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#letteratura grafica
queerographies · 5 months
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[Heartstopper][5 Alice Oseman]
Nick e Charlie sono innamorati. Più innamorati che mai. Finalmente hanno imparato a dichiararsi i propri sentimenti, pronunciando “le due paroline” e Charlie ha quasi convinto sua mamma a farlo dormire da Nick. Vuole portare la loro storia al livello successivo… ma riuscirà a trovare la sicurezza di cui ha bisogno? E quando Nick andrà all’università, l’anno prossimo, cambierà tutto? Una storia…
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darkodissea · 2 years
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Prendersi cura di ✨
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mezzopieno-news · 5 months
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LA VALLE CHE SALVA I LIBRI DAL MACERO
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Salvare i libri dalla discarica, in un periodo in cui la carta rischia di essere sostituita dal digitale e la cultura sembra essere sempre più volatile.
Un’iniziativa nata nelle valli piacentine dove un gruppo di amici appassionati di libri ha deciso di costruire un’alleanza tra territorio e letteratura, creando un percorso che unisce alcuni Comuni della bassa val Trebbia in una filiera di rinascita del libro. Un sentiero dove dare la possibilità ai vecchi libri destinati al macero di tornare a vivere, di essere conosciuti, riscoperti, venduti, trasformati e valorizzati attraverso la nascita di piccole attività artigianali e artistiche di legatoria, grafica, fumetto, disegno e in generale di valorizzazione della cultura e del territorio, per riportare interesse in zone che hanno bisogno di essere ritrovate e non dimenticate, come i libri. Un modo per dare opportunità di lavoro ai giovani ma anche di salvare le collezioni di libri di privati che con le loro donazioni trovano nuovi spazi alternativi al macero.
La rete della ‘Valle dei libri’ è nata ad ottobre e comprende oggi 5 Comuni: Calendasco, Gragnano, Gazzola, Agazzano e Piozzano situati nella Val Luretta, che hanno messo a disposizione spazi e locali dove i libri donati stanno trovando posto. “L’idea è quella di caratterizzare ogni Comune con un genere; per esempio, nel castello di Rivalta confluiranno titoli di arte, architettura, design, a Gragnano, nell’ex cinema, troveranno posto libri di cinema, teatro, musica e danza” racconta Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera ideatore del progetto insieme a Lanfranco Vaccari, già direttore del Secolo XIX.
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Fonte: Libertà; con il gentile contributo di Giangiacomo Schiavi; foto di Bsr Gulluk
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abatelunare · 11 months
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Rammarico di natura letteraria
La casa editrice milanese Coliseum è vissuta sei soli anni: dal 1986 al 1992. L’aveva fondata il poeta Nanni Cagnone, il cui poema Vaticinio figurava nel programma del mio primo esame di Lingua e letteratura italiana. Pubblicava testi rari e preziosi, in una veste grafica elegante e ricercata. Io ne possiedo soltanto tre: Armi senza insegne, dello stesso Cagnone; Difesa della poesia, di Percy Bysshe Shelley (il marito della Mary, quella che si è inventata Frankenstein); Per Louis De Funes, di Valére Novarina. E spero sempre, quando giro per bancarelle e mercatini, di trovarne alcuni. Perché purtroppo è andata così: i libri che ho ripudiato o che non ho acquistato quando ero ragazzo mi interessano adesso. Forse proprio perché non si trovano più.
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patemi-pk · 1 year
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Aspettando Pk
Post in italiano, mi spiace per i lettori internazionali, ma mi trovo più comodo a parlare nel mio idioma natio per questa piccola digressione.
Davide Cesarello
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Ho ordinato su Panini.it il nuovo volume di Pk, assieme ad altre cose, perciò avrò modo di leggerlo dopo la data di uscita. Intanto, mi fa piacere che per le matite sia stato scelto stavolta Davide Cesarello.
Potrà apparire forse strano, ma faccio moderatamente il tifo per Cesarello da tempi non sospetti. Allievo della defunta Accademia Disney, ha collaborato con Disney Italia dalla seconda metà degli anni 90, fino agli anni 00. In quegli anni disegnò un pugno di storie, in due delle quali si cimentò anche da autore completo. Ben presto, però la sua carriera prese una strada che definirei più corporate, ovvero da copertinista per varie serie, come Minni & co., Mega 2000, X-Mickey (di cui si occupò anche di parte del processo creativo alle spalle), i Gialli di Topolino e iniziative editoriali come i Classici della Letteratura (la serie edita in collaborazione col Corriere della Sera ebbe in Italia come copertinista principalmente Fabio Pochet, ma in altri Paesi continuò con copertine di Cesarello).
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In pratica si potrebbe dire che sviluppò una carriera simile a Marco Ghiglione, ma, parlando da lettore, nelle poche cose disegnate da lui, vedevo una maggiore capacità narrativa e recitativa, che superava la capacità di mettere in posa dei personaggi per un'illustrazione statica.
