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#fort sestina
phoenixiancrystallist · 6 months
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Forspoken Photo Dump 129: Visoria; Visorian Plateau, Part 6
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poetrywithbrian · 2 years
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POETRY LIST FROM BRIAN P: This list is made up of English language “lyric” poems by poets from what would become or is now the United States of America. They are in a random arrangement, not alphabetical or chronological. Allow them to play off each other in a variety of ways. Each poet is represented by only one poem.
May Swenson, The Centaur
Archibald MacLeish, Ars Poetica
Oliver Wendell Holmes, The Chambered Nautilus
Lucille Clifton, The Lost Baby Poem
Hart Crane, Voyages
H.D. Elegy and Choros
Wallace Stevens, Thirteen Ways of Looking at a Blackbird
Amy Lowell, The Garden by Moonlight
N. Scott Momaday, The Delight Song of Tsoai-talee
Francis Scott Key, Defense of Fort M’Henry
Langston Hughes, The Negro Speaks of Rivers
Adrienne Rich, Diving into the Wreck
Robert Hayden, Letter from Phyllis Wheatley
Bob Dylan, The Times They Are A-Changin’
James Dickey, Cherrylog Road
Chen Chen, I Invite My Parents to a Dinner Party
Joy Harjo, She Had Some Horses
Bonnie Larson Staiger, Grassland
Robert Frost, Stopping by Woods on a Snowy Evening
e.e. cummings, “anyone lived in a pretty how town”
Carl Sandburg, Chicago
James Russell Lowell, The Present Crisis
Ralph Waldo Emerson, The Snowstorm
Robert Lowell, For the Union Dead
Tommy Pico, I See the Fire that Burns Inside You
Emily Dickinson, “I started early – took my dog””
T.S. Eliot, The Hollow Men
Louise Gluck, The Wild Iris
Anonymous, Swing Low, Sweet Chariot
Gary Snyder, The Bath
Gwendolyn Brooks, We Real Cool
James Whitcomb Riley, L’il Orphant Annie
James Merrill, The Victor Dog
James Welch, Harlem, Montana: Just Off the Reservation
Frank O’Hara, Why I Am Not a Painter
John Ashbery, Self-Portrait in a Convex Mirror
William Carlos Williams, XXII, from Spring and All, The Red Wheelbarrow
Tupac Shakur, Changes
George Oppen, Five Poems about Poetry
Robert Bly, Driving to Town Late to Mail a Letter
Edwin Arlington Robinson, Mr. Flood’s Party
Richard Wright, Between the World and Me
John Greenleaf Whittier, Snowbound: A Winter’s Idyl
Phyllis Wheatley, His Excellency General Washington
Walt Whitman, When lilacs last by the dooryard bloom’d
Patricia Smith, The Stuff of Astounding: A Poem for Juneteenth
Edgar Allen Poe, The Raven
R.W. Wilson, Poemable
Marianne Moore, The Mind Is an Enchanting Thing
Julia Ward Howe, Battle Hymn of the Republic
Sylvia Plath, Tulips
Patricia Smith, The Stuff of Astounding: A Poem for Juneteenth
Thomas McGrath, A Coal Fire in Winter
Growing Concern Poetry Collective, Come to Me Open
Denise Lajimodiere, Dragonfly Dance
Edward Taylor, Housewifery
Jay Wright, Benjamin Banneker Sends His “Almanac” to Thomas Jefferson
Allen Ginsberg, Howl
David Solheim, In Moonlight
William Stafford, At the Bomb Testing Site
Ronald Johnson, Letters to Walt Whitman
Marge Piercy, To Be of Use
Mary Oliver, The Wild Geese
Wendell Berry, The Peace of Wild Things
W.H. Auden, Epitaph on a Tyrant
Richard Blanco, On Today
Timothy Murphy, Mortal Stakes
Lauryn Hill, Lost One
Don J. Lee/Haki Madhubuti, A Poem to Complement Other Poems
Louise Erdrich, The Strange People
Jericho Brown, Psalm 150
John Berryman, 11 Addresses to the Lord
Thomas Merton, Love Winter When the Plant Says Nothing
Anne Bradstreet, Before the Birth of One of Her Children
Frances E. W. Harper, Learning to Read
Randall Jarrell, Mail Call, and the children’s book “The Bat Poet”
Herman Melville, The Maldive Shark
Gertrude Stein, How She Bowed to Her Brother
Anne Sexton, In Celebration of My Uterus
Theodore Roethke, In a Dark Time
Edna St. Vincent Millay, “What lips my lips have kissed, and where and why”
Stephen Crane, A Man Saw a Ball of Gold
Robert Penn Warren, The Moonlight’s Dream
Paul Laurence Dunbar, The Colored Band
Henry David Thoreau, “The moon now rises to her absolute rule”
Emma Lazarus. The New Colossus
Sugar Hill Gang, Rapper’s Delight
Allen Tate, Ode to the Confederate Dead
Muriel Rukeyser, Ballad of Orange and Grape
Elizabeth Bishop, Sestina, “September rain falls on the house”
Judy Grahn, The Common Woman Poems (complete)
Lawrence Ferlinghetti, I Am Waiting
May Sarton, The Gift of Thyme
George Moses Horton, On Liberty and Slavery
Ezra Pound, The River-Merchant’s Wife: A Letter
Robinson Jeffers, Hurt Hawks
James Weldon Johnson, The Creation
Sherman Alexie, Sonnet, with Pride
Kenneth Koch, In Love With You
Jupiter Hammon, An Address to Miss Phillis Wheatley
A.R. Ammons, The Brook Has Worked Out the Prominence of a Bend
Anonymous, Go Down, Moses
Yusef Komunyakaa. Facing It
W.S. Merwin, After the Alphabets
Richard Wilbur, A Baroque Wall-Fountain in the Villa Sciarra
Henry Wadsworth Longfellow, The Day Is Done
Natalie Diaz, My Brother at 3 AM
Maya Angelou, On the Pulse of Morning
Raymond Roseliep, The Morning Glory
Rita Dove, Dawn Revisted
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Arnaut Daniel (12 Cent.)
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ccandd96 · 10 months
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Enjoy this YouTube video https://youtu.be/IUk0yMPJh-g of Janet Kuypers’ 6/11/18 poetry feature “Eleven” through “Fort to Famous” at Austin’s The Buzz Mill (w/ guitar & piano music from John & train sounds) of her poems “Under the Sea”, “The Burning”, “Right There, By Your Heart (verses 2 & 6)”, “What We Need in Life”, “Fantastic Car Crash”, “The Things They Did To You (5/8/18 edit)”, “Looking for a Worthy Adversary (an extreme sestina variation)”, “Death is a Dog”, and “September 11, 2001” (this video was filmed from a Panasonic Lumix 2500 camera). #janetkuyperspoetry #janetkuypers #janetkuyperspoetryshow #janetkuypersfeature
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katrinelillianwarren · 12 years
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Incarceràmus
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06.02.2068
J: Incrocia le braccia sotto il petto prosperoso e ride, una di quelle risate frenate dalle labbra, che sembrano ancora più sarcastiche. «Tu? Che volevi farmi un favore! Davvero, davvero Warren, ammirevole!» commenta fingendo un`espressione stupefatta «Eppure... perché mi rimane tanto difficile crederti? Ah sì, te lo dico io il perché...» Si stacca quindi dal parapetto, e a passi lenti si avvicina a Katrine. «Per quanto io ti ritenga una brutta schifosa figlia di un`arpia, Warren, non credo affatto che tu sia stupida, anzi... tu sapevi benissimo la scelta che avrebbe fatto Adam, inutile negarlo... lo conosci bene quanto me! Ma sarebbe stato carino provare ad illudere di nuovo quella troll della MacGregor, vero? Tanto, cotta com`è, ci sarebbe cascata subito, no?» Infossa le mani nelle tasche, e la voce si fa seria. «Non c`è gloria nel vincere una battaglia che sapevi aver già vinto in partenza, Warren... e poi, se è ancora del cuoricino del tenero Wilson che si parla, sei una vincitrice senza avversario, perché francamente... quell`esserino senza spina dorsale che ti sbava dietro come una lumaca cornuta ha perso definitivamente ogni attrattiva!» Parole cattive anche contro Adam, sì, e senza la minima remora. Pausa. «Il mio obiettivo è un altro, ora...»
