In Equilibrio.

Parco Faunistico Le Cornelle, Valbrembo, Bergamo Italia » 27 Novembre 2022 » POLY-MATH - PROAVUS

Ci stiamo perdendo e questo già lo so.

Le cose non cambieranno mai,forse cambieremo io e te,o noi. Chiamaci come ti va di più.

Non avere paura di amarmi ancora,al cuore non si comanda. E anche se non me lo dici o dimostri come solo tu sai,io lo so,che alcuni sentimenti non si spengono mai.

Lasciami la mano,ma non snodare il nodo col filo rosso,lasciami andare per un po'.

Alza gli occhi al cielo,capirai il mio umore come sempre.

Non avere paura senza di me.

Ti bacio il terzo occhio.

Ubi tu ibi ego.

@ho-persoleparole

@ho-persoleparole 🖤

CAPO MILAZZO - SANTUARIO DI SAN ANTONIO

Se ti lasci alle spalle Milazzo e ti incammini lungo la strada che costeggia il promontorio, avrai sulla tua destra l’intenso blu del mare e l’azzurro cristallino del cielo, mentre sulla tua sinistra vi sarà un susseguirsi di alberi e buganvillee rosse come il sangue degli uomini o purpuree come le labbra delle donne. Passerei un piccolo albergo sul mare un ristorante famoso, qualche pizzeria ma resterai sempre circondato da piante di ogni tipo, rigogliosamente felici sotto il sole di Maggio. Arriverai al capo su cui vi sarà il faro che di notte tiene compagnia alle barche che escono alla pesca del gambero rosso o dei pesci locali. Sulla piazzetta prima del faro avrai a destra delle pizzerie e ristoranti illuminati dal sole dove pochi avventori si gustano il silenzio e la vita. Sulla sinistra troverai una scala rosa, a dirupo sul mare che ti porterà nel piccolo santuario del Santo. 

Per secoli la piccola grotta dove il santo si era rifugiato dopo il naufragio della sua nave, è stata abbellita e curata e tale è rimasta da allora con le decorazioni barocche e la statua del Santo ragazzo circondata da fiori di Ibis che non appassiscono mai. Nel buio della grotta il Santo, sopravvissuto al naufragio, alla missione in Marocco, alla febbre africana, pregava in silenzio il suo Dio e questi gli rispondeva, nella schiuma del mare che s’infrangeva contro gli scogli del capo, nel vento che scuoteva gli oleandri dai fiori rosa, nel tuono del vulcano laggiù nel mare. Se esci dalla grotta e ti appoggi a vedere la costa sottostante perdersi nella luminosa foschia, potrai sentire anche tu, quello che Dio rispondeva al giovane Santo.

If you leave Milazzo behind and walk along the road that runs along the promontory, you will have on your right the intense blue of the sea and the crystalline blue of the sky, while on your left there will be a succession of trees and red bougainvilleas like the men’s blood or purpure like the lips of women. You’ll see a small hotel on the sea a famous restaurant, some pizzerias but you will always be surrounded by plants of all kinds, luxuriantly happy under the May sun. You will arrive at the ens of the Milazzo peninsula where there will be the lighthouse that friendly follow the boats that go out to catch the red shrimp or local fish. On the little square before the lighthouse you will have to the right, pizzerias and restaurants illuminated by the sun where few customers can enjoy silence and life. On the left you will find a pink staircase, overlooking the sea that will take you to the small sanctuary of the Saint. 

For centuries the small cave where the saint had taken refuge after the shipwreck of his ship, was embellished and cared for and such has remained since then with the baroque decorations and the statue of the Holy boy surrounded by Ibis flowers that never fade. In the darkness of the cave the Saint, survived the shipwreck, the mission in Morocco, the African fever, silently prayed his God and He answered him, in the foam of the sea breaking against the rocks of his head, in the wind that shook his oleanders with pink flowers, in the thunder of the volcano over there in the sea. If you come out of the cave and you lean on to see the coast underneath get lost in the bright mist, you can also feel, what God answered to the young saint.

Save the Duck & WWF

In occasione dei primi 50 anni di vita del WWF Italia, nel 2016 Save The Duck,ha presentato una linea molto speciale dei suoi piumini ecologici. “50 Colors 50 Years of WWF Italy” è una collezione di giacche declinate in 50 nuances, ognuna delle quali rappresenta un animale o il suo habitat a rischio estinzione.

