Supponete di aver invitato a cena per venerdì Angela, una vostra amica afroamericana di passaggio per l’Italia. Qualche giorno prima, diciamo martedì, cenate – sempre a casa vostra – con un’altra amica, Anna, bianca ed europea come voi. Anziché farle il solito risotto al parmigiano, vi lanciate in uno spettacolare risotto al nero di seppia.
La cosa viene alle orecchie di Angela, l’amica nera d’oltre oceano, che dagli Stati Uniti vi fa sapere che no, lei a casa vostra non intende più mettere piede. Ha saputo della vostra cena con Anna e del risotto al nero di seppia, “una pratica razzista e arcaica, che non ha diritto di cittadinanza nella società moderna”. Lei da voi a cena non verrà più, per rappresaglia.
Se vi capitasse, che cosa fareste? Personalmente penserei che la mia amica Angela ha perso la testa, o ha un esaurimento, o sta scherzando.
Invece no. La Fondazione Arena di Verona, che organizza gli spettacoli nel meraviglioso anfiteatro di quella città si è trovata in una situazione simile, ma ha preso molto sul serio la faccenda.
I fatti. Nel mese di luglio il soprano Anna Netrebko interpreta il ruolo di Aida, principessa etiope, nella celebre opera di Verdi. Come di consueto, dovendo mettere in scena un personaggio nero, ed essendo Anna Netrebko bianca, si ricorre a (truccarne di nero la faccia).
Pochi giorni dopo, dovrebbe andare in scena la Traviata, con il soprano Angel Blue, afroamericana nel ruolo di Violetta. Ma lei (...) disdice sdegnosamente l’invito, perché qualche giorno prima l’Arena di Verona, in altra opera (Aida) e con altra interprete (Anna Netrebko) è ricorsa al blackface (...).
La ragione? Secondo Angel blue la pratica è razzista: “L’uso del blackface in qualsiasi circostanza, artistica o meno, è una pratica basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna”.
La cosa curiosa, in tutta questa storia, è la reazione della Fondazione Arena di Verona. Anziché rivendicare l’autonomia artistica della regia (peraltro firmata da Zeffirelli), e il pieno diritto delle istituzioni di operare entro una tradizione culturale, arcaica o meno che essa risulti agli occhi di qualcuno, i responsabili della Fondazione hanno ritenuto di doversi giustificare, con argomenti invero penosi: non avevamo intenzione di offendere (come se una persona sana di mente potesse offendersi), l’allestimento è di 20 anni fa (e allora?), se vieni a Verona “potremo dialogare in modo costruttivo partendo proprio dalle tue riflessioni”.
Ma giustificarsi equivale ad ammettere che aver fatto il risotto con il nero di seppia a Anna possa essere offensivo per Angela. Mentre la vicenda dimostra solo due cose molto semplici.
Primo, che il politicamente corretto riesce a “scalare impensabili vette di stupidità”, come giustamente ha osservato Cesare Cavalleri su “Avvenire”.
Secondo, che l’accusa di razzismo, per quanto pretestuosa, campata per aria, priva di sostanza o stupida sia, ha uno straordinario potere intimidatorio. Chiunque la subisca, si sente tenuto a fornire giustificazioni, se non a confessare la sua colpa, come accadeva nei processi staliniani.
Brutta faccenda. Non poter ridere del ridicolo è un segnale inquietante, e inequivocabile, di una civiltà che sta smarrendo sé stessa.
via https://www.fondazionehume.it/societa/follemente-corretto-7-nero-di-seppia/
Luca Ricolfi la tocca fin troppo piano sulle fisime pol.corr. autodistruttive peggio dei preti, in voga tra le elite culturali vigenti; quando piuttosto un sincero, spontaneo e pubblico MA VAI A CAGARE alla sopranetto nera d'invidia verso la Netrebko che mai arriverà ad essere, chiuderebbe molto più degnamente e in modo educativo l'episodio.
