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#la morte ha fatto l’uovo
giallofever2 · 1 year
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RIP ‼️🫶🏻🫶🏻🫶🏻🫶🏻🫶🏻
GINA LOLLOBRIGIDA
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
…and she also left us….
One of the greatest and most beautiful Italian actresses, great icons of Italian and world cinema has left us today.
(from the Iconic Movie LA MORTE HA FATTO L’UOVO
Directed by Giulio Questi , also starring Jean-Louis Trintignant & Ewa Aulin)
#lamortehafattoluovo
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luvetlux · 2 years
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Jean-Louis Trintignant (* 11. Dezember 1930 Piolenc, Département Vaucluse; † 17. Juni 2022 Département Gard)
1956: TKX antwortet nicht (Si tous les gars du monde)
1956: Das Gesetz der Straße (La loi des rues)
1956: Und immer lockt das Weib (Et Dieu… créa la femme)
1956: Für Männer verboten (Club de femmes)
1959: Gefährliche Liebschaften (Les Liaisons dangereuses)
1959: Wilder Sommer (Estate violenta)
1960: Austerlitz – Glanz einer Kaiserkrone (Austerlitz)
1960: Das Haus der 1000 Fenster (La millième fenêtre)
1961: Mitternachtsmörder (Pleins feux sur l’assassin)
1961: Die Herrin von Atlantis (Antinea, l'amante della città sepolta)
1961: Herzklopfen (Le coeur battant)
1962: Horace 62
1962: Die sieben Todsünden (Les sept péchés capitaux, Episode: La luxure)
1962: Der Kampf auf der Insel (Le combât dans l’île)
1962: Verliebt in scharfe Kurven (Il sorpasso)
1963: Ein Schloß in Schweden (Château en Suède)
1964: Mata Hari, Agent H. 21 (Mata Hari, agent H21)
1965: Gelegenheitskauf (La bonne occase)
1965: Angélique, 2. Teil (Merveilleuse Angélique)
1965: Mord im Fahrpreis inbegriffen (Compartiment tueurs)
1966: Ein Mann und eine Frau (Un homme et une femme)
1966: Für eine Handvoll Diamanten (Safari diamants)
1966: Brennt Paris? (Paris brûle-t-il?)
1967: Hetzjagd (Un homme à abattre)
1967: Ich bin wie ich bin (Col cuore in gola)
1967: Trans-Europ-Express
1968: Die Falle (La morte ha fatto l’uovo)
1968: Zwei Freundinnen (Les biches)
1968: Der Lügner (L’homme qui ment)
1968: Leichen pflastern seinen Weg (Il grande silenzio)
1968: Huckepack (La matriarca)
1969: Z
1969: Meine Nacht bei Maud (Ma nuit chez Maud)
1970: Der Clou von Paris (Le voyou)
1970: Der große Irrtum (Il conformista)
1971: Neun im Fadenkreuz (Sans mobile apparent)
1972: Treibjagd (La Course du Lièvre à Travers les Champs)
1972: Brutale Schatten (Un homme est mort)
1972: Das Attentat (L’attentat)
1973: Das wilde Schaf (Le mouton enragé)
1973: Le Train – Nur ein Hauch von Glück (Le train)
1973: Die Angst vor der Wahrheit (Défense de savoir)
1974: Die Geigen des Balls (Les violons du bal)
1974: Das beständige Gleiten der Begierde (Glissements progressifs du plaisir)
1974: Der Seitensprung (L’escapade)
1974: Das Netz der tausend Augen (Le Secret)
1975: Das Spiel mit dem Feuer (Le jeu avec le feu)
1975: Die Entfesselten (L’agression)
1975: Flic Story – Duell in sechs Runden (Flic Story)
1975: Die Sonntagsfrau (La donna della domenica)
1976: Die Tatarenwüste (Il deserto dei tartari)
1976: Es regnet über Santiago (Il pleut sur Santiago)
1976: Computer morden leise (L’ordinateur des pompes funèbres)
1977: Rollenspiele (Repérages)
1978: Das Geld der anderen (L’argent des autres)
1979: Der Schwimmeister (Le maître-nageur)
1980: Die Terrasse (La terrazza)
1980: Die Bankiersfrau (La banquière)
1980: Die Männer, die ich liebte (Je vous aime)
1981: Ein Mörder geht vorbei (Un assassin qui passe)
1981: Passion der Liebe (Passione d’amore)
1981: Eine Angelegenheit unter Männern (Une affaire d’hommes)
1981: Malevil
1981: Stille Wasser (Eaux profondes)
1982: Der Superboß (Le grand pardon)
1982: Boulevard der Mörder (Boulevard des assassins)
1982: Flucht nach Varennes (La nuit de Varennes)
1983: Ich glaube... (Credo)
1983: Ins Herz getroffen (Colpire al cuore)
1983: Auf Liebe und Tod (Vivement dimanche!)
1983: Wespennest (La crime)
1983: Under Fire, auch: Unter Feuer
1984: Le bon plaisir – Eine politische Liebesaffäre (Le bon plaisir)
1984: Nobody’s Woman (Femmes de personne)
1984: Viva la vie – Es lebe das Leben (Viva la vie!)