#050505   Aye Aye - Black

#172243   Balenottera azzurra - Blue Black

#19437A   Ara giacinto - Sapphyre Blue

#1C3167   Takahe - Navy Blue

#1D1514   Rinoceronte di Giava - Brown Black

#2B5F5A   Tartaruga verde - Teal Green

#35423A   Okapi - Dark Green

#455F46   Bonobo - Jungle Green

#494F4C   Elefante africano - Charcoal Gray

#49584C   Tigre - Forest Green

#4A545E   Stenella - Shadow Blue

#4CA095   Tonno rosso - Waterfall Blue

#503873   Pesce pappagallo - Ultraviolet

#505F6A   Dugongo - Eclipse Blue

#55BBB5   Delfino dell'Irrawaddy - Laguna Blue

#5B5C50   Rinoceronte di Sumatra - Tree Bark

#614C75   Uccello del Paradiso - Gothic Purple

#63634A   Rospo smeraldino - Olive Green

#6F80B9   Ghiandaia marina - Storm Violet

#767068   Gorilla di montagna - Steel Gray

#7B3139   Panda minore - Tibetan Red

#8796A7   Storione - Blue Fog

#8A8B7B   Orso bruno - Earth Brown

#90723D   Giaguaro - Mustard Yellow

#92917C   Panda - Aloe Green

#93315E   Pesce Napoleone - Cyclamine

#99988C   Rinoceronte nero - Turtle Dove

#9D9B86   Pangolino - Kakhi

#9F3033   Corallo - Tango Red

#A4874B   Vigogna - Honey Brown

#A49381   Saiga - Nut Beige

#ADB8B0   Balenottera minore - Dusty Blue

#AEA574   Leopardo delle nevi - Cake Beige

#B86140   Orango - Apricot Orange

#BDABB2   Averla cenerina - Misty Rose

#BEBEBE   Rinoceronte bianco - Opal Gray

#BFBCB1   Rinoceronte indiano - Sand Beige

#C288B6   Spatola rosa - Ibis Rose

#C3B7A2   Leone asiatico - Taupe Beige

#C5A7AC   Delfino delle Amazzoni - Dusty Lilac

#C5CBC5   Farfalla blu - Sky Blue

#CAC4BB   Pinguino di Adelia - Silver Gray

#CF5638   Scimmia urlatrice - Burnt Ochre

#D3B258   Rana dorata - Curry Yellow

#E7629B   Fenicottero cileno - Azalea Pink

#F2EEEC   Beluga - Ice Gray

#FAEBE7   Volpe artica - Pink Lady

#FAF5E3   Orso polare - Snow White

#FFFFFF   Foca - White

　 　　 　　 　　 　　 　　 ❛ 𝗗𝗲𝗮𝗿 𝗠𝗶𝗺𝗶𝗺𝗲𝗹𝗶𝗮 . . . ❜ 　 　　 　　 　　 　　 　　 𝖯𝖺𝗋𝗍 𝖾𝗂𝗀𝗁𝗍: and if I lost everything, 　 　　 　　 　　 　　 　　 in my heart it means nothing 　 　　 　　 　　 　　 　　 ‘cause I have you, girl. 　 　　 　　 　　 　　 　　 　　 　　 　 　 　 ✎ Cara Mimimelia, Se queste pagine fossero una chat ed io dovessi esprimere tramite segni quello che provo al momento, sarebbe tutto un tripudio di punti, emoji di arcobaleni, faccine piangenti ed animali, perché quelli vanno sempre benissimo. Non so quanto resisterei senza sparare parole a caso rigorosamente in maiuscolo, però. In ogni caso, di se e di ma non si campa ED IO E LENA CI SPOSIAMO!! L'avrò urlato circa trentaquattromila volte, da stamattina, ma proprio non riesco a capacitarmi del fatto che sia vero. Cioè, accadrà davvero! Una parte di me lo sapeva dall'inizio, dalla prima volta in cui ho posato gli occhi su di lei (che nemmeno sapeva della mia esistenza!), ma l'altra cercava sempre di tenersi ben piantata con i piedi per terra, perché questa vita è imprevedibile ed a volte ti porta a compiere azioni totalmente fuori dagli schemi — fino a qualche giorno fa stavo ponderando l'idea di lasciarla, per esempio. Non so tutt'ora dire se sarebbe stata la scelta giusta, ma avrei fatto di tutto purché lei potesse realizzarsi: non volevo rappresentare un ostacolo per lei e la sua passione, l'unico scoglio a cui il "nonno" poteva aggrapparsi per farla sottostare ai suoi ricatti. Sono ovviamente felice di non essere dovuta arrivare a tanto, perché, senza di lei, le mie giornate sarebbero state tremende; certo, sarei comunque andata avanti con la speranza di far ricongiungere un giorno non troppo lontano le nostre strade, ma non sarebbe stata la stessa cosa: quando conosci il vero amore e lo perdi, porta via con sé un pezzo della tua anima, c'è poco da fare. Non ci pensiamo più, però, perché IO E LENA CI SPOSIAMO. E sono trentaquattromilauno volte. Ho l'anello da un mese - ma questo lo sai benissimo - e fantasticavo di poter organizzare un viaggio ad Amsterdam, città che ha fatto da sfondo ad uno dei nostri momenti più belli — come se fosse possibile farne una classifica, poi! L'avrei portata nella "libreria" del signor Hans, di notte, proprio come la prima volta che ci siamo state, e l'avrei sorpresa all'improvviso mettendole una cuffietta nell'orecchio: io avrei messo l'altra e l'avrei condotta in un lento sulle note di Something. Quale canzone migliore per descrivere ciò che provo per lei? Poi mi sarei inginocchiata e avrei cominciato a farle un discorso di quelli che le fanno sempre brillare gli occhi. Non puoi capire quanto ami farle quell'effetto, Mimimelia: quanto ami capire che sia davvero felice e che si senta profondamente amata da me! Tuttavia, ho realizzato sin da subito che non sarei stata in grado di aspettare di poter andare in Europa: un po’ è buffo, non trovi? Siamo giovani, lei ha ventuno anni ed io ancora venti, abbiamo letteralmente una vita che ci aspetta, eppure parlo di “non riuscire ad aspettare”. Mi viene da pensare che l’amore, così visto, possa sembrare un fuoco che divora tutto ciò che incontra lungo il proprio cammino non lasciando il tempo necessario a nessuno per intervenire: eppure, proprio non riesco a considerarlo negativamente. Forse è perché ne sono coinvolta in prima persona, ma per me questa smania di voler costruire un futuro insieme è solo e soltanto positiva: ho abbastanza esperienza per sapere che tutto questo non si esaurirà mai, che non smetterò di volere Lena e solo Lena al mio fianco e che per lei sarà lo stesso. Proprio non li capisco, quelli che dicono che i giovani non sono in grado di conoscere esattamente ciò che desiderano — quando incontri LA persona, lo senti. Potrete allontanarvi, ma alla fine finirai sempre da lei e con lei! Ed è uno dei motivi per il quale ho prontamente perdonato il tradimento di qualche mese fa: ho sofferto tremendamente e dire che fossi arrabbiata è un eufemismo, ma in cuor mio sapevo che non avrei mai potuto apporre la parola “fine” alla nostra storia perché, inevitabilmente, l’avrei ricercata. E perché sottrarci dei giorni?! Sarebbe stata una punizione per me, ma anche e soprattutto per lei e non avrei convissuto bene con me stessa sapendo che il mio amore potesse soffrire anche un minimo di quanto stessi soffrendo io. Tornando al discorso centrale, ho cominciato a portare la scatolina di velluto rosso ovunque andassi, alla ricerca del momento perfetto: inutile dire che, alla fine, l’abbia trovato lei. Volevo sorprenderla e, invece, Lena ha sorpreso me: ma nessuno ne dubitava, in fondo. È tipico della mia donna farmi rimanere a bocca spalancata nei momenti più impensabili, sia che si tratti di gesti, parole o semplicemente espressioni che assume. Ay, passerei la mia vita ad osservarla! Posso non fare altro nella vita?! Si è inginocchiata mentre facevamo la doccia. Riesci a crederci? Sono probabilmente l’unica ragazza al mondo – Harki a parte – ad avere ricevuto la proposta (!!!!!!) in bagno. Un istante prima ero “ti racconto che cosa ho fatto oggi mentre ti appoggi a me” e quello dopo lei era lì, che mi guardava dal basso e mi teneva le mani e “Camelia? Guardami. Mi vuoi sposare?” – non so quanto sono stata senza dare cenni di vita, credimi: ero così sopraffatta dalle emozioni che temo di essere andata per un po’ in blackout. E poi mi sono inginocchiata anche io perché, ehi, okay che mi hai battuta sul tempo, ma non posso permetterti di essere l’unica a fare domande così importanti!! Non avevamo gli anelli dietro per ovvi motivi, ma siamo entrambe corse a prenderli: non mi aspettavo che anche lei l’avesse comprato, ma è stato rassicurante, mi ha fatto capire ancora di più che stessi nel giusto, che non l’avrei spaventata nel caso avessi fatto la proposta per prima, che lei si sente esattamente come me. Così tanto che abbiamo persino comprato lo stesso anello! Siamo così inquietanti, a volte, ma ti giuro che è tutto così bello che comincio a credere di essere la protagonista di un romanzo dall’ovviamente lieto finale. Anime differenti con storie differenti che combaciano così perfettamente in genere viaggiano su treni separati, perdendo coincidenze per le più disparate e meschine motivazioni: sono davvero fortunata, perché posso dire che non è il nostro caso. Noi, la coincidenza, l’abbiamo presa in pieno, un po’ grazie a me, un po’ grazie a lei. Un po’ grazie a Pedro. Ed adesso ci prepariamo, insieme, per un nuovo viaggio: sarà complicato? Sicuramente, ma non c’è nulla che possa spezzare le Camena – “ubi tu, ibi ego”. E non ho altro da aggiungere.

