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#soffermare
ragazzoarcano · 6 months
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🚶
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mostro-rotto · 10 months
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Alcune persone non ti ringrazieranno mai per tutte le cose belle che hai fatto per loro anzi si soffermeranno sull'unica cosa sbagliata che hai fatto.
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goth-hovatius · 5 months
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born to studiare greco e latino a mio piacimento forced to rispettare le tempistiche della scuola italiana e non poter approfondire
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omarfor-orchestra · 4 months
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Raga qualcunə può togliere la musica dalla scenaTM perché già così fanno un sacco di casino ma li sentite
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Se qualcuno mi chiedesse "'come stai?" risponderei "tutto bene", perché non sono una persona a cui piace parlare e dire le cose, ma se mi ci dovessi soffermare su questa domanda e dare una vera risposta, io non saprei che risposta dare, perché non lo so come sto, non lo so. Ho tanti pensieri nella mia mente e non li riesco a mettere a posto o far tacere la mia mente, sento tante mancanze, a partire da me stessa, ho perso quella gioia, felicità, la voglia di fare e da un sacco di tempo, mi manca qualcuno da avere veramente al mio fianco con cui lasciarmi andare seriamente, con cui non avere paura di nascondere una parte di me stessa, mi manca la voglia di vivere ogni tanto ed è brutto dirlo.
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la-novellista · 28 days
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Chiacchiere e parole
Scambiarsi due parole o scambiarsi due chiacchiere nasconde, a mio parere,una sottile differenza.
Senza associare il termine chiacchiera all' accezione negativa del pettegolare, la chiacchierata tra due persone veste un che di intimità. Non si chiacchiera con chiunque, con chiunque ci si può soffermare a parlare semmai. In una chiacchiera c'è complicità è guardare senza aver bisogno di vedere. Ci si siede e si chiacchiera, semplicemente, come se ci conoscesse da sempre. In una chiacchierata si può dire tanto con poco. Si può anche non dire niente e chiacchierare tanto, si può essere anche seri chiacchierando.
Le chiacchiere non sono forse parole che vestono abiti confortevoli?
Lascio allo scrivere il giusto peso delle parole ed abbraccio l'unicità della chiacchierata(con pochi) che non è per tutti, con tutti e di tutti.
Come un bacio o un abbraccio mentre
Io ti chiacchiero.
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tulipanico · 10 months
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Abbiamo fatto le due a parlare di: amore, astronauti, fotografie, massimi sistemi. Ma ora, quello su cui mi voglio soffermare e a cui non smetto di pensare ogni volta che passo del tempo con loro, è altro e prescinde dalle parole. Credo che tutto stia negli occhi, non abiti al di fuori di lì, che se davvero vogliamo parlare d'amore io non concepisco un modo diverso di guardarsi, eppure. Se Eleonora e Nicholas sono nello stesso luogo non puoi non sentirti spettatore, quasi spia: è come se l'aria in mezzo a loro diventasse più densa e li facesse toccare pure da lontano, quando uno parla l'altro lo guarda con questi occhi pieni di stima, rispetto, tenerezza. Lei ordina una birra media, lui la osserva come se in realtà stesse svelando il segreto che regola l'universo. Parlano del loro amore come se fosse la cosa più naturale del mondo; ci si complica sempre le cose, quando si parla di questo, ci si aspetta che bruci sempre, che debba far male, che debba essere complicato: per loro è solamente lo stato delle cose, la scelta continua. Non vedo niente di tutto questo, nella mia vita, ma se ci fosse vorrei esattamente una cosa così.
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IL RACCONTO DELL'IMMAGINE - di Gianpiero Menniti
LA STRADA PIU' LUNGA
Meditare. Quante allusioni in questa forma verbale. Pensare. Prendere cura. Soffermare. Percorrere. Iterare. Occorre amare la compagnia di sé. No. Bisogna distrarsi per tollerarla. Cercando voci che dicano parole nuove. Curiosando ai margini del noto. Lasciandosi permeare da ogni sensazione. Così, dal marciapiede della strada di casa, imboccavo la prima scalinata e scendevo sul lungosenna, fino alle chiatte ormeggiate, per ascoltare i racconti della città venosa. Adesso, la strada non ha più geometria. Lì, ogni suono del mondo brulicante di su, non guarda in basso e scorre distratto. Ogni odore è più acre e denso. Ogni luce è un bagliore. Ogni passo, rintocca. Ogni sguardo è un segno. Dietro le quinte, come a teatro, la scena non mostra solo l'attore ma il pubblico e le sue rappresentazioni di vita. Si esce dal copione. Si recita a soggetto. Adesso comincia la sera. E chi sa cosa potrà accadere. La strada è lunga.
