Tumgik
#autopubblicazione
aitan · 8 months
Text
Ma possibile che ancora nessun editore abbia pensato di farne un'edizione cartacea vendibile in libreria per tutti i vecchi incazzati che pensano che ha ragione il generale, ma loro no, non comprano mai libri online?
In fondo, tanti editori sono già abituati a pubblicare libri di m****.
Un pezzo in più, un pezzo in meno..., sempre là stiamo. Nello stesso mare che ci arriva fino al collo.
11 notes · View notes
bagnabraghe · 2 months
Text
Piuttosto concreto il pericolo che l’allostoria nostrana fallisca il suo pieno inserimento nel canone postmoderno italiano
La modalità di pubblicazione digitale con cui le collane di Delos e Tombolini (o anche Kipple) hanno diffuso lo steampunk italiano, ha fatto sì che, chiusi i canali editoriali tradizionali in seguito all’esaurimento dell’interesse presso il pubblico, per quanto settoriale, nei confronti dell’ucronia pura, in questi ultimi anni la produzione allostorica in realtà restasse sempre costante nel…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
adrianomaini · 2 months
Text
Piuttosto concreto il pericolo che l’allostoria nostrana fallisca il suo pieno inserimento nel canone postmoderno italiano
La modalità di pubblicazione digitale con cui le collane di Delos e Tombolini (o anche Kipple) hanno diffuso lo steampunk italiano, ha fatto sì che, chiusi i canali editoriali tradizionali in seguito all’esaurimento dell’interesse presso il pubblico, per quanto settoriale, nei confronti dell’ucronia pura, in questi ultimi anni la produzione allostorica in realtà restasse sempre costante nel…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
oubliettemagazine · 1 year
Text
Intervista di Emma Fenu a Loriana Lucciarini, autrice diventata indipendente per scelta
Intervista di Emma Fenu a Loriana Lucciarini, autrice diventata indipendente per scelta
Loriana Lucciarini è un’autrice romana e vive in provincia di Viterbo. Spazia tra romance, fantasy, favole, approfondimento sociale, mainstream, poesia. Loriana Lucciarini Curatrice di progetti solidali, scrive per le testate web de Gli Scrittori della porta accanto, Cultura al femminile, Protagonista donna. Negli anni ha pubblicato oltre venti titoli. Il Sussurro del Lago, thriller psicologico,…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
divulgatoriseriali · 2 years
Text
Self Publishing: cos'è e come funziona?
Primo articolo della nuova rubrica #SelfPublishing!
Con il termine self publishing, in italiano ”autoedizione”, s’intende la possibilità di pubblicare un libro (o un’altra opera editoriale) senza l’intermediazione e la selezione di un editore. Autopubblicarsi era impensabile fino a qualche decennio fa, eppure oggi possiamo vantare della nascita del self-publishing e di tutto ciò che comporta. Vediamolo meglio. (more…)
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
abbattoimuri · 2 years
Text
Cosa succede dopo che hai finito di scrivere il tuo libro?
Cosa succede dopo che hai finito di scrivere il tuo libro?
Mi è stato chiesto di parlarne e vi dico quello che so sulla materia. Non sono una professionista ma vi spiego quel che so sul mondo editoriale. Su quello che si intende per correzione bozze e per l’editing, sull’impaginazione, la grafica e la copertina. Se hai scritto il tuo bel libro, dopo aver fatto le correzioni che ti suggerisce il tuo programma di videoscrittura, hai alcune possibili…
View On WordPress
0 notes
giullia-jung-art · 2 years
Text
Tumblr media
Ho già pubblicato altri libri ma questa volta mi sento estremamente a disagio nel mostrarlo al mondo. Finché si tratta di libri illustrati, soprattutto per bambini, ne vado orgogliosa (abbastanza 😅). Disegnare cose carine e coccolose è il mio mondo. In questo caso, però non ho assolutamente alcuna esperienza. Non ho studiato per questo e non mi ritengo capace di scrivere (sono negata con le descrizioni in particolar modo xD). Ogni volta che mi frulla una storia per la testa, sento l'esigenza di doverla scrivere. Non ricordo neanche quanti anni fa ho abbozzato questa storia, avevo anche provato a farne un webtoon ma non so fare neanche i fumetti 🙈 Ho passato anni a modificarla e rileggerla, ma so che non potrò mai renderla perfetta così ho deciso di fermarmi e di pubblicarla così com'è. Se vi va di leggere questo racconto, lo trovate su amazon https://www.amazon.it/dp/B09YMCVC4X I primi 5 capitoli sono disponibili su wattpad :) https://w.tt/3tVcyxV
1 note · View note
academypediait · 1 year
Text
Cosa Sono Le Riviste ad Accesso Aperto e Come Possono Aiutare Gli Specialisti di Technology Watch ?