　 　　 　　 　　 　　 　　 　　 　　 　　 　　Camz. ♡

P.s: scherzavo, ho sempre cose da dire: saluta la futura miss Camelia Gilmore!

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La femminilità atletica di Dior

Il make-up estivo di Dior si ispira a una femminilità atletica e vibrante, trasfigurata in una collezione dai colori audaci tutta da scoprire

Avreste mai immaginato che una collezione make-up potesse ispirarsi allo sport e ai campi da gioco?

Un’ispirazione così inconsueta e al tempo stesso così geniale non poteva che arrivare a un creativo di un certo livello: come Peter Philips, il Direttore Creativo e dell’Immagine del Make-Up Dior, che ha dato vita alla collezione estiva limited edition Color Games.

Il make-up estivo della Maison Dior celebra una femminilità atletica, divertente, vibrante, attiva, energetica, spontanea. Una femminilità fatta di colori vivaci e formule performanti che si applicano a prodotti per gli occhi, il viso, le labbra e le unghie. Pronte a divertirvi sui campi da gioco?

Occhi in primo piano

Iniziamo dagli occhi, il vero focus del look creato da Peter Philips. L’iconica palette 5 Couleurs nella limited edition Color Games si tinge delle tonalità più vibranti dell’estate.

Dive racconta le sfumature dell’oceano con una combinazione delle fredde tonalità del blu e del prugna, abbinati all’energia del pesca e del malva.

Sprint invece ricorda gli scenari più giocosi dell’estate: la spiaggia, le piste d’atletica, i campi in terra rossa. E lo fa con una combinazione di arancione, sabbia, marrone, beige e rosa, da sfumare sulle palpebre in un audace color block.