- Immagine fotografica di Roger Schall, Péniches Quai de Gesvres, Paris, 1936
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myandale31 · 9 months
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La vita è un susseguirsi di momenti in cui abbiamo tanti motivi per cui essere felici e tanti motivi per cui non accorgercene.
Sta a noi dove soffermare l'attenzione.
𝐵𝑢𝑜𝑛𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜____☕☀️🌹😘
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apropositodime · 9 months
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L'anno scorso forse a Novembre/Dicembre sono stata a una mostra di Hieronymus Bosch , pittore olandese attivo tra la fine del quattrocento e l'inizio del cinquecento.
Un'artista incredibile , non puoi guardare i suoi quadri così, ti devi soffermare (come con tutti ma con lui di più) , ovviamente devi avere un audio guida che non solo ti parli di lui, ma delle sue opere pazzesche, oniriche piene simboli, metamorfosi, allusioni religiose e creature demoniache, da vedere assolutamente se vi capita.
Va be era per dire che alla fine della mostra nello shop ho comprato dei bellissimo segnalibri e anche questo quadernino. 😅
Io non so assolutamente disegnare, mi piacerebbe un sacco saperlo fare, tipo mia sorella che qualsiasi cosa guarda la riproduce in un foglio di carta in tre secondi 😐, io disegno le case come i bambini , anzi peggio 😅.
Quindi voglio imparare a disegnare, vediamo quanto dura.
Ecco il mio primo disegnetto di 💩🤎
Caro Bosch nun te ribaltà, migliorerò😜, se non mi stanco domani.
#buongiorno
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altri-menti · 10 months
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ci si potrebbe soffermare qui; sull'orlo di questa giornata
cercare di capire se le cose che finiscono lasciano un vuoto
o creano spazio
✿︎ ࿐
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privateclubcultura · 9 months
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Ci sono territori su cui sostare non ci si stanca mai, come gli occhi, le labbra, il tuo corpo, su cui se non ci si può soffermare, s'affligge il cuore!
RelaxBeach© (Tutti i Diritti Riservati.) 14/08/2023
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nineteeneighty4 · 1 month
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Al lavoro :
“Mi raccomando fai vedere bene i tessuti nel preventivo,mettili in priorità. “Lo faccio ,1h dopo :“ Scusa eh ma non lo vedi che l’impaginazione non va bene? Perché non hai messo prima gli articoli ?”
OK.
“Specifica che il divano tot è sfoderabile. Sugli altri non ti soffermare perché non ti so dire ,devi vedere sul sito dell’azienda e non è cosa mo’ “
Faccio come dice : “ Allora io forse non mi sono spiegato, se specifichi che i divani di un’azienda non sono sfoderabili per accattivare il cliente devi scrivere su tutti i rimanenti che lo sono”
OK
“Questo che divano è? Mettici il nome perché così non va bene. Rischiamo di confonderci. “
Scrivo il nome : “ Sì ma toglielo il nome altrimenti il cliente va a cercare l’articolo su internet e facciamo una pessima figura!”
OK
“Perché scrivi le misure sul foglio ? Io ti detto le informazioni,segnale direttamente sul pdf ,no? Altrimenti impieghiamo 3h!”
Scrivo sul pdf “ Senti fammi la cortesia la prossima volta segnati tutto su un pezzo di carta perché non è che possiamo presentare un macello . Apportiamo modifiche ,cose ,così non si capisce niente “
TUTTO A POSTO ?
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sefaiunbelrespiro · 3 months
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Mi devo soffermare sulla bellezza di certi posti e di certi momenti. E basta.
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denny1416 · 1 year
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Io mi voglio un attimo soffermare su quanto era figo Camus. Probabilmente sarei stata sotto un treno per lui, se l'avessi conosciuto ai tempi.