introduzione   Poiché la quantità di conoscenze scientifiche pubblicate online continua a crescere, può essere difficile sapere dove cercare informazioni affidabili .   Le riviste ad accesso aperto sono un ottimo modo per accedere a ricerche credibili e aggiornate nel tuo campo di s [...] https://is.gd/4VdfDo
Tumblr media
#business #communication #data #education #ict #information #intelligence #technology - Created by David Donisa from Academypedia.info
0 notes
questouomono · 8 months
Text
Questo uomo no, #136 - Quello che lui è l'erede di Giulio Cesare
*
Tumblr media
Impazza la solita inutile ipocrita polemica su un libro scritto da un generale dell'esercito e pieno delle opinioni più discriminanti che si possano immaginare. E non è difficile immaginarle, visto che buona parte dell'opinione pubblica italiana le condivide. Ovviamente "condannare" l'autore di questa autopubblicazione non serve a nulla; uno vale l'altro, e di gente che la pensa in questo modo è piena l'Italia. È molto più difficile, come diceva una nota condottiera di persone che non aveva bisogno di divisa, "chiamare le cose col loro nome".
Gli stralci del libro che i giornali fanno a gara a pubblicare non si soffermano molto a lungo nell'analisi, né il più delle volte hanno gli strumenti per farla - o il coraggio di portarla fino in fondo. Come sa bene chi lavora con le questioni di genere e le discriminazioni, l'uso violento che si fa nel libro della parola "normale" è uno degli strumenti discriminanti più noti, longevi ed efficaci: confondendo il normale con il generale (la cosa si tinge di un sinistro umorismo) i più confondono "quello che è giusto che accada" con "quello che accade più di frequente". Se lo fanno o meno in malafede è un loro problema morale, ma che questa confusione ancora regni sovrana nella pubblica opinione è un problema etico.
Prendiamo a esempio l'omosessualità. In natura le specie fanno, riguardo il genere, la qualunque: sono ormai accertate scientificamente omosessualità e transgenderismo in numerose specie; in più, per molte specie è del tutto naturale avere individui che cambiano genere durante la loro vita, anche più volte a seconda delle condizioni ambientali, come sono naturali ogni tipo di comportamento e organizzazione sociale, dalla monogamia a vita al branco indistinto nel sesso e nell'accudimento. Quindi, per quanto certamente comportamenti non generali, sono certamente naturali. Il fatto che alcuni di questi comportamenti non siano numericamente la maggioranza, in natura non conta nulla: alla natura interessa mantenere alto un tasso di diversità, quindi anche se certamente l'omosessualità (e, già che ci siamo, il transgenderismo) non è il comportamento di maggioranza, è una naturale costante presenza. Esattamente come accade nella specie umana.
La parola normale - dovrebbe bastare il vocabolario - significa invece che c'è una norma, una regola; e questa regola, com'è oramai scientificamente accertato, in natura non c'è. Nessuno nega che, per molte specie, l'eterosessualità è necessaria alla riproduzione della specie, e infatti rimane il comportamento della maggioranza; ma questa non è una regola, e soprattutto non elimina né discrimina gli altri casi riguardo il genere. In nessuna specie non umana è stato osservato accanimento di qualsiasi tipo contro gli individui non etero. Che esistano individui non eterosessuali, o che non siano interessati alla riproduzione, non ha finora mai compromesso l'esistenza di nessuna specie. Per quello che scientificamente sappiamo, le specie scompaiono per violente o coatte modificazioni dell'habitat naturale o perché altre specie (di solito quella umana) le sterminano per i loro motivi privati. Di norma in natura ce n'è una sola: preservare le diversità e farne sempre accadere un certo numero, non maggioritario ma necessario. Un po' come in quel comportamento sociale che si è inventato la specie umana e che ha chiamato democrazia.
