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#Giuseppe Fava
umbriasud · 1 year
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Acquasparta, una targa in memoria di Giuseppe Fava
E’ dedicata a Giuseppe Fava, intellettuale e giornalista ucciso dalla mafia a Catania il 5 gennaio del 1984, la targa scoperta ad Acquasparta. A presenziare alla cerimonia commemorativa c’erano il sindaco, Giovanni Montani, i rappresentanti del locale presidio di Libera “Giuseppe Fava”, le forze dell’ordine, l’associazione nazionale carabinieri, il dirigente scolastico, i docenti, una…
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onoranzetriolo · 1 year
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è mancato Domenico Briganti
è mancato Domenico Briganti
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marcogiovenale · 2 years
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la rassegna "fonosfera": programma [1981]
la rassegna “fonosfera”: programma [1981]
cliccare per ingrandire Foglio di programma della rassegna “Fonosfera”, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma). Il periodo è, presumibilmente, il settembre 1981. Collezione Giuseppe Garrera  
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curiositasmundi · 9 months
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Un personaggio sempre sullo sfondo di vicende misteriose, che appare e scompare, di quelli che non finiscono sulle prime pagine dei giornali, ma il cui nome affiora più volte negli atti giudiziari degli ultimi trent’anni. A volte perché accostato alla mafia siciliana, più di recente alla ‘ndrangheta. L’uomo di cui parliamo ha quasi ottant’anni, è nato in Libia ma vive a Catania.
Si chiama Francesco Rapisarda e nel corso della vita ha stretto relazioni pericolose che – seppure non abbiano mai portato a imputazioni per associazione mafiosa – hanno contribuito ad alimentare sul suo conto ombre e misteri. Alcuni dei quali intrecciati con la massoneria. Ora che è al centro di inchieste dell’antimafia, il modo migliore per conoscerlo è risalire la linea del tempo.
Per ultimo il suo nome è comparso nell’inchiesta della procura di Catanzaro che, a inizio luglio, ha riacceso i riflettori sul villaggio Sayonara di Nicotera (Vibo Valentia), passato alla storia per avere ospitato, nell’estate ’92, uno dei summit in cui le ‘ndrine decisero di aderire alla strategia stragista inaugurata da Cosa nostra con le uccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e che, l’anno dopo, avrebbe portato le bombe a Firenze, Roma e Milano.
Per i magistrati, tre decenni dopo quella riunione, il Sayonara era ancora in mano alla ‘ndrangheta. E a dimostrarlo sarebbe proprio la presenza al suo interno di Rapisarda. Sayonara simbolo di un’alleanza duratura tra le organizzazioni mafiose divise dallo Stretto di Messina.
[...]
Per gli inquirenti, Rapisarda sarebbe arrivato al Sayonara forte di alcune referenze mafiose. In particolar modo da parte della famiglia Santapaola-Ercolano, che a Catania rappresenta Cosa nostra.
A sostegno di questa ipotesi, citano i fatti che nel 2016, l’anno prima di prendere la conduzione del lido, avevano portato Rapisarda e il fratello ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Brotherood. Al centro dell’indagine erano finiti i punti di contatto tra esponenti della famiglia Ercolano e alcuni appartenenti a una loggia massonica di cui proprio Francesco Rapisarda era il sovrano.
Grazie a tali convergenze l’uomo, che è anche rappresentante di un’associazione che rimanda all’organo di governo del Rito Scozzese Antico ed Accettato, sarebbe riuscito a turbare un’asta giudiziaria e rientrare in possesso di un complesso industriale. Vicende per le quali Rapisarda è stato condannato a due anni e otto mesi in appello, dopo essere stato assolto in primo grado.
Per spiegare perché la vicinanza agli Ercolano avrebbe rappresentato un buon biglietto da visita agli occhi di Mancuso, i magistrati ricordano invece l’amicizia che lega il boss di Limbadi ad Aldo Ercolano, nipote del capomafia Nitto Santapaola e condannato all’ergastolo per diversi omicidi, tra cui quello del giornalista Giuseppe Fava.
[...]
l capitolo più misterioso della biografia di Francesco Rapisarda risale, però, a tempi più remoti. Si tratta di una vicenda in cui, in prima battuta, venne tirato in ballo insieme al fratello Carmelo, per poi uscire di scena: il duplice delitto della Megara.
