Tumgik
#La Regina degli Uomini Pesce
cinemaquiles · 28 days
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Mad Max com Death Race e Lovecraft: "A rainha dos homens peixe" (1995)
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weirdesplinder · 4 years
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Romanzi rosa contemporanei con eroine imperfette
Salve a tutti, eccomi con un nuovo post dedicato a una nuova lista di libri che mi è stata richiesta. E’ facile trovare romanzi rosa dove l’eroe maschile ha dei gravi difetti fisici come degli arti amputati o cicatrici di guerra, o traumi psicologici, o soffre di malattie croniche, oppure altri tipi di handicap, mentre è molto più difficile trovare dei libri rosa dove sia l’eroina femminile ad avere queste caratteristiche e nonostante questo riesca a trovare l’amore… Ancora più difficile se cerchiamo dei libri rosa contemporanei, non storici e in italiano. Credetemi in questo caso diventa quasi impossibile. Mi chiedo perché sia così? Questa sorta di maschilismo letterario in questo tipo di trame esiste perché rispecchia la realtà, e quindi un maschilismo reale che lo scrittore si limita a dipingere? Oppure è un preconcetto presente nella mente dello scrittore di romanzi rosa? E’ più facile che una donna accetti questo tipo di problemi/difetti in un uomo, che non un uomo in una donna, veramente o è solo un’idea sbagliata che oggigiorno sarebbe meglio sfatare? Vorrei sentire le vostre opinioni in merito.
Non nascondo poi come mi abbia rattristato vedere che invece in lingua inglese sia più facile trovare romanzi rosa con questo tema, che i problemi siano del personaggio femminile e non maschile resta raro, ma non come da noi. Tenete conto che io sto parlando in ambito romanzi rosa contemporanei, non storici, e non romanzi di altro genere, se allarghiamo il cerchio è possibile trovare più romanzi che parlino di disabilità, ma restano pochi, è un tema più trattato da libri autobiografici, o comunque non fiction, che fiction. Eppure ho accettato la sfida e ho trovato alcuni titoli che corrispondono alla richiesta: ’libri rosa contemporanei con eroina con problemi fisici o mentali’, sono pochini purtroppo, se voi ne conoscete altri elencateli pure nei commenti.
Iniziamo con dei libri recenti:
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La matematica dell'amore di Helen Hoang
Stella Lane pensa che la matematica sia l'unica legge che regoli l'universo. Nel suo lavoro si serve di algoritmi per prevedere gli acquisti dei clienti, e questo le ha assicurato più denaro del necessario ma l'ha privata di un minimo di esperienza con gli uomini. Non aiuta il fatto che Stella sia affetta da Asperger e che i baci alla francese le ricordino uno squalo che si fa pulire i denti da un pesce pilota. La soluzione per i suoi problemi è una sola: fare molta pratica, con un bravo professionista. Ecco perché assume un gigolò, Michael Phan, un vero esperto nel settore, che accetta di guidarla in un articolato programma di lezioni: dai preliminari alle posizioni più ardite. In poco tempo Stella non solo impara ad apprezzare i suoi baci, ma anche tutte le altre cose che Michael le fa provare, e la loro “insensata” collaborazione inizia ad assumere uno strano senso, tanto da insinuare in lei il sospetto che l'amore sia la logica da seguire…
Irresistibile di Rachel Gibson
A causa di un'infanzia infelice Georgeanne Howard (soffre di dislessia) ha cercato la protezione di un marito ricco, molto più vecchio di lei. Ma al momento delle nozze si rende conto di non poter sposare un uomo che non ama. Così lo abbandona all'altare e per fuggire chiede l'aiuto di uno degli invitati, John Kowalsky, superstar dell'hockey. E troppo tardi questi si accorge di aver dato un passaggio proprio alla promessa sposa del proprietario della sua squadra. Ora vuole liberarsene, ma non prima di aver sfogato l'improvvisa passione che li sta travolgendo. Sette anni più tardi, John incontra di nuovo Georgeanne a una cena di beneficienza, scoprendo che da quella lontana notte è nata una figlia. Determinato a divenire parte della loro vita, dovrà però affrontare il boss e mettere a rischio la propria carriera…
Butterfly Tattoo di Deidre Knight
Rebecca, un’ex celebrità rimasta ferita in seguito all’attacco di un fan pazzo, si è ritirata dalle scene, certa che nessuno potrà mai guardare oltre il suo aspetto sfigurato. La scintilla tra lei e Michael giunge inattesa, così come il legame quasi mistico con la figlia. Per la prima volta, tutti e tre si trovano costretti a esaminare le loro cicatrici alla luce dell’amore. Ma fidarsi è difficile, soprattutto quando non sei sicuro a cosa credere quando ti guardi allo specchio. Alle cicatrici? O alla verità?
9 novembre di Coleen Hoover
È il 9 novembre quando, durante un pranzo con il padre, Fallon incontra Ben per la prima volta. È un giorno speciale per lei, non solo perché sta per trasferirsi da Los Angeles a New York, ma anche perché ricorre l’anniversario dell’evento che ha segnato per sempre la sua vita, il terribile incendio che le ha lasciato cicatrici su gran parte del corpo, impedendole di continuare la sua carriera da attrice.
Passiamo poi ad alcuni titoli più vecchi e di difficile reperibilità, li potete trovare solo nell’usato:
La canzone delle stelle di Sandra Canfield
La sedicenne AmyAnn è diventata improvvisamente sorda a causa di un incidente. Arrabbiata ed impaurita ha bisogno di aiuto per imparare come affrontare quel nuovo mondo silenzioso e in suo soccorso arriva Claire Rushing insegnate e artista. Sorda dalla nascita Claire intende mostrare ad Amy che può fare tutto nonostante la sua sordità, eccetto forse riuscire ad avere una relazione seria con un uomo non sordo. Infatti Claire è rimasta scottata in amore e non intende cadere di nuovo per l’uomo sbagliato, come Nash Prather…
Altalena di cuori di Sally Mandel L’amore… un sentimento profondo ed esclusivo che fa battere forte forte il cuore, un sentimento negato a Sheila, il cui cuore, troppo fragile a causa di un difetto congenito, viene messo a rischio anche dalla minima emozione. Ma quando Fred entra improvvisamente nella sua vita, fino a quel momento solitaria e triste, anche per Sheila si apre la porta della felicità… ma a quale prezzo?