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Indice Colorama
001 neve
002 latte
003 colomba
004 albino
005 alabastro
006 orso polare
007 cotone
008 betulla
009 falena bianca
010 biacca
011 marshmallow
012 zucchero filato
013 maialino
014 rosa pastello
015 rosa
016 fiori di ciliegio
017 garofano
018 rosa gambero
019 rosa fenicottero
020 sol levante
021 melograna
022 rossetto
023 fuoco
024 rubino
025 sangue di bue
026 rosso toscano
027 carminio
028 rosso cardinale
029 papavero
030 cremisi
031 rosso ferrari
032 rosso cartellino
033 rosso inglese
034 mogano
035 rosso marte
036 terra battuta
037 stimmi di zafferano
038 arancione
039 carota
040 pel di carota
041 fulvo
042 ambra
043 pelo di cammello
044 terre d'ocra
045 cachi
046 greige
047 beige
048 guscio d’uovo
049 rosa del deserto
050 seppia
051 curcuma
052 giallo indiano
053 caterpillar
054 bic
055 tuorlo
056 giallo scuolabus
057 girasole
058 polline
059 giallo canarino
060 avorio
061 giallo zolfo
062 lucciola
063 verde kiwi
064 cimice verde
065 verde rabbia
066 clorofilla
067 verde bottiglia
068 verde inglese
069 cedro azzurro
070 verde lincoln
071 verde di parigi
072 glauco
073 lichene
074 celadon
075 verderame
076 acquamarina
077 latte glaciale
078 limonata alla menta
079 viola liturgico
080 azzurro tiffany
081 celeste
082 turchese
083 laguna blu
084 blu anatra
085 rana blu
086 blu marina
087 lapislazzuli
088 tuta da lavoro
089 avio
090 blue jeans
091 blu iceberg
092 blu cielo
093 caschi blue
094 blu pastello
095 fiordaliso
096 blu tuareg
097 lupino selvatico
098 indaco
099 blu mezzanotte
100 violetto
101 ametista
102 violetta di parma
103 viola liturgico
104 legno di brace
105 malva
106 magenta
107 rosa messicano
108 barbabietola
109 porpora
110 frutti rossi
111 scarabeo nero
112 nero di china
113 blu petrolio
114 bandiera nera
115 kajal
116 grigio 1
117 nero carbone
118 pantera nera
119 bruno mummia
120 bruno
121 cacao
122 cacca
123 liquirizia
124 grafite
125 basalto
126 gatto certosino
127 balenottera azzurra
128 rosa mountbatten
129 grigio ghiaia
130 grigio cenere
131 perla
132 fior di sale
133 chiaro di luna
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OPALEROSA, una fragranza molto sensuale, con importanti note di Rosa nera Baccara e Oud pregiato.
Questa sensuale armonia si unisce a note di bergamotto, violetta e patchouli, un’esplosione di femminilità, nonostante ciò questa può essere anche definita una fragranza genderless, perché sulla pelle maschile assume altre sfumature olfattive e si trasforma in una sensualità diversa e profonda.
Opalerosa si lega magicamente al ricordo di un viaggio indimenticabile di Fabrizio Tagliacarne.
Proprio durante le “Feste di Primavera”, in Oman ha potuto assistere ad uno spettacolo inconsueto: a Jabal Akhdar, una delle cime dell’Hajar, sui plateau verdeggianti, fioriscono le “Rose”.
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E' SUCCESSA UN'ALTRA ROBA GRAVISSIMA!!!
Essendo ora adolescente, la Lupaggine di Moon si può manifestare nella sua forma completa (orribile, come potete vedere).
Moon ha passato la sua prima notte da lupo a correre di qua e di là nei boschi, in preda allo shock e alla paura di quello che le stava accadendo.
