Tumgik
#irresistibile ira
kommunalka-blog · 5 years
Text
SUL POPULISMO. AUTORI VARI. Jan-Werner Müller, Qué es el populismo? Tratti distintivi. Critica delle élites, antipluralismo (pars pro toto) che sfocia in una sorta di politica identitaria (solo alcuni sono realmente popolo e gli oppositori sono visti come nemici del popolo). I populisti al governo. Si appropriano dell’apparato dello stato, ricorrono al clientelismo di massa, provano a sopprimere la società civile incontrando diversi livelli di resistenza. Anche se scrivono costituzioni lo fanno principalmente in un’ottica di riduzione o eliminazione del pluralismo. Il populismo usa il linguaggio della democrazia, corrompendola e degradandola. Per questo la sua azione è subdola e pericolosa, perché difficilmente controbattibile al principio. Il populismo come immaginazione moralista della politica, in nome di un popolo fittizio vs. le élites. Il populismo anti-pluralista è l’ombra della democrazia rappresentativa, nasce con lei. Per il populismo solo esiste un bene comune, il popolo sa qual è e il movimento si incarica di guidarlo verso l’obiettivo. Invece di perseguire una rappresentazione democratica della volontà popolare, i populisti dicono di rappresentare simbolicamente il “popolo reale”, spesso anche in contrapposizione ai risultati elettorali. La “vera identità” vs. maggioranza. I populisti si sentono più democratici delle stesse democrazie all’interno delle quali nascono e agiscono. Per i populisti il referendum è uno strumento plebiscitario, che ratifica ciò che la guida ha già identificato come genuino interesse del popolo. Il popolo in questo modo conferisce un mandato imperativo alla classe politica populista che agisce secondo con una attitudine protettrice e in un certo senso si deresponsabilizza. Non deve rispondere delle sue azioni perché le sue intenzioni sono già state confermate a priori. La logica del populismo alimenta le teorie della cospirazione: se esiste un risultato moralmente corretto da opporre al risultato reale dev’esserci per forza qualche cospirazione occulta che allontani il risultato reale da quello sperato. Si crea una connessione diretta tra la guida e l’essenza del popolo, una identificazione senza nessun tipo di intemediazione, né dei partiti né della stampa (da qui gli attacchi ai giornalisti). Il concetto di “rappresentazione diretta” non è più un ossimoro. Autoritarismo interno. I populisti al potere. Continuano a incolpare le élites anteriori, il populista è sempre vittima anche se comanda (Maduro). Governare ci converte in una campagna permanente. Democrazia militante. Techiche di governo. Colonizzazione dello stato, clientelismo di massa, legalismo discriminatorio, repressione della società civile. La fallacia della “democrazia illiberale”, dove governo della maggioranza e stato di diritto non camminano insieme (Torra). Il vincitore prende tutto e fa tabula rasa di tutto ciò che lo ha preceduto. I populisti usano la divisione concettuale tra liberalismo e democrazia, tipica della critica di estrema sinistra e estrema destra. Democrazia sostanziale vs. democrazia formale (Schmitt). Anche se affermano di combattere il liberalismo in realtà i populisti attaccano frontalmente la democrazia. In questo contesto, anti-capitalismo, nazionalismo culturale e politica autoritaria sono strettamente vincolati. Si costituzionalizza la volontà popolare senza restrizioni, per perpetuare “la corretta immagine del popolo”. Le costituzioni populiste sono disegnate per limitare il potere dei non-populisti. Il populismo ambisce a una chiusura definitiva, alla formulazione di una domanda finale. Nelle non-democrazie “noi, il popolo” è una domanda rivoluzionaria non populista, nelle democrazie significa esattamente il contrario. La promessa non compiuta delle democrazie: il popolo può governare (i populisti si appropriano di questa promessa e agiscono come se il popolo fosse uno). La