate attentamente il monologo finale della protagonista. Con la speranza che abbiate letto fino qua e quindi fino alla fine... a presto Veronica. 
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