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trishacerchiaro · 4 years
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Emergenza Covid-19
Coronavirus. Pandemia. Paura. Tre parole. Tre parole che, nelle ultime settimane, sono diventate quasi sinonimi. Tre parole che stanno facendo crollare il mondo, il nostro paese, l’economia, la sanità, migliaia di morti… Attualmente, in Italia i positivi sono 62.013, il 27 Marzo, di cui 8.215 deceduti e 10.361 guariti. Si potrebbe dire che i guariti superano le persone decedute; esatto, persone non numeri, ma padri, madri, fratelli, nonni, zii, amici, vicini di casa, conoscenti.. Ci hanno lasciato, da soli sul letto di un ospedale o della propria abitazione, senza poter dire addio ai proprio cari, senza poter dare un ultimo abbraccio, un ultimo bacio, e, poi, l’ultimo respiro… Mi è stato chiesto cosa penso in merito a questa situazione di emergenza. Bene.
La situazione attuale comprende: persone chiuse in casa dalla fine di febbraio, senza lavorare e senza stipendio, senza vedere nulla e nessuno; altre in quarantena da due settimane; altre ancora obbligate a proseguire la loro attività lavorativa in quanto necessaria, mettendo a rischio la propria salute; infine, soggetti che non hanno compreso nulla di ciò e continuano ad uscire di casa tranquillamente, nonostante controlli e ammende, in quanto rispettare l’unica cosa che ci è stata chiesta, ossia stare a casa, evidentemente, è chiedere troppo. In questo ultimo caso, mi riferisco a persone che in una notte sono scappate dalla Lombardia, diventata zona rossa, contagiando anche il sud Italia; mi riferisco ai soggetti che hanno osato dire: “Noi abbiamo l’alcool che ci protegge..” oppure “Nessuno può dirmi che non posso uscire di casa, altrimenti impazzisco, quindi esco lo stesso..”. Ovviamente, senza pensare al personale sanitario chiuso negli ospedali e nelle strutture da settimane, stanche, senza vedere la propria famiglia, mettendo a rischio la propria salute ed, inoltre, con la consapevolezza di dover scegliere chi salvare, a causa dei frequenti tagli alla sanità nel tempo. Infatti, non sono presenti posti letto a sufficienza, macchinari, respiratori, personale medico e strutture; di conseguenza, la sanità italiana sta crollando, in parte colpa del nostro governo.
Premetto che la causa è un virus sconosciuto, modificato dall’originale Coronavirus, ma consapevoli della sua pericolosità sicuramente, a seguito di quanto accaduto in Cina. Sinceramente? Ritengo che il governo avrebbe dovuto reagire in modo differente, sin dall’inizio, ossia chiudere tutto per 2/3 settimane, in modo che il contagio si sarebbe ridotto di gran lunga, evitando di raggiungere questa cifra esorbitante di contagi, evitando il crollo sanitario ed economico. Oltretutto, molteplici aziende non sarebbero obbligate a rimanere chiuse per un mese o più, in quanto la probabilità che anche ad Aprile resteranno chiuse è alta. Il governo ha specificato che le scuole, le università e le aziende devono digitalizzarsi, non prendendo in considerazione che molte imprese non possono fornire a tutto il personale il materiale necessario per svolgere il lavoro da casa, per cui sono state costrette a lasciare senza lavoro i propri dipendenti, alcuni in ferie, altri in cassa integrazione o, addirittura, sospensione del contratto. In sostanza, il nostro paese sta precipitando.
La nota positiva, è rappresentata dal fatto che Conte abbia attaccato duramente la lentezza dell’Europa, e i tatticismi, in un momento nel quale servono risposte veloci al Coronavirus e alle conseguenze, soprattutto dal punto di vista economico, come riportato sul quotidiano ” la Repubblica”. Tuttavia, dopo 6 ore di discussioni accese, si è concluso l’ accordo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, che prevede la presentazione di proposte di lungo periodo da parte del presidente della commissione e del presidente del consiglio europeo, entro due settimane. A seguito del comportamento assunto nei confronti dell’Unione Europea, ammiro Conte per la sua determinazione e la sua volontà nell’uscire al più presto da questa situazione di emergenza, paragonata al secondo dopo guerra.
Per quanto mi riguarda, dall’8 Marzo mi trovo costretta a stare in casa, uscire solo per effettuare la spesa o recarmi in farmacia con l’autocertificazione, all’interno del Comune di residenza, in dotazione di mascherina e guanti in lattice, come tantissimi altri. Trascorro le giornate, cucinando, pulendo casa, leggendo, scrivendo (in quanto al momento mi è stato sospeso il contratto a causa dell’emergenza), giocando con il mio cagnolino, guardando la televisione, facendo palestra e videochiamando le persone che più mi mancano, ritenendomi fortunata di dover stare in casa e non in ospedale. Nonostante il difficile periodo, che io e tutti gli italiani stiamo passando, sto cercando di apprezzare questo momento di solitudine per rilassarmi, per riflettere sul percorso compiuto fino a qui, ed, eventualmente, come agire su molteplici aspetti, una volta terminato questo periodo.