funzione anti-populista dei partiti. Rappresentano la diversità. Oggi il populismo è forte laddove i partiti sono deboli. Tecnocrati e populisti rifiutano il dibattito democratico. La consolidazione delle democrazie dipende fondamentalmente dalle decisioni delle élites conservatrici. La grande menzogna: solo esiste un popolo e solo i populisti lo rappresentano. Roger Eatwell e Matthew Goodwin, National Populism. The Revolt Against Liberal Democracy Distrust, Destruction, Deprivation, De-alignment. Democrazia diretta vs. democrazia liberale. Degenerazione del termine fascismo. Il nazional-populismo appella a un'alleanza fra differenti gruppi sociali, dà priorità a cultura e interessi di una nazione e dà voce a persone che si sentono ignorate e disprezzate da élites corrotte e distanti. Differenze populismo/fascismo. Differenza estrema destra/destra radicale. Differenza nazional-populismo/nazionalismo populista. Liberaldemocrazia: sovranità popolare, elezione rappresentanti, governo limitato, società pluralista. Nazional-populismo vs. correzione politica. Critica alla democrazia non implica di per sé sostegno all'autoritarismo. La connessione tra nazional-populismo e religione è forte negli USA e nell'Europa dell'Est, meno in altri contesti. Non è razzismo esplicito ma richiamo a cultura e valori nazionali. Alcuni commentatori vedono il nazional-populismo come una risposta al neo-liberismo. Il capitalismo è stato sempre storicamente legittimato dalla religione e dal nazionalismo. Le posizioni economiche del nazional-populismo sono molto varie e vanno dal libero mercato allo statalismo, rubando in questo caso argomenti alla sinistra perfino nella sua versione più populista. La socialdemocrazia ha perso l'appoggio delle classi lavoratrici tradizionali a causa della sua posizione lassista sull'immigrazione. Nazional-populismo light. Effetti indiretti del nazional-populismo: spingere sistemi politici occidentali verso destra. La sinistra è spiazzata, dovrebbe cambiare totalmente il discorso politico. Pankaj Mishra, La edad de la ira Dal messianismo rivoluzionario, alle utopie totalitarie, alla cultura dell'individuo, al fallimento degli ideali, all'età dell'ira. Radicalismo e nazional-populismo hanno antenati comuni. L'Internazionale dei risentiti di tutte le epoche. Il nazionalismo e il socialismo militante restaurarono l'ideale religioso di trascendenza e lo fecero apparire realizzabile in questo mondo. Il fondamentalismo religioso nasce dall'indebolimento delle convinzioni religiose a livello sociale. La morte di Dio provoca una riaffermazione fanatica della sua esistenza. Nel passaggio dal vittimismo alla supremazia morale, Rousseau creò la dialettica del risentimento. Praticamente tutti i grandi pensatori europei, indipendentemente dall'ideologia, trasportarono il provvidenzialismo cristiano a categorie del razionalismo. La chiave della condotta umana non risiede nello scontro di civiltà ma in un irresistibile desiderio mimetico. Il mondo in generale presenta una politica dell'identità fondata su aggravi storici e timore di nemici interni ed esterni. Il nazionalismo torna ad essere oggi un mezzo per la riaffermazione di un'identità collettiva che proclama la differenza tra noi e loro. Questa teoria di una identità collettiva - in cui il popolo è una comunità nazionale organica, unita da una lingua e da un modo di pensare proprio, da tradizioni comuni e da una memoria collettiva consacrati dal folklore e dalla leggenda - risulta in pratica più attraente e utile per molti che i concetti illuministi astratti del razionalismo individualista. Fu specialmente l'idealismo tedesco a dotare di carattere politico e cornice razziale la tradizione del Volk, affermando che il popolo una volta liberato dal cosmopolitismo avrebbe restituito la società alla sua integrità originaria. L'idea nazionale fue elevata alla sfera della religione e dell'eternità e preparò il terreno allo