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#benedetta primavera
giftvitaliana · 1 year
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enricaleone91 · 1 year
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Il cantante mascherato, un prevedibile suicidio televisivo 
#analisi #auditel 25 - 31 marzo 2023
Analisi auditel 25 – 31 marzo. Bene la fiction di Rai Uno, ancora male il suo intrattenimento. Al primo posto il calcio, con la partita Malta – Italia. Bene l’esordio, con molte novità, di Un passo dal cielo. Terzo posto la seconda puntata del serale di Amici. Del suo antagonista, Il cantante mascherato, di cui parleremo più avanti, non v’è traccia. Ottimo risultato, cambiando giorno di messa…
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lunamagicablu · 1 year
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Vieni, cammina con me nella dimora benedetta della foresta, Per vedere la meravigliosa bellezza che la Terra ha donato; Ci crogioleremo nello splendore surreale che ci circonda, e ascolteremo la natura che compone la grande opera della foresta, come suoni di alberi sussurranti e ruscelli gorgoglianti, manderemo le nostre menti a vagare nei bei sogni di un poeta.
Cammineremo dove la luce del sole fa risplendere le foglie della foresta, tessendo sentieri aperti per illuminare di luce dorata tutto ciò che sta sotto; Dove gli alberi ci riparano dal caldo estivo e dai raggi aspri, Liberando le nostre menti così che possiamo vedere le vie di Madre Natura, Di creare santuari nutritivi per la vita che dimora lì, Per proteggere i suoi teneri reparti da tempeste troppo difficili da sopportare.
Vieni a sederti sotto le braci ardenti di un albero autunnale, le cui ricche sfumature sono una meraviglia naturale che molti vengono a vedere, mentre foglie colorate scivolano giù in un corso vorticoso, come braci che si staccano dalla loro fonte fiammeggiante. Risplendendo per un momento come se cadessero al loro destino finale, invece, nutrendo la Terra per la rinascita in un nuovo stato.
La foresta svernante sembra essere un luogo immobile e desolato. Eppure, sotto la neve e le foglie autunnali della base di un albero, batte il battito promettente di una nuova vita che attende pazientemente che il calore e la pioggia primaverili spalanchino le porte della natura; Vaga con me sotto gli alberi in piedi forte su tutto, Per guardarli dormire tranquillamente fino al richiamo della natura.
Passeggiamo nella foresta di primavera dove raccoglieremo la gioia della Terra che risveglia i suoi figli dal sonno, e ascolteremo il coro della vita e guarderemo la sua prole crescere, mentre gli alberi al risveglio rinnovano il loro baldacchino su tutto ciò che è sotto; Vieni a condividere con me lo spirito della foresta alla rinascita, Così anche noi rinasciamo in questo tempio della Terra.
Ogni tanto rispondiamo alla chiamata della foresta, per venire a vedere la bellezza della vita e il miracolo di tutto ciò; Se ascoltiamo con il cuore mentre camminiamo tra gli alberi, possiamo comprendere il messaggio portato dalla brezza, per fonderci con lo spirito della foresta, così ci indurrà a camminare sotto i suoi adorabili alberi solo per un po'. © Belinda Stotler
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Come, walk with me in the blessed forest abode, To see the wondrous beauty that the Earth has bestowed; We will bask in the surreal splendor that surrounds us, and we will listen to the nature that composes the great work of the forest, like sounds of whispering trees and babbling streams, we'll send our minds wandering into a poet's beautiful dreams.
We'll walk where the sunlight makes the forest leaves shine, weaving open paths to illuminate with golden light all that lies below; Where trees shelter us from the summer heat and harsh rays, Freeing our minds so we can see the ways of Mother Nature, To create nourishing sanctuaries for the life that dwells there, To protect his tender wards from storms too hard to bear.
Come and sit under the glowing embers of an autumn tree, whose rich hues are a natural wonder that many come to see, as colored leaves slide down in a swirling course, like embers breaking away from their flaming source. Shining for a moment as if they fell to their final doom, instead, nourishing the Earth for rebirth in a new state.
