Tumgik
#diabolik: ginko all'attacco
mcverse · 1 year
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All characters are aged up or are already of age
Mukami brothers
Main M. List
Angst ∇ Fluff ♡ NSFW ✾ Dark Content ❦
Shu Sakamaki
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— nothing here yet
Renji Sakamaki
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— nothing here yet
Laito Sakamaki
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— nothing here yet
Ayato Sakamaki
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— nothing here yet
Kanato Sakamaki
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— nothing here yet
Subaru Sakamaki
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— nothing here yet
All
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CHAPTERED
Blood Legacy of Lilith, (F! Reader) COMING SOON ∇ ♡ ✾ ❦
An 18-year-old with a seemingly perfect life is haunted by a void caused by her inability to remember her past. One day, a stranger drags her out of bed and she is taken captive, subjected to torture and abuse. She is left with many questions about her abduction and her past, with a white-haired man calling her Lilith being the key to unlocking the answers. As she struggles to comprehend her situation, she begins to wonder about the enigmatic man's identity and his links to her past.
SCENARIOS/IMAGINES
Yui! Reader dating someone else ❦
An argument sent the reader into the arms of someone else… that’s her last mistake.
REACTION
Sakamaki Brothers Caught Slipping ♡ in a S.B way
Reader surprises them with a deeper voice.
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linaxart · 1 year
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More Eva a la René Gruau
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sharp-fanged13 · 1 year
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Diabolik's love language is words of affirmation and gift giving and Eva's love language is quality time and acts of service.
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youssefguedira · 8 months
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diabolik é un demonio
Diabolik, chi sei? (1968) / Diabolik (2021)
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laviejaguardia · 1 year
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She's so annoying I love her
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frc-ambaradan · 1 year
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Diabolik - Ginko all'attacco! (2022)
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There was no dick shot on the new Diabolik and honestly crime. Give me again the packet. We deserve it.
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omarfor-orchestra · 1 year
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Pronostici basati su nient'altro che vibes:
Miglior film
Esterno notte, regia di Marco Bellocchio
Il signore delle formiche, regia di Gianni Amelio
La stranezza, regia di Roberto Andò
Le otto montagne, regia di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch
Nostalgia, regia di Mario Martone
Miglior regia
Marco Bellocchio - Esterno notte
Gianni Amelio - Il signore delle formiche
Roberto Andò - La stranezza
Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch - Le otto montagne
Mario Martone - Nostalgia
Miglior regista esordiente
Carolina Cavalli - Amanda
Jasmine Trinca - Marcel!
Niccolò Falsetti - Margini
Giulia Steigerwalt - Settembre
Vincenzo Pirrotta - Spaccaossa
Migliore sceneggiatura originale
Gianni Di Gregorio e Marco Pettenello - Astolfo
Susanna Nicchiarelli - Chiara
Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi e Davide Serino - Esterno notte
Gianni Amelio, Edoardo Petti e Federico Fava - Il signore delle formiche
Emanuele Crialese, Francesca Manieri e Vittorio Moroni - L'immensità
Roberto Andò, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso - La stranezza
Migliore sceneggiatura adattata
Salvatore Mereu - Bentu
Massimo Gaudioso e Kim Rossi Stuart - Brado
Francesca Archibugi, Laura Paolucci e Francesco Piccolo - Il colibrì
Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch - Le otto montagne