1984: Weggehen und wiederkommen (Partir revenir)
1985: Rendez-Vous
1985: Salut für einen schwarzen Büffel (Sortüz egy fekete bivalyért)
1985: Der Mann mit dem stahlharten Blick (L’homme aux yeux d’argent)
1985: Die Familienpyramide (L’été prochain)
1986: Ein Mann und eine Frau – 20 Jahre später (Un homme et une femme, 20 ans déjà)
1986: Die Frau meines Lebens (La femme de ma vie)
1987: Das Geistertal (La vallée fantôme)
1990: Julie de Carneilhan
1992: Die Kontroverse von Valladolid
1994: Drei Farben: Rot (Trois couleurs: Rouge)
1994: Wenn Männer fallen (Regarde les hommes tomber)
1995: Die Stadt der verlorenen Kinder (La cité des enfants perdus)
1995: Fiesta
1996: Das Leben: Eine Lüge (Un héros très discret)
1996: Tykho Moon
1998: Wer mich liebt, nimmt den Zug (Ceux qui m’aiment prendront le train)
2003: Janis et John
2004: Immortal – New York 2095: Die Rückkehr der Götter (Immortel (ad vitam))
2012: Liebe (Amour)
2017: Happy End
2019: Die schönsten Jahre eines Lebens (Les plus belles années d’une vie)
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abatelunare · 3 years
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Prima l’uovo o la gallina?
Ci si rende conto delle cose molto tempo dopo. Per lo meno, nella maggior parte dei casi. Da ragazzino mi son visto un giallo all'italiana. Il titolo era La morte ha fatto l'uovo. Soltanto rivedendolo ho preso coscienza della bizzarra atmosfera, un po' stralunata, costruita dal regista, tale Giulio Questi. Marco ha sostanzialmente tre cose. La prima è una moglie molto ricca, proprietaria di un modernissimo allevamento di galline. Lavora per lei, e di suo non ha proprio una minchia (no, quella forse sì). La seconda è un vizietto. Il nostro, infatti, incontra dei mignottoni nella camera di un motel che ha preso in affitto. Paga profumatamente le professioniste dell'ammore affinché fingano di farsi scannare da lui (oh, se si eccita così...). Il terzo è un'amante: una biondina caruccia che vive con lui e con la moglie. Proprio costei sarà il perno del non lieto fine. L'ho trovato un giallo particolare. L'atmosfera, come dicevo, è strampalata. Aiutata in questo da un commento sonoro e musicale capriccioso, insistente, martellante. Che riesce a plasmarla in un modo tutto suo. I rumori dell'allevamento sono a dir poco ossessivi. Mentre la musica, a tratti brasilianeggiante, produce un bizzarro effetto di straniamento. La storia non è raccontata in maniera del tutto coerente, eh. Ci sono un paio di salti narrativi. Però si riesce a capire bene tutto. Quasi inesistenti le concessioni alla bassa macelleria, come pure quelle all'erotismo. Da questo punto di vista è una pellicola stranamente equilibrata rispetto alle altre del medesimo genere. Per quanto riguarda gli attori, punterei i riflettori soltanto sulla coppia di protagonisti: Gina Lollobrigida e Jean-Louis Trintignant. Hai detto niente.
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poetyca · 2 years
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Mi presento, sono il silenzio – Let me introduce myself, is the silence
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  Esiste qualcosa di più grande e più puro rispetto a ciò che la bocca pronuncia. Il silenzio illumina l’anima, sussurra ai cuori e li unisce. Il silenzio ci porta lontano da noi stessi, ci fa veleggiare nel firmamento dello spirito, ci avvicina la cielo; ci fa sentire che il corpo è nulla più che una prigione, e questo mondo è un luogo d’esilio.
Khalil. Gibran Le ali spezzate
Mi presento, sono il silenzio
Per favore. Lasciatemi, una volta tanto, prendere la parola.
Lo so che è paradossale che il silenzio parli. E’ contrario al mio carattere schivo e riservato.
Però sento il dovere di parlare: voi uomini non mi conoscete abbastanza! Ecco, quindi, qualcosa di me.
Intanto le mie origini sono assolutamente nobili. Prima che il mondo fosse, tutto era silenzio. Non un silenzio vuoto, no, ma traboccante. Così traboccante che una parola sola detta dentro di me ha fatto tutto! Poi, però, ho dovuto fare i conti con una lama invisibile che mi taglia dentro: il rumore! Ebbene lasciate che ve lo dica subito: non immaginate cosa perdete ferendomi! Il baccano non vi dà mai una mano! Io, invece, sì.
Io sono un’officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa. Io sono come l’uovo del cardellino: la custodia del cantare e del volare. Simpatico, no? Io segno i momenti più belli della vita: quello dei nove mesi, quello delle coccole, quello dello sguardo degli innamorati… Segno anche i momenti più seri: i momenti del dolore, della sofferenza, della morte.
No, non mi sto elogiando, ma dicendo la pura verità. Io mi inerpico sulle vette ove nidificano le aquile. Io scendo negli abissi degli oceani. Io vado a contare le stelle… Io vi regalo momenti di pace, di stupore, di meraviglia.
Io sono il sentiero che conduce al paese dell’anima. Sono il trampolino di lancio della preghiera. Sono, addirittura, il recinto di Dio! Ecco qualcosa di me.