Arricchisci il tuo make-up occhi con le nuove varianti del duo Diorshow Colour & Contour, il tool esclusivo che abbina un eyeliner pigmentato a uno stick di ombretto cremoso da stendere sulla palpebra o con cui creare tocchi di luce.

Le nuove tonalità sono più solari che mai: gioca con il contrasto tra oro e blu intenso di Gold / Blue o opta per un abbinamento meno audace ma altrettanto vibrante tra il pesca aranciato e il marrone bronzo di Brown / Peach.

Un sorriso brillante

Passiamo alle labbra. La collezione Color Game non poteva non comprendere Lip Tattoo, il rossetto Dior che batte tutti i record del colore con il finish no transfer, la tenuta di 12 ore e l’azione idratante. Le tonalità dell’estate sono due: il nude scuro di Natural Almond e il rosso lampone di Natural Cranberry.

Per rendere più scintillante l’effetto tatuaggio di Lip Tattoo o semplicemente per illuminare intensamente il sorriso, c’è Dior Addict Stellar Shine: il gloss in stick ultra-idratante a lunga tenuta che colora le labbra con un effetto glowy.

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Scegli la tua tonalità estiva preferita tra i rosa limited edition della collezione Color Games: Ibis Pink tende al corallo, Pearl Pink è un rosa acceso e naturale, Peony Pink vira verso il malva, Bal Pink è un malva scuro, Dusk Pink tende al prugna.

Incarnato perfetto

Veniamo ora all’incarnato. Per l’estate, Dior punta su un colorito fresco e radioso: quello che puoi ottenere con un velo di Dior Forever Summer Skin, un fondotinta a lunghissima durata.

Dior Forever Summer Skin

Dior Forever Summer Skin

Dior Forever Summer Skin

Dior Forever Summer Skin

Preparati a giocare senza pensieri: Dior Forever Summer Skin renderà la tua pelle perfetta per 24 ore, valorizzandola con un effetto glow naturale. Scegli la tonalità più adatta a te tra Light, Medium Light, Medium Deep e Deep.

Sugli zigomi aggiungi un tocco di colore con Diorskin Mineral Nude, la polvere bronzer per il viso proposta in due tonalità: Light Flame, il bronzo delicato arricchito da un tocco di rosa, adatto alle pelli chiare; e Warm Flame, più caldo e intenso, perfetto per le pelli scure.

Il tocco finale

Infine, ti proponiamo l’immancabile tocco finale della collezione Color Games di Dior: lo smalto Dior Vernis, proposto nella tonalità Go, un vivace arancione bergamotto.

Dior Vernis – GO

Consigli di make-up: i look di Peter Philips

Pronta per creare i look Color Games firmato Peter Philips?

Inizia dall’incarnato: preparalo con la tonalità di Dior Forever Summer Skin più adatta a te, e aggiungi un tocco di freschezza sfumando Diorskin Mineral Nude sugli zigomi.

Per le carnagioni calde: un color block con uno sprint in più

Occupati poi degli occhi: se hai una carnagione calda, 5 Colours Color Games in Sprint è tutto ciò di cui hai bisogno. Crea un vivace color block stendendo l’ombretto arancio su tutta la palpebra.

Sfuma l’angolo interno dell’occhio con il marrone, e crea un punto luce nell’angolo interno con il beige. Sulla palpebra inferiore applica invece il rosa, per un contrasto vivace. Completa il look con un velo di mascara. Infine, dedicati alle labbra: illuminale in modo naturale con un velo di Dior Addict Stellar Shine in Ibis Pink.

Per le pelli chiare: un look glaciale ma chic

Se invece hai la pelle chiara, punta sul blu di 5 Colours Color Games in Dive: applica il blu centrale su tutta la palpebra superiore, illuminalo sfumando con un tocco di pesca, e dai profondità allo sguardo stendendo l’ombretto prugna sia sulla palpebra inferiore che tipo eyeliner su quella superiore.

Completa con l’immancabile mascara nero prima di dedicarti alle labbra, su cui andrai a stendere un velo di Dior Addict Stellar Shine in Pearl Pink.

Federica Miri

www.dior.com

Color Games, summer make-up La femminilità atletica di Dior Il make-up estivo di Dior si ispira a una femminilità atletica e vibrante, trasfigurata in una collezione dai colori audaci tutta da scoprire…

Perché ho comprato la Canon EOS RP e le mie prime impressioni

Ieri mi sono recato presso il mio store locale di fiducia e sono tornato a casa con una Canon EOS RP. Attualmente è l'ottava fotocamera nel mio corredo, nonché l'unica Canon dopo il mio abbandono delle reflex avvenuto circa 4 anni fa. Stando alle specifiche tecniche questa RP non brilla affatto ed avendo anche una Sony A7 III non l'ho certo acquistata per avere una maggiore qualità del sensore o funzionalità più evolute. Questa è la seconda Canon della serie R ed è una pura entry-level, che ha quasi esclusivamente svantaggi rispetto al primo modello.