Mario Martone e Ippolita Di Majo - Nostalgia
Miglior produttore
Lorenzo Mieli per The Apartment e Simone Gattoni per Kavac Film - Esterno notte
Alberto Barbagallo per Bibi Film, Attilio De Razza per Tramp Limited con Medusa Film e Rai Cinema - La stranezza
Wildside, Rufus, Menuetto, Pyramide Productions, Vision Distribution in collaborazione con Elastic, con la partecipazione di Canal+ e Cine+ in collaborazione con Sky - Le otto montagne
Medusa Film, Maria Carolina Terzi, Luciano e Carlo Stella per Mad Entertainment, Roberto Sessa per Picomedia e Angelo Laudisa per Rosebud Entertainment Pictures - Nostalgia
Carla Altieri e Roberto De Paolis per Young Films e Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori e Viola Prestieri per Indigo Film con Rai Cinema - Princess
Miglior attrice protagonista
Margherita Buy - Esterno notte
Penélope Cruz - L'immensità
Claudia Pandolfi - Siccità
Benedetta Porcaroli - Amanda
Barbara Ronchi - Settembre
Miglior attore protagonista
Alessandro Borghi - Le otto montagne
Ficarra e Picone - La stranezza
Fabrizio Gifuni - Esterno notte
Luigi Lo Cascio - Il signore delle formiche
Luca Marinelli - Le otto montagne
Migliore attrice non protagonista
Giovanna Mezzogiorno - Amanda
Daniela Marra - Esterno notte
Giulia Andò - La stranezza
Aurora Quattrocchi - Nostalgia
Emanuela Fanelli - Siccità
Miglior attore non protagonista
Fausto Russo Alesi - Esterno notte
Toni Servillo - Esterno notte
Elio Germano - Il signore delle formiche
Filippo Timi - Le otto montagne
Francesco Di Leva - Nostalgia
Migliore autore della fotografia
Francesco Di Giacomo - Esterno notte
Giovanni Mammolotti - I racconti della domenica - La storia di un uomo perbene
Maurizio Calvesi - La stranezza
Ruben Impens - Le otto montagne
Paolo Carnera - Nostalgia
Miglior compositore
Fabio Massimo Capogrosso - Esterno notte
Stefano Bollani - Il pataffio
Michele Braga ed Emanuele Bossi - La stranezza
Daniel Norgren - Le otto montagne
Franco Piersanti - Siccità
Migliore canzone originale
Se mi vuoi (musica, testo e interpretazione di Diodato) - Diabolik - Ginko all'attacco
Caro amore lontanissimo (musica di Sergio Endrigo, testo di Riccardo Sinigallia, interpretata da Marco Mengoni) - Il colibrì
Culi culagni (musica di Stefano Bollani, testo di Luigi Malerba e Stefano Bollani, interpretata da Stefano Bollani) - Il pataffio
La palude (musica e testo di Niccolò Falsetti, Giacomo Pieri, Alessio Ricciotti e Francesco Turbanti, interpretata da Francesco Turbanti, Emanuele Linfatti e Matteo Creatini) - Margini
Proiettili (ti mangio il cuore) (musica di Joan Thiele, Elisa Toffoli ed Emanuele Triglia, testo e interpretazione di Elodie e Joan Thiele) - Ti mangio il cuore
Miglior scenografo
Andrea Castorina, Marco Martucci e Laura Casalini - Esterno notte
Marta Maffucci e Carolina Ferrara - Il signore delle formiche
Tonino Zera, Maria Grazia Schirippa e Marco Bagnoli - L'ombra di Caravaggio
Giada Calabria e Loredana Raffi - La stranezza
Massimiliano Nocente e Marcella Galeone - Le otto montagne
Miglior costumista
Massimo Cantini Parrini - Chiara
Daria Calvelli - Esterno notte
Valentina Monticelli - Il signore delle formiche
Carlo Poggioli - L'ombra di Caravaggio
Maria Rita Barbera - La stranezza
Miglior truccatore
Federico Laurenti e Lorenzo Tamburini - Dante
Enrico Iacoponi - Esterno notte
Paola Gattabrusi e Lorenzo Tamburini - Il colibrì
Esmé Sciaroni - Il signore delle formiche
Luigi Rocchetti - L'ombra di Caravaggio
Miglior acconciatore
Alberta Giuliani - Esterno notte
Samantha Mura - Il signore delle formiche
Daniela Tartari - L'immensità
Desiree Corridoni - L'ombra di Caravaggio
Rudy Sifari - La stranezza
Miglior montatore
Francesca Calvelli con la collaborazione di Claudio Misantoni - Esterno notte
Simona Paggi - Il signore delle formiche
Esmeralda Calabria - La stranezza
Nico Leunen - Le otto montagne
Jacopo Quadri - Nostalgia
Miglior suono
Esterno notte
Il signore delle formiche
La stranezza
Le otto montagne
Nostalgia
Migliori effetti speciali visivi
Alessio Bertotti e Filippo Robino - Dampyr
Simone Silvestri e Vito Picchinenna - Diabolik - Ginko all'attacco!
