Tumgik
#se io fossi come te cambierei il mondo
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E quando sarai troppo triste
Ti giuro che io ti farò ridere
Se mi conserverai con te
Nei traslochi e nelle scatole
E quando sarai troppo sola
Promettimi che mi porterai con te
E che ti consolerai
Tra le braccia dei marinai
Se io fossi come te, fermerei il tempo
Perché tu non invecchi mai, io invece sono già morto
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10aprile2020 · 3 years
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un anno
potrebbe essere molto banale, ma ho comunque deciso di scriverti una lettera. in quanto tale avrei tanto voluto spedirtela, ma sarebbe stato imbarazzante e probabilmente mi sarei sotterrato ventimila metri sottoterra. 
faccio una premessa, userò la punteggiatura affinché non si finisca per confondere concetti, ma le maiuscole non le posso vedere quindi ce le scordiamo....<3 e mi scuso anche per eventuali errori, ma ho preferito scrivere questa lettera all’ultimo secondo per poter sfruttare un flusso di emozioni abbastanza intenso che mi aiutasse a scrivere nella maniera più naturale possibile
                        ————- ♡ ————-
caro lili,
è passato un anno. non pensavo che le mie mani avrebbero tremato così tanto scrivendolo, ma mi fa fin troppo effetto e non sono capace di contenermi. chissà cosa stavamo facendo, un anno fa...probabilmente stavamo pensando ad una stupidaggine qualsiasi, mentre adesso siamo entrambi super emozionati e ansiosi in attesa della mezzanotte. io, in realtà, molto probabilmente, stavo solo pensando a come e soprattutto quando chiederti di diventare il mio ragazzo. non che avessi dubbi riguardo la data, intendiamoci, il dieci rimarrà sempre il numero prediletto, ma l’orario è sempre infinitamente importante e volevo avere tutto sotto controllo, dopotutto sai bene che mi piace organizzare le cose in anticipo. avrò pensato “che idea stupida chiederglielo alle 04:20, è così poco romantico e imbecille” eppure l’ho fatto comunque, chissà perché. diciamo che in quel periodo di cavolate ne ho fatte a bizzeffe, ma l’idea di scegliere quell’orario per poi renderlo così iconico e dedicabile ogni notte non so proprio da dove mi sia uscita.
al me di un anno fa non so cosa direi, ma probabilmente qualcosa sulle linee di “non stai sbagliando nulla, non preoccuparti”, in quel periodo non facevo che ripetermi che qualunque mia scelta fosse assolutamente da bandire, che qualunque mia decisione sarebbe stata catastrofica per me stesso e per chiunque avessi attorno in quella circostanza. se potessi parlare con il me di un anno fa, gli direi “andrà tutto bene”.
se invece potessi in qualche modo interagire con il te di un anno fa, beh, non penso avrei chissà quante parole da spiccicare. inizierei a piangere come un povero pazzo disperato e ti abbraccerei, forse ti direi che sarai felice. 
è così complicato mettere per iscritto tutte le sensazioni che stavo provando in quel periodo. ero giù di morale per mille motivi diversi, ma la cosa che più mi spezzava il cuore era pensare a te, pensare a come stessi soffrendo a causa mia e delle mie scelte. so che in questo momento mi diresti “non è colpa tua” o qualcosa tipo “sei una brava persona, non l’hai mai fatto per farmi stare male” tuttavia è complicato vedere le cose in questo modo se, in fin dei conti, se stavi male era davvero a causa di mie scelte prese un po’ troppo superficialmente. certo, non avrei mai fatto nulla per farti stare male di proposito, mai me lo sarei sognato e mai lo farei adesso, sai di essere sempre stato un punto di riferimento per me. 
“ciò che rimane è la realtà più triste di tutte: abbiamo sofferto tanto così tanto quando una mia misera scelta avrebbe potuto renderci le persone più felici del mondo istantaneamente.” per tantissimo tempo mi sono ripetuto una frase del genere, quasi a macchinetta, quasi mi stessi dannando per non aver deciso prima di chiederti di stare con me. è stata una realizzazione molto recente, ma sono molto contento di esserci arrivato: probabilmente il destino ha voluto così. forse, se ti avessi chiesto di essere il mio ragazzo prima di quel momento ora non saremmo qui, magari sarebbe subentrata qualche situazione che ci avrebbe fatto cambiare idea o che ce lo avrebbe impedito. se non fossi stato con haruki forse non ci saremmo nemmeno conosciuti, perché avrei chiuso prima del 24 dicembre. è vero, siamo stati circondati da situazioni e persone negative per molti mesi, ma non possiamo negare siano spesso risultate abbastanza d’aiuto. se oggi facciamo un anno, amore mio, dobbiamo in parte ringraziare anche queste piccolezze. 
ringraziamo tutta la nostra sofferenza, ma non dimentichiamoci mai di ringraziare noi stessi e tutti gli sforzi che facciamo quotidianamente.
lo so, dicono che una relazione è una grande responsabilità e che prima di iniziarne una ci si debba rendere conto del fatto che comporterà molti sforzi e sacrifici. eppure...con te tutto ciò quasi non esiste. non è mai stato un peso, non mi sono mai sforzato di fare nulla, non ho mai pensato di non volerti rispondere o che sarebbe stata una rottura parlarti, mai. è la cosa più naturale del mondo, è tutto così spontaneo e insito in me stesso che spesso fatico a crederci. mi sveglio la mattina e la prima cosa che faccio è darti il buongiorno, quasi fosse un riflesso vitale parte della mia routine, come se dopo aver aperto gli occhi non ci fosse la fase di stiracchiamento ma direttamente quella di afferrare il telefono per scriverti. è sempre stato solo un piacere passare il tempo con te e parlarti, e sai bene quanto io ami infinitamente il modo in cui ti esprimi, sia in ambito serio sia in situazioni un po’ più buffe; il modo impacciato in cui parli quando sei imbarazzato o vuoi dirmi qualcosa di romantico, i toni più seri quando si discute di un argomento importante, o quelli confortanti quando sto male e sai benissimo come comportarti o cosa dirmi per farmi stare immediatamente meglio. non c’è una singola cosa che cambierei di te, perché qualunque cosa ti riguardi fa appunto parte di te e ti rende perfetto ai miei occhi, lo sai.
parlando di sfori, direi che c’è un ultimo argomento che vorrei trattare, dato che siamo in tema e voglio rassicurarti, come buon augurio per il prossimo anno insieme: i mesiversari. mi dici sempre che ho grandi idee e che ad ogni mesiversario tiro fuori il meglio di me, che qualsiasi cosa io faccia è bellissima e che sono l’uomo perfetto, ma come mai questo ragionamento non si applica anche a te? dici che tu non ci riesci mai nonostante gli sforzi, che ti senti molto lento e in difetto. eppure, sai, quello in difetto mi sono sempre sentito io. tu sei così spontaneamente bravo ad amarmi che spesso mi fermo a pensare a come poter raggiungere il tuo livello; usi certe parole, certe frasi, certi mezzi che risultano sempre e comunque efficaci, qualsiasi cosa tu dica è sempre perfetta. per quanto io mi impegni a dimostrarti il mio affetto tu sei sempre mille volte più avanti, mi basta guardarti un attimo per sentirmi la persona più fortunata e amata del mondo. sei così bravo a convogliare tutti i tuoi sentimenti, sei nato per amarmi incondizionatamente, e tra tutti hai scelto proprio me, hai scelto me proprio quando più che mai sentivo non avrei mai potuto provare emozioni così genuine. 
se io sono la persona migliore del mondo, come tu dici, è solo grazie a te. io sono me stesso grazie a te, se vuoi ringraziare qualcuno ringrazia te stesso, elia. perché sei la cosa più bella che mi potesse capitare. 
e posso già immaginarmi la tua risposta a questo discorso, già mi immagino te che scuoti la testa e dici “no, tu sei perfetto, io faccio un po’ pena e sono noioso e non so nemmeno fare nulla”, come se dicendomelo credessi davvero che potrei mai crederci. sono le cose che penso anch’io di me, più spesso di quanto tu possa immaginare. quindi, ancora una volta, credo dovremmo metterci l’uno nei panni dell’altro, perché se tu ti vedessi con i miei occhi ti esploderebbe il cuore, probabilmente; così come accadrebbe a me, ne sono sicuro. ciò che fai ha sempre una forte valenza per me, non importa quanto tu creda sia inutile. mettiti nei miei panni, per favore, perché sentiresti esattamente ciò che senti quando pensi a me.
se io ho fatto tutte queste cose per l’anniversario è perché mi piace creare e mi piace tanto farlo per te, soprattutto per te. spesso ho delle idee carine e svilupparle con l’idea che poi finiranno tra le tue mani mi fa rabbrividire dalla gioia. non voglio che questo possa diventare in qualche modo disagiante per te, che tu possa sentirti in difetto in qualche modo perché io creo così tanto. ho creato tanti video e storie perché ti amo, lili, perché mi piace lavorare tanto per te. sono un po’ la tua puttana sotto questo punto di vista, come ti fa sentire la cosa?
e, sai, per un sacco di tempo ho anche creduto di dover dimostrare qualcosa a qualcuno e di dover sbandierare ai quattro venti il nostro amore, ma è solo ora che capisco quanto intimo e personale sia e debba rimanere. dicono che l’amore va dimostrato sempre, ogni giorno, che non vi è bisogno dell’attesa di un giorno speciale per commemorarlo, che san valentino o gli anniversari non possono essere gli unici eventi in cui ci si dimostra innamorati...e questo, per noi, non potrebbe mai valere. siamo così innamorati che quasi inconsapevolmente ci facciamo del bene sempre e comunque, e non importa il giorno, non importa quanto casuale esso possa essere, qualcosa di romantico potrebbe sempre accadere e noi non perderemmo occasione di riempirci di belle parole e di effetto. è per questo motivo che, storie a parte, preferisco che tutto ciò che ho creato sia solo tu a vederlo. voglio rimanga una cosa intima, personale. è il nostro anniversario. 
noi siamo capaci solo di questo, lili, di amarmi fino alle lacrime e di piangere per quanto bene ci sentiamo, perché siamo due innamorati disperati e non riusciamo a vivere distanti nemmeno per un giorno.
felici trecentosessantacinque giorni passati insieme, amore mio. <3
                        ————- ♡ ————-
queste sono delle ranocchiette che mangiano una cheesecake alle fragole ♡ ♡ ♡ spero ti piacciano tanto quanto il resto delle cose che ho fatto
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lahnanah · 4 years
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Scriverti questa lettera, amore mio, non è difficile: immagino i tuoi occhi e mi perdo dentro di loro ricordando la nostra storia e allora tutto mi viene facile. Davanti a me si apre un modo che conosco bene e che ancora oggi rappresenta il mio rifugio dalle intemperie e dalle avversità della vita: il nostro mondo, amore mio; la nostra storia, amore mio; questa bellissima vita, amore mio. Che grazie a te è diventata speciale.
Quante cose vorrei dirti, amore mio, e quante te ne avrò già dette. Quante te ne avrei dovute dire e quante invece ne ho dimenticate perché in fondo sono una sbadata. Allora ho deciso di racchiudere tutto in questa lettera e dirti che ti amo senza pensarci due volte, scriverti quanto tu sia importante per me e quanto la tua presenza nella mia vita sia diventata indispensabile. Ho deciso di mettere nero su bianco le mie emozioni e di lasciare che sia il cuore a parlare.
Quando ti ho visto per la prima volta ho subito pensato che fossi un bel ragazzo ma non immaginavo che saremmo arrivati a questo punto; non avrei mai detto che sì: saresti diventato il mio fidanzato, e che no: non ti saresti dimostrato uno di quei tipi che, belli come il Sole, preferiscono non impegnarsi nelle storie serie. Non avevo capito proprio niente, amore mio: siamo ancora qua, nonostante tutto e tutti, nonostante i se, i ma e i tanti perché che questa vita ci ha messo davanti.