Ecco una lista "sintetica" dei pro e dei contro rispetto la EOS R:

Vantaggi della EOS RP rispetto la R  Crop minore nel video UHD (1.6x vs 1.74x)  Più piccola e leggera (che può valere anche come contro...)  Più economica (basandosi sul listino)

Svantaggi della EOS RP rispetto la R  Sensore con risoluzione e qualità inferiore (26MP vs 30MP)  Mirino di qualità inferiore (2,36 milioni di punti vs 3,6)  Schermo inferiore (3" con 1 milione di punti vs 3,15" con 2 milioni di punti)  Autonomia inferiore (270 vs 570 scatti)  Otturatore più lento (1/4000 vs 1/8000)  Meno punti AF (4779 vs 5655)  Non ha quel nuovo touchpad sul retro (ma a me non piace e lo vedo quasi come un pro)  Uscita video 4:2:2 8bit vs 10bit  Manca la tendina che protegge il sensore durante il cambio obiettivo  Manca il display LCD superiore  Raffica più lenta (5fps vs 8fps)  Registrazione UHD solo a 24p  Manca invece il 24p in FHD (valli a capire...)  Manca il profilo video C-Log  Corpo in plastica anziché in lega di magnesio

Già solo guardando la lunghezza delle due liste, si capisce bene che la RP abbia diverse carenze rispetto la sorella maggiore, come c'era da aspettarsi visto il suo posizionamento di entry-level nella nuova gamma di mirrorless full-frame di Canon. Andando poi a leggerle una ad una, sembra davvero difficile giustificare una preferenza per la RP, che si può tranquillamente asserire non abbia nessun vantaggio concreto al di là del prezzo. Anzi, la EOS R è uscita già da qualche tempo ed ha subìto una notevole riduzione sul listino, tanto che il modello italiano ufficiale con Canon Pass costa meno di 2200€, mentre la RP è arrivata oggi e parte da 1569€, entrambe solo corpo e in kit con l'adattatore EF/RF standard. Ma c'è di più: la EOS R si trova già da qualche tempo nel mercato grigio dell'importazione non ufficiale e, pur consapevoli dei limiti di garanzia ed assistenza, si può arrivare a pagarla addirittura meno di una RP italiana.

Con queste premesse ci si può giustamente chiedere: perché mai preferire un EOS RP al prezzo di una ben superiore EOS R, anche se di importazione? La prima cosa che vi dico è che, per mia personale scelta, non acquisto mai fotocamere di un certo calibro al di fuori dei circuiti ufficiali. Ritengo che la garanzia sia un effettivo valore aggiunto e sono ben disposto a pagarla per una tranquillità operativa che spesso supera anche i due anni di legge. Al di fuori di questo, però, non consiglierei una RP rispetto ad una R con gli attuali prezzi e suggerirei invece di attendere un paio di mesi per valutare un maggior ventaglio di offerte e promozioni (seguite @SaggeOfferte_Tech per non perderle). Il fatto che io abbia acquistato oggi una EOS RP ha dunque un significato diverso dalla valutazione dei costi/benefici di questo modello rispetto quello superiore e cercherò di spiegarli.

Il sistema mirrorless full-frame di Canon è molto giovane, al pari di quello Nikon, ma fin da subito l'azienda ha saputo mostrare i muscoli presentando alcuni degli obiettivi più interessanti dell'intero panorama. Mi riferisco ad esempio al 50mm f/1.2, al 28-70 f/2, ma anche al super compatto 70-200 f/2,8, tutti con schemi ottici rinnovati che sfruttano fin da subito i vantaggi di un innesto così ampio e l'assenza dello specchio. Anche il 35mm f/1,8 Macro è un pezzo importante, sia perché il costo è contenuto sia perché si abbina benissimo ai corpi piccoli e leggeri delle EOS R. Né Nikon né soprattutto Sony, che fa mirrorless full-frame dal 2013, hanno ancora presentato nulla di simile e la maggior parte delle ottiche professionali sembrano quasi avere un adattatore incorporato alla base, producendo lenti che mal si spostano con i loro corpi compatti (anche se quelli Nikon hanno una buona ergonomia al contrario di quelli Sony).

La presenza di un modello super economico come la neonata EOS RP, avrà secondo me un ruolo determinante nell'espansione (o se vogliamo "mantenimento") della base di utenti Canon. Dico questo perché anche se noi "geek" della fotografia siamo amanti delle specifiche tecniche e sappiamo scovare le offerte migliori nei meandri della rete, la maggior parte degli acquirenti sono diversi. Intanto Canon ha un nome prestigioso e che non ha subito particolari perdite agli occhi dell'utente medio per via del suo ritardo tecnologico nella bagarre delle mirrorless full-frame; ma soprattutto il fotografo medio, amatore o professionista, non è necessariamente interessato alla guerra sulle alte sensibilità o la gamma dinamica. Se una fotocamera fa belle foto e ci si possono mettere su ottimi obiettivi, allora c'è tutto il necessario per sceglierla. Chi d'ora in poi mediterà di fare il passaggio a mirrorless full-frame, così come chi sta per acquistare una prima fotocamera di un buon livello, si troverà con l'opzione più economica del mercato proprio in casa Canon. Ovviamente non considero i vecchi modelli Sony che ogni tanto vanno in offerta, ma ricordate che questo che vediamo oggi è il prezzo di lancio della RP, pensate tra un anno a quanto si potrà comprare e come circolerà facilmente nell'usato. Per me questa fotocamera diventerà quello che sono state le Rebel nel segmento APS-C reflex, vendendo molto a dispetto delle recensioni negative che sta collezionando online e contribuendo più della EOS R a diffondere il nuovo innesto RF.