Una storia in particolare, mi permise di mettere a fuoco il suo talento: Topolino e il diamante rosa, che ritrovai su un Topolino di quelli venduti nelle buste delle edicole.
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La cosa che mi colpì maggiormente, fu, nello stile, la volontà di eludere dal manierismo un po' provinciale che spesso insidia varie storie italiane, per mettere in scena un Topolino molto reale e allo stesso tempo fedele alla lezione d'oltreoceano. Questa commistione fra look corporate e taglio rampante dei personaggi, più che a Ghiglione, finiva per farmelo accostare a Sciarrone o Barbucci. Insomma, mi sembrava arrivare da quella scuola (o meglio, come avrei scoperto dopo, da quell'Accademia).
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Guizzi così me li potevo immaginare animati dagli studi di Burbank. Non era un qualcosa che sembrava troppo alieno da un Runaway Brain. Tutto questo portava a crederci un po' di più in quello che si leggeva. E la trama, poi, non era neanche banale, ma aveva delle sequenze, inquadrature, tagli, che la facevano risaltare. Anche la scelta di alcune vignette monocromatiche dava un appeal moderno, simile a quello che Monteduro aveva inaugurato su Pk (sui colori, però, suppongo indicazioni dell'autore, data la valenza narrativa degli stessi, ma non ho elementi per identificare autori).
Se ciò sembra poco, questa storia segna anche il suo esordio sul settimanale, come rivela lo stesso autore nella sua scheda su Topolino.it:
Di saper disegnare lo dimostrai molto presto, all’asilo delle suore di Sesto S. Giovanni, dove i classici omini stilizzati prendevano forme e dinamismi unici per un bimbo di quell’età. L’asilo fu in effetti una buona palestra, si passava molto tempo a fare “scarabocchi” che tra l’altro conservo ancora gelosamente (oltre che a giocare a Zorro e D'Artagnan, gli eroi dell’epoca). Ad ogni modo, fu subito chiaro che il disegno sarebbe stato una componente molto importante nella mia vita e irrinunciabile. Seguirono poi gli anni delle elementari, tra cartoni animati giapponesi, che copiavo senza fermo immagine (ahimè all’epoca non ce l'avevamo) e caricature di compagni e maestre, naturalmente a loro insaputa, con una vena sempre umoristica. Crescendo diventai un divoratore di fumetti e col tempo mi appassionai soprattutto allo stile umoristico, imparando a riconoscere gli autori e l loro segno grafico. Da adolescente non ebbi troppi problemi a scegliere la mia strada. Passai diversi anni a studiare grafica e illustrazione, finendo poi all’Accademia di Belle Arti di Brera dove mi diplomai in scenografia. Fu proprio a Brera che venni a sapere della scuola Disney e così convinto da una amica, mi presentai con un book di disegnetti molto naif alla selezione per entrare ai corsi tenuti dal grande Giovan Battista Carpi. Passò un lungo periodo di prove infinite ma alla fine riuscii ad entrare all’Accademia Disney, un luogo di incontro e scambio culturale che mi rimarrà sempre nel cuore. La prima storia uscii nell’ottobre 98: "Topolino e il diamante rosa”, scritta e disegnata da me e in seguito ne uscirono altre, mentre collaboravo saltuariamente anche con il dipartimento Licensing della Disney per la creazione di prodotti per il consumer product. Dopo qualche anno da freelance mi venne offerto di entrare alla Walt Disney Company come senior artist, dove ebbi modo di conoscere tantissimi artisti provenienti da tutto il mondo e crescere artisticamente, ispirato dal loro talento e i loro insegnamenti. Nonostante fossi ormai lontano dalla testata di Topolino ebbi modo comunque di ispirare la redazione con alcune serie di grande successo: X-Mickey e le Storie della Baia. Il fumetto come mezzo per raccontare storie continuava ad avere un certo fascino su di me. Nel 2018 tornai a fare il freelance, riallacciando i rapporti con la rivista di Topolino.
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Nonostante il Diamante Rosa fu a lungo l'unico ricordo connesso a Cesarello, il suo nome mi rimase impresso, tanto da essere stupito, nel tempo, di non trovare più un così fulgido talento speso fra le pagine del topo. Fui perciò molto felice di rivederlo, prima di nuovo sulle cover e dopo sulle storie, a collaborare col settimanale, dopo una decennale assenza (ultradecennale, se poniamo l'attenzione sulle storie lunghe più di una tavola).
Menzione obbligatoria di congratulazioni con la direzione Bertani per il fiuto nel recuperare autori.
Il nuovo Cesarello appare certamente più maturo di come fosse negli anni 90. Mantiene una regia interessante e una buona capacità di far recitare i personaggi. Con le nuove storie di Top de Tops riesce egregiamente a sostituire Massimo De Vita, riuscendo a porsi in continuità con lui, pur avendo infuso una riconoscibilità ai personaggi mutuato, evidentemente, dagli anni nel licensing.