Sì, amore mio, siamo ancora qua: stiamo vivendo questa favola come due bambini e proprio come due bambini non smettiamo mai di sognare, di dipingere il nostro mondo coi colori dell'arcobaleno e di disegnarlo a nostro modo. E sono disegni bellissimi, i nostri: prova un po' a farli fare agli altri! Prova un po' a dire a qualcuno di raffigurare la sua storia come noi pensiamo che sia la nostra! Non ne troverai di immagini così belle, non vedrai mai un amore così sincero e potente.
Sono pazzamente innamorata di te, amore mio, e qualunque cosa dovesse succederci io sarò sempre con te a sostenerti, a dirti che sei il mio eroe e che puoi superare tutto, a dirti che meriti tutto dalla vita per i tuoi tanti sacrifici, a dirti che non ti cambierei per nessun altro al mondo e che è solo grazie a te se il mio universo ha preso forma. Sarò con te, amore mio, fino a quando lo vorrai: ti stringerò quando avrai bisogno di un appoggio e mi farò da parte quando vorrai stare da solo.
Ti amerò con presenza e discrezione: sarai la stella più luminosa del mio firmamento
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immagino i tuoi occhi e mi perdo dentro di loro ricordando la nostra storia. Davanti a me si apre un modo che conosco bene e che ancora oggi rappresenta il mio rifugio dalle avversità della vita: il nostro mondo, amore mio, la nostra storia, amore mio; questa bellissima vita, amore mio. Che grazie a te è diventata speciale.
Quante cose vorrei dirti, amore mio, e quante te ne avrò già dette. Quante te ne avrei dovute dire e quante invece ne ho dimenticate perché in fondo sono una sbadata. Allora home deciso di racchiudere tutto in queste righe, augurarti il meglio e dirti che ti amo senza pensarci due volte, scriverti quanto tu sia importante per me e quanto la tua presenza nella mia vita sia diventata indispensabile. Ho deciso di mettere nero su bianco le mie emozioni e di lasciare che sia il cuore a parlare.
Quando ti ho visto per la prima volta ho subito pensato che fossi un bel ragazzo ma non immaginavo che saremmo arrivati a questo punto; non avrei mai detto che sì, saresti diventato il mio moroso, e che no, non ti saresti dimostrato uno di quei tipi che, belli come il Sole, preferiscono non impegnarsi nelle storie serie. Non avevo capito proprio niente, amore mio, siamo ancora qua, nonostante tutto e tutti, nonostante i se, i ma e i tanti perché che questa vita ci ha messo davanti.
Sì, amore mio, siamo ancora qua: stiamo vivendo questa favola come due bambini e proprio come due bambini non smettiamo mai di sognare, di dipingere il nostro mondo coi colori dell'arcobaleno e di disegnarlo a nostro modo. E sono disegni bellissimi, i nostri: prova un po' a farli fare agli altri! Prova un po' a dire a qualcuno di raffigurare la sua storia come noi pensiamo che sia la nostra! Non ne troverai di immagini così belle, non vedrai mai un amore così sincero e potente.
Sono pazzamente innamorata di te, amore mio, e qualunque cosa dovesse succederci io sarò sempre con te a sostenerti, a dirti che sei il mio eroe e che puoi superare tutto, a dirti che meriti tutto dalla vita per i tuoi tanti sacrifici, a dirti che non ti cambierei per nessun altro al mondo e che è solo grazie a te se il mio universo ha preso forma. Sarò con te, amore mio, fino a quando lo vorrai: ti stringerò quando avrai bisogno di un appoggio e mi farò da parte quando vorrai stare da solo.
Ti amerò con presenza e discrezione, sarai la stella più luminosa del mio firmamento.
Ancora auguri amore mio.
Dopo queste smancerie vado nel mondo delle principesse.
Buonanotte amore mio❤️
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cwtchhhh · 4 years
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giuro che pensavo solo che
eri solo tu perfetto per me
per completare la mia vita, si
questa ragazza strana, quest’anima qui
non so se mi capisci perché dicono
che impari ad amare quando quasi ti uccidono
ma pensavo fossi diverso
e avessi imparato senza quel contesto
quando vedi che quei occhi ti guardano
quando vedi che per te sudano
niente al mondo mi interessa più di te
dovrei tenerti stesso a me
si ma sei troppo per me
per me
per me
per me
per me
per me
per me
per me
per me
cosa pensi che stia aspettando?
pensi davvero che io stia cambiando?
tu pensi che guardi gli altri
pensi sia cambiata
dimmi che mi vuoi anche se sono una stronza
dimmi che ti interesso e che avrai forza
dimmi lasciamo il mondo indietro
come fossimo lontani
come fossimo isolati
tu pensi a me
non pensi ai tuoi cari
tu sei innamorato
io me ne lavo le mani
tu mi pensi
io esco con gli altri
io e te
non conta altro
teste piene
come batterie
io che non cambierei mai
ma che cambio opinioni
finché cambierò un giorno
finché cambiano i sentimenti
è quello che odio
è che so
di aver fatto bene
di aver fatto bene
di aver fatto bene
si ma sei troppo per me
per me
per me
per me
per me
per me
per me
per me
per me
per me
mettevi quegli occhiali a specchio
con quel sorriso che mi fa morire
io dicevo di toglierli
e tu che il sole ti fa impazzire
io che ti volevo tutto mio
per poi non lasciarti più
abbracciarti sul divano
e farti fino a sparire
dire che eravamo stupendi
qua non serve
dici non era amore era solo sesso
l’amore è un’ossessione, è un po’ posssesso
carichi la pistola e poi ti spari addosso
tu che mi guardavi
pur non volendo
io che non ti ho mai guardato
anche potendo
ho continuato a guardarti
e tu non ti sei accorto
io ti ho amato
tu mai niente
si ma sei troppo per me
per me
per me
per me
per me
per me
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cuoresperduto-blog · 5 years
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Per te..
Lo so lo so, ti starai dicendo che non ci conosciamo da tanto e starai pensando che il fatto che ti stia scrivendo è esagerato. O forse magari non è proprio così: magari sono riuscito a sorprenderti, a strapparti un sorriso e a far brillare i tuoi bellissimi occhi. Ci conosciamo da poco ma è come se ti conoscessi da una vita intera, è come se fossimo in viaggio in questo mondo da chissà quanto tempo (e chissà per quanto tempo ancora). Ecco perché ho pensato di scriverti: voglio mettere nero su bianco le mie emozioni, farti capire, e lasciarlo scritto su questo messaggio, quanto tu sia importante per me e quanto io creda in noi. Sai, l'altra notte pensavo che quello che mi sta succedendo e che ci sta succedendo è meraviglioso: ci siamo visti, ci siamo sorrisi e adesso siamo qui. Io e te. A vederci sì ma proiettati verso il futuro. A sorridere sì ma sognando cose diverse, grandi, forse irraggiungibili; ma perché non provarci? Perché credere a chi dice che la vita è difficile e che i sogni non sempre si avverano? Tu sei il mio sogno ad occhi aperti e penso che un po' mi hai cambiato la vita e me la stai cambiando sempre di più, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, sguardo dopo sguardo. Non credevo che saremmo arrivati fin qui, eppure eccoci. Più forti di prima, come se fosse sempre il primo giorno, anzi meglio, e come se fossimo davvero due anime fuse in una soltanto. Non so cosa mi hai fatto, o forse sì: il tuo sorriso mi ha stregato, i tuoi occhi mi hanno illuminato la strada e le tue mani... sì, proprio le tue mani mi fanno sentire a casa. Con te sto trovando il mio posto nel mondo e per me tutto questo è bellissimo. Cosa ne sarà di noi? (Lo so questa frasea uso spesso, perché amo questa frase ahaha capiscimi) Prenderemo il meglio che la vita può darci, ne sono certo. Sono qui per ricordartelo, amore mio. Perché non è tanto che ci conosciamo ma è da sempre che il mio cuore batte per te. Certe volte mi chiedo se mi merito tutto questo ( anche prima in chiamata ahahah) e anche se dico a me stesso che sì: forse sei la ragazza più giusta per me, altre volte credo di non meritarti: sei proprio bella, dico davvero, e non perché hai questi occhi, questa bocca, non perché è il tuo corpo a parlare ma perché sembri un angelo. Sei sempre lì quando sono triste e sei sempre lì quando sorrido: non mi sento mai solo con te, anzi è con te che mi sto facendo spazio e sto trovando un posto nel mondo. Non avrei mai pensato che un giorno io e te saremmo stati qui: io a scriverti e tu a leggere. Io a dirti quanto mi piaci e quanto sei importante per me. Tu a leggere, soddisfatta, ammettilo!, queste parole e a pensare che in fondo non potevi fare scelta migliore (e adesso quello soddisfatto sono io). Amore mio, sono davvero felice con te e non ti cambierei con nessuna al mondo: sei uno dei doni più belli che potevo ricevere e sei una delle persone più importanti che mi è capitato di incontrare in questa vita. Sei meravigliosa. (E lo sai😏😏).
Andremo lontano insieme? Ne sono certo. E i problemi? Li supereremo. Sono sicurissimo che niente e nessuno riuscirà a dividerci perché, amore mio, io e te insieme siamo fortissimi. 
E mi frega poco delle superstizioni di te e di tua madrr ahaha, io sono sicuro di quello che faccio, e grazie a te ho capito tante cose, ad esempio: non ti avrei scritto se oggi in chiamata non mi avessi fatto capire che questi pensieri queste "lettere" chiamale come vuoi..ti fanno piacere..e tutto quello che hai appena letto lo penso seriamente, sono parole piene di sentimento..e questa cosa cresce ogni giorno di più, non lo nascondo ahaha perché dovrei? Sei meravigliosa, di certo non nascondo un piacere per una ragazza speciale...ma che cazzo dico..(una)..ppff, te non sei una delle tante..e non lo diventerai..tu sei unica..come me😌..scherzo lo sai benissimo..ti voglio bene e non importa che rispondi a dolcezza..mi basta un abbraccio appena mi vedrai..un abbraccio vale più di mille parole scritte..un bacio può trasmettere molte più cose se dato sinceramente. Eh nulla, non te ne andare ti prego, sarei perso sennò, e non scherzo eh, quindi ora zitta e abbracciami..❤
Voglio essere una persona migliore, per te, per me, ma più che altro per noi, perché per me la cosa più importante è diventata il ‘noi.’
Forse posso sembrare ridicolo che ogni volta rovino sempre tutto e poi cerco in qualsiasi modo di aggiustare tutto, ma se cerco in tutti i modi di aggiustare tutto è perché a te ci tengo e il pensiero di te lontano da me mi fa stare male. Non so perché, ma in certe circostanze divento così immaturo e perdo il senso di tutto.
Non sono mai stato così geloso di una persona, ma posso darti una spiegazione a tutto ciò.
Non ho mai trovato una persona come te, una persona che la pensi come me, che ama fare ciò che amo fare io,  una persona che se fa una cosa, la fa con il cuore. Non ho mai trovato tutto ciò prima di conoscere te.
Mi hai dimostrato tante volte di tenerci a me e sono sicuro che tu a me ci tieni sul serio, perché sennò certe cose non le avresti fatte ad esempio anche se è un esempio sciocco, restare in chiamata ore e ore..
Ma sai certe volte, la gelosia oscura tutto ciò e non voglio che questa gelosia diventi un'ossessione. Non voglio perderti credimi, anche se è da poco tempo che ci conosciamo, ma te l'ho già spiegato come la penso su ciò.
Non si può spiegare ciò e non tutti lo capisco, ma non importa da quanto tempo conosci una persona, ma dalle sensazioni che ti fa provare.