Per quanto Sony abbia ora un parco di obiettivi vastissimo e di ottima qualità, coadiuvato pure da terze parti di grande peso come Zeiss, Sigma, Tamron, Samyang ed altri, competere con la reperibilità di milioni di ottiche Canon EF adattabili su RF non è facile. Certo anche su Sony FE si possono utilizzare acquistando adattatori di terze parti e anche lì si trovano alcune – poche – lenti economiche, ma nell'usato EF c'è davvero di tutto e molto spesso con prezzi contenuti, offrendo un punto di partenza più abbordabile. Ciò è importante perché nei kit delle EOS R ufficiali italiane c'è già l'adattatore incluso, quindi gli acquirenti potranno usare fin da subito e in modo praticamente nativo sia le lenti EF che già possiedono se sono utenti Canon sia quelle nuove o usate, mentre con sistemi terzi ci possono essere problemi di affidabilità, velocità dell'AF e si possono perdere funzioni avanzate come la messa a fuoco continua nel video.

Ovviamente non sono unicamente queste le considerazioni possibili e per alcuni aspetti sono anche opinabili, ma personalmente ci credo. Credo che di qui ad un paio d'anni Canon avrà recuperato un bel po' di terreno in questo settore e lo farà anche perché finora ha solo gettato le basi per i prossimi modelli di gamma superiore, che arriveranno quando già gli attuali utenti reflex avranno iniziato a "pensare mirrorless" e ci saranno sia corpi più economici già in circolazione che qualcosa di più sostanzioso nella fascia alta. Qualcosa che vada oltre la EOS R e che superi alcuni dei suoi limiti proponendo un sensore nuovo, maggiori opzioni video in UHD (con riduzione o eliminazione del crop), doppio slot di memoria e un corpo ancor più sostanzioso. Inoltre, come ho detto nell'ultima puntata del podcast Pixelclub, durante l'evento stampa di presentazione dei nuovi obiettivi è stato dichiarato l'interesse nel realizzare futuri modelli con IBIS, anche se non è ancora stata ufficializzata una data. Difficile che succeda proprio nel 2019, ma dal 2020 potrebbe esserci questa importante novità per il sistema, sulla quale l'azienda sta lavorando dietro le quinte per portare sul mercato una combinazione di stabilizzazione ottica e sul sensore molto affidabile fin dalla prima generazione.

Chiaramente non voglio dire che Canon is the way, né ho intenzione di alimentare annose diatribe e sfide tra brand. Il punto per me rilevante è che per le ragioni elencate, ma non solo, immagino un ottimo recupero dell'azienda nei prossimi anni e credo che il suo sistema mirrorless full-frame diventerà uno dei più interessanti considerando l'insieme di corpi ed obiettivi. È per questo che ho ritenuto necessario iniziare fin da ora a metterci un piede per saggiare il terreno. La scelta della RP sulla R è stata invece motivata da questioni diverse. Se avessi dovuto considerare solo la mia preferenza con i prezzi attuali, avrei preferito una EOS R senza alcun dubbio. Ritengo però che la RP avrà nel tempo un potenziale di diffusione maggiore e di conseguenza sarà più utile per SaggiaMente conoscerla bene e pubblicare articoli su di essa. Ragionamento strano, probabilmente, ma che non posso evitare nella mia posizione.

La EOS RP è tutta in plastica e in mano la differenza rispetto la R si nota. Tuttavia il corpo appare solido e non dispiace affatto. La cosa per me incredibile è che abbia una presa più comoda della Sony A7 III pur non essendo più grande. Il mignolo rimane un po' fuori e può capitare che scenda sotto se si hanno mani grandi, tuttavia la forma dell'impugnatura riesce ad ospitare ottimamene la mano e si sente una certa sicurezza e stabilità. Persino con il 24-105 f/4L del kit, che è visivamente sproporzionato rispetto al corpo, si ottiene un discreto bilanciamento che non mi aspettavo. Tuttavia ho già preordinato l'aggiuntivo per il grip EG-E1, un prodotto che quasi tutti i produttori di mirrorless hanno a listino ma che Canon ha realizzato molto bene, sia per lo sfizio aggiuntivo delle varianti colorate di blu e rosso (che è quello che vorrei prendere io), sia perché mantiene una perfetta accessibilità per il vano batteria e memoria.

Che il mirino non sia all'avanguardia si vede, ma solo se si confronta con quelli delle top di gamma di ultima generazione, altrimenti è tutt'altro che spiacevole. La riduzione dello schermo posteriore è pure marginale e la presenza di una completa articolazione rimane per ora una ghiotta esclusiva delle EOS R nel segmento di mirrorless full-frame. Cosa che non bisogna trascurare poiché per alcuni utenti può fare la differenza. L'assenza della rotella posteriore sul d-pad l'ho un po' avvertita, così come quella del joystick, ma sono cose che caratterizzano anche il modello superiore. Sto tuttavia prendendo mano con la selezione del punto AF sullo schermo, perché è fisicamente più veloce spostarsi tra punti lontani in quel modo che non con il joystick. Ho tuttavia notato un difetto di realizzazione perché pur scegliendo di adoperare solo la parte destra dello schermo per spostare il punto AF, quando si porta la fotocamera all'occhio il naso tocca per un attimo prima dello switch automatico sul mirino, e in quel momento sposta il punto AF sulla sinistra. Prendendoci le misure succede di meno, ma credo si possa affinare il discorso lato firmware ottimizzando le tempistiche.