Dietro al cancello di Alison Fraser Per la prima volta in vita sua, Adam Carmichael è innamorato. Fuggito a Hollywood, dove conduce una vita dissoluta con l’amante di turno, è ossessionato da Serena, il ricordo di lei lo tormenta, e ben presto si arrende all’evidenza di questo sentimento nuovo ed esaltante. Lui, il celebre scrittore, cinico e libertino, è caduto nella trappola di quegli occhi di giada. Occhi perduti nel sogno, occhi che guardano ai confini della realtà cercando i fantasmi di un passato che sarebbe meglio dimenticare. Serena, chiusa nel suo mondo di silenzio e d’ombre, è prigioniera di un segreto angoscioso e Adam sa che solo lui, con il suo amore, può aiutarla a uscire da quella gabbia…
Figli di un Dio minore di Mark Medoff (questa in realtà è una sceneggiatura, non un romanzo, ma è stata pubblicata anche come libro) ll dramma racconta la complicata storia d'amore tra James Leeds, un carismatico insegnante in una scuola per non udenti, e Sarah Norman, una ragazza sorda molto intelligente che lavora come bidella nella scuola.
La luce nella piazza di Elizabeth Spencer Margaret Johnson è in vacanza a Firenze con la figlia Clara, che si innamora di un giovane del luogo, Fabrizio Naccarelli. Margaret lascia che la figlia frequenti il fiorentino, ma quando si rende conto della serietà dei sentimenti dei due giovani la donna si pente di aver lasciato che le cose andassero così avanti. Infatti, pur avendo ventisette anni, Clara è ritardata mentalmente a causa di un violento colpo al capo subito da bambina. Margaret porta via la figlia da Firenze per cercare di farle dimenticare Fabrizio, ma nessuna delle due riesce a godersi Roma, dato che Clara si strugge per la nostalgia e la madre si rende conto che la frequentazione con Fabrizio ha fatto maturare la figlia che forse può vivere una vita più piena di quella che aveva creduto possibile. Resta solo un problema. Deve dire la verità a Fabrizio e alla sua famiglia che credono Clara solo un poco troppo ingenua… oppure tacere per la felicità della figlia?
Alcuni titoli fantasy:
Signore dell'abisso (Royal House of Shadows Vol. 4) Di Nalini Singh Per salvarli da un oscuro stregone che li vuole morti, il re e la regina di Elden nascondono i quattro figli negli angoli più remoti del regno. Solo un segnatempo magico collega gli eredi alla Casa Reale, e ora il tempo per riconquistare ciò che è loro per diritto di nascita sta per scadere… Micah non ricorda il suo passato,il regno di Elden e i suoi fratelli. Conosce solo il suo presente e L'Abisso che custodisce dove finiscono le anime dei dannati. Ma Liliana sa chi è Micah poichè è figlia del suo nemico, lo stregone Oscuro che ora siede sul trono. Invaghita di Micah farà di tutto per fargli ricordare il suo passato e per aiutarlo a riconquistare il Regno prima che sia troppo tardi. Pur scrivendo in fondo una favola fantasy e pur riprendendo il super usato tema di La bella e la bestia, Nalini ha avuto l'intelligenza di variarlo facendo in modo che il ruolo della Bella fosse di un personaggio brutto e bistrattato da anni di abusi. E il ruolo della Bestia è invece interpretato da un uomo bellissimo, ma coperto da una maledizione che si manifesta fisicamente in un'armatura nera. Ha così rinnovato la storia pur mantenendone il fascino senza tempo, e arrivando a mescolarla con le eterne fiabe di Cenerentola e il brutto anatroccolo, creando così un mix a cui nessuna donna può resistere.
La ragazza della torre (Quadrilogia di Bitterbynde Vol.1) di Cecilia Dart-Thornton Trama: In un mondo in cui creature misteriose infestano la terra degli uomini e vagare da soli nella notte vuol dire andare incontro a morte certa, gli umili servi che vivono nella Torre di Isse, al servizio dei Cavalieri della Tempesta, non riescono a credere ai propri occhi quando una giovane, muta e dal volto sfigurato, si presenta sporca e affamata alla loro porta. Senza alcun ricordo della sua vita passata, e senza neanche conoscere il suo nome, dopo anni di umiliazioni la ragazza decide di fuggire e di cercare l'unica persona che può guarirla e restituirle così una vita. Romanzo d'esordio dell'autrice, è anche il primo della trilogia “The Bitterbynde”.
E infine chiudiamo la lista con libri di autrici italiane:
Ritorna di Martina Tognon Quando Sarah ha chiuso il rapporto con Robert a causa della malattia che l’aveva colpita ha fatto una scelta generosa o egoista? Difficile giudicare. Ogni decisione per quanto ponderata causa sempre conseguenze inaspettate, il tempo cambia le persone e le circostanze e quando dopo dieci anni i due si incontrano di nuovo sapranno superare il passato che li divide?  
Non cercavo qualcuno da amare di Amabile Giusti Aron ha trentadue anni, ed è un ricco avvocato di New York. Durante una causa pro bono si vede costretto a rappresentare Jane in giudizio, e non può fare a meno di notarla. Jane è così diversa dalle donne che di solito frequenta, così delicata e misteriosa, così poco propensa a cadergli fra le braccia, da esserne incuriosito suo malgrado. Il coraggio di Jane, la sua sensibilità, la sua sensualità inconsapevole lo spingono a voler scoprire cosa nasconde.
E ora  alcuni titoli non disponibili in italiano.. Sarebbero potuti essere molti di più, perchè la scelta era ampia, vi ho proposto titoli letti da me che mi sono piaciuti e di autrici che amano e scrivono spesso questo tipo di trame. Se avete altri suggerimenti scriveteli pure nei commenti.
