Tumgik
stefanopisoni · 3 years
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Lead Generation B2B – Ecco tutte le strategie più efficaci!
Cosa significa fare Lead Generation B2B?
Probabilmente avrai sentito menzionare questo termine tante volte ma non sai esattamente di cosa si tratta. Te lo spiego subito: si tratta di tutte quelle tecniche e strategie online messe in atto da un professionista o azienda per trovare dei nuovi potenziali clienti.
Nello specifico parliamo dell’ambito delle relazioni commerciali tra imprese. “B2B” significa infatti letteralmente “Business-to-Business” e serve a distinguere queste da altri tipi di transazioni commerciali (ad esempio quelle tra impresa e consumatore individuale, che vengono dette “B2C”).
Fatta questa doverosa premessa, probabilmente se hai un business ti starai chiedendo quali siano nel concreto queste strategie. Il mondo del web marketing è parecchio cambiato rispetto al passato, e oggi è in parte venuto meno il concetto di spamming e pubblicità aggressiva.
Per attirare nuovi potenziali lead si punta sull’inbound marketing (per alcune tipologie di prodotti o servizi “high ticket”) e sull’outbound marketing & cold emailing per servizi più entry level.
Per quanto riguarda l’inbound marketing si cerca:
di pubblicare sul proprio sito aziendale o sui social dei contenuti interessanti in modo da attrarre visitatori
di condurre poi i potenziali lead per tutto il processo di conoscenza della propria attività fino a concludere la vendita del proprio prodotto o servizio
Vediamo insieme quali sono le strategie più efficaci per fare Lead Generation B2B e come utilizzare al meglio i vari strumenti digitali per accrescere il proprio business.
Uno schema generale
Un lead è sostanzialmente una persona che ha mostrato interesse verso i prodotti o servizi della tua azienda, lasciando i suoi dati tramite la compilazione di un form o la partecipazione a un sondaggio.
Va da sé che l’interesse è un requisito fondamentale, e perciò non ha senso acquistare dei potenziali lead da un database anonimo, perché in questo modo farai solo numero ma non accrescerai realmente il tuo giro di affari.
Per trasformare dei visitatori in lead, e successivamente in clienti, una lead generation B2B efficace deve necessariamente seguire uno schema del tipo:
attrarre > convertire > vendere > fidelizzare
Invece di forzare i contatti con i potenziali clienti, saranno quindi stessi loro ad essere attirati dall’azienda, grazie ai contenuti che questa andrà a postare tramite social network, blog aziendale, ecc… In questo modo cominceranno a fidarsi dell’azienda, riconoscendola come un’autorità nel proprio settore.
In seguito si procederà a coltivare i rapporti con i lead, chiedendo loro di svolgere delle azioni tramite delle call to action mirate. Per finire bisognerà poi convertire i lead in clienti guidandoli verso la vendita, mantenendo il rapporto con loro nel tempo.
Lead Generation B2B: le migliori strategie
Passo ora ad elencarti le tecniche più efficaci per fare lead generation B2B. Naturalmente, quello che ti ho mostrato poco fa, è solo uno schema di base. Ogni attività professionale ha infatti le sue caratteristiche, e per ciascuna ci sarà una strategia di lead generation B2B che funziona più delle altre. Sta a te quindi valutare cosa è meglio per il tuo business.
1- Content Marketing
Partiamo dalla strategia più comune, il content marketing. Questo consiste nella creazione, pubblicazione e condivisione di contenuti pensati apposta per il proprio pubblico target, in modo da attirare potenziali lead sul proprio sito aziendale.
I contenuti devono essere originali e rispondere a dei precisi bisogni delle persone. Un consiglio che ti do è di dare un’occhiata ai tuoi competitor e di affrontare uno stesso argomento da loro trattato con una prospettiva diversa. In questo modo non apparirai come banale e scontato ma, al contrario, farai vedere che offri qualcosa in più rispetto agli altri.
Se sei alle prime armi e non sai come creare dei contenuti di valore, ti lascio qui il link dell’articolo in cui ti do un po’ di suggerimenti per cominciare.
Strumento indispensabile per il content marketing è il blog aziendale, che deve essere necessariamente ottimizzato. Saprai certamente infatti che Google premia nei risultati di ricerca quei siti che vengono aggiornati regolarmente e che sono realmente utili per chi li visita. Per fare ciò devi quindi fare in modo di usare le giuste parole chiave e tenere conto dell’usabilità del tuo sito aziendale.
2- Premium content
Un altro modo di usare i contenuti per fare lead generation B2B sono i premium content. Si tratta di contenuti più lunghi, spesso sottoforma di e-book, che hanno due caratteristiche
affrontano in modo approfondito dei temi utili ai potenziali clienti
sono scaricabili gratuitamente, tramite la compilazione di un form con i propri dati.
Grazie ai premium content si può quindi avere facilmente accesso all’indirizzo e-mail o al numero di telefono di quegli utenti realmente interessati a quello che offri, che magari in seguito potranno trasformarsi in tuoi clienti.
3- Social Media
Passiamo ora a uno degli strumenti più utilizzati per la lead generation, ossia i social network. Ḗ ovvio che in base al tipo al tipo di attività una piattaforma potrà essere più indicata di un’altra, e che ogni social network ha le sue peculiarità (gruppi, hashtag, campagne di advertising…) che permettono di entrare in contatto con dei nuovi potenziali lead.
Tuttavia, per quanto riguarda la lead generation B2B il social network più efficace è senza dubbio LinkedIn. A questo proposito ti invito a dare un’occhiata all’articolo che ho pubblicato proprio su come fare Lead Generation con LinkedIn).
LinkedIn infatti non ti permette solo di stringere amicizie, ma offre diverse altre opportunità:
di creare dei veri e propri contatti professionali che possono essere utili per accrescere il proprio business
è inoltre un luogo perfetto per reperire notizie sulla tua realtà aziendale
permette in generale di rimanere aggiornati sul proprio settore lavorativo di interesse.
Ti consiglio perciò di non sottovalutare questo strumento, perché ti potrebbe regalare molte soddisfazioni se stai cercando di farti conoscere professionalmente e vuoi attirare nuova clientela.
4- E-mail marketing
Ecco una delle forme più vecchie di web marketing che però viene ancora utilizzata oggi con successo. Questa offre infatti la possibilità di personalizzare il messaggio in base al proprio target, in modo da potersi concentrare sui reali bisogni dei propri utenti.
Ovviamente l’e-mail marketing va messo in atto in un secondo momento, quando avrai già acquisito i dati dei nuovi clienti e stai cercando di far accrescere il loro interesse verso quello che fai.
Come sempre il suggerimento è di non puntare su una generica pubblicità aggressiva, ma di mostrare cosa la tua azienda può offrire e come può aiutare nel concreto a risolvere determinati problemi. Non dimenticare inoltre di includere una call to action efficace per convincerli a svolgere delle azioni specifiche (ti spiegherò come nel prossimo punto).
Un consiglio che ti do è di non sovraccaricare la mail di contenuti. Meglio un messaggio breve ma originale, che inviti eventualmente ad approfondire l’argomento in seguito, cliccando su un link che rimandi al tuo sito aziendale oppure scaricando un contenuto.
In questo modo i tuoi lead non si sentiranno “aggrediti” con pubblicità o richieste di contatto indesiderate, e si sentiranno più propensi ad interagire con te.
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5- Call to action
Per concludere, un ultimo strumento che si rivela molto utile in fase di acquisizione di nuovi lead è la call to action. Questa funziona come una sorta di “indicatore” per il futuro cliente, nel senso che esprime chiaramente cosa vogliamo che questo faccia. — NB inserire CTA è fondamentale! Il content marketing fine a se stesso va bene ma fino ad un certo punto, fare migliaia di visite al mese ma non convertire l’utente in una lead non ha senso. —
Nello specifico si trattadi vari tipi azioni come
cliccare su un link (e iscriversi alla newsletter, ad esempio)
compilare un form (e richiedere la demo di un prodotto)
seguire il tuo profilo/canale (se si tratta di un social network)
Ad ogni modo vorrei lasciarti qualche dritta per creare delle call to action che funzionano bene per fare lead generation B2B.
Innanzitutto l’azione da compiere deve essere chiara: meglio usare poche parole che tante con il rischio di confondere le idee. Vanno benissimo quindi inviti come “Clicca qui”, “Iscriviti”, ecc…
Un altro suggerimento è di curare molto la grafica, usando colori ed elementi visivi che catturino l’attenzione, tipo frecce o pulsanti.
Utilizza infine delle call to action dinamiche, che seguono l’utente a mano a mano che “scrolla” la pagina. In questo modo l’azione da compiere sarà sempre ben presente e quindi sarà molto più probabile che questa venga compiuta.
Ok, spero di essere stato esauriente con questo articolo e di averti dato una mano a trovare le giuste strategie per fare lead generation B2B. Se vuoi approfondire, CLICCA QUI! (si, questa è una call to action!)
A presto!
Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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Consulenza LinkedIn – Un aiuto per migliorare il tuo profilo!
Un consulenza LinkedIn per il mio profilo a cosa può servire?
Probabilmente te lo sarai chiesto già diverse volte. LinkedIn è il social network più utilizzato al mondo per quanto riguarda il lavoro, e permette a migliaia di utenti di creare la propria rete professionale ricavando numerosi benefici per la propria attività. Tutto però sta a saperlo usare.
Sono moltissimi infatti i professionisti che si sono iscritti a LinkedIn semplicemente per poter caricare il proprio curriculum online, ma senza avere una precisa strategia. Il risultato è che non si vede accrescere il proprio business e si finisce con il pensare che LinkedIn sia totalmente inutile.
In realtà non è così. Una consulenza LinkedIn, fatta con un esperto del settore, può infatti aiutarti a trarre il meglio dal tuo profilo, sia per farlo risaltare agli occhi dei recruiters, sia per entrare in contatto con nuovi potenziali clienti per la tua attività.
Vediamo a cosa può servire una consulenza per il proprio profilo LinkedIn e quali vantaggi può dare.
Perché il fai-da-te non funziona?
Se sei un professionista ti sarai iscritto a LinkedIn per una di queste due ragioni:
Promuovere online il tuo curriculum vitae (e trovare lavoro)
Cercare nuovi clienti per il tuo business
Essendo però LinkedIn un social che conta ad oggi più di 575 milioni di iscritti, di cui il 40% effettua un accesso quotidiano, puoi capire quanto sia difficile emergere in mezzo a tutta questa moltitudine di persone.
Ecco perché darsi al fai-da-te nella stesura del profilo e nella scelta delle strategie da seguire non è una buona idea. Il rischio è di ottenere pochi risultati e di abbandonare la piattaforma, ritenendola poco funzionale.
Il mio consiglio è quindi di procedere in modo autonomo solo nel caso tu abbia delle reali conoscenze in materia di web marketing e social selling. In caso contrario, meglio lasciare perdere e affidarsi alle mani di un esperto!
Perché rivolgersi ad un professionista?
Un profilo LinkedIn è un po’ come un biglietto da visita e, se ben curato, può davvero fare la differenza nel caso tu stia cercando lavoro o voglia accrescere la tua rete di contatti.
Non è un mistero infatti che LinkedIn sia uno dei social network più indicizzati da Google. Va da sé che, nel caso qualcuno effettui una ricerca, far saltare il proprio profilo tra i primi risultati dell’elenco può costituire un enorme vantaggio.
Purtroppo però la maggior parte delle persone si affida solo alle proprie capacità, riuscendo a ottenere ben pochi benefici. Un profilo incompleto, che presenta giusto qualche dato anagrafico, non è infatti solo brutto da vedere, ma può anche dare l’impressione che tu non abbia una grande esperienza lavorativa o che ti curi poco della tua attività.
Una efficace consulenza LinkedIn può invece far cambiare in meglio l’identità digitale di un professionista, portando col tempo ad avere dei risultati. Ti consiglio perciò di rivolgerti a un esperto se ti ritrovi in queste situazioni:
Hai aperto un account LinkedIn solo per caricare il curriculum online, ma non sai bene quali sono le informazioni più pertinenti da inserire
Il tuo profilo ha poche visite
Vorresti accrescere la tua rete professionale ma non sai come fare
Il profilo è un po’ datato ed è tempo di aggiornarlo con le competenze che hai acquisito nel frattempo
Consulenza LinkedIn: in cosa consiste?
Vediamo ora nello specifico come opera un consulente per il profilo LinkedIn e in che modo può aiutarti a costruire un’identità digitale di successo.
1- Stesura del profilo
La prima cosa di cui ci si occuperà durante una consulenza LinkedIn è certamente la stesura del profilo in tutte le sue parti. Inserire solo pochi dati anagrafici è indice, come già detto, di trascuratezza.
Un professionista inoltre sa quali sono i criteri che i recruiters utilizzano per selezionare il personale, perciò il profilo sarà compilato ponendo l’enfasi proprio su quei dettagli importanti quando si invia una candidatura per un impiego.
Un altro aspetto che sarà certamente messo in luce sono le tue competenze professionali, in modo da poter essere competitivo sul mercato nazionale e, perché no, anche su quello internazionale.
2- Ottimizzazione
L’utilizzo delle parole chiave è fondamentale per far saltare all’occhio un profilo. Da questo punto di vista un servizio di consulenza LinkedIn può fare molto, trovando le keywords giuste per far aumentare le probabilità che il profilo compaia nei risultati di ricerca di Google o anche del motore di ricerca interno alla piattaforma.
In questo modo sarà molto più facile essere contattati da dei recruiters o ricevere richieste da nuovi potenziali clienti. Di conseguenza si troveranno più opportunità di impiego se si è in cerca o nuove prospettive se si desidera allargare il proprio business. Inoltre, un profilo correttamente ottimizzato, è un profilo che converte e genera appuntamenti e occasioni di business (se vuoi approfondire, clicca qui)
3- Trovare una strategia
A seconda di quali siano i tuoi obiettivi professionali, un servizio di consulenza LinkedIn può inoltre aiutarti a definire quali sono le strategie migliori per raggiungerli. Un esperto della materia conosce infatti le tecniche di social recruiting ed è preparato in ambiti come il web marketing e le tecniche di vendita B2B (che sono le sono le relazioni commerciali più presenti su LinkedIn).