K: Lascia che la corvonero parli senza problemi, senza battere ciglio, la sente muoversi, la sente ma non intende girarsi, non vuole vederla e tanto meno sentirla, cose che a quanto pare debba fare forzatamente di lì a poco «In relatà no» la chiude così al primo round, già perché i castelli della MacGregor sono totalmente fasulli, ma la bambina capricciosa pare non volerne sapere di capire «Che ti piaccia o no non mi interessa nulla di te e tanto meno di ciò che provi o meno, volevo che Adam fosse felice e tu eri la candidata ideale..tutto qui» sincera e schietta, nessun giro di parole, nessun sorrisino falso, nessun doppio gioco e tutte quelle menate da bambini «Si..ci sto credendo.. brava..» la chiude nuovamente lì, fà un`altro sospiro «Sono contenta per te..» lo dice senza troppi preamboli per poi riavviarsi verso il castello, la reale destinazione che sta cercando di raggiungere da qualche minuto.
J: Il sorriso svanisce da quelle gote, così come l`aria sarcastica dalla sua voce. Sta cercando di fare la fredda, la distaccata, ma è difficile, molto difficile... la rabbia si sta facendo largo tra le vene, e Jackie non sa per quanto ancora riuscirà a trattenerla. «Bene, perfetto, un applauso!!» esclama mettendosi a battere le mani, mentre continua a squadrare le spalle della Tassorosso con occhi di sfida. «Era qui che ti volevo! L`hai detto tu stessa... non ti interessano i sentimenti altrui... per muovere le tue marionette e completare lo spettacolino, te ne freghi di tutto e di tutti... Ebbene, ho una notizia per te, Warren! Magari in passato questo giochetto è riuscito con Wilson, con le tue bamboline Tassorosso o qualunque altro fesso in questo castello... ma nessuno, e ripeto... NESSUNO può giocare con i sentimenti di Jakilinna MacGregor e sperare di uscirne illeso! IO NON SONO LA TUA MARIONETTA, WARREN, NON PUOI MANIPOLARMI!» conclude urlando, e la destra va finalmente alla bacchetta, sfoderandola, ma rimane attaccata al corpo, senza puntare il catalizzatore da nessuna parte. «E per questo pagherai, Warren... va pure se vuoi, tornatene nel tuo buco a piangere... io sarò sempre fuori ad aspettarti, sempre... anche l`ultimo giorno dell`ultimo anno... e non sarò soddisfatta finché non avrai provato tutto il dolore che meriti!» E con questo conclude la sua minaccia, riacquistando una certa calma e compostezza.
K: Sbuffa nuovamente, e si perché per lei sta davvero perdendo troppo tempo, «In realtà non mi interessa dei TUOI sentimenti non di quelli di tutti» precisa, e si perché è meglio essere precisi in certe cose, onde evitare poi pettegolezzi inutili e infondati.Si morde un labbro trattenendo una risata al sentire pronunciare "Jakilinna"ma davvero si trattiene fin troppo; lascia passare fino a quando la Mac non impugna la bacchetta e continua a blaterare e blaterare, istintivamente la Warren estrae la sua la punta contro Jackie eseguendo un piccolo nodo con rotazione del polso «Incarceràmus!» andrebbe a pronunciare in tono calmo e pacato ma allo stesso tempo freddo e deciso. Sa a cosa và in contro, ma in questo modo sarebbe pari con lo schiantesimo di Jackie di qualche mese prima. Com`era Jackie?! la vendetta è un piatto che và consumato freddo no?!, e Kat ti ha riservato un bel dolce! Buon appettito.Nel caso tutto andasse bene, senza interruzioni di docenti e alunni, che visto l`orario e il tempo dovrebbero essere nel castello, la sestina si andrebbe ad avvicinare alla corvonero guardandola così dall`alto al basso senza lasciar trapelare alcuna emozione «Vedi Mac Gregor la differenza tra me e te è semplice» dice lentamente andando a toglierle (cercare di toglierle) la bacchetta dalle mani «Tu parli, parli, parli, e minacci io agisco..» pausa «Tu ti fai problemi su cosa la gente pensa e fà..io agisco.» un respiro profondo
«Io volevo davvero che tu Adam steste insieme, ma tu sei talmente convinta che io non provi nulla e che passi il mio tempo a pensare a come farti soffrire che non ti sei degnata neanche di pensare che io l`avessi fatto per farti felice piuttosto che per farti un dispetto, pensavo davvero che Adam potesse essere per te e tu per lui, la cosa perfetta, e non immaginavo che dopo tutto il dolore fattogli lui potesse ancora provare qualcosa per me...non sono così presuntuosa sai?! Il problema è che tu credi che io voglia farti attaccare per prima per farti passare da cattiva, ma non mi frega nulla, così la cattiva la faccio io e io se proprio devo farò perdere punti alla casata, mi sconterò la punizione, ma almeno voglio chiudere una volta per tutte il conto con te, conto aperto per troppo tempo.»
pausa
«Tu hai scatenato la belva, e tu, e solo tu ti sei data la zappa sui piedi, Adam Wilson non l`hai scordato, e non lo scorderai non perché non potrai più amare nessuno come lui, ma semplicemente perché ormai per te è un ossessione, come ossessione sono io. Lascia perdere e vai avanti, vai avanti senza pensare a come ferirmi, a come vendicarti, perché tra le due.. vinco sempre io.. e non lo dico per presunzione o per ferirti, ma lo dicono i fatti, tu mi ferisci e Adam se la prende con te, tu mi minacci e passi da str**a, tu non fai niente e la gente non si preoccupa neanche di sapere cosa fai e dove sei. Cresci MacGregor perché sei al sesto anno e ti comporti come una ragazzina viziata, io sono stata due giorni a piangere nel mio buco, ma mi sono rialzata con dignità.» 
le verità saltano fuori
«ma anche tu, hai pianto come una bambina nel salotto di casa mia, quest`estate raccontandomi tutti i problemi di tuo padre,le tue paure e i tuoi sentimenti, eppure, io, non ho detto nulla a nessuno,neanche ad Adam e sai perché?! Perché non intendo ferirti, non mi interessa ferire una persona che potrebbe tranquillamente avere il mio posto e per la quale io potrei essere al suo...se tu fossi al mio posto, io ti avrei lasciato tranquilla vivere la tua vita con lui, perché sapevo perfettamente che era quello che lui voleva. La mia intenzione sin dall`inizio era quella di essere tua amica, tua amica non per tradirti, ma tua amica semplicemente per aiutarti lontano da Adam ad affrontare e superare le difficoltà e i dispiaceri, e magari aiutarti a trovare qualche ragazzo che fosse davvero giusto per te.. ma ovviamente non mi aspetto che tu mi creda, quindi inutile che spreco ancora fiato con te..che orgogliosamente farai finta di niente e continuerai a perdere tempo cercando come vendicarti»
Si avvicinerebbe alla sestina in modo da sussurrarle ora «I gufi li ho mandati io e soltanto io, quindi non provare a torcere un solo capello ad Adam, neanche un ricciolo o una pieghetta della pergamena, perché altrimenti il dolore che proverai sarà di certo otto volte più forte di quello che puoi anche solo immaginare..» pausa e si allontanerebbe nuovamente «Se proprio anche questa voglia di vendetta sono qui, ti libero e ce la vediamo io e te».