È il 30 ottobre 1990 quando, nella zona industriale di Catania, l’auto su cui viaggiavano Alessandro Rovetta e Francesco Vecchio – amministratore e dirigente della più grande acciaieria di Sicilia – viene crivellata di colpi da un commando che, per gli investigatori dell’epoca, agì con «tecniche quasi militari».
Ad oggi non esistono colpevoli e l’indagine per tre volte è finita sul binario morto della richiesta di archiviazione. L’ultima attende il responso del gip, chiamato a valutare l’opposizione dei parenti delle vittime, convinti che non tutto il possibile sia stato fatto.
Sullo sfondo di questa storia c’è posto non solo la criminalità organizzata. Il 5 novembre 1990 una telefonata all’Ansa di Torino annunciò l’esecuzione di Rovetta e Vecchio per conto della Falange Armata, la sigla che ha accompagnato parte dei misteri italiani dagli anni Novanta in poi – dai delitti della Uno Bianca alle stragi – e che sarebbe sorta all’interno della settima divisione del Sismi, il servizio segreto militare. Di fatto, il duplice omicidio della Megara fu la seconda rivendicazione nella storia della Falange.
A mancare finora è stato anche il movente. L’acciaieria da tempo era nella morsa del racket e, con all’orizzonte una ristrutturazione miliardaria, Cosa nostra avrebbe avuto tutto l’interesse a evitare il clamore di un delitto eccellente.
È tra questi punti interrogativi che, a metà anni Novanta, compaiono sulla scena i fratelli Rapisarda: entrambi attivi nell’indotto della Megara, a citarli è il collaboratore di giustizia Giuseppe Ferone. Secondo il quale, Vecchio sarebbe stato ritenuto colpevole della riduzione di commesse a favore di una delle loro ditte e per questo destinatario di un’estorsione da parte degli emissari di un clan locale, a loro volta vicini ai Rapisarda.
[...]
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allisonscola · 1 year
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Today was our annual Saint Joseph's ritual breadmaking workshop. This year, @experiencesicily partnered with @noiaw. This bread making practice is a form of prayer to San Giuseppe. The loaves, which are made in the shape of flowers, doves, fava beans, and carpentry tools, to name a few, are meant to thank this patron of fathers, fatherhood, carpenters, and those who toil for their work for having gotten us through the famine (of winter) and/or asking for protection or abundance for the year ahead. The breads will be placed on our altar for St. Joseph during next Sunday's feast of San Giuseppe luncheon in New York City. Join us to celebrate spring'! Register at link in bio or at ExperienceSicily.com. #experiencesicily #sicily #sicilia #sicilytravel #italy #italia #saintjospeh #sangiuseppe #panerituale #ritualbread (at Cacio e Vino) https://www.instagram.com/p/Cptmno8si5K/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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luisamiller · 1 year
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Pigna pasquale
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Campanian Easter cake made with aniseed, candied orange, candied citron, vanilla, eggs, butter and sugar.
Biscione reggiano
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Christmas snake-shaped cake from the city of Reggio Emilia made with almonds, Sassolino (Emilian anise-flavoured liqueur), candied fruit, eggs and sugar.
Putizza
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Easter cake from the Venezia Giulia region made with raisins, walnuts, hazelnuts, almonds, pine nuts, apricot jam, rhum, dark chocolate, cinnamon, cloves, orange zest, lemon zest, honey, butter, extra-virgin olive oil, vanilla, eggs, milk and sugar.
Ciammellono
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Ring-shaped cake from the Lazio region made with white wine, almonds, lemon juice, lemon zest, eggs, milk and sugar.
Dolce di San Michele
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Cake from the city of Bagnacavallo made with apricot jelly, walnuts, almonds, hazelnuts, pine nuts, mascarpone, vanilla, eggs, milk, cream, butter, lard and sugar.
Dolce alle fave di San Giuseppe da Leonessa
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Cake from the city of Leonessa made with fava bean flour, emmer wheat flour, almonds, honey, raisins, candied fruit, apricot jam, puffed emmer, butter, eggs and sugar.
Latteruolo
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Romagnol cake made with vanilla, milk, eggs and sugar.
Cavagnetto di Brugnato
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Easter cake from the city of Brugnato made with Anisette, aniseeds, almonds, butter, eggs and sugar.