In quest’ottica uno specialista può suggerire le azioni concrete da svolgere non soltanto per quanto riguarda l’utilizzo di LinkedIn, ma anche gli altri social. Una corretta strategia potrebbe prevedere, l’uso integrato di LinkedIn con Facebook o Instragram, oltre che con il tuo sito e blog aziendale.
Consulenza LinkedIn per il social selling
Ora che abbiamo visto come una consulenza LinkedIn possa aiutare a migliorare il profilo e a mettere in atto le giuste strategie per accrescere la propria attività, vediamo infine un altro aspetto a cui può servire, ossia il social selling.
Questo non è altro che tutte quelle attività che un professionista mette in atto attraverso i social media per poter interagire in modo diretto con i suoi potenziali clienti, e condurli gradualmente alla vendita.
Si tratta quindi di attirare l’attenzione del cliente senza però chiedergli esplicitamente di acquistare i tuoi prodotti/servizi. Probabilmente ti sarai chiesto come mai poche persone cliccano sul link di vendita che è presente sul tuo profilo. Ecco che un consulente LinkedIn può spiegarti il motivo, suggerendoti anche come cambiare le cose a tuo vantaggio.
Il social selling può essere spiegato un po’ con il concetto del “coinvolgere per poi vendere”, poiché si basa essenzialmente sulla condivisione attraverso i social media di contenuti utili che servono a suscitare l’interesse del cliente per portarlo poi a concludere un acquisto.
In altre parole si tratta di strategie messe in atto per arrivare a vendere, senza però puntare su richieste e proposte commerciali insistenti, che alla lunga potrebbero essere invece controproducenti. Se sei interessato al social selling, ti invito a leggere l’articolo che ho pubblicato proprio su questo argomento.
Una consulenza LinkedIn riguardante il social selling si basa insomma sul come utilizzare il proprio profilo personale o aziendale per approcciarsi al potenziale cliente. In questo modo si apre la strada verso la vendita, senza però usarli come uno strumento diretto. Il tuo profilo diventa in sostanza una sorta di “ponte” tra il potenziale cliente e la vendita.
youtube
Consulenza LinkedIn: chi assumere?
Per concludere questa breve guida sulla consulenza per il profilo LinkedIn vorrei darti qualche suggerimento su come scegliere chi assumere. Online si trovano tanti professionisti di questo genere, e mi rendo conto che non è facile orientarsi, a meno che tu non conosca già qualcuno che lavora in questo ambito.
Il mio consiglio è ovviamente di puntare su un professionista qualificato (in rete non è difficile trovare delle recensioni) e di scegliere lo specialista in base al tipo di obiettivi che vuoi ottenere e ai vantaggi che vuoi trarre (migliorare il proprio curriculum online, aumentare la propria visibilità, trovare nuovi clienti…). Per aiutarti ulteriormente qui ho stilato una lista dei migliori consulenti LinkedIn in base al tipo di attività svolta.
Bene, spero di essere stato esaustivo e di averti dato una mano nel caso tu stia valutando di affidarti a una consulenza LinkedIn per il tuo profilo.
A presto!
Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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LinkedIn Lead Generation: Tutto quello che devi sapere!
Come fare lead generation con LinkedIn?
Forse non lo sai, ma LinkedIn è uno dei migliori strumenti in mano alle aziende per ottenere dei risultati tangibili per quanto riguarda l’acquisizione di nuovi potenziali clienti. La lead generation infatti non è altro che tutte quelle azioni che puoi mettere in campo per generare dei contatti interessati a quello che fai e ai prodotti/servizi di cui ti occupi.
Un lead è infatti qualcuno che ha fatto conoscenza della tua realtà aziendale e ha lasciato i suoi dati, ad esempio compilando un form di registrazione.
Perché usare LinkedIn per fare Lead Generation?
La LinkedIn Lead Generation spesso viene sottovalutata, in quanto si pensa che altri social network siano molto più efficaci per trovare nuovi contatti, ma ti assicuro che LinkedIn da quel punto di vista è decisamente la prima risorsa. Tutto sta però a saperlo usare naturalmente!
A questo proposito devi tenere presente che LinkedIn non è uno strumento in grado di sfornare per te potenziali clienti in automatico. Come in tutte le cose bisogna metterci un po’ di impegno ed essere costanti.
I risultati però possono essere davvero notevoli: considera che un contenuto su LinkedIn può generare una quantità di visite 4 volte superiore rispetto a Facebook o Twitter e un tasso di conversione della stessa entità. Puoi capire perciò perché ne vale la pena!
Vediamo insieme quali sono le strategie più utili per fare LinkedIn Lead Generation e trovare così dei contatti potenzialmente interessati alla tua attività.
Il primo passo da fare: curare il tuo profilo
Se vuoi fare LinkedIn Lead Generation devi prima tenere conto di due fattori molto importanti:
LinkedIn è un social pensato particolarmente per chi possiede un business di tipo B2B (Business to Business) o per chi ha un’attività freelance. Se la tua attività non fa parte di queste categorie o magari è di tipo B2C (Business to Consumer), allora per generare lead ti consiglio di orientarti su altri social come Facebook. In questo caso non è che LinkedIn non serva a trovare potenziali nuovi contatti, ma semplicemente funziona meglio con le altre due categorie
Per ottenere dei buoni risultati, devi metterci la faccia. LinkedIn è infatti un social che serve a generare contatti commerciali tra realtà professionali, ma non dimenticare che si basa principalmente sull’interazione tra persone. Questo significa che per sfruttare LinkedIn per fare lead generation devi innanzitutto curare il tuo profilo, rendendolo ottimizzato per il suo motore di ricerca.
Come faccio ad ottimizzare il mio profilo?
Veniamo quindi al punto. Sia che tu sia un freelancer, o che rappresenti un’azienda, certamente starai offrendo al tuo pubblico un prodotto o servizio per rispondere ad una sua necessità. Per questo motivo è necessario che il tuo profilo appaia nei primi risultati quando un utente effettua una ricerca, in modo che salti subito all’occhio.
Un profilo LinkedIn in grado di generare lead deve essere completo di tutte le informazioni che servono per far capire chi sei, di cosa ti occupi e a quali bisogni può rispondere la tua attività. Non è necessario perdersi in lungaggini, basta che tu inserisca:
Il tuo nome e cognome
La tua professione
Eventualmente, il nome dell’azienda che rappresenti
Immagine del profilo
Immagine di copertina
Ḗ inoltre estremamente importante curare il riepilogo, perché con buona probabilità questa sarà la sola sezione del tuo profilo che verrà letta. Cerca quindi di pensare il riepilogo come se fosse una landing page, dove ciò che vendi sono le tue competenze e professionalità.
Evita perciò l’autoreferenzialità ma descrivi il tuo “valore aggiunto”, cioè quello che puoi offrire ai tuoi clienti, mettendo così l’accento su ciò che ti differenzia dai tuoi competitor. In questo modo farai vedere che hai interesse per i bisogni dei potenziali lead e ti mostrerai come un professionista competente.
Un altro consiglio che ti do è anche di inserire sotto al riepilogo una (o più) call-to-action efficaci, come ad esempio un link che rimandi al tuo sito o che permetta di scaricare un e-book gratuito. Questo si rivelerà un ottimo strumento per fare lead generation e ti fornirà molti nuovi contatti.
Studiare il proprio target
Il secondo passo dopo aver ottimizzato il tuo profilo è quello di cercare tu stesso dei nuovi contatti. Attenzione però: questo non significa comportarti come uno spammer!
Non si può infatti andare alla ricerca di nuovi potenziali lead senza sapere chi sono e quali sono i loro bisogni. Prima di inviare richieste di contatto random (che alla lunga risultano indesiderate), forse sarebbe meglio studiare il tuo pubblico, così da individuare chi potrebbe essere interessato alla tua attività.
Questa è una strategia molto utile, in quanto rende possibile indirizzare le tue richieste di contatto solo verso chi ha un reale interesse verso ciò che fai. Da questo punto di vista lo strumento di ricerca di LinkedIn è molto efficace.
Per utilizzarlo basta scrivere una chiave di ricerca nel riquadro in alto a sinistra; magari si può cominciare inserendo la categoria alla quale si rivolge il tuo prodotto o servizio. Successivamente, il social ti permette di affinare la ricerca in base a numerosi filtri come:
Località
Azienda per cui il potenziale lead lavora
Azienda precedente
Settore di appartenenza
Istruzione
In alternativa è possibile inserire anche alcune parole chiave per trovare i profili giusti (e qui mi ricollego al paragrafo precedente: più un profilo è ottimizzato con le giuste keywords, più ha la possibilità di saltare all’occhio).
Una volta trovati i giusti contatti si può passare a fare networking con dei messaggi personalizzati. Anche in questo caso il non puntare subito alla vendita può fare la differenza. Ḗ invece opportuno impostare la conversazione ponendo l’enfasi sui reciproci interessi.
Non dimentichiamo infatti che LinkedIn è un social che costruisce sì reti commerciali, ma tra persone, perciò la richiesta di contatto non deve essere finalizzata unicamente alla vendita. Fare LinkedIn Lead Generation è perciò un processo che implica in primis il guadagnarsi la fiducia dei propri potenziali clienti.
Gruppi di LinkedIn
Un altro strumento utile per fare LinkedIn Lead Generation sono senza dubbio i gruppi. Partecipare a un gruppo relativo al tuo settore lavorativo, o crearne uno tuo infatti ti dà modo di condividere con gli altri utenti contenuti interessanti e magari di rispondere a qualche loro bisogno.
Questo è inoltre un ottimo modo per acquisire autorevolezza. In altre parole, far vedere ai tuoi potenziali lead che ne sai e che sei in grado di trovare una soluzione a dei loro problemi specifici, ti porterà ad apparire come un esperto di cui ci si può fidare. E questo non farà altro che aumentare il numero di persone interessate a entrare in contatto con te.
A questo proposito, vorrei darti un altro suggerimento, quello di rispondere alle eventuali richieste di contatto che ti potrebbero arrivare. Sembrerà scontato, ma una risposta personalizzata contribuisce a costruire relazioni con un potenziale cliente e ad arrivare a concludere una eventuale vendita.
Se vuoi saperne di più sui gruppi di LinkedIn, ti invito ad andarti a leggere l’articolo che ho pubblicato sull’argomento.
Scrivere articoli per continuare a fare lead generation
E se voglio farmi conoscere meglio come professionista/realtà aziendale?
Una volta acquisiti dei nuovi contatti, e accresciuto il loro interesse nei tuoi confronti, per fare LinkedIn Lead Generation è infine indispensabile continuare a coltivare questi rapporti professionali.
Uno strumento molto efficace in questo senso sono gli articoli (che fino a tempo fa si gestivano tramite lo strumento Pulse). Questi funzionano come un blog (personale o aziendale), ma hanno il vantaggio di essere integrati sul tuo profilo, così da renderlo più completo.
Gli articoli sono inoltre perfetti per condividere contenuti di interesse pubblico, sia originali che già pubblicati altrove (solitamente sul blog del proprio sito aziendale). Un consiglio però è di non usarli solo come mero “ripetitore” di cose postate altrove, ma anche come un approfondimento e un mezzo per far capire ai tuoi lead di cosa ti occupi. — NB consiglio comunque sempre di aprire un blog e un canale Youtube, sono strumenti che si integrano alla perfezione con una strategia di LinkedIn Lead Generation. Qui sotto trovi un video dove ho raccontato come creare un blog e guadagnarci
youtube
— In questo modo accrescerai ulteriormente la tua autorevolezza e, nel caso i tuoi articoli siano condivisi da altri utenti, aumenterà anche la probabilità di acquisire altri nuovi lead.
Scrivere un articolo su LinkedIn è molto semplice: basta cliccare sull’icona a forma di matita (“Scrivi un articolo”) che si trova in alto sulla home page. A questo punto verrai rimandato allo strumento di editing. Cliccando sul “+” è inoltre possibile caricare dei file multimediali come foto o video per dare più impatto visivo. Facile, no?
Bene, spero che questa mia guida ti sia stata utile e che ti abbia dato qualche spunto su iniziare a fare LinkedIn Lead Generation in modo efficace ma se vuoi approfondire, iscriviti al mio corso gratuito! CLICCA QUI PER ISCRIVERTI AL MINI CORSO GRATUITO
A presto!
Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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LINKEDIN SOCIAL SELLING – Come Sfruttare LinkedIn per Vendere di Più!
LinkedIn Social Selling, cos’è? Come funziona? Come posso sfruttare LinkedIn per aumentare le vendite della mia azienda/brand?
Il cosiddetto social selling serve a sfruttare le funzionalità dei social network per raggiungere i propri obiettivi di vendita aziendali, coinvolgendo i propri contatti con approfondimenti, notizie, ecc… e costruendo con loro un rapporto di fiducia.
In questo LinkedIn è particolarmente efficace.
Una delle caratteristiche del social è, come noto, quello di permettere ai propri utenti di creare legami commerciali. Questo però chiaramente non è un invito ad autopromuoversi continuamente.
Di solito infatti, su LinkedIn molti marketer e seller tendono ad inviare ai potenziali clienti un invito a connettersi alla propria rete seguito immediatamente da un messaggio commerciale. 
Ma non è così che si fa!
Mandare proposte commerciali, specialmente a chi non si conosce, può risultare antipatico e sicuramente controproducente per l’immagine che vuoi dare alla tua azienda. Non dimentichiamo infatti che LinkedIn è un social che, ripetiamolo, serve a costruire relazioni tra persone.
Questo è quindi il primo step da seguire nella tua strategia di vendita. In questo articolo vorrei perciò fornirti una breve panoramica di come mettere in atto un efficace LinkedIn Social Selling e far vendere di più alla tua azienda.
Vantaggi del fare marketing tramite LinkedIn
Molte aziende ormai da anni integrano i social network (ad esempio Facebook o Twitter) nelle loro strategie di vendita, ma queste negli ultimi tempi hanno perso di efficacia, in quanto le recenti modifiche agli algoritmi hanno fatto perdere la portata organica della visibilità ai contenuti pubblicati.
Sempre per questo motivo, il marketing sugli altri social solitamente non è efficace per l’intero processo che guida un potenziale cliente ad effettuare un acquisto. Il punto è che Facebook e simili tendono ad essere un po’ dispersivi e personalizzano poco i contenuti.