Socialmente le norme, le regole che descrivono cosa è normale e cosa non lo è, sono invenzioni del tutto umane che cambiano molto frequentemente, come qualsiasi storico o sociologo non in malafede può confermare. Non sono affatto naturali ma sociali: vengono usate dalle organizzazioni umane, grandi e piccole, per mantenersi nel tempo. Il normale è quindi ciò che serve a preservare nel tempo un certo gruppo sociale in una posizione di potere, o quantomeno rilevante e identitaria; ignorando, più o meno consapevolmente, che la normalità cambia continuamente proprio per adeguarsi ai continui cambiamenti sociali, e che il perenne atteggiamento nostalgico di valori e mondi che realmente non sono mai esistiti è il sintomo di una completa inadeguatezza - eufemismo per ignoranza - di sé e dell'idea del mondo che si ha.
Chi pensa, com'è scritto in quel libro autoprodotto di cui in questi giorni si parla tanto, che il comportamento non etero (un esempio tra i tanti) sia non normale, mostra diverse cose: 1) ignoranza di fronte a come funziona la natura, compresa la specie umana; 2) ignoranza dei comportamenti sociali più efficaci che, in natura come nelle situazioni non naturali costruite dall'uomo, prescrivono sempre la salvaguardia delle diversità e delle differenze; 3) una sostanziale debolezza ideologica di fondo, nel sentirsi attaccati dalla presenza di queste minoritarie diversità che, pur avendo gli stessi diritti di qualsiasi altro gruppo sociale, non sono una minaccia né per la specie né per le istituzioni artificiali create dalla specie umana; 4) una profonda debolezza personale, nel creare la figura immaginaria di "eroe" di valori del passato con illustri predecessori, fingendo o non rendendosi conto che: 4a) non c'è nessun eroismo nell'appartenere alla maggioranza delle persone etero, e in più in una posizione sociale di grande rilevanza e potere; 4b) non c'è nessun eroismo nel professare "valori" antiscientifici, antistorici e antisociali come quelli descritti e sostenuti nel libro autoprodotto di cui si parla tanto; 4c) quelli di cui si parla sono "valori" che la società ha rigettato innumerevoli volte nella sua storia, essendo appartenuti periodicamente a ideologie genericamente appellabili come autoritarie (dai vari colori, dal nero al rosso al verde all'arancione) e che hanno tutte perso irrimediabilmente le loro guerre - visto che parliamo di un autore di libro che ha un altissimo grado militare - e i cui attuali esponenti politici devono continuamente fare acrobazie per non farsi rinfacciare l'adesione a quei valori - visto che un ministro di destra è stato costretto a destituire l'autore di questo libro autoprodotto e a dissociarsene pubblicamente.
Queste debolezze, queste opinioni fragili come la maschilità che le produce, sono alla base di quella imbarazzante credenza che caratterizza le persone più ignoranti e impaurite (se non in malafede) di fronte alle questioni di genere sollevate da soggettività che reclamano i loro sacrosanti diritti umani: la dittatura delle minoranze. Un ridicolo ossimoro che è la giusta sintesi di secoli di varie ideologie di gruppi politicamente o ideologicamente conservatori o reazionari, che per giustificarsi hanno sempre bisogno di raccontarsi sotto attacco di qualcosa, di instillare paure invece di diffondere consapevolezze.
In più, visto che sono soprattutto le persone più convinte di questi "valori" sostanzialmente disumani a sostenersi con serietà, è quasi inevitabile che personaggi come l'autore di questo libro autoprodotto si coprano di ridicolo: l'autore si professa infatti, tra le altre cose, erede di un Giulio Cesare che, oltre a scrivere molto meglio di lui, oltre a essere militarmente decisamente più preparato ed esperto di lui, sessualmente tutto era tranne che quello che oggi intendiamo - e l'autore del libro autoprodotto intende - con "uomo etero". Giulio Cesare probabilmente, di un uomo che professa queste opinioni deboli e ignoranti ne riderebbe di gusto, anche perché saprebbe che al rango di generale, nel suo mondo, non arriverebbe mai. Noi invece, suoi contemporanei, ce ne preoccupiamo, perché a quel rango ci è arrivato ed è ben spalleggiato da molte altre persone. Cosa che è sintomo di altri fenomeni sociali molto preoccupanti.