The wintering forest seems to be a still and desolate place. Yet beneath the snow and autumn leaves of a tree base, beats the promising beat of a new life patiently waiting may the warmth and rain of spring open wide the doors of nature; Roam with me under the trees standing strong on all, To watch them sleep peacefully until the call of the wild.
We walk in the spring forest where we will harvest Earth's joy waking her children from slumber, and we will listen to life's chorus and watch its offspring grow, as the waking trees renew their canopy over all that is below; Come share with me the spirit of the forest to rebirth, Thus we too are reborn in this temple of the Earth.
Now and then we answer the forest's call, to come and see the beauty of life and the miracle of it all; If we listen with our hearts as we walk among the trees, we can understand the message carried on the breeze, to merge with the spirit of the forest, so it will induce us to walk under its lovely trees for just a while. © Belinda Stotler 
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omarfor-orchestra · 1 year
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Ma la pubblicità di Benedetta Primavera è un sogno lucido o è successa davvero?
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abr · 2 years
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La scorsa settimana, l’agenzia Ansa riportava che (...) Enel ha definitivamente abbandonato la Russia, vendendo i propri assets a Lukoil e Gazprom in seno a un’operazione da 137 milioni di euro. Apparentemente, una mossa coerente con il regime sanzionatorio e con il nuovo corso di affrancamento energetico (...) da Mosca. Ma con un particolare. La chiusura dell’accordo è stata resa possibile da una deroga al decreto che vieta la vendita di qualsiasi asset russo da parte di soggetti stranieri. Di più. La deroga in questione sarebbe stata decisa da Vladimir Putin in persona. (...)
(Q)uesto apre qualche interrogativo (...) su quali eventuali canali diplomatici e di moral suasion la abbiano resa possibile. Casualmente, nel giorno in cui emergeva la necessità di (...) Enel (...) Silvio Berlusconi pare colto da incontinenza verbale (e) conferma un suo riavvicinamento nei rapporti personali con Vladimir Putin (...).
Al netto delle smentite di rito, (...) dobbiamo davvero archiviare la strana coincidenza fra (l'operazione benedetta da Mosca) e l’outing del Cavaliere alla categoria della casualità fortuita? Oppure l’orgoglio ferito del vecchio leone lo ha spinto ad andare oltre, svelando quello che è ormai un segreto di Pulcinella. Cioè che i principali Governi europei – Germania e Francia in testa – hanno riallacciato un segreto, silenzioso e informale filo diretto con le controparti russe da settimane? E che nel caso dell’Italia, questa diplomazia parallela graviti magari attorno al Cavaliere?
A Berlino nessuno lo ammette, ma dietro alla decisione di riattivare fino alla prossima primavera le centrali nucleari, ottenendo il via libera convinto dei Verdi, non c’è stata la benedizione dell’atomo di ultima generazione di Greta Thunberg, ma il ritorno in campo, chiaramente dietro le quinte, di Angela Merkel. La quale starebbe dando vita a una sorta di moral suasion silenziosa e discreta con Mosca, potendo godere di una sponda bipartisan di primissimo livello come Gerard Schroeder, suo predecessore e poi nel Consiglio di amministrazione di Rosneft. E non pensiate che la cosa piaccia a tutti nel Governo, così come nel sottogoverno tedesco. (...)
E vogliamo parlare della Francia? Non contenta dell’accusa frontale senza precedenti di Brune Le Maire contro l’atteggiamento speculativo di Washington nei confronti degli alleati, a cui vende il gas LNG a un prezzo quadruplo rispetto a quello pagato dalle aziende statunitensi, l’altro giorno Emmanuel Macron ha stupito tutti affermando che, se anche la Russia utilizzasse ordigni atomici nel conflitto con l’Ucraina, Parigi non reagirebbe in base alla dottrina della deterrenza. (...)