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Se in passato sembrava pendere verso l'animazione in determinate scelte e lo stile corporate, qui pare tornare ad adattarsi al mezzo fumetto, pur mantenendo quella particolare affinità per il dinamismo. Insomma, appare in evoluzione, capace di rinnovarsi e di applicarsi a studiare per adattarsi a ciò che gli viene chiesto, dandone un'interpretazione comunque personale.
Ora ha ricevuto il pesante incarico di occuparsi di Pk, in un periodo in cui alla serie vengono affidate matite inedite. Sono molto curioso della prova che potrà dare in questo contesto.
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spinebookstore · 2 months
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"Il visconte dimezzato" di Calvino (a fumetti) da Spine. Incontro e firmacopie a Bari con Lorenza Natarella
Giovedì 14 Marzo alle 18.30, siamo felicissimi di avere nuovamente con noi in città, a Bari, un'autrice unica che adoriamo, Lorenza Natarella, con il suo personale adattamento a fumetti de "Il Visconte Dimezzato" di Italo Calvino, pubblicato da Mondadori per la collana "Contemporanea", e che celebra con una trilogia il centenario del sempre attuale scrittore italiano. Il romanzo sull'impossibile completezza dell'uomo per la prima volta in versione graphic novel: un'opera stupefacente accesa dai colori vividi e ipnotici di Lorenza Natarella. Da SPINE Bookstore in Officina degli Esordi, incontreremo l'autrice dal vivo con una presentazione e il firmacopie del volume, e inoltre a dialogare con lei avremo il piacere di avere con noi la prof. ed esperta calviniana, Lea Durante (Uniba). Ingresso libero, firmacopie a seguire, libri disponibili sul posto, bar aperto.
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"Nella guerra contro i turchi, il visconte Medardo di Terralba viene colpito in pieno petto da una cannonata. Il colpo lo divide a metà, e a salvarsi senza neanche una scalfittura, escluso l'enorme squarcio che lo separa dalla parte andata in briciole, è la metà destra, quella crudele. Vivo e dimezzato, il visconte torna a casa, scatenando la sua cattiveria in maniera imprevedibile e incomprensibile contro chiunque gli capiti a tiro: il nipote, la vecchia balia, i contadini. Ma un giorno la metà buona, gentile e altruista fa il suo inaspettato ritorno, e grazie alle arti ammalianti della bella Pamela, a un duello all'ultimo sangue e alle cure del dottore Trelawney, male e bene torneranno a mescolarsi".
In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, caduto nell'ottobre 2023, la casa editrice Mondadori, che ha in catalogo tutte le sue opere, ne ha rinnovato la grafica e la curatela proponendo nuove edizioni e adattamenti. Tra questi, la trilogia "I nostri antenati", trasposta in romanzi a fumetti. Il primo a uscire è stato Il barone rampante (1957), raccontato da Sara Colaone, Il secondo, è Il visconte dimezzato (1952), di Lorenza Natarella. Il terzo sarà Il cavaliere inesistente (1959), a cura di Sualzo e Silvia Vecchini.
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::: LORENZA NATARELLA ::: https://www.lorenzanatarella.com/ Lorenza Natarella ha 33 anni e vive a Milano. Dal 2011, anno in cui ha co-fondato Studio Armadillo, lavora come autrice, illustratrice e graphic designer. Collabora con diverse realtà editoriali, aziendali e pubblicitarie, occupandosi di storie, immagini, progettazione, redazione, selezione progetti e didattica. Ha scritto e disegnato storie brevi di attualità, cronaca contemporanea e letteratura per gli inserti culturali de La Stampa Origami e Tuttolibri, 7Corriere, Vanity Fair e Linus. Il suo lavoro da autrice si focalizza su storie vere narrate come se non lo fossero: ha raccontato la sua infanzia abruzzese e l’importanza dell’autonarrazione nel fumetto La Cìtila (Topipittori, Gli anni in tasca, 2013) e la vita controversa di Maria Callas nella graphic novel Sempre Libera (BAO Publishing, 2017). Docente nel corso di Storytelling per autori presso TheSign - Comics & Arts Academy - Firenze Ha collaborato con Salani, Pearson, Topipittori, BAO Publishing, La Stampa, Donna Moderna, Vanity Fair Italia, 7Corriere, Linus, Graphic News, La Gazzetta dello Sport, CN Magazine, VITA Magazine, De Agostini Scuola, DeA Planeta Libri, Corraini Edizioni, MiMaster, TheSign Comics & Arts Academy, Cfp Bauer, LILT, Apple, Eni, Barrett, Prénatal, Liu Jo, Garnier, ABB, TGV, Novartis.