Scusatemi se ho interrotto i vostri rumori e le vostre chiacchiere. Prima di lasciarci, però, permettete che riassuma tutto in sole quattro parole: Custoditemi e sarete custoditi! Proteggetemi e sarete protetti!
Dal vostro primo alleato Il Silenzio.
P. Pellegrino
There is something greater and purer than what the mouth pronunciation. Silence illuminates the soul, whispers in the hearts and unites them. Silence takes us away from ourselves, us sailing in the firmament of the spirit, us closer to the sky; makes us feel that the body is nothing more than a prison, and this world is a place of exile.
Khalil. Gibran The broken wings
Let me introduce myself, is the silence
Please. Let me, for once, take the floor.
I know it’s ironic that the silence speak. And ‘contrary to my character, shy and reserved.
But I feel bound to speak: you men do not know me enough! Here, then, something about me.
Meanwhile, my roots are very noble. Before the world was, all was silence. Not an empty silence, no, but overflowing. So full that one word that has done everything within me! But then I had to deal with an invisible knife cuts in me: the noise! Well let me tell you now: do not miss wounding imagine what! The noise does not give you a hand ever! But I, yes.
I am a workshop in which we manufacture the most profound ideas, where you build words that make something happen. I am like the egg of the Goldfinch: the case of singing and flying. Cute, no? I mark the best moments of life: that of nine months, to cuddle, to love the look of … Mark also the more serious moments: the moments of pain, suffering and death.
No, I’m praising, but telling the truth. I climbed the heights where the eagles nest. I sink to the depths of the oceans. I’m going to count the stars … I will present moments of peace, wonder, wonder.
I am the path that leads to the country’s soul. They are the springboard for prayer. They are, indeed, the fence of God! Here’s something to me.
Excuse me if I broke your noise and your conversation. Before leaving, however, let me sum up all in just four words: Custoditemi and you will be kept! Protect me and you will be protected!
From your first ally The Silence.
P. Pellegrino
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pleaseanotherbook · 4 years
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I preferiti del mese #5: Maggio
Maggio è sempre stato il mio mese preferito vuoi per quella predisposizione tipicamente umana per cui amiamo follemente il mese del nostro compleanno, vuoi perché tradizionalmente è il mese della primavera più bella, vuoi perché le giornate sono sempre più lunghe, la luce si scalda, l’atmosfera inizia a vestirsi d’estate. Maggio è quel mese in cui mi è sempre sembrato tutto possibile, anche quando effettivamente non lo era. Viverlo in quarantena è stato estremamente demotivante. Non solo i giorni mi si sono consumati tra le mani senza lasciarmi neanche il tempo di dirmi “ah sta per arrivare il mio compleanno” che era già passato, ma anche perché ancora una volta questo 2020 si sta rivelando assolutamente assolutamente sconvolgente e pericoloso.
Di quello che è successo in America con le proteste che stanno diventando sempre più accese e con l’ampliarsi del movimento del Black Lives Matter, ho provato a parlarvi in questo post completamente inadeguato ma che mi sono sentita di pubblicare. Ma di tragedie in giro per il mondo ce ne sono parecchie: in Iran da giorni sono in atto delle proteste per la morte di Romina Ashrafi, una ragazzina decapitata nel sonno lo scorso 21 maggio. La ragazza era scappata con un uomo ed era dunque “colpevole” di aver disonorato la famiglia. Ad Hong Kong continuano le proteste ma la Cina ha fatto una proposta di legge per aumentare il potere del governo cinese in materia di sicurezza nazionale. In tutto questo pare ci sia un nuovo focolaio di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo, giusto per non farci mancare niente.
Nel mio piccolo io lavoro ancora da remoto, almeno fino a settembre dicono, e smanio per poter affacciarmi di nuovo nel mondo. Sto iniziando a mettere il naso fuori di casa nonostante le mie preoccupazioni, e sto iniziando ad organizzare viaggi fuori dai confini del Piemonte. Vorrei andare a casa dei miei. Vorrei vedere i miei amici. Ce la faremo, lentamente, ma ce la faremo.
Comunque, per cambiare le carte in tavola e dare una rinfrescata a questo blog, da inizio anno ho deciso di portare qui su questo spazio di web una delle rubriche che più mi piace guardare su Youtube e che sostanzialmente dimostra che non mi so inventare niente, ma che amo inglobare nel mio modo di essere espressioni, modi e idee che mi colpiscono l’immaginario. “I preferiti del mese” è un format che forse non si presta molto alla parola scritta ma ci proviamo, che tanto se non funziona lo facciamo funzionare a modo nostro.
Enjoy!
MUSICA
Ah vorrei tanto dire che a maggio non ho ascoltato BTS, ma mentirei, però ho deciso di non rendere questo spazio monotematico su Kim Seok-Jin, o rendere la mia vita monotematica su Jin se per questo, visto che molto del count delle visualizzazioni su Youtube e stream su Spotify è dato dal mio ascolto compulsivo, ma credo che me ne devo fare una ragione. Comunque prima di passare oltre vorrei fare una menzione speciale per Answer: Love Myself con cui posso riassumere il giorno del mio compleanno (grazie amiche, siete il mio RJ).