Insomma, la realpolitik sta tornando in grande stile. Ancorché in modalità sotterranea. Sicuramente saranno tutte coincidenza, ma attenzione a derubricare troppo in fretta le parole di Silvio Berlusconi su Vladimir Putin a pura mitomania senile. Il Cavaliere ha infatti un unico modo per rubare la scena ai due ex delfini divenuti squali del nascente Governo: una nuova Pratica di Mare, sotterranea e informale, che porti alla pace fra Russia e Ucraina. O, quantomeno, alla tregua e a un negoziato. Di fatto, un lasciapassare per i libri di Storia. E il suo ego sta fremendo.
via https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-se-francia-e-germania-sono-gia-oltre-berlusconi-sulla-russia/2425219/
Il tutto con buona pace dei criceti cretini che abberlushconi uh uh uh ih ih ih , coincidenti con gli euroinomani senza se e ma mentre l'europa vera alle loro spalle non fa (price cap) e disfa, poveri succhiacxx Libberal Dems. che "se non sei con Biden ooops con la sua lavanderia Ucragna allora stai con Putin", "le sanzioni funzionano", "la guerra è già vinta".
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Le mie rondini uccise dal freddo in una notte di mezza estate
Giusto il giorno prima del grande freddo, i nipotini avevano finito di costruire le basi dei nuovi nidi, per propiziare il ritorno delle rondini la primavera successiva. Noi tutti volevamo averne tante, perché la casa fosse benedetta. Con la supervisione di Mitja, un vicino dalle mani d’oro che li accoglieva volentieri nel suo affascinante laboratorio, i piccoli avevano tagliato e piallato tavole…
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emmeelleci · 10 months
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PRINCE: “HE’S BACK!”
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ESCALADE (B)
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Sono ancora dietro alla finestra. Immobile. Per un paio di secondi sono come paralizzata da una strana emozione, che mi attraversa, velocissima, dalla testa ai piedi e viceversa, come una scarica a trentamila volts si fa strada nell’incauta persona che ha toccato un cavo dell’alta tensione, senza riuscire a prevedere cosa stia per accaderle.
(niente di particolare, in realtà: quella è stata solo la sua ultima percezione da viva e amen!)
Poi - solo POI - riesco a muovermi.
Mi metto a correre.
Corro fuori, così come sono, con la maglietta da notte logora ed i leggings, indossati alla velocità della luce.
Infilo anche le mie ciabatte da esterno, quelle da giardino. Corro fuori.
Da te. Tu mi guardi e automaticamente sorridi, con quel tuo sorrido timido ed impacciato, quello che inalberi ogni volta che ti senti colto alla sprovvista e non hai fatto in tempo a metterti la corazza.
Agiti la mano. Io resto lì a guardarti. Inespressiva. Mi muovo come un automa.
(ma che mi succede?)
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Con le chiavi apro il cancello.
(eh, no, mio caro, devi sapere che io sono povera, non possiedo un apri-cancello elettrico: qui si fa tutto manualmente, usando delle semplici chiavi, ogni benedetta volta!)
Mi tremano le mani.
Cerco di capire, ad occhio e croce, se quella specie di mastodonte potrà passare nell’apertura. Miracolo. Ci riesce. Scendi di nuovo.
Eccoti.
Siamo uno davanti all’altra. Ci guardiamo. Ci studiamo per un paio di secondi.
Subito dopo, due braccia che si allargano, che contengono, che scaldano.
“My little girl!”
(gli abbracci quelli lunghi, avvolgenti, i migliori, in assoluto, parola di hugs seeker)
Un bacio. Arriva, subito dopo. Rassicurante. Amorevole.
Ti guardo.
“Eccoti. Sei proprio arrivato.” - ti dico, mentre poggio una guancia sulla tua.
È fresca. Morbida. Adorabile, come sempre. Adorata, come sempre.
Non riesco a dire nulla, a mettere insieme pezzi semplici, parole semplici, per costruire una frase banale, ma anche solenne, adatta all’occasione e questo perché proprio in quel momento mi commuovo. A tradimento.
Lacrime. Vere. Piuttosto copiose, anche.
Mesi, anni di cose dette a distanza tra noi due e, a quel punto, ci sono solo dei secondi tra me e te. Uno spazio microscopico, che si è appena ridotto a zero.
Eccoci. Abbraccio senza fine. Una stretta di cui ho appena misurato la forza, l’unico mezzo per capire quanto sia l’intensità della mancanza, che è speculare, simmetrica alla mia.