Sono sicura che tutto questo finirà, che racconteremo ai nostri figli i giorni chiusi in casa, con la paura anche di andare a fare la spesa, delle mascherine e guanti necessarie per uscire di casa, di cartelloni appesi dai balconi con scritto “andrà tutto bene”, di persone che cantavano dalla finestra tutte insieme, delle videochiamate lunghe ore, della pizza fatta in casa, delle donazioni effettuate agli ospedali, di come abbiamo cercato di aiutarci l’un l’altro, soprattutto verso gli anziani, e della speranza di poter ritornare alla vita di ogni giorno, alla normalità, come prima. Ma siamo sicuri che tutto tornerà come prima? Molto probabilmente, ci saranno persone che non vorranno tornare alla loro vita precedente, persone che cambieranno lavoro, persone che diranno addio al coniuge o al partner, persone che metteranno al mondo un figlio, chi si sposerà, chi inizierà a credere in Dio o chi smetterà, chi fisserà nuove priorità, chi si ritroverà e chi si allontanerà, chi apprezzerà ciò che possiede, chi apprezzerà il tempo e l’amore presenti nella propria vita.
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trishacerchiaro · 4 years
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Mamme single
Il fenomeno delle "Mamme single", per scelta o per caso, è un fenomeno sociale che tende sempre di più ad incrementare, ossia donne che si trovano a crescere uno o più bambini da sole, in un percorso complesso, con note positive e negative, a livello economico, psicologico e sociale. Secondo l'ISTAT, in Italia, le famiglie monogenitoriali sono un milione e 34 mila, ovvero un sesto delle famiglie italiane in cui è presente un minore e, nell' 86,4 % dei casi, si tratta di mamme single. Viene, successivamente, ramificato in madri separate (57,6 %), madri nubili (34,6 %) e madri vedove (7,9 %), specificando che il 63,8 % delle mamme single risulta con occupazione lavorativa. Questi riportati, sono percentuali che rispecchiano la realtà, ma non la completano.
Al mondo di oggi, uno stipendio, anche di un impiego a tempo pieno, non basta a soddisfare la necessità economica di una famiglia tra affitto, bollette, spesa, macchina.. Per questo, l'INPS, ha messo a disposizione agevolazioni differenti, tra cui il Congedo di maternità o paternità, assegni familiari e bonus. Certo, l'importo di alcuni di essi variano in base all'ISEE, quali bonus bebè o assegno di natalità, altri invece sono indipendenti dall'ISEE, come Bonus Mamma domani. Queste agevolazioni sono un vero aiuto a livello economico, soprattutto per le mamme, ma dal punto di vista psicologico e sociale?
Generalmente, nella vita di una donna al mondo di oggi, sono presenti molteplici difficoltà e pensieri: ricordiamo la pulizia della casa, il lavoro, la ceretta, i capelli, cercare di essere in forma, spesso andando in palestra, la vita sociale, le problematiche dei figli come i compiti di scuola, lo sport, il catechismo, i loro problemi di cuore e amicizia. Analizzando la vita del modello di mamma, in sostanza, dovrebbe essere bella, brava, eccellente nella casa e nel lavoro, e assumere la funzione di psicologa per figli e marito, essere pronte a qualsiasi evenienza e non errare mai. Tutto ciò, può sovraccaricarsi alla condizione di essere l'unico genitore e non poter contare su nessun aiuto. Onestamente, chi di voi ha mai parlato con una mamma single chiedendo come si sente, cosa affronta ogni giorno la situazione in casa, nella società, al lavoro, nell'intimità? Secondo recenti studi, un genitore single, in particolare la figura femminile, risulta essere più soggetto a momenti di crisi, isolamento, solitudine, portando il genitore a chiudersi in sé stesso e a spendere le proprie energie nel lavoro e nel rapporto con i figli. Questo può degenerare fino alla prosciugazione, cercando di nascondere sentimenti come frustrazione, delusione, paura, rabbia, la consapevolezza di sentirsi ferita da una persona che sosteneva di amarla e poi l'ha tradita, oppure un uomo violento o delinquente... Insomma, bisogna avere tanto coraggio, la forza di reagire, andare avanti e cercare di farcela da sola, dato che la società non aiuta.