stato autoritario. Fu in Germania dove si generò la variante conservatrice del populismo che formula la teoria dell'unità del popolo contro le élites transnazionali, pur situandosi all'interno di un mondo moderno e globalizzato. Di fatto l'affermazione insistente del nazionalismo attuale dimostra precisamente il declino della forma storica dello stato-nazione. Il nuovo auge delle identità particolari dimostra che il risentimento continua ad essere la metafisica a specchio del mondo moderno, da Rousseau a oggi. Disse Voegelin: "La crisi rivoluzionaria del nostro tempo si distingue da rivoluzioni anteriori per il fatto che la sostanza spirituale della società occidentale si è ridotta fino a quasi sparire, e non c'è nessun segnale che il vuoto si stia riempiendo con nuove fonti". Il nazional-populismo è la risposta a questo sentimento. La globalizzazione, mentre promuove la integrazione delle élites, sviluppa il settarismo politico e culturale nel resto della popolazione. Jorge Cagiao y Conde, Micronacionalismos Se consideriamo la nazione un fenomeno naturale ne derivano certe conseguenze: 1) la nazione non ha bisogno del nazionalismo, esiste già 2) il nazionalismo è una malattia, un'esaltazione 3) le politiche implementate dagli stati-nazione non sarebbero nazionaliste, sarebbero non-nazionaliste. Se consideriamo le nazioni come finzioni costruite a partire da realtà storiche, sociali e culturali allora è necessario un movimento nazionalista che le crei, le promuova e le difenda. In questo caso nazionalismo e democrazia potrebbero convivere. La distinzione che conviene fare dunque non è tra nazionalismo civico e nazionalismo etnico ma fra nazionalismo democratico e liberale e nazionalismo autoritario. Lola García, El naufragio El procés come significante vuoto. Due populismi: il 15M e l'indipendentismo si consolidano allo stesso tempo Movimento delle classi medie in piena crisi economica. Utopia disponibile, realizzabile a breve termine. La democrazia intesa esclusivamente come diritto di voto, senza considerare pluralismo e legalità. Prevalenza dell'attivismo sulla politica. Simbolismo costante. Necessità di trasformare ogni tornata elettorale in un plebiscito. Lo stato spagnolo non è riformabile, referendum o referendum, e altri concetti definitivi. Nel progetto di costituzione catalana si sottomette chiaramente il potere giudiziario all'esecutivo. Battaglia per l'egemonia all'interno dell'indipendentismo. Il ruolo delle entità non elette. La rottura della legalità nel pleno del Parlament. Giornalismo militante.
1 note · View note
giancarlonicoli · 5 years
Link
23 feb 2019 12:00 1. UN MARITO COCAINOMANE CHE LA CORNIFICA PUBBLICAMENTE PER TUTTA LA VITA, UN FIGLIO CHE SI SUICIDA GETTANDOSI DA UN PONTE “CONTRO” IL PADRE CHE NON LO AMAVA E UNA MADRE ASSENTE, UNA FIGLIA CHE LA SBATTE IN TRIBUNALE: LA VITA DISGRAZIATA DI MARELLA AGNELLI 2. L'AMICA MARINA BRANCA: "GIANNI E MARELLA ERANO DUE GENITORI ASSENTI. IL NOSTRO CENTRO ERA USCIRE E DIVERTIRSI. I FIGLI RESTAVANO A CASA CON SIGNORINE E GOVERNANTI" 3. NICOLA CARACCIOLO, FRATELLO DI MARELLA CHE NON APPREZZAVA GIANNI: "A MIA MADRE NON PIACEVA, NON PENSAVA CHE FOSSE UN BUON MARITO. DISSE CHE ERA UN TIPO TERRIBILE" 
Giorgio Meletti per il Fatto Quotidiano – estratto articolo del 22-1-2018
Verso la fine del documentario prodotto dalla Hbo le parole di Lapo Elkann, figlio di Margherita Agnelli e nipote di Gianni l' Avvocato, nella loro asciuttezza suonano agghiaccianti: "Penso che sia stato un nonno meraviglioso, ma non avrei voluto essere suo figlio". Anche la testimonianza sullo zio e sul cugino Edoardo di Lupo Rattazzi, figlio di Susanna Agnelli, è asciutta e agghiacciante: "Eravamo a pranzo, a un certo punto Edoardo ha detto qualcosa, e Gianni gli rispose male, sprezzante. E io pensai che non riuscivo a credere che dopo tanti anni quel rapporto fosse così logorato dalla mancanza di rispetto del padre verso il figlio".