Osmosi di abbracci, di sollievo. Ho sollevato la mano, insieme al mio viso, che si è allontanato dall’incavo del tuo collo e ti ho accarezzato di nuovo la guancia morbida.
Avrei voluto gridare.
(Relief)
Ma non l’ho fatto. Ho resistito.
(uno degli sport in cui sono sempre stata eccellente, fin da giovane, una supercampionessa mondiale: resistere all’emozione, bloccarla, proprio mentre sta arrivando, non farmi trascinare, costi quel che costi)
Ho solo pianto: non sono riuscita a controllarmi fino in fondo. Perdo colpi, a quanto pare.
Ormai sono vecchia e - lo so - da un po’ di tempo a questa parte mi commuovo per ogni più piccola cosa: un gatto simpatico che passa dalle mie parti e miagola al mio indirizzo, un bambino che mi sorride e fa una smorfia, l’abbraccio di un’amica che capisce al volo un mio stato d’animo particolarmente triste, in una sera di primavera.
È comprensibile, quindi, che stasera mi sciolga per l’emozione. E tu mi abbracci ancora più forte. Capisci. Sai cosa c’è dietro. La tua stretta è direttamente proporzionale.
Sei arrivato. Dopo tanto tempo. Mi hai ascoltato, sei partito. Eccoti qui. Abbiamo tanto da raccontarci. Abbiamo un viaggio da fare insieme.
Noi due. Noi due soli.
Ma non ora.
Ora andiamo verso casa.
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Mi giro a guardarti: mi viene da ridere.
“Fammi capire una cosa, innanzi tutto: sei arrivato qui, davanti al mio cancello, come Testimone di Geova o come Uomo della Mia Vita?”
Scoppi a ridere con una delle tue risate travolgenti. Potenti.
“Holy Shit!” - dici e riprendi a ridere.
Anche io non riesco a smettere di ridere.
Metti il tuo braccio intorno al mio collo come se fosse un gancio, poi ti avvicini alla mia guancia per darmi un bacio.
(la battuta scema è stata perdonata)
Ci avviamo verso la porta.
“Guarda che la mia casa è piccola e povera. Ti avevo già avvisato.”
“No matters”
Non importa?
“Forse ti conviene dormire lì dentro” - ti dico, mentre indico lo scarafaggio nero appena parcheggiato - “di sicuro è più grande”
“No matters” - ripeti
Va bene. Ok. Non importa.
A te va bene come sono, quello che sono. Non è importante dove e come vivo. Ne abbiamo già parlato. A lungo.
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personal-reporter · 1 year
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L’ingresso di Gesù a Gerusalemme
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Con la Domenica delle Palme, ricordo dell’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme per andare incontro alla morte, inizia la Settimana Santa dove si rievocano gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo e vengono celebrate la sua Passione, Morte e Risurrezione. Il racconto dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme è presente in tutti e quattro i Vangeli, ma con alcune varianti, se quelli di Matteo e Marco raccontano che la gente sventolava rami di alberi, o fronde, Luca non ne fa menzione mentre solo Giovanni parla di palme. Quell’episodio rimanda alla celebrazione della festività ebraica di Sukkot, la festa delle Capanne, dove i fedeli arrivavano in massa in pellegrinaggio a Gerusalemme e salivano al tempio in processione, dove ciascuno portava in mano e sventolava il lulav, un piccolo mazzetto composto dai rami di tre alberi, la palma, simbolo della fede, il mirto, che lo era della preghiera che s’innalza verso il cielo, e il salice, la cui forma delle foglie rimandava alla bocca chiusa dei fedeli, in silenzio di fronte a Dio, legati con un filo d’erba. Spesso al centro c’era anche una specie di cedro, l’etrog, che era il buon frutto che Israele rappresentava per il mondo. Il cammino era ritmato dalle invocazioni di salvezza in quella che col tempo divenne una celebrazione corale della liberazione dall’Egitto: dopo il passaggio del mar Rosso infatti, secondo la tradizione, il Messia atteso si