LinkedIn è invece ad oggi l’unico social che ancora permette di creare relazioni tra professionisti e (se usato nel modo corretto) di creare del valore aggiunto in ogni fase del processo di vendita, sia che si tratti del modello B2B (Business to Business, lo scambio di prodotti o servizi tra aziende) che di quello B2C (Business to Consumer, ossia la vendita diretta al consumatore).
Come mai un Sales Process su LinkedIn è più efficace? Per questi motivi:
Perché il pubblico di LinkedIn non è così generico come quello degli altri social, ma è formato da aziende e persone interessate a instaurare relazioni commerciali. Su questo social è quindi molto più facile trovare qualcuno potenzialmente interessato al tuo prodotto o servizio
Perché permette di aumentare la riconoscibilità di un brand grazie alla costruzione di reti tra gli utenti. Sembra strano, ma il passaparola è ancora oggi un mezzo di comunicazione parecchio utile!
Perché, essendo per natura un social network di tipo professionale, dà la possibilità di condividere informazioni importanti sulle aziende, incrementando così la loro autorevolezza sul mercato. E questo in un processo di vendita è fondamentale
LinkedIn Social Selling: quali strategie mettere in atto?
Posto che, se vuoi aumentare le tue vendite tramite LinkedIn, non basta inviare proposte commerciali a tappeto, vediamo ora quali sono le migliori strategie per fare in modo che il tuo Sales Process vada a segno. 
La chiave di tutto è non aggredire il tuo potenziale cliente, ma costruire una connessione con lui per fare conoscere il tuo brand, fare sì che apprezzi i tuoi prodotti/servizi, finché non deciderà appunto di procedere all’acquisto.
Detto così suona tutto un po’ semplicistico. In realtà non è una cosa che funziona dall’oggi al domani, ma richiede alcuni passaggi che ora ti andrò ad elencare. 
Le migliori strategia di vendita da inserire nel tuo programma di LinkedIn Social Selling
Definire il tuo cliente ideale: mandare messaggi a tappeto non ti servirà a nulla, se non a infastidire parecchie persone. Cerca piuttosto di individuare all’interno del tuo LinkedIn Sales Process a chi ti vuoi rivolgere, chi ha realmente bisogno del prodotto o servizio che stai proponendo (ho creato un corso gratuito, puoi scaricarlo qui)
Cercare il tuo cliente ideale: una volta che hai definito chi sia il tuo potenziale cliente, devi metterti a cercarlo. Naturalmente non basta fare una semplice ricerca per settore lavorativo, ma dovrai essere più accurato.
Segmentare: dividi per affinità i tuoi potenziali clienti (luogo geografico, interessi, ecc…). 
Ricerca: prova a capire in modo ancora più approfondito chi sono i tuoi potenziali clienti, e di cosa hanno bisogno
Personalizza i messaggi: non inviare un messaggio uguale per tutti, ma creane uno fatto apposta per ciascun gruppo o persona. Se decidi di usare bot o automazioni, sappi che vai contro dei rischi, quindi prima leggi questo articolo e informati a dovere.
Invia i messaggi
Retargeting: se qualcuno non ha risposto al tuo messaggio su LinkedIn, prova ad insistere. Le persone sono bombardate di messaggi ogni giorno, e può darsi che il tuo sia loro sfuggito. Prova magari ad inviarne un altro, utilizzando magari altri social come Facebook
Tracking: ti può essere utile monitorare le statistiche di quanto hai fatto finora per capire cosa ha funzionato e cosa no, in modo da poter migliorare di volta in volta e poter stringere sempre più accordi commerciali per la tua azienda
Engagement: sfrutta i commenti che vengono lasciati sotto ai tuoi post per capire cosa realmente piace al tuo pubblico
Cosa non fare?
Ora passerò ad elencarti invece gli errori più comuni da non fare nel tuo LinkedIn Sales Process se vuoi evitare di procurare una cattiva reputazione alla tua azienda/brand (oltre che a farti apparire come uno scocciatore!). 
Ti ricordo che su LinkedIn è importante stabilire dei legami professionali prima ancora che di riuscire a vendere qualcosa. Evita perciò
Di mandare generiche richieste di connessione alla tua rete, senza personalizzare il messaggio e senza motivare la richiesta
Utilizzare i messaggi solo per scopi promozionali, senza mai divulgare notizie relative al tuo settore che magari potrebbero interessare al tuo target e attirare nuovi clienti
Stesso discorso per i post che pubblichi: non usarli solo per farti pubblicità o ti attirerai le antipatie di tutti gli utenti
LinkedIn Sales Navigator
Per aiutarti a rendere il tuo Sales Process su LinkedIn più efficace, vorrei infine parlarti di Sales Navigator. Si tratta di una piattaforma a pagamento che LinkedIn mette a disposizione dei propri utenti per trovare nuove opportunità di business.
In particolare, questo strumento è molto utile per
Migliorare la tua lead generation
Far crescere la propria rete
Trovare nuovi contatti da convertire in clienti
Per questi motivi LinkedIn Sales Navigator è molto utile al social selling, che si può utilizzare per automatizzare e velocizzare alcune delle tue strategie di vendita. Per utilizzarlo hai due opzioni: 1) effettuare la prova gratuita di un mese; 2) acquistarlo direttamente.
Essendo uno strumento dedicato agli account Premium, Sales Navigator di fatto rimuove alcune delle limitazioni degli account di tipo gratuito.
Il costo varia dai €50 ai €75 al mese, a seconda che si scelga il piano annuale o quello mensile.
Una delle caratteristiche principali di questo tool, è la funzione avanzata di ricerca, che ti dà a disposizione ben 22 filtri per affinare la ricerca dei tuoi potenziali clienti e trovare quindi interessanti opportunità per la tua azienda.
Spero che questo articolo ti sia stato utile per capire come sfruttare il LinkedIn Social Selling per aumentare le tue vendite e migliorare il tuo Sales Process. Se vuoi imparare come trovare nuovi clienti e a vendere su LinkedIn, iscriviti al mio corso gratuito!
A presto!
Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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Cosa Scrivere su LinkedIn: I Punti da Considerare
Cosa scrivere su LinkedIn? Il profilo LinkedIn è pronto, ma cosa scrivere su LinkedIn?
Dopo aver configurato l’account inserendo il nome, la mail e le foto, è il momento di concentrarsi su quegli elementi che possono aiutare l’utente a trovare un lavoro o ad attirare l’attenzione delle figure professionali che desidera.
Essi sono:
la headline
il riepilogo
gli elementi in primo piano
la descrizione delle esperienze lavorative ed educative
Questi elementi del profilo sono quelli che l’utente dovrà scrivere a mano. Le altre sezioni si compilano facilmente attraverso i form che LinkedIn propone.
Un account ben compilato da solo non basta per attirare l’attenzione degli altri utenti. Infatti, quando si pensa cosa scrivere su LinkedIn, bisogna anche concentrarsi sui contenuti. C’è la possibilità di ricondividere dei post o articoli di altri utenti o provenienti da siti esterni, ma scrivere da sé qualche contenuto accattivante aiuta a migliorare la percezione dell’utente come professionista.
I contenuti che LinkedIn permette di generare sono:
i post, che si possono arricchire con immagini o video
gli articoli, come in una vera rivista online
eventi
sondaggi
Elementi del profilo
La headline è la prima cosa che un utente legge nel profilo di un lavoratore. In pochissime righe dobbiamo dire chi siamo, cosa facciamo e come possiamo aiutare chi visita il nostro profilo. Un ottimo consiglio è quello di usare delle keywords in modo da farsi trovare dagli altri utenti che hanno bisogno di un servizio che offriamo. Quando pensi a cosa scrivere nel profilo LinkedIn, è bene evitare frasi poco chiare che non individuano la nostra professione o che sono poco inerenti al lavoro.
Il riepilogo deve essere la nostra lettera di presentazione, ma in versione più breve e accattivante. Si tratta di un testo tra le 100 e le 120 parole molto personale e che rispecchi il proprio ruolo nel mondo del lavoro. Infatti, il registro linguistico deve adattarsi ai destinatari a cui vogliamo rivolgerci, così come il tono. Un avvocato dovrà adottare uno stile più formale, mentre un attore potrebbe osare un po’ di più. In questo spazio si può inserire qualsiasi informazione che LinkedIn non permette di aggiungere attraverso le impostazioni: si può parlare di esperienze che hanno aiutato a formarsi, di interessi, passioni e attitudini.
L’importante è aggiungere valore al profilo e attirare l’attenzione degli altri utenti attraverso una comunicazione concisa e coinvolgente.
Quando si inseriscono le esperienze lavorative e il percorso di formazione, è bene specificare cosa queste fasi della crescita abbiano insegnato. Sotto alla dicitura della laurea triennale, ad esempio, si potrebbero elencare delle materie affrontate, esercitazioni o esperienze. Importante è ciò che si aggiunge sotto le esperienze lavorative: è possibile, non solo aggiungere un elenco di hard e soft skills acquisite, ma anche caricare progetti portati a termine durante la permanenza in un’azienda, video di conferenze che l’utente ha tenuto, presentazioni e documenti con infografiche. Per un recruiter o un potenziale cliente è utile sapere cosa un utente sia in grado di fare e quali abilità abbia acquisito con l’esperienza: avranno una percezione migliore del profilo professionale che hanno di fronte e saranno più curiosi di approfondire la conoscenza.
Cosa su LinkedIn: I contenuti da condividere
C’è una sezione di LinkedIn in cui si possono inserire degli elementi in primo piano. Si trova sotto la headline, in alto, e contiene di solito post, articoli, siti esterni che l’utente può condividere per far sì che gli altri li vedano per primi. Qui si può inserire il proprio sito web, blog, un lavoro per cui si va particolarmente fieri o altri documenti.
Come già detto, post e articoli si possono inserire nella sezione degli elementi in primo piano.
I post sono l’elemento chiave di ogni social network e servono per condividere pensieri, traguardi e molto altro. I post di LinkedIn devono avere un tono professionale, parlare del proprio mestiere o del mondo del lavoro in generale. Di solito, i topic riguardano eventi, case studies, aggiornamenti di un settore, tutorial, opinioni ed evoluzione del mercato, ma la creatività non è mai abbastanza quando si generano dei contenuti sui social.
I post essere corredati da foto, video o file e contengono un testo di un massimo di 1300 battute. L’obiettivo è quello di generare post che attirino nuovi collegamenti e che vengano ricondivisi. Bisogna quindi essere brevi, chiari e raccontare qualcosa di tendenza o che piaccia al proprio pubblico di riferimento. In questo modo, non solo accresce la credibilità dell’utente, ma crea un brand personale in grado di attirare nuovi collegamenti, clienti e diventare riconoscibile.
Gli articoli, invece, sono un modo per approfondire un argomento.
Mentre un post non può superare le 1300 battute, un articolo ha un limite di 40000. I topic possono essere i più disparati e la forma è quella di un articolo come in una vera e propria rivista online. A differenza del post, l’articolo da molto spazio e ogni utente può inserire la sua personalità, esprimendo opinioni e chiedendo ai lettori di ragionare su un certo tema. Anche in questo caso, l’obiettivo è quello di attirare l’attenzione di più iscritti al social possibili e fare in modo che questi condividano i contenuti.
Perché impiegare tempo nella stesura di un articolo se poi nessuno lo legge?
Sia in post che in articoli è possibile aggiungere degli hashtag per essere più rintracciabili. Il consiglio è quello di non andare oltre i tre, poiché LinkedIn non è un social network che, come Instagram o Twitter, vive di hashtag. Ne bastano pochi, ma efficaci e inerenti al proprio settore e al pubblico di riferimento.
La content strategy su LinkedIn, infine, è completa grazie a dei format presenti anche su altri social network, come eventi, sondaggi, offerte di lavoro e molto altro.
Vediamoli brevemente uno a uno:
festeggiamenti, ovvero un post in cui si condivide un momento speciale con il pubblico di LinkedIn, come un nuovo lavoro, una laurea o il termine di un corso;
annunci di lavoro, in caso l’utente sia un recruiter o un libero professionista che cerca collaboratori e dipendenti, ma anche per far sapere agli altri che una certa azienda sta cercando nuovi talenti;
annunci per cercare degli esperti, ovvero dei post preimpostati per chiedere aiuto a dei professionisti di un certo settore in un luogo preciso;
 eventi, cioè quei contenuti atti a invitare altri utenti a partecipare a un evento fisico o virtuale;
i sondaggi, che in questo momento sembrano andare molto bene. Si tratta di post che richiedono l’attenzione e l’azione degli utenti riguardo un certo tema. E’ possibile esporre una domanda, fornire delle opzioni tra cui scegliere e impostare la durata del sondaggio. Gli utenti si sentono così più coinvolti e liberi di esprimere la propria opinione. In questo modo, quindi, l’utente potrebbe suscitare l’interesse di nuovi contatti utili;
offerte di aiuto, ovvero un post in cui si offre un servizio particolare come una consulenza, una prestazione o una segnalazione.
Cosa scrivere su LinkedIn: la chat di LinkedIn
Anche LinkedIn, come gli altri social network, possiede una chat privata.
Ciò che bisogna tenere a mente è che non si tratta di uno strumento come quello di Facebook o Instagram: è necessario adottare un comportamento professionale e non troppo informale.
Ecco alcuni consigli rapidi per usare al meglio la chat di LinkedIn:
evitare messaggi spam
guardare bene il profilo di chi si sta per contattare ed evitare, per esempio, di vendere i propri servizi se si tratta di un competitor
inviare un unico messaggio e non spezzettato, chiaro, breve e utile
evitare i messaggi preimpostati di LinkedIn
evitare di vendere i propri servizi come se ci trovassimo al mercato
rispondere sempre a tutti gli utenti che ci contattano, anche se non siamo interessati a ciò che ci propongono
inviare un breve messaggio di ringraziamento quando qualcuno entra nella nostra rete
chiedere informazioni su contenuti pubblicati da un altro utente, sempre in maniera gentile e professionale
spostare sempre la conversazione all’esterno della chat per convertire un semplice interlocutore in un cliente o per creare un’opportunità di lavoro.