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lamilanomagazine · 2 months
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Inaugurato il nuovo Istituto Italiano di Cultura di Miami
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Inaugurato il nuovo Istituto Italiano di Cultura di Miami. Si è inaugurato formalmente il 7 marzo, l'Istituto Italiano di Cultura di Miami, ufficio che va a completare il panorama delle istituzioni italiane in Florida e nel Sud-Est degli Stati Uniti, affiancandosi al Consolato Generale d'Italia e all'Ufficio dell'Agenzia ICE a Miami. L'inaugurazione del nuovo Istituto Italiano di Cultura costituisce una nuova tappa del percorso di rafforzamento della diplomazia culturale italiana nel mondo illustrato dal vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, nel corso degli Stati Generali della Diplomazia Culturale tenutosi lo scorso ottobre a Firenze. In quell’occasione il Ministro Tajani aveva annunciato iniziative volte a «realizzare, grazie alla diplomazia culturale, un grande processo di internazionalizzazione e di investimento italiano all'estero, basato non solo sulla vendita di beni ma anche sull'esportazione di servizi culturali». A tagliare il nastro dell'Istituto, voluto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) per rafforzare ulteriormente – e a 360 gradi – l'attività promozionale negli Stati Uniti sono stati il Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale della Farnesina, Alessandro De Pedys e il Console Generale a Miami, Michele Mistò. Nel corso della cerimonia è stata aperta al pubblico la mostra "Fortunato Depero. Dall'arte di avanguardia alla nuova pubblicità", curata da Eduardo De Maio con Laura Mattioli, che potrà essere visitata fino al prossimo 5 maggio. Lungo un percorso che muove da alcuni capolavori del primo periodo futurista per approdare a realizzazioni in ambito grafico-pubblicitario, l'esposizione presenta uno spaccato del talento del grande artista italiano (1892-1960). Con l'avvio delle attività dell'IIC si realizza «un salto di qualità nella proiezione e promozione dell'Italia in un'area degli Stati Uniti estremamente dinamica, molto legata all'Italia e ricettiva delle nostre eccellenze negli ambiti più vari, dall'arte contemporanea all'architettura e al design, dalla ricerca scientifica all'innovazione d'impresa». «Miami, la Florida e le aree circostanti – ha sottolineato il Console Generale Michele Mistò – sono un straordinario laboratorio socio-economico, dove si sviluppa una pulsante e innovativa scena culturale, che alimenta una visione del sapere coniugato al saper fare e dà forma a stili di vita e oggetti sempre più originali e sostenibili». Secondo il Direttore Generale De Pedys, «la mostra di Fortunato Depero, che abbiamo selezionato per l'inaugurazione, ben articola un approccio alla cultura italiana che valorizza il connubio tra arte e comunicazione, attraverso l'impiego dei linguaggi della pittura, della grafica e del design. Al tempo stesso, richiamando un artista che soggiornò negli Stati Uniti e che nella sua opera fu fortemente influenzato da quest'esperienza, si mette in luce uno dei compiti centrali della nostra diplomazia culturale, ossia promuovere l'immenso patrimonio storico-artistico dell'Italia veicolando un'immagine attuale e non stereotipata del Paese, allo stesso tempo favorendo il dialogo e la circolazione delle idee nei Paesi in cui operano gli Istituti Italiani di Cultura». Dopo la cerimonia si sono esibiti i cantanti Virginio (Virginio Simonelli) e Arianna (Arianna Bergamaschi), interpreti della cultura e della scena musicale italiana contemporanea e internazionale, con all'attivo qualificate collaborazioni artistiche al di qua e al di là dell’Oceano. In stretto coordinamento con il Consolato Generale a Miami, il nuovo Istituto Italiano di Cultura diretto da Stefano Cerrato proseguirà le attività con un fitto calendario di appuntamenti previsti per i prossimi mesi, con iniziative dedicate ad arte, cinema, architettura e design, letteratura, musica (dall'opera lirica alla canzone), scienza e sport. Tra le prime iniziative, la celebrazione della Giornata Internazionale della Donna con la proiezione del film "Primadonna" nell'ambito dell'iniziativa "Italian Screens"; la Giornata del Design Italiano; la partecipazione del regista e attore Massimiliano Finazzer Flory all'Italian Film Festival di Miami con il documentario "Un coach come padre", dedicato alla grande personalità del basket italiano Sandro Gamba.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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alemicheli76 · 3 months
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Il blog consiglia "Antifona. Anthen" di Ayn Rand, liberilibri. Dnon perdere!
Nel ventennale della sua prima pubblicazione, Liberilibri ripropone in una nuova veste grafica una delle opere più significative di Ayn Rand e un classico del proprio catalogo: Antifona (Anthem), piccolo ca­po­lavoro di scrittura della letteratura distopica per il suo scarno, pacato e denso lirismo, reso attraverso un linguaggio semplice ma ricco di immagini. Scritto nel 1937 ma uscito a Londra…
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Le illustrazioni di Orhan Pamuk al Labirinto della Masone
Il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Fontanellato, in provincia di Parma, ospita dal 18 novembre al 17 marzo l’inedita produzione grafica dello scrittore Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006.     La mostra ‘Parole e Immagini’, a cura di Edoardo Pepino, raccoglie 12 taccuini di disegni e illustrazioni realizzati dallo scrittore turco dal 2009, esposti nelle sale alla…
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queerographies · 1 year
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[The Heartstopper Yearbook][Alice Oseman]
Benvenuti nel mondo della serie Heartstopper!