The Australian di Lesley Young
Charlie Sykes non è come le altre persone, estremamente intelligente ed estremamente incapace di una vita sociale normale, non ha mai avuto una diagnosi di autismo e ha sempre considerato la sua diversità come un punto di forza che le permetteva di non essere intralciata dagli strani comportamenti della gente cosiddetta normale. Ma ora, dopo aver dedicato tanti anni a prendersi cura della madre, ha deciso che è il momento di cercare di capire gli altri e di integrarsi almeno un poco con loro se vuole trovare un compagno con cui condividere la vita. Così si trasferisce in una nuova città dove nessuno la conosce, e trova lavoro come segretaria di un importante uomo d’affari che rimane sconvolto dalla sua schiettezza.
Night Into Day  di Sara Canfield
Quando gli occhi della celebrità dello sport Patrick O'Casey incontrarono quelli di Alex Farrell su un'affollata pista da ballo di New Orleans, entrambi sentono il desiderio di correre. Lui vuole scappare via con lei, mentre lei vuole scappare da lui… solo che non può perché Alex soffre di una grave forma di artrite. Non può correre è vero, ma ha imparato a convivere con la sua malattia, e ha aperto un'agenzia di viaggi per portatori di handicap, è completamente autosufficiente, ma dopo aver conosciuto Patrick questo non le basta più. Vorrebbe accettare il suo amore ma è convinta che lui meriti una donna perfetta non certo lei perciò Patrick dovrà convincerla che lei è “perfettamente imperfetta”.
Phantom Waltz by Catherine Anderson
Ryan Kendrick non poteva non innamorarsi di Bethany Coulter. Dolce, divertente, passionale, matura eppure ingenua e amante dei cavalli quanto lui. Lei è perfetta se non fosse per un insignificante particolare. Un incidente l’ha confinata su una sedia a rotelle e lei ha giurato a sè stessa che non avrebbe più aperto il suo cuore ad un uomo dopo le delusioni che ha già vissuto a causa del suo handicap. Sarà dura per Ryan convincerla che insieme possono superare ogni ostacolo.
My Sunshine by Catherine Anderson
Cinque anni fa, la vita di Laura Townsend è stata quasi distrutta quando un trauma cranico ha compromesso la sua capacità di parlare e l'ha costretta ad abbandonare una brillante carriera. Nonostante le sue difficoltà, non ha mai perso il suo spirito vivace o il suo carattere solare. Ora ha un nuovo fantastico lavoro in una clinica per animali e un nuovo capo affascinante che le riempie il cuore di desiderio. Ma il veterinario Isaiah Coulter merita una donna integra, non ciò che ne resta, o almeno questo è ciò che pensa Laura. Lui ha delle idee molto diverse.
Blue Skies by Catherine Anderson
Carly Adams si sente come se le fosse stata data una nuova vita. Nata con una rara malattia agli occhi, era cieca fino a quando una recente operazione non le ha ripristinato la vista. Ora è ansiosa di sperimentare tutto ciò che il mondo ha da offrire, comprese le dolci chiacchiere di un bel cowboy. Ma non è preparata per le conseguenze, soprattutto quando una notte di passione bruciante si traduce in una gravidanza che minaccia la sua vista e tutti i suoi sogni per il futuro.
Out of the Blue Di Sally Mandel
Una volta un'atleta appassionata, Anna Bolles ha visto la sua vita cambiare radicalmente dopo una diagnosi di sclerosi multipla cinque anni fa. Ora riempie le sue giornate con la vivacità della vita a New York City, insegnando in una scuola privata, ma chiudendo la porta a ogni possibile storia d'amore. Fino a quando Joe Malone non entra nella sua vita. Uomo d'affari, pilota e fotografo amatoriale, Joe ha tutto, tranne la felicità. Vede molto di più in Anna della sua diagnosi e vuole accompagnarla in un viaggio di scoperta, se glielo permetterà.
Flirting with Fame by Samantha Joyce
Elise Jameson è l'autrice segreta dietro la serie cult di Viking Moon. Ma quando una sconosciuta inizia a farsi passare per lei, la diciannovenne, dolorosamente timida e sorda, inizia a rendersi conto di tutte le possibilità che si sta lasciando scappare. Può davvero nascondersi nell'ombra per sempre? E soprattutto vuole davvero farlo?
Love is blind di Annabelle Costa
Da quando un incidente d'infanzia l'ha lasciata con gravi deformità facciali, Sophie Pasternak si è sentita ripetere il suggerimento incredibilmente offensivo: Perché non esci con un ragazzo cieco?  Da parte di amici e ficcanaso. Dopo tutto, chi altro se non un cieco potrebbe amare qualcuno che assomiglia a lei? Ma mentre trascorre gli anni in solitudine lavorando in biblioteca e vivendo indirettamente attraverso i romanzi nei suoi autori preferiti, Sophie inizia a chiedersi se non ci sia in fondo qualcosa di vero in quel consiglio sprezzante.Poi incontra Colin Kelly, un veterano che ha perso la vista in combattimento. Colin è l'uomo più sexy che Sophie abbia mai incontrato ed è anche l'unico uomo che condivide la sua profonda passione per la lettura, motivo per cui chiede l'aiuto di Sophie per imparare il braille. Sophie si ritrova ad innamorarsi perdutamente di Colin … e sospetta che lui provi la stessa cosa. L'unico problema?Colin Kelly non ha idea del suo aspetto e lei è terrorizzata che lui scopra la verità.
Not If I See You First by Eric Lindstrom
Parker Grant non ha bisogno della visione a raggi x per vedere attraverso di te. Ecco perché ha creato le regole: non trattarla in modo diverso solo perché è cieca e non approfittarne mai. Non ci saranno seconde opportunità. Basta chiedere a Scott Kilpatrick, il ragazzo che le ha spezzato il cuore.Quando Scott riappare improvvisamente nella sua vita dopo essere stato via per anni, Parker sa che c'è solo un modo per reagire: evitarlo. Ha già abbastanza per la testa, come provare per la squadra di atletica (è vero, i suoi occhi non funzionano ma le sue gambe funzionano ancora), dare consigli ai suoi compagni di classe dolorosamente ingenui e darsi stelle d'oro per ogni giorno in cui non ha pianto dalla morte di suo padre, tre mesi prima. Ma evitare il suo passato si rivela impossibile. E più Parker scopre nuove cose sul passato di Scott, più inizia a capire che le cose non sono sempre come sembrano e che forse, solo forse, alcune Regole dovrebbero essere infrante.
