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#l'abbraccio dell'anima
smokingago · 1 year
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Empatia: l'incontro muto di due anime
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"E come le persone appartenenti allo stesso gruppo sanguigno sono le uniche che possono donare il loro sangue a chi è vittima di un incidente, così anche un’anima può soccorrerne un’altra solo se non è diversa da questa, se la sua concezione del mondo è la stessa, se tra loro esiste una parentela spirituale." scriveva Sándor Márai nel suo libro Le braci. "Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu." diceva da parte sua Luigi Pirandello nel suo Il fu Mattia Pascal. Eppure è una umanità sempre più divisa quella che abbiamo davanti. Poche le anime unite da uno stesso sentire. Molte quelle che antepongono il benessere di se stesse a una condivisione vera con le altre. E' facile chiedere come stai, altrettanto facile è dire mi dispiace e ti sono vicino, ma è proprio là dove si hanno bisogno di parole che mancano i gesti. L'abbraccio empatico dell'anima è comunicazione sommessa che spezza il silenzio e crea il cambiamento.
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principessa-6 · 2 months
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L'abbraccio aiuta a dormire, da un senso di sicurezza, allevia il dolore dell'anima, dona sollievo al corpo, protegge il cuore dalla solitudine...♡
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petalidiagapanto · 1 year
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«L'abbraccio e il linguaggio più alto dell'anima e del corpo»
.
(Jacques de Bourbon)
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alonewolfr · 9 months
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L'abbraccio è il linguaggio più alto del corpo e dell'anima.
|| Jacques de Bourbon Busset
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theactingone · 1 year
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« Pensi di corrompermi con i miei fiori preferiti? »
‹ Sai che il giallo era il colore preferito di Van Gogh? O meglio che era il colore che associava alla felicità? ›
« Non ho mai sentito questa storia. »
‹ Si dice di Van Gogh che avesse l'abitudine di mangiare i colori direttamente dai tubetti, il giallo in modo particolare perché credeva che avrebbe portato la felicità dentro di lui. ›
« Te lo immagini a colorarsi di giallo gli organi interni per poi essere felice? Ognuno cerca la felicità a modo suo. »
Irene era arrivata alla mia stessa conclusione quando mi ero soffermato a leggere quella che era a tutti gli effetti una semplice curiosità forse con un fondo di verità per accenturare la follia nella genialità artistica del pittore olandese. Il giallo scaldava rievocando la luce dei raggi del sole, scacciava via la depressione, la malinconia, l'ansia. Era un colore vivo, intenso, magnetico. Non mi meravigliava affatto che Van Gogh l'avesse scelto per la propria felicità. Potevo sperare che fosse riuscito a trovarla in qualche modo, che attraverso opere di sorprendente bellezza avesse cercato di mostrare il mondo come lo vedeva lui stesso, con quelle pennellate cariche di colore e di energia sempre in movimento. Dall'ultima conversazione con Irene avevo capito quanto fosse difficile per lei ritrovarmi lontano, perso chissà dove nei miei stessi pensieri. Era già capitato in passato quando ignoravamo di essere fratello e sorella, quando quel legame non era ancora così forte ed ognuno poteva pensare a se stesso, ai propri problemi senza coinvolgere direttamente l'altro. Non ero capace a chiedere aiuto, non sapevo come si potesse fare perché avevo sempre potuto contare su me stesso, avevo fatto sempre tutto da solo, salvo avere l'appoggio e il supporto di mia madre. Ero stato costretto a crescere in fretta, a sostituire la spensieratezza dell'infanzia e dei giochi con la consapevolezza dell'essere già grande, delle responsabilità, della paura che mi faceva tremare il cuore. Da quando mia madre mi aveva lasciato, avevo accusato il colpo solo settimane dopo, senza rendermi conto di quanto avessi bisogno di aiuto. Il dolore aveva sempre fatto parte del pacchetto, non ero mai stato in grado di liberarmene completamente, nemmeno col passare degli anni lontano da Firenze. Forse duecentosettantacinque chilometri non erano abbastanza per dimenticare eppure quando ero arrivato per la prima volta a Roma, mi ero subito sentito più leggero nell'anima e pronto a ricominciare. C'era sempre un prezzo da pagare quando si decideva di abbandonare i luoghi dell'infanzia, quando le scelte di vita ci facevano andare lontano, quando non avremmo mai voluto sdradicare le radici per ripiantarle altrove per quanto fosse necessario per imparare a vivere.