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moonyvali · 1 year
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LO SGUARDO ALTRUI
Nei rapporti con gli altri il fattore fondamentale per consentire l'instaurarsi di rapporti pacifici e di mutua comprensione è la capacità di mettersi nei panni altrui, di guardare il mondo circostante anche con gli occhi dell'altro, dalla sua prospettiva.
Non è un esercizio facile, ma è l'esercizio etico primario che sta alla base di tutte le etiche tradizionali come formula della reciprocità. Questa prassi è stata tuttavia progressivamente erosa nella cultura occidentale (in particolare americana). Non è sempre stato così, ma oggi lo sguardo occidentale è addestrato a concentrarsi su quali possano essere i lati da cui l'altro potrebbe avermi offeso, dal mio punto di vista, posto come ultima autorità.
Spostato sul piano della politica estera questo unilateralismo etico nell'opinione pubblica si esprime in forme di "imperialismo ingenuo", che farebbero tenerezza se non lasciassero dietro di sé una scia di morte e distruzione.
Ora, qualcuno ancora oggi continua a chiedersi: "Cosa mai avrà avuto da temere la Russia in Ucraina? E' chiaro che si tratta di un pretesto per invadere l'Europa." "E cosa mai avrà da temere la Cina per armarsi?" "E cosa mai avranno da temere l'Iran, o la Corea del Nord, o il Venezuela," ecc. ecc.?
Perché, giusto cielo, ci odiano tanto, noi che siamo manifestamente lo standard della civiltà e cavalleria?
Per approssimare una risposta può aiutarci soffermare un momento lo sguardo su alcuni dettagli.
Ad esempio.
Gli USA sono il paese al mondo maggiormente coinvolto in conflitti bellici nel corso della sua storia; e sono peraltro il paese con l'esercito di gran lunga più potente al mondo, spendendo da soli più della somma dei successivi 15 paesi più militarmente sviluppati al mondo (800 miliardi di dollari/anno per gli USA, contro i 293 della Cina, i 76 dell'India, i 65 della Russia, i 56 della Germania, ecc.; dati 2021).
Gli USA hanno inoltre fomentato sistematicamente un'infinità di colpi di stato verso governi sgraditi (spesso vantandosene post hoc).
E quando i regime changes non riescono in forma indiretta, nutrendo le proprie quinte colonne, si passa spesso allo stadio successivo, dell'intervento diretto.
Il canone, divenuto oramai classico, del'interventismo americano è infatti rappresentato da un'operazione in due tempi: in prima istanza si alimentano e finanziano le proteste (sempre sedicenti "democratiche") all'interno del paese X; in seconda istanza si utilizza come giustificazione ad intervenire il fatto di essere "invocati dalla minoranza oppressa nel paese X".
Questo giochino, sempre spalleggiato dai media a gettone, è uno schema universalmente noto e discusso ovunque, tranne in Occidente.
Qui da noi i probi raddrizzator di torti, Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo sotto l'ascella, sono invece sempre sinceramente stupiti di come ovunque la giungla extraoccidentale pulluli di malvagi oppressori, e di oppressi desiderosi di essere liberati da noi.
Se pensiamo che il segno distintivo del controllo militare imperialistico è la presenza di basi miltari al di fuori del proprio territorio, è utile ricordare che i paesi da noi descritti come proverbialmente aggressivi e guerrafondai (Russia, Cina, Iran, Corea del Nord) possiedono tutti assieme una manciata di basi militari extraterritoriali (6 la Russia, 4 la Cina, tutte in paesi loro prossimi). Gli USA da soli possiedono invece oltre 800 basi militari extraterritoriali, distribuite su tutti i continenti.
Infine, come impeccabilmente documentato da Daniele Ganser (ne "Le guerre illegali della NATO"), dopo la caduta dell'URSS, la Nato, non si è limitata ad espandersi massivamente, in particolare verso Est, ma è intervenuta ripetutamente con iniziative di aggressione verso paesi terzi (iniziative non difensive, in violazione della funzione originaria dell'alleanza).
Ed è per queste, e altre, ragioni che sarebbe utile smettere di continuare a scandalizzarci della pagliuzza nell'occhio altrui senza notare il trave nel nostro.
Da occidentali spiace dirlo, ma nonostante il profluvio di autoassoluzioni hollywoodiane, da tempo agli occhi del resto del mondo gli USA appaiano come il bullo del quartiere e la Nato come la sua gang.
Andrea Zhok
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