J: La bacchetta è stretta in mano, vero, ma i riflessi della sestina non sono abbastanza reattivi, e con un solo, veloce incanto, Katrine riesce a bloccare i movimenti di Jackie, che, tutta legata da corde, cade a terra sulla schiena, come un peso morto. «Urgh! Maledizione!» sibila tra i denti nell`incassare il colpo. E come un corpo in preda agli spasmi, la Corvonero prende ad agitarsi appena la Tassorosso si avvicina. Ed il pugno va a stringersi come non mai sul catalizzatore di salice che la compagna tenta di strapparle: ok, l`ha fregata... ma non andrà pure a disarmarla, oh no! In quei movimenti da simil-vermicolo, le gambe della diciassettenne andrebbero inoltre a cercare di colpire quelle di Katrine in un maldestro tentativo di farla inciampare. Ascolta tutto il discorso di Katrine, ma a pezzi, essendo troppo presa dai tentativi di liberarsi. «Parla parla, Warren, parla quanto ti pare, tanto io non cambio idea!» esclama quasi ringhiando, mentre cerca di allontanarsi dalla figura di lei. «Puoi dire tutto quello che ti pare, inventare mille e una favole per discolparti... ma non ti aspettare che ti creda! Se c`è una cosa che ormai dovresti sapere di me, è che non cambio idea tanto facilmente» Pausa, per prendere fiato. «Buone o cattive che fossero le tue intenzioni, non mi importa un grinzafico... sono stanca di essere manipolata e gettata via come uno straccetto per le scope, e non lascerò che qualcuno giochi con i miei sentimenti mai più, hai capito, mai più!» Orgoglio, eccolo che ritorna! «Tu, mia amica? Ma fammi il favore! Neanche se tu fossi l`ultima persona sulla faccia della terra... preferirei fare il bagno nella cacca di troll e mangiarne il moccio, piuttosto...»
K: L`incanto và a buon fine, e anche il discorsone pappardella di Kat che però Jackie non pare sentire, troppo presa a muoversi con un vermicolo per cercare di liberarsi, non riesce tuttavia a disarmarla. La guarda muoversi ancora un pò «Io ti ho avvisato.. ma sarà una battaglia a senso unico..» fà spallucce e le ripunta la bacchetta contro girandola pronta riattaccare, e l`avrebbe fatto, se non fosse per qual briciolo di bontà che le rimane, e dico briciolo perché non è che ce ne sia poi così tanta «Finite Incantatem».Andrebbe a pronunciare senza perderla di mira con la bacchetta mentre questa (nel caso fosse riuscita a liberarsi) cercherebbe di rialzarsi «Ti aiuterei ad alzarti, ma mi tireresti giù con te.. e non voglio sporcarmi» andrebbe ad aggiungere facendo spallucce, ecco che torna sarcastica «Quello che avevo da dire l`ho detto, di ho avvisato.. fai tu quello che meglio credi.»  Andrebbe ad aggiungere alzando la mano in segno di saluto pronta a tornarsene verso il castello.
J: Un grande sospiro di sollievo non appena sente la presa delle corde sparire magicamente dal suo corpo. Lentamente si alza, dunque, lo sguardo sempre puntato su Katrine, guardingo, ansimando leggermente. Aspetta di rimettersi completamente in piedi prima di parlare. «Oh, lo so che è a senso unico, Warren... lo so da tempo...» favella, ed un ghigno ricompare sul volto. «Ma te l`ho già detto, non m`importa che tu risponda.... fa finta... che il mio sia un hobby, no? Che a me piaccia passare le giornate a divertirmi così. Non puoi dirmi niente... ognuno ha i suoi gusti...» Bacchetta alla mano, il pugno freme attorno a quel catalizzatore di salice, così come anche l`altro, libero. «Ah, parlare! Era solo questo che volevi! Bè... potevi dirlo prima, mia cara... e potevi convincermi ad ascoltarti senza tutta questa violenza!» E dalle labbra una risata decisamente poco amichevole; la rabbia esce con essa, incontrollata, nonostante tutti gli sforzi di Jackie per incanalarla in modo costruttivo ed intelligente. Ancora troppo impulsiva per farlo... «Ehi, aspetta un attimo! Te ne vorresti andare? E dove?» Pausa. La bacchetta punta Katrine, un rapido movimento di polso simile ad una stoccata e via, le parole tanto attese da entrambe. «Stupeficium!».
K: Errore della Warren che volta le spalle al nemico, tristezza e pateticità della MacGregor che colpisce alle spalle,l`incantesimo la colpisce in pieno scaraventandola a terra qualche metro più in là,rimane storidita per un bel pò, mentre la sestina si compiace di se stessa per un pò. Si gira lentamente con la bacchetta alla mano «Sei patetica» dice con voce tremolante rialzandosi a fatica. Si rialza e si sistema la divisa e i capelli «Contenta tu..contenti tutti..» aggiunge guardandosi intorno e andando a riprendere la tracolla volata qualche passo più avanti. «Vinco dinuovo io...» pausa «ma infondo a te che te frega...» fà spallucce e cerca di allontanarsi nuovamente un pò zoppicante, nessuna soddisfazione, nessun rancore,indifferenza.
J: Rimane ferma a vedere Katrine cadere, mentre un fremito che parte dal braccio ancora teso le scuote tutta la colonna vertebrale; un brivido quasi piacevole, una sensazione che non aveva mai provato fino ad allora. E si palesa ancora una volta quel ghigno tra le gote: un ghigno che non è suo, che stona su quel bel visino bianco... il ghigno del mostro. Ce l`hai fatta Jackie, complimenti! Sei diventata quel mostro che fingevi tanto di essere, da bambina. «Uh, grazie, lo so già da me» commenta in risposta alle parole per niente scosse della compagna «... e brava, hai azzeccato anche questa! Hai vinto tu! Perché tu sei la matura Warren, la brava Warren, quella che non si abbassa a certi livelli... e io la povera MacGregor, la patetica MacGregor, l`infantile MacGregor, che non capirà mai perché troppo immatura! Buhu!» E qui si mette a fare il verso, mentre con passi lenti e cadenzai si avvicina, sempre bacchetta tesa, a Katrine. «E vedi, vedi come sei intelligente? Hai capito tutto...NON ME NE FREGA NIENTE!» urla queste ultime parole, piegandosi in avanti con il busto. «Tutto ciò che voglio è proprio questo... e stavolta non mi fregherai con la tua logica da persona matura, non mi lascerò fermare da questo tuo fare... Miss Non Mi Importa se mi Fanno Male... perché sei come un sacco da pugile, per me... che tu reagisca o meno, è indifferente!» Pausa, e ferma anche i suoi passi, quando si trova ad un metro da lei. «Sei libera di andare, Warren, ma prima... ho un regalo per te...» Il catalizzatore puntato sul capo della sestina, la mano compie un gesto diagonale, dall`alto al basso. «Capelligravitas!» esclama. Con questa fattura, se andata a segno, i capelli di Katrine dovrebbero diventare come piombo, tanto da costringerla a camminare piegata in due.