Questo uomo no.
P.S. per chi volesse una bibliografia in merito, può cominciare da questa. Buone letture.
17 notes · View notes
easily-ecommerce · 16 days
Text
Tumblr media
Che cos'èSelf Pubblishing
Il self-publishing è un metodo di autopubblicazione che consente agli autori di pubblicare i propri libri senza l'intermediazione di un editore. Questa pratica si basa sull'utilizzo di piattaforme online che permettono agli scrittori di creare e mettere in vendita le proprie opere. Le transazioni avvengono principalmente tramite internet, sebbene in alcuni casi possano coinvolgere anche punti vendita fisici, come le librerie, che si occupano di gestire gli ordini e la distribuzione fisica dei libri. Gli autori hanno inoltre la possibilità di acquistare copie dei propri libri tramite le piattaforme online e di distribuirle autonomamente attraverso altri canali di vendita.
Il self-publishing rappresenta una significativa evoluzione nell'industria editoriale, consentendo agli autori di avere un maggiore controllo sul processo creativo e decisionale riguardante le proprie opere. Questa pratica non riguarda solo il settore librario, ma si estende anche ad altri campi culturali come il teatro e la musica. La sua crescente popolarità dimostra la volontà degli artisti di esplorare nuove modalità di diffusione e commercializzazione delle proprie creazioni, senza dover necessariamente seguire i tradizionali canali editoriali.
Come pubblicare senza un'editore
Scrittura e pubblicazione senza l'intervento di un editore sono diventate pratiche sempre più diffuse grazie ai siti di self-publishing. Questa modalità permette di superare le tradizionali barriere all'ingresso nel mondo dell'editoria, consentendo a un numero molto più ampio di autori di condividere le proprie opere con il pubblico. Secondo quanto riportato da Wikipedia, negli Stati Uniti il numero di libri autopubblicati è almeno triplo rispetto ai titoli pubblicati da case editrici tradizionali, dimostrando un cambiamento significativo nel settore editoriale.
La crescente popolarità del self-publishing ha contribuito a ridurre il monopolio che un tempo era detenuto dagli editori tradizionali in termini di pubblicazione di libri. Questo fenomeno presenta interessanti analogie con l'evoluzione del giornalismo, dove l'emergere e la rapida crescita dei blog hanno offerto alternative alle fonti di informazione tradizionali, diventando una risorsa importante per i lettori alla ricerca di contenuti diversificati. 
Il self-publishing ha aperto nuove opportunità per gli scrittori di condividere le proprie storie e conoscenze con un pubblico più vasto, ridefinendo il panorama editoriale e offrendo nuove prospettive sia agli autori emergenti che a coloro che desiderano esplorare forme alternative di pubblicazione.
Il self-publishing rappresenta una forma innovativa e liberatoria di espressione artistica, consentendo agli autori di condividere le proprie idee e la propria creatività senza vincoli economici e editoriali. A differenza del vanity publishing, che spesso comporta costi eccessivi per gli autori in cambio della pubblicazione dei loro libri, il self-publishing offre una via più accessibile e autentica per portare le proprie opere alla luce.
Uno degli aspetti più interessanti del self-publishing è la possibilità per gli autori di gestire direttamente la distribuzione delle proprie opere, acquistando copie per sé stessi e per gli altri. Questo apre la porta a iniziative creative come la vendita personale durante eventi o presentazioni, analogamente a quanto fanno le band indipendenti nel mondo della musica attraverso concerti e vendita diretta di CD. 
Inoltre, il self-publishing favorisce una maggiore autonomia creativa e decisionale da parte degli autori, permettendo loro di avere un controllo totale sul processo di pubblicazione e di promozione dei propri libri. Questo modello rispecchia una tendenza più ampia verso l'empowerment degli artisti e dei creativi, consentendo loro di raggiungere il proprio pubblico in modo diretto e senza intermediari. 
L'approccio trasparente e accessibile del self-publishing si contrappone all'opacità e ai costi spesso esorbitanti del vanity publishing, ponendo l'accento sull'importanza della libertà espressiva e della democratizzazione dell'editoria. Questa forma di pubblicazione autogestita offre agli autori la possibilità di far sentire la propria voce senza dover affrontare barriere economiche o editoriali, promuovendo la diversità e la creatività nel panorama letterario contemporaneo.