Benvenuti nel mondo della serie Heartstopper! Questo libro dà vita e colori all’universo di Nick e Charlie ed è pieno di contenuti esclusivi firmati da Alice Oseman. Alice Oseman (she/they), classe 1994, è scrittrice e illustratrice. Ha pubblicato quattro romanzi YA: Senza nuvole, Nick e Charlie, Questo inverno, Radio Silence, I Was Born for This e Loveless, finalisti a numerosi premi. Ha…
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cinquecolonnemagazine · 11 months
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Arrevuoto Napoletano di Bizia Cesarano
L’ordine caotico di Napoli da un vero talento: Bizia Cesarano. Già dalle prime opere vengono disvelati i fondamenti semantici della sua pittura: la FORMA innanzitutto. Le tessiture cromatiche, i materiali, le tecniche, la dimensione e materie dei supporti giungono poi. Le sue opere trafiggono istantaneamente il nostro primigenio repertorio di forme che riconosciamo come nostre e identificantisi in quelle figure che autonomamente si incastrano tra loro: il cono del Vesuvio,  in alto, il cielo, la città, il golfo, il mare, et cetera. Un mosaico che pare individuare le proprie tessere. Bizia Cesarano Bizia Cesarano, le sue opere Ciascuno ha un proprio contorno, una propria grafica, una propria orditura timbrica. Le sue opere, sono concepite in piano: altezza-larghezza,… ossia rinunciano alla chiara multidimensionalità che,  secondo il Brunelleschi, (Vasari) organizza lo spazio e la visione definendo “egregia” la realtà.  Non hanno, infatti, ombre proprie, quindi, nessuna lusinga prospettica, alcuna artificiosa profondità, altresì volumi per blandire un plausibile realismo “oggettivo”.  Non illude, non genera virtuosi e accademici spazialismi da trompe l'oeil. Le sue forme sono  strutture semplici, descrittive, essenziali da riempire (colore) e da subissare da orditure giallo-oro ( case e stradine sotto il vulcano) come la sfera invasa internamente da brulicanti e ingabbianti “sovrastrutture” che pesano sulle spalle titaniche di chi le trascina e le subisce. Insomma tutto è chiaro, apoditticamente trasparente, didascalico come il disegno sorprendente del “bambino” che colora dentro la forma senza uscirne per narrare del suo mondo ma costretto dai margini ordinanti profondi sentimenti ma in lotta con le afflizioni del/gli IO. Quell’io che talvolta esplode che si manifesta come raptus.  Una specie di ribellione, di riscatto dall’ordine del sistema con eruzioni fantasmagoriche, vivide, autonome, spruzzi, coaguli, chiazze increspate come il frangersi tempestoso del mare che non si espande sulla tela. Un gesto, tuttavia, coordinato e disciplinato da una   tecnica, ma che non acquieta la rabbia del movimento casuale, non progettato che conserva la collera della propria consapevole natura.       Le sue forme “pure” sono quelle di un ordine morale, chiuse e controllate dentro l’assetto di linee forti di contorno e luminose come la lealtà, la franchezza dell’onesto, la schiettezza e naturalezza del probo.  Un’artista etico La nozione di geometria piana qui non si da come superficie ma come massa;  l’inestricabile ammasso di case, si incastrano a forza tra mare e Vesuvio, perfino il cielo non si sfonda ma si salda sul crinale delle sue gobbe. Gli edifici, i vicoli paiono reti sforacchiate dai fondi scuri incuneanti dei supporti, tessuti intimi, capelli incrostati di colore, aggrumati secchi di intonaco, impastato al calore della luce che diventa materia,…che si fa vibrazione come un ronzio alle orecchie,…  La prospettiva, dunque, non è nelle profondità proporzionate, nei vuoti intorno ma dentro la materia  del colore e nei segni, non nella densità di essa ma nella struttura salda e nelle voragini delle masse coloristiche. Viviamo forse, con Bizia Cesarano,  la nascita di un “nuovo classicismo” non più fondato sull’imitazione  scolastica del passato ma rivolta a formare una nuova, concreta immagine del mondo ( Kandinsky - Pollock) non più cercata nella realtà esterna ma nella coscienza. Un lavoro di ricerca complesso e faticoso che l’artista non arretra per doverlo con umiltà affrontare. La pittura, l’arte, non è letteratura figurata tendente a rendere più vivo una emozione visiva: una insostituibile indagine delle strutture della realtà  ma profonda ricerca  ontologica,  una specie di filosofia della coscienza. …ne avremmo tutti davvero bisogno! Read the full article