Nel contesto sociale, notiamo che queste mamme vengono spesso criticate, giudicate, magari per gelosia o scetticismo, osservate e messe continuamente alla prova. Per esempio, nel mondo religioso i genitori separati e divorziati non possono prendere l'ostia, il corpo di Cristo, anche se non si comprende come la vita privata possa mettere in discussione la fede religiosa... Nella società, possiamo affermare che, quasi tutti noi, siamo stati testimoni di frasi quali: "pensa solo a lavorare e non ai figli"; oppure "si fa mantenere, non ha voglia di fare nulla"; oppure "porta sempre i figli tardi a scuola"; oppure ancora "non puoi fare carriera, essendo mamma hai poco tempo e nessun aiuto..." e altri molteplici esempi. Senza riflettere effettivamente sulla realtà della situazione, si tende a criticare e disprezzare quello che queste guerriere debbano affrontare oggigiorno.
Sebbene sia un cammino complesso, vi sono anche aspetti positivi, come la soddisfazione del raggiungimento dell'obiettivo, quindi di crescere i propri figli da sola, senza escludere la possibilità di poter prendere determinate decisioni al fine di educare senza scontrarsi con l'altra parte, quindi essere l'unico potere decisionale all'interno della famiglia. Il "potere" in questione, può incrementare la sicurezza e la consapevolezza di essere libere e indipendenti, di poter raggiungere qualsiasi obiettivo.
Ma a questo punto, qual è il segreto per andare avanti e crescere questi bambini con mille difficoltà? Molte mamme, sostengono che l'amore che provano per i figli e il rapporto con essi, siano la chiave del loro successo, la chiave che spinge ad andare avanti.
Concludendo, essere mamme single non è un compito semplice, ma richiede molta forza e coraggio. Queste donne dovrebbero sentirsi orgogliose per ciò che sono, non ostacolate dal mondo attorno, ma vedersi come le descrivono i loro figli, delle grandi Donne.
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trishacerchiaro · 4 years
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Il Codice da Vinci, un Thriller di Dan Brown.
Il Codice Da Vinci, un Thriller di Dan Brown, un libro che mi ha catturata sin dalle prime pagine.. Un libro che fa riflettere, un libro che apre gli occhi e la mente... Un libro da non dimenticare così facilmente...
Sintatticamente parlando, il lessico compare molto semplice, nonostante l'autore  sia un professore, probabilmente per rendere facilmente accessibile la lettura a tutti. La narrazione risulta scorrevole e piacevole, articolata in un mix di genere thriller, giallo e storico, con molteplici colpi di scena che, quasi, "obbligano" il lettore a tenere gli occhi incollati al libro e senza fiato! Personalmente trovo sia stato uno dei libri più belli e rivoluzionari della storia moderna, che spinge ad una riflessione personale sul mondo cattolico e artistico. Difatti, l'autore sottolinea che questa è un'opera di fantasia, quindi fatti, personaggi e luoghi sono invenzioni del narratore, mentre, tutte le descrizioni di opere d'arte e architettoniche, di documenti e rituali segreti rispecchiano la realtà. Non manca, di conseguenza, l'indignazione della Chiesa e dei credenti che non accettano la messa in discussione della vita di Gesù Cristo, come uomo con sentimenti e rapporti intimi con una donna, ma anche dell'importanza che esso aveva attribuito a Maria Maddalena. Riflettendo, nel corso della storia e tutt'oggi, la Chiesa ha sempre agito per scopi di lucro, potere, e ricchezze che, in realtà, Gesù e i discepoli non hanno mai voluto, come riportato nei vangeli.. Molteplici sono le azioni che la Chiesa ha messo in atto per cancellare documenti, credenze e usanze che reputava sbagliate, in quanto contro di essi, contro i vangeli "ufficiali" scelti da lei stessa e la Bibbia. Come? Per esempio, il pentacolo, simbolo magico consistente in una stella a cinque punte, venne tuttavia interpretato come diabolico dalla Chiesa cattolica ed associato ad una forza oppositrice a Dio. Nell'antichità invece, il pentacolo era ampiamente utilizzato come simbolo sacro legato alla Dea Venere, incarnazione della forza, della bellezza e della sessualità mistica.. Questo, come molti simboli pagani, risultano essere variati dalla Chiesa a suo piacimento, per incrementare fedeli, il popolo cattolico ed acquisire potere... Così come i vangeli, perché rendere ufficiali solo quattro di essi? Perché riscrivere il testamento da Antico a Nuovo? Concludendo, come possiamo fidarci appieno, oggigiorno, di ciò che ci è stato insegnato? Di ciò che ci hanno fatto credere sia giusto o sbagliato? Perché, ad eccezione delle suore, gli uomini di Dio, secondo la Chiesa, debbono essere uomini e non donne? Per paura di rivelare la realtà nascosta? Per paura di perdere, di conseguenza, potere? Dubito che avremo risposte specifiche a breve, ma intanto consiglio di riflettere vivamente, su quello che ci è stato insegnato e quello che osserviamo ogni giorno, sul bene e male.
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