Probabilmente ti sarai stufata dei miei sbalzi d'umore e sai non voglio dare la colpa alla situazione che per ora mi circonda, ma do la colpa a me.. Sì, la colpa é stata mia e della mia stupida gelosia la maggior parte delle volte.
Non tutti riconoscono i propri sbagli, ma quando una persona lo fa è perché dimostra maturità.
Io voglio passare giorni interi a guardarti e a rendermi conto del fatto che mi piaci sempre di più.
Hai saputo prendermi così in fretta cazzo..
Tutta la mia gelosia è dovuta anche al passato, sono sempre stato tradito da chi diceva di amarmi e ora sto cercando di proteggere l'ultimo pezzo intatto del cuore che mi è rimasto..
Adesso penserai “cazzo di frasi fatte” oppure semplicemente ti sarai stancato ogni volta di leggere i miei poemi, ma non lo so perché, non riesco a dimostrare tutto ciò che sento, non riesco a farti sentire la mia debolezza e a parole non ce la faccio a spiegarlo, perché mi blocco, è un blocco emotivo e tutto ciò riesco a sbloccarlo solo scrivendo.
Ti chiedo per l'ennesima volta scusa.. 
Ma se sono così è perché ci tengo troppo e ho paura di perderti da un momento all'altro, che potrai trovare qualcuna meglio di me, ho paura che di me ti potrai dimenticare. Voglio regalare solo a te tutte le mie parole, perché è solo a te che io voglio dedicare tutta la mia vita. Mi piacerebbe dedicarti ogni sorriso, ma sarebbe inutile, perché ogni mio sorriso, sei tu. Mi piacerebbe dirti quanto è meravigliosa la vita, ma sarebbe inutile, perché l'unica meraviglia, sei tu. Mi piacerebbe dirti un sacco di cose, ma quando ti guardo capisco che già i tuoi occhi mi stanno dicendo tutto ciò che c'è da dire. Però una cosa l'ho imparata: con te anche condividere il silenzio sa diventare qualcosa di speciale. Vuoi sapere se mi sono mai chiesto se fossi quello giusto per te? Sì, tante volte. Ma restando al tuo fianco, ho capito che non esiste la persona giusta, esisti tu e tu sei la persona che io voglio un monte di bene, e che solo noi possiamo scegliere con chi vogliamo stare. Io ho scelto te, ti ho scelto senza rendermene conto, quando per la prima volta ho visto i tuoi occhi avevo già scelto ogni tuo sguardo. Sei entrata silenziosamente nella mia vita, ma il rumore dei tuoi passi lo sentivo nel cuore. Adesso io devo tutto A TE. 
A te che mi sopporti e sai lasciarti sopportare. A te che che mi hai permesso di entrarti dentro (non pemsare male ti prego ahah), a te che mi hai fatto spazio nella tua vita, a te che hai messo me prima di ogni cosa, a te che non ti sei tirata indietro difronte alla parte peggiore di me, a te che io devo TUTTO. Gioia, felicità, speranza, dolore, coraggio, forza.
Sono sentimenti che ho potuto provare grazie a te, perché grazie a te io ho capito di essere vivo. E prima di incontrati, prima di sapere che tu esistessi, io non sapevo cosa significasse vivere col sorriso sempre addosso. Il mio sorriso è l'unico posto in cui so sempre di poterti trovare, e se ho sorriso, vuol dire che anche oggi tu ci sei stata. E prima di incontrarti non credevo di avere un cuore capace di provare ancora piacere, oggi so di averlo, perché quando tu sei al mio fianco, lo sento pulsare come se fosse la prima volta, come se tu riuscissi ad esserne ogni singolo battito. E quando ti dico “Mi piaci”, ogni singolo organo, ogni singola parte di me sta provando quel sentimento.
Si amore, credo tu l'abbia capito. 
Tu mi piaci da morire. 
Per tanti di quei motivi, fin troppo numerosi per essere elencati. Oggi voglio dirti che mi piaci perché stai ad ascoltare e forse sei l'unica persona che sia mai riuscita a farlo così bene. Probabilmente la cosa più bella che possa capitare nella vita è avere al proprio fianco qualcuno a cui raccontare le giornate, con cui potersi sfogare quando ci si sente soffocare dentro dalle ansie e dalle paure. E io di paure ne ho tante, tu lo sai. Lo sai non soltanto perché mi conosci, ma soprattutto perché sai comprendermi, comprendi i miei occhi quando vorrebbero affogare nelle lacrime, e comprendi perfino quando il mio tono di voce diventa sottile quando sono triste o sto male per qualcosa. Io non sono mai stato brava ad apprezzarmi. Ho sempre avuto paura di me e di ciò che non sarò in grado di diventare. Ecco perché con te è diverso, con te io so essere ME stesso, perché so che in qualunque modo io sia, i miei occhi non smetteranno mai di vederti come la più bella tra tutte…
Mi piaci anche perché quando sbaglio, tu sai correggermi e cerchi di farmi fare sempre la cosa migliore. Mi piaci perchè sai farmi tornare a stare bene, anche quando mi sento perduto. Mi piaci perché sei il sorriso che mi coloro sempre addosso. Ma più di tutto mi piaci, perché attraverso te, so amarmi un po’ anche io. 
E per una ragazzo piena di insicurezze, debolezze, paure e incertezze come me, il piacere è TUTTO. TU SEI TUTTO!
Quando ti guardai per la prima volta, capii di non avere più niente da cercare. Perché ciò che c'era davanti ai miei occhi era tutto ciò che aspettavo. 
Stavo aspettando quei occhi con cui guardare la vita.
Stavo aspettando quelle mani che mi raccontassero. Stavo aspettando quelle labbra che mi riempissero. 
Stavo aspettando quei baci che sanno di felicità.
Io stavo aspettando te.
Tu eri solo da incontrare.
‘Eri solo da incontrare, ma ci sei sempre stata’
Sai, prima di incontrarti non ricordo nemmeno cos'ero.
Non ricordo come passavo le giornate, cosa facevo o a chi pensavo.
Io ho iniziato a vivere probabilmente il giorno in cui ti ho incontrato, non rendendomene conto che da quel momento la mia vita sarebbe cambiata completamente e per sempre.
Prima di incontrarti non so nemmeno per cosa ridevo.
Ho iniziato a sorridere nel momento in cui sei diventata tu il mio sorriso.
Tu sei stato la luce. Tu sei stata il principio a tutto. Tu sei stata la cura ad ogni ferita. Tu sei stata il sorriso dopo le lacrime.
Non c'è giorno, non c'è ora senza che io ti abbia tra i miei pensieri. 
Vedi perché tu ci sei sempre stata dentro me, in ogni mio gesto, ogni mia parola. Tu mi hai cercato, mi hai cercato talmente forte che alla fine mi hai trovato.
Ora sei qui, a rendere migliore ogni singolo giorno della mia vita.
Ho bisogno di te. Nella mia quotidianità. Ho bisogno di te. Il piacere magico che tutti sognano, ma che solo io ho trovato. Non sarei nulla senza te..sarei debole, inutile, privo di felicità.
Non credermi mai forte da solo, perché non so esserlo senza di te.
Quando sei al mio fianco mi accorgo di quanto so essere forte, perché il piacere è forte e anche quando credo di non potercela fare, quando penso che non ne valga la pena, mi vieni in mente tu, tu che ci sei, tu che ne vali la pena. Quando sei al mio fianco mi accorgo di quanto mi sia semplice sorridere, perché dentro ogni mio sorriso ci sei tu, e se ci sei tu, io so di essere forte.
Quando sei al mio fianco mi accorgo di quanto so essere capace di sentirmi ‘bello’, perché i tuoi occhi vedono solo me, o almeno lo spero.
Quando sei al mio fianco mi accorgo di saper essere me stesso, perché con te non ho paura nemmeno 'a essere’ la parte peggiore di me. Vedi, tu mi hai accettato, mi hai preso e mi hai tenuto con te, mi vuoi bene quando il bene intorno a me sembrava non essercene, tu credi in me, più di quanto io stesso riuscissi a fare, perché noi due siamo divertimento, passione, siamo tutte le cose belle che sa esserci.
Pensaci amore mio, a quanto è meraviglioso tutto questo già che ci sei, pensa a quante persone ci sono nel mondo.
Pensa a tutti i sorrisi.
Pensa a tutti gli occhi.
Pensa a tutti gli abbracci.
Pensa a tutti i baci.
Pensa a tutti le lacrime.
Pensa a tutti i dolori.
Pensa a tutte le carezze.
Pensa a tutte le mani.
Adesso smetti di pensare. IO HO SCELTO TE!
E così sarà.
Sarai lo specchio in cui guardarmi. Mi rifletterò in te..sarai gli abbracci, la sicurezza. Sarai amore, i baci. 
Sarai quel che sarai, perché io ci sarò. A riempire ogni attimo tuo, con un 'noi’ che non finirà mai. 
Te lo prometto amore mio, ti prometto tante cose e vorrei tu capissi l'importanza delle parole che ti sto dicendo. Delle promesse che ti sto facendo.
Delle sicurezze che ti sto dando.
Vorrei che tu capissi che sono uno a cui da importanza a ciò che prova, che non lo da per scontato , che non se ne dimentica, mai.
Vorrei tu capissi che mi piaci e che non me ne dimentico mai. 
Neanche quando discutiamo per mezze cose, si perché capita spesso. Ma l'amore non è bello se non è litigarello e poi perché abbiamo sempre un motivo per far pace.
Sarà che a noi , o per me , l'idea di essere divisi, del 'non essere insieme’ fa così paura che non voglio staccarmi nemmeno un attimo! E mettiamo caso qualcosa vada male, non riuscirei mai a sopportare il fatto di averti lontana, dimenticare il modo in cui sorridi, o il modo in cui ti guardi attorno.
Riuscirò mai a dimenticare la tua voce? Perché se chiudo gli occhi riesco ancora a sentirti che mi parli, con i tuoi ‘eh ma con Liam ci si parla bene’, con la tua voce, di cui saprei riconoscere tutti gli accenti, le pause, che ascoltarti parlare è come sentire la mia canzone preferita.
Non riuscirò mai a dimenticare quanto sei bella.
Non credo che riuscirei ad immaginare il mio futuro senza te, perché ormai io immagino te in ogni cosa che faccio.
Ti chiedo solo alcune cose indispensabili.
Resta con me.
Anche se non è facile, lo so, ma tienimi!
Non ti dico che sarà facile, ma provaci lo stesso. 
Sarò lunatico, confuso, incazzato, rompi palle, e potrei andare avanti all'infinito. Magari saranno di più i momenti in cui litigheremo rispetto a quelli in cui faremo cose belle, ma non fa niente.
Sarà meglio un mio bacio al mattino al posto del caffè, il mio letto sarà più freddo di tutti gli altri, in modo tale da poterlo riscaldare con il calore del tuo corpo che si unisce al mio, anche solo per un abbraccio. 
Ti assicuro che ne vale la pena, lo giuro! Anche se dovrai venirmi a prendere ogni volta dopo che dico “basta”, ma che poi basta non è mai, anche se dovrai ripetermi una cosa cento volte prima che io la capisca, anche se ti tratterò male. Non ti dico che sarà facile stare con me, anzi, però ti sto chiedendo di provarci almeno, perché ti prometto che il mio peggio lo amerai e non potrai farne più a meno, te lo giuro. 
Se riesci ad immaginarlo, se ti piace quello che vedi, allora sceglimi, prendi me! 
Prendi questo disastro che hai di fronte e vogligli ( non so se è italiano) bene ogni giorno come se fosse il primo e l'ultimo! 
Ho bisogno del tuo volermi bene, solo con questo riuscirò ad essere un po’ meno rompi palle, un po’ meno sbagliato.
Resta con me.
E in fine Ti ringrazio per tutte le volte che mi hai sorriso, facendo sorridere anche me. 
Ti ringrazio per aver stretto le mie mani, che senza di te sarebbero rimaste vuote e fredde.