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fashionbooksmilano · 1 year
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Aria d’Italia
Contemporary Italian Lifestyle
a cura di Micaela Sessa & Stefano Tonchi
Fotografie Guido Taroni, Testi Paola Jacobbi, Collage Roberta e Brambilla, Illustrazioni Franco Raggi, Aforismi Pietro Terzini
Rizzoli, Milano 2022, 231 pagine, 26,5 x 33,5 cm, ISBN 978-88-918-3522-2
euro 85,00
email if you want to buy :[email protected]
Aria d'Italia è un progetto originale di Tod's che celebra il lifestyle italiano contemporaneo e i suoi valori: talento e passione per la qualità in ogni aspetto del vivere, dai piaceri della tavola all'arte, dal gusto per il convivio alla cura amorevole delle tradizioni. Ne nasce un'armonia del fare e del pensare che trascende la nazionalità e che può essere abbracciata a tutte le latitudini. Come dice Costanza Chia, artista coinvolta in questa ricerca, "C'è poesia nel fare le cose con calma e cura: è il warm Italian touch". Declinando otto parole chiave fra le quali Joy, Boldness, Passion e Heritage, Aria d'Italia racconta le storie personali e professionali di giovani artisti, imprenditori e artigiani che rappresentano il cuore dell'identità italiana, animata da una continua ricerca della bellezza. I protagonisti dei racconti sono fotografati da Guido Taroni nelle loro case e nei luoghi che meglio raccontano le loro origini. Il titolo Aria d'Italia prende ispirazione dall'omonima rivista pubblicata tra 1939 e il 1941 dalla collezionista Daria Guarnati, che radunò diversi collaboratori illustri, tra i quali Gio Ponti. Con gusto all'avanguardia, la rivista valorizzò il nostro patrimonio artistico in ogni sua espressione, dalla grafica alla letteratura, dall'arte al design, e lanciò il concetto di Italian style.
02/12/22
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Classe '91, curiosa di natura, determinata dalla nascita, ambiziosa per scelta.
Sin da bambina sono una creativa: da piccola disegnavo, creavo, dipingevo e a volte facevo piccoli disastri su qualche mobile. Non perdevo una puntata di Art Attack, finendo litri di colla vinilica e tonnellate di tempere.
Quando avevo le mani pulite, invece, ho scoperto la bellezza della lettura e della scrittura, due amori che dopo tanti anni vanno ancora a gonfie vele.
Finito il Liceo Classico, confermo la mia propensione per le materie umanistiche portando avanti altre due passioni: la psicologia e la filosofia, in altre parole il mondo infinito e inesplorato che gira dentro e fuori l'essere umano.
La letteratura è quella che più mi forma in assoluto a livello umano, insieme ad esperienze di vita importanti.
Credo molto nell'impegno e nella determinazione, poco o niente alla fortuna e al destino.
Dalla letteratura al marketing ci arrivo con le esperienze lavorative.
Infatti, avendo lavorato tanti anni nel campo turistico e commerciale sempre a stretto contatto col pubblico, ho fatto tanta gavetta, affrontato tante situazioni diverse e soprattutto ho osservato. Osservo sempre.
E' lavorando che faccio una scoperta straordinaria: la vendita è strettamente correlata ad elementi psicologici.
Non si compra quasi mai per pura necessità, ma si compra per soddisfare dei bisogni che nulla hanno di pratico. E spesso, neanche di consapevole.
Questo mi ha incuriosito tanto, da saperne di più. E' così che scopro il mondo del marketing.
Il mio è stato un percorso, tutto creativo, al contrario: ho cominciato
dalla pratica sul lavoro per arrivare alla teoria dei libri e dei corsi professionali: studiando il marketing e i comportamenti d'acquisto ho potuto dare un nome alle tecniche e alle regole che avevo già riconosciuto ''sul campo'', agli esperimenti svolti negli anni che avevano un nome che non conoscevo, ai processi che riconoscevo giusti.
Da un anno ho scoperto la mia strada, perchè non ho mai smesso di sentire che doveva esistere una professione che unisse tutto quello che sono e che amo fare.
Creare, non più con i pastelli ma con gli strumenti di grafica.
Scrivere, per entrare in empatia e persuadere.
Analizzare andando in profondità nelle cose, grattando la
superficie e non smettendo mai di farsi domande, come
solo la psicologia e la filosofia sanno insegnare.
Comprendere le persone e il loro mondo.
Tutto questo, per vendere.
Il lavoro che racchiude tutto questo è diventato il mio:
sono un Social Media Manager.