Ormai nel mondo del kpop ci sono dentro con tutte le scarpe, ma non mi sono mai fermata a delle etichette. In genere se una canzone mi piace, mi piace a prescindere e finisce diretta nella mia playlist senza farmi troppe domande. La riscoperta del mese riguarda quindi gli Stray Kids altro gruppo koreano di cui non so ancora benissimo riconoscere i membri ma di cui ascolto in loop Hellevator. Grande entrata nella mia playlist anche di Zombie dei Day6. Tra una ripetizione di Ridere dei Pinguini Tattici Nucleari e un’altra, non mi sono fatta mancare neanche Never not di Lauv.
LIBRI
Forse sono uscita dal blocco del lettore ma non voglio dirlo a voce troppo alta. Ho provato a parlarne in questo post in cui effettivamente cerco di darmi delle motivazioni e riassumo un po’ la mia quarantena.  E ne sono uscita leggendo Il respiro del tempo di Alessia Litta di cui vi ho parlato in anteprima qui sul blog. Il vero libro di maggio però resta Gli umani di Matt Haig uno sci-fi che illumina davvero su cosa significa essere un umano. È una storia bellissima, che tocca il cuore, di cui spero di parlarvi presto. Se so ancora come si fa.
FILM & SERIE TV
Con il Team Drama Club abbiamo finito di vedere Itaewon Class con lo spettacolare Park Seo Joon e un cast meraviglioso compreso quello che per me sarà per sempre Piccolo Jin (la SOMIGLIANZA tra Kim Dong-hee e Kim SeokJin, Jin dei BTS è allucinante), e di cui mi sono completamente innamorata.
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(piccolo Jin è il secondo da destra)
Le vicende ruotano tutte intorno al protagonista che si ritrova a covare desideri di vendetta contro il presidente della Jangga, azienda leader nel settore food, grazie ad una speciale salsa inventata, a quanto pare, proprio dal presidente. Il ragazzo ha un passato complicato e subisce ben più di una battuta d’arresto (viene espulso da scuola, arrestato per aggressione) ma progetta e porta avanti un piano per raggiungere il suo obiettivo finale. In questa impresa che inizia con l'apertura di pub a Itaewon, il DanBam, il protagonista maschile non è solo ma è accompagnato dai suoi fidati collaboratori, che tra una disavventura e un successo, un sabotaggio e una scoperta, arriveranno lì dove nessuno avrebbe mai immaginato o anche solo sognato di arrivare. Tra scene comiche e altre struggenti, una soundtrack meravigliosa, mascherine di maiale sugli occhi e le certezze di Joonie che oscillano inevitabilmente tra la corsa e il cibo, il drama vola via, anche se affronta temi complessi sia di un quartierie cosmopolita come può essere Itaewon, sia della cultura coreana, sia della vita di cinque giovani che devono mettercela tutta per emergere. Lo trovate su Netflix e ve lo consiglio tantissimo.
BEAUTY
Ho iniziato a usare la maschera peel off per punti neri di Sephora che se la cercate è la prima che viene fuori, che avevo abbandonato nel cassetto del make up e mai utilizzato. Quando aprite il tubo e iniziate a spalmarvi il prodotto sulla faccia vi sembra di respirare catrame ma devo dire che fa il suo lavoro. La pelle resta liscia e poi strappare via il peel off dalla faccia da molta soddisfazione.
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CIBO
Durante la quarantena per consolarmi dalle mie nottate solitarie o quando la spesa giungeva agli sgoccioli ma potevo ancora sopravvivere con quello che avevo in casa, ma avevo finito i biscotti ho perfezionato questa ricetta di una torta alle pere e cacao che può essere anche adattata alle mele e può essere adattata anche senza cacao se non vi piace. È una quantità sufficiente per farci un paio di colazioni abbondanti e uno spuntino. È scalabile, quindi basta raddoppiare le dosi per farne di più (ho testato anche il raddoppio). Le dosi sono in cucchiai perché io non ho una bilancia, quindi o faccio ad occhio o rapporto tutto in cucchiai. 1 cucchiaio in genere sono circa 15 grammi di farina o 10 grammi di zucchero. Più o meno.
Ingredienti:
1 uovo
3 cucchiai pieni di farina (se non volete il cacao usate 6 cucchiai)
3 cucchiai rasi di zucchero
2 cucchiai di olio di semi
2/3 cucchiai di cacao
2 cucchiai di rhum (e un po’ buttato a occhio)
Mezza bustina di lievito
1 pera (o una mela messa in un po’ di succo di limone, si sta bene con il rhum)
Procedimento:
Montate l’uovo con lo zucchero, quando si è sciolto bene aggiungete farina, cacao e lievito e mescolate. Poi incorporate l’olio e il rhum. Mischiate tutto bene e infine aggiungete la pera tagliata a pezzetti. Più è matura la pera più viene buona la torta. Mettete in una tortiera e infornate per un 25 minuti a 180°. Controllate ogni tanto, fate la prova dello stuzzicadenti (o uno spaghetto), se viene fuori asciutto è pronta. Fate raffreddare.
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Se la fate fatemi sapere come viene. Di solito quando faccio la pizza faccio anche questa. Ci vuole pochissimo a farla.