‹ Sai come nostra madre ricercava la felicità? Aveva un cavalletto dai tempi dell'Accademia d'arte e qualche tela bianca, spalancava tutte le finestre e si metteva a dipingere ciò che vedeva o immaginava di Firenze. Non si fermava fin quando non si sentiva soddisfatta, non credo di averla mai vista tanto felice come quando poteva scegliere lei stessa i colori del mondo, del cielo e dell'anima della città. ›
« E' la prima volta che mi parli di lei senza che debba costringerti con qualche domanda. »
‹ Sei sua figlia, meriti di conoscerla. ›
« Anche se ti fa male? »
‹ Soprattutto se mi fa male. ›
Irene lasciò scivolare a terra i fiori gialli che aveva stretto al petto fino a quel momento per abbracciarmi, stringendosi più forte che poteva alla mia schiena. Ci aveva sempre pensato l'affetto reciproco a riempire lo spazio di quei venti centimetri di altezza che ci separavano. Ricambiai l'abbraccio proprio come facevo con la donna che ci aveva messo al mondo, lei lo chiamava il gesto più semplice di tutti, quello che ricomponeva, quello che salvava, quello che faceva persino abbassare la pressione sanguigna e migliorava l'umore. Era sempre stata quella la vera forza, il giusto modo di reagire al dolore, me l'aveva insegnato lei stessa e io non l'avevo mai dimenticato. Mio padre poteva rispondere con la violenza e farci male, io avrei sempre risposto in un modo totalmente differente perché avevo imparato a prendermi cura delle persone alle quali volevo bene e sarebbe stato sempre così.
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ilbambinojoy · 2 years
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PER TE 
baci e carezze
urticanti scompigli dell'anima
ogni tocco, un'agitare di bolle e incrostazioni
BUM...
il tappo un proiettile nel sesso
Rabbia l'esangue sopravvissuto
eppure, mi ricordo
in antiche stanze di me
si raccolgono margherite e si scrivono lettere
Saremmo costretti per sempre a rimpiangere l'abbraccio negato?
ogni carezza presente, passata e futura conterrà il dolore della mancata?
infimi passati (rin)TOCCHI amputeranno ancora mani, dita, braccia e bocca?
le ferite saranno ancora strette cesoie dell'altro?
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spettriedemoni · 3 years
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Victor Nicolas Dell'Aquila perse le braccia all'età di 12 anni perché rimase appeso a un cavo dell'alta tensione. Victor si era arrampicato su un traliccio come faceva spesso. Quella volta aveva perso l'equilibrio e per non finire a terra da un'altezza notevole si era aggrappato al cavo. La scossa non lo uccise ma provocò danni al braccio con cui era rimasto appeso e a quello col quale aveva cercato di staccarsi da quel cavo. Sopravvissuto miracolosamente a quell'incidente, per salvargli la vita i medici dovettero amputargli entrambe le braccia. Diversi anni dopo il 25 giugno del 1978 all'età di 22 anni Victor riesce ad entrare nello stadio della finale mondiale e ad assistere da bordo campo alla vittoria dell'Argentina padrone di casa sull'Olanda.
Una volta terminato l'incontro riesce ad entrare sul terreno di gioco superando le forze di sicurezza.
Si avvicina al terzino Tarantini e al portiere argentino "Pato" Fillol che sono in ginocchio vicino la porta difesa dal portiere argentino a festeggiare la vittoria del torneo, la prima per la nazionale "albiceleste".
Solitamente le maniche delle sue maglie erano legate dietro la schiena ma quella sera si scioglie il nodo e le maniche si agitano nell'aria come avessero vita propria.
Un fotografo, Ricardo Alfieri, riesce a fermare l'attimo in cui Victor si avvicina ai due calciatori. Sembra stia per abbracciarli pur essendo senza braccia.
Il giorno dopo la rivista "El Grafico" esce con questa foto in copertina e titola semplicemente "El Abrazo del Alma", L'abbraccio dell'anima.
L'Argentina è campione del mondo e a Victor sembra di toccare il cielo con un dito.
“Toqué el cielo, amigo. Te puedo asegurar que gracias al fútbol toqué el cielo con las manos”
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cywo-61 · 2 years
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Apro sempre le finestre dell'anima... uso lo sguardo sul mondo.
Tengo aperta la porta per pochi.... e il mio cuore è sempre aperto ad accogliere i rari.
Spalancò le braccia e dono amore... perché l'abbraccio è il modo di donare se stessi avvolgendo l'altro.