sarebbe manifestato proprio durante questa festa. Gesù, quindi, fece  il suo ingresso a Gerusalemme, sede del potere della Palestina, acclamato come si faceva con i re e a cavalcioni di un’asina, in segno di umiltà e mitezza. I Vangeli narrano che Gesù arrivato con i discepoli a Betfage, vicino Gerusalemme, la sera del sabato, e subito il Figlio di Dio mandò due del suoi seguaci nel villaggio a prelevare un’asina legata con un puledro e condurli da lui ma,  se qualcuno avesse obiettato, avrebbero dovuto dire che il Signore ne aveva bisogno, ma sarebbero stati rimandati subito. I discepoli fecero quanto richiesto e, trovati i due animali, la mattina dopo li coprirono con dei mantelli, poi Gesù vi si pose a sedere avviandosi a Gerusalemme. Qui la folla, radunata dalle voci dell’arrivo del Messia, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente rendevano onore a Gesù. La liturgia della Domenica delle Palme, si svolge inizialmente  al di fuori della chiesa, dove  i fedeli si radunano e il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma, che,  dopo la lettura di un brano evangelico, sono distribuiti ai fedeli, poì comincia la processione verso la chiesa. Dentro la chiesa continua la celebrazione della Messa, che si distingue per la lettura della Passione di Gesù, tratta dai Vangeli di Marco, Luca, Matteo, secondo il calendario liturgico, infatti  il testo della Passione non è lo stesso che si legge nella celebrazione del Venerdì Santo, che è quello del Vangelo di San Giovanni. Il racconto della Passione viene letto da tre lettori rappresentanti il cronista, i personaggi delle vicenda e Cristo stesso ed è articolato in quattro parti, l’arresto di Gesù; il processo giudaico; il processo romano; la condanna, l’esecuzione, morte e sepoltura. Al termine della Messa, i fedeli portano a casa i rametti di ulivo benedetti, come simbolo di pace, scambiandone parte con parenti ed amici. In molte regioni il capofamiglia usa un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua. La Domenica delle Palme è celebrata dai cattolici, dagli ortodossi e dai protestanti, e cade durante la Quaresima, che termina il Giovedì Santo, primo giorno del Triduo Pasquale, ma non cade sempre nello stesso giorno perché è legata direttamente alla Pasqua, la cui data cambia ogni anno ed è fissata in base alla prima luna piena successiva all’equinozio di primavera del 21 marzo. La data della Pasqua per i cattolici oscilla così tra il 22 marzo e il 25 aprile dato che,  se la luna piena si verifica di sabato 21 marzo, la Pasqua cade il 22 marzo, cioè  la domenica immediatamente successiva all’equinozio. Per gli ortodossi la data della Pasqua è tra il 4 aprile e l’8 maggio perché usano il calendario giuliano e non quello gregoriano come i protestanti e i cattolici. Read the full article
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kritere · 1 year
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Da Loretta Goggi le finte d’Urso e Maria: “Regine della televisione italiana”
DIRETTA TV Ieri sera, venerdì 24 marzo 2023, è andata in onda in prima serata su Rai 1, una nuova puntata di Benedetta Primavera. Il format condotto da Loretta Goggi è arrivato al suo terzo appuntamento. Anche questa volta non sono mancate emozioni, risate e sorprese. Nello studio del programma tv, sono persino approdate le finte Barbara d’Urso e Maria De Filippi. Le due conduttrici,…
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giftvitaliana · 1 year
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enricaleone91 · 1 year
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Nell’intrattenimento di Rai Uno tornano i flop
#ascolti dal 18 al 24 marzo