Tre giorni dopo, il 15 novembre 2000, Edoardo Agnelli si suicidò lanciandosi nel vuoto da un viadotto alto 80 metri sull' autostrada Torino-Savona. Giulio Marconi, per una vita cuoco dell' avvocato, sembra il più umano: "Allora io gli ho fatto, Avvoca', dico, un po' di colpa ce l' ha pure lei. Edoardo per me era un ragazzo bravissimo, il padre ha avuto poca fiducia in lui, e lui vedendosi così ha fatto quello che ha fatto".
Tiberto Rodrigo Brandolini d'Adda, detto Ruy, figlio di Cristiana Agnelli e cugino di Edoardo, sembra emozionato: "Gianni era totalmente devastato. Mi disse: 'Dio, devi avere un sacco di coraggio per buttarti giù da quel ponte'. Sì, Edoardo lo fece per mostrare al padre che aveva coraggio".
Nicola Caracciolo di Castagneto, fratello di Carlo e Marella, cognato dell' Avvocato, si commuove: "Dopo il funerale di Edoardo, nella casa di Villar Perosa, Gianni mi disse: 'Non dovremmo mai dimenticare che questa è stata una casa felice, ma questa adesso non è una casa felice'". La sorella Cristiana: "Vidi Gianni un mese dopo la morte di Edoardo. Era molto, molto triste. Non lo riconobbi". Dopo il suicidio del figlio che non aveva saputo amare, l' Avvocato sprofonda in una invincibile depressione e nella malattia che lo ucciderà due anni dopo, il 24 gennaio 2003.
La vita di Gianni da giovane? "Ragazze, ragazze, ragazze", sorride compiaciuta Maria Sole. "Un seduttore irresistibile", chiosa Diane von Fürstenberg, ex moglie di Egon figlio di Clara Agnelli. Un matto, insinua Carlo De Benedetti: "Guidava come se stesse gareggiando in Formula 1 e invece era nel centro di Torino". Una vita erotica turbolenta ma alla luce del sole, almeno davanti agli occhi di amici e amiche che nel documentario di Hooker non lesinano particolari indiscreti e piccanti fino al cattivo gusto.
La stilista Jackie Rogers racconta della sera che in un albergo lo trovò a letto con Anita Ekberg, non si capisce bene se prima o dopo il matrimonio con Marella Caracciolo, ma forse si capisce. Sicuramente quel matrimonio fu preceduto da una relazione di cinque anni con la scoppiettante Pamela, un anno più grande di Gianni ed ex moglie del figlio di Winston Churchill.
Pamela lo voleva sposare ma non piaceva alle sorelle dell' Avvocato, e forse nemmeno a lui. La relazione costa cara all' Avvocato, in tutti sensi. Copre d' oro la ragazza, regalandole un attico nella zona più prestigiosa di Parigi e mettendole a disposizione servitù e autista. Ma una sera del 1952, in Costa Azzurra, Pamela lo sorprende con la giovane Anne-Marie d' Estainville e dà in escandescenze, notificando alla ragazza, e senza abbassare la voce, di ritenerla "una puttana".
Gianni e Anne-Marie, raccontano divertiti gli amici, decidono di sottrarsi all' ira funesta dell' ex nuova di Churchill e futura ambasciatrice americana a Parigi. Saltano sull' auto sportiva del giovane miliardario e vanno a tutta velocità incontro al grave incidente stradale (sette fratture alla gamba) di cui Agnelli porterà i segni per il resto della vita. "Era pieno di droga", racconta l' amico fedele toccandosi platealmente il naso, come a dire che Agnelli tirava di cocaina quando ancora a Torino si facevano di bagna cauda.