Ti ringrazio per avermi fatto crescere, capendo l'importanza di una promessa, di un gesto, di uno sguardo, di una carezza.
Ti ringrazio per esserti preoccupata per me. Per avermi chiesto come stavo con vero interesse. 
Ti ringrazio per ogni bacio sul collo, abbraccio, parola dettata dal piacere.
Ti ringrazio per avermi fatto sentire importante per qualcuno, voluto bene, facendomi dimenticare tutto quello che mi spaventava.
Ti ringrazio per aver riempito il vuoto dentro di me. 
Ti ringrazio per ogni singolo momento di felicità che mi hai regalato.
Ed infine, ti ringrazio per avermi donato una ragione per la quale vivere.❤
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Capitolo 51 - Elvis, la barba e i baci di Schroedinger (Prima parte)
Nel capitolo precedente: Dina, la migliore amica di Angie, la raggiunge a San Diego e le basta qualche ora con lei e Eddie per capire che c’è sotto qualcosa, prova a farglielo ammettere quando sono sole e in parte ci riesce. Incontra Jerry e si stupisce della nonchalance con cui Angie parla e si rapporta con lui nonostante quello che le ha fatto. Alla festa in spiaggia Dina ha ulteriori conferme dell’attrazione tra i due quando li sente parlare assieme a riva, mentre gli altri si sono tuffati per un bagno notturno. Il mattino seguente è quello in cui Angie deve partire per tornare a casa, Eddie non riesce a credere di non aver fatto nulla per dichiararsi nonostante abbia avuto ben due giorni per farlo. Fa per baciare Angie mentre dorme, ma si ferma subito. Mentre la accompagna alla stazione dei pullman hanno un piccolo battibecco quando Angie per scherzo, ma non troppo, gli dice che dovrebbe trovarsi una ragazza e che la sua amica Michelle sarebbe la candidata ideale. Esasperato dalla cecità di Angie rispetto ai suoi sentimenti, la zittisce baciandola. Nel frattempo Angie, la notte prima della partenza, sogna di nuovo Eddie e nel sogno lui la bacia. Quando poi il bacio accade davvero, alla stazione degli autobus, Angie perde la testa e sente la famigerata “musica”: Just can’t get enough dei Depeche Mode.
***
“I'm in love again, been like this before...” forse quella non avrei dovuto metterla nella cassettina, troppo diretta. Beh... le ho appena infilato la lingua in bocca, direi che ormai più diretto di così è impossibile. Appena. Sono già passate ore e presumo di non aver ancora perso il ghigno idiota che mi accompagna da quando ho salutato Angie. Alzo lo sguardo e mi vedo canticchiare allo specchio. Presumevo bene, cazzo. Continuo a ripetere mentalmente tutti i passaggi della nostra conversazione dal risveglio in poi che ci hanno portato a baciarci e... e basta, è tutto quello che riesco a fare mentre butto le mie quattro cose in valigia, pronto a ripartire e lasciare di nuovo questa casa, stavolta a malincuore. Sì, perché mentre prima la mia dimora non era altro che una sorta di rappresentazione delle mie frustrazioni, della mia solitudine e di tutto ciò che non ero riuscito ad essere e ad ottenere pur avendolo sempre voluto, adesso invece possiede un valore aggiunto in più: dei ricordi, momenti piacevoli che ho costruito assieme alla ragazza che amo, la successione di eventi che mi ha portato finalmente a dichiararmi, anche se non con le parole. Ce n'erano state di occasioni perfette prima di questa. Sul divano abbracciati, in spiaggia davanti a un falò, sulla terrazza di Pike Place Market, in cima allo Space Needle, sulla panchina di Balboa Park, perfino l'altra sera sulla pista da ballo, tutte situazioni certamente più propizie e romantiche; eppure di quei baci rubati alla stazione dell'autobus non cambierei nulla, neanche di una virgola. Però c'è da dire che se mi fossi svegliato prima adesso non dovrei aspettare una settimana per il secondo giro. Stamattina, per un attimo, ho pensato di non farla salire su quel cazzo di pullman e riportarmela qui a casa, ma Angie ha l'università, il lavoro e non ho intenzione di mettermi in mezzo tra lei e le sue responsabilità a cui tiene un sacco. E poi non volevo fare la figura del coglione sentimentale. Non ancora.
Qualcuno bussa alla porta. Chiudo la cerniera della borsa, me la tiro su in spalla, do un'ultima occhiata in giro cercando di memorizzare più dettagli possibili di questo posto ed esco.
“Sei già pronto?” Mike indietreggia appena, forse preso alla sprovvista dalla mia rapida uscita.
“E' già pronto” Jeff, al suo fianco, risponde per me.
“Confermo, pronto per partire!”
“Ed è anche contento” aggiunge il chitarrista.
“Già” Ament annuisce.
“Come mai sei contento?” i passi di Stone che sale le scale non si fanno attendere.
“Fammi indovinare: Angie non è partita!” azzarda McCready.
“Viene con noi ad Oakland!” aggiunge il mio coinquilino.
“Ci segue per il resto del tour!”
“Dio, spero di no!” Stone guarda malissimo Mike e poi mi fa un sorriso sornione “Qualcun altro però la pensa diversamente, vero?”
“Di che cazzo state parlando? Che c'entra Angie?” cerco di fare il finto tonto, ma scommetto che se avessi di nuovo di fronte lo specchio della mia stanza vedrei lo stesso sorrisetto del cazzo di prima, quindi la vedo dura.
“Dov'è?”
“Non saprei di preciso, alle 7 di stamattina l'ho messa su un pullman per Seattle, quindi presumo sia ancora là. Beh, tecnicamente era un pullman per Los Angeles, poi da lì doveva prenderne un altro per Seattle. A quest'ora ci sarà già. Sul secondo pullman. Credo” onestamente pensavo che mi avrebbe fatto uno squillo già da lì, cioè, io al suo posto l'avrei chiamata subito, alla prima sosta. Com'era la storia del coglione sentimentale? Angie è più pragmatica, avrà pensato fosse più logico chiamare un po' più in là nel corso del viaggio, a metà strada. Magari pensava stessi riposando in vista della partenza e non ha voluto disturbarmi. Come se fosse possibile chiudere occhio dopo quello che è successo.
“Ah. Quindi è partita?” chiede Jeff come se non fosse proprio convintissimo.
“Sì, certo”
“E allora come mai sei felice?” insiste Gossard, seguito dal suo socio.
“Dovresti essere triste”
“Ahah e perché? Che sono quei musi lunghi?! Non è mica andata in guerra, tra una settimana, neanche, la rivediamo” mi sembra di essere piuttosto convincente nell'includere tutta la band nel dispiacere per la partenza di Angie.
“Ah beh, sì, ovvio...” mugugna Mike.
“E lasciare San Diego? E la tua casa? Non ti dispiace?” continua Jeff con l'interrogatorio.
“Sicuramente, ma-” accenno una risposta, ma sento già che sarà superflua ancora prima di venire interrotto da Stone.
“... ma, come si dice, la casa è dove è il cuore, no?”
“E comunque non sono felice!”
“Ha! Lo dicevo io” esclama Jeff tutto soddisfatto senza alcun apparente motivo.
“Sono solo carico, per il concerto...”
“Ah. Sì, per il concerto, come no” Mikey continua ad annuire da un quarto d'ora, credo sia ancora in coma da ieri sera, l'unica cosa che mi impedisce di averne la certezza sono gli occhiali a specchio giganti che creano una barriera tra lui e il mondo esterno.
“Beh, bisogna pur trovare delle motivazioni, no? Per andare avanti...” Jeff mi mette un braccio attorno al collo e insieme scendiamo le scale e attraversiamo il giardino fino al cancelletto, seguiti dagli altri due “E comunque sei giorni passano in fretta” aggiunge sottovoce strizzandomi l'occhio.
“Ah, prima dobbiamo passare da Craig, devo lasciargli le chiavi da restituire alla padrona di casa. E salutarlo. Faccio veloce.” alzo gli occhi al cielo e cambio argomento al volo. Non vorrei proprio lasciarla questa casetta, ma non posso certo permettermi due affitti.
“Velocissimo, Kelly ci sta già aspettando.” Stone ci richiama all'ordine mentre saliamo tutti sul furgone “Abbiamo giusto quelle cinquecento miglia di strada da fare”
**
Primo squillo. Ok. Secondo squillo. La speranza c'è ancora tutta. Faccio appena in tempo ad accorgermi che sto praticamente trattenendo il fiato. Terzo squillo. Però non è detto, potrebbe esserci uno scarto di... Quarto squillo. Fanculo. Scuoto la testa. Quinto squillo. Metto giù la cornetta con forse troppa forza e lascio cadere la mano con cui mi stavo tappando l'altro orecchio per cercare di isolarmi dal casino del backstage del Real Rock Club. Fanculo il telefono e la segreteria telefonica intelligente di Jeff, che risponde dopo due squilli quando ci sono messaggi da ascoltare. Perché non chiama? Le avevo chiesto espressamente di farlo. Sarà successo qualcosa? Si sarà pentita amaramente dei nostri baci? O magari non si ricorda il numero... Che coglione, dovevo scriverglielo! Dovrebbe saperlo a memoria solo perché potrei piacergli? Recupero le monete e le infilo nuovamente nel telefono a gettoni, componendo un numero diverso dal mio stavolta, cercando di battere l'ansia sul tempo.
“Pronto?”
“Ehi Meg, ciao” grazie al cielo è a casa, è tutto il giorno che parlo da solo o col nostro messaggio da cazzoni sulla segreteria telefonica.
“Ciao Eddie! Come stai? Mi hai beccata per un pelo, stavo giusto uscendo per il turno da Roxy” quando si dice culo.
“Tutto ok, grazie. Stiamo... ehm, stiamo per salire sul palco per il soundceck, tra una mezz'oretta più o meno”
“Figo! Ci sono anche gli altri stronzi lì con te?”
“Uhm no, sono solo io...”
“Ah ecco, dovevo immaginarlo, non ho sentito Stone lamentarsi in sottofondo” Meg cerca di dissimulare la delusione con una battuta. Sicuramente avrebbe preferito parlare con qualcun altro.
“E tu invece? Come va?” le chiedo perché in fondo non voglio fare la figura dello stronzo che la chiama soltanto per chiederle della sua amica.
“Bene, dai, il solito. Allora, come posso aiutarti?” chiede lei senza perdere tempo.
“In che senso?”
“Beh, dubito che tu abbia chiamato solo per sapere come sto. Che volevi dirmi?”
“Va beh, anche per sapere come stai”
“Eddie”
“Ma niente, mi chiedevo se per caso avessi notizie di Angie...”
“Arriva domani pomeriggio, no?”
“Sì, appunto. E' che l'ho messa sull'autobus stamattina e pensavo che boh, magari si era fatta sentire nel frattempo”
“Sì, infatti, mi ha chiamata una mezz'oretta fa”
“Ah”
“E' già a San Francisco, hanno fatto una sosta lì. Mi ha detto che per il momento il pullman è in linea con la tabella di marcia, quindi domani per le due dovrebbe essere qua”
“Capisco. Beh, meglio così, no?” dai Eddie, non prendertela, l'importante è che stia bene, no? Magari la sosta è stata breve e c'era la coda per telefonare. O magari non ne vuole sapere di te, brutto stronzo.
“Già... Ma è tutto ok?”
“Certo, perché non dovrebbe?”
“Non lo so, mi sembri strano... E' successo qualcosa?” strano? Più del solito?
“No, niente! Che doveva succedere?”
“Boh, dimmelo tu”
“E' solo che eravamo rimasti d'accordo che mi avrebbe chiamato per aggiornarmi e invece non si è fatta viva, allora mi ero un po' preoccupato, tutto qui”
“Come fa a chiamarti se siete in giro a suonare?”