K: Hai fatto male i conti MacGregor,perché Kat non se ne sta andando, la freghi una volta ma non due, poco prima che la corvonero finisca di parlare la tassorosso si gira e punta la bacchetta contro la sestina e dopo aver eseguito un ampio cerchio in senso orario andrebbe a pronunciare «Protègo!» se tutto dovesse andare bene l`incantesimo si andrebbe ritorcere contro Jackie con grande approvazione della sestina. Nel caso non fosse andato a buon fine si prenderebbe tutte le conseguenze del caso, ma non sarebbe comunque finita qui.Ma facciamo finta per un istante che vada tutto bene e che Jackie si ritrovi con i capelli come il piombo la nostra Kattie le si avvicinerebbe con la bacchetta puntata contro fino ad arrivare a puntargliela alla gola «Buhu» sussurrerebbe lentamente senza togliere la bacchetta dal collo della sestina
J: Nonostante il rapido gesto di Jackie, anche l`altra sestina è abbastanza rapida da voltarsi e proteggersi dalla fattura mandatale. Ok Jackie, adesso non fare la scema... i riflessi, porco gramo, dove stanno i riflessi? Non appena ode dalle labbra di Katrine pronunciare l`incantesimo di protezione, subito il braccio destro della Corvonero va in aria, in alto sopra il proprio capo, a tracciare con la punta del catalizzatore di salice un simbolo di infinito. «Protègo totalum!» esclamerebbe quindi, nel tentativo di creare una cupola di energia protettiva attorno a se. Qualora l`incanto fosse andato a buon fine, la fattura precedentemente castata si dissolverebbe, lasciando le due avversarie entrambe illese. Rimarrebbe quindi in silenzio, Jackie, spalle curve, un poco ansante, mentre la bacchetta lentamente va verso il basso. «Bene... molto bene Warren... nei hai di riflessi...» favella con voce rotta un poco dal respiro affannoso. «La nostra sfida... sarà molto più eccitante di quanto pensavo... e non finirà qui, stanne certa... ma ora, ahimè, devo lasciarti... mi aspettano!» Detto ciò, con assoluta calma e tranquillità, Jackie si rimette il cappuccio in testa, e a passi lenti si avvia verso il castello, arrivando all`altezza della Tassorosso. «Passa una buona giornata, Warren... perchè chissà quando ti ricapiterà un`occasione così...»
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garden-ghoul · 7 years
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Alliterative verse is going to seem SO easy when it’s not in sestina form
“Relatedly, I’m never writing a fucking sestina again. Anyway, here’s Ragnarok.”
It started in the stifling study of the Scribe who stayed Of necessity, near to the numinous end of night While rushing, shushing, at the window the relentless rain Seemed to fan the flickering filamentous candle flame: As she wrestled, weary, with the written word a wind From the cursed canto she copied, unknowing, came;
Cruel cackling quaked the quickly-crumbling chamber as it came But stolid (or astonished) still and stiff she stayed. Wrathful, wanton, wanting freedom whistled that wind As necromantic nuisances (and worse!) inundated the night. Fast flowed they from that volume and subdued the fugacious flame Ruined the window, rushing out into the rain.
Rambunctious screeches and roars over the racket of the rain Her ears could catch as cautiously she left her chair and came To the fallen window-frame to hear fast fading voices in the darkness blooming flame— Already the spirits were setting spitting fires, and still, scared, she stayed Never knowing how she’d unleashed them into the night Wishing she had waited in her writing and not made a way for this wild wind.
Whirling and wailing, whipping down the wold, that wind Rent roads, rocks, even rivers, ruined houses raucous in the rain. Now nine hundred nervous voices were a knell through the night But quickly quieted as the clash, the crash, the killing came Till suddenly silence settled in, sinister, and stayed Even as the conflagration flared up and the fort was defiled by flame.
Filling the fog and the flat darkness with fulminating flame, Their unholy whispering, in the form of a wicked wind Spread slowly, unstoppably, as sunrise slunk swiftly on; and stayed The ripples from the rumbling of the ground, left after the stopping of the rain; The calm before the cataclysm, as if the country waited with bated breath before it came. Never again did dusk fall fully after their nasty work that night.
Now an incandescent noxious neon glow lights up the night Like some festering fumaceous forever-burning flame. Since those cantankerous cads from cryptic inscription came, We fear, we whinge when we hear that withering wind; We rail against the ripping torrents of the writing rain We wish some stupid scribe had not in her study too long stayed: We’ve paid                For that scribe’s foolishness.                She didn’t use her eyes                And left us in duress,                Watching the fiery skies.
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coletivojanga · 4 years
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sestina [2007], poema de Luiz Carlos Coelho de Oliveira
São de rigueur em qualquer refeição
bem escolhidos e tenros damascos.
É preferível, contudo, na forja
destes manjares com díspares frutas
(íris em arcos de cor) um cutelo
fino extraindo o inútil do pomo.
 
Ácidas cascas escondem do pomo,
sempre, seu trágico fim, refeição,
visto espelhado no fio do cutelo.
Basta, porém, ao dente um damasco
quando, despida a inveja que as frutas
vestem na boca, ao se impor na forja,
 
roupas de Carmem Miranda, da forja
ágil, tecidas da seda do pomo:        
ótica falsa gerada das frutas
verdes e impróprias à boa refeição.
Visto de esguelha, um simples damasco,
soa parecido a um salmão de cutelo
 
peixe qual lâmina ao corte do cutelo.
Sempre se omite ao exercício da forja,
malho de dente e de faca, damascos
fortes em asco, na casca e no pomo,
podres, enjôo em qualquer refeição,
posto não serem eternas as frutas.
 
São, ao contrário, perenes nas frutas
forças de pressa que atraem cutelos,
gula em anseio de ter refeição,
hábeis tirando dos gomos em forja,
castas e postas, compotas de pomos,
filas dispostas em grupos: damascos,
 
peras, morangos e figos. Damascos
frente ao vermelho e a nuance da fruta
ácida a língua citrica no pomo,
rápido arranca a coroa o cutelo
sempre que pronta se apronta à forja
prévia ao nobre festim, refeição.
 
Uma refeição com tenros damascos
não forja sabores, extrai das frutas
pelo cutelo seu fulcro — o pomo.