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enkeynetwork · 1 year
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occhidibimbo · 1 year
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Ciao! Mi chiamo Sara Gitto, sono toscana d'adozione ma ho vissuto in molte città diverse, attualmente sono di base a Bologna e ho tre grandi passioni: i libri, il cibo e lo swing! Quando hai capito che l’illustrazione era la tua professione? Bella domanda! In realtà credo che l'illustrazione sia solo una parte del mio percorso professionale. Mi ci sono avvicinata negli ultimi anni dell'università, studiando Scienze della Formazione e lavorando con i bambini mi sono appassionata agli albi illustrati e ho deciso di provare anch'io... Da lì in poi corsi di illustrazione, master in Illustrazione per l'editoria, Accademia di Belle Arti e tante nottate in bianco passate a disegnare e a chiedermi se davvero fosse quella la mia strada. Poi finalmente sono arrivate le prime commissioni e collaborazioni che oltre a darmi la carica per andare avanti mi hanno aperto le porte sul meraviglioso mondo dell'editoria per bambini, che non è fatto solo di illustratori ma anche di autori, editori e librai... e tante tante persone che contribuiscono alla realizzazione di un bel libro! Il tuo linguaggio visivo è molto particolare, quali sono le tecniche e gli strumenti che usi quando disegni? Il disegno per me è un modo per staccare la mente dalle corse quotidiane e prendermi un po' di tempo per me... è un gioco, una passione, un divertimento. Principalmente mi piace creare delle texture con i colori acrilici, che poi ritaglio e uso come una sorta di collage oppure scansiono e uso in digitale per comporre le immagini. Non sono un'amante del computer, mi piace di più sporcarmi le mani e trasformare la mia scrivania in un campo di battaglia, anche se – vista la confusione – ogni tanto mi sbaglio e bagno i pennelli nella tazza del tè! Cosa pensi del tuo futuro da illustratrice? Il lavoro dell'illustratore non è così semplice come può sembrare... non basta essere bravi, ci vuole tanta passione ma anche professionalità, metodo e organizzazione. Senza contare che non è tra i lavori meglio retribuiti, se non sei proprio un fenomeno! Io sto portando avanti il discorso dell'illustrazione soprattutto per passione, ma a questo ho affiancato nel tempo anche altre esperienze: la scrittura, per esempio, un po' di grafica e del lavoro redazionale. Sono tutte competenze che si completano a vicenda nella realizzazione di un libro. Ho pubblicato recentemente il mio primo libro da “autrice completa” (scritto e illustrato) e l'esperienza mi è piaciuta molto! Non mi dispiacerebbe ritentare l'esperimento! Il viaggio di Milo, Sara Gitto, Pacini Editore, Pisa, 2016 Nel tuo lavoro hai avuto modo di stringere collaborazioni particolari? Il bello di questo lavoro è che incontri tante persone dalle quali imparare, se sei all'inizio, e con cui condividere questa passione. Il master mi ha permesso di confrontarmi con illustratori internazionali e numerosi professionisti del settore. Ho collaborato per un periodo con la redazione di Andersen, (rivista di letteratura e illustrazione per l'infanzia) che mi ha insegnato davvero tanto sul mondo dell'editoria per ragazzi e forse mi ha illuminato un po' la via da seguire. Un'altra collaborazione interessante è nata qui a Bologna poco tempo fa dall'incontro con I Baobabbi. Una sorta di agenzia di comunicazione basata sullo storytelling. Scriviamo storie personalizzate, diamo consulenze editoriali, facciamo laboratori di storytelling per bambini e progetti di comunicazione.   Perché illustrazione per bambini? Un libro illustrato è un piccolo tesoro nelle mani di un bambino, educa all'osservazione e alla bellezza oltre che al piacere della lettura. La mia idea di illustrazione si basa sul gioco e sul piacere, cosa che sento molto affine nei bambini. Forse disegnando recupero un po' quella dimensione di me bambina che passava i pomeriggi di pioggia chiusa in casa a disegnare con piacere... Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo dell’illustrazione? A chi ti ispiri? Il mio primo “maestro” è stato Gek Tessaro, autore e illustratore incredibile.