E non sempre torna quello che ho donato e non è vero che non importa...è vitale ricevere, ma è essenziale donare e amare e non potrei farne a meno.
cywo
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poesiablog60 · 3 years
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L'abbraccio è uno spazio della dimensione dell'anima.
Quando abbracciamo non parlano solo le nostre mani, le nostre braccia, il nostro petto ma parla soprattutto il nostro modo di essere. L'abbraccio racconta della nostra sicurezza o del nostro imbarazzo, racconta della nostra passione lasciata fluire o di quella trattenuta, racconta della nostra capacità di lasciarci andare o della nostra paura a svelarci, racconta del nostro amore lasciato fluire o di quello imprigionato da qualche parte nel nostro cuore.
Quando abbracciamo è la nostra essenza che parla, le sue parole sono quelle del cuore, della passione, delle emozioni.
È un linguaggio di pelle e di alito, di tatto e di olfatto.
È un linguaggio che parla le parole nascoste del corpo, che svela i segreti dell'anima
Simona Oberhammer
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myandale31 · 3 years
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L'abbraccio e' melodia. L'abbraccio e' la trasmigrazione dell'anima messa a nudo....
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radheidiloveme · 5 years
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Nonostante centinaia di anni di pensiero dualista, separante l'anima dal corpo, sono sempre più convinta che all'anima (o allo spirito della persona) non c'è altra via di accesso di quella somatica. Chiunque abbia avuto un neonato tra le braccia sa come il contatto, il contenimento, il suono della voce siano nutrimenti essenziali alla vita e che solo per merito di essi il piccolo maturerà quella certezza di essere accolto che renderà per lui il mondo un luogo affidabile. Più del solo latte,anche se dato all'ora giusta, più di una culla calda ma non fatta di braccia e petto.
Nei bimbi che ne sono stati deprivati la carenza vissuta dal corpo si mostra in mutilazione dell'anima.
Anche tra adulti il bacio, l'abbraccio non sono simboli dell'amore che unisce, non "stanno per" ma sono forme dell'amore stesso, manifestazioni tangibili dell'anima che in essi viene alla superficie. Che dopamina e ossitocina svolgano in ogni situazione vitale per l'individuo ruoli di appagamento e mantenimento della relazione non è altro che un ulteriore segno della inscindibilità dello spirituale dal biologico.
L'uomo non ama per simboli, per parole o per metafore ma attraverso il proprio corpo "trasparente". E' l'anima che esce da mani, labbra, bocca e si fa incontro all'altro.
Penso alla realtà virtuale, al calore materno sostituito dall'immagine, alle chat sostitutive del contatto.
#vaneggio
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tonyght · 5 years
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ABBRACCIARE CON L'ANIMA
L'abbraccio è uno spazio della dimensione dell'anima. Quando abbracciamo non parlano solo le nostre mani, le nostre braccia, il nostro petto ma parla soprattutto il nostro modo di essere. L'abbraccio racconta della
nostra sicurezza o del nostro imbarazzo, racconta della nostra passione lasciata fluire o di quella trattenuta, racconta della nostra capacità di lasciarci andare o della nostra paura a svelarci, racconta del nostro amore lasciato fluire o di quello imprigionato da qualche parte nel nostro cuore. Quando abbracciamo è la nostra essenza che parla, le sue parole sono quelle del cuore, della passione, delle emozioni. È un linguaggio di pelle e di alito, di tatto e di olfatto. È un linguaggio che parla le parole nascoste del corpo, che svela i segreti dell'anima…
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ritina-80 · 5 years
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L'abbraccio di un figlio ti fa sentire dentro la pace, il conforto dell'anima e ti allevia ogni dolore, ti fa dimenticare tutto il peggio e ti ricorda quanto bella e preziosa sa essere la vita... ~( - )~ . . . . . . . . #figli #amore #amoreinfinto #sempre #bimbi #mamma #papà #frasibellissime #messaggio #frasiamore #famiglia #sempre #insieme #uniti #vincere #Mamy #mammina #fglia #figlio #bambino #bambini #mammecreative #ritina80 #leggere #messaggiamore #aforismi_official #aforismadelgiorno #aforisma #aforismo https://www.instagram.com/p/Bwo8hZ8AJ1u/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1i8a0lcg8j1de
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esuchia · 7 years
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l'abbraccio è il linguaggio più alto dell'anima e del corpo
Jacques de Bourbon
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