A questo punto le sorelle decidono che la donna giusta per Gianni è Marella, sei anni più giovane di lui e da anni, dicono, innamoratissima dello scapestrato dongiovanni, come lo definisce la sorella Maria Sole, la quale giura che, a dispetto della celebre massima dell' Avvocato secondo cui innamorarsi è roba da cameriere, anche lui "era molto innamorato" della donna che sposò nel 1953. Se a casa Agnelli non impazzivano per Pamela, a casa Caracciolo non apprezzano Gianni: "A mia madre non piaceva, non pensava che fosse un buon marito. Disse che era un tipo terribile", ricorda Nicola Caracciolo…..
Si ipotizza che Agnelli avesse annoverato tra le sue prede sessuali anche la first lady americana Jackie Kennedy durante una vacanza da cartolina a Capri nell'estate 1962, con l' Avvocato (già sposato e padre di due figli) a fare i fastosi onori di casa e John Kennedy a Washington a occuparsi dei destini del mondo (ed eventualmente anche di quelli della sua amante Marilyn Monroe, morta suicida proprio in quelle settimane)…..
Qui l'allegra fiducia di Maria Sole sulle inclinazioni non fraterne del fratello verso casa Kennedy ("Non ne sarei sorpresa") consegna allo spettatore un senso di sospensione tra l' ammirazione e il disprezzo. E comincia a proiettare il racconto verso il finale tragico. Questa gioventù dorata che pensa solo a divertirsi viene dipinta in modo impietoso dagli stessi reduci. Parla l' amica Marina Branca: "Gianni e Marella erano due genitori assenti. Anche io non ero così presente. Il nostro centro era uscire e divertirsi. I figli restavano a casa con signorine e governanti".
"Non erano una famiglia normale", dice una voce fuori campo. Racconta De Benedetti, socio e amministratore delegato della Fiat nei famosi cento giorni del 1976: "Ero dall' Avvocato, a un certo punto si apre una porta ed entra Margherita, completamente rasata. Agnelli la guarda e dice: 'Ma che hai fatto?'. E lei: 'Almeno ti sei accorto di me'".
0 notes
italianaradio · 5 years
Text
LOCRI Dee Dee Bridgewater incanta il pubblico del Parco Archeologico Nazionale(FotoGallery e Video)
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/locri-dee-dee-bridgewater-incanta-il-pubblico-del-parco-archeologico-nazionalefotogallery-e-video/
LOCRI Dee Dee Bridgewater incanta il pubblico del Parco Archeologico Nazionale(FotoGallery e Video)
LOCRI Dee Dee Bridgewater incanta il pubblico del Parco Archeologico Nazionale(FotoGallery e Video)
(fotogallery e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI – E’ Dee Dee Bridgewater, una delle ultime “autentiche” dive del jazz internazionale, ritenuta la vera grande erede di Ella Fitzgerald, ad aver aperto ieri sera la 19° edizione del Festival Armonie d’Arte, in uno dei luoghi più suggestivi della Calabria, il Parco Archeologico Nazionale di Locri.
Un concerto speciale che ha saputo coniugare i componenti originali del progetto musicale “J’ai Deux Amours”, album che la  Bridgewater ha registrato nel 2005.
Un repertorio che ha spaziato da Josephine Baker a Edith Piaf e a Charles Trenet e a tutto quel mondo chansoniero francese dell’epoca che questa vera e propria regina del jazz, ha saputo con maestria rievocare, unica in ogni sua performance interpretativa, con il suo inconfondibile stile personale, rendendo magica l’atmosfera.