Torta di ricotta di Sermoneta
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Tart from the city of Sermoneta made with ricotta, honey, cinnamon, liqueur, eggs and sugar.
Buccellato spezzino
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Ring-shaped cake from the city of La Spezia made with orange blossom water, lemon zest, milk, eggs, butter and sugar.
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Io ho un concetto etico di giornalismo. Ritengo infatti che in una democrazia il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società.
Giuseppe Fava
(dalla pagina fb di Sigrifido Ranucci)
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lucfierens · 15 days
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Noi (Elena Marini - Luc Fierens) ci siamo.
Les enfants terribles della poesia visiva.
#poesiavisiva
Nella Galleria ARTPOETRY, via G. Candido 3, Lecce, venerdì 12 aprile alle ore 19, sarà presentata da Francesco Aprile la mostra “Asemic writing: la scrittura acefala, lo scrivere, il flusso”, a cura di Salvatore Luperto. L’esposizione allestita da Anna Panareo e dal curatore è costituita da oltre 30 opere. Autori in mostra: Vincenzo Accame - Francesco Aprile - Tony Bellucci - Mirella Bentivoglio - Tomaso Binga - Cristiano Caggiula - Giuseppe Calandriello - Italo Carrarini - Marilena Cataldini - Luciano Cattania - Vittorino Curci - Nicolò D'Alessandro - Mauro Dal Fior - Michele De Luca - Liliana Ebalginelli - Luigi Fagioli - Vittorio Fava - Federico Federici - Fernanda Fedi - Luc Fierens - Gino Gini - Marco Giovenale - Alfonso Lentini - Lorenzo Li Greci - Oronzo Liuzzi - Ruggero Maggi - Elena Marini - Egidio Marullo - Adamo Modesto - Rrose Sélavy - Enzo Patti - Giuseppe Pellegrino - Giovanna Sandri - Anna Spagna.
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lamilanomagazine · 1 month
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Siracusa. Legalità e lotta alla mafia, Fava racconta agli studenti l’esperienza de “I Siciliani”
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Siracusa. Legalità e lotta alla mafia, Fava racconta agli studenti l’esperienza de “I Siciliani”. «Fare quel giornale rispondeva all’esigenza di raccontare, dare nomi e volti a storie di cui tutti sapevano ma nessuno diceva». Ha parlato di mafia e dell’esperienza de “I Siciliani”, il giornalista (ed ex presidente della Commissione regionale antimafia) Claudio Fava, figlio di Pippo che di quella testata fu il fondatore e che pagò con la vita il suo lavoro di denuncia. Fava, che ne “I Siciliani” si è formato professionalmente, ieri mattina ha conversato con l’assessore alla Legalità, Fabio Granata. Il confronto è avvenuto nell’auditorium del liceo Einaudi nell’ambito del progetto “Educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva”, che rientra nel Piano dell’offerta formativa territoriale proposto a tutte le scuole siracusane dal Comune. L’evento si è svolto in occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” ed è stato rivolto agli studenti delle scuole che hanno aderito al progetto. Il giornalista e scrittore ha detto di avere accolto l’invito per condividere un ricordo e una storia «che potrebbe essere anche la vostra» e ha lanciato ai giovani il messaggio di una «passione per la scrittura che diventa mestiere». Agli inizi degli anni Ottanta, quando fu fondato il giornale, «il racconto – ha detto Fava – era limitato alla superficie dei fatti. Con “I Siciliani”, un gruppo di giovani si mette in gioco. Una squadra che si trovò a doversi inventare il mestiere che avevano scelto di fare attraverso una narrazione, anche positiva, che non facesse però sconti a niente e nessuno. Era il racconto anche di una Sicilia “prigioniera”». La prima grande inchiesta de “I Siciliani” fu dedicata alla parabola del polo petrolchimico siracusano (titolo fu “Il sole nero”) che raccontava la «parabola iniziata con il miraggio dello