Massimo Cipollina - Esterno notte
Rodolfo Migliari - Le otto montagne
Marco Geracitano - Siccità
Miglior documentario
Il cerchio, regia di Sophie Chiarello
In viaggio, regia di Gianfranco Rosi
Kill me if you can, regia di Alex Infascelli
La timidezza delle chiome, regia di Valentina Bertani
Svegliami a mezzanotte, regia di Francesco Patierno
Miglior cortometraggio
Le variabili dipendenti, regia di Lorenzo Tardella
Albertine Where Are You?, regia di Maria Guidone
Ambasciatori, regia di Francesco Romano
Il barbiere complottista, regia di Valerio Ferrara
Lo chiamavano Cargo, regia di Marco Signoretti
Miglior film internazionale
Bones and All, regia di Luca Guadagnino
Elvis, regia di Baz Luhrmann
Licorice Pizza, regia di Paul Thomas Anderson
The Fabelmans, regia di Steven Spielberg
Triangle of Sadness, regia di Ruben Östlund
David Giovani
Corro da te, regia di Riccardo Milani
Il colibrì, regia di Francesca Archibugi
L'ombra di Caravaggio, regia di Michele Placido
La stranezza, regia di Roberto Andò
Le otto montagne, regia di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch
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bravagente · 2 years
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multiverseofseries · 27 days
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Diabolik - Ginko all'attacco!: un sequel dagli occhi giusti
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La prima cosa che viene in mente quando si pensa a Diabolik sono i suoi occhi. Il re del terrore creato da Angela e Luciana Giussani ha un taglio inconfondibile. il suo sguardo di ghiaccio, che stretto nella sua tuta nera, è davvero la sua finestra sul mondo. E il suo biglietto da visita. Per girare un film su di lui è quindi fondamentale scegliere bene l'interprete. Non basta essere un bravo attore, ci vuole una presenza scenica adeguata. E, purtroppo, nonostante sia uno dei nostri talenti più puri ed evidenti, Luca Marinelli non aveva lo sguardo giusto. E, per sua scelta, nemmeno il fisico giusto, non essendosi sottoposto all'allenamento necessario, tanto da rendere evidente l'utilizzo di una controfigura nelle (poche) scene d'azione del primo film dedicato al personaggio dei fumetti. I fratelli Manetti hanno corretto in corsa il casting non felice, sostituendo l'attore con Giacomo Gianniotti, noto nel mondo per aver interpretato il dottor Andrew DeLuca in Grey's Anatomy. Possiamo quindi cominciare a parlare di Diabolik - Ginko all'attacco! con una buona notizia: gli occhi del re del terrore finalmente ci sono.
Sono gli stessi registi a metterlo subito in chiaro dalla prima scena, un colpo in notturna, di Diabolik - Ginko all'attacco!. Atletico e letale, il ladro illumina il grande schermo guardando dritto in camera, come per dire: "adesso ci siamo!". Ci sono anche molti dei gadget di Diabolik, poco usati nel primo film, che usati con divertimento e nei momenti giusti, tutti gli arnesi, le botole, i muri nascosti sono una gioia per gli amanti del genere.
Anche se il vero protagonista qui non è né Diabolik, né Eva Kant, interpretata sempre da Miriam Leone. Questa seconda pellicola è, come suggerisce il titolo, il palcoscenico dell'ispettore Ginko di Valerio Mastandrea. Dolente, determinato e ossessionato dal ladro, una vera e propria nemesi, è l'uomo di legge a tenere su di sé il peso della parte centrale della trilogia. Legato a lui è anche un nuovo personaggio importante, la duchessa Altea di Vallenberg, interpretata da Monica Bellucci.
Diabolik come Lo squalo
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Diabolik - Ginko all'attacco!: Giacomo Gianniotti in un'immagine
La grande novità di Diabolik - Ginko all'attacco! è, oltre al cambio di protagonista, l'aver reso il criminale una presenza più che un vero e proprio personaggio. C'è molto meno in scena, parla poco, è una minaccia che aleggia su Clerville. E un fantasma che infesta la mente di Ginko. I Manetti hanno fatto quello che Spielberg fa con il mostro di Lo squalo: il pericolo che rappresenta incombe sempre, anche quando non c'è fisicamente in scena.
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Diabolik - Ginko all'attacco!: Miriam Leone in una scena del film
Una buona intuizione, che, assieme alla maggior presenza di azione, contribuisce a dare la giusta atmosfera al film tratto dai fumetti delle sorelle Giussani. Per quanto riguarda il resto invece, se non avete amato il primo film, i fratelli continuano in modo coerente a portare avanti le loro scelte, anche quelle meno convincenti.
Se la recitazione sopra le righe e i dialoghi "da carta stampata" vi hanno spiazzato, sappiate che continuano. Stavolta però, forse perché già preparati, la scelta appare più naturale. Si è deciso di realizzare una trilogia in stile anni '60, nei ritmi e nelle interpretazioni. E così si continua. Non importa quindi che i colpi di scena siano prevedibili e le battute senza sfumature. A contare davvero è la costruzione di un mondo in grado di portare in tre dimensioni quanto visto negli albi. E, se non si cerca il realismo a tutti i costi, in effetti è proprio così.