“Le avevo detto che poteva lasciarmi un messaggio... la segreteria sta a Seattle, ma posso ascoltarla dappertutto, no?” forse dovrei cercare di essere meno acido.
“Va beh, sai com'è fatta Angie, magari non ti voleva disturbare”
“MA GLIEL'HO DETTO CHE NON DISTURBAVA!” alzo fin troppo la voce, tanto che Meg esita a rispondermi “Ehm, scusa. Eheh”
“Stai calmo Eddie... Forse è per quello o forse non aveva abbastanza moneta per chiamare entrambi e siccome io devo andarla a prendere ha dovuto per forza chiamare me”
“Beh, sì, può essere...” in effetti non ci avevo pensato. Non le ho nemmeno chiesto se aveva moneta per telefonare. Mica solo per me, poteva servirle in generale, in caso di emergenza! Sono un cazzo di irresponsabile che abbandona le ragazze alla stazione degli autobus.
“O magari avete litigato?”
“Che? No!”
“O il contrario?”
“In che senso?” quale sarebbe il contrario di litigare?
“Va beh, va beh, se non è successo niente non hai nulla da temere, ha chiamato me per praticità. Ti chiamerà domani, tranquillo”
Non è successo niente. E' successo tutto. E' successa un sacco di roba. Però Meg ha ragione, devo stare tranquillo. Insomma, ho baciato Angie da dodici ore e sono già in modalità ansiogena. Non sono al centro del mondo, non ruota tutto necessariamente attorno a me: è in viaggio, è stanca, ha chiamato la sua coinquilina per un passaggio, chiamerà anche me appena possibile.
“Lo so. E' solo che... insomma, il viaggio è lungo. Ero in pensiero. E poi mi sento un po' responsabile, se non avessi sbagliato a dirle le date avrebbe preso un comodo aereo e sarebbe già a casa” cerco di buttarla sulla sicurezza stradale e cazzate varie, speriamo abbocchi.
“Dai, Eddie, non ti colpevolizzare. E comunque credo non le sia dispiaciuto affatto allungare la vacanza, sai?”
“Oh... ok, eheh, lo spero” a me non è dispiaciuto per niente, anzi, per quanto mi riguarda la vacanza poteva durare un'altra settimana. E non sarebbe bastata per portarla in tutti i posti che avrei voluto mostrarle, dal ristorante sulla spiaggia di Las Olas alla saletta col biliardo del Casbah, tutti i pezzetti del mio mondo che avrei voluto condividere con lei. Mi sarebbe piaciuto anche solo condividere altro tempo in macchina con lei, a chiacchierare e fare gli scemi; come quando siamo tornati a casa dalla serata allo Yates e, mentre tiravo fuori la sua cassetta dal mangianastri per cambiare lato, alla radio è partita Love reign o'er me degli Who e lei si è messa a cantarla a squarciagola e, nonostante stesse facendo scempio di uno dei miei pezzi preferiti, io non riuscivo a pensare ad altro se non a quanto suonasse perfetta la parola love, amore, pronunciata da lei. E se per caso avevo ancora dei dubbi, ci hanno pensato quei cinque minuti di canzone a togliermeli completamente: io la amo e continuo a innamorarmi di lei ogni volta che la vedo, che le parlo al telefono o che sono anche solo in attesa di fare una di queste due cose, e mi basta osservarla o parlarci un minuto per trovare ogni volta cento cose nuove da amare.
“Sì, Eddie, fidati! Scusami, ma ora ti devo lasciare, Roxy mi fa il culo se arrivo in ritardo”
“Oh certo, figurati, anzi, scusa se ti ho disturbato...”
“Nessun disturbo, ti faccio chiamare da Angie appena arriva, ok? O anche prima se la sento nel frattempo” ormai l'ha intuito anche lei che sono un disperato.
“Grazie”
“Prego. E in bocca al lupo per stasera!”
“Crepi...”
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“Maledetti stronzi” inveisco ad alta voce contro gli ignoti bastardi che hanno deciso di realizzare un'opera di arte astratta con ketchup, maionese e gomme da masticare sul sedile che sto strofinando da ore. I miei colleghi si sono scatenati con i migliori consigli per risolvere la questione e la cucina si è divisa tra i sostenitori del ghiaccio per seccare la cicca e staccarla e quelli del calore per scioglierla. Intanto però quella che deve pulire sono io!
Sento la porta scampanellare e sto per scaricare tutta l'incazzatura sul rompicoglioni di turno, che non sarà certo il colpevole di questo disastro, ma è pur sempre uno stronzo che non sa leggere la scritta CHIUSO sul vetro.
“Siamo chiu...” alzo la testa e rivedo una faccia sparita da un po', anche se me la ricordavo diversa.
“Ehi Meg”
“Da quando in qua hai la barba?” non gli sta male.
“Oh eheh beh, da un po'” risponde ridacchiando e grattandosi il mento insolitamente ricoperto di peli, come una buona parte del viso.
“Provi nuovi look?” solo ora mi rendo conto di essere ancora a carponi sul sedile e mi tiro su di scatto.
“Prova che è iniziata in maniera del tutto casuale, diciamo che ho trasformato la sciatteria in look”
“Ci state invecchiando in quello studio di registrazione, in pratica” scherzo mentre si avvicina e improvvisamente mi tremano le ginocchia.
E a questo punto mi sembra chiaro che ho qualche rotella fuori posto, che ci deve essere per forza qualcosa che non va in me. Perché sono giorni che mi dispero per non essere riuscita a tornare con Mike, per la sua decisione di starsene da solo, la prima decisione che abbia mai preso da quando lo conosco, lui, che non ha mai saputo cosa voleva e proprio adesso che lo sa, sa che non sono io. E insomma, io sono qui a farmi le paranoie sul mio ex, poi arriva Matt e mi bastano due mossette per non capire più un cazzo e... com'è che fa Mike di cognome?
“Più che altro invecchiamo in sala prove, tecnicamente nello studio ci dobbiamo ancora entrare, per l'album vero e proprio”
“E cosa aspettate?”
“Eheh di perfezionare il demo e avere le idee più chiare”
“Da quel poco che ha sentito, mi sembrano già abbastanza chiare”
“Non vedo l'ora di registrare con Ben, credo porterà una ventata d'aria nuova nel disco”
“Concordo. Allora? Quand'è che iniziate a registrarlo? Così mi faccio un'idea di quanto tempo ancora sparirai dalla circolazione...”
“Tra poco, in primavera... Comunque, a questo proposito, avrei proprio bisogno di parlarti, Meg”
“A proposito dell'album?”
“Eheh no, a proposito della mia sparizione. E di altre cose”
“Capito. Ok, spara”
“Uhm no, non qui. Magari quando hai finito. Ti accompagno a casa?”
No. NO. No, Meg, non puoi. Non puoi andare a letto con Matt stasera. Se la prima volta è stata una stronzata, questa sarebbe una stronzata al cubo. Non puoi scopartelo ogni volta che va male con Mike. Mike McCready! Ecco com'era.
“In realtà sono con la mia macchina”
“Hai una macchina? Da quando?” domanda sinceramente sorpreso.
“Probabilmente da quando tu hai la barba, più o meno”
**
E' mezzanotte passata, Matt e io siamo seduti sul cofano della mia Impala a parlare di Ballard, del tour dei Mookie... ehm, dei Pearl Jam e di quanto è insopportabile l'infermiera del secondo piano, passandoci e ripassandoci una bottiglia di vino rosso scadente a vicenda.
“Quand'è che andiamo al sodo, Matt?” gli faccio a un certo punto, correggendo il tiro immediatamente dopo “Cosa volevi dirmi?”
“Ah sì. Beh, ecco... per prima cosa volevo chiederti, ecco, sento di doverti delle scuse”
“Scuse? Per cosa?” qualsiasi cosa sia, ti perdono, a prescindere.
“Per come mi sono comportato, per come ti ho trattata dopo quello che è successo, per come ho trattato la... faccenda in generale”
Nome in codice: Faccenda.
“Ma non l'avevamo già chiarita? La faccenda?” se parlassi di una cosa del passato che vuoi assolutamente rifare entro i prossimi quindici minuti la chiameresti faccenda?
“Non proprio. Cioè, abbiamo semplicemente fatto finta di niente” risponde facendo spallucce.
“E non era forse la cosa migliore da fare?” pongo la mia domanda retorica a cui ovviamente lui non potrà che rispondere no, appena prima di saltarmi addosso.
“Sì, ma...”
COME Sì?
“... ma no” ecco, così va meglio.
“Che vuoi dire?” fingo di non capire e mi preparo psicologicamente alle prossime avances dell'angelo barbuto. Ovviamente non posso starci subito, questo è fuori discussione, devo porre un minimo di resistenza morale all'inizio.
“Che ho fatto lo stronzo. Mi sono reso conto di essermi comportato in maniera molto fredda con te, quasi cinica, non vorrei pensassi che... beh, che quello che abbiamo fatto...”
“Che la faccenda”
“Eheh sì, che la faccenda non contasse nulla per me o cose del genere”
“Ma no, Matt, tranquillo”
“Ok, è stata una cosa avventata e poco ragionata”
“Direi per niente”
“Una cosa sbagliatissima”
“Certo” anche se, addirittura il superlativo, mi pare un tantino esagerato, no?
“La cazzata più grande che potessimo fare”
“Ok” qualcosa mi dice che stasera non si tromba.
“Però se l'ho fatto è perché in quel momento lo volevo e non solo tanto per, come passatempo. Ci tengo a te”
“Lo so, anche per me vale la stessa cosa”
“Abbiamo sbagliato, ma non sono pentito, è stata comunque una cosa bella in fondo, non credi?”
“Sì... molto bella” forse sì, si tromba.
“Ti chiedo scusa se ti ho dato una brutta impressione, se ti ho trattato male e ti ho evitata, è che non sapevo come comportarmi. Allontanarmi mi sembrava la soluzione migliore ed essere freddo con te era la maniera più facile”
“E' tutto ok, Matt, davvero. L'avevo capito”
“E sono pronto anche a dirlo a Mike se vuoi, voglio assumermi le mie resp-”
“NO! Ehm, cioè, non è necessario. Insomma, già non è che sia proprio ansioso di parlarmi e vedermi, se sapesse una cosa del genere con lui avrei chiuso. E poi non mi sembra il caso di fare casino per niente, tanto non succederà più, no?” insomma, succederà o no? Voglio delle risposte.
“Oddio, no, ovvio!” questa risposta fa cagare, avanti un'altra, grazie.
“Ecco, allora meglio lasciare le cose come stanno” qualcuno mi spieghi il senso di questa conversazione se non serve a portarmi a letto.
“Ad April l'ho detto però” sento che sta per arrivarmi la spiegazione.
“April?”
“Sì, la conosci, è amica di Stone...”
“Ma chi, quella che suona il violino?”
“La viola!”
“Beh, quel che è, ci assomiglia. Ma perché le avresti raccontato di noi, scusa? Non sapevo nemmeno vi conosceste, cioè, non credevo foste in confidenza”
“Non lo eravamo. Poi ci siamo conosciuti meglio”
“Ti sei messo con April?”
“No!” ah ecco meno male “Siamo usciti qualche volta, insomma, siamo all'inizio” meno male un cazzo.
“Capisco” inizio di che cosa, scusa?
“L'inizio di cosa non lo so nemmeno io, eheh, comunque, staremo a vedere”
“E com'è che in questo inizio invece siete finiti a parlare di me?”
“Oh beh, ecco, stavamo parlando dei nostri ex e delle nostre esperienze passate e io le ho parlato di te. Senza fare nomi, ovviamente! E mentre le raccontavo la faccenda, April mi ha aiutato a capire, mi ha aperto gli occhi. Grazie a lei mi sono accorto di quanto sono stato stronzo”
“Ah però”
“E' stata lei a dirmi che avrei dovuto chiarire con te. E scusarmi” la tipa ne sa una più del diavolo, non c'è che dire, non voleva che il suo bello avesse questioni in sospeso con altre e gli ha suggerito un bel discorso pacificatore. E di chiusura.