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magi-intothedungeon · 7 years
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𝐃𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐎𝐡𝐭𝐚𝐤𝐚:
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«Uno dei primi schizzi del total equip di Vinea. Ho preso ispirazione da Otohime* e volevo che dal disegno trasparisse questa cosa. È un lavoro duro disegnarla con metà del corpo coperto! Otohime è anche conosciuta come Toyotama-hime. Il nome Kougyoku (紅玉) e Toyotama-hime (豊玉姫) hanno un carattere Kanji in comune: 玉**»
* Otohime ─ Personaggio di One Piece. Otohime (オトヒメ) era la regina dell'isola degli uomini-pesce ed era molto amata dal suo popolo, in particolar modo dai giovani.
** 玉 ─ "sfera", secondo Google Translate.
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Lectio Divina: Luca 11,29-32
Lectio Lunedì, 14 Ottobre, 2019 TO
1) Preghiera
Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,
Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
2) Lettura del Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca 11,29-32
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui.
Quelli di Ninive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui”.
3) Riflessione
• Il vangelo di oggi ci presenta un’accusa molto forte di Gesù contro i farisei e gli scribi. Volevano che Gesù desse loro un segnale, perché non credevano nei segni e nei miracoli che stava realizzando. Questa accusa di Gesù continua nei vangeli dei prossimi giorni. Nel meditare questi vangeli dobbiamo fare molta attenzione a non generalizzare l’accusa di Gesù come se fosse diretta contro il popolo ebreo. Nel passato, l’assenza di questa attenzione, ha contribuito purtroppo ad aumentare in noi cristiani l’antisemitismo che ha causato tanti danni all’umanità lungo i secoli. Invece di alzare il dito contro i farisei del tempo di Gesù, è meglio rispecchiarci nei testi per scorgere in essi il fariseo che vive nascosto nella nostra chiesa ed in ognuno di noi, e che merita questa critica da parte di Gesù.
• Luca 11,29-30: Il segno di Giona. “In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona ”. Il vangelo di Matteo informa che erano gli scribi ed i farisei che chiedevano un segnale (Mt 12,38). Volevano che Gesù realizzasse per loro un segno, un miracolo, in modo che potessero rendersi conto se era il mandato da Dio, come loro lo immaginavano. Volevano che Gesù si sottomettesse ai loro criteri. Volevano inquadrarlo nello schema del loro messianismo. Non c’era in loro un’apertura verso una possibile conversione. Ma Gesù non si sottomise alla loro richiesta. Il vangelo di Marco dice che Gesù, dinanzi alle richieste dei farisei, trasse un profondo respiro (Mc 8,12), probabilmente di disgusto e di tristezza dinanzi a tanta cecità. Perché a nulla serve mostrare un bel quadro a chi non vuole aprire gli occhi. L’unico segnale che sarà dato loro è il segno di Giona. “Poiché come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione”. Come sarà questo segnale del Figlio dell’Uomo? Il vangelo di Matteo risponde: “Come infatti Giona passo tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, cosi il Figlio dell’Uomo resterà tre giorni e tre notti nel ventre della terra” (Mt 12,40). L’unico segnale sarà la risurrezione di Gesù. Questo è il segno che, nel futuro, sarà dato agli scribi ed ai farisei. Gesù, da loro condannato a morte e ad una morte di croce, sarà risorto da Dio e continuerà a risorgere in molti modi in coloro che credono in lui. Il segnale che converte non sono i miracoli, ma la testimonianza di vita!
• Luca 11,31: Salomone e la regina del Sud. L’allusione alla conversione della gente di Ninive associa e ricorda la conversione della Regina di Saba: “La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui”. Questa evocazione quasi occasionale dell’episodio della Regina di Saba che riconobbe la saggezza di Salomone, mostra come veniva usata in quel tempo la Bibbia. Era per associazione. La regola principale dell’interpretazione era questa: “La Bibbia si spiega con la Bibbia”. Fino ad oggi, questa è una delle norme più importanti per l’interpretazione della Bibbia, soprattutto per la Lettura della Parola di Dio, in un clima di preghiera.
• Luca 11,32: Ed ecco ben più di Giona c’è qui. Dopo la digressione su Salomone e sulla Regina di Saba, Gesù ritorna a parlare del segno di Giona: “Quelli di Ninive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono”. La gente di Ninive si convertì dinanzi alla testimonianza della predicazione di Giona e denuncia l’incredulità degli scribi e dei farisei. Perché “ben più di Giona c’è qui”. Gesù è più grande di Giona, più grande di Salomone. Per noi cristiani, è la chiave principale per la scrittura (2Cor 3,14-18).
4) Per un confronto personale
• Gesù critica gli scribi ed i farisei che riuscivano a negare l’evidenza, rendendosi incapaci di riconoscere la chiamata di Dio negli eventi. E noi cristiani oggi, ed io: meritiamo la stessa critica di Gesù?
• Ninive si converte dinanzi alla predicazione di Giona. Gli scribi ed i farisei non si convertirono. Oggi, gli appelli della realtà provocano mutamenti e conversioni nei popoli del mondo intero: la minaccia ecologica, l’urbanizzazione che disumanizza, il consumismo che massifica ed aliena, le ingiustizie, la violenza, ecc. Molti cristiani vivono lontani da questi appelli di Dio che vengono dalla realtà.