Analisi ascolti 18 – 24 marzo. Generale calo su tutte le reti. Bene le fiction, male l’intrattenimento Rai.  Al primo posto la partita della nazionale contro l’Inghilterra per le qualificazioni ai prossimi europei. Secondo posto per la prima puntata del serale di Amici (sabato 18). Secondo e terzo posto per le puntate finali de Il commissario Ricciardi 2 che nell’appuntamento del martedì riesce…
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musicletter · 1 year
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Loretta Goggi con Benedetta Primavera su Rai Uno
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Per i 100 anni di Pier Paolo Pasolini
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Per i 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, che cadono in questo 2022, continuano omaggi e contributi. In merito è da portare a conoscenza anche l’impegno della “Scuola di Arti e Mestieri – F. Bertazzoni” di Suzzara (MN), presieduta da Giovanni Marani, che ogni anno bandisce il concorso “Arti in Arti e Mestieri”, giunto al 22° appuntamento per artisti under 40, selezionati da una apposita commissione formata da Mauro Carrera (curatore di Arti in Arti e Mestieri), Alberto Ferrari (direttore della Scuola di Arti e Mestieri), Chiara Gallo (membro della citata scuola) e giudicati da Fabrizio Binacchi (giornalista), Daniela Fonti (presidente della Fondazione “Carlo Levi” di Roma), il già citato Giovanni Marani, Ivan Ongari (sindaco del Comune di Suzzara) e Stefano Roffi (curatore). Ma non è questo che ci interessa in quest’articolo, ma per la cronaca il primo Premio “Enzo Lionello Natilli” è stato assegnato al libro d’artista Tevere di Emanuela Alexandra Sandu (Romania, 1998, laureata in Grafica d’Arte presso l’ABA di Roma) «per l’intensità poetica e la perizia grafica nella realizzazione del leporello» (Mauro Carrera, Arte in Arti e Mestieri XX+II. 100% Pasolini, in 100% Pasolini, 2022, p. 19); a Giulia Bozzetti (Vizzolo Predabissi-MI, 1994, specializzata in Grafica d’Arte all’ABA di Urbino), con l’opera Senza titolo, il Premio “Nebbia Gialla”, mentre il premio alla carriera, destinato a personalità che si distinguono per meriti artistici e culturali, è stato assegnato all’artista romano Luca Maria Patella. Tornando a Pasolini, la XXII edizione della rassegna è proprio dedicata al poliedrico intellettuale di Casarsa col titolo 100% Pasolini (da cui è stato pubblicato l’omonimo volume-catalogo), inaugurata il 4 settembre e aperta al pubblico fino al 2 ottobre. Sotto la cura di Mauro Carrera sono stati invitati alcuni poeti con i quali si apre il volume che raccoglie gli omaggi pasoliniani, «a guisa d’epigrafe: si va dagli acrobatici Anagrammi per Pier Paolo Pasolini di Franco Carrera alle dicotomie illuminanti de El ingenioso hidalgo… de Casa Arsa de la Delicia di Mauro Carrera, dall’intimo conflitto contemporaneo de lo stomaco in fermento fomenta disordini di Oronzo Liuzzi all’eloquente Acrostico per Pier Paolo Pasolini di Gian Ruggero Manzoni, dall’altro suggestivo acrostico Poesia non consolatoria di Giorgio Moio fino alla sincera e contraddittoria Identità di Gian Paolo Roffi, seguiti da interventi di due maestri dell’area verbovisuale: Luca Maria Patella (Cari Taglia!, con Rosa Foschi, introdotto con un breve scritto, L’umanesimo sperimentale di Luca Maria Patella, da Mauro Carrera)  e Lamberto Pignotti con Intervento invisibile. Seguono alcuni scritti letterari (del curatore ‒ Nomen omen ‒, dello scrittore spagnolo Carlos Martín ‒ Pasolini visto dalla Luna ‒ e di Tito Pioli ‒ Gli occhiali di Pasolini ‒» (Mauro Carrera, Arte in Arti e Mestieri XX+II. 100% Pasolini, ivi, p. 14). La parte più corposa, dopo alcuni saggi a firma di Guido Andrea Pautasso (Pasolini “incontra” Fantozzi: galeotto fu il calcio…), Francesco Tuscano (Guttuso, il realismo socialista l’Astrattismo. Pittura e rivoluzione in “La Rabbia”), Alessandro Zontini (Pasolini, l’arte, il cinema e Dante), è rappresentata dalla carrellata di opere in mostra (Bruno Aller, Bruno Ceccobelli, Omar