La mattina dopo, è tornata normale, ma ovviamente la madre l'ha vista rientrare in casa da fuori, tutta tumefatta e stanca, e si è preoccupata.
"Moon, che ti è successo? Sei stata fuori tutta la notteeee???"
Moon si è ritrovata circondata dalla madre e la sorella pronte lì a farle l'interrogatorio, e lei che non sapeva cosa dire.
Si è inventata qualche cazzatella, del tipo "un'amica mi aveva invitato a dormire da lei, abbiamo bevuto un pochino, per questo mi vedete così"
Violetta ovviamente incazzata nera l'ha messa in punizione, ma meglio così piuttosto che dirle che era diventata un lupo mannarolox.
Chiariamo un cosa per il bene dello storytelling: Moon si è sempre vergognata molto della sua Lupaggine, perché è l'unica della sua famiglia ad aver ereditato questa condizione, e si sente diversa dalle altre sorelle maghette.
La madre poi ci ha messo il carico da novanta: ogni volta che Moon mostrava sintomi di Lupaggine, lei li giustificava con "vabbè dai, questi comportamenti sono normali alla tua età, va tutto bene, non hai nulla", e cercava sempre di sviare il discorso.
Per questo Moon ora non si sente pronta a dire alla madre di questa cosa, ma forse alla sorella sì, chissà... :-)
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“ Il signor Wonka era apparso tutto solo subito dietro il cancello della fabbrica.
Che ometto straordinario!
Portava una tuba nera in testa.
Indossava una giacca a coda di rondine di un bellissimo velluto color prugna.
I pantaloni erano verde bottiglia.
I guanti grigio perla.
In una mano teneva un bel bastone da passeggio dal manico d’oro.
Una piccola, elegante barba a pizzetto gli ricopriva il mento. E gli occhi - gli occhi erano di una luminosità meravigliosa. Sembravano continuamente sfavillanti e scintillanti. L’allegria e il riso gli illuminavano il volto.
Che aspetto vivace! Appariva così sveglio e pieno di vita! Continuava a fare piccoli scatti con la testa, ammiccando di qua e di là, e cercando di afferrare tutto con gli occhietti vispi e luminosi. La vivacità dei movimenti lo rendeva simile a uno scoiattolo, un vecchio scoiattolo furbo che guizza da un albero all’altro.
All’improvviso cominciò a saltellare a passo di danza sulla neve e, rivolto ai cinque ragazzi raggruppati vicino al cancello, allargò le braccia e sorridendo gridò: «Benvenuti, miei piccoli amici! Benvenuti nella mia fabbrica!».
La sua voce era acuta e melodiosa. «Venite avanti uno per volta, per favore» gridò, «e portate i vostri genitori. Poi mi farete vedere i Biglietti d’oro e mi darete i vostri nomi. Avanti il primo».
Il ragazzone grasso si fece avanti. «Sono Augustus Gloop» disse.
«Augustus!» esclamò il signor Wonka, afferrandogli la mano e scuotendola su e giù con una forza tremenda. «Mio caro ragazzo, che piacere vederti! Lietissimo! Incantato! Felicissimo di averti con noi! E questi sono i tuoi genitori? Che piacere! Venite! Venite! Esatto! Entrate pure!». Era evidente che il signor Wonka era emozionato quanto tutti gli altri.
Si fece avanti una delle ragazze: «Mi chiamo Veruca Salt».
«La cara Veruca! Come stai? Che piacere! Tu sì che hai un nome interessante, no? Ho sempre creduto che la verruca fosse una sorta di porro che si forma sotto la pianta del piede! Ma mi sbagliavo, vero? Come ti sta bene quella graziosissima pelliccia di visone! Sono felice che tu sia potuta venire! Diamine, che giornata emozionante ci aspetta! Spero tanto che ti divertirai! Anzi ne sono sicuro! Sicurissimo! Questo è tuo padre? Come sta, signor Salt? La signora Salt, suppongo. Estasiato! Si, il biglietto è del tutto regolare! Entrate pure, prego!»