5) Preghiera finale
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
ora e sempre. (Sal 112)
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pangeanews · 5 years
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“Nessun poeta è mai stato democratico per istinto”: Auden parla di William B. Yeats. Confronto tra titani
Che cos’è la storiografia? È l’uscita del lettore dallo stato di idiozia che lui o lei deve imputare soltanto al suo romanticismo, alla sua foga romanzesca, al suo grugnito idiota mentre legge la pagina, la assapora e non coglie un fatto: dietro c’è un autore agitato da mille passione e milleun interesse. Detto diversamente, siamo tutti bravi a guardare Il fidanzato di mia sorella con Pierce Brosnan che spiega la letteratura alle americane in vacanza e legge in aula la Bisanzio di Yeats:
Non è un paese per i vecchi. I giovani L’uno stretto fra le braccia dell’altro, sugli alberi uccelli – Moribonde generazioni – presi dal loro canto, Cascate ricche di salmone, mari affollati da sgombri, Pesce, carne, selvaggina tutta l’estate raccomandano Quanto è generato, nasce e muore. Colti in quella musica dei sensi, trascurano tutti I monumenti dell’intelletto che non invecchia.
Perché cos’è Bisanzio per Yeats nel 1926 se non la fuga dall’Europa marcia? Ed è qui che interviene la storiografia. In che contesto Yeats scrive quelle parole e perché? Soprattutto, contro chi scrive? Arrivate al fondo e lo scoprite…
*
La storiografia ti fa mettere le lenti colorate per leggere meglio un testo che consideravi nella tua santa ingenuità come scontato e garantito. La storiografia ti fa notare il graffio sul manoscritto e ti rende freddo se ti blaterano che l’opera non è associata alla vita del suo autore e che tu ci puoi sguazzare dentro con le tue fisime dell’anno 2019.
Ancora. La storiografia apre un circolo virtuoso dove un autore legge e spiega un suo predecessore. Con Yeats, ad esempio, si può fare un esperimento in corpore nobili: cosa scrisse di lui il sommo poeta – se non esagero – Auden.
Il bello è che le parole di Auden su Yeats privato esistono, solo non erano state ancora trasmesse in italiano. Allora ci sintonizziamo sul New Yorker di un giorno a metà marzo del lontano 1955. A voi studio
Andrea Bianchi
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“Sono dell’Irlanda” – Auden scrive delle lettere di W.B. Yeats
Benché limitata, questa scelta di novecento pagine di lettere si apre con Yeats a ventun anni. Con il poeta che dice: “L’unico affare che una testa pensante abbia a questo mondo è chinare il capo in segno di obbedienza, senza sosta, al cuore”. La raccolta si chiude poi col vecchio saggio di settant’anni che dice: “L’astratto non è vita e dappertutto esso manda fuori le sue contraddizioni. Potete confutare Hegel ma col Santo e la Canzone da sixpence che vi cantava la balia – non ci riuscirete mai”.
Yeats non era, come Keats o Byron, uno scrittore di lettere dalla nascita; la corrispondenza di un uomo di genio che abbia esperienze diverse ed eccitanti non può fare a meno di consegnarci molte note interessanti ma, considerato chi è stato Yeats e la vita che ha avuto, queste sue lettere sono nel complesso fiacche. Gli è stato attribuito questo motto: “Un uomo non ha amici – ha solo donne e uomini che gli parlano di donne”. Questa frase, diciamo, è certamente apocrifa ma va notato che, eccezion fatta per le lettere al padre e una sola a O’Casey dove gli spiega perché The silver Tassie [1927, opera teatrale] non sia valido, le lettere migliori erano destinate a donne: Katharine Tynan, Olivia Shakespear, Florence Farr, Lady Gregory, Edith Shackleton Heald, Dorothy Wellesley, Ethel Mannin. E nessuna di queste lettere è d’amore, d’amore nel senso convenzionale. Al contrario, oggi che espressioni come “mia cara” e “con amore” sono adoperate in libertà senza alcun intenzione passionale, pare molto bizzarro che uno debba firmarsi nelle lettere ai suoi amici più intimi, addirittura scrivendo al padre, semplicemente così: “Tuo W.B. Yeats”. (…)
Lo status della maggioranza dei poeti che hanno vissuto fino a settant’anni non sarebbe seriamente indebolito se fossero morti a quarantacinque anni. Entro quell’età quasi tutti hanno scritto le loro cose maggiori. Poche le eccezioni come Milton. Yeats aveva già svolto il suo compito prima dei quaranta, eppure le opere di quel momento lo assegnano al novero dei bravi poeti minori dalle composizioni seducenti e senza importanza. Quindi gli successe qualcosa intorno ai quarantaquattro anni, qualcosa che cominciò con Cigni selvatici a Coole e che poi si sviluppò con potenza sorprendente e crescente nell’arco dei vent’anni successivi. Sarebbe assurdo spiegare questo miracolo, ma basterà dire, penso, che gli eventi politici scatenatisi in Irlanda tra 1916 e 1922 siano stati una causa che contribuì fortemente. Yeats è probabilmente l’unico poeta del secolo ad aver scritto grande poesia a soggetto politico e in questo la sorte ha giocato un ruolo tanto decisivo quanto il suo genio. Al contrario di quanto tocca a noi, incapaci di un legame personale con la politica ora estesa su vasta scala mondiale, Yeats diede fuori queste parole allo scoppio della Prima guerra mondiale:
ne ha avuto abbastanza di confondersi con la ragazza adolescente
nell’indolenza della sua giovinezza per allietarla,
e non soffre più quei pensieri da vecchio nella notte invernale
ed ecco perché, all’alba della Seconda guerra mondiale, quando aveva scritto giusto una ballata per Roger Casement [mentre nessuno dei letterati, Conrad incluso, spese una parola per lui] che era un soggetto tutto politico, tracciò questa linea di separazione: “in queste ballate che vedete difendo un uomo dal cuore nobile e svolgo il vecchio lavoro dei poeti senza difendere alcuna causa. Da una parte voi avete la Germania, retta tutta da retorica e informazione giornalistica manipolata; dall’altro lato avete l’Inghilterra, anche lei a base di retorica e giornalismo fiacco se non falso. Quando i fiumi sono avvelenati, prendi in serenità la via della montagna; o vattene in esilio con Dante”.