Il self-publishing si fonda su principi fondamentali che mettono il potere creativo direttamente nelle mani dell'autore. Questo approccio permette all'autore di mantenere il controllo totale sui diritti di copyright e di sfruttamento commerciale del proprio lavoro. Inoltre, l'autore si occupa personalmente del marketing, della promozione e della distribuzione della propria opera, eventualmente avvalendosi dei servizi offerti dalla piattaforma di self-publishing scelta. 
Nel self-publishing puro, non è richiesto all'autore di cedere, neanche temporaneamente, i diritti di sfruttamento commerciale della propria pubblicazione. Questo significa che non sono previsti contratti di edizione a tempo. In Italia, grazie ad un accordo con l'agenzia italiana ISBN, il sito di self-publishing Ilmiolibro ha reso possibile per gli autori registrare un codice ISBN in modalità "author's publishing" senza dover necessariamente coinvolgere un editore. 
Questa pratica consente all'opera di essere catalogata come "pubblicata da un autore", eliminando l'obbligo di indicare un editore come responsabile della pubblicazione. Grazie a questa innovazione, gli autori godono di maggiore libertà e autonomia nel processo di pubblicazione dei propri lavori.
Self Pubblishing e stampa digitale
Il self-publishing, reso possibile grazie alle innovazioni tecnologiche nei processi di stampa dei libri, rappresenta una vera rivoluzione nel mondo editoriale. Grazie all'evoluzione della stampa digitale, stampare libri con un'ottima qualità, a prezzi ridotti e in quantità limitate è diventato più accessibile che mai.  La stampa digitale consente la stampa di libri on demand, ovvero su richiesta, senza la necessità di sostenere ingenti investimenti iniziali per produrre grandi quantitativi. Questa metodologia non solo permette di stampare solo ciò che è richiesto, ma elimina anche i costi legati al mantenimento di copie in magazzino e riduce gli sprechi associati allo smaltimento delle copie invendute.  Le imprese di self-publishing adottano un sistema di web to print che offre agli utenti la possibilità di stampare un libro direttamente da un sito web e riceverlo comodamente a casa, già stampato e rilegato. Questo approccio innovativo consente di pubblicare un libro senza dover necessariamente coinvolgere un editore o una tipografia tradizionale, offrendo agli autori una maggiore libertà creativa e un controllo totale sul processo di pubblicazione. Fonte IlMioLibro modificato e adattato da Martino Masu 
0 notes
occhidibimbo · 1 year
Text
Per me scrivere è quasi un'esigenza, un istinto forte, incontrollabile. Ho scritto "Da grande" e "Bimbo da grande" perché sentivo il bisogno di fare ironia su certi comportamenti degli adulti, oltre a svelare qualche desiderio di quando ero piccola, o raccontare frase sentite dire dai bambini, da mia figlia, da mia nipote. Ho scritto "Chissà..." durante un viaggio in treno, mentre "scappavo" da una esperienza difficile. Poi sono arrivate le "Filastrocche da mangiare", testi ritmici, dovevano essere canzoni, ma poi il progetto si è arenato ed è nato un libro. Ho scritto storie che parlano di amicizia: "Il mio amico pi", "Io e lei". In una società che vede crescere l’individualismo come “valore” di molti, credo che l’amicizia sia qualcosa di fondamentale, un sentimento che si avvicina molto all’amore, e tende a fondersi con esso. Penso che l’amicizia sia un aspetto della vita molto importante anche per i bambini, e i libri per bambini sono uno degli strumenti ideali per affrontare le piccole-grandi problematiche che ne possono derivare, così come gli aspetti più belli e gioiosi. E l'amicizia è anche presente nel mio ultimo libro "La tela di Leo", che parla di un ragno creativo deriso dagli altri, una storia per me speciale perché è nata da un incontro probabilmente voluto dal destino, quello con Paola Pappacena, l'illustratrice che si è prestata a seguirmi nel viaggio di autopubblicazione del libro, passo dopo passo, credendoci fermamente. Una esperienza che mi piacerebbe ripetere, ma forse è presto per dirlo. In ogni caso continuo a scrivere: racconti, storie, poesie, articoli di musica, quello che arriva alla mente, ma soprattutto al cuore. Marinella Barigazzi  "Da grande" - "Bimbo da grande" (Lapis Edizioni) "Chissà..." Kite Edizioni "Il mio amico Pi" "Filastrocche da mangiare" (Valentina Edizioni) "Io e lei" (Lo Stampatello) "La tela di Leo" (NoBorders) Segui Marinella Barigazzi sul suo sito web.