Altri due ragazzi, Mike Tivù e Violetta Beauregarde, si fecero avanti per mostrare i rispettivi biglietti e per farsi quasi staccare le braccia dal tronco dalle energiche strette di mano del signor Wonka.
E, alla fine, una vocetta nervosa sussurrò: «Sono Charlie Bucket».
«Charlie!» esclamò il signor Wonka. «Bene, bene, bene! Eccoti qui dunque! Tu sei quello che ha trovato il biglietto solo ieri, vero? Sì, sì. Ho letto tutti i particolari sui giornali del mattino! Appena in tempo, mio caro ragazzo, appena in tempo! Ne sono felicissimo. Veramente molto contento per te. E questo è… tuo nonno? Piacere di conoscerla, signore. Quale onore! Felicissimo! Estasiato! Ordunque! Benone, tutto a posto! Ci siamo tutti? Cinque ragazzi? Sì! Bene, bene! Vogliate seguirmi! La nostra visita sta per cominciare! Mi raccomando, state uniti! Vi prego di non allontanarvi dal gruppo! Mi dispiacerebbe tanto perdere qualcuno di voi sin dall’inizio! Per carità, sarebbe un bel guaio!»
Charlie gettò uno sguardo alle sue spalle e vide il pesante cancello di ferro che si richiudeva lentamente. Fuori, la folla continuava a spingere e a vociare. Charlie rivolse un’ultima occhiata a quella massa brulicante, poi, quando i battenti si chiusero con fragore, qualsiasi vista del mondo esterno scomparve. “
Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato, illustrazioni di Quentin Blake, Adriano Salani Editore s.r.l., Firenze (Traduzione di Riccardo Duranti; collana Gl’Istrici d’oro), 2007¹⁰; pp. 77-80.
[ Edizione originale: Charlie and the chocolate factory, Allen & Unwin Publishing, 1964 ]
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can you describe your ocs aesthetics in like 3-5 words? also, do you have a pinterest perhaps i can follow! thank you, love your clowns
AAAAA that’s a lot of pressure! but THANK YOU so much 🥺🥺 me and my clowns are doing our best and i’m glad to see people like it! ok, also i do have a pinterest here! as for the mini aesthetic descriptions, 3-5 words is so short, but let me do my best (and cheat a bit with it oops):
aysun izar (sw: the mandalorian) - metallic, red and white, high fashion, fancy gamblingvioletta haines (fallout 4) - glossy reds, toxic bottle blonde femme fatale with cigarettesdelilah frye (far cry 5) - minimalistic, black and white, knives and ravens, scraped knucklescassia montal (fire emblem 3 houses) - indigo and gold, starry nights, books on magic, sarcastic quotesevelyn harper (bloodborne) - fog, moonlight, blood on ruffled white shirt, scribbles journalscirinna blueshade (tes 3: morrowind) - green meadows, sunshine, daisies, blonde locks and flower crownsmargot varin (tes 4: oblivion) - blood and gold, medieval jewelry, burgundy decor and crownsanaiah terano (tes 5: skyrim) - flowy white, old books and scrolls, antique contraptions and unique weaponssana virag (the witcher 2-3) - pink dresses, lace and pearls, sweet tea with a drop of poisonnera (dark souls 1) - white cotton, dried herbs and crystals, witchcraft and poisoned applesfina (dark souls 2) - ancient gold, renaissance art, vibrant blue, red hair, the sun, marble pillarsyuno (dark souls 3) - gray and muted blues, deep water, ruined places, crypts and cemeteries, epitaphs
these aren’t all of them, but i’m not too invested in my DA ocs atm so i’m not sure what i wanna do with them as of now! might update it in the future! xx
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2, 9, 14 🌹
2. Album of the year?
ANIMA — thom yorke
inside the rose - these new puritans
ghosteen — nick cave and the bad seeds
and not this year ma ho ascoltato TANTISSIMO the light is leaving us all (current 93) e veteran (jpagmafia)
9. Best month for you this year?
maggio eheh biennale with bb but it’s been a super good year overall
14. Favorite book you read this year?
mhhh i cannot choose!