«Un concerto internazionale per un’apertura speciale»: così ha commentato in apertura di serata, il direttore artistico del Festival, Chiara Giordano, che proprio nel parco archeologico calabrese Scolacium di Borgia, “Armonie d’Arte” ha la sua tradizionale e storica location, ma la scelta di inaugurare a Locri la 19° edizione, è sembrata fin da subito, in accordo con l’Amministrazione Comunale, un’opportunità reciproca, culturale e sociale, «con un’artista internazionale di rango –  ha proseguito – che rappresenterà questa terra per l’energia positiva e il respiro pulsante della storia. L’aspirazione del Festival è infatti coniugare il bello e il giusto, abbinare  alla valenza artistica anche il valore simbolico, in questo caso per la scelta del luogo, che nell’immaginario collettivo è associato a stereotipi negativi e che, diventa con la presenza illuminante di una star assoluta dello scenario internazionale, un grande attrattore di attenzione da tutta la Calabria».
Sul palco insieme Dee Dee Bridgewater, Ira Coleman al basso, Patrick Manouguian alla chitarra, Marc Berthoumieux alla fisarmonica e Minino Garay alle percussioni.
In circa un’ora e mezza, l’artista statunitense, ha offerto al suo numeroso pubblico, con la sua straordinaria verve nel rivisitare i classici del jazz, uno spettacolo raffinato ed intenso, un vero e proprio viaggio nella musica e nella vocalità afroamericana, nello swing incontenibile, irresistibile ed avvincente.
Nella fotogallery e nel video di Enzo Lacopo, ripercorriamo alcuni momenti dell’evento.
A breve Video.
(fotogallery e video di Enzo Lacopo) di Francesca Cusumano LOCRI – E’ Dee Dee Bridgewater, una delle ultime “autentiche” dive del jazz internazionale, ritenuta la vera grande erede di Ella Fitzgerald, ad aver aperto ieri sera la 19° edizione del Festival Armonie d’Arte, in uno dei luoghi più suggestivi della Calabria, il Parco Archeologico Nazionale
Francesca Cusumano
0 notes
italianaradio · 5 years
Text
PARCO ARCHEOLOGICO NAZIONALE LOCRI Sabato il concerto di Dee Dee Bridgewater
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/parco-archeologico-nazionale-locri-sabato-il-concerto-di-dee-dee-bridgewater/
PARCO ARCHEOLOGICO NAZIONALE LOCRI Sabato il concerto di Dee Dee Bridgewater
PARCO ARCHEOLOGICO NAZIONALE LOCRI Sabato il concerto di Dee Dee Bridgewater
R. & P.
L’attesa è finita.
La XIX edizione di Armonie d’Arte Festival apre il prossimo sabato 20 luglio alle 21.00 con lo straordinario concerto di Dee Dee Bridgewater, ritenuta la vera grande erede di Ella Fitzgerald.
Saranno le vestigia millenarie del Parco archeologico nazionale di Locri , ad “ospitare” la voce calda e potente dell’ultima regina del jazz internazionale con l’affascinante e particolare concerto “J’ai Deux Amours” che riunisce i componenti originali del progetto musicale omonimo che Dee Dee registrò nel 2005.
La voce della Bridgewater sarà accompagnata al basso da Ira Coleman, alla chitarra da Patrick Manouguian, alla fisarmonica da Marc Berthoumieux e alle percussioni da Minino Garay.
Uno spettacolo raffinato ed intenso grazie a un repertorio che spazia da Josephine Baker a Edith Piaf e Charles Trenet e a tutto quel fascinoso mondo chansoniero francese dell’epoca che la Bridgewater rievoca assegnandogli un mood particolarissimo che è quello della sua caratteristica cifra di grande stella del jazz.
Per queste sue eccezionali interpretazioni, nel 2008 Dee Dee ha ricevuto il prestigioso premio francese “Commandeur Dans l’Ordre des Arts et des Lettres” e l’anno scorso l’Officier Dans Legion d’Honneur.