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twinssebastiani · 5 years
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CENTRA LA SESTINA VINCENTE L’UNIBASKET CHE VINCE CON FABRIANO - Fabriano ko, l’Unibasket Amatori centra la sestina vincente!!! --  Al Pala   Aterno Gas&Power il big match del girone finisce 84-75 - Batte   forte, fortissimo il cuore Unibasket Amatori..... https://www.twinssebastiani.it/article.php?section=sport&id=3634
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fnsblog-blog · 7 years
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(Foto da sscnapoli.it) La Mia Opinione di Napoli-Pescara. Una vittoria fondamentale. 3 punti che ci tengono agganciati ai piani alti della classifica, in attesa del Milan (in tutti i sensi). Un primo tempo bruttino, da parte del Napoli. Oddo (che, devo dire, al di là della classifica che porterebbe a pensare altro e al di là di un post-partita per niente condivisibile, mi piace molto) ha il merito di aver presentato un Pescara ben messo in campo (nonostante le tante assenze e l'episodio Zuparic) e che beneficiava forse della 'sosta' lunga dopo il rinvio di Pescara-Fiorentina della settimana scorsa. A livello atletico, infatti, sembravano essere addirittura superiori rispetto agli azzurri, quantomeno in termini di freschezza e dal momento che molti paragonavano la gara di ieri a quella di Coppa, con lo Spezia, non me la sentirei di escludere soprattutto questa, come somiglianza: entrambe le avversarie si erano 'riposate' abbastanza rispetto ai nostri (che invece arrivavano da un tuor de force fatto da 1 partita ogni 3 giorni) e la differenza almeno nei primi tempi stava tutta lì. Ovviamente, non vuole essere una giustificazione, ma quanto meno potrebbe essere una spiegazione (o almeno è quella che mi son data io): il Napoli è nettamente più forte e dello Spezia e del Pescara, e questo alla lunga è venuto fuori, ma se mi chiedessero una spiegazione dei due primi tempi, non escluderei questa ipotesi, ecco. Gli abruzzesi, nel primo tempo, pressano alto e provano a metterci in difficoltà. E si nota, sotto questo punto di vista, un piccolo miglioramento dei nostri, a mio parere: il pressing avversario non ci scompone più di tanto, rimaniamo solidi ed evitiamo inutili complicazioni dietro, pur sbagliando e sprecando spesso in fase di costruzione e di finalizzazione. Con pazienza portiamo avanti la gara in attesa del momento giusto per colpire: certo, eravamo un po' macchinosi, troppo lenti nel giro palla e spesso qualche tocco in più portava a piccoli disastri, ma tutto sommato, ne siamo usciti bene. Ed è (ormai già da qualche partita in verità) una notizia. Buona, per fortuna. Attendiamo, concedendo il minimo. Attacchiamo, sbagliando spesso, eppure riusciamo a portare a casa il risultato. E, caso strano, ma che descrive perfettamente il momento (2 volte sulle ultime 2), a sbloccarla ci pensa Lorenzo Tonelli. Caso strano ma perfetta sintesi del momento, perché è un Napoli che sta dimostrando di avere pazienza. Sta dimostrando di avere pazienza proprio come Lorenzo, che da riserva inutilizzata (il mister ha confermato che lo scarso impiego era dovuto a problemi fisici) si trasforma in un perfetto cecchino d'area di rigore per la seconda volta consecutiva. Questa volta di testa e da calcio piazzato (magari servirà a sbloccare anche Jorginho, autore di un assist perfetto e sfortunato sulla traversa): Lorenzo riceve complimenti e mazzate dai compagni, rivolge una dedica alla compagna ed al piccoletto in arrivo, corre per la seconda volta ad abbracciare Maksimovic, che per la seconda volta ricambia in maniera sentita e per finire raccoglie il cinque di Sarri. Anche questo descrive cosa sia questo gruppo: è anche da questi particolari che si forma una 'squadra'. Neanche il tempo di tornare in difesa per Tonelli, che subito gli tocca ri-festeggiare: gol di Marek per il 2-0. È per questi gol che il calcio riesce ancora ad emozionarmi: Piotr e Marek che all'unisono immaginano, pensano, 'vedono' la stessa azione e in meno di due secondi la realizzano. L'uno a cercare il compagno con un pallone preciso, puntuale e corretto, l'altro a dettare il movimento, così da farsi trovare lì pronto a colpire. Una meraviglia per gli occhi, ma soprattutto un enorme carica di fiducia per il futuro: questo centrocampo ci darà grosse soddisfazioni, ora ne sono certa. E a questo proposito, ci tengo a sottolineare anche la buona prova di Allan: pochi minuti nella ripresa, ma affrontati col piglio giusto, un misto di sfrontatezza e applicazione che ho apprezzato e non poco. Marek che pian piano si avvia a raggiungere la vetta di quella speciale classifica, occupata da un certo Diego, ma alle sue spalle, c'è un altro che pure corre in quella classifica: 50esimo gol di Dries con la maglia azzurra. Direi non male per un esterno, ultimamente adattato a punta centrale. Un gol desiderato, cercato più volte e c'è da scommetterci che il motivo fosse tutto in quella dedica. Una dedica particolare che era già pronta: un cuoricino alla telecamera tutto per Kat, volata in Belgio per un'operazione. Tanti auguri di pronta guarigione Kat! 😘💙 Sul finale arriva il gol su rigore per il Pescara. Rigore inesistente, che vieta al Napoli il clean sheet. Questa volta non posso parlare di errore difensivo, né di distrazione: è una svista arbitrale bella e buona. Gavillucci non fa altro che completare l'opera: per fortuna non ci sono conseguenze a livello di punti, ma la direzione di gara e soprattutto la distribuzione dei cartellini da parte del direttore di gara mi è parsa assolutamente insufficiente. Callejon, in almeno due o tre occasioni subisce falli da arancione che non vengono sanzionati nemmeno col giallo, Gilardino fa un po' come gli pare, sia che si tratti di simulazioni (goffe per altro) sia che si tratti di insulti gratuiti tanto alla sestina quanto agli avversari, per non parlare dello show di Bizzarri verso la curva (poi vogliono parlare di Reina 🙄)... Comunque portiamo a casa una vittoria fondamentale e ci avviamo alla sfida al Milan con una fiducia sempre maggiore ma da consolidare. La gara di Milano sarà un crocevia importante in questo senso: fare risultato, laddove la stessa Juve prima in classifica ha faticato significherebbe tanto. Montella sembra aver trovato la giusta quadratura di una squadra che già a Napoli aveva mostrato passi avanti rispetto al recente passato, quindi, sarà una gara molto importante e sicuramente da non sottovalutare, anche e soprattutto in termini di classifica e di obiettivi stagionali. 😉 Alla prossima e #ForzaNapoliSempre! 💙
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phoenixiancrystallist · 6 months
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Forspoken Photo Dump 128: Visoria; Visorian Plateau, Part 5
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katrinelillianwarren · 12 years
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Leave me, don't leave me
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26.01.2068
K: Il viso rimane preoccupato e le iridi rimangono fisse sul viso più che sul corpo di Seb, si avvicina piano piano allungando la mano «Seb.... sei..» "magro"- "invisibile" si tutte parole che avrebbe voluto utilizzare, ma per educazione e finezza preferisce stare zitta «Sicuro di stare bene?!» domanda incerta «Non ti ricordavo così.. per me sei.. magro..» eccola l`ha detto e lo guarda ancora, cercando di avvicinarsi il più possibile, «Sicuro che vada tutto bene?!» domanda ancora cercando di scrutare nello sguardo di Seb.
S: « Sto bene. » - alza un po` il tono di voce « Credi di poter sistemare tutto quanto, eh? Beh, non puoi. Quindi convinciti che stia bene, eh?! Sto bene! »
K: «stai bene... meglio così.. allora buona serata.. e buona doccia» aggiunge sbottando e tirando su il cappuccio per poi infilare le mani nella tascona della felpa. Andrebbe ad incamminarsi per qualche passo iniziando a canticchiare «Salutami anche Joey se e quando puoi, ho sentito dire che oggi era qui, o che doveva passare, ma non sono riuscita a beccarla.. » e lo molla così, lui non vuole essere aiutato e lei non insiste.
S: « Che bell`amica che sei. » ironico al massimo « Puoi pure eliminarmi dalla tua lista di amici. Farò lo stesso. » un modo elegante per dirle che non intende più avere nulla a che fare con lei.