“Wow, beh, io la conosco solo di vista, ma da quel che dici sembra una tipa in gamba”
“Lo è” Matt ha lo sguardo perso che buca il parabrezza e io non mi sono mai sentita tanto fuori posto in tutta la mia vita.
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LATO A
Can't help falling in love (Elvis Presley)
I want to tell you (The Beatles)
You're all I need to get by (Marvin Gaye and Tammy Terrell)
When you dance I can really love (Neil Young)
Can't keep it in (Cat Stevens)
Two hearts (Bruce Springsteen)
LATO B
I wanna be your boyfriend (Ramones)
You really got me (The Kinks)
Love you more (Buzzcocks)
Here comes my girl (Tom Petty)
Thank you (Led Zeppelin)
Don't talk (put your head on my shoulder) (The Beach Boys)
Afferro il foglietto su cui ho annotato i titoli delle canzoni della cassetta di Eddie e faccio per rimetterlo a posto quando stiamo per arrivare. Non ho visto il cartello BENVENUTI A SEATTLE, a dire il vero non l'ho mai visto, né la prima volta che ci ho messo piede né tutte le altre volte che ho fatto avanti e indietro dalla mia città di adozione, quindi potrei essermelo perso, ma potrebbe anche darsi che non esista nemmeno un cartello del genere. Appoggio il foglio sullo zaino che tengo sulle gambe e ne osservo le pieghe fatte e disfatte ogni volta che l'ho tirato fuori e rimesso nella custodia, la grafia resa incerta dalle buche, dalle frenate e dalle parole inattese. Il primo pezzo mi ha spiazzata perché Elvis era onestamente l'ultima persona che mi aspettavo di sentire fra i preferiti di Eddie, per nessun motivo in particolare, semplicemente non l'ho mai associato a lui, anche se da lì ho cominciato a scorrere mentalmente vari brani del Re e a pensarli coverizzati da lui. I Beatles me li aspettavo un po' di più e immaginavo anche che avrebbe scelto un pezzo un po' più ricercato rispetto ai soliti noti. Sul Motown sound di Marvin e Tammi mi è caduta la mascella e forse anche la penna con cui man mano scrivevo, perché quel pezzo è uno dei miei preferiti in assoluto e non me lo aspettavo per un cazzo. Neil Young e Springsteen erano i più telefonati, un po' come i Ramones ad aprire il lato B, mentre quella di Cat Stevens è stata un'altra chicca che mi ha stupita positivamente. Sulla parola got del pezzo dei Kinks la penna ha ceduto, perché mentre sorridevo tra me e me, pensando al fatto che anche in quel caso avesse in un certo senso risposto alla mia cassetta selezionando un pezzo diverso di una band scelta anche da me, mi sono messa a scorrere con lo sguardo tutti i titoli precedenti, leggendoli di seguito come se si trattasse di un'unica frase, di un messaggio e... Ovviamente no, non diciamo cazzate, è un caso. Quando ho sentito i Buzzcocks ho pensato che forse il lato B sarebbe stato quello più punk e più movimentato e ho scritto il titolo della canzone in caratteri piccolissimi; invece poi è arrivato Tom Petty e mi stavo giusto chiedendo quando l'avrebbe messo, seguito dai Led Zeppelin, che mi fanno stare lì a pensare al motivo per cui Eddie dovrebbe ringraziarmi. Io non ho fatto nulla e forse è da lì che parte tutto il casino, perché non ho fatto altro che essergli amica e stargli vicino in alcune situazioni e lui magari si sente in debito e forse proprio per questo motivo ha fatto altrettanto. E ha confuso questa vicinanza per qualcos'altro. E quindi i casi sono due, o ha pianificato tutto, cassetta e baci, o la cassetta non vuol dire un cazzo, i pezzi sono solo un caso, e mi ha baciata solo perché... boh, perché gli è venuto di farlo. Magari era fatto. Si vede che non sono solo gli acidi a renderlo affettuoso. Mentre facevo queste considerazioni, l'ultima canzone poi, dei Beach Boys,  al momento giusto, quasi potessero sentirmi, come se avessero ascoltato il mio monologo delirante interiore e mi avessero invitata a stare zitta, facendomi tacere proprio come aveva fatto qualcun altro qualche ora prima, senza parlare. Con la coda dell'occhio vedo la sagoma del Kingdome alla mia sinistra entrare prepotentemente nel mio campo visivo, distogliendomi dai miei pensieri insensati. Piego il foglio, prendo la cassetta dalla tasca anteriore dello zaino e ce lo rimetto dentro, per poi cacciare il tutto di nuovo in borsa molto rapidamente.
Quando scendo dal pullman non mi sento più il culo, faccio una specie di stretching piuttosto imbarazzante e non mi sembra vero di poter stendere le gambe e camminare e non doverci salire mai più, tanto che quando attraverso la strada e vedo Meg che si sbraccia dal finestrino della sua macchina quasi mi dispiace: me la farei volentieri a piedi fino a casa.
“Poi mi spieghi come cazzo hai fatto a sopravvivere 30 ore su un pullman” è il saluto della mia coinquilina non appena lancio lo zaino nel bagagliaio, per poi richiuderlo e buttarmi sui sedili di dietro.
“Non lo so nemmeno io, comunque ciao anche a te”
“Ciao Angie, benvenuta sul mio taxi, dove ti porto?” scherza ironizzando sul mio essermi seduta dietro.
“A morire a casa, perché le ore sono state precisamente 32 e stasera lavoro pure”
“Va beh, anche tu ti vuoi male, perché non hai chiesto un'altra giornata a Roxy?” chiede come se fosse la cosa più facile del mondo, come se non ci lavorasse anche lei e non sapesse com'è l'andazzo.
“E' già tanto che mi abbia dato questi giorni, non volevo tirare troppo la corda” rispondo sbadigliando e accasciandomi sullo schienale.
“NON PENSERAI DI DORMIRE ADESSO?” la voce perentoria di Meg mi fa spalancare gli occhi di colpo proprio quando stavo cominciando a sbavare sulla camicia di Morfeo.
“Perché no?”
“Perché devi raccontare!”
“Raccontare cosa?” trovo un elastico uscito da chissà dove nella tasca della giacca e mi lego i capelli.
“Come cosa? Tutto! Com'è andata a San Diego?”
“Bene”
“Bene?” insiste voltandosi completamente verso di me.
“Sì, tutto bene. Non dovresti guardare la strada comunque?”
“Bene... e poi?” continua seguendo il mio consiglio.
“E poi niente, tutto ok”
“Ahah sì va beh, pensi seriamente di cavartela così?”
“Penso che sarai così gentile e carina da rimandare questa conversazione a domani”
“Sì, ma dammi qualche anticipazione, raccontami qualcosa!”
“Stone e Jeff hanno scommesso con gli altri sul fatto che qualcuna di noi sarebbe andata a trovarli in tour e i perdenti si sono esibiti in un tributo ai Village People in una squallida discoteca in stile anni Settanta” dico tutto d'un fiato sperando di averla spiazzata abbastanza da impedirle di fare altre domande.
“Questo l'hai sognato sul pullman o qui in macchina nei dieci secondi in cui hai chiuso gli occhi?”
“Ahahah nessuno dei due, è successo davvero”
“Dimmi che stai scherzando oppure dimmi che hai delle prove fotografiche di questa cosa” si gira di nuovo a intermittenza, cercando di capire dalla mia espressione se la sto prendendo per il culo o no.
“La seconda che hai detto”
“ODDIO LE DEVO VEDERE ASSOLUTAMENTE”
“Guarda avanti, Meg!”
“A casa me le fai vedere”
“Se ci arriviamo”
“Ok, faccio la brava... E per il resto?” no, a quanto pare la botta dei Village People non è stata abbastanza forte.
“Tutto ok, il concerto è stato figo, metà del pubblico erano amici di Ed” resto vaga, come se non sapessi dove vuole andare a parare.
“Hai conosciuto i suoi amici? Come sono?” lei non insiste, probabilmente ha deciso di cambiare strategia e assecondarmi per poi fregarmi in un'altra maniera.
“Simpatici. E tutti surfisti praticamente”
“Uhm interessante! E Eddie com'era?” appunto.
“Oh è stato bravo, ormai sta diventando un animale da palcoscenico, non è più timido come prima”
“Bene, benissimo. E giù dal palco, com'è stato?” ri-appunto.
“In che senso?” forzo un altro sbadiglio e appoggio la testa al finestrino.
“Sì, insomma, com'è andata con lui?”
“Bene”
“Mi spieghi cosa cazzo vuol dire bene?! Sii più chiara!”
“Ehi non ti agitare! Bene, nel senso che mi ha salvato la vita, ospitandomi eccetera. E mi ha fatto fare la turista portandomi in giro, me e anche Dina che è venuta da Los Angeles!”
“Alla fine ce l'ha fatta! Anche lei ospite a casa di Ed?”
“No, è venuta solo il giorno del concerto, dal pomeriggio, ed è andata via la sera stessa. Beh, più notte che sera. Quasi mattina, ecco, dopo la festa in spiaggia”
“E com'è andata la festa in spiaggia?”
“Bene”
“Angie, quant'è vero iddio...”
“Bene, è stata una bella festa! C'era la musica, c'era da bere, la compagnia... a un certo punto si sono tuffati tutti nell'acqua gelida” io ci riprovo a buttare tutto su aneddoti che riguardano altre persone, magari alla lunga funziona.
“E sono sopravvissuti?”
“Sì, strano ma vero. Inutile dire che io non ho partecipato”
“Chi l'avrebbe mai detto! Eddie invece?”
“Eddie neanche, si è rovinato il divertimento stando con me a farmi da balia” gli ho guastato la festa e ho dato modo ai suoi amici di rendersi conto che sono una specie di ameba.
“Sì, me lo immagino. Comunque non mi hai ancora risposto...”
“Ah no?”
“No”
“E qual era la domanda?”
“Stai cercando di esasperarmi?” no, sto solo cercando di non dirti un cazzo.
“No! Ho solo sonno, ho dormito poco e male”
“Com'è andata con Eddie? E' successo... qualcosa?” Meg cerca di incrociare il mio sguardo nello specchietto retrovisore e io la evito maldestramente.
“In che senso?”
“Beh, non so... sei stata lì due giorni... la casa era piccola...”
“E allora?”
“Magari avete dormito assieme?”
“MEG!”
“Che ho detto?! L'avete già fatto, no?”
“Quante volte te lo devo dire che abbiamo dormito e basta?”
“Ma guarda che ti credo, infatti anch'io ho parlato di dormire e basta”
“E comunque è stato un incidente”
“Niente incidenti a San Diego?”
“No” a parte il frontale con le sue labbra, niente.
“Nemmeno un pisolino a due sul divano?”
“No, Meg”
“Un bacetto in spiaggia al chiaro di luna?”
“No” sarò stata abbastanza convincente?
“Due coccole al parco?”
“Nooo”
“Una mano sul culo in discoteca?”
“Ahah no! Almeno non da parte Eddie. Comunque abbiamo ballato ass-”
“COSA VUOL DIRE NON DA EDDIE?”
“E' una lunga storia. Comunque è ufficiale: Eddie balla di merda anche da sobrio”
“Ok, ma io voglio sapere di chi era la mano incriminata!”
“Mike Starr. Lui sì che sa ballare”
“CHE COOOSA?!”
“Abbiamo ballato così, per ridere! Comunque sa ballare davvero, mi ha detto che ha preso lezioni”
“Oh cazzo... ha preso lezioni anche di mano morta”
“E' stato un incidente”
“La tua vita è costellata di piacevoli incidenti, te ne sei accorta?”