Per questa guida è tutto, seguimi sul mio canale Youtube! A presto, Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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INVITI LINKEDIN: Tutto Quello Che C’è da Sapere (UPDATE APRILE 2021)
Gli inviti su LinkedIn come funzionano? Cos’è cambiato dopo l’ultimo aggiornamento? Ricevo molte domande su LinkedIn ogni giorno ma questa settimana sembrava esserci un tema comune: gli inviti di LinkedIn. A causa di un recente aggiornamento di LinkedIn sembra che si possano inviare massimo 100 inviti a settimana, ma è davvero così? In questo articolo approfondisco questo argomento e cerco di darvi una risposta più dettagliata rispetto ai post d’allarme che ho visto su LinkedIn. In questo articolo ho cercato di rispondere a tutte le domande che ho visto in giro, a breve farò anche un video sul mio canale Youtube, se non sei ancora iscritto al mio canale ti consiglio di farlo subito cliccando qui.
1. Qual è il modo migliore per inviare una richiesta di connessione? Due strade: a) una richiesta di connessione con una nota molto personalizzata grazie ad uno strumento apposito (ho spiegato come farlo qui) b) contattare prima quella persona altrove (Twitter, Facebook, discussioni di gruppo, aggiornamenti di stato), avviare una conversazione e inviare una richiesta di connessione facendo riferimento a quella conversazione
2. Quanti inviti posso inviare?
Ecco, qui entriamo nel vivo dell’aggiornamento di questa settimana. Fino a poco tempo fa: – 25 inviti al giorno MASSIMO a chi ha un piano gratuito – 50 inviti massimo con un piano premium – 100 con un piano Sales Navigator Questa settimana però (a dire il vero, da qualche mese, ma forse questo aggiornamento è stato adottato in Italia da poco) hanno iniziato a circolare voci di un limite molto più basso, si parla di 100-300 inviti a settimana. Premesso che su LinkedIn Help non ho trovato nessuna notizia ufficiale, ma alcune delle persone che seguo mi hanno segnalato di aver ricevuto un avviso che li informava di “aver terminato il numero di inviti settimanali”. Alla fine di questo articolo troverai i miei consigli per continuare a crescere il tuo network di connessioni in maniera intelligente su LinkedIn.
3. Posso ritirare un invito dopo averlo inviato?
Sì, ti basta andare su RETE -> GESTISCI -> INVIATI -> RITIRA  Clicca qui e poi qui
4. Cosa devo fare se mi esce un avviso che ho superato il limite di inviti inviati?
Prima di tutto, cerca di inviare inviti solo a persone che conosci o a persone con cui pensi di poter instaurare una relazione win-win. Non spammare. Se superi il limite, ti tocca aspettare.
5. Perché dovresti ritirare un invito?
Se dopo una decina di giorni hai degli inviti non accettati ti conviene rimuoverli. Perché? Vuol dire che la persona o non è attiva su LinkedIn o non vuole entrare in contatto con te. Ma non solo! Tenendo “pulita” la lista degli inviti pending avrete meno rischi di ban o sospensioni.
6. Perchè dovete evitare che qualcuno clicchi su “Non conosco [tuonome]?”
Questo tipo di azione da parte dell’utente che riceverà la tua richiesta di connessione equivale a essere contrassegnati come spam. Bastano 8-10 segnalazioni di questo tipo e probabilmente LinkedIn applicherà una restrizione al tuo account (con la possibilità che nei prossimi inviti di venga richiesto l’indirizzo email ad ogni invito)
7. Ho ricevuto un alert, cosa devo fare?
Ci sono vari tipi di alert, dal semplice “aspetta settimana prossima” al “sei sospeso per X giorni” Non c’è nulla di particolare da fare, solo attenersi a quello che ti verrà indicato (occhio a non chiudere immediatamente il popup)
8. Come posso fare per assicurarmi che non venga segnalato / bannato? Il discorso qui è abbastanza articolato, cerco di farla breve. a) Se ancora non l’hai fatto, definisci MOLTO bene il tuo target cliente/connessione (meno connessioni, ma il più possibile a target = meno rischi)
b) tieni “pulita” la lista degli inviti pending, se ne hai tanti ritira le richieste di collegamento
c) non ci sono ancora informazioni ufficiali sul sito di LinkedIn riguardo al nuovo limite, quindi stiamo a vedere se è un test o sarà una modifica definitiva
d) prendi seriamente in considerazione, se invii tante richieste di connessione, di passare ad un piano premium e) sviluppa una strategia per aumentare le richieste che ricevi (in modo tale da poterne inviare di meno) Tip dal mio corso LinkedIn Advanced: ricordi sempre di autotaggarti alla fine di ogni post, questa semplice tecnica mi sta permettendo di ottenere tantissime nuove persone che mi seguono semplicemente postando contenuti. A presto, Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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Cosa scrivere nel riepilogo di LinkedIn: Trucchi e Accorgimenti
Cosa scrivere nel riepilogo di LinkedIn? Iniziamo!
Il riepilogo di LinkedIn è un breve testo che corrisponde a una sorta di lettera di presentazione. É ciò che gli altri utenti leggono dopo aver visto il volto dello user e quale lavoro svolga.
Sul social network dedicato alle professioni si vedono riepiloghi di ogni genere: quelli molto ingessati, altri così stravaganti da non essere inerenti alla professione dell’utente, alcuni creativi, altri semplici ma efficaci.
Non c’è un modello rigido da seguire per scrivere il proprio riepilogo. L’importante è che sia lo specchio della propria carriera e dell’essere umano che sta dietro al profilo.
Parole d’ordine: informare e coinvolgere.
Perché è importante concentrarsi sul riepilogo?
La domanda sorge spontanea: con tutte le informazioni presenti sul profilo LinkedIn, perché bisogna spendere del tempo per scrivere ulteriori informazioni? Cosa scrivere nel riepilogo di LinkedIn?
É un po’ come chiedere a cosa serva la lettera di presentazione quando esiste il Curriculum. Il riepilogo è una dichiarazione in cui è l’utente stesso a raccontarsi a parole sue. Non si tratta solo di compilare dei form preimpostati che andranno poi a finire sul profilo di LinkedIn come elenchi puntati, ma di scrivere di sé.
É l’occasione ideale per aggiungere dei dettagli che LinkedIn non permette di approfondire, come esperienze passate, motivazioni, vision, obiettivi ecc. Questi, poi, sono quelli che distinguono un lavoratore dall’altro: in tanti possono avere una laurea, per esempio, in comunicazione, ma non tutti hanno un certo background culturale, interessi e obiettivi.
Per questo, è bene delineare un profilo più chiaro possibile di sé affinché i recruiter o i potenziali collaboratori siano invogliati a entrare in contatto.
Cosa scrivere nel riepilogo di LinkedIn?
Come vale per le lettere di presentazione, bisogna per prima cosa capire a chi ci si vuole rivolgere. Ci sono professioni che consentono una maggiore creatività in termini di presentazione e altre che richiedono più formalità.
Pensiamo a un avvocato o a un copywriter: di certo, il secondo può giocare con parole, storytelling e, perché no, anche emoticon, mentre il primo si rivolge a una rete di clienti e collaboratori piuttosto distinti e dovrebbe mantenere un tono molto più contenuto.
Non si tratta solo di una questione di professioni, ma anche di esperienza: un neo laureato dovrà sforzarsi molto di più per attirare l’attenzione dei recruiter, mentre un professionista con esperienza avrà altri obiettivi, come nuovi collaboratori o clienti.
Sebbene il linguaggio, lo stile e il tono cambino in base alla situazione lavorativa dell’utente e ai suoi interlocutori, gli obiettivi e i contenuti non mutano: nel riepilogo bisogna parlare di sé come lavoratori e farlo in modo accattivante.
Un modo efficace per raccontarsi agli altri utenti è proprio quello di seguire una storia.
C’è un protagonista (l’utente), che ha particolari caratteristiche (attitudini, abilità, passioni…), un passato in cui c’è stato un plot twist e dei desideri. Prima di analizzare ognuno di questi punti, è necessario notare che il riepilogo è un elemento molto umano del proprio profilo LinkedIn, quindi non bisogna temere di essere trasparenti.
Il lettore non deve avere l’impressione che il riepilogo sia stato copiato altrove e modificato o scritto seguendo un manuale come dei robot.
Ogni utente è unico e deve potersi esprimere al meglio, in tutta onestà.
Cosa scrivere nel riepilogo di LinkedIn?
Quando dico che il riepilogo deve raccontare una storia, non intendo una fiaba (anche perché dovresti capire prima chi visita il tuo profilo LinkedIn) Piuttosto, esso deve seguire una struttura che cominci da un incipit che catturi l’attenzione, come in un romanzo, una presentazione del protagonista, un evento che ha influenzato la sua vita, le sue caratteristiche e ciò che vorrebbe.
Non bisogna ripetere ciò che c’è già scritto sul resto del profilo: il percorso di studi è già inserito nell’account, così come la professione ricoperta attualmente. É importante, piuttosto, rivelare i retroscena di queste esperienze, se proprio l’utente ha un blocco dello scrittore durante la stesura del riepilogo.
Per semplificare la vita, ecco un elenco di ciò che dovrebbe esserci in un riepilogo ben fatto:
un incipit accattivante. E’ ciò che spinge l’utente a leggere il riepilogo o abbandonarlo. Può consistere in una frase secca su ciò che l’utente fa nella vita o su qualcosa di più emozionale, come la dichiarazione di una passione, una citazione, un pensiero personale. Non deve essere più lungo di una riga e mezzo.
perché l’utente potrebbe essere utile a un altro. Questa sezione riguarda il ruolo professionale dell’utente. Sono un avvocato penalista. Oppure, scrivo best seller che i lettori amano. Oppure, sono un esperto di digital marketing e aiuto le piccole aziende a crescere. Qui va abbandonata l’umiltà: bisogna dichiarare apertamente quanto si è bravi e perché un altro utente non possa fare a meno di noi.
un evento che ha rivoluzionato la vita. Può essere un fallimento, una laurea, l’apertura di un’attività, un’esperienza all’estero o lavorativa, l’importante è che abbia portato l’utente a essere il professionista che è oggi. Questo elemento dice molto su un lavoratore, incuriosisce il lettore e lo spinge a leggere la sezione successiva che riguarda l’utente come professionista.
descrizione di sé come lavoratori e come umani. Qui bisogna dire ciò che si sa fare, cosa si fa durante il giorno, quali siano interessi, abilità, attitudini e passioni che distinguono da qualsiasi altro profilo professionale simile. E’ il lato più umano, quello che crea empatia nel lettore e lo tiene incollato al riepilogo.
conclusione. Dipende dagli obiettivi dell’utente. Se qualcuno cerca clienti, allora potrebbe concludere il riepilogo con una frase che inviti gli utenti a visitare il suo sito o a informarsi sui servizi. Un neo laureato, invece, potrebbe ribadire il suo contributo alle aziende che ricercano candidati o raccontare i suoi desideri per il futuro.
La struttura può variare, essere meno ricca o contenere più punti. L’importante è essere brevi, concisi e non annoiare il lettore. 100 o 120 parole bastano per raccontarsi bene, senza troppe sbavature. Ogni informazione deve essere valutata: se aggiunge valore alla presentazione, allora può restare, altrimenti è meglio cancellarla.
Anche in questo caso, less is more. A presto, Stefano PS se non sei ancora iscritto, iscriviti al mio canale Youtube, dove troverai video su LinkedIn, Digital Marketing e Personal Branding
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stefanopisoni · 3 years
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Come caricare il CV su LinkedIn: come deve essere e dove va caricato?
Come caricare il CV su LinkedIn? Quali errori evitare? Il Curriculum Vitae è il biglietto da visita di ogni candidato. I recruiter lo leggono e, solo da quello, devono capire che il proprietario è la persona giusta per ricoprire un certo ruolo.
LinkedIn è un social network che nasce dal desiderio di connettere lavoratori in tutto il mondo e far nascere nuove opportunità e sbocchi di carriera. Per questo, i suoi creatori hanno escogitato dei modi semplici ed efficaci per permettere a ogni Curriculum di raggiungere la persona giusta.
Immaginiamo, dunque, che il Curriculum di un candidato iscritto a LinkedIn sia pronto, ben scritto e che contenga tutte le informazioni utili per farlo apparire il più professionale possibile. Dove bisogna caricare il Curriculum Vitae su LinkedIn?
Primo piano
Sotto la headline, si trova una sezione del profilo in cui si possono mettere in evidenza dei contenuti come post, articoli, link e documenti. Se vuoi sapere come caricare il CV su LinkedIn, questa potrebbe essere una sezione corretta. Alcuni utenti pensano che condividere in questa sezione il proprio Curriculum sia inutile perché il profilo di LinkedIn contiene già tutte le informazioni. In realtà, non è così. Innanzitutto, il Curriculum creato dall’utente stesso è più personale, coinvolgente e graficamente più accattivante. Potrebbe essere anche corredato di lettera di presentazione in modo da inserire più informazioni utili. In secondo luogo, un recruiter potrebbe decidere di scaricare il CV e inviarlo a un collega o conservarlo per un secondo momento.
Come caricare il CV su LinkedIn: Candidatura semplice
La candidatura semplice è una funzionalità di LinkedIn che permette di inviare in maniera veloce e semplice il proprio CV ai recruiter. Infatti, quando si visita la sezione dedicata agli annunci di lavoro, si nota che alcuni presentano la dicitura “candidatura semplice”. Cliccando su questo pulsante, si può caricare il CV, rispondere a poche domande a risposta chiusa e inviare la candidatura all’azienda senza troppi sforzi. LinkedIn permette di salvare il CV o i CV e di utilizzarli per candidature successive, in modo da velocizzare ulteriormente il processo.
Come caricare il CV su LinkedIn: Candidatura standard
Altri annunci di lavoro presentano solo la dicitura “Candidati”. Attraverso questo bottone, l’utente viene indirizzato direttamente alla sezione “lavora con noi” dell’azienda o a una piattaforma per la ricerca del lavoro. Rispetto alla candidatura semplice, questo processo obbliga l’utente ad aprire una finestra diversa da LinkedIn e compilare un form molto più lungo. Di solito, in questa sezione vengono chiesti i dati anagrafici, le precedenti esperienze lavorative, il percorso di formazione e una breve lettera di presentazione. In altri casi, sono richieste anche risposte a domande sulla posizione, sui propri interessi e attitudini o brevi video di presentazione. Infine, è qui che il candidato dovrà caricare il CV. Al termine della candidatura, si viene solitamente indirizzati nuovamente all’offerta di lavoro su LinkedIn.