Nel corso di una carriera eccezionale, poliedrica e che abbraccia quattro decenni, con prestigiosi riconoscimenti, Dee Dee Bridgewater è salita sull’olimpo dei grandi vocalist: una vera e propria regina della scena internazionale.
Una verve incontenibile nel ri-immaginare i classici del jazz, inventare uno stile tutto proprio, da pioniere e custode della tradizione, ma con un piglio interpretativo che la rende unica.
La carriera di Bridgewater ha indagato molti ambiti; la prima esperienza professionale come membro del leggendario Thad Jones / MelLouis Big Band, e per tutti gli anni ’70 si è esibita con grandi del jazz come Max Roach, Sonny Rollins, Dexter Gordon e Dizzy Gillespie.
Dopo un’incursione nel mondo del pop negli anni ’80, si è trasferita a Parigi, per concentrarsi nuovamente sul jazz, con l’album del 1993 Keeping Tradition (Polydor / Verve) e creando i record DDB nel 2006, quando ha firmato con Universal Music Group come produttore.
Acclamata dalla critica, ha vinto il doppio Grammy Award a Ella Fitzgerald; ha avuto all’attivo collaborazioni con l’artista Theo Croker, Irvin Mayfield, la New Orleans tra molto altro.
Bridgewater ha anche intrapreso una carriera parallela anche nel teatro musicale, vincendo un Tony Award per il suo ruolo di “Glinda” in The Wiz nel 1975, recentemente come ruolo principale di Billie Holiday nella produzione off-Broadway di Lady Day; il suo profilo anche qui è davvero altissimo e include Sophisticated Ladies, Black Ballad, Carmen, Cabaret e Off-Broadway e West End Productions of Lady Day, per il quale Bridgewater ha ricevuto il British Laurence Olivier Nomination for Best per BestActress nel Musical.
Attualmente è in tournée in tutto il mondo soprattutto con “Memphis”, il suo nuovo CD, e nell’aprile dell’anno scorso è stata la destinataria di NEA Jazz Masters Fellows Award conferito al Kennedy Center di Washington.
Come ambasciatore per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite Organizzazione (FAO), Bridgewater continua a fare appello internazionale alla solidarietà per finanziare progetti globali nella lotta contro la fame nel mondo.
Nel parco archeologico di Locri, Dee Dee offrirà al suo pubblico quindi uno spettacolo davvero e che si prospetta pieno di sorprese, un vero e proprio viaggio nella musica e nella vocalità afroamericana, nello swing incontenibile, irresistibile ed avvincente di una delle più grandi artiste del nostro tempo.
«Un concerto internazionale per un’apertura speciale – ha commentato il direttore artistico Chiara Giordano –  che è infatti insolita per il Festival che ha in Scolacium la sua storica location; ma inaugurare a Locri, nel Parco archeologico nazionale ci è sembrato un messaggio importante: l’aspirazione del Festival è infatti coniugare il bello e il giusto, abbinare  alla valenza artistico anche il valore simbolico, in questo caso per la scelta del luogo, che nell’immaginario collettivo è associato a stereotipi negativi e che, diventa con la presenza illuminante di star assoluta dello scenario internazionale, un grande attrattore di attenzione da tutta la Calabria».
In attesa poi del concerto successivo, il 26 luglio e questa volta nuovamente al Parco Scolacium a Roccelletta di Borgia, con un’altra voce internazionale straordinaria, la trascinate e appassionata Dulce Pontes.
Ogni informazione è su www.armoniedarte.com.
R. & P. L’attesa è finita. La XIX edizione di Armonie d’Arte Festival apre il prossimo sabato 20 luglio alle 21.00 con lo straordinario concerto di Dee Dee Bridgewater, ritenuta la vera grande erede di Ella Fitzgerald. Saranno le vestigia millenarie del Parco archeologico nazionale di Locri , ad “ospitare” la voce calda e potente dell’ultima regina del
Francesca Cusumano
0 notes