RANDOM
Su Spotify trovate la versione ebook di Stamped from the Beginning – The Definitive History of Racist Ideas in America di IBRAM X. KENDI (in inglese, sorry). Questo libro ha vinto il National Book Award for Nonfiction nel 2016 e racconta di come si è sviluppato il razzismo.
Una delle mie amiche del gruppo delle Merendine in viaggio, ha aperto un blog Lisa e il Giappone dove racconta la cultura del paese in cui si trova in questo momento e lo fa con il suo garbo e la sua ironia e io semplicemente la adoro.
I miei adorati Space Valley hanno inaugurato un podcast, Il Nocciolo, un delirio come possono esserlo solo loro, e hanno annunciato nel mio immenso lutto, l’uscita di Dario dal gruppo. Non rilascerò commenti a riguardo. Quindi questo è quello che si prova quando il tuo gruppo preferito fa disbanding, e se ne va proprio il tuo preferito.
Che avete combinato questo mese?
Raccontatemelo in un commento.
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indie-eye · 5 years
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Bella edizione studiocanal de "La Morte ha fatto l'uovo", capolavoro di Giulio Questi. Presentato in versione doppio disco, DVD + Blu Ray, contiene un nutrito numero di contenuti speciali, tra cui l'ultima intervista in video di Giulio Questi rilasciata a Michele Faggi e Antonio Bruschini. I dettagli e il nostro video unboxing https://ift.tt/2Umyn8s
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redazione-rosebud · 5 years
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Screenshot da dagospia.com
Mentre il giornalismo italiano come prima e più di prima mostra tutta la sua capacità di “critica” e la sua carica deontologica con il “Caso Sarti”, ricordiamo tanti gloriosi momenti dai giorni del renzismo trionfante quanto il 99% di questi signori muoveva con le chiappe al vento, la lingua di fuori, impegnati com’erano a leccare, leccare, leccare…. Beata quella nazione che mai dovrà “vantare” tanta pochezza umana, professionale e intellettuale!
E poi li chiamano….giornalisti… C’é più capacità giornalistica nel mio mignolo e nel corpo decomposto di un ratto di montagna, che in tutta questa folta schiera di “eroi” renzusconici pronti a tutto, a svendere l’etica, il minimo rispetto per le donne, per il loro stesso lavoro, pur di salvare il “posto” e così facendo illudersi di essere…
Rina Brundu
1.“I Presidenti del Consiglio passano, Porta a Porta[1]resta” ha esclamato Matteo Renzi, solo alcuni giorni fa, dopo avere stretto la mano al presentatore di quella trasmissione televisiva. Teso, ma ringalluzzito, Bruno Vespa ha colto l’occasione al volo: “Troppo gentile. Lei è l’ottavo Presidente del Consiglio che abbiamo l’onore di ospitare”. “E sta già aspettando il nono…” ha ribattuto goliardico il Premier. Quasi offeso, il conduttore ha scosso la testa: “No, no, qui ogni crisi di governo è stata vissuta male… perché il Paese ha bisogno di stabilità…”. Vespa ha sottolineato l’avverbio di luogo con forza, manco lo stesso avesse funzione connotativa dello studio ovale del presidente americano o dell’antico senato romano. 
15 marzo 2014
2. Esiste una borghesia di sinistra e una borghesia di destra. Non c’è invece un popolo di sinistra e un popolo di destra, c’è un popolo solo, diceva lo scrittore francese Georges Bernanos. Ed è quello che, populismo o renzismo che sia, la prende sempre in quel posto – aggiungo io.
15 marzo 2014
3. Fedele al suo motto “Che nulla cambi affinché nulla cambi”, il renzismo procede determinato lungo il tunnel parzialmente illuminato dalla lucetta del treno che si avvicina in lontananza, deciso come non mai a scambiare le correnti di partito per spifferi e le pugnalate sulla schiena per gioiose scazzottate all’alba. Eroismo o incoscienza? Immagino che gli eroi – e questa regola dovrà per forza applicarsi anche a Matteo Renzi – siano degli incoscienti che per capacità o per culo sono riusciti a sopravvivere a una qualsiasi catastrofe apocalittica. Nella politica italiana il destino di martire, di gigante glorificato dai posteri non interessa a nessuno: meglio esserci e arraffare il più possibile fin quando è possibile perché se del domani non v’é certezza, della pena ancora meno…
31 luglio 2014
4. Dulcis in fundo, era solo ieri che i giornali renzisti festeggiavano la firma dell’accordo Alitalia-Etihad e scongiuravano il pericolo dello sciopero-pazzo nei nostri aeroporti, soffocati anche dall’afa estiva. Soprattutto, si starebbe celebrando la nascita di una nuova compagnia di bandiera più sexy: proprio quello che ci mancava! Non ci serve, infatti, una compagnia di bandiera in mani italiane, libera, indipendente, senza debiti e specialmente capace di evitare gli “esuberi necessari”, ma sexy, che fa più figo.