Impostare la domanda di lavoro
É possibile caricare più di un CV sul proprio profilo prima di cominciare la ricerca di lavoro. Nessuno lo vedrà a parte l’utente. Questo passaggio preliminare serve per velocizzare ulteriormente le candidature semplici: infatti, ogni volta che l’utente ne effettuerà una, potrà scegliere quale CV inviare dall’elenco che aveva generato in precedenza. Per fare questo è semplice: basta andare nella sezione impostazioni e privacy del profilo, cliccare su “preferenze in cerca di lavoro” nella barra a sinistra e caricare i CV nella pagina che si aprirà.
Consigli su come NON condividere il proprio Curriculum Vitae su LinkedIn
Consegnare ai recruiter un Curriculum Vitae poco curato è segno di poca professionalità. É bene scegliere una grafica coinvolgente, usare termini tecnici del proprio settore, allegare una bella foto e non dimenticarsi di alcuna informazione fondamentale. Inoltre, i recruiter vedono migliaia di CV al giorno: distinguersi, creare qualcosa di bello da vedere e interessante da leggere è fondamentale per non far fare una brutta fine nell’immondizia al CV.
Evitare di allegare una lettera di presentazione può rivelarsi un errore. Infatti, questo documento aggiunge valore a un semplice foglio contenente informazioni sotto forma di elenco.
Copiare le stesse informazioni dell’account di LinkedIn non è una buona idea. Anzi, il CV dovrebbe parlare del lavoratore, far capire che non si tratta solo di un profilo online, ma di un essere umano con tante abilità e passione.
Evitare di condividere informazioni di contatto con chiunque. Quando si condivide un CV nella sezione in primo piano è bene evitare di inserire numeri telefonici o indirizzi. Questo perché qualsiasi iscritto a LinkedIn può accedere a questa informazione e non si tratta sempre di recruiter o lavoratori affidabili.
Non condividere il CV sotto forma di post o messaggio privato è una buona idea. Infatti, chiedere la condivisione del Curriculum o cercare apertamente lavoro è un’azione che, scusate il termine, ma fa sembrare l’utente in cerca di lavoro un disperato. Spero che questa guida su “Come caricare il CV su LinkedIn” ti sia stata utile! Alla prossima guida, Stefano PS clicca qui se vuoi capire come utilizzare LinkedIn per il tuo Personal Branding
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stefanopisoni · 3 years
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COME VEDERE Chi Visita il Tuo Profilo LinkedIn
COME VEDERE Chi Visita il Tuo Profilo LinkedIn? Dipende da come hai impostato la privacy!
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Se hai un account LinkedIn ti sarai certamente preoccupato di regolare le impostazioni sulla privacy, in modo che gli altri vedano del tuo profilo solo ciò che tu desideri.
Spesso ci si chiede infatti se sia meglio avere un profilo pubblico o privato.
Tutto dipende ovviamente dalle tue esigenze e da quali obiettivi hai.
Nel caso tu stia cercando un impiego, potrebbe infatti essere meglio condividere il più possibile di te e delle tue esperienze lavorative per fare in modo che il tuo profilo salti all’attenzione dei recruiter.
Viceversa, se sei un direttore aziendale o un HR, e non vuoi avere a che fare continuamente con richieste di collegamento da parte di sconosciuti, allora forse è consigliabile optare per un profilo privato.
In questo articolo vorrei perciò fornirti una breve guida per capire chi vede il tuo profilo LinkedIn e settare al meglio la tua privacy in modo da attirare le persone giuste.
Come vedere chi visita il tuo profilo LinkedIn: Come impostare la propria visibilità
Per regolare le impostazioni della tua privacy e decidere chi vede il tuo profilo, chi ti può contattare, ecc… ti basta seguire alcune semplici operazioni.
Effettua il login al tuo account LinkedIn, e scegli dal menu a tendina in alto a destra la voce “Account -> Impostazioni e privacy”.
A questo punto ti si aprirà una schermata da dove potrai
Regolare tutte le tue preferenze in fatto di visibilità
Gestire le impostazioni sulla sicurezza e la privacy
Scegliere chi ti può contattare e come
Se la cosa ti sembra un po’ caotica all’inizio, non ti preoccupare, la pagina è organizzata in sezioni in modo da rendere il tutto più semplice.
Chi vede il tuo profilo saprà di te solo le informazioni che vuoi condividere!
Ecco una panoramica delle sezioni più rilevanti per permetterti di scegliere chi può vedere il tuo profilo e come mostrare quest’ultimo.
Preferenze account
In questa sezione puoi scegliere in che modo gli altri vedono il tuo profilo LinkedIn, a cominciare da nome, località da cui provieni e il tuo settore lavorativo.
Un’altra funzione interessante è che da qui puoi anche sincronizzare i tuoi contatti di Google e Outlook, in modo da essere sempre aggiornato sulle loro attività e poter interagire al meglio.
Visibilità
Come faccio a sapere chi effettivamente vede il mio profilo LinkedIn?
Questa è la sezione più importante da questo punto di vista. Infatti è proprio da qui che puoi decidere quanto far sapere di te e della tua attività all’interno di LinkedIn. Qui puoi infatti scegliere
Se far comparire il tuo profilo completo (con immagine, nome, provenienza, settore lavorativo, ecc…), oppure mostrare solo l’attività che svolgi, o ancora avere un profilo privato, che verrà indicato semplicemente come “Membro LinkedIn”
Chi vede il tuo profilo : puoi renderti visibile solo a chi è in diretto contatto con te, ai collegamenti fino al terzo grado, a tutti gli utenti LinkedIn, o ancora avere un profilo pubblico, visibile cioè ai motori di ricerca
Cosa far vedere e cosa nascondere: puoi decidere se rendere note solo le tue informazioni di base o anche quelle riguardanti la tua formazione e le tue precedenti esperienze lavorative. Puoi inoltre rendere visibili anche gli articoli che condividi, le tue attività (ad esempio i post che hai pubblicato all’interno di un gruppo), e eventuali certificazioni che hai ottenuto
Comunicazioni
In questa sezione puoi infine regolare le impostazioni per quanto riguarda le persone che ti possono contattare su LinkedIn e il modo in cui possono farlo.
Innanzitutto puoi decidere se permettere a tutti gli utenti LinkedIn di entrare a far parte della tua rete, oppure limitare questa possibilità solo agli utenti che conoscono il tuo indirizzo mail o che compaiono nella tua lista dei “Contatti importanti”.
L’impostazione consigliata da LinkedIn è la prima, e personalmente ti consiglio anch’io di optare per questa.
Essendo infatti LinkedIn un social network che ha tra i suoi scopi quello di creare relazioni lavorative, la cosa migliore è di non limitare il tuo pubblico, ma di fare in modo che quante più persone possano mettersi in contatto con te.
La tua attività potrebbe trarre enormi vantaggi da questo!
Infine, se hai un account Premium (a pagamento), in questa sezione troverai le impostazioni riguardanti i messaggi InMail.
Questi ti consentono di essere contattato anche da chi non fa parte della tua rete. Con un semplice account Basic, infatti, puoi inviare o ricevere messaggi solo da parte di utenti con cui sei collegato.
Anche in questo caso ti consiglio di attivare l’impostazione, sempre perché potrebbe aprirti molte più opportunità di tipo professionale.
Come vedere chi visita il tuo profilo LinkedIn: quando conviene rimanere anonimi?
Per concludere, vorrei riflettere su una questione. Sebbene infatti LinkedIn sia un social dove avere un profilo pubblico può portare molti più vantaggi rispetto al tenerlo privato, qualche volta però può essere utile mantenere riservate le proprie informazioni.
Ti sarà infatti capitato di ricevere messaggi indesiderati (non solo su LinkedIn), e alle volte questi possono essere davvero fastidiosi.
In questo caso, potrebbe essere utile fare in modo che non tutti vedano il tuo profilo, in modo da non essere contattato
Da chi è estraneo alla tua attività (e quindi non risponde alle strategie che ti sei prefissato su questo social)
Dagli scocciatori.
Lo stesso dicasi se per qualche motivo ritieni opportuno che gli altri utenti non vedano alcune informazioni: è assolutamente legittimo! Ad ogni modo, ti basta andare sulla sezione “Impostazioni e privacy” come ti ho spiegato qui sopra e regolare le impostazioni come preferisci.
In questo modo potrai essere certo che chi vede il tuo profilo o ti manda un messaggio, sia realmente interessato a contattarti per visualizzare il tuo curriculum vitae oppure proporti qualcosa di interessante per la tua attività.
Naturalmente, nel caso tu cambiassi idea o ti rendessi conto che chi vede il tuo profilo non sia in linea con la tua strategia, puoi sempre rivedere le tue impostazioni per migliorare il tuo andamento all’interno di LinkedIn.
Infine, se sei interessato a capire se quello che stai facendo su LinkedIn sta funzionando, ti consiglio di leggere l’articolo che ho dedicato a Shieldapp.ai, uno strumento di analisi del profilo LinkedIn che potrà esserti particolarmente di aiuto nella tua strategia.
Spero che questa breve guida ti sia stata utile e che ti abbia permesso di capire meglio quanto chi vede il tuo profilo LinkedIn sia fondamentale per aprirti parecchie porte professionali.
A presto!
Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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LinkedIn OPEN TO WORK: Come Funziona
LinkedIn OPEN TO WORK: come funziona? Chi può vedere le mie candidature?
Probabilmente te lo domandi ogni volta che rispondi a un’offerta di lavoro.
Una delle funzioni principali di LinkedIn è certamente quella di cercare un impiego.
Il social mette infatti a disposizione per i suoi utenti un immenso database di offerte di lavoro in continuo aggiornamento.
La ricerca può essere affinata in base a diversi parametri (luogo, tipo di contratto, mansione…) in modo da visualizzare quelle più in linea con il proprio curriculum.
Non tutti però possono vedere le offerte di lavoro a cui ti candidi.
Puoi decidere infatti se condividere o meno queste informazioni con le persone della tua rete con poche semplici impostazioni.
In questo articolo vorrei fornirti perciò una breve guida per capire chi può vedere le tue candidature su LinkedIn e gestirle al meglio a seconda delle tue esigenze.
Chi può sapere che sto cercando lavoro?
Innanzitutto va detto che la visualizzazione degli annunci a cui ti sei candidato, dipende da come hai regolato le impostazioni del tuo profilo.
In altre parole, sei tu a decidere chi può vedere le tue candidature.
LinkedIn per impostazione predefinita mantiene private le tue candidature, e non invia alcun aggiornamento ai tuoi contatti, a meno che non sia tu a volerlo.
Se vuoi però rendere noto agli utenti della tua rete che ti sei candidato per una determinata posizione, ti basta seguire poche semplici istruzioni.
Per cominciare, puoi decidere a chi far sapere che sei alla ricerca di un impiego.
A questo proposito, LinkedIn mette a disposizione la funzione LinkedIn OPEN TO WORK. Utilizzarla è molto semplice: per prima cosa collegati al tuo account di LinkedIn e accedi al tuo profilo.
Sotto la foto del profilo troverai una sezione in cui puoi modificare tutte le informazioni relative alla tua ricerca di lavoro.
In particolare potrai impostare:
La tua qualifica e il tipo di impiego che stai cercando
Il luogo in cui stai cercando lavoro (eventualmente puoi anche mettere la spunta alla voce che indica se sei disponibile a lavorare da remoto)
Se stai cercando lavoro attivamente o dai semplicemente un’occhiata ogni tanto alle offerte di impiego
Il tipo di contratto che stai cercando (full time, part time, stage…)
Il badge LinkedIn OPEN TO WORK
Ma veniamo alla voce più importante, ossia chi può sapere che stai cercando lavoro. Questa è proprio l’impostazione riguardante la funzione #OpenToWork.
Questa ti dà due opzioni: la prima è di far sapere che stai cercando lavoro solo agli utenti che utilizzano LinkedIn Recruiter (quindi HR, agenzie di ricerca e selezione…). La seconda opzione è invece lasciare la tua ricerca di lavoro visibile a tutti gli utenti.
In questo caso sul bordo della tua foto del profilo comparirà un badge verde con appunto la scritta #OpenToWork. Ovviamente queste informazioni non sono permanenti, ma le puoi modificare in qualsiasi momento a seconda delle tue esigenze!
Qualunque sia la tua impostazione di preferenza, LinkedIn farà in modo che il tuo profilo appaia nei risultati delle ricerche degli addetti alla selezione del personale, indirizzandolo proprio verso quelli più in linea con le tue impostazioni di ricerca.
LinkedIn: chi può vedere le mie candidature e se ho risposto a un annuncio?
Passiamo alla candidatura vera e propria. LinkedIn ti dà la possibilità di candidarti alle offerte di lavoro in due modi:
Candidatura semplice, che ti permette di rispondere all’annuncio direttamente su LinkedIn
Candidati, funzione che ti reindirizzerà al sito web dell’azienda di tuo interesse, o comunque al sito dove potrai inoltrare la tua candidatura
Per visualizzare le offerte ti lavoro, ti basta andare nell’area apposita contrassegnata dall’icona a forma di borsa che trovi sulla barra in alto nella home page di LinkedIn.
Nella pagina che ti si apre, oltre a trovare gli annunci più in linea con il tuo profilo, puoi anche attivare i filtri per affinare la tua ricerca, in modo che ti vengano presentate di volta in volta solo le offerte che realmente ti possono interessare.
Ma una volta candidato a un’offerta, chi lo potrà sapere?
Veniamo quindi al punto. LinkedIn ti mette a disposizione una serie di opzioni per scegliere chi può vedere le offerte a cui ti sei candidato. Comincio col farti presente che il social di default mantiene private le tue candidature.
Tu puoi però comunque andare a visualizzarle cliccando sempre nella sezione apposita sezione con l’icona a forma di borsa, cliccando in seguito sulla voce “Le mie Offerte”.
Se però vuoi rendere note agli altri utenti le offerte di impiego a cui hai risposto, ti basta andare a modificare le tue impostazioni sulla  visibilità del tuo profilo.
In questo modo la tua rete verrà informata tramite una notifica relativa alle tue attività.
Anche in questo caso abbiamo pochi semplici passaggi da seguire. Per cominciare accedi al tuo account e dal menu a tendina in alto a destra seleziona la voce “Impostazioni e privacy”.
Da qui clicca poi sulla sezione “Visibilità della tua attività su LinkedIn” che trovi nella colonna a sinistra.