“In netta minoranza rispetto a quelli spiacevoli, fidati”
“Comunque, Eddie non si è fatto avanti nemmeno stavolta allora? Non ci posso credere, è proprio un coglione”
“O forse semplicemente non gli interesso, no? Sei tu che ti sei fissata con questa storia”
“Adesso capisco perché non l'hai chiamato”
“Che vuoi dire?” abbandono la mia posizione accasciata e mi raddrizzo, mettendomi a sedere in modo quasi normale.
“Eddie mi ha telefonato ieri per sapere se avevo tue notizie, era preoccupato perché gli avevi detto che l'avresti chiamato e invece non ti sei fatta sentire. E ora capisco anche il perché”
“Ma... figurati! Non l'ho chiamato perché avevano il concerto, non volevo rompere le palle”
Cazzo.
“Il ragazzo invece aspettava ansiosamente un tuo messaggio in segreteria”
Cazzo cazzo cazzo.
“Chiamerò più tardi, prima di andare al lavoro”
“Perché non adesso? Dopotutto devi solo dirgli che sei viva e stai bene?”
“Ma sì, ora vedo...”
“Invece ora torniamo alla mano di Mike Starr per favore?”
“Meg, piantala e pensa a guidare, PER FAVORE”
**
E' ovvio il perché, è tutto chiaro: vuole sapere se sono arrivata perché vuole chiamarmi, vuole chiamarmi per parlare di cosa è successo ieri mattina, vuole parlare di ieri mattina per dirmi che è stata una grandissima stronzata e che non si ripeterà più e che spera che questo non rovini la nostra amicizia. Insomma, tutte cose che so già da me e che quindi gli risparmio volentieri. Il pisolino è stato deleterio perché ho più sonno di prima, ma la doccia mi sveglia abbastanza da permettermi di sgattaiolare lesta via di casa evitando ulteriori domande da parte di Meg. Salgo in macchina e faccio per mettere su la cassetta di Eddie che mi sono portata dietro, ma all'ultimo ci ripenso, la infilo nel vano portaoggetti assieme alle altre e accendo la radio. E io ci provo a concentrarmi sulla strada e sui Fleetwood Mac che partono proprio in quel momento, ma com'è che invece continuo a sentire i Depeche Mode e il tocco dei polpastrelli di Eddie sui miei polsi e il sapore della sua bocca? Sono così concentrata nella guida che ho praticamente messo il pilota automatico e mi ritrovo nel parcheggio della tavola calda senza aver capito bene come ci sono arrivata. Stringo il volante e lo prendo a leggerissime testate un paio di volte, non so perché, forse nel tentativo di far uscire letteralmente Eddie dalla mia testa. Un'ascia bipenne penso mi sarebbe più utile, dopotutto con Zeus e Atena ha funzionato. Una volta al lavoro non c'è tempo per le chiacchiere, un paio di minuti per il bentornata da parte dei colleghi, una battuta di Brian sulla mia mega-abbronzatura Californiana (guance e punta del naso vagamente rosati), e sono subito sotto a servire i clienti. Lavorare non mi dispiace, almeno mi posso distrarre ed evitare di pensare ad altro. Il problema è che riesco a pensarci lo stesso. Almeno fino a quando uno dei miei tavoli non viene occupato da un vecchio amico e dal cantante cagacazzo della sua band, forse l'unico in grado di non farmi pensare a Eddie per cinque minuti. Il cagacazzo ovviamente, non l'amico.
“EHI PURPLE RAIN!” il sopracitato mi accoglie col suo solito sorrisetto del cazzo.
“Idaho è passato di moda?”
“Ciao Angie”
“Ciao Dave, come stai?”
“Ho deciso di svecchiare un po' il mio repertorio” Kurt risponde aspettando diligentemente il suo turno.
“Tutto ok, grazie. Anche se non mi sono ancora comprato la moto. Tu? Ti vedo bene, mi piacciono i tuoi capelli!”
“Grazie. Comunque per comprarti la moto devi prima pubblicare l'album. E venderne qualche copia”
“Per pubblicarlo dobbiamo prima registrarlo, cosa che ufficialmente non abbiamo ancora iniziato a fare” Kurt, strano ma vero, dice una cosa seria, normale e non sarcastica nei miei confronti.
“E che aspettate?”
“Tra un mesetto dovremmo andare in California per le registrazioni vere e proprie. Tu invece ci sei già stata, giusto? A proposito, com'è andata?” mi chiede Dave come se nulla fosse.
“Come... che ne sai che ero in California?”
“Già, che ne sai?” chiede anche Cobain, guardandolo di sottecchi.
“Beh, sono passato ieri e il tuo collega me l'ha detto.” rivela indicando Brian che non si fa mai gli affari suoi, dopodiché porta le mani in avanti come per difendersi “Ma giuro che non ti sto stalkerizzando!”
“Anche perché in tal caso non mi sarei mai prestato a fargli da complice” aggiunge il biondo.
“E non ci saranno serenate o stronzate del genere, promesso!”
“Gli ho detto che se succede ancora lo caccio dalla band”
“Uhm... ma per cacciarlo deve essere nella band... Hai capito Dave? E' ufficiale: TI HANNO PRESO!”
“ODDIO Sì! EVVAI!” Dave mi batte il cinque e Kurt ci guarda schifato.
“Forse avete sbagliato locale, l'open mic è al comedy club dall'altra parte della strada”
“Comunque... ero passato perché ti cercavo”
“Ma va, davvero?” ironizza il cantante per poi iniziare a spulciare il menù.
“Devo chiederti una cosa e ti assicuro che non è come sembra” Dave mette già le mani avanti e com'è che invece ho l'impressione che sarà proprio come apparirà?
“Ok, spara”
“Usciresti con me domani sera?”
Appunto.
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sanremista-dal51 · 4 years
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Non ti cambierei per nessun altro al mondo giuro mi piaci come sei per le cose che fai non ti cambierei perché ogni giorno è un giorno nuovo insieme a te sento quest’amore crescere dentro di me non ti cambierei perché mi passa se sto male e penso che ci sei da qualche parte parte anche tu non ti cambierei perché nessuno mai mi guarderà così e mi darà di più sei la mia vita ormai se l’aria sei la mia nostalgia il sole sulle lenzuola sei le mani che tu dovunque vai mi tieni ma se tu andassi via adesso giuro che morirei non posso e un altro amore no non è possibile non ti cambierei nemmeno se mi ferirai e quando piangerai asciugherò gli occhi tuoi non ti cambierei perché ti sento nella mia pelle mia e per cambiare te dovrei cambiare me se la mia vita ormai … io non ti cambierei nemmeno per la luna nemmeno per un attimo ti cambierei perché ti sento dentro ad ogni mio respiro e ti sentirei così anche se fossi nascosto in un posto lontano da qui sei la mia vita ormai se l’aria e se tu andassi via ti giuro che un altro amore no non è possibile… (Silvio Testi, Vincenzo Incenzo e Davide Pinelli) #sanremo #sanremo45 #sanremo95 #sanremo1995 #festivaldisanremo Brano: Un altro amore no Immagine: Ragazza sulla palla (Acrobata e giovane equilibrista) - Pablo Picasso - 1905 https://www.instagram.com/p/B_Xp_q3FcZ9/?igshid=nv9g3q80xvv5
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0804l · 5 years
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🖤
Ti aspetterò
Come il caffè a letto a colazione
Come ad un concerto dall’inizio
Si aspetta il ritornello di quella canzone
Ti aspetterò
Perché sei tu che porti il sole
E non c’è niente al mondo di migliore
Di te, nemmeno vincere un milione
Non c’è niente al mondo
Che vorrei di più di te
Di più di quel che adesso c’è già fra di noi
Nemmeno un milione
Non c’è niente al mondo che farei io senza te
Perché io non ti cambierei nemmeno per
Nemmeno per un milione
Se mi cercherai io ti aspetto qui
Ti mando la posizione
Così se poi mi raggiungi
E poi ti stringo forte, questa volta non sfuggi
Non ti perderò più
Sono passati quasi tre anni, sono cambiate tante cose eppure io infondo sono sempre la tua piccola Giorgi. Mi manchi tanto, avrei mille cose da raccontarti e ti vorrei qui ora per sentirmi una delle tue strillate perché a scuola non mi sto impegnando e perché faccio un po’ il cazzo che mi pare. Dopo tutto questo tempo, ho smesso di cercarti nelle altre persone, ho capito quanto sia stata stupida a sperare di poterti sostituire con qualcun altro. Ho dimenticato la tua voce, ormai da mesi e il solo pensiero di sentirla di nuovo mi fa venire i brividi. Sono riuscita finalmente a dire un pezzo delle cose che tenevo dentro me a qualcuno, l’ho fatto entrare nel mio mondo ed è stata la cosa più difficile che potessi fare, ma mi è servito. Dirlo ad alta voce, quanto mi fossi pentita del mio comportamento, l’ha fatto finalmente diventare vero. A volte nostalgia e rimpianti ti iniziano a logorare, ma fanno parte della vita. E bisogna affrontarli. Ti ho evitato per così tanto tempo quando ancora c’eri che il solo pensiero di ciò, mi fa desiderare di tornare indietro per non sprecare nemmeno un giorno con te. Un minuto per poter finalmente dirti tutto mi basterebbe, ma questo non è possibile. Perciò mi limito a versare altre tante lacrime questa sera mentre scrivo qualcosa che so non potrai mai leggere. Perché tu lo sai, che sei casa.👼🏻
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designme2011 · 5 years
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🌴Come se fossi li con il cuore ❤️❤️❤️ 🌴 Non c'è niente al mondo che farei io senza te perchè io non ti cambierei nemmeno per... nemmeno per un milione 💛💙 🌴 Segui questo link https://design-me.it/per-un-milione-lamore-spiegato-nella-sua-forma-piu-pura-nel-testo-dellattesissima-canzone-dei-boomdabash/ • • • #visitmesagnecuordisalento @billboarditalia @sanremofestivals #designme #sanremo2019 #perunmilione @sanremorai @umitalia @soulmatical #boomdabash #visitmesagne #cuordisalento #lacittadellamore #lacittadelcuore #mesagne #traveldesignme #puglia #amore #love #heart #cuoreantico #thecityoflove #romanticacittà #unacittamarivigliosa #sanvalentino #postidavedere #digital #digitalmedia #broadcasting #comunicazione (presso Mesagne) https://www.instagram.com/p/BtuA7nklTjd/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=uy7qqxqpq9re
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cartofolo · 7 years
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Salve Cartofolo. Sono una ragazza di 15 anni fissata con la musica. Ne ascolto per diverse ore di fila e mi faccio condizionare da essa cambiando modi di fare, di vestire e di pensare. Amo soprattutto il metal e ho avuto anche io la mia fase emo durata per tutta l'estate, gennaio, febbraio, settembre ottobre e novembre 2016. È una cosa che però, come vedi, va a intervalli e ora, dopo il concerto dei Tokio Hotel, sta ritornando. Mi sento come se cambiassi personalità ogni tot mesi... perché?
Sei in una fase delicata di maturazione e devi ancora trovare la tua identità.Dato che hai una particolare predilezione per la musica e ne senti la suggestione, fossi in te cambierei genere in modo di esaltare le parti più armoniche che stai soffocando con una rabbia mal riposta e una drammatizzazione di una sofferenza adolescenziale che deve trovare la sua soluzione.Stai creando il tuo mondo, Anon. Fai le scelte giuste e stai serena curando la tua emotività in forme diverse che non siano quelle che stai usando; non perché siano sbagliate, ma perché alimentano la parte depressiva della tua vitalità.