La cosa più fastidiosa che ho notato per ora è che dal momento dello scatto fino a quando si rivede l'immagine nello schermo trascorre troppo tempo. L'attesa non è eterna ma il delay è percepibile arrivando da altre fotocamere contemporanee e più veloci. Non ricordo se anche la EOS R facesse così, ma dovrebbe visto che usa il medesimo processore. Non ho ancora avuto modo di scontrarmi con la ridotta autonomia "dichiarata", tuttavia questo modello usa le vecchie batterie Canon LP-E17 del segmento consumer dell'azienda, ragion per cui se ne possono comprare di compatibili praticamente ovunque e con prezzi super economici. Rimane un aspetto negativo, ma almeno c'è una soluzione facile ed economica.

Ho fatto una prova anche con l'adattatore, per ora soltanto con l'85mm f/1,8 EF USM, obiettivo dal buon rapporto qualità/prezzo se preso usato, ma non certo giovane. Tutto sommato la risposta dell'AF è stata positiva, ma comprerò a breve un 50mm f/1,8 STM per provare come si comporta con un obiettivo dotato di un motore AF più recente e performante. Nelle prossime settimane metterò un po' sotto torchio la EOS RP e poi pubblicherò una recensione completa, anche se devo prima ultimare quella della Sony A7 III, quindi se non aspettatela prima della seconda metà di marzo. Nel frattempo me la sto studiando un po' e devo dire che il suo dovere lo fa egregiamente.

Un punto negativo per molti è il sensore, poiché è lo stesso di quello della 6D Mark II che è stata molto criticata, tuttavia non ho mai compreso del tutto questi attacchi. Io ho avuto la 5D Mark III così come la prima 6D e nessuna poteva competere con le rivali di Nikon e poi di Sony in termini di sensore. Tuttavia a me non capita mai di dover correggere una foto di 4 stop in post-produzione oppure di aprire le ombre in modo estremo, infatti ci ho lavorato per anni senza mai sentirmi in difetto rispetto chi possedeva macchine con sensori che ottenevano un punteggio maggiore su DXOMark. Non dico che tutti la debbano pensare così o avere le medesime esigenze ma non si deve neanche pensare, al contrario, che la fotocamera con resa ISO o gamma dinamica migliore sia necessariamente da preferire.

Sospendo il giudizio sulla ghiera aggiuntiva degli obiettivi RF, che può essere personalizzata nella funzione ed è presente anche in uno specifico adattatore per lenti EF (nel caso qualcuno ne dovesse sentire la mancanza...). L'ho già provato un po' sulla EOS R e non mi ha fatto impazzire, ma prometto di dargli una nuova chance ora, sulla RP. Nota positiva a margine: ho parlato spesso dell'ottima funzione introdotta da Panasonic sulle Lumix S1, che consente di scegliere se la rotazione della ghiera di messa a fuoco abbia un comportamento lineare (stile quelle meccaniche) o meno. Ebbene, non avevo affatto capito che la stessa opzione fosse presente anche nelle nuove EOS e sono contento di averla trovata nei menu.

L'articolo Perché ho comprato la Canon EOS RP e le mie prime impressioni proviene da SaggiaMente.

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Karakuri卍Burst  上「Capitolo 1, Parte 1」(Traduzione italiana)

Autrice: Hitoshizuku-P (ひとしずくP)

Illustratrice: Suzunosuke (鈴ノ助)

× Traduzione basata sulle versioni di Kokoro no Vocaloid.

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Capitolo 1「 Lupo Bianco」

Nonostante fosse tardi, dei curiosi si erano riuniti là sotto. Ren li osservava mentre saliva rapidamente le scale d'emergenza, saltando dieci gradini alla volta. Era perfettamente in grado di percorrere trenta piani dell'edificio per raggiungere il tetto senza usare l'ascensore. Data la recente tendenza a risparmiare energia, al calare della notte le luci erano fioche. In lontananza, il paesaggio della città si scioglieva nella profonda oscurità della notte, senza nessuna luce ad illuminarla. Ren aveva solo un occhio, ma aveva comunque un'ottima visione notturna e una grande agilità rispetto ai suoi compagni. Un combattimento notturno non sarebbe stato un problema per lui e comunque, anche se non c'erano luci artificiali, quella notte era illuminata da una brillante luna piena. In ogni caso, se la cosa fosse andata per le lunghe, sarebbe potuta diventare insostenibile per le persone. 

Una volta raggiunto il tetto, Ren poté vedere venti dei suoi subordinati circondare l'edificio adiacente, in attesa di ordini. Armati di spade elettromagnetiche, si dirigevano verso la porta principale con fare circospetto. 

Soltanto venti minuti prima avevano ricevuto un rapporto che segnalava un attacco all'edificio principale della Banca del Sole da parte dell'organizzazione terrorista Camelia Cremisi. Sembrava che all'interno di quell'edificio tanto importante per il governo fosse conservato qualcosa di grande valore. A ricevere l'ordine di agire era stata la tredicesima squadra dei Lupi Bianchi, la migliore. 

"Tenente Ren, a rapporto."

Ricevette un messaggio attraverso la radio. Era Yuuma, che si trovava sulla strada. A quanto sembrava, avevano finito di cercare il nemico all'interno dell'edificio. 

"Non abbiamo sentito urla, per ora, ma crediamo possano avere una dozzina di ostaggi. Sicuramente troveremo un nuovo tipo di macchina ad aspettarci oltre la porta principale... Comunque, c'è un suono meccanico terribile che non ho mai sentito prima, là dentro. Abbiamo anche Pistole Granchio e Spade Ibis, come sempre. Non posso dire quanti siano... Forse cinque, al massimo dieci. Se entrassimo dalla porta principale, saremmo nel raggio d'azione dei Granchi e di certo ci sparerebbero all'istante. Ah, è tutto così complicato... Cosa dobbiamo fare?"