il grido — antonio moresco
la festa nera — violetta bellocchio
the bloody chamber — angela carter
terminus radieux — antoine volodine
the femicide machine — sergio gonzalez rodriguez
revolting prostitutes: the fight for sex workers' rights — juno mac, molly smith
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Lo sai come ragiona Dio.
Se non te lo mette nel culo, non gli sembra di aver lavorato.
da "La festa nera" di Violetta Bellocchio
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Mi sei mancata molto sta sera.
Avevo almeno una decina di cospirazioni contro di te ed ero pronto ad incolparti per la mia solitudine. Non mi sentivo solo. Sentivo che mancava te.
Alla fine mi sono recato da "Vicky Cristina Barcelona" di Woody Allen del 2008.
Ora sono solo felice di amarti e sapere che anche non essendo consapevole della tua attuale condizione emotiva che tu sei la persona con il più grande potenziale di avere momenti felici che io conosca, anche piccoli, come quella frazione di secondi in cui in un mezzo pubblico ti scappa di sentire qualcuno che chiacchiera e racconta una sua sfiga o leggera disgrazia ti causa una mini fuga di risate a bocca chiusa. Questo perché sai cogliere il buono delle cose, tu vedi con il cuore.
Non m'importa quello che fai, m'importa che tu ti senta genuinamente felice.
Tanto tu sei mia, lo sarai sempre, e non sarà un morsicino di qualcun'altro sulla mia torta che a renderla meno mia.
Ps: Se trovi una giornata grigia e fredda dove la voglia di studiare è assente o puoi permetterti di non farlo, prenditi pure il portatile dalla sua valigetta e le cuffiette dalla borsetta della hello kitty, vestiti la felpa nera londinese e mettiti i leggings neri, accompagnali con un paio di calzini carinosi. Dopodiché collegati a questo link
aprilo e mettilo a caricare, e nel frattempo preparati i popcorn. Quando avrai finito mettiti comoda nel tuo letto, assicurandoti di avere a portata di mano: fazzoletti per soffiare il naso, acqua, almeno un pezzo di carta da cucina per pulirti le mani e non sporcare la tastiera, e per ultimi ma non meno importante, Violetta sotto il braccio sinistro e me nel cuoricino. Buon film 🎬
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L’eleganza del Sangiovese, l’aromaticità della Malvasia nera. Monterotondo Chianti Classico Riserva Vigna Seretina, vendemmia 2016. Il viticoltore Saverio Basagni ci delizia con questo vino biologico, non filtrato che resiste tranquillamente per diversi giorni una volta aperto. 14 gradi alcolici per questo elegante rosso, dalle venature tendenti al granato. Delizioso naso di mora, mirtillo, ciliegia sotto spirito e violetta; lieve tostatura, tabacco e cuoio…una bomba di profumi. In bocca è persistente, complesso, pulito…ci asciuga dolcemente il cavo orale, lasciandoci un piacevole retrogusto quasi cioccolatoso. Pepe e peperoncino. Un vino da masticare e di cui non ci si stanca. Perfetto col capretto, l’agnello e le carni selvatiche, ma anche zuppe di legumi e cavolo nero. E col tartufo…? Semplicemente perfetto! 🍷🍷🍷🍷 #monterotondo #chianti #chianticlassico #riservavignaseretina #winetasting #sommelierlifestyle #saveriobasagniviticoltore #culturagroalimentare #tuscany #toscana #vinoitaliano #sangiovesemalvasianera #nofilter #followmenow https://www.instagram.com/p/CQrPFI6DFR_/?utm_medium=tumblr
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Byredo | Black Saffron - when memories take over
Black Saffron di Byredo: quando i ricordi d'infanzia danno vita a un capolavoro
Qual è la nota olfattiva che più vi ricorda la vostra infanzia? Per Ben Gorham di Byredo è lo Zafferano del Cashmere, un accordo che lo riporta agli anni passati in India coinvolgendo tutti i sensi: l’olfatto, il gusto e la vista. Odore, sapore, colore. Tutto ciò che può catturare un bambino, tutto ciò che per un naso creativo come Ben Gorham si può poi evolvere in qualcosa di inaspettatamente speciale. Black Saffron, infatti, non è una celebrazione dell’India e del suo simbolo, è più un prezioso ricordo lontano elaborato con un twist occidentale.