9 agosto 2014
5. “Sarà un’azienda più sexy” avrebbe confermato il numero uno di Etihad James Hogan, e a dargli manforte facevano da colorito sfondo alle fotografie di rito seguite all’annuncio dell’accordo, diverse bellissime hostess orientaleggianti. In primo piano, invece, oltre la faccia sorridente e soddisfatta dello stesso Hogan, si potevano ammirare i faccioni satolli di numerosi maschi nostrani, forse a far intendere che la nuova Alitalia non sarà solo una società sexy ma anche una company governata con le palle, con tutti i gioielli di famiglia al posto giusto e niente tette: crepa di invidia Michael O ‘Leary che la sua Ryan Air l’ha fatta crescere e prosperare solamente con un occhio attento alle spese, arrivando persino ad assumere assistenti di volo brutte come la morte, ma che il risultato lo portavano a casa!
9 agosto 2014
6. L’intelligentsia italiana, specie quella repubblicana, ha generalmente fatto voto di obbedienza a questa o quella linea politica, non perché ammiratrice dell’uomo forte, ma perché generalmente furba, avida, prona alla genuflessione al padrone pur di averne un tornaconto utilitaristico di qualunque natura.
17 agosto 2014
7. La condiscendenza è una gran brutta bestia, perché per farla esistere con una data credibilità, deve resistere sempre uguale a se stessa, altrimenti la maschera cade e spesso rivela il limite di chi la incensa.
23 agosto 2014
Come si fa, dico io, a voler stare, anche solo figurativamente, sulla stessa barca di un paese ingolfato in una crisi pazzesca, ma rappresentato da un Premier che, tra le altre iniziative discutibili, si mostra ai suoi concittadini in mutande mentre si butta addosso una doccia gelata?
23 agosto 2014
9. Non ho mai votato neppure qui in Irlanda: la politica irlandese è noiosa perché funzionale alle vere necessità del paese, gli scandali sono rari e le ruberie, quando comparate a quelle della nostra storia recente, fanno sorridere come il bimbo che ruba la caramellina dal cassettone della nonna.
6 ottobre 2014
10. Se Renzi non fa equazione con i leader dell’Isola Smeralda, meno che meno ricorda i giganti appena citati. Non ha la statura di quei grandi, non ispira. Penso che non sia neppure quel comunicatore che ci vogliono far credere, perché comunicare non significa ripetere cento volte al giorno e cento giorni di fila la stessa tiritera a priori, prima cioè che il risultato sia stato ottenuto.
6 ottobre 2014
11.Un’ora sola ti vorrei, avrebbe mandato a dire goliardica la Camusso quest’oggi a Matteo Renzi (pensa tu, il tempo libero che hanno questi sindacalisti!), sempre a proposito dell’endemica questione della riforma lavoro. Contenta lei… ma il renzismo non fa per me!
6 ottobre 2014
12. Rivedendo il programma in registrata, si notano anche numerose stoccate rifilate da Michele a Marco, frecciate assolutamente incomprensibili se si pensa che l’ospite in studio era Travaglio. Si mormora, si legge che, in epoca renzista, dominata dalla figura importante del politico scaltro, del politico mediaticamente giudizioso per calcolato tornaconto, del politico salvato per diktat alle acque dei vari scandali zampe pulite, sboom economici e rottamazione digitale, del politico afflitto dalla Sindrome antisansonica (cioè del politico determinato a restare a galla con tutti i filistei suoi pari)… ebbene, si mormora che stia diventando sempre più difficile per il Santoro d’assalto avere ospiti che-contano nelle sue trasmissioni. Costoro se ne guarderebbero bene dal farsi leggere, davanti alla città e al mondo, la lista dei peccati passati presenti e futuri dalla boccuccia di rosa del solito Travaglio che non perdona…
Santa pazienza, che colpa potrà mai avere Marco Travaglio dei peccati amministrativi e politici altrui? Io, per esempio, non l’ho mai sentito prendersela contro Madre Teresa di Calcutta, qualcun altro l’ha sentito?
18 ottobre 2014
13. Due milioni di euro raccolti in due anni dalla Fondazione Open-convention Leopolda?! Tutti questi donatori sono davvero così disinteressati?! Sono forse angeli imprestati alle più alte sfere dell’empireo collocato a sinistra di Nostro Signore? Ancora (e qui il dubbio mi assilla veramente): è venuto prima l’uovo… pardon, è venuta prima la nomina o la donazione?!
19 ottobre 2014
14. Lungi dal rimandare i suoi impegni mediatici, il nostro giovane Premier ha pensato bene di raddoppiare la posta. L’ospitata di domenica scorsa a Domenica Live(Canale 5) di Barbara d’Urso è stata di quelle da ricordare. Di quelle che farebbero la fortuna di Blob (Rai3) per anni, vanno bene per ogni stagione e ti fanno rimpiangere a lacrimoni le vecchie tribune politiche in bianco e nero con Fanfani e Berlinguer. Ti ritrovi persino a rimpiangere Bettino Craxi e tutta la sua corte; ti viene una dolorosa fitta nostalgica al solo pensiero delle atmosfere eroiche ricreate dagli incontri-scontri Fallaci-Andreotti. Tipo quando la Fallaci gli diceva: “Lei è il primo democristiano che affronto, onorevole, e sono un po’ preoccupata perché… Ecco, mettiamola così, perché non vi ho mai capito, voi democristiani. Siete un mondo così nebuloso per me, così gelatinoso. Un mondo che non riesco a afferrare”… e poi.. “Scusi, Andreotti: ma se lei capisce queste cose, come mai ha combinato tanti guai col suo governo? Il crollo della lira, l’aumento dei prezzi…”. A leggere il Corriere TV la D’Urso avrebbe commentato la sua intervista con queste epocali parole: «Se non fosse sposato! Fortunatamente ha una moglie anche molto f..a».