Galliani, Giovanni Tommasi Ferroni, Fausto Beretti, Maria Cristina Crespo, Gianantonio Cristalli, Angelo Bianchi, Gruppo Sinestetico, Benedetta Bonichi, Marco Rigamonti, Sergio Borrini, Anna Boschi, Dario Brevi, Pietro Dente, Silvano De Pietri, Paolo Collini, Ruggero Maggi, Nadia Nava, Nero Corsa, Giovanni Fontana, Gian Paolo Roffi, Fernanda Fedi, Barbara Grossato, Valdi Spagnulo, Gino Gini, Maurizio Osti, Andrea Pellicani); dal progetto P.P.P. (Progetto Portatile Pasolini). «Il progetto nasce sui Navigli a Milano, una bella domenica mattina di primavera nello studio degli amici Fernanda Fedi e Gino Gini per i quali stavo lavorando ad una importante esposizione al Collegio Cairoli di Pavia. La ricorrenza del centenario dalla nascita di Pasolini e l’esigenza di avere una mostra pronta per partire verso qualsiasi destinazione ci si offrisse all’orizzonte mi ha spinto a concepire con loro questo piccolo progetto portatile a cui partecipano 39 artisti invitati (40 – Gino Gini)» (Carrera, ivi, p. 100). Citiamoli tutti, non altro per il valore di questo progetto espositivo che annovera alcune importanti personalità del panorama artistico italiano, scusandoci se l’elenco potrebbe sembrare come un lungo elenco della spesa: Gabriele Albanesi, Franco Ballabeni, Milena Barberis, Fausto Beretti, Carla Bertola, Angelo Bianchi, Adalberto Borioli, Claudio Calzavacca, Angelo Caruso, Giorgio Celon, Andrea Cesari, Luca Compiani, Nero Corsa, Gianantonio Cristalli, Renzo Dall’Asta, Antonio De Marchi-Gherini, Fernanda Fedi, Mavi Ferrando, Kiki Franceschi, Nunzio Garulli, Pino Lia, Nadia Magnabosco, Marilde Magni, Annalisa Mitrano, Giorgio Moio, Daniela Nenciulescu, Giacomo Nuzzo, Alvaro Occhipinti, Antonella Ortelli, Andrea Pellicani, Antonella Prota Giurleo, Carlo Alberto Rastelli, Gian Paolo Roffi, Filippo Soddu, Stefano Soddu, Antonio Sormani, Tommasina Bianca Squadrito, Alessandro Traina, Alberto Vitacchio. Il volume-catalogo si conclude con le opere che hanno partecipato al Premio riservato, come già detto, agli artisti Under 40 che quest’anno è stato intitolato all’artista Enzo Lionello Natilli, «invitato alla passata edizione della Rassegna e scomparso recentemente. nelle intenzioni della Fondazione “F. Bertazzoni” e del curatore ricordare in questa occasione l’artista e l’uomo, che ha lasciato un segno indelebile nella memoria della Rassegna e di coloro che lo hanno conosciuto» (Carrera, ivi, pp. 18-19). A conclusione di questo scritto va sottolineato che la scelta di questo omaggio pasoliniano (in sostanza di un poeta), anche con lavori artistici, dalla poesia visuale alla pittura, da parte del curatore, non già con alcune poesie o perché il curatore è un critico d’arte, non è casuale. Si ricordi che Pasolini, oltre che poeta, critico letterario, scrittore, regista e drammaturgo, si dedicò con discreti risultati anche alla pittura che, in modo particolare, soprattutto lungo gli anni sessanta-settanta, ebbe una significativa evoluzione. C’è da dire che la sua attività pittorica (più di duecento dipinti e disegni che partono però dai primi anni quaranta, in quel di Casarsa, dove il giovane Pasolini creò parallelamente alle prime poesie in friulano, che dal 14 ottobre fino al 16 aprile 2023, saranno esposti alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, a cura di Graziella Chiarcossi, Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani), spesso fu trascurata dalla critica, ma forse anche perché rimase nell’oblio, ai limiti e oscurata dalle altre attività intellettuali di Pasolini con più cassa di risonanza nell’ambiente culturale del tempo. «… ritratti, nature morte e paesaggi dal sapore fortemente intimista e familiare, fino alla serie di giovani ragazzi ritratti seduti, sdraiati o con fiori che documentano da altro punto di vista l’eccezionale sperimentazione artistica del giovane Pasolini. Un focus è dedicato all’ambiente creativo bolognese de Il Setaccio, mensile della GIL, (Gioventù Italiana del Littorio) di Bologna, tra novembre 1942 e maggio 1943), dove troviamo in particolare i disegni di Pasolini e Fabio Mauri realizzati per la rivista, a testimonianza di una forte amicizia, che fu anche frutto di continui scambi di idee, e allo stesso tempo della crescente passione di Pasolini per la storia dell’arte» (da L’iter artistico di Pier Paolo Pasolini. Una mostra alla GAM di Roma nell’autunno 2022, in «RAI-Cultura», s.d.). Read the full article