La composizione olfattiva di Black Saffron
Con un’apertura agrumata e pungente di pompelmo asiatico e bacche di ginepro, Black Saffron si ammorbidisce non appena l’accordo speziato e caldo dello zafferano del Cachemire affiora sulla pelle. Accompagnato dalla violetta nera (elemento comune nella memoria di tutti noi e da qui, forse, il kick occidentale) delicatamente infusa in un accordo asciutto di cuoio, Black Saffron si chiude con un tocco di lampone irradiato da cashmeran e vetiver.
Antico e moderno al tempo stesso, spirituale e materiale, Black Saffron è un ricordo conciso che si attualizza nell’oggi.
Byredo | Black Saffron - when memories take over
Which is the olfactory note that most reminds you of your childhood? For Byredo's founder Ben Gorham is the Saffron of Cashmere, an agreement that brings him back to the years spent in India, involving all the senses: smell, taste and sight. Scent, flavor, color. All the elements that easily capture a child, and that in the mind of the creative genius of Byredo can then evolve into something unexpectedly special. Black Saffron, in fact, is not a celebration of India and its symbol, it is more a precious distant memory elaborated with a western twist.
Black Saffron olfactory composition
With a citrus and pungent opening of Asian grapefruit and juniper berries, Black Saffron softens as the spicy and warm accord of Cashmere Saffron evolves on the skin. Accompanied by the black violet (common element in the memory of all of us and from here, perhaps, the western kick) delicately infused in a dry leather accord, Black Saffron closes with a touch of raspberry radiated by cashmeran and vetiver.
Black Saffron is ancient and modern at the same time, spiritual and material, a concise memory that is so beautifully actualized in nowadays.
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COLLEZIONE STONES OPALEROSA,
una fragranza molto sensuale, con importanti note di Rosa nera Baccara e Oud pregiato.
Questa sensuale armonia si unisce a note di bergamotto, violetta e patchouli, un’esplosione di femminilità, nonostante ciò questa può essere anche definita una fragranza genderless, perché sulla pelle maschile assume altre sfumature olfattive e si trasforma in una sensualità diversa e profonda.
https://www.fashionluxury.info/it/
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Al contrario di Stella, che da quando è nata la nuova sorellina ha iniziato a fare un po' di scenate di gelosia nei confronti della madre.
Si sente messa da parte, quindi ha voluto parlarne direttamente con lei a cena.
Violetta è molto orgogliosa e non ha reagito bene, ha iniziato a dire "ma che diciiiii? ma come ti permettiiii?? non vedi tutto quello che faccio per teeee????" e Stella ha preso, si è alzata dal tavolo, e se ne è andata via incazzata nera.