Yuuma, lasciato a capo delle truppe con la missione di indagare l'interno dell'edificio, comunicò i risultati ottenuti con il suo udito eccezionale. Il suo tono di voce nemmeno cercò di nascondere la sua perplessità. 

"... Al momento, non hanno fatto nessuna richiesta. Probabilmente il loro obiettivo non è avere una negoziazione ma usare gli ostaggi come scudo. Tuttavia, non sembra vogliano solo distruggere tutto come al solito. Dato che non sappiamo quali siano le loro intenzioni, potremmo aspettare e vedere cosa succederà, ma c'è anche la possibilità che stiano cercando di prendere tempo. Abbiamo pensato ad una soluzione più rapida: entreremo dalla porta principale e non avremo altra scelta se non distruggerli prima che possano fare del male ai civili. Quindi cercheremo di evitare attacchi non necessari e andremo dritti al loro nucleo."

"Sì... se è possibile, lo preferirei. Lo sai, a parte i Granchi, non sarei in grado di sconfiggere quegli Ibis così duri con un fendente della mia spada. Di certo si accorgeranno di noi e faranno tornare indietro l'attacco. Se vogliamo finirli in un colpo, possiamo ricorrere solo al bazooka di Meiko-san."

Per quanto Ren cercasse di indicare una tattica più precisa, Yuuma mostrò la sua disapprovazione con un tono scontento. 

"Meiko-san non verrà, Yuuma."

La voce calma del suo superiore, al momento non presente, interruppe la conversazione. 

"Sembra sia stata mandata anche la decima squadra, per ogni evenienza, ma anche affrettandosi ad arrivare le ci vorranno almeno trenta minuti. Fino ad allora, sarete da soli. Non temete: andrà tutto bene se li disperderete e vi lancerete in battaglia mentre li distraete in qualche modo. Del resto, sono molto più ingenui di noi."

"Comandante Kaito... Come le ho detto, possiamo facilmente correre questo rischio, ma siamo solo un tenente e un comandante. Cerchi di fare presto, la prego... Le truppe dal basso entreranno in azione."

"Siamo in cammino. Mentre arriviamo, sconfiggetene la metà, almeno cinque nemici."

Kaito, il comandante del tredicesimo squadrone, aveva un altro lavoro in sospeso, quindi il suo arrivo era stato ritardato. 

"Ren, fatti strada fino al tetto dell'edificio accanto. Se dovessimo assicurarci una via d'uscita, l'opzione migliore sarebbe dall'alto, perché non è collegato con i sotterranei. Ti affido l'arresto. Tu da solo sei più che sufficiente, no?"

"Esattamente. Immaginavo lo dicesse e mi sto già avviando, comandante."

Dopo aver sentito la leggera risata di Kaito vicino al suo orecchio, tagliò la comunicazione. Se un nemico fosse stato abbastanza previdente da preparare una via di fuga, c'era l'alta possibilità che sarebbe stata attraverso il tetto, come detto da Kaito. Quindi, se avessero avuto ragione e il nemico fosse salito come speravano, avrebbero dovuto preparare la trappola in silenzio o i soldati meccanici non si sarebbero fermati. Ren si mosse cercando di non fare il minimo rumore e spostò lo sguardo al tetto dell'edificio accanto, coinvolto nell'incidente. 

(Cosa...? È... una ragazza?)

Nonostante sopra di lui ci fosse un'enorme luna piena, era coperta da nuvole dense e non poteva dirlo con certezza. Era l'una di notte, perché una ragazza sarebbe dovuta essere lì a quell'ora? 

A prima vista, la ragazza indossava un kimono bianco che si sarebbe potuto scambiare per un abito da funerale. Sedeva sulla torre dell'acqua dondolando le gambe in modo infantile. Non sarebbe stato strano se quello fosse stato il confine del ghetto, dov'erano riuniti tutti coloro che non erano desiderati dalla società - vagabondi, criminali. Nulla di sorprendente, ma... 

Puntò il suo sguardo su di lei e la osservò con attenzione. Il fiore rosso che aveva tra le mani... Stava sfogliando un fiore che sembrava una camelia e sussurrava qualcosa. 

"... Sì... No... Sì... No..."

Stava prevedendo la sorte con un fiore...? 

La ragazza mormorò qualcosa che Ren non riuscì a sentire. Yuuma di certo non si sarebbe lasciato sfuggire neppure una parola. Ren aveva un'ottima vista, ma quanto all'udito non aveva ricevuto nessun miglioramento speciale, quindi era al livello di una persona comune. 

Dissimulando la sua presenza e facendo attenzione, saltò sull'edificio della Banca del Sole. Si avvicinò alla ragazza, che non sembrava averlo notato. 

"... Sì... no... sì, lo faccio... no, non lo faccio..."

Il vento soffiò e disperse i petali attorno alle sue cosce, facendoli volare nell'aria. Tra le sue mani ne era rimasto uno solo. 

"... Lo uccido..." 

La ragazza staccò l'ultimo petalo prima di alzare gli occhi e guardarlo direttamente, in un silenzio solitario. 

"Cosa stai facendo qui sopra?"

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