Però la Ribellione irlandese e la sua guerra civile erano ancora un’altra storia, della quale Yeats conosceva quasi tutti gli attori principali, i luoghi dove la tragedia si svolgeva li aveva vicini fin dall’infanzia. E fu testimone degli effetti a cui portava l’intransigenza, vedendoli nel destino di una donna che amò, e fu in grado di intendere, su scala locale, la nuova barbarie che ha sfregiato il volto della terra sulla quale viviamo oggi: “Democrazia è morta e la forza pretende il suo antico diritto, e questi uomini, avendo la forza, credono di avere altresì il diritto a governare e far leggi. Con la democrazia sono morte anche le vecchie idee generali per parlare di politica. Gli uomini non sanno cosa sia, o cosa non sia, la guerra legittima”. (…)
Sinora si è evitato di parlare delle pericolose idee politiche di Yeats anche a ragione del passaggio da destra a sinistra dell’intellighenzia nordamericana dopo la guerra. Allora, i suoi ammiratori di centro e di sinistra vi passavano sopra in doloroso silenzio. Per esser giusti verso un grande poeta, non abbiamo il diritto di portare le sue idee in tintoria: se Yeats fosse stato un filo più giovane, magari come Pound, e come lui carente in fatto di prudenza verbale (e infatti ne aveva da vendere), ebbene si sarebbe trovato pure lui internato, oggi. Si deve ricordare, come prima cosa, che Yeats era uomo d’Irlanda, un uomo dal quale non dobbiamo aspettarci che risponda con entusiasmo alla parola “democrazia” che invece lui associa all’oppressione inglese, la stessa associazione che gli asiatici compiono quando pensano all’arroganza dei bianchi. Né dovete cercare in lui, lui che aveva a cuore l’indipendenza, che sottovaluti il colpo di fucile che scoppia quando la procedura parlamentare è fallita. Yeats non credeva nelle cause precisamente perché ne soffriva sempre la tentazione, avendo ereditato il “cuore di fanatico” dei suoi connazionali. L’uomo che scriveva nel 1900: “Chiunque senta la necessità di onorare la regina Vittoria domattina dovrebbe ricordare le parole di Mirabeu – il silenzio dei popoli è lezione per i re. Lei è simbolo e testa coronata di un impero che sta privando delle loro libertà le repubbliche del Sud Africa, come già ha fatto con l’Irlanda”. Non si era dimenticato il suo risentimento per la storia offesa quando nel 1937 diceva: “Sono un vecchio Feniano e penso che il vecchio Feniano dentro di me proverebbe un sussulto di gioia se una nazione o un governo fascista controllasse la Spagna, perché questo indebolirebbe l’impero britannico, forzerebbe l’Inghilterra a essere civile nei confronti dell’India e forse spronerebbe gli Indiani alla libertà sganciandosi dalla mano inglese e dalla finanza di quei signori nel lontano Oriente”. (…)
Nessun poeta è mai stato democratico per istinto. Certo la lezione è che non ci si deve avvicinare alla politica per via estetica e che i pronunciamenti degli artisti vanno ascoltati con grande prudenza. Questo non vuol dire che vadano del tutto ignorati perché, sebbene per la maggior parte siano carta straccia, spesso aprono squarci che, se un cittadino si affaccia a guardare con buon senso e poco talento, sono certamente utili.
W.H. Auden
* traduzione di Andrea Bianchi
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ruahsdv-blog · 7 years
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Divina Volontà
Meditazione Seconda. Chi è Luisa Piccarreta, cosa sono i suoi scritti e qual è il dono (la Divina Volontà) che Gesù ha voluto fare agli uomini attraverso essi. Preghiera preparatoria alla meditazione: Gesù, Ti amo. Vieni, Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero dargli tutte le creature. Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà. Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, affinché guidi i miei passi nel Regno del Volere Divino, e stretto alla tua mano materna guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restare sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini, attraverso questa meditazione, per farmi comprendere sempre più e sempre meglio che cosa significa "Volontà di Dio" e come vivere in essa. Ave Maria… Testo da meditare: 1. “Chi è Luisa Piccarreta” Chi è Luisa? E’ così chiara la presenza e la mano di Dio in Luisa, che pare Egli abbia voluto mettere in lei la sua firma! Nonostante non facesse cose strepitose, nessuno ha il dubbio che vi sia stata fortemente presente su di lei, come potenza, la mano di Dio, in tutta la sua vita. Tant’è vero che a Corato tuttora è conosciuta come “Luisa, la santa”. Gesù ha detto chiaramente, riguardo agli scritti di Luisa ed a tutto quello che lei ha fatto: “Voglio che sia ben chiaro che sono Io l’autore - lei aveva frequentato la scuola solo fino alla seconda elementare -. Tutto quello che hai scritto e che hai fatto, è opera mia”. Mons. Resta, uno dei due teologi che stanno esaminando gli scritti di Luisa, ha dato questa testimonianza: “Non ho trovato nulla che sia contro la fede e la morale e sono rimasto edificato nel vedere come lei senza fare errori parla dei concetti più alti della teologia, come ad esempio del concetto della ‘SS. Trinità’; e dove i nostri cari santi hanno riempito stanze di libri su certi argomenti, lei con la semplicità di una bambina descrive senza errare questi concetti”. E’ importante conoscere quest’altro dettaglio della sua vita: questi suoi scritti non sono stati dettati. L’unico scritto dettato è: ‘ La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà ’, dettatole dalla Madonna, per obbedienza al confessore. Tutti gli altri scritti sono stati scritti giorno per giorno, la sera seguente; ad esempio: oggi, 6 ottobre, verso le 10 o le 11 di questa sera lei scriverebbe ciò che ha visto, sentito o fatto con Gesù ieri, 5 ottobre. Dunque, scriveva sempre 24 ore dopo, con l’aiuto di Dio, indubbiamente!” 