K: Si blocca sulla porta senza voltarsi « E tu non lasciare che ti manda via, e se lo faccio rimani, ti prego. Lo sai che non dico sul serio, che è solo la rabbia. Non voglio perderti.» gli fà il verso, non ironicamente ma le parole escono lente e dal tono secco, le stesse parole che lui gli disse la prima volta a casa Typhoon per non lasciarla andare via, e poi «...faccio danni e con te non ne combino mai una giusta..» questa volta il verso è il suo, della litigata a Parigi. « Non ti cancello dalla lista di amici, perché ti voglio bene e ho promesso a te e a me che non l`avrei mai fatto, per nulla al mondo»
S:L`ascolta parlare. No, lei non se n`è ancora andata e comincia a cercare di convincerlo di non andarsene, di non spezzare la loro amicizia. Ma lui dal suo canto ha il terrore che questa possa abbandonarlo e non tornare più indietro, come ha costantemente minacciato di fare. « E` giunto il tuo momento ... di andartene. » si lascia scappare, voltandosi appena a guardarla, in quella che è ormai la sua immagine distrutta da ciò che gli è preso. Il ragazzo perfetto dov`è andato a finire? Si umetta le labbra, abbassando gli occhi grandi verso il basso.
« vattene, ti prego. »
K: Rimane ferma, l`orgoglio la farebbe fuggire via, veloce, ma il cuore la lascia lì, immobile come una bambola di pezza che non ha un senso.Non dice nulla anche se vorrebbe urlare e se le parole di lui fanno male,troppo male non si muove, non fà neanche un passo.Blocca la porta, non c`è via di fuga, nè per lui, nè per lei.Lascia cadere la sacca a terra e incrocia le braccia ma senza muoversi. « qui c`è una parte di me... e senza quella parte di me io non sono intera...rendimi intera Seb » lo ripete a pappagallo, lo ripete perché sa che a lui fà male, lo conosce almeno un poco per sapere che almeno un pochino gli fà male «qui c`è una parte di me... e senza quella parte di me io non sono intera...rendimi intera Seb» pausa «rendimi intera Seb..» e via ormai non si ferma più «rendimi intera Seb..»
S: Ogni parola brucia come una lettera tracciata sul petto con un diffindo. Il cuore sanguina, e gli occhi per un momento si chiudono. Stringe le labbra, mordendole forte, tanto che un po` di sangue rischia di fuoriuscirne, macchiando tutto. Si volta di nuovo, per recepire quelle parole e permettersi di curvare sul volto il numero di smorfie necessario a cacciarle via, nonostante non ci riesca. « Sono tutte bolidate. » è l`unica cosa che dice, con un filo di voce. La sindrome dell`abbandono colpisce in ogni punto, taglia via ogni radice. Si volta di nuovo, adesso sbattendo quelle stesse robe sulla panca, con più rabbia e violenza. Meno autocontrollo, in pratica. Gli occhi rivelano tutta la sua disperazione, qualcosa che cerca di mascherare il più possibile con i gesti ed i movimenti che comunque lo tradiscono. E` così vulnerabile e scoperto che non può neanche dire di avercela più una maschera. « Hai un ragazzo » spazientito, mentre con l`indice destro indica fuori « Valle a dire a lui tutte queste parole vuote. » si guarda attorno. Una mano poggia sul capo con fare stanco. « Io non ci credo più. » socchiudendo gli occhi di nuovo.
K: Scuote la mano, come se stesse cacciando via una cosa brutta «Tu parli.. e finché non sentirò dire cose intelligenti sento solo bla bla bla» aggiunge facendo il segno con la mano «si ho un ragazzo, e allora? non voglio parlare di lui..» pausa «Ok se sono bolidate saranno le bolidate che ti terranno compagnia durante la doccia o il cambio d`abito.» Silenzio e poi dopo qualche minuto il judebox ricomincia «rendimi intera Seb, siamo tu e io, io non ti lascio, tu non mi lasci» pausa «rendimi intera Seb, siamo tu e io, io non ti lascio, tu non mi lasci»...«rendimi intera Seb, siamo tu e io, io non ti lascio, tu non mi lasci» - «Tu mi cacci e io rimango, tu mi chiedi di rimanere e io rimango.. quindi ho sono stupida o sono davvero» - «la tua migliore amica» le ultime parole vengono dette quasi in silenzio, «o magari tutte e due..»
S: Respira più forte, quasi si stesse sentendo male, mentre le mani vanno a posarsi sullo stomaco, mentre stringe denti e palpebre in una strana reazione. Si curva appena su se stesso. Eppure lei continua a parlare. E non la smette, tanto che alle sue ultime parole si fionda precipitosamente verso di lei, cercando di tapparle la bocca con una mano, premendo forte ed escludendo la delicatezza. Scosta il capo, ed una lacrima gli cade da un occhio, tradendolo. Stringe ancora i denti. « STAI ZITTA! » tuona, in preda ad una crisi momentanea « Ti ho detto di andartene, porco bolide! Vattene o ti caccio io a calci! » proverebbe a strattonarla un poco, con una forza ridotta dalla debolezza dovuta all`assenza di cibo e di sonno « Non ti voglio, non me ne frega un cavolo, vattene! vattene! »
K: «NO» Riesce a dire solo prima che lui le tappi la bocca con la mano, chiude gli occhi mentre la strattona ma non si muove, o meglio riesce a muovere le spalle e il busto, ma i piedi quelli sono saldamente impiantati a terra, e per quanto lui possa essere un maschio forzuto e ben piazzato la nostra sestina ha certamente più forze di lui in questo momento. anche se magari di poco.Scuote la testa e riapre gli occhi andando a puntare quelle iridi verdi sul viso di lui, senza lasciar trapelare nessuna emozione ed è proprio quella stessa vicinanza che probabilmente lo tradisce perché nello stesso momento lei andrebbe ad appoliparsi come una piovra al busto dell`amico fiondando il viso su quello che una volta era il petto e stringendo con tutta la forza che ha in corpo. Lo sta stritolando e basta, uno scricciolo alto un metro e settanta che stritola uno scricciolo rinsecchito come l`uvetta passa alto qualche centimetro in più.
S: Immobile, debole. Cerca di continuare a premere sulle sue labbra per farla zittire una volta per tutte, per magari farla spaventare e lasciarla sfuggire via, nonostante poi sa benissimo che se ne pentirà amaramente. Eppure, in un modo o nell`altro, lei sembra approfittarne per appoliparsi a quello che ne rimane del suo busto, tanto che si lamenta sonoramente, cercando di scrollarsela di dosso senza alcuna delicatezza. La mano scivola via dalle sue labbra, perché intanto cerca di spintonare via il suo corpo, allontanarlo dal suo. Forse, però, è così debole che non riesce effettivamente a scrollarsela di dosso, neanche se si sente crollare. Sospira sonoramente, e non smette di cercare soluzioni per mandarla via. La schianterebbe, certo, ma non ha la bacchetta con sé. Farle del male fisicamente non è da lui neanche in questo stato, quindi lo esclude. Opta per qualcosa che in un modo o nell`altro la manderebbe assolutamente via, e forse era meglio che non l`avesse mai fatto. Tutto d`un tratto si sta fermo, abbandonando le sue braccia lungo i fianchi, e velocemente prova a posare le sue labbra su quelle di lei, in un bacio che di casto e puro non ha niente, quasi violento nell`insieme. E se lei fosse stata troppo sconvolta dal momento, e quindi resa più debole, proverebbe a spintonarla via. « Vattene. » guardandola malissimo.