I colori di Clerville diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo
Una volta accettato il "passo antico" di questo Diabolik, se si entra a Clerville con lo spirito più che con la testa si riesce a godersela. Girati tra Bologna, Torino e Milano, questi film (di cui il 2 e il 3 realizzati insieme, o, come dicono in Americani, "back to back") ricostruiscono un mondo che non c'è, fatto di lusso ed eleganza, di arredamenti e macchine bellissime. Tutto è luccicante e perfetto a Clerville. Proprio come i gioielli Armen, grazie a cui Ginko elabora un piano per catturare finalmente Diabolik. L'ispettore ormai pensa solo a lui, ragiona come lui ed è convinto di riuscire a prevederne le mosse.
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Diabolik - Ginko all'attacco!: Valerio Mastandrea in una scena del film
Ma può qualcuno mai catturare davvero un'ombra che simboleggia la libertà, il fascino del proibito e del pericolo? Come dice lo stesso Valero Mastandrea, questo Ginko è ossessionato da Diabolik perché rappresenta tutto ciò che non è. E forse in fondo non vuole nemmeno prenderlo davvero. La caccia dà un senso alla sua esistenza, lo fa sentire vivo.
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Diabolik - Ginko all'attacco!: Monica Bellucci in una foto
L'attore riesce a dare tutta questa complessità al suo uomo di legge, che diventa la figura più umana in una trilogia in cui tutto è definito in modo molto netto. "Niente viene prima di Diabolik: il sonno, l'amore o la morte" dice alla sua amata, la duchessa Altea, con cui ha una relazione segreta. E questa ossessione forse è la stessa dei registi, che, piaccia o meno, hanno curato tutto in modo maniacale. Dai titoli di testa costruiti sul modello di quelli di James Bond (la canzone scelta, Se mi vuoi, è di Diodato, che contribuisce all'ottima colonna sonora di Pivio e Aldo De Scalzi, che avevano fatto un gran lavoro anche per il primo film), ai costumi, agli oggetti di scena. Straniante invece la "fotografia speciale" soltanto sul volto di Monica Bellucci: è come se un filtro di Instragram perenne la seguisse, creando un effetto alla Occhi del cuore.
Non resta quindi che aspettare il terzo, e conclusivo, capitolo. Magari, con un colpo di scena degno del re del terrore, allo scatto finale tutto si incastrerà davvero alla perfezione, arrivando finalmente a dare forma al Diabolik che i fan del fumetto hanno sempre sognato. Sarebbe un gran colpo.
In conclusione Diabolik - Ginko all'attacco!, il secondo capitolo della trilogia ispirata ai fumetti delle sorelle Giussani non ha paura del pericolo: cambia l'attore protagonista, passando da Luca Marinelli a Giacomo Gianniotti, e trasforma Diabolik in una presenza più che in un personaggio. Questo cambio funziona, perché Gianniotti ha gli occhi e la presenza scenica giusta. Tutto il resto invece è coerente con il primo film: nel bene e nel male. In Diabolik 2 entra poi in scena un nuovo personaggio: la duchessa Altea interpretata da Monica Bellucci, che contribuisce a rendere più umano l'ispettore Ginko di Valerio Mastandrea, il vero protagonista di questa pellicola.
Perché ci piace 👍🏻
La colonna sonora di Pivio e Aldo De Scalzi.
Giacomo Gianniotti, un Diabolik molto più simile a quello dei fumetti.
L'ispettore Ginko di Valerio Mastandrea: come suggerisce il titolo, il vero protagonista del film.
La maggior presenza di gadget e scene d'azione.
Cosa non va 👎🏻
Se non avete amato la recitazione esagerata e i dialoghi "vecchio stile" non li apprezzerete nemmeno qui.
I colpi di scena sono molto prevedibili.
Il "filtro di Instagram" che segue perennemente Monica Bellucci e non gli altri attori è straniante.
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pinknachowitch · 6 months
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#diabolik #miriamleone #giacomogianniotti #valeriomastandrea #monicabellucci
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sharp-fanged13 · 1 year
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Beautiful Part I:
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Miriam Leone and Giacomo Gianniotti as Eva Kant and Diabolik in 'Diabolik: Ginko all'attacco' dir. Manetti Bros.
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youssefguedira · 8 months
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major fan of this exchange
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laviejaguardia · 1 year
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For a drive link to Diabolik 2 check replies :)
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frc-ambaradan · 1 year
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"It's improper for a grand duchess to fall in love with a simple police man." "And for him to feel the same." Diabolik - Ginko all'attacco! (2022)
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Diabolik: Ginko all'attacco starting and ending with a love song while Ginko search for Diabolik....a start with him being sure of having finally catched him, and an end with him alone watching his house, knowing also this time he only got a cold cave out of it, and no flesh and blood person...the poetic cinema of all of this....
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