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BRUTUS Rosso di Toscana IGT 2018 Podere Casa al Vento. La dolcezza di questa ragazza ti apre la voglia di assaggiare i suoi vini, proprietaria con la famiglia di un agriturismo ricavato da una vecchia casa colonica ristrutturata secondo la tradizione toscana e sorge sull’omonimo poggio che si affaccia sulla Valdichiana. E’ posizionato nel cuore dell’attività vitivinicola e olearia dell’azienda agricola e dista pochi chilometri dalla famosa Montepulciano. Ho apprezzato molto la lettera scritta a mano da Giulia, in cui mi elenca i vini ricevuti; la cura del dettaglio ed il binomio tra moderno e vecchio, mi ha portato a dare un significato quasi " Spirituale" , rappresentativo della voglia di crescere di questa ragazza come produttrice, ma allo stesso tempo legata alle radici, alla tradizione e alle origini, ormai non si ricevono quasi più lettere scritte di pugno. Attualmente l'azienda si sta espandendo, desidera crescere, raccontare un territorio ed una famiglia, a breve la visita in loco. Ho iniziato gli assaggi stappando questo Cabernet Sauvignon in purezza affinato in botte di rovere da 10 q per 12 mesi, bel colore rosso intenso con una vena violacea, al naso è diretto e complesso. Il primo profumo che sento è liquirizia nera a bicchiere fermo, facendolo roteare, si apre e si espandono profumi di fiori viola, violetta e ciclamino, iris e mammola; in sequenza cardamomo, zafferanone, anice stellato, finocchietto e maggiorana, frutta rossa tra more e mirtilli, insomma, un bel ventaglio di profumi. In bocca è vivace, tannino presente ancora verde, ma non aspro, deve ammorbidirsi, intenso sapore di liquirizia e frutta rossa, marmellata di more con nota agrumata di arancia rossa, anice stellato con origano e rosmarino, pepe nero e ginepro. Con il passare del tempo, lasciandolo nel bicchiere si sente poi in bocca, cacao amaro, noce e ciliegia sottospirito, canditi di mirtilli e bacche di Goji. L'ho abbinato al carpaccio di carne salada trentina, accompagnata da senape a l'Ancienne ed insalatina mista, direi connubio ben riuscito e goloso. Grazie a Giulia Boldi per la fiducia e famiglia. Per riferimenti il sito è: www.poderecasaalvento.it #wine #smartwork (presso Agriturismo Podere Casa Al Vento) https://www.instagram.com/p/CBPnd80JKL1/?igshid=1h80fcfsqb8d9
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LES PARFUMS DE ROSINEper LE SNOB - Collezione Fragranze - Rose I • Rose II • Rose III • Eau de Parfum - Novità 2017 -
Una storia straordinaria quella di Les Parfums de Rosine che affonda le radici nei primi anni del '900 con la genialità di Paul Poiret, figura di spicco nel panorama della moda in un'epoca di radicali trasformazioni come quella della Belle Époque. La sua visione d'eleganza e femminilità si riassume nella bellezza di un corpo senza artifici, liberato dalla costrizione di busti e corsetti, definitivamente rinnovato nella silhouette e rivalutato nella sua eleganza spontanea e naturale. Da grande couturier e innovatore, Poiret interpretò la sensualità femminile anche nelle originali composizioni olfattive create con l'etichetta Rosine, dal nome dell'amata figlia, presentandole in flaconi di raffinata fattura con preziosi decori. Grazie all'intervento e alla grande passione di Marie-Hélène Rogeon, il marchio rivive oggi nello splendore di un luminosa eredità, nella tradizione di una profumeria esclusiva che sa trasmettere i valori autentici di una bellezza che supera le barriere del tempo. È la magnifica rosa a scandire le creazioni della collezione Les Parfums de Rosine, le sue infinite varietà e molteplici sfumature danno vita ad interpretazioni sontuose, dal carattere definito, timido e fiero, gioioso e sensuale, tenero e voluttuoso. Una rosa che sembra prendere vita sulla pelle, nella sua armoniosa evoluzione, rivelando il segreto più appassionante del profumo, la sensazione che sia stato creato solo per chi lo indossa. Ed è assolutamente appassionante la collaborazione che il brand ha intrapreso con Le Snob, famoso marchio di accessori francese per la realizzazione di tre fragranze esclusive con protagonista la rosa, declinata in tre passaggi sensuali-temporali, come in una sequenza cinematografica, attraverso nuance di grande impatto e personalità, splendidamente rese nell'eleganza dell'iconico flacone old-fashioned laccato in tonalità nero, rosso, beige e impreziosito da un maestoso fiocco nero logato.
