A volte ci sono risvegli che non vorresti proprio fare
sono quei risvegli in cui ci si sente talmente afflitti da non aver nemmeno voglia d'alzarsi per affrontare gl'impegni quotidiani perché tanto ,si pensa,è solo energia sprecata visto che nulla migliorerà e ne cambierà.
Tuttavia se proprio si deve...alé ci si alza indossando però abiti indecenti cupi e sformi come a vestirsi della depressione stessa, quasi a innalzare un monumento al cielo nuvoloso che non un solo raggio di sole lascia traghettare sulla terra.
Vagare bui verso le proprie faccende scontrosi con chiunque e per qualsiasi cosa,esigendo nervosamente che tutto finisca quanto prima per tornare a rinchiudersi nella propria camera tenebrosa.
Nel momento in cui ci si sente prostrati e irati in faccia alla vita possiamo disporre se soccombere a ciò oppure osteggiarlo.
Se decidiamo di rinunciare possiamo esserne certi che ogni cosa succederà poi, sarà inutile prima ancora di cominciarla.
Se invece giochiamo tutte le nostre carte le porte della nostra mente si spalancheranno su infinite possibilità e probabilmente l'umore cambierà.
Gettare la spugna prima ancora d'aver provato significa che la linea d'arrivo sarà semplicemente la linea della partenza che non si è voluto nemmeno tentare.
Saggiando invece il nostro lato impavido potremmo raggiungere l'imprevedibilità della vita e per la stessa ragione ch'essa fugge da qualsiasi controllo sarebbe avverabile il fatto che le cose cambino in meglio.
Forse tutto questo sarà solo una fantasia e pertanto la certezza che si avveri è soltanto fumo portato via dal vento,pur tuttavia abbandonare la speranza a prescindere autentica il fatto che lì dove si è lì si rimane.
'Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento, o tende a svanire quando l'altro s'allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca,il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio. Se questo è errore e mi sarà provato, Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato'
Mi ricordo che a scuola doveva correre ancora qualche vena antifascista perché ogni tanto qualche impavido lanciava il grido: "chi ci dà la luce?", e noi in coro: "L'Enel!", e questa cosa ci faceva tanto ridere. Avevo una professoressa di lettere infatuata di Andrea Sperelli, il protagonista de Il Piacere. Quando partiva con la macchina faceva tutto in seconda e noi le gridavamo mentre svaniva in lontananza: "cambia la marcia!". Anche questa cosa ci faceva tanto ridere. Per colpa sua non ho mai letto D'Annunzio, però mi ricordo che ci faceva declamare La pioggia nel pineto: Taci. Pausa. Su le soglie del bosco non odo parole che dici. Pausa. umane. Pausa. Ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Pausa. Ascolta. Pausa. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse. Non sapevo cosa fossero le tamerici, però suonava bene. «Italia, Italia, / sacra alla nuova Aurora / con l’aratro e la prora!». Innamorato del suono delle parole il D'Annunzio, fino a l'imbecillità: E sul monte e nello stagno son qual fui falcon grifagno. I giovani d'oggi non possono capire, con la liberalizzazione del mercato dell'energia è svanita tutta la magia: "chi ci dà la luce?", "Plenitude!". Meh.
'Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento, o tende a svanire quando l'altro s'allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca,il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio. Se questo è errore e mi sarà provato, Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato'
scelto in tumblr da https://www.tumblr.com/francesca-70
Amore non muta in poche ore o settimane ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio..Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
He muerto otra vez
Amor,
como cuando dijiste
amor
no te amo,
y mientras agitas tu pelo negro
que veo tan claro,
como tus ojos
que tambien son claros
y que son tan mios
no lo sabes,
y que miran con dolor
la soledad,
He muerto otra vez
amor
y no digo muerto
de morir otra vez,
ni de morir fusilado,
sino de morir a veces
cuando ausenta tu voz,
cuando suspira el remecer,.
He muerto tantas veces
estos dias
amor,
que ya he perdido la cuenta
de cuantas veces
puede morir uno,
Y sigo aqui
tan uraño y tan impavido
inquieto y mezquinamente
terco,
como un poema que duele
hasta morir
de vida.
El capitan miro a Fermina Daza, y vio en sus pestañas los primeros destellos de una escarcha invernal. Luego miro a Florentino Ariza, su dominio invensible, su amor impavido, y lo asusto la sospecha tardia de que es la vida, mas que la muerte, la que no tiene limites.
- ¿ Y hasta cuando cree usted que podemos seguir en este ir y venir del carajo? Le pregunto
- Florentino Ariza tenia la respuesta preparada desde hacia cincuenta y tres años, siete meses y once dias con su noches.
- Toda la vida- dijo.
De Garcia Marquez. El amor en los tiempos del colera