0 notes
Photo
Tumblr media
Molto più spesso sento parlare di differenza tra self pubbliscer e autore indipendente. Io non sapevo che ce ne fosse una, quindi ho fatto delle ricerche. Onestamente, ho faticato a trovarla. Dalla Trecani: (self publishing) s. m. inv . 1. Forma di editoria che mette a disposizione degli autori una serie di servizi a pagamento, in particolare di tipo informatico, per produrre e promuovere le loro opere. 2. Pubblicazione a stampa, edizione a proprie spese di un proprio testo, al di fuori dei circuiti dell’editoria tradizionale; autopubblicazione. Autopubblicarsi v. intr. pron. Editare a proprie spese un proprio testo, anche ricorrendo a servizi editoriali specializzati. ◆Umberto Eco li chiamava APS, scrittori a proprie spese. Credo che essere autore indipendente sia semplicemente la traduzione italiana del Self pubblisher. Ossia colui che si pubblica da solo. Da non confondersi con l'editoria indipendente. Ci sono autori che lavorano sono e si auto pubblicano diventando un marchio/un brand. Cosa significa brand nel dettaglio? È il "marchio" di un prodotto o di una linea di prodotti. Da non confondersi con la marca. Prendiamo come esempio la Ferragni nota influcer che ha creato un logo, ha creato degli accessori e dei prodotti di cosmesi costruendo il suo brand. Averene uno che si distingue è molto importante. Nel caso della Ferragni il logo che rappresenta la marca è un occhio ( che a me non piace) particolare e originale apposto sui prodotti. Brand è la marca e il marchio è il logo. Il marchio, è l’ambasciatore dei valori del brand, è il mezzo tramite cui si associa la reputazione al prodotto. Il marchio di "un’azienda" deve essere semplice e riconoscibile perché non deve essere confuso con quello di nessun altro. E perché deve stare bene in tutti i possibili contesti (sul prodotto, sul materiale pubblicitario, sui gadget promozionali). Esistono diversi tipi di logo, ma lo scopo per fare marketing è sempre lo stesso: far associare al consumatore quel prodotto a quei determinati valori. Segue nei commenti... #selfpublishing #autoreitaliano #autoreindipendente #brand #marchio #logo #marca https://www.instagram.com/p/CliKtiHoes3/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
marinagalatioto · 4 years
Video
Oggi vi chiedo un aiuto e una collaborazione! Sto facendo un sondaggio con gli scrittori e scrittrici. Spiego nel video cosa mi piacerebbe ricevere da voi. Per chiunque risponderà, una volta completato il sondaggio una piccola sopresa, che vi svelerò solamente alla fine!!! Spero rispondiate in molti, ancora grazie! un abbraccio virtuale . . . 🅂🄴🄶🅄🄸🄼🄸 @marinagalatiotoscrittrice . . . #aspirantiscrittori #scrittoriesordienti #scrivere #amoscrivere #ioscrivo #scriveresempre #scrittoriemergenti #selfpublishing #autopubblicazione #autopubblicare #instacoach #imparare #mestieredellascrittura #ilmestierediscrivere #scriveresempre #comepubblicareunlibro #pubblicare #trovareuneditore #comeaveresuccesso #comemigliorare ##mercoledìdellautore #digitalinfluenceritalia #bookinfluencer #amoilibri #milanogram #video #selfie #viralvideo (presso Italy) https://www.instagram.com/p/CA-MXG5IYgC/?igshid=19b07dm66qk81
1 note · View note
almares · 4 years
Text
DIECI motivi per auto-pubblicarsi
1 Scrivere non è il nostro lavoro! Credo che questo si possa affermare nella maggior parte dei casi: scriviamo per passione, non perché si possa farne uscire uno stipendio con il quale mantenersi. Cercare un editore può rivelarsi faticoso, e considerando che tale ricerca è anche un'attività ben lontana dalla passione che ci spinge a scrivere…
2 Il marchio di un editore non è sempre sinonimo di qualità. Ultimamente - diciamo negli ultimi anni- gli editori nascono e muoiono con facilità, e non tutti svolgono la propria attività con le giuste dosi di serietà e competenza; questo è anche uno dei motivi per cui, comunque, l'eventuale ricerca dell'editore giusto è qualcosa di lungo e complesso.
