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#dylaniato vol.1
diceriadelluntore · 6 months
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Storia Di Musica #307 - Edizione Speciale Natale 2023 - Dylaniati Vol.1
Per queste due ultime storie musicali del 2023 ho voluto giocare un po', sempre però partendo dal disco del mese, Bringing It All Back Home di Bob Dylan. Pochi dischi sono stati più seminali, nel vero senso del termine: non si parla solo di successo commerciale, questione che con Dylan è sempre stata relativa (per dirne una, ha più numeri 1 in Gran Bretagna che negli Stati Uniti), ma di una fondamentale spinta creativa e di ispirazione, che dura da 6 decenni. Dylaniato è il titolo che Tito Schipa Jr diede ad una sua compilation di riletture di classici dylaniani, nel 1987. Il titolo mi è sempre piaciuto, e lo userò per una carrellata di omaggi al menestrello di Duluth, che insieme ai Beatles è l'artista più coverizzato di sempre.
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Isabella Lundgren è una giovane e talentuosissima jazzista svedese, che nel 2019 prende in prestito l'iconica copertina, cambiandone dei particolari: lei è insieme ai suoi musicisti, Dylan era con la moglie del suo manager Grossman, i dischi sul tappeto riprendono l'idea della copertina originale, tra le scelte dell'artista svedese spicca Kind Of Blue di Miles Davis. Lundgren sceglie alcuni capolavori della discografia di Dylan e li riarrangia con stile, accompagnata dalla sua voce calda e bellissima: spiccano una versione riuscitissima di The Times They Are A-Changin' (sempre dolorosamente attualissima) e una Forever Young dolcissima; il titolo non è una canzone di Dylan ma una nuova canzone scritta da Brian Kramer, cantautore newyorkese.
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La musica di Bob Dylan è stata a lungo molto apprezzata in Giamaica (i Wailers registrarono una strana, inquietante versione di Like A Rolling Stone già nel 1966), e data la sorprendente elasticità mutevole delle sue canzoni (e l'altrettanto elastica adattabilità delle sue canzoni ai ritmi reggae), ecco a voi un disco celebrativo in stile reggae delle sue composizioni: sebbene suonino stranissime, alcune canzoni acquistano significati ancora più profondi, come Toots Hibbert che a Maggie's Farm conferisce un'ulteriore intensità in ricordo dei canti per far rimanere glis chiavi nelle piantagioni a lavorare, ma è notevole anche la Mr. Tambourine Man interpretata dal grande Gregory Isaacs. Del disco esiste anche un Volume 2, questo:
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dove le stesse canzoni sono remixate in dub style.
Ma uno dei più recenti, siamo nel 2010, e interessanti omaggi al genio è questo, che si intitola Subterrean Homesick Blues: A Tribute to Bob Dylan's Bringing It All Back Home, dove alcuni dei più interessanti cantanti e musicisti della scena indie rock americana rilegge i classici immortali di questo disco, avvicinando ai capolavori originali l'ennesima generazioni di giovani. La compilation presenta le cover di artisti come The Morning Benders, Peter Moren del gruppo Peter Bjorn And John, i Castanets (con una versione originalissima di Maggie's Farm), Asobi Seksu, Mirah, o The Helio Sequence che rifanno con delicatezza Mr Tambourine Man. Tra le canzoni, anche alcune outtakes che uscirono nella leggendaria prima uscita delle Bootleg Series (The Bootleg Series Volumes 1–3 (Rare & Unreleased) 1961–1991, un disco fatto di "canzoni scartate" che sono tutti dei gioielli assoluti). Tra le curiosità, la versione di una di queste, If You Gotta Go, Go Now, reinterpretata da Josh Tillman, che fa parte dei bravissimi Fleet Foxes, grazie al fatto che venne usata in una serie TV, divenne una piccola hit.
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Meraviglia di Dylan e delle sue canzoni!
Buon Natale e il 31 Puntata Speciale Numero 2.
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