A questo punto puoi decidere se condividere o meno con gli altri utenti gli aggiornamenti più importanti sul tuo profilo, comprese le tue candidature alle offerte di lavoro.
Le modifiche sono salvate in automatico, perciò non ti devi preoccupare di nulla.
Come visualizzare l’elenco dei candidati
Per concludere l’articolo, vorrei ribaltare la faccenda. Mettiamo il caso che tu sia un recruiter e voglia vedere chi si è candidato alle offerte di lavoro della tua azienda o agenzia di selezione.
Per farlo ti basta cliccare ancora una volta sull’icona a forma di borsa nella barra in alto a destra. Qui troverai una serie di voci relative alle inserzioni che hai inserito, e in particolare devi cliccare sulla voce “Gestisci le offerte di lavoro”. A questo punto ti basta dirigerti sulla sezione “Visualizza candidati”, da cui potrai vedere tutti gli utenti che hanno risposto all’annuncio e valutarne il relativo profilo.
Questa è una funzionalità molto utile sia per i recruiter, che possono organizzare le proprie inserzioni in modo efficiente, sia per gli utenti in cerca lavoro, che così possono essere certi che le proprie candidature siano visualizzate solo in base alle proprie preferenze. Se vuoi conoscere altre importanti funzionalità di LinkedIn, ti consiglio di leggere l’articolo che ho dedicato all’argomento.
Spero che questo mio articolo ti sia stato utile e che ti abbia aiutato a capire chi può vedere le tue candidature su LinkedIn e come funziona il badge LinkedIn OPEN TO WORK. Clicca qui se vuoi scoprire “Come trovare lavoro con LinkedIn“
A presto!
Stefano PS rimaniamo in contatto su LinkedIn
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stefanopisoni · 3 years
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Gruppi LinkedIn: Come Usarli
Come usare i gruppi LinkedIn per la tua crescita su LinkedIn? Stai cercando di aumentare la tua rete di contatti su LinkedIn per conoscere persone che si occupano del tuo stesso settore (e magari aumentare i clienti)?
Un ottimo strumento per fare questo sono i gruppi LinkedIn. Rispetto agli altri social, partecipare a un gruppo di discussione su LinkedIn è una strategia efficace per “fare rete”.
Non dimentichiamo infatti che le relazioni personali sono la base per far conoscere la propria azienda al pubblico, quindi ti conviene puntare su queste per ampliare il tuo pubblico.
I gruppi LinkedIn inoltre ti permettono di:
Diventare un influencer nel tuo settore
Creare nuove occasioni di business per la tua impresa
In questo articolo scoprirai come orientarti più facilmente tra i vari gruppi e come scegliere quello più affine alla tua attività.
Gruppi LinkedIn: come aderire e come sceglierli
Per prima cosa ti potranno essere utili un pò di informazioni pratiche su come cercare un gruppo su LinkedIn e entrare a farne parte.
Una volta che sei collegato al tuo profilo, digita sulla barra di ricerca in alto il settore o il nome dell’azienda di tuo interesse; dopodiché seleziona la voce “Gruppi” dai filtri che trovi poco sotto.
A questo punto ti compariranno una serie di risultati, più o meno in linea con la tua ricerca, tra cui potrai scegliere quello che meglio si adatta alle tue esigenze.
Solitamente ti vengono suggeriti gruppi riguardanti il tuo stesso settore o di cui fanno parte persone che hanno dei punti in comune con te (aziende, luogo dove hai studiato, ecc…)
Nota che su LinkedIn esistono gruppi di due tipi:
Elencati: come dice il nome, sono quelli che compaiono nell’elenco dei risultati di ricerca. Se entrerai a far parte di uno di questi gruppi, questo comparirà sul tuo profilo. Puoi entrare a farne parte semplicemente cliccando sulla richiesta di adesione, oppure accettando un invito da parte di un amministratore del gruppo o di un altro membro
Non elencati: questi invece non compaiono nella lista dei risultati di ricerca e non sono visibili sul tuo profilo. Va da sé che è possibile entrare a farne parte solo tramite invito.
Come capire se un gruppo possa o meno fare al caso tuo?
Semplice, sulla home page di ciascun gruppo puoi consultare le informazioni in cui viene descritto di cosa si tratta e gli argomenti di cui si parla nelle discussioni. Naturalmente è anche consigliato valutare alcuni fattori come
Il numero dei membri (meglio quelli con non molti iscritti, tendenzialmente sono quelli in cui si riesce meglio a interagire con gli altri utenti)
Se ci sono persone della tua rete già iscritte al gruppo
Età media, provenienza e altre informazioni generali sui partecipanti
Volume di attività (se viene postata solo una discussione ogni tanto forse non conviene iscriversi!)
Regole del gruppo
Se l’amministratore è attivo (il che significa che il gruppo è organizzato bene)
Come partecipare a una discussione: 3 step
In linea di massima per prendere parte ad un gruppo su LinkedIn le regole sono più o meno le stesse di un gruppo di persone reali, ossia partecipare alle conversazioni in maniera educata e non essere invadenti. Semplice, no?
Naturalmente, trattandosi di una community virtuale, ci sono anche alcune regole da osservare. Ecco tre consigli per partecipare alle discussioni sui gruppi LinkedIn in maniera efficace.
1 – Presentarsi
Se sei un nuovo membro del gruppo può essere una buona cosa prima di tutto presentarti agli altri utenti, specificando di cosa ti occupi, le tue esperienze professionali e il motivo per cui ti sei unito al gruppo.
Solitamente i gruppi di LinkedIn hanno una sezione apposita in cui poter fare la propria presentazione, in modo da non andare ad “intasare” altre discussioni.
2 – Iniziare in maniera graduale
Così come nella vita reale non risulta simpatico saltare in mezzo a una discussione, anche in una comunità virtuale è meglio non imporsi all’inizio. Questo è particolarmente importante su LinkedIn, dove il taglio “professionale” del social potrebbe farti subito considerare come qualcuno interessato solo a creare del profitto.
Il consiglio è invece di iniziare interagendo e commentando le discussioni che ti possono interessare, così da apparire sin da subito interessato agli argomenti di cui si parla. Naturalmente è fondamentale rimanere nel topic della discussione, senza divagare su altro.
3 – Coinvolgere
Se condividerai con gli altri utenti delle informazioni che pensi possano essere utili per la vostra attività, acquisirai credibilità all’interno del gruppo e di conseguenza nella tua attività.
Lo scopo principale dei gruppi LinkedIn è infatti lo scambio di consigli e notizie rilevanti in un dato settore lavorativo.
Se saprai aiutare gli altri utenti fornendo loro le risposte ai loro eventuali dubbi o curiosità, comincerai ad essere considerato un esperto, e molte più persone si rivolgeranno a te. Alla lunga questo ti potrà portare ad allargare la cerchia dei tuoi clienti.
Attenzione però: l’importante è riuscire a coinvolgere gli altri utenti. Un post autoreferenziale con un link che rimanda al tuo sito potrebbe istintivamente risultare antipatico (o peggio ancora, farti bannare dal gruppo). Meglio quindi accompagnarlo con qualcosa che inviti gli altri partecipanti alla discussione a raccontare la loro esperienza o a dire quello che pensano su un dato argomento.
Perché utilizzare i gruppi su LinkedIn
LinkedIn è un social che ha come fine principali quello di creare connessioni di tipo professionale e commerciale. In quest’ottica i gruppi LinkedIn sono ottimi per costruire relazioni di questo tipo senza sembrare invadenti.
Pubblicando dei post nelle discussioni o commentando quelli degli altri utenti, hai modo di avvicinare persone che fanno parte del tuo stesso settore, evitando però di apparire come qualcuno che vuole solo promuovere la sua attività (uno degli scopi è sicuramente quello, ma non l’unico).
I gruppi di LinkedIn ti danno la possibilità di condividere informazioni utili per il tuo business e scambiare consigli e opinioni. In qualunque campo lavorativo tu ti trovi, l’esperienza delle altre persone può rivelarsi preziosissima, e viceversa anche tu puoi essere utile agli altri utenti.
Il consiglio è quindi di partecipare attivamente alle discussioni, commentando e condividendo informazioni pertinenti. In questo modo potrai creare relazioni efficaci e acquisire autorevolezza nel tuo settore.
Non da ultimo, i gruppi LinkedIn costituiscono un’opportunità per farti conoscere come azienda o brand e per trovare più clienti. Una volta che avrai preso confidenza con il gruppo e sarai entrato in relazione con i suoi partecipanti, potrai permetterti di contattarli in privato per proporre loro di entrare a far parte della tua rete o addirittura far nascere dei legami commerciali.
Come creare un proprio gruppo LinkedIn
E se non c’è nessun gruppo che mi piace?
Ti potrebbe capitare che nessun gruppo sia in linea con le tue esigenze, o magari hai già un business già avviato e ti piacerebbe coinvolgere i membri della tua rete in discussioni utili e pertinenti con le vostre attività.
Il consiglio è quindi di creare un gruppo tutto tuo. Ti basta andare sulla home page dei gruppi LinkedIn e cliccare sul pulsante “Crea gruppo”. Da lì ti si apre una finestra dove puoi inserire le varie informazioni:
Nome del gruppo
Descrizione
Il settore (fino a un massimo di tre)
Regole del gruppo
Gruppo elencato / non elencato
Le autorizzazioni: si tratta di due voci da spuntare con cui puoi
Permettere ai membri del gruppo di invitare altre persone a farne parte (in ogni caso sarai poi tu in qualità di amministratore ad approvare ogni nuovo membro)
Richiedere di approvare ogni nuovo post che viene pubblicato
Conclusioni
Entrare a far parte dei gruppi LinkedIn o crearne di propri è una strategia fondamentale se vuoi sfruttare pienamente le potenzialità di questo social, che ha come scopo principale, quello di farti conoscere nell’ambito del lavoro e far crescere la tua attività.
A questo proposito, se non lo conosci ancora bene e ti piacerebbe sapere come funziona LinkedIn, ti invito ad andare a leggere l’articolo che ho dedicato all’argomento.
Un ultimo consiglio: come in ogni cosa, naturalmente viene premiata la costanza.
Va da sé che postare qualche commento ogni tanto servirà ben poco alla tua strategia di business. Ḗ necessario perciò connetterti ogni giorno e partecipare in modo attivo alle discussioni, così da farti conoscere e, perché no, riuscire ad instaurare dei legami professionali con gli altri membri.
Bene, spero come sempre di esserti stato utile con questo articolo. Se vuoi lascia un commento per raccontare la tua esperienza con i gruppi LinkedIn
A presto!
Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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Chi ha visitato il mio profilo LinkedIn?
Chi ha visitato il mio profilo LinkedIn?
Chissà quante volte te lo sei chiesto. Se però per altri social come Facebook o Instagram non è possibile accedere a questo tipo di informazioni, LinkedIn invece ti permette, con qualche limitazione, di sapere esattamente chi ha visualizzato il tuo profilo.
Tuttavia questa funzionalità viene sottovalutata dalla maggior parte della gente, perché viene vista come una semplice curiosità.
In realtà io ti consiglio di prestarci più attenzione, poiché potrebbe essere un indicatore importante per
Capire se riesci ad attirare il tipo di profili che ti sei prefissato
Attrarre nuove persone nella tua rete
Vedere se la tua strategia sta funzionando oppure no
Eccoti un pò di suggerimenti per accedere alla funzione “Chi ha visitato il mio profilo” e capire in che modo puoi sfruttarla al meglio.
Dove posso vedere chi ha visitato il mio profilo LinkedIn?
Per conoscere le visualizzazioni del tuo profilo LinkedIn, la procedura è molto semplice e puoi farlo in due modi (ma per prima cosa devi naturalmente effettuare il login al tuo account)
Primo metodo
Una volta connesso al tuo profilo, clicca sulla voce “Tu” nella barra in alto a destra e dal menu a tendina seleziona poi “Visualizza Profilo”. A questo punto puoi accedere alla funzione “Chi ha visitato il tuo profilo” direttamente dalla tua dashboard.
Secondo metodo
Dopo aver sempre effettuato il login, ti basta cliccare sulla voce “Chi ha visitato il tuo profilo” direttamente sotto la tua foto, nella parte a sinistra della home page di LinkedIn.
A questo punto puoi finalmente sapere quante persone hanno fatto visita al tuo account e scoprire un po’ di informazioni su di loro, come il settore o l’azienda dove lavorano. Ovviamente tutto questo dipende anche da come hanno impostato la visibilità sul proprio profilo.
Ti potrà capitare quindi che gli utenti che hanno visualizzato il tuo profilo possano essere
Indicati con nome, professione e azienda di provenienza
Con informazioni limitate o completamente anonimi (in questo caso saranno indicati semplicemente come “Membro LinkedIn”
Quante persone posso vedere?
A seconda del tipo di account che possiedi, LinkedIn ti permette accedere alla funzionalità “Chi ha visualizzato il tuo profilo” in modo differente.
Come sai infatti questo social ti mette a disposizione due tipi di account, quello completamente gratuito e quello Premium, dedicato a chi vuole sfruttare a pieno tutte le funzioni offerte dal social.
Ad ogni modo ti faccio presente che LinkedIn ti permette di visualizzare le persone che hanno visualizzato il tuo profilo negli ultimi 90 giorni, perciò non vedrai alcuna informazione se nessuno l’ha visualizzato in questo intervallo di tempo.
Inoltre, la visualizzazione delle visite potrà variare a seconda di quanto queste sono frequenti.
In linea di massima comunque vedrai un minimo cinque profili per volta, quindi ti conviene, nel caso il tuo profilo venga visitato spesso, prendere l’abitudine di controllare i visitatori almeno un paio di volte al giorno.
In alternativa puoi invece sottoscrivere un account Premium, in modo da non avere limiti temporali.
Chi ha visitato il mio profilo LinkedIn: informazioni sui visitatori
Come ti ho già spiegato, LinkedIn ti può anche fornire diverse informazioni su chi ha visitato il tuo profilo.
Anche in questo caso, a seconda che tu abbia un account di base o uno Premium, potrai svelare più o meno dettagli.
Account di base
Se possiedi un profilo LinkedIn di tipo free, nella sezione “Chi ha visitato il tuo profilo”, troverai uno specchietto con quattro sezioni.