3 Non necessariamente un libro con marchio ha più successo di un libro autoprodotto. Ho seguito le classifiche per qualche anno, cercando di farmi un'idea… Ho visto self spopolare e libri editi praticamente invisibili. Ovviamente, ho visto anche l'esatto contrario. Altrettanto ovviamente, rimanendo in tema di esordienti e misconosciuti, si tratta sempre e comunque di uno "spopolare" confinato nel web.
4 A volte i libri auto-pubblicati vengono notati da grossi editori…
5 …in genere, anche nei casi di cui sopra, il successo di detti libri non aumenta.
6 Alcune piattaforme per auto-pubblicazione permettono di scegliere se dare o meno l'esclusiva del proprio libro, pagano all'autore fino al 70% del prezzo di copertina, danno la possibilità di mettere e togliere dal commercio il proprio libro in piena autonomia… Esiste un editore ci lascia tutta questa libertà a condizioni altrettanto vantaggiose?
7 Diamo all'editore buona parte dei guadagni e gli cediamo la nostra opera. In cambio di cosa? Spesso i piccoli editori non offrono editing, a volte lo fanno con poca serietà, a volte le copertine e l'impaginazione non sono poi granché… Ribadisco ancora una volta, sicuramente c'è qualche perla rara, ma il punto è: abbiamo davvero così tanto tempo da dedicare alla ricerca di tale "perla"?
8 Gli editori che davvero possono distribuire i libri in modo tale da farci avere successo sono pochi e sono snob. Inviare loro i nostri dattiloscritti vuol dire, nella maggior parte dei casi, non ricevere nemmeno una risposta.
9 Conosco una manciata di persone che, pur saltando fuori dal nulla come ora anch'io mi accingo a fare, hanno pubblicato con i colossi di cui sopra. E sono sicura di una cosa: se riportassi i loro nomi, la maggior parte di voi non avrebbe comunque idea di chi stiamo parlando. L'opinione che mi sono fatta è che sì, a volte anche i grandi pubblicano noi "piccoli", ma non investono mai su di noi: rimaniamo comunque quelli "da ordinare", non presenti in libreria e non pubblicizzati.
10 Alla fine di editori piccoli e buoni ne ho conosciuti, quindi non voglio scoraggiare chi è nel pieno della ricerca che io ho abbandonato. Non ho trovato quello giusto per me, e per un bel po' ho semplicemente lasciato perdere… L'idea di auto-pubblicarmi mi piace perché posso farlo subito, ora che davvero ho questa strana voglia di farmi leggere. Mi piace perché posso tirarmi indietro. Mi piace perché ho scelto la mia editor e la mia copertina. L'auto-pubblicazione è la mia scelta per tutte le ragioni che ho esposto, ma resta, soprattutto, una scelta mia.
3 notes · View notes
rabolas · 4 years
Text
Nel nome del padre o della madre
Nel nome del padre o della madre. Quanto il nome dell'autore vi indirizza nella scelta del libro?
Scrivo questo post per condividere qualcosa della mia storia di scribacchino. Sto pubblicando, auto-pubblicando ovviamente, la mia raccolta di racconti brevi, alcuni dei quali si trovano su questo blog.
Nel completare la scheda su Amazon KDP sono arrivato al fatidico campo Autore Nome e Cognome, e mi sono posto una domanda: quanto conta il nome di un autore nel persuadere a comprare un libro?
View On WordPress
2 notes · View notes
malvasy · 2 years
Video
Accento o apostrofo? #scrittoriindipendenti #scrittori #scrittoriemergenti #comescrivereunlibro #autoriindipendenti #autoriemergenti #tutorial #imparaconinstagram #lacostellazionedilibri #selfpublishing #autopubblicazione #editing #scriverechepassione #amoscrivere #scrittura #scriverelibri #scrivere #scrivereunromanzo #errori #grammaticaitaliana #orrorigrammaticali #ortografia #accento #apostrofo https://www.instagram.com/p/Ca7MNX5D6TD/?utm_medium=tumblr
0 notes