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londranotizie24 · 2 years
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Match point: la premiazione del concorso letterario
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Match point: la premiazione del concorso letterario Di Simone Platania Torna Match Point: la premiazione del concorso letterario si terrà il 18 ottobre all'Istituto Italiano di Cultura di Londra. Match Point, il 18 a Londra la premiazione del concorso letterario de Il Circolo In occasione della Settimana della lingua italiana nel mondo, l’Istituto di Cultura Italiano a Londra ospita la premiazione del concorso letterario Match Point. L’iniziativa è dell'Associazione Culturale Italiana Il Circolo in collaborazione con Londra Scrive, le riviste letterarie online Cattedrale - Osservatorio sul racconto e L'Ultimo Uomo. Il concorso è  sostenuto da The Italian Bookshop, con il patrocinio del Consolato Generale d'Italia a Londra. Aperto ai maggiorenni residenti nel Regno Unito, il concorso indetto la primavera scorsa vede un premio di 1000£ per il primo classificato e la pubblicazione del racconto sulle riviste partner dell’evento. La giuria, è composta dalla docente di italiano Olga Campofreda, dagli scrittori Benedetta Cibrario, Daniele Derossi, Marco Mancassola, Paolo Nelli e Caterina Soffici, e dall'agente letterario Isabella d'Amico.  La cerimonia di premiazione si tiene presso l’Iic di Londra, a Belgrave Square il 18 ottobre.  È possibile prenotarsi all’evento, gratuitamente, qui.  I temi del concorso: lo sport e la sfida I temi del concorso letterario Match Point nei quali si sono cimentati i partecipanti riguardano lo sport oppure in modo più ampio la sfida e i momenti decisivi. Il Match Point viene quindi inteso come quell’attimo glorioso e terribile che separa due stati opposti della vita. Per essere valutati dalla giuria i  racconti partecipanti dovevano essere di carattere narrativo (di finzione o autobiografici) e scritti in lingua italiana. Inediti, liberi da diritti, e con una lunghezza massima di 20mila caratteri spazi inclusi, il periodo per inviare il proprio scritto si è concluso a luglio. Ai tre selezionati spetta un premio pari a 1000£ per il primo posto e 500£ per il secondo e terzo. Inoltre ii tre racconti selezionati vinceranno un’esperienza di editing professionistico curato da Londra Scrive. ... @ItalyinLDN Continua a leggere su Read the full article
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justmythings-stuff · 2 years
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ma benedetta teoricamente in che periodo di tempo avrebbe rifatto il seno?
Lo scorso anno. Se non sbaglio in primavera.
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La Goggi interpreta 'Fai rumore' di Diodato, il cantautore si commuove e la ringrazia via social
Loretta ‘fa rumore’ . Nell’ultima puntata del suo show ‘Benedetta Primavera’ in onda venerdì scorso in prima serata su Rai 1, l’intramontabile Goggi ha scatenato un’emozione collettiva, in studio e non solo. A toccare particolarmente il pubblico è stata l’interpretazione del brano ‘Fai rumore’ del cantautore Diodato che, con questa canzone vinse il Festival di Sanremo nel 2020.  La performance…
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