K: Il labbro inferiore appena si stacca da quello di lui inizia a tremare «no» ripete inn un sussurro.«n..no» lo ripete un pò meno convinta ma senza accennare ad andarsene o a fare qualsiasi altra cosa «non posso andarmene l`ho promesso, non posso odiarti,.. siamo io e te qualsiasi cosa farai..» rimane ferma guardandolo con quello sguardo da pesciolino dolce che farebbe intenerire anche un bambino «io non sono gli altri..» lo dice lentamente ma senza accennare ad andarsene, convinta al cento per cento ad essere buttata via.
«io sarò il silenzio della tua solitudine»
S: Comincia a mordicchiarsi le labbra peccaminose, per poi lasciar finire gli occhi di lato ed il capo verso il basso. Due dita della mano destra finiscono su quelle stesse labbra, e di tanto in tanto cerca appigli eventuali. Eppure la guarda soltanto adesso, alzando gli occhi azzurri verso di lei. « Anche se dovessi uccidere qualcuno? Anche se dovessi finire ad Azkaban? » parole che sono una prova per fargli rendere conto a cosa potrebbe spingersi una persona per lui. Le si allontana appena, sembra abbia mollato quella storia. Comincia a dirigersi verso i suoi vestiti, che si mette addosso con facilità, impiegandoci del tempo. « Ti prego non dirlo a Joey. »
K: Rimane lì con mille sensi di colpa eppure neanche la forza di andarsene via «neanche se dovessi uccidere qualcuno, finire ad azkaban e fuggire dalla prigione..» pausa «io ti nasconderei...» altra pausa «non me ne vado neanche se mi ferisci...» abbassa lo sguardo e il ferirsi è palesemente riferito al bacio, quel bacio che lascerà dentro di lei molto di più che una semplice paura che Adam possa scoprirlo.
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katrinelillianwarren · 12 years
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Ops! I did it again
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28.01.2068  
K: Il silenzio nella stanza è inquietante e decide dopo poco di romperlo nuovamente lei «Ci si aspetta che quando si chiede un favore alle persone queste ti stiano ad ascoltare..»  ovviamente si riferisce al biglietto dove lei gli ha scritto di non cercarla, e alle cheer a cui ha chiesto di non dire ad Adam dove trovarla. Ma niente, non si volta ancora «Lasciami da sola, sto alla grande e tu hai ben altro da fare..» pausa « vai via, per favore..» una supplica più che una richiesta o un ordine «Lasciami stare..» ultime parole sempre senza voltarsi ma soffiandosi il naso ammucchiando un`altro fazzoletto insieme agli altri
A: Adam allontana le mani dalle ante delle porta e rimettendole in tasca cammina lentamente attraversando il centro della stanza, intento a raggiungere il letto di Katrine «Sai che quando li scrivi nei messaggi, non li seguo mai». Tiene la testa bassa guardando i piedi calpestare il pavimento. Per aver scritto quelle cose si trovava in uno dei suoi particolari stati d`animo. «Oh, lo sto già facendo» dice tenendo la testa bassa e arrivando già accanto a Katrine che gli dà ancora le spalle. «Perché dovrei andare via?» stavolta si irrita. Alza la testa, ma non all`altezza necessaria per consentirgli di guardare Katrine in volto nel caso si voltasse ma, il mento viene alzato di un altro po, giusto per guardare Katrine "dall’alto". Inclina la testa a destra come fa sempre nei momenti in cui sembra innervosirsi. Insomma gli ha detto due volte di andarsene, pretende delle spiegazioni. «E` per caso colpa mia?» dice serio e continuando a guardarla dalla stessa "altezza". «Kattie, vorrei che questa cosa si risolvesse, se esiste davvero. E` stato forse qualcosa accaduta per merito mio?» poggia le mani sulle ginocchia. le gambe si flettono e la schiena si china in avanti per avvicinare il volto alla ragazza.
K: La situazione peggiora, sopratutto per il fatto che più lei lo caccia e più lui rimane lì, e più lei vorrebbe cacciarlo, più lui non intende andarsene minimamente. E lui continua a chiedere se sia colpa sua, quando in realtà è solo colpa di "Kattie", e respira e piange e piange e respira e non ce la fà più.. e implode.Già la vecchia Katrine torna per qualche istante, salta in aria facendo cadere alcuni fazzolettini a terra «colpa mia, colpa mia, colpa mia...» pausa «NO!, PER TUTTE LE BARBE DI MERLINO NON è COLPA TUA, LA COLPA è SOLO MIA, E MIA E DI QUESTA MALEDETTA BOCCACCIA..» respiro profondo, e con un solo movimento salta dalla parte opposta del letto, lontano da Adam e al sicuro dal suo sguardo senza smettere di agitarsi « è COLPA MIA OK?! SONO STATA IO A FARE QUALCOSA DI TREMENDO OK!?!» pausa «è SOLO ED ESCLUSIVAMENTE COLPA MIA!» altra pausa «HO BACIATO...» pausa con respiro profondo «WILLIAM» respira profondamente guardando fuori dalla finestra « è venuto dopo l`allenamento delle cheer l`altro ieri e tra una discussione e l`altra mi ha baciato..» pausa «ci sono cascata di nuovo, e ho sbagliato.. e per quanto possa amarti, so che è una cosa meschina.. quindi preferisco lasciarti libero..di stare con una persona che ti possa meritare più di me» si ferma e si avvicina ad una delle finestre posando una mano sul vetro freddo aspettando che Ade lasci la stanza, o la insulti.. chiude gli occhi e tutto rimane in silenzio, quella bugia che fà più male della mezza verità, mettere in mezzo un francese per coprire il migliore amico.
A: Rimane chino in avanti assistendo a tutta la sceneggiata di Katrine. Mentre urla e si dimena sospira il povero Wilson, forse perché stanco degli errori della ragazza, forse per rassegnato. «WILLIAM?» adesso urla anche lui. Si mette dritto di colpo e con passo veloce si posiziona ai piedi del letto, sempre per non volersi avvicinare troppo alla Katrine arrabbiata (rischia la pelle già). Tiene i pugni stretti per qualche secondo guardando rabbioso Katrine, che non gli rivolge neanche lo sguardo. Eccola che comincia a parlare di Jackie e lui si imbestialisce ancora di più: «Raaaah» apre la bocca per emettere il verso di rabbia e alzando la testa al soffitto si volta facendo due passi che lo allontanino dal letto mentre le mani si posano sui capelli come per volerli strappare via per la rabbia.
S: Spera che sia una notizia errata quella che gli è stata data da una Cheerleader random sulla fine di Katrine in infermeria. Lo spera con tutto il cuore, perché in cuor suo sta già pensando che potrebbe farla nera e magari farla restare un bel po` di settimane là dentro. Cammina velocemente, tagliando per i corridoi e per file di studenti felici che sia sabato, con un paio di jeans, un maglione piuttosto largo e la spilla da Caposcuola che fortunatamente oggi è stata levata dal suo petto. Gioca a fare lo studente normale, direbbero alcuni. Le braccia sono distese lungo i fianchi, gli occhi rivelano una sottile rabbia riservata solo alla Warren. Non se lo dimentica mica quello scambio di gufi. Fa il suo ingresso nell`infermeria come una furia e con un broncio lungo chilometri. Gli occhi grandi ed azzurri saettano per i letti alla ricerca della Tassorosso «SONO VENUTO A TROVARTI, MA SOLO PER DIRTI QUATTRO PAROLINE.» urla a gran voce, già fuori di sé. Ed avanza, davvero, e l`unico momento in cui si blocca è non appena si rende conto che lì c`è Wilson e poco più in là la stessa Katrine. Incrocia le braccia al petto. «oh.» non si lascia sfuggire altro, piuttosto vuole capire come sta la situazione, anche perché non sembra regni nell`infermeria una pace assidua. «state facendo pace?» con un sorriso falsissimo a trentadue denti. No, Seb, non sembra proprio. Comincia a metterti l`anima in pace.