23 ottobre 2014
15. Non sono queste ospitate nazional-popolari che danno fastidio, quando piuttosto la cura messa per non farsi fotografare in quel della Genova allagata di pochi giorni fa. A meno che non stia prendendo un grosso abbaglio, mi è facile prevedere che non ci saranno disastri climatici, o accidentali di qualsiasi tipo, che ci mostreranno Matteo Renzi sul luogo del misfatto e che quindi ci regaleranno la possibilità di inchiodarlo alle sue responsabilità.
23 ottobre 2014
16. Il partito di Renzi è partito democristiano, casiniano nella sua essenza, e starebbe bene collocato al centro o a destra, ma non a sinistra, dove un dato rispetto per certe linee guida di pensiero occorrerebbe averlo, non tanto per salvare insalvabili perle ideologiche, quanto perché quel partito rappresenta le giuste recriminazioni di una parte importante del paese, e verso tali richieste occorrerebbe portare rispetto. Bisognerebbe portare molto più rispetto di quello che mostra Matteo Renzi.
26 ottobre 2014
17. C’é qualcosa in questo renzismo trionfante che fa quasi paura. Si ha come l’impressione che il re sia nudo e che i sudditi siano cecati, dunque impossibilitati a avvertirlo che il burrone è poco più in là. L’unica fortuna che abbiamo noi italiani nel dato momento storico è che dentro il burrone ci siamo già da un pezzo, e quindi il domani non potrà mai essere troppo diverso dall’oggi, o dall’ieri. Domani è solo un altro giorno.
26 ottobre 2014
18. E poi basta con questo buonismo borghese e vittoriano boschista: avere le palle per parlare sopra le righe di un qualcuno, o di un partito, è caratteristica prima del politicante più nobile!
27 ottobre 2014
19. Perché il presidente non potrebbe essere qualcun altro, altrettanto conosciuto e meritevole, ma che nel tempo si sia pure reso effettivamente utile alla società? Le domande che uno si fa sono anche altre. Perché ricandidare Romano Prodi? Che i 101 franchi tiratori di pochi anni orsono abbiano tutti subito una qualche crisi esistenziale o mutazione genetica (gene renzistum??), che li ha portati al pentimento? Perché candidare Walter Veltroni? Forse in virtù di una qualche recensione cinematografica che ha fatto tremare i polsi a sceneggiatori del calibro di Aaron Sorkin? Perché viene fatto il nome di Giuliano Amato? Amato da chi?
11 novembre 2014
20. Finalmente una buona notizia: sembra che l’accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi tenga! Lo hanno ribadito in una nota congiunta gli uffici preposti di PD (almeno la parte meno ritrosa, presente in Segreteria) e FI, subito dopo l’incontro di ieri dei due leader massimi. “L’Italia” hanno scritto “ha bisogno di un sistema istituzionale che garantisca governabilità, un vincitore certo la sera delle elezioni, il superamento del bicameralismo perfetto, e il rispetto tra forze politiche che si confrontino in modo civile, senza odio di parte….”.
Che cul… che colpo di Italicum! Proprio ciò di cui ha bisogno il paese!, non di edifici a norma fuori e dentro il demanio, non di abitazioni che non poggino sul letto dei fiumi, non di terreni che non siano trappole idriche e terrose, non di piani di sviluppo sostenibile del territorio abbandonato, martoriato, stuprato, non di cementificazione ridotta, non dell’assenza di costruzioni abusive e dei relativi condoni. Non di scuole sicure quando diluvia….
13 novembre 2014
[1] Trasmissione di approfondimento politico di Rai1condotta dal giornalista Bruno Vespa.
Diario dai giorni del golpe bianco è una cronaca atipica dell’attualità nazionale negli anni del governo Renzi. È un racconto goliardico che è storia, fatto, testimonianza, commento, opinione, leggenda internettiana, diario politico e irriverente… ed è una ridda di personaggi (giornalisti, politici, conduttori, commentatori, opinionisti, blogger) che animano una commedia umana quasi goldoniana nel suo essere prima di tutto appassionata baruffa chiozzotta. Una commedia che sembra non avere mai avuto inizio e che non dovrà finire mai tra le contrade soleggiate e scaltre di un bellissimo paese, patria di Dante, di Michelangelo e di Machiavelli, casa dell’anima di molti Pinocchio e di tanti don Camillo e Peppone: l’Italia.
Diario dai giorni del golpe bianco 
Rina Brundu – Scrittrice italiana, vive in Irlanda. Ha pubblicato i primi racconti nel periodo universitario. Il romanzo d’esordio, un giallo classico, è stato inserito nella lista dei 100 libri gialli italiani da leggere. Le sue regole per il giallo sono apparse in numerosi giornali, riviste, siti, e sono state tradotte in diverse lingue, così come i suoi saggi e gli articoli. In qualità di editrice ha coordinato convegni, organizzato premi letterari, ha pubblicato studi universitari, raccolte poetiche e l’opera omnia del linguista e glottologo Massimo Pittau, con cui ha da tempo stabilito un sodalizio lavorativo e umano. Negli ultimi anni ha scritto saggi critici, ha sviluppato un forte interesse per le tematiche e le investigazioni filosofiche, e si è impegnata sul fronte politico soprattutto attraverso una forte attività di blogging. Anima il magazine multilingue www.rinabrundu.com.