sviluppo fino alle macerie poi rimaste sul terreno». Era il 1982 e si «avvertiva – ha proseguito il giornalista – la presenza condizionante della mafia, ormai non solo a Palermo. Nell’agosto Dalla Chiesa, arrivato da poco a Palermo come prefetto, in un’intervista rilasciata a Giorgio Bocca esplicita la presenza di un vero e proprio sistema di potere mafioso a Catania». Dunque, ha aggiunto Fava, c’era «una mafia diventata potere, che non sparava solamente e quella Sicilia, con quello sguardo e quella tragica consapevolezza» non era raccontata da siciliani. «La ricostruzione, appassionata e lucida, offerta oggi alle ragazze e ai ragazzi delle scuole siracusane, ha rappresentato – ha commentato l’assessore Granata – un momento formativo alto e coinvolgente che dà senso concreto ai progetti portati avanti dalla nostra Amministrazione. Ringrazio Claudio Fava per aver condiviso, con la sua presenza e le sue parole consapevoli, una giornata simbolica che dà inizio alla Primavera e che lascerà un segno nel cuore dei giovani». Finita la conversazione tra Fava e Granata, la mattinata è proseguita con la proiezione delle prime versioni di 12 cortometraggi realizzati dagli studenti che hanno aderito al progetto sulla legalità. Alla visione dei lavori hanno partecipato il giornalista Aldo Mantineo, il regista Giuseppe Landolina, il videomaker Giuseppe Migliara e il tecnico di riprese Carmelo Randazzo. L’evento, curato per il Comune da Giuseppe Prestifilippo, è iniziato con i saluti, anche a nome del sindaco Francesco Italia, portati da Teresella Celesti nella doppia veste di dirigente scolastica dell’Einaudi e assessore comunale all’Istruzione. Nella sala dell’auditorium presenti personalità ed esponenti degli enti partner del Comune nel progetto: Luisa Giliberto, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale; Veronica Milone, presidente di sezione del tribunale di Siracusa; Alessandra Formisano, vice presidente dell’Ordine degli avvocati; Fabio Faraci, presidente del Rotary club Monti Climiti; il consigliere comunale Andrea Buccheri; l’avvocato Silvia Margherita e la dirigente dell’istituto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il ricordo della nipote di Giuseppe Fava, nell'anniversario del suo omicidio
“Ho imparato la sua umanità, la sua ironia e attravreso i suoi scritti anche la sua ricerca e voglia di verità”source
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luigidigrazia · 4 months
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Mafia, Mattarella ricorda Giuseppe Fava
“Sono trascorsi 40 anni dal vile assassinio per mano mafiosa di Giuseppe Fava, giornalista che ha messo la sua passione civile al servizio della Sicilia”. Così il presidente della Repubblica, Mattarella. “Fava ha fatto del giornalismo uno strumento di irrinunciabile libertà. L’indipendenza dell’informazione e la salvaguardia del suo pluralismo sono condizione e strumento della libertà di tutti,…
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noisynutcrusade · 4 months
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Francesco La Licata wins the Giuseppe Fava Award
Forty years ago, at the age of 59, the journalist Pippo Fava, one of the most uncomfortable voices in Sicilian information, was killed. One of his best-known books, “Violence: Fifth Estate”, was brought to the screen by Florestano Vancini. On Friday 5 January, the journalist and writer will be remembered in Catania in via Fava and then will be handed over to the journalist Francesco La Licata,…
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paolodechiara · 7 months
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IL MANIFESTO. L'articolo di Giuseppe Fava pubblicato sul Giornale del Sud l'11 ottobre del 1981. «Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili. Pretende il funzionamento dei servizi sociali. Tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo».