2. Gli scritti e il Dono che Gesù fa all’umanità attraverso essi Di che cosa parla Gesù in questi 36 volumi (chiamati “Libro di cielo”?)? In forma di diario, iniziando da cose piccole, Gesù arriva, nel volume 36, a dei concetti altissimi sulla DIVINA VOLONTA’ e sul suo desiderio che l’uomo ritorni all’unione originale, a quell’unione con Dio che avevano Adamo ed Eva prima del peccato originale; e questa unione deve realizzarsi sulla terra. E’ riassunto in questa frase il concetto centrale di tutti i suoi scritti. Questo è il desiderio di Dio; ed è un desiderio talmente ardente che vi sono, negli scritti, pagine che fanno piangere di commozione nel sentire l’ansia che dimostra Dio nel vedere come si stia avvicinando la meta, il giorno della realizzazione di questo suo desiderio, di questo nostro arrivare finalmente a Lui. Si tratta, naturalmente, di una unione interiore. Ricordate le parole di Gesù: “Il Regno di Dio è dentro di voi”. Certamente, il giorno nel quale la Volontà di Dio regnerà in ogni anima come regna in Cielo, sarà anche il Paradiso sulla terra; si instaurerà il Regno di Dio sulla terra quando il Regno sarà instaurato nel cuore di ogni uomo. Gesù, da vero Maestro, usa la Parola di Dio per spiegare a Luisa vari passi in diversi brani cosa è “il Regno di Dio dentro di noi”. La Santa Madre Chiesa guarda ad essi come bussola suprema e sicura che attesta la santità di questo Divino Cammino. Spiegando a Luisa il ‘Padre nostro’, Gesù le dice che, quando Lui ha pregato il ‘Padre nostro’ ed ha detto: “venga il tuo Regno; sia fatta la tua Volontà come in Cielo così in terra”, il significato di queste sue parole era diverso da quello che a volte noi diamo. Gesù dice: “Quando Io per primo pregavo questa preghiera, era perché il Regno non era ancora venuto; perché se il Regno fosse già stato presente con la mia presenza di ‘Cristo Re dell’universo’, allora avrei detto: ‘Padre, Ti ringrazio perché il Regno è giunto con la mia venuta’; ed invece Io ho detto: ‘venga’”. Questo, perché il Regno si trova dove ci sono tutte le componenti: il re, i sudditi, il palazzo, la regina… “Per questo ho istituito la Chiesa - dice Gesù - per preparare il mio Regno, giorno per giorno”, con i grandi Santi che hanno spianato ogni cosa, che hanno illustrato sempre maggiormente questo suo desiderio. Ed in questo desiderio di Gesù vediamo chiaramente l’unione della quale parlavamo prima: ‘Venga il tuo Regno; sia fatta la tua Volontà come in Cielo così in terra’; cioè, la Volontà di Dio deve diventare la nostra vita, si deve fare sulla terra come si fa in Cielo. Ma, come si fa la Volontà di Dio in Cielo? Non si fa, si vive! Gesù in un altro brano dice: “Ciò che l’acqua è per il pesce, così dovrebbe essere la Volontà di Dio per noi”. L’acqua per il pesce è tutto: è la sua abitazione, è il luogo dove si muove, è dove trova il cibo, è dove respira, è dove dorme... l’acqua è tutto per il pesce; così dovrebbe essere la Divina Volontà per noi. Un altro esempio lo troviamo nel 17° capitolo di Giovanni quando Gesù, durante l’ultima cena, dice: “Padre, che essi siano una cosa sola con Me come Io sono con Te, affinché il mondo creda che Tu Mi hai mandato”. Il significato dato finora a queste parole è che Gesù desidera che tutto il mondo sia una sola famiglia, che siamo una sola famiglia nella Chiesa cattolica. Ma Gesù ha spiegato chiaramente che con queste parole Lui voleva dire che pregava il Padre perché le creature ritornassero a quella unione di prima (a quella unione che era nel progetto originale di Dio sull’umanità), cioè che diventassimo una sola cosa con Lui come Lui è con il Padre una sola cosa. Ma come sono uno Gesù e il Padre? Sono uno di Natura, Natura Divina, un solo Dio. Noi dobbiamo diventare uno nel desiderio, uno nell’operato, nella volontà, nella vita, nel palpito. Come in una bella famiglia tutti i figli fanno una sola cosa con quella famiglia; ad esempio il padre dice: “Ci alziamo per ...” e tutti continuano: “per andare a lavare i piatti”. Se facessero veramente così, si direbbe che quella famiglia ha una sola volontà: basta che uno inizi e, tutti gli altri finiscono la frase. Gesù ha detto che questa è l’unione che Lui desidera e che ora possiamo avere nuovamente con Lui, con Dio, come era per l’umanità prima del peccato originale. Punti di meditazione: 1. Semplicità e umiltà dello strumento. Scrive l’Apostolo delle genti: “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio” (1,27-29). La storia della Chiesa è piena di questi attestati plurimi di inadeguatezza assoluta degli strumenti scelti da Dio in relazione ai suoi progetti. Basti pensare - siamo nel centenario delle apparizioni di Fatima - ai tre pastorelli Francesco, Giacinta e Lucia. “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”, aggiunge il Divino Maestro nel Vangelo. Come piccolo è lo strumento, così piccolo deve farsi il destinatario (noi) per accogliere un Tesoro che Dio offre, sempre, in vasi di creta. I doni non si impongono a nessuno. Vanno riconosciuti come tali e accettati. Il primo punto da meditare è l’apertura del cuore dinanzi al Dono di Dio, che mai violenta la libertà della creatura. 2. “Gli scritti”. Contengono altissima teologia (trinitaria soprattutto, che è la branca più elevata, più sublime, ma anche più difficile della dogmatica e il fondamento di tutta la Dottrina cattolica) e altissimi insegnamenti ascetici, perché l’obiettivo del Dono della Divina Volontà è riportare l’uomo ad un’unione con Dio talmente grande e profonda come era prima del peccato originale. Ossia una tale fusione di amore con la Divina Volontà, da essere in piena e perfetta sintonia con essa in tutto. I segni di un’anima che, intraprendendo con fiducia, gioia, amore, costanza, pazienza e perseveranza questo cammino è giunta all’unione con la Divina Volontà sono soprattutto due: la PACE imperturbabile (l’indice più sicuro e certo a detta di TUTTI i maestri di spirito che si sta nella Divina Volontà) e la capacità di riconoscere in tutti, ma proprio tutti gli eventi, l’azione del Divino Volere e sempre unirsi infallibilmente ad esso: sia nelle cose che compiamo volontariamente (dalle più indifferenti e comuni, come il mangiare e il camminare a quelle più elevate come il pregare, il confessarsi, etc.) sia in TUTTE quelle (prospere e avverse) che la Divina Volontà ci pone dinanzi. Senza MAI perdere né la quiete e la pace interiore, né la gioia profonda. E non conoscendo altra attitudine interiore che non sia amore pieno e totale con Dio e amore incondizionato (in tutte le sue forme) verso il prossimo. 