Lui è sicuramente la persona che mi ha stimolato di più all'inizio di questo percorso insieme ad altre due donne meravigliose: Vittoria Facchini e Octavia Monaco. Se invece spulcio tra i miei libri, gli illustratori più presenti sono Beatrice Alemagna, Anne Herbauts, Leo Lionni, Erich Carle, Wolf Erlbruch... ma anche Chris Haughton, Oliver jeffers, Jon Klassen... Ognuno di loro mi insegna qualcosa di diverso, chi l'ironia, chi la poesia, chi il gioco... Secondo te, in che modo un buon libro illustrato può aiutare un bambino o una famiglia? Un libro illustrato ha il potere di creare momenti di condivisione semplici e sani, leggere ad alta voce è bello per chi legge e per chi ascolta, guardare insieme le immagini e commentarle stimola l'apertura e la condivisione oltre che educare grandi e piccoli all'osservazione e alla bellezza. Un libro è uno strumento di scoperta del mondo, ti fa viaggiare e sognare, ti fa crescere. A qualsiasi età. La giusta ricetta per una illustrazione efficace. Ci possono essere illustrazioni molto diverse ma comunque efficaci, dipende sempre da cosa vuoi comunicare e a chi. Ovviamente ci sono dei metri stilistici per valutare una buona illustrazione, ma non ci si può basare solo su tecnica e composizione; per essere efficace deve saper raccontare, senza essere una semplice ripetizione del testo, deve incuriosire e far sognare... In questi anni, chi ti ha supportato e creduto nel lavoro che fai? All'inizio non è stato facile, ci ho messo un po' a convincere la mia famiglia che stavo facendo sul serio, che era questa la strada che volevo intraprendere... una volta partita però ho ricevuto tutto il supporto di cui avevo bisogno, dai miei genitori, mia sorella, gli amici e gli insegnanti. Il consiglio più utile che hai ricevuto. “Ever tried, ever failed. No matter. Try again, fail again, fail better.” (Samuel Beckett) Che consiglio daresti a chi vuole iniziare quest’avventura? Di partire con lo zaino vuoto, in modo da riempirlo il più possibile lungo il viaggio.
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lamilanomagazine · 7 months
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Fossombrione (Pesaro e Urbino): presentato il programma della rassegna culturale “Parole 2023”.
Fossombrione (Pesaro e Urbino): presentato il programma della rassegna culturale “Parole 2023”. E' stata presentata ieri mattina, 12 ottobre, in Regione la rassegna artistico-culturale 'Parole 2023', l'appuntamento giunto alla seconda edizione che si terrà a Fossombrone dal 19 ottobre fino al 23 marzo 2024. La rassegna è legata ad un'idea di turismo e cultura, che unisce l'arte, in varie forme, alla storia del territorio, all'architettura della città, alle esperienze sensoriali dell'ascolto della parola scritta, dialogica, musicata. "Questa rassegna, che ha ricevuto il sostegno della Regione Marche, si ispira al ruolo che la cultura riveste nella nostra società – ha dichiarato l'assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi – Essa infatti è un elemento di identità, di sviluppo e di crescita, anche economica e di promozione e rilancio dei nostri straordinari territori. Attraverso questa iniziativa, che prevede numerosi appuntamenti, possiamo ad esempio riscoprire alcuni dei luoghi più belli di Fossombrone". Un plauso, ha aggiunto Biondi, "va alle amministrazioni che, come il Comune di Fossombrone, credono tenacemente in progetti culturali capaci di farci riflettere e di generare interesse senza rinunciare alla qualità della proposta". Tanti appuntamenti per un lungo periodo si svolgeranno nel centro storico di Fossombrone e avranno come filo conduttore unico la parola: presentazioni di libri e incontri con gli autori, convegni e giornate tematiche, eventi musicali e, novità 2023-2024, aperitivi letterari. "La seconda edizione della Rassegna 'Parole' – hanno spiegato nel corso della presentazione Federica Romiti e Maria Silvia Nocelli, Assessore al Turismo e Consigliera con delega alla Cultura del Comune di Fossombrone - è la testimonianza di come la cultura possa diventare una strategia di crescita per un territorio. Grazie agli eventi della rassegna Parole, la cultura diventa un mezzo per capire noi stessi, trovare una risposta ai quesiti più profondi, e coltivare la propria personalità: la cultura come turbinio, che è anche l'immagine grafica evocata dalla rassegna stessa, un vortice di fonemi, vocaboli e segni grafici che vuole risuonare nei luoghi della città, risvegliando metaforicamente i suoi abitanti e i suoi visitatori. Un grazie alla Regione Marche, e all'Assessorato alla Cultura, per aver creduto e finanziato questo nostro progetto". In programma 15 eventi, con occasioni di scoperta dei luoghi più affascinanti di Fossombrone, toccando tematiche come la poesia, la letteratura per adulti e ragazzi, il sociale (con un excursus storico su quello che ha rappresentato il Carcere di Fossombrone), il fumetto e la graphic novel, la storia della comunità, lo sport e il ciclismo, come grande punto di riferimento ormai per l'intera città. "La Rassegna ha l'obiettivo di fornire la possibilità di riflettere sul vivere quotidiano, di comprendere questo nostro tempo pieno di potenzialità e di contraddizioni e di incidere nella storia, individuale e collettiva, attraverso lo sviluppo del pensiero autonomo, critico e creativo. Accanto a questo, la città di Fossombrone è pronta e preparata a questa nuova forma di turismo, e sempre più si impegna a mettere in moto quella parte di industria culturale legata al suo brand di destinazione: Fossombrone Città Felice, un grande messaggio, 'tre parole', di completezza, unicità ed eccezionalità" le conclusioni degli amministratori. Il programma sul sito https://www.comune.fossombrone.ps.it/vivere-fossombrone/rassegna-parole-2023-2024... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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