LE SNOB Rose II • Rosa Vintage • La rosa che non delude, come mamma insegna, quel profumo sul quale puoi sempre contare e al quale torni nei momenti di indecisione. Una bella rosa non inganna mai, sa fare tesoro dei ricordi e memorizzare ogni attimo del presente. Qui conserva una splendida attitudine vintage, i suoi petali orgogliosi ruotano in slow motion, richiamano una certa irriverenza anni '70, come appartenere al passato ma rivendicando una bellezza eclettica, un allure contemporaneo. L'assoluta di rosa diventa sfarzosa e impalpabile nell'abbraccio con iris, gelsomino, foglie di violetta, muschio di quercia, vetiver e patchouli. Il fascino delle divine ancora aleggia. ••• Because mum says so. The smell of a rose never tricks you. Setting the perfect vintage rose by my side is tonight best upgrade. Precious petals twirl in seventies mood slow motion. A rose that belongs to past with eclectic trendsetting contemporary allure. A powdery luscious unpredictable bloom, rose abs melts in a soft breeze carrying iris, jasmin, violet leaves, oakmoss, vetiver, patchouli. Divines still exist.
LE SNOB Rose III • Rosa Rossa • Rose rosse e un solo significato. Tutto e solo ciò che una diva può accettare. Il segno d'amore, la sigla del desiderio, un invito che non può essere rifiutato. Una cascata di petali rubino, l'eccitante sensazione di affrontare un uragano di emozioni, il fuoco nelle vene, una macchia di rossetto carminio sulla pelle immacolata. L'assoluta di rosa guizza nella sfumatura acidula di mandarino verde e lampone, cede infine alla passione di iris, ambra, vetiver e muschi. Un’ipersensuale rosa rossa tatuata. ••• Because you paint a smile on my face! And red roses are the only flowers a diva can accept. Sign your love with the most desirable unforgettable rose. Bath in a luxurious sea of grenat petals. Indulge in a stormy excitement just as fire in veins, a velvet carmine red lipstick stain on immaculate skin. Rose abs emphasized by amber, iris, vetiver, muscs. A passionate red rose tattoo.
La terza rosa della trilogia LE SNOB Rose I, è una rosa nera misteriosa e seducente avvolta in aderenti guaine di latex e velata dalle trasparenze di peccaminosi pizzi. È l'interpretazione più calda e intrigante, misteriosa ed enigmatica, la sua elusiva bellezza vibra sul filo del desiderio più ardente, un'alchimia di note scure e profonde, elemi, incenso, mirra, i flash odorosi di mandarino, neroli e mirto, rosa e davana sfumate da cannella e gomma, un finale avvincente con cuoio, cedro atlas, vaniglia, muschio, ambra.
Le tre fragranze Les Parfums de Rosine per Le Snob sono disponibili nel formato Eau de Parfum 100 ml presso le profumerie concessionarie esclusive e nei Bar à Parfums Olfattorio. ©thebeautycove
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under the cut is the reference list of all the photos of paintings i used for my oc page; please don’t rb this post because it’s made for crediting/reference purposes but feel free to like it or follow the blogs mentioned! if any of the original posters want me to remove something, please just send me a message:
dahlia surana: x x x
sora hawke: x x x
arin lavellan: x x x
cirinna blueshade: x x x
margot varin: x x x
anaiah terano: x x x
nera: x x x
fina: x x x
yuno: x x x
sana virag: x x x
evelyn harper: x x x
adrasteia: x x x
violetta haines: x x x
delilah frye: x x x
cassia montal: x x x
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