3. “Venga il tuo regno” Gesù ha detto: “il Regno di Dio è DENTRO di voi”. Cioè percorrere questa via è imparare ad avere una grandissima VITA INTERIORE. La Divina Volontà fu vissuta da una sola creatura in maniera piena e perfetta: da Maria Santissima, il cui “FIAT MIHI” si incontrò, baciò e fuse mirabilmente con il FIAT SUPREMO. Sappiamo che san Luigi M. Montfort insegnò la via dell’unione INTIMA e TOTALE con la Madonna come mezzo di sicura, piena e perfetta santificazione, sottolineando che il Dono della consacrazione Totus Tuus non consiste principalmente in pratiche esteriori (l’atto di consacrazione, la recita del Magnificat, la catenella al collo o al polso, il festeggiare il 25 Marzo, etc.), pur importanti, ma nell’unione INTERIORE con la vita e lo stile della Madonna. Ecco perché la via della Divina Volontà con l’ingresso e la formazione del regno di Dio dentro di noi, appare come una perfetta realizzazione della forma di consacrazione mariana insegnata dal Montfort e tanto, tanto santificante per le anime. Accogliendo questo regno si diventa signori e padroni (con l’unione con la Divina Volontà) di se stessi, dei propri atti, dei propri pensieri, desideri, azioni e reazioni, nulla di essi potendo più sfuggire al controllo dei divini voleri. Sogno? Forse no, se Gesù stesso afferma che questo chiediamo ogni giorno con il Padre nostro. E se l’avvento del suo regno nei cuori significa la stessa cosa che l’acqua per il pesce: ossia nuotare placidamente dentro il mare pacifico della Divina Volontà senza mai più uscirne col minimo peccato o imperfezione volontaria. Un progetto bellissimo! “Venga il tuo Regno!” 4. “Padre, che essi siano una sola con Me, come Io lo sono con Te”. La santità è unione, fusione con Dio. Santa Caterina da Siena diceva che la causa di ogni problema e infelicità dell’uomo è una sola: che egli fa la propria volontà e non quella di Dio. Da dove viene ogni nostra infelicità? Non da fuori di noi, ma da dentro di noi. Dice Maria Santissima in persona nell’unica opera di Luisa da Lei “dettata” (“La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà”): “Figlia a me carissima, ascolta la Mamma tua; metti la mano sul tuo cuore e dimmi i tuoi segreti: quante volte sei stata INFELICE, TORTURATA, AMAREGGIATA, perché hai fatto la tua volontà? Sappi che hai messo fuori una Volontà Divina, e sei caduta nel labirinto dei mali. Essa voleva renderti pura e santa, felice e bella, d'una beltà incantevole; e tu, col fare la tua volontà, l'hai guerreggiata, e con dolore l'hai messa fuori della sua cara abitazione, qual’è l'anima tua. Senti, figlia del mio cuore, questo è un dolore per la Mamma tua, che non vedo in te il sole del Fiat divino, ma le dense tenebre della notte della tua volontà umana. Ma su, coraggio! Se tu mi prometti di darmi la tua volontà nelle mie mani, io, la tua Mamma celeste, ti prenderò nelle mie braccia, ti metterò sulle mie ginocchia e riordinerò in te la vita della Divina Volontà, ed anche tu, alle tante mie lacrime, formerai il mio sorriso, la mia festa, ed il sorriso e la festa della Trinità sacrosanta”. Formare questo sorriso nella nostra amatissima Madre del cielo è la più bella vocazione che possa esistere! Ma il sorriso spunterà indelebile anche sul nostro volto, se, comprendendo la profondità di questa grande verità (cioè che tutti, ma proprio TUTTI i mali vengono solo dal nostro umano volere), ci incammineremo in questo sentiero di cielo. Basta mettersi in cammino perché esso ci venga incontro dandoci tutti gli aiuti necessari per percorrerlo. Preghiera dell’anima alla Madre Regina del Fiat supremo: O Divina Maria, io riconosco e sono più che convinto che la mia volontà è l‘unica causa di ogni mio male. La rinnego, te la consegno perché tu possa completamente annichilirla e distruggerla e fondermi con Te, che mai avesti volontà tua, ma in ogni pensiero, gesto, azione e desiderio desti sempre spazio e vita all’atto unico del FIAT SUPREMO, agendo sempre e solo per la massima gloria di Dio, la salvezza delle anime e la riparazione dei peccati, che sono i fini del Volere Supremo che operò incessantemente e infallibilmente nel tuo Gesù. Confido nel tuo materno aiuto e nel tuo prendermi per mano. Sono piccolo e povero, ma tu sei la Madre di misericordia e di bontà. Guardami, prendimi per mano, mettimi sulle tue ginocchia, stringimi a Te e fai tu stessa a me incessante scuola di vita nella Divina Volontà. Questo è il mio desiderio, questo è il mio unico volere. FIAT! Fioretto perpetuo: Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all'anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno (da recitare tre volte al giorno facendo tre visite alla Madonna) Fioretto del giorno: Rievocare, durante una visita alla Madonna, l’immagine del pesce che nuota nell’acqua e chiedere con fede e amore: “Madre e Regina del Fiat, che l’acqua benedetta della Divina Volontà avvolga me, piccolo pesciolino di Gesù in essa, e mi faccia nuotare placido e sicuro nelle onde della sua bellezza e pace”. Giaculatoria del giorno alla Divina Volontà: “Regina del cielo, fammi possedere dalla Volontà Divina.”
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