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Amore mio... scrivo qua per non fare dinuovo l'ennesimo sbaglio e contattarti, tanto sarebbe inutile, non mi risponderesti, non ne hai voglia o non ne hai il coraggio, non sai cosa dirmi, e quando ci vediamo dici le solite cose... dici che mi scriverai dopo e io quel dopo lo aspetto da una vita, sono qua ti aspetto, dove sei? Cosa fai? Come stai? Il lavoro? I tuoi? Troppe domande a cui non puoi dare risposta... sappi solo che TI AMO... parola che tu usi molto a caso, dici di amarmi ma che non vuoi impegnarti, non fai niente per cambiare questo tuo ragionamento, ti assicuro che di te non cambierei nulla, mi piace tutto, il sorriso, le battute che fai anche se non fanno ridere, il tuo corpo, i tuoi occhi quei bellissimi occhi verdi, neanche il tuo carattere cambierei, ma l'unica cosa che cambierei e' solo il tuo sentimento verso di me, vorrei che fossi in me nella mia quotidianita', e sentirti dire nei momenti in cui sono a terra che tu ci sarai comunque qualunque cosa accada... tu mi dicevi tutti i giorni, spero che la nostra storia duri per sempre, tu me lo dicevi e tu ora non lo dici piu' questo per sempre non c'e' piu' per colpa tua, esclusivamente tua... mi hai fatto soffrire e mi fai soffrire, ogni attimo tu sei dentro di me, sei tutta la mia vita.... Ho fatto con te l'amore per la prima volta, quando poi mi hai lasciata sono stata con altri, ma ogni volta che ci rivedevamo io con te facevo l'amore non sesso, scopate, no no l'amore quello vero.... abbracciarti e' la cosa piu' bella al mondo... e anche stanotte mi manchi piu' del solito amore mio....
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immagino i tuoi occhi e mi perdo dentro di loro ricordando la nostra storia e allora tutto mi viene facile. Davanti a me si apre un modo che conosco bene e che ancora oggi rappresenta il mio rifugio dalle intemperie e dalle avversità della vita: il nostro mondo, amore mio; la nostra storia, amore mio; questa bellissima vita, amore mio. Che grazie a te è diventata speciale.Quante cose vorrei dirti, amore mio, e quante te ne avrò già dette. Quante te ne avrei dovute dire e quante invece ne ho dimenticate perché in fondo sono una sbadata. Allora ho deciso di racchiudere tutto in questa lettera e dirti che ti amo senza pensarci due volte, scriverti quanto tu sia importante per me e quanto la tua presenza nella mia vita sia diventata indispensabile. Ho deciso di mettere nero su bianco le mie emozioni e di lasciare che sia il cuore a parlare.Quando ti ho visto per la prima volta ho subito pensato che fossi un bel ragazzo ma non immaginavo che saremmo arrivati a questo punto; non avrei mai detto che sì: saresti diventato il mio fidanzato, e che no: non ti saresti dimostrato uno di quei tipi che, belli come il Sole, preferiscono non impegnarsi nelle storie serie. Non avevo capito proprio niente, amore mio: siamo ancora qua, nonostante tutto e tutti, nonostante i se, i ma e i tanti perché che questa vita ci ha messo davanti.Sono pazzamente innamorata di te, amore mio, e qualunque cosa dovesse succederci io sarò sempre con te a sostenerti, a dirti che sei il mio eroe e che puoi superare tutto, a dirti che meriti tutto dalla vita per i tuoi tanti sacrifici, a dirti che non ti cambierei per nessun altro al mondo e che è solo grazie a te se il mio universo ha preso forma. Sarò con te, amore mio, fino a quando lo vorrai: ti stringerò quando avrai bisogno di un appoggio e mi farò da parte quando vorrai stare da solo.Ti amerò con presenza e discrezione: sarai la stella più luminosa del mio firmamento. 🧸❤️
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volevounarosarossa · 6 years
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Parole al vento
20 febbraio
Sei un tipo di persona che rimane dentro il cuore della gente, un tipo di persona che si puó apprezzare solo dopo una conoscenza lunga e tortuosa, come la nostra. Dopo anni, mi sento di dirti che ti amo. Ti amo perché ho imparato ad apprezzare tutto di te, il mio cuore ti accoglie come una parte integrante di esso.
Amo i tratti del tuo viso, amo i tuoi occhi rugiada, amo l’incurvatura irregolare del tuo naso, amo i tuoi capelli rossicci e arrossati. Amo quando ridi e quando sei pensieroso, amo ogni tua singola espressione. Mentre ci guardiamo, anche per un solo misero istante, mi sento sollevata da un peso enorme. Se posi gli occhi su di me il mondo è un posto più accogliente, più adatto a me.
Non lo so se riusciremo a iniziare da capo, a costruirci un nuovo posto tutto nostro. Ammetto che nel passato eravamo piccoli e ingenui, ma non cambierei nulla. Vorrei solo dimostrarti che sì, pur essendo cambiata, il mio cuore batte ancora più forte per te. Non ha mai smesso di farlo intendiamoci,in certi momenti tuttavia ho pensato che tu fossi passato.
Il cuore non dimentica e ultimamente si sta facendo insistente, non c’è giorno in cui non ti pensi e confesso che mi immagino spesso cosa succederebbe se tu ricambiassi. Mi ami quanto io amo te? Sei disposto a buttarti un’altra volta in noi? Io sì, e sono pronta a rischiare.
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itiamourlati-blog · 7 years
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Messaggi remoti che ti fanno piangere.
“Rieccomi qui, dove tu mi hai lasciato, con le lacrime agli occhi,ma ormai è due mesi che succede, con una mancanza dentro che non riesco a colmare, ci ho provato ma ho capito che non è possibile, che se voglio colmarla devo farlo solo con te. Eccomi qua di nuovo,forse sta volta a ruoli un po invertiti rispetto a un anno, però quello che conta è che sono sempre qua.  Mi chiederai perché ti scrivo questo, boh sinceramente non c'è un motivo preciso, innanzitutto tutto per scusarmi per tutte le puttanate che faccio e che ti fanno stare male,ma credimi non è nelle mie intenzioni,la cosa che voglio di più è fatto felice. Poi forse per farti capire quanto cazzo sei importante, come sei riuscita a stravolgere la mia vita, nonostante tutto l hai resa più bella che mai, non la cambierei per nulla al mondo cazzo. Come potrei anche solamente pensare di cancellare tutti i ricordi che ho. Tutto mi ricordo e non sto a dirtelo perché ci scommetto che ti ricordi tutto anche tu.  Oggi mi ritrovo ancora qui, a sperare, sognare, che tu possa davvero tornare che tu possa scrivermi quelle cose che non so per quale motivo non hai il coraggio di scrivere, o che tu la possa smettere di essere così dura e rigida trattandomi di merda perché sai, ci sto male. Tanto.  Da quando mi hai lasciato ho capito, ho capito che non è stata solo colpa della distanza, o delle litigate o colpa tua, ho capito che è stata anche colpa mia, e ho provato a modificare i miei cazzo di sbagli e ora, forse non alla perfezione, li ho migliorati e aggiustati. Mi ritrovi qui, con poche speranze, senza un senso, senza nessuno a cui possa parlare dell amore per te, senza di te cazzo, ok sono piccolo ma posso dirlo,posso dire di essermi davvero innamorato di una persona, di amare davvero una persona, un amore che cazzo è strano, come se non l avessi mai provato prima. Uno di quelli che può durare qualsiasi cosa succeda. Sono le 5 di pomeriggio, dovrei fare i compiti,ma qualcosa mi gira per la testa, non riesco nemmeno a concentrarmi, faccio su e giù per la camera come un pirla senza combinare nulla, però mi basta mettermi un attimo sul letto e chiudere gli occhi e allora capisco già cos è che ho per la testa, te. Te e solo te. Come da un anno a sta parte. Questa è la storia più bella e complicata che racconterò un giorno ai miei figli, senza fare previsioni su tutto il resto. Mi sento sprecato, sento di non valere nulla per nessuno, perché i miei potrebbero venire a dirmi che sono importante, ma io mi posso sentire importante solo quando lo sono per te. Questi due mesi sono stati orribili, mi sei mancata. Anche tra le braccia di un altra io riuscivo a pensare solo a te. Ora ancora di più penso solo a te. Io non ce la faccio più. Mi manchi troppo. Mi mancano i tuoi fottuti occhi in cui mi perdevo ogni volta. O le tue cazzo di mani che mi cercavano quando eravamo sulla spiaggia. Il tuo sorriso. Tutto di te. Potrei riconoscerti tra mille uguali a te. Perche in fondo tu non sei uguale a nessuno, tu sei e sarai sempre più speciale di tutti. Per me si. Darei qualsiasi cosa pur di sentirti dire le cose che mi dicevi prima, anche dopo quei sei mesi, eri incazzata nera, ma nei messaggi si vedeva che in fondo eri felicissima che fossi tornato, darei tutto per vedere un tuo messaggio diverso da "si” “ok”“fanculo” ecc. Darei tutto per essere ancora importante per te. Per essere ancora tuo. Per essere ancora fondamentale. Per essere nel tuo cazzo di cuore. Per sentirmi dire ancora “scemo, mi manchi”.  Per essere ancora tuo. Di nuovo. Ma senza che mi lasci più andare via sta volta.  Ora vado ad allenamento, ti amo"
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lapauranonesiste · 7 years
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Un anno e dieci giorni fa esatti mi hai lasciata. L'altro ieri era il mio compleanno, lo sapevi benissimo. 18 anni, e non ti sei fatto sentire. Mi sono detta 'ma si, magari aspetta un paio di giorni per lasciarmi un po' tranquilla in caso pensasse che un suo messaggio mi possa scombussolare'..niente. Eppure lo sai, te lo ricordi bene. Te lo ricordi perché è stato il tuo addio mai detto, o forse detto silenziosamente. 'Un abbraccio' hai scritto. Solamente parole crude e a me, le cose crude, non piacciono. Oggi ti ho visto, in autobus. Mi hai vista anche tu, lo so. So che mi hai vista anche se i nostri sguardi non si sono incrociati. So che hai sentito la mia voce, la mia risata forse un po' troppo rumorosa, anche se avevi le cuffie alle orecchie. Lo so perché lo sento io. Pensavo che almeno, se per sbaglio ti fossi dovuto dimenticare del mio compleanno, vedendomi mi avresti scritto. A quanto pare mi sbagliavo. C'è stato tanto tra noi, o magari niente, non so dirlo. Ciò che so, dopo ancora un anno, è che non riesco a sentirmi meno in colpa per ciò che è successo. Non riesco a farmi passare questo peso dal cuore. Eppure Nicola ci sta provando, con tutte le sue forze. Lo vedo, lo sento. Giorno dopo giorno. Con lui mi sento in paradiso, è un bene continuo. Ma sai come sono, o forse no, ogni tanto mi piace fare un giro all'inferno. 'Con te ho nascosto le mie lacrime'. É la nostra frase. Non solo ho nascosto le lacrime, ho nascosto sentimenti, nervosismi, rancori, e tutto ciò che in un rapporto bisognerebbe condividere. Con lui non sono così, sai? Ho imparato a mettere al primo posto i sentimenti, di entrambi. Il rispetto, di entrambi. Ho imparato a mettere al primo posto 'noi' piuttosto che 'io', se non addirittura un 'lui'. Ho imparato che non basta fare da collante per tenere i pezzi insieme. Che non basta perdere la testa per una persona. Le cose devono essere fatte in due. E da Nicola sono sicura di poter avere questo rapporto. Non cambierei le cose così come sono per nulla al mondo. Però poi arrivano quei momenti, quegli eventi, quando un mio pensiero scivola via e corre da te. Quando penso 'magari ci sta pensando anche lui'. 'Magari adesso me lo dice'..magari niente, perché le cose non si costruiscono con i 'magari'. Le cose vanno come si decide di farle andare. Noi non siamo andati, e probabilmente un motivo c'è. Ma sto ancora aspettando che un tuo pensiero corra da me. -L
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