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organisationskoval · 1 year
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719) Liga Lombarda, Lega Lombarda, LL, Lombard League, Liga Lombardzka, pełna nazwa to Lega Lombarda per Salvini Premier - regionalistyczna partia polityczna działająca w Lombardii. Założona w 1984 roku, była jedną z założycielskich „narodowych” sekcji Lega Nord (LN) w 1991 roku, a od 2020 roku jest regionalną sekcją Lega per Salvini Premier (LSP) w Lombardii. Wraz z Liga Veneta, LL utworzyło większość partii federalnej (LN/LSP), na której czele stali Longobardowie od momentu jej powstania. LL jest obecnie prowadzony przez koordynatora pro-tempore, Federico Cecchetti. Członkami partii byli Umberto Bossi, Roberto Maroni, Roberto Calderoli, Giancarlo Giorgetti, Francesco Speroni, Roberto Castelli, Matteo Salvini, Gian Marco Centinaio i Attilio Fontana (prezydent Lombardii). Lega Lombarda została oficjalnie założona 12 kwietnia 1984 roku przez Umberto Bossiego, który przy wyborze nazwy wykorzystał rezonans nazwy historycznej Lega Lombarda. Pierwotnie Lega Autonomista Lombarda (Lombard Autonomist League, LAL), partia przyjęła obecną nazwę w 1986 roku. W swoim debiucie wyborczym w wyborach powszechnych w 1987 roku Lega Lombarda uzyskała 2,6% głosów w Lombardii. Bossi został wybrany do Senatu, a Giuseppe Leoni do Izby Deputowanych. Partia brała udział w wyborach do Parlamentu Europejskiego w 1989 roku jako czołowy członek koalicji Lega Lombarda – Alleanza Nord, uzyskując 8,1% w Lombardii i wybranych dwóch posłów (Francesco Speroni i Luigi Moretti). W latach 1989-1990 LL brała udział w procesie federacji północnych partii regionalistycznych przed wyborami regionalnymi. W lutym 1991 została włączona do Lega Nord (LN) i od tego czasu jest sekcją „narodową” LN w Lombardii. Bossi został następnie wybrany sekretarzem federalnym LN, zachowując przez pewien czas rolę sekretarza krajowego LL. W 1993 roku Luigi Negri objął stanowisko sekretarza, zastępując Bossiego, który musiał wybierać między urzędem krajowym a federalnym. Po wyborach powszechnych w 1994 r. trzech członków LL dołączyło do gabinetu Berlusconiego jako ministrowie: Roberto Maroni (który stał się drugim numerem partii federalnej po Bossim), Vito Gnutti i Speroni. Rozpad koalicji wspierającej rząd doprowadził Negri i innych do ucieczki do Federalistycznej Ligi Włoskiej, podczas gdy Maroni, pomimo nieporozumień z Bossim, zdecydował się pozostać w partii. Negri został zastąpiony na stanowisku sekretarza przez Roberto Calderoliego, który jako prezydent wyrzucił go z partii, mimo że był jego szwagrem. Calderoli poprowadził partię do najlepszego wyniku do tego momentu w wyborach powszechnych w 1996 roku, kiedy to uzyskała 25,5%. Po wyborach regionalnych w 2000 roku partia weszła do samorządu regionalnego i od tego czasu jest jego bez wyjątku członkiem. Po wyborach powszechnych w 2001 r. trzech członków LL dołączyło do gabinetu Berlusconiego II jako ministrowie: Bossi, Maroni i Roberto Castelli. W 2002 Calderoliego zastąpił Giancarlo Giorgetti, a Castelli został prezydentem. W wyborach regionalnych w 2010 roku partia uzyskała 26,2%, co jest jej najlepszym dotychczas wynikiem.  W listopadzie 2013 Salvini zastąpił Maroniego na stanowisku sekretarza federalnego Lega Nord, a później mianował komisarza Stefano Borghesiego na to stanowisko. Borghesi został później zastąpiony przez Grimoldiego. W listopadzie 2015 r. Grimoldi został wybrany na krajowego sekretarza partii. W maju 2017 roku, po ponownym wyborze Salviniego na sekretarza federalnego LN, pięciu członków LL (Bordonali, Fabrizio Cecchetti, Giulio De Capitani, Simona Pergreffi i Jacopo Vignati) zostało wybranych do rady federalnej wraz z Salvinim, szósty (Giorgetti) został wybrany jako niezależny i siódmy (Gianni Fava) w imieniu mniejszości. W grudniu Stucchi został wybrany prezesem LL, zastępując Giorgettiego, który coraz bardziej angażował się na szczeblu federalnym jako zastępca Salviniego. W wyborach regionalnych w 2018 roku Attilio Fontana z LL został wybrany na prezydenta Lombardii z 49,8% głosów, a partia uzyskała 29,4%.
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francesco71blr · 1 year
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Giuseppe Fava, detto Pippo.
Ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984
#GiuseppeFava
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onoranzetriolo · 2 years
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è mancato Annunziato Fava
è mancato Annunziato Fava
Ne danno il triste annuncio i figli Massimo con la moglie Anna Rita Scopelliti, Marcello e Ivano,  il fratello Paolo con la moglie Giuseppina Marino, il fratello Lillo con la moglie Marianna,  la sorella Carolina e il cognato Giuseppe Paladino, i nipoti, i cugini ed i parenti tutti. I funerali saranno celebrati mercoledì 14  c.m. alle ore 10:00 nella Chiesa Matrice in Scilla.
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