Rina Brundu is an Italian writer and publisher who lives in Ireland. Author of several books and hundreds of articles and literary reviews, she has a keen interest in literary criticism, philosophy, e-writing and journalism.
Website www.rinabrundu.com.
Diario dai giorni del golpe bianco is back! Alcuni momenti quasi aforistici da ricordare, mentre gli sgherri mediatici renzisti danno addosso alla Sarti…
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cultfaction · 8 years
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Nucleus Films set out restore two cult horror classics
Nucleus Films set out restore two cult horror classics
Nucleus Films, one of the UK’s leading cult film labels, has launched an Indiegogo crowdfunding campaign to remaster two classic Italian cult movies from the original negatives: Death Laid An Egg aka La morte ha fatto l’uovo (1967) and Lady Frankenstein aka La figlia di Frankenstein (1971). Both films will be remastered from the Italian negatives for the very first time.
The campaign will give…
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giallofever2 · 1 year
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RIP ‼️🫶🏻🫶🏻🫶🏻🫶🏻🫶🏻
GINA LOLLOBRIGIDA
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
…and she also left us….
One of the greatest and most beautiful Italian actresses, great icons of Italian and world cinema has left us today.
(from the Iconic Movie LA MORTE HA FATTO L’UOVO
Directed by Giulio Questi , also starring Jean-Louis Trintignant & Ewa Aulin)
#lamortehafattoluovo
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giallofever2 · 1 year
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RIP ‼️🫶🏻🫶🏻🫶🏻🫶🏻🫶🏻
GINA LOLLOBRIGIDA
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One of the greatest and most beautiful Italian actresses, great icons of Italian and world cinema has left us today.
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Directed by Giulio Questi , also starring Jean-Louis Trintignant & Ewa Aulin)
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giallofever2 · 1 year
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GINA LOLLOBRIGIDA
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Directed by Giulio Questi , also starring Jean-Louis Trintignant & Ewa Aulin)
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giallofever2 · 1 year
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Directed by Giulio Questi , also starring Jean-Louis Trintignant & Ewa Aulin)
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giallofever2 · 1 year
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giallofever2 · 1 year
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One of the greatest and most beautiful Italian actresses, great icons of Italian and world cinema has left us today.
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Directed by Giulio Questi , also starring Jean-Louis Trintignant & Ewa Aulin)
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giallofever2 · 1 year
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Beautiful Cine/Art
LA MORTE HA FATTO L’UOVO/ DEATH LAID AN EGG
starring GINA LOLLOBRIGIDA
Direct by Giulio Questi
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giallofever2 · 5 years
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Happy Birthday Buon Compleanno
Gina Lollobrigida Luigia Gina Lollobrigida
(nata il 4 luglio 1927 a Subiaco)
• ALCUNE RARE IMMAGINI SUL SET dal Giallo “La morte ha fatto l’uovo”
Data di uscita: 9 gennaio 1968
Regista: Giulio Questi
Musica composta da: Bruno Maderna
Sceneggiatura: Giulio Questi, Franco Arcalli
Cast Jean-Louis Trintignant: Marco
Gina Lollobrigida: Anna
Ewa Aulin: Gabri •
🇮🇹 Irresistibile sex symbol negli Anni Cinquanta/Sessanta, non ha mai smesso di far parlare di sé.
Negli Anni Cinquanta e Sessanta è stata una delle dive italiane più apprezzate a livello internazionale.
🇬🇧 Luigina Gina Lollobrigida
(born July 4, 1927) is an Italian actress, photojournalist and sculptor. She was one of the highest profile European actresses of the 1950s and early 1960s, a period in which she was an international sex symbol.
🇮🇹 Tra i suoi film più celebri, "Achtung! Banditi!" di Carlo Lizzani, "Altri tempi" di Alessandro Blasetti (con Vittorio De Sica, che coniò per lei il termine "maggiorata fisica"), "Pane, amore e fantasia" di Luigi Comencini, "La provinciale" di Mario Soldati, "La romana" di Luigi Zampa e il Giallo “La Morte ha fatto L’uovo” di Giulio Questi
Gina Lollobrigida, detta La Lollo, recita anche in grandi film internazionali: "Il tesoro dell'Africa" di John Huston con Humphrey Bogart, "Trapezio" con Burt Lancaster e Tony Curtis, "Il gobbo di Notre Dame" con Anthony Quinn, "Sacro e profano", con Frank Sinatra, "Torna a settembre" con Rock Hudson (film per cui vince un Golden Globe).
Nel 1972 interpreta in tv la Fata Turchina ne "Le avventure di Pinocchio" di Luigi Comencini.
Gina Lollobrigida, che nel corso della sua carriera ha vinto 2 Nastri d'argento e 7 David di Donatello (di cui 2 alla carriera, uno del Cinquantenario e una medaglia d'oro del comune di Roma), si dedica tuttora alla fotografia e alla scultura.
Vi facciamo vedere tutti i suoi momenti più belli
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