K: Serra i denti e chiude gli occhi mentre la mano scivola lenta sul vetro della finestra «Si..»  ammette tremolante, segno di un piccolo cedimento che NON deve esserci, riapre lentamente le iridi smeraldine puntandole solo ora verso Adam mentre le lacrime scendono lente sulle guance «Mi. dispiace, non so se è Jackie, ma so che non sono io..» lo dice lentamente senza smettere di guardarlo «Sono una casinista, e a volte mi lascio trasportare dalle emozioni senza pensare troppo a chi posso ferire, e..» pausa «non provo niente per lui.. ma non mi voglio giustifi...» Seb irrompe nella stanza e le iridi si spalancano fulminandolo con lo sguardo «no..» risponde all`amico abbassando per un istante le iridi smeraldine per poi tornare a guardarlo cercando di fargli capire con lo sguardo che Adam non sa niente del LORO bacio «stavo solo dando ad Adam una spiegazione sufficientemente eloquente sul motivo del mio bacio a William..» stringe il pugno della mano buona al nominare il ragazzo sperando che Seb regga il gioco, anche se questo vuol dire perdere Adam probabilmente.
A: Decide di voltarsi non appena Katrine comincia a parlare e le sue lacrime gli infondono anche tristezza. I suoi occhi si bagnano, ma nessuna lacrima scende in viso. Ascolta la storia di Katrine e non appena lei si ferma al "gustif" lui le urla contro « ANCORA UNA VOLTA? PRIMA WALEYSTOCK, ADESSO ANCHE WILLIAM. Katrine mi sembrava che fossimo stati chiari. va bene un errore di tanto in tanto ma lo stesso no. Voglio che tu sia FORTE KATTIE!» sembrava essersi calmato giusto per poche parole quando di nuovo alza il tono. Guarda rabbiosa la ragazza quando si volta verso la nuova voce che è appena entrata nella stanza e che stava da sottofondo durante le sue urla «Stai zitto Sebastian» dice Adam dandogli solo un`occhiata e poi torna ad osservare Katrine dondolando la testa.
S: Rimane immobile, ad ascoltare le urla e le discussioni dei due innamorati - bleah. Le braccia vengono incrociate al petto, le sopracciglia portate verso l`alto, mentre un`espressione di profondo dubbio si curva palesemente sulle labbra. Tra due litiganti ... il terzo non gode. La bocca viene aperta leggermente, in segno di sorpresa, non appena sente il suo cognome tra quelli che Katrine ha baciato in tradimento a Wilson. « Ma non era un bacio bacio! » comincia a giustificarsi, credendo che Katrine abbia parlato di QUEL bacio e non di uno che c`è stato tanto tempo fa. Fa qualche passo in avanti, nei pressi di Adam. Poi fissa male Katrine. « GLIEL`HAI DETTO? » urla, perché tanto il casino nell`infermeria sarà più che fatto, ormai. E` ormai notevolmente senza parole. Comincia a scostare il capo, come profondamente deluso dalla sestina. Incrocia nuovamente le braccia al petto. « Posso spiegare. » mormora adesso in direzione di Adam. Tanto ormai sarà più che detto il suo ennesimo tradimento a Joey. Può solo pregare che la cacciatrice non lo venga a sapere. Abbassa appena il capo, sembra quasi calmarsi - no, in verità è lo sconforto ed una serie di pensieri negativi, ma dettagli - almeno fino a quando Adam non lo intima di stare zitto. Orgoglioso, comincia a fissarlo con sfida. «Stai zitto Sebastian?!» ora si scatena il putiferio. Comincia ad avvicinarsi con aria minacciosa al ragazzo, provando a spintonarlo. «Tu non mi dici di stare zitto» poveri noi.
K: Chiude gli occhi quando Ade urla «io.. io...» si ferma e non sa più cosa dire «Non sono forte.. io.. non volevo..» e giù nuovamente a singhiozzare e si ferma solo quando Adam urla verso Seb «Ade! non c`entra lui.. è colpa mia... prenditela con me, ma non urlare contro di lui!!» Ma siii salviamo le chiappe al settimino che ti ha messo nei guai!. «Che ne sai!» muove la mano verso Sebastian «era un bacio a stampo, ma sempre un bacio è!» commenta cercando di salvare una situazione che non è salvabile visto che diventa più confusa di prima e se non fosse per un Sebastian che si avvia verso Adam le parole potrebbero rivelare l`irrivelabile. con la mano buona andrebbe a cercare di tenere l'uvetta passa che spintona Adam «Seb smettila, Seb! basta..» pausa e si fionda tra i due «Smettetela, non dovete litigare tra di voi ok!!?!?!» Respira affannosa mentre punta le iridi prima su uno e poi sull`altro «Tra me e Ade è finita, ed è meglio così per entrambi.. e io starò meglio sola..va bene così..» e le iridi si abbassano sul pavimento.
A: Sebastian si avvicina sempre di più e si sente minacciato così comincia ad emettere quegli strani versi «Rah Rah» come una belva che tenta di incutere timore per difendersi. Eccolo venire spinto, ma lui non ricambia, le braccia rimangono lungo il corpo e poi, sfiorandogli quasi il naso e guardandolo rabbioso negli occhi gli dice «Ancora con questi baci Sebastian, scommetto che ad iniziare sei stato tu questa volta, visto che Katrine dice che non ha saputo resistere» prende una pausa e dice a tono un po più basso «Abbi rispetto e riserva i tuoi baci per Joey». Ecco arrivare Katrine a dividerli, prima che si cavino gli occhi a vicenda «OH E` FINITA ?»...«BENE, allora vi auguro una buona vita insieme o quasi, mi chiedo se lei lo sappia Sebastian. Se è così il problema sarò io che non apprezzo gli amanti». L`ultimo commento lo riserva per Sebastian. Detto ciò decide di andarsene e quasi schivando Sebastian gli dà un colpo di spalla e colmo d`ira si dirige verso la porta. Non lascerà Katrine, ma per il momento meglio assecondarla.
K: Ascolta le parole di Adam e non smette un secondo di singhiozzare e tanto anche si lascia cadere seduta sul letto libero «WILSON!» gli urla senza singhiozzare «Non dire nulla a Joey!» pausa e singhiozza «Io e Seb non abbiamo nulla! come te lo devo dire..» e ormai si è capito fin troppo bene che non c`entra William,ma che si tratta solo di Sebastian e Katrine.«è finita» sussurra poi abbassando le iridi al pavimento «Ade..» un`altro sussurro che fà troppo male.. il terrore di averlo perso per sempre, la paura del non ritorno. Per poi rialzare lo sguardo con la speranza di vedere che Adam nonostante tutto non se ne sia andato davvero «io.. io..» e giù a piangere nuovamente «non siamo amanti... io..» tra un singhiozzo e l`altro «non siamo amanti...non dirlo a Joey..» pausa «Joey non lo deve sapere»
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