Al suo interno, oltre alle ultime cinque persone che hanno fatto visita al tuo account negli ultimi 90 giorni, vedrai anche (nel caso non siamo utenti anonimi):
Come ti hanno trovato
La loro occupazione
Le loro qualifiche
Account Premium
Se hai invece un account LinkedIn a pagamento, oltre a tutte queste informazioni, potrai anche avere maggiori dettagli su chi ha visualizzato il tuo profilo.
In  primo luogo, troverai un indicatore in percentuale, che indica l’eventuale aumento (in verde) o diminuzione (in rosso) di visitatori nell’ultima settimana.
Un’altra percentuale indica poi il numero di azioni da te effettuate, sempre negli ultimi sette giorni. Tra queste abbiamo:
I collegamenti che hai aggiunto alla tua rete
Gli aggiornamenti che hai condiviso
Gli aggiornamenti da te consigliati (i like che hai messo)
Il numero di discussioni che hai avviato nei gruppi di cui fai parte
Ḗ presente infine un grafico, dove puoi facilmente visualizzare le tendenze settimanali degli utenti.
Se hai delle curiosità, puoi anche spostare il cursore in una zona specifica del grafico, così da vedere le tendenze dei visitatori per una settimana in particolare.
Perché è utile sapere chi ha visitato il tuo profilo
Se hai deciso di creare un account su LinkedIn avrai certamente uno scopo legato alla tua attività, che può essere
Cercare lavoro
Trovare nuovi clienti
Far conoscere la tua azienda
Quali che siano i tuoi obiettivi, sapere quali persone visitano il tuo profilo ti può essere utile per misurare l’efficacia del tuo profilo e capire se attrae il target che ti sei prefissato. In caso contrario, puoi sempre effettuare delle modifiche nella tua intestazione, in modo da attrarre le persone giuste.
Altra cosa da non sottovalutare, infine, è che vedere chi ha visitato il tuo profilo può anche farti trovare gli “agganci” giusti per entrare in contatto con chi potrebbe far crescere il tuo business, o inviare il tuo curriculum vitae all’azienda di tuo interesse (nel caso tu sia alla ricerca di un impiego).
Ad ogni modo, ti invito a leggere l’articolo dedicato a come aumentare le visite al profilo LinkedIn per avere un pò di suggerimenti se desideri essere più visibile.
Meglio rendere il mio profilo tracciabile oppure no?
Per concludere, ribaltiamo la questione. Nel caso sia tu a visitare il profilo di un altro utente, ti starai sicuramente chiedendo se sia meglio far sapere chi sei oppure mantenere l’anonimato.
Aldilà del fatto di non volere che gli altri vengano a conoscenza delle tue attività all’interno del social, potrebbe capitare magari che tu preferisca non essere tracciato per non ricevere continuamente richieste di collegamento. Oppure desideri semplicemente evitare i messaggi spam.
Il mio consiglio è di valutare attentamente qual è la tua strategia su LinkedIn e decidere di conseguenza se essere tracciato oppure no.
Se scegli di rimanere anonimo, ti basta accedere al tuo account e cliccare sulla voce “Impostazioni e privacy” dal solito menu a tendina in alto a destra.
Nella pagina che ti si apre puoi quindi modificare le impostazioni in base a quante e quali informazioni vuoi rendere disponibili e decidere, eventualmente, di rimanere completamente anonimo nelle tue visite ai profili degli altri utenti.
Bene, spero che questo mio articolo ti sia stato utile e ti abbia fatto scoprire meglio una funzionalità di LinkedIn che magari prima sottovalutavi.
A presto!
Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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LinkedIn Stories: Come Usarle nella tua Strategia
Alla fine di ottobre 2020 LinkedIn ha deciso di inserire tra le sue funzioni le LinkedIn stories, funzione che ormai hanno tutti i social.
Visto che mi piace tenervi sempre aggiornati su LinkedIn e ai modi per sfruttarlo al meglio ho deciso di far questa mini guida sull’argomento!
Abbiamo già parlato di come usare gli hashtag e tante altre funzioni di LinkedIn ma ora che è subentrata questa nuova funzione e mi sembra giusto dedicarci un articolo visto che spesso mi viene chiesto su LinkedIn.
Le storie saranno sicuramente uno strumento in più di cui avvalersi per far conoscere ancora meglio il proprio business, saranno molto più informali rispetto ai post e potranno far vedere alle proprie connessioni un dietro le quinte di ciò che è il vostro lavoro o un’azienda. Però, ci sono dei “MA” che bisogna considerare, ne parliamo tra poco.
Al momento questa funzione è disponibile solo sull’app, il che sicuramente va a penalizzare chi guarda LinkedIn solo da computer (pochi), speriamo in un update!
Per spiegarti come usare al meglio e sfruttare le LinkedIn stories però dobbiamo partire dalle basi.
Cosa sono le LinkedIn Stories?
Sicuramente avrai già visto o utilizzato le stories in altri social come Instagram o Facebook, il concetto è pressoché lo stesso.
Le stories sono state molto apprezzate, ed emulate da tutti i social, per la loro semplicità e l’engagement che portano.
Utilizzandole condividi contenuti molto più leggeri rispetto ad un post e potrai mostrare parti più “nascoste” del tuo business.
Esattamente come tutte le altre stories dopo 24 ore il contenuto sparisce dalla visione delle tue connessioni.
Puoi riconoscerle e trovarle semplicemente vedendo un cerchio intorno all’immagine profilo oppure le trovi tutte sotto alla barra di ricerca.
Come usare le LinkedIn Stories
Se non hai mai fatto prima una stories non ti preoccupare è molto semplice ed intuitivo.
Per creare una LinkedIn stories devi:
aprire l’app
cercare le stories: a volte sono appena sotto la barra di ricerca altre dopo quale post normale
clicca sul cerchietto contenente la tua foto profilo di LinkedIn (funziona allo stesso modo anche con i profili di aziende)
crea un contenuto multimediale utilizzando il tuo smartphone oppure caricane uno già fatto caricandolo direttamente dalla tua galleria, se desideri condividere un video controlla solo che non duri più di 20 secondi.
A questo punto puoi aggiungere, se lo vuoi, diversi elementi alla tua stories:
puoi inserire un breve testo per esaltare ciò che mostri nel contenuto che hai creato
puoi taggare le tue connessioni di LinkedIn (ricordati che il nome viene visto nella schermata)
aggiungere stickers, illustrazioni o animazioni già pronte 
puoi anche inserire un box che permette alle persone che vedono la storia di iniziare una conversazione con te.
fare swipe up (ma devi avere almeno 5000 connessioni e il tasto “Segui” impostato invece del “Connect”)
L’ultima cosa che ti resta da fare è cliccare sul tasto per pubblicarla, la tua storia sarà condivisa con i tuoi contatti e la potranno vedere fino allo scadere delle 24 ore successive la pubblicazione.
Se qualcuno dei tuoi contatti dovesse reagire alla tua stories vedrai uno screen di questa reacts nelle chat e da lì sarà facilissimo iniziare una conversazione.
Copiando l’URL della tua stories e inserendolo all’interno di un post normale incoraggerai le persone a guardare ciò che hai condiviso e ad ottenere più engagement e visualizzazioni.
Come fare una storia su LinkedIn
Sicuramente puoi utilizzare questa funzione per vendere i tuoi prodotti/servizi.
Ma perchè limitarsi a questo?
Come ho detto prima, nelle stories potresti, e dovresti, condividere il dietro le quinte di tutto quello che è il tuo lavoro o la tua azienda.
Sicuramente aumenterà l’engagement, ma come farlo nel modo giusto?
Sì reale, le persone amano interagire con aziende o individui che favoriscono l’autenticità alla perfezione di un contenuto, saranno più propense a interagirci.
Condividi consigli, tips, hacks e conoscenze tutto sotto forma di intrattenimento, le persone vorranno vedere contenuti che dicano qualcosa sul tuo business.
Dai valore a ciò che condividi, se la tua audience vedrà che le tue storie saranno prive di contenuto o significato smetterà di guardarle e perderai l’engagement che questa funzione può generare.
Evita di utilizzare le stories solo per vendere, prima di tutto devi raccontare il tuo business e dare valore a ciò che posti. Poi, in un secondo momento, meglio ancora se in privato o a seguito di una react, puoi mostrare i tuoi prodotti e provare a venderli.
Come sfruttare le storie per migliorare il tuo brand
Circa il 2% dei 760 milioni di utenti globali che LinkedIn ha posta contenuti con regolarità, questo vuol dire che se sfrutti subito questa novità nel modo giusto non sarà difficile farti notare.
Come?
puoi portare le persone a vedere i retroscena della tua giornata lavorativa o far vedere come una determinata azienda crea i suoi prodotti.
puoi mostrare da chi è formato il team che sta dietro al brand, umanizzare una compagnia è sempre una mossa corretta perché porterà il possibile cliente a fidarsi di più.
puoi migliorare la tua strategia in merito alle assunzioni
puoi rendere i tuoi contenuti più intuitivi e facili da metabolizzare
puoi mostrare “live” ciò che accade ad un determinato evento
puoi creare una conversazione rispondendo alle domande e ai dubbi degli utenti che ti verranno a scrivere
In conclusione, abbiamo una nuova funzione su LinkedIn tutta da scoprire e sfruttare a nostro vantaggio.
Come ho anticipato prima, ci sono dei “ma”: 1) per come è studiata ora la presentazione delle stories, se gestisci una o più pagine aziendali, difficilmente vedrai le stories dei tuoi contatti (LinkedIn crea una CTA “Aggiungi la tua storia” per ogni pagina che gestisci) quindi se gestisci anche solo tre pagine, praticamente non vedrai mai chi ha postato una stories. Questo secondo me sta penalizzando l’utilizzo di questa funzionalità. 2) gli utenti su LinkedIn amano i contenuti scritti, quindi è difficile creare stories (come ad esempio su Instagram) che le persone guarderanno con frequenza. 3) le mie prime stories avevano fatto poco meno di 2000 views, ora raggiungo con difficoltà le 500. Non so se è una questione di algoritmo, ma se devo dedicare delle energie per creare un contenuto, preferisco ancora i post tradizionali. Tu che esperienze hai con le LinkedIn stories? Fammelo sapere su LinkedIn o qui nei commenti!
A presto, Stefano.
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stefanopisoni · 3 years
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LinkedIn Bot: Quali sono i Migliori e a Cosa Servono
Hai sentito parlare di LinkedIn Bot e vuoi capire cosa sono e a cosa servono? Se hai un profilo LinkedIn saprai sicuramente quanto è difficile costruire una rete di contatti numerosa e funzionale al tuo tipo di business.
Il più delle volte infatti capita che gli inviti a entrare a far parte di una rete o vengono ignorati, oppure sono rivolti a persone non interessate.
Senza contare poi il fattore costanza. Ḗ risaputo che per avere un profilo efficace bisogna dedicargli del tempo.
LinkedIn è la migliore piattaforma per costruire legami professinali di successo, ma non funziona in automatico. 
Cosa fare quindi?
Le strade che potresti prendere sostanzialmente sono tre:
Assumere qualcuno che possa aggiornare in modo costante il tuo profilo, invitando potenziali clienti ad unirsi alla tua rete, inviando messaggi, ecc…
Utilizzare un LinkedIn Bot
Occupartene personalmente
Bot per LinkedIn: cosa sono?
Forse non lo sai, ma esistono dei programmi fatti apposta per facilitarti le cose, che ti aiutano a investire meno tempo e fatica, svolgendo parecchie mansioni in automatico.
I LinkedIn Bot sono in pratica dei software (a pagamento), che si occupano in automatico di attività come:
Ricercare i profili più in linea con il tuo, e quindi i potenziali clienti
Invitarli ad unirsi alla tua rete 
Seguire profili
Inviare messaggi privati ai tuoi contatti, magari personalizzandoli
Funzionare come CRM, ossia organizzare i tuoi contatti per attività o altro, in modo da averli sempre a portata di mano
Sul web esistono diversi LinkedIn Bot, ciascuno con le proprie caratteristiche. Orientarsi tra quelli in commercio non è facile, specialmente per chi è alle prime armi.
La prima cosa da fare è quindi stabilire i propri obiettivi e strategie, informarsi e studiare per capire quali sono i rischi e le opportunità e poi decidere se affidarsi ad un tool di automazione LinkedIn e nel caso trovare quello più adatto alle tue esigenze.
DISCLAIMER, INFORMAZIONI IMPORTANTI e COSE DA SAPERE 1) Usare un bot è contro le policy di LinkedIn, quindi rischi il ban del profilo.
2) Alcune operazioni possono essere automatizzate, ma non aspettarti risultati se non ci metterai del tuo per creare relazioni win-win, condividere valore e aiutare gli altri (FONDAMENTALE)
3) Ci sono bot sicuri e bot con cui il rischio di BAN da LinkedIn è altissimo, alla fine di questa guida trovi un minicorso gratuito che approfondirà l’argomento per farlo in maniera sicura e ti spiegherà come avere un LinkedIn BOT molto sicuro ad un prezzo bassissimo (se vuoi subito la soluzione, iscriviti a questo minicorso gratuito!)
In questa breve guida vediamo quali sono i Bot per LinkedIn presenti sul mercato e come funzionano.
Linked Helper 2
Se stai cercando un software di base per automatizzare le tue attività di contatto LInked Helper 2 è uno dei più famosi sul mercato.
Non è un caso che nel giro di quattro anni sia diventato da semplice programma di supporto per aiutarti a connetterti automaticamente ad altri utenti, al software di automazione LinkedIn più richiesto. Quindi te lo consiglio? No, è lento ed è stato la causa dei ban di tanti profili, però è semplice da usare. C’è di meglio? Secondo me ASSOLUTAMENTE si (continua a leggere o iscriviti al minicorso gratuito) Perché ne parlo? Perché è stato il più famoso e lo conoscono quasi tutti.
Caratteristiche
Linked Helper ha una grafica abbastanza semplice e intuitiva.
Per installarlo basta scaricarlo dal sito ufficiale; a una prima prova gratuita puoi sottoscrivere poi un abbonamento al costo di $15 al mese (la cifra diminuisce in proporzione se farai un abbonamento di più mesi).
La cosa interessante è che puoi utilizzare la stessa licenza per due account LinkedIn contemporaneamente e “switchare” da uno all’altro ogni volta che vuoi. 
Tra le funzioni più interessanti di LinkedHelper 2 abbiamo:
Visita e follow automatico dei profili in linea con il tuo
Invita contatti di secondo e terzo grado ad unirsi alla tua rete e ai gruppi che gestisci
Messaggi personalizzati ai contatti di primo grado
Auto-endorse in base alle tue esigenze 
CRM integrato: questa è la funzione più interessante, poiché ti permette di aggiungere note e tag ai tuoi contatti, che saranno visibili anche quando il software funzione in background
Puoi accedere facilmente alle impostazioni di Linked Helper 2 grazie all’apposito pannello sulla sinistra dello schermo, che puoi eventualmente anche nascondere.
Pro
Un sacco di funzionalità
Non ha limiti di utilizzo
Ti fa ottenere facilmente endorsement 
Contro
Le numerose funzionalità potrebbero confondere, almeno all’inizio
A volte la funzione automatica di ricerca dei contatti si inceppa
Lento e rischioso da usare
Meet Alfred
Un altro LinkedIn Bot è Meet Alfred.
Nato dal precedente Leonard (che in passato consigliavo) si tratta di un software di automazione LinkedIn estremamente semplice da usare che unisce nuove funzionalità a quelle già proposte dal vecchio programma.
Caratteristiche
Oltre a garantire l’automazione di molte attività su LinkedIn, come la ricerca automatica di potenziali clienti o l’invio di messaggi a nuovi contatti, Meet Alfred è particolarmente indicato se vuoi realizzare campagne di successo, che possono anche estendersi oltre LinkedIn, grazie alla possibilità di inviare messaggi tramite Gmail o Outlook. 
Meet Alfred ha un costo di $29 al mese per il pacchetto base, $59 per quello più avanzato. Inizialmente si può scaricare per un periodo di prova di 7 giorni, e poi decidere per quale piano di sottoscrizione optare.
Ecco alcuni servizi che offre questo Bot per LinkedIn:
Visita e follow automatico di profili affini al tuo
Invio di messaggi privati personalizzati ai contatti di primo grado
CRM di tipo avanzato che ti permette di accedere a tutte le informazioni sui tuoi contatti (telefono, sito web, profilo Facebook…), facilmente riconoscibili grazie anche alle pratiche icone
Campaign Manager tool, per realizzare e monitorare tutte le tue campagne su LinkedIn
Statistiche per vedere in tempo reale la performance del tuo profilo
A questo si va ad aggiungere un ottimo supporto clienti, sia via mail che usando la live chat.
Pro
Facile da usare
CRM 
Supporto clienti
Contro
Un pò costoso, non tutte le funzioni sono disponibili nel pacchetto base
Si può collegare un solo account per sottoscrizione
Se vuoi una soluzione facile e veloce (ma non sicura al 100%) allora puoi provare MeetAlfred qui.
Zopto
Questo è un LinkedIn Bot piuttosto interessante poiché riesce ad aggirare uno dei problemi più comuni di questi software, ossia il rischio di vedere il proprio account bannato per attività sospetta. Zopto fornisce a questo scopo una mail dedicata, in modo che il tuo profilo non appaia come “sospetto”. 
Caratteristiche
Uno degli aspetti più peculiari di Zopto è che è un bot per LinkedIn basato su cloud: unisce quindi la comodità dell’attività di automazione con la sicurezza che può dare li spazio di archiviazione di un cloud. 
Ḗ inoltre particolarmente accurato nella selezione dei profili in linea con il tuo, in modo da costruire realmente una rete di contatti adatta alle tue esigenze. 
Due gli aspetti negativi: la sottoscrizione mensile costa ben $215 ed è fortemente raccomandato avere un account LinkedIn a pagamento. Per utilizzare il software è necessario creare un account Zopto in base al piano tariffario scelto.
Di seguito le principali funzionalità offerte da Zopto:
Visita e follow di profili in linea con il tuo
Invio di messaggi personalizzati ai contatti di primo grado
Realizzazione di diverse campagne di social selling personalizzando il tipo di audience, che puoi facilmente monitorare grazie alle statistiche fornite
A/B testing per le tue campagne, in modo da scegliere quella più efficace per i tuoi obiettivi
Anche in questo caso abbiamo un ottimo supporto clienti sia per l’utilizzo del software che per suggerire eventuali strategie da utilizzare sul tuo profilo LinkedIn.
Pro
LInkedIn Bot davvero completo e ricco di funzionalità
Perfetto se hai già un business avviato
Supporto clienti
Ḗ basato su cloud e sicuro
Contro
Il prezzo
Se vuoi provare Zopto, puoi farlo qui.
Dux-Soup
A differenza dei precedenti tool di automazione LinkedIn elencati finora, Dux-Soup non è un software bensì un’estensione per Google Chrome. Per utilizzarlo quindi è necessario utilizzare questo browser. Una volta installato lo puoi attivare semplicemente cliccando sull’icona che ti compare in alto a destra sulla barra di navigazione. Te lo consiglio? Essendo un’estensione di Chrome, assolutamente NO, il rischio BAN è altissimo.
Caratteristiche
Più che un LinkedIn Bot, Dux-Soup è un vero e proprio assistente virtuale che si occupa di reclutare nuovi contatti per il tuo profilo e ricordarti le informazioni che ti servono al momento giusto. Ma non solo: scarica automaticamente i profili visitati in un file CVS e li organizza in base a tag e note.
L’aspetto negativo è che questa tipologia di BOT, essendo un’estensione Chrome, è riconosciuta da LinkedIn, quindi è la tipologia di BOT più rischiosa in assoluto!
Dux-Soup ti permette di scegliere tra una versione free o una a pagamento, al costo mensile di $9,92. 
Ecco le sue funzioni principali (nota che alcune sono disponibili solo nella versione a pagamento):
Visita e follow automatico di profili 
Organizzazione dei profili visitati e creazione di liste in base a tag
CRM per accedere facilmente ai contatti
Invio automatico di messaggi ai nuovi contatti 
Notifiche sui contatti più interessanti e sui quali conviene puntare per il tuo business
Dux-soup è infine disponibile in ben 9 lingue, tra cui anche l’italiano, il che non è male.
Pro
Facile e intuitivo
Economico
Ottimo per chi vuole migliorare la propria LinkedIn lead generation
Contro
Si può usare solo su pc e solo se si utilizza Chrome come browser di navigazione
La versione free, benché abbastanza completa (specialmente per chi è nuovo a questo tipo di strumenti), non dispone di tutte le funzioni
Queste tipologie di strumenti (le estensioni di Chrome) sono in ASSOLUTO il metodo meno sicuro e più rischioso
LinkedIn Bot: conviene usarli?
Mantenere un profilo LinkedIn di successo non è una passeggiata e richiede tempo, impegno e costanza.
I LinkedIn Bot da questo punto di vista sono un valido aiuto, poiché permettono di risparmiare un sacco di tempo a cercare i profili giusti da aggiungere alla tua rete, in modo che tu ti possa dedicare completamente al tuo business.
Tuttavia non va dimenticato che LinkedIn nasce come piattaforma social, e che nulla potrà mai sostituire il contatto diretto con i potenziali clienti.
Oltre al già citato rischio di ritrovarti con il profilo bloccato, c’è anche quello di contattare persone magari poco interessate alla tua attività (si tratta pur sempre di software: sono precisi, ma non infallibili!) —
CONCLUSIONI: Il mio consiglio Se capisci che LinkedIn può essere un valido alleato per trovare Clienti, trovare lavoro o creare il tuo Personal Brand (e ti assicuro che può esserlo!) investi del tempo nella tua formazione e capisci come ottenere risultati senza essere bloccati e senza perdere tempo. Poi potrai decidere se utilizzare i tool di automazione come supporto, ma senza lasciare mai che si sostituiscano completamente a te. Per quello il mio suggerimento è quello di iscriverti a questo MINICORSO GRATUITO e iniziare a comprendere come funziona LinkedIn, qual è la soluzione migliore se decidi di utilizzare un LinkedIn Bot e quali sono le strategie avanzate per ottenere successo su LinkedIn.
A presto!
Stefano
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stefanopisoni · 3 years
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COMPETENZE LINKEDIN: Come Ottenere Velocemente il 99+
Hai iniziato a lavorare su LinkedIn ma hai ancora poche conferme delle tue competenze su LinkedIn? Quando si crea un profilo su LinkedIn, affinché questo risulti più completo, si aggiungono delle ​skills ​nell’apposita sezione. Basta cliccare sul pulsante “aggiungi” e scegliere le abilità che meglio descrivono l’utente da un elenco già esistente. Alcune di queste, poi, si possono anche testare grazie a dei brevi quiz che, se superati, forniscono un badge per rendere ancora più professionale l’account.
Per questo motivo, ​aggiungere le competenze sul proprio profilo LinkedIn è molto importante​. L’obiettivo è quello di fornire un quadro più chiaro del livello professionale dell’utente, ma anche permettere all’algoritmo di LinkedIn di trovare più facilmente l’account in caso di ricerca di un candidato o di un professionista. Per capire l’importanza di quest’ultimo aspetto, invito a riflettere sulla struttura degli annunci di lavoro: alla fine, di solito, vengono elencate una serie di skills che il candidato ideale dovrebbe possedere.
Se un utente inserisce queste abilità sul suo profilo, i recruiter presenti su LinkedIn saranno in grado di trovarlo più facilmente e considerare il suo CV per un eventuale colloquio.
LinkedIn, inoltre, fornisce una funzione molto interessante e utile, ovvero quella della conferma delle competenze LinkedIn​. Dopo aver inserito il suo elenco di skills, un utente può ricevere o dare delle conferme sulle competenze degli altri users. Ciò è utile per aumentare la percezione della professionalità di un profilo: se chi conferma è una personalità di spicco nel settore lavorativo dell’utente, allora altri users potrebbero restare colpiti da questo aspetto. Possedere molte conferme aiuta a capire ai recruiter che quel lavoratore che le ha ricevute allora è sincero quando parla di sé, ma possiede anche molte abilità riconosciute da altri.
Insomma, la conferma delle competenze è come una sorta di recensione sul lavoratore, anche se su LinkedIn vi è una sezione a parte per questa operazione. Diciamo che ricevere una conferma riguardo una competenza presente sul profilo è come un piccolo feedback ed è utile per rendere il proprio profilo più appetibile (sia per un recruiter/cliente, sia per l’algoritmo di LinkedIn).
Purtroppo, ​ancora pochi utenti riconoscono l’importanza delle conferme delle skills​. Alcuni, addirittura, non sanno neanche come si danno e richiedono!
Come creare una lista di skills efficace
Quando si crea un profilo LinkedIn, dopo aver compilato tutte le sezioni sulle esperienze lavorative, la biografia e la sezione dell’istruzione, si passa alla stesura della lista delle skills.
Queste si dividono in due categorie: ​soft skills​, utili soprattutto quando si ha poca esperienza nel mondo del lavoro, e ​hard skills​, quelle che distinguono un lavoratore inesperto da un profilo executive.
Bisogna concentrarsi su entrambi i fronti, aggiungendo un po’ di abilità tecniche che personali, ma l’equilibrio può essere regolato in base alle proprie esigenze: come già detto, un beginner dovrebbe concentrarsi molto sulle soft skills che sono quelle che lo rendono più appetibile per un recruiter, come la propensione all’ascolto, la capacità di lavorare in team, la determinazione ecc. Queste skills descrivono il lavoratore a livello umano e non sono mai da sottovalutare, tant’è che, alla fine di ogni annuncio di lavoro, vi è sempre una sezione legata al profilo umano del candidato ideale. Viceversa, una figura professionale più esperta può dedicare meno attenzione alle soft skills e concentrarsi di più sulle abilità tecniche, perché è su quelle che si concentrano le ricerche di nuovi lavoratori a livelli più elevati.
Quali abilità scegliere​? LinkedIn offre un elenco già impostato e, una volta selezionata un’abilità, offre dei suggerimenti per arricchire la sezione delle competenze. Il consiglio è quello di partire dalle abilità più richieste nel proprio settore di riferimento, per passare poi a quelle linguistiche, informatiche e, infine, alle soft skills.
Quante abilità scegliere? Se si vuole acquisire un numero consistente di approvazioni per ogni skills presente nell’elenco, bisogna sceglierne massimo 20. Questo inviterà uno stesso utente a confermarle tutte, perché la lista è breve e impiega poco tempo a cliccare 20 volte i pulsanti +.
Come confermare le competenze su LinkedIn
Si tratta di un’operazione facile e veloce. Per questo, è bene aiutare anche altri utenti meritevoli a superare le 99 conferme​, una specie di traguardo che permette di capire l’alto grado di cura del proprio profilo.
Basta visitare il profilo LinkedIn della persona che si desidera supportare, scorrere verso il basso fino alla sezione ​competenze e conferme,​ ​cliccare su ​mostra altro per vedere le abilità e poi sui vari pulsanti ​+ p​ er confermarle. È un’operazione davvero veloce che può migliorare molto la percezione di un profilo.
È dunque bene considerare l’idea di dedicare molto più tempo alla conferma delle competenze di altri utenti su LinkedIn. Si possono confermare ​fino a 50 abilità su ogni profilo! Dopotutto si tratta di un social network e questo è un ottimo modo per creare una rete di mutuo supporto.
Durante questa breve approvazione, per rendere ancora più veritiera la conferma, LinkedIn propone delle ​brevi domande​, come il livello di professionalità dell’utente o il rapporto di lavoro che c’è stato tra lui/lei e chi conferma la competenza.
Come richiedere la conferma delle competenze LinkedIn
Partiamo dal presupposto che ​la richiesta delle conferme delle skills su LinkedIn dovrebbe essere rivolta a figure professionali in qualche modo legate al proprio settore​. Altrimenti non ha senso disturbare. Anzi, chiederle a completi sconosciuti neanche lontanamente interessati al proprio profilo, aumenterebbe i rifiuti, facendo solo perdere tempo e professionalità.
Mentre per le segnalazioni di LinkedIn, quindi per i feedback, esiste un pulsante ben chiaro per richiederle ad altri utenti, ​le conferme delle competenze non possono essere richieste direttamente alla figura professionale interessata​. Perciò, bisogna mettere in atto un minimo di strategia.
Il modo migliore per ricevere supporto è, prima di tutto, darlo. ​ Confermando molte abilità su altri profili in qualche modo collegati per interessi o settore lavorativo al proprio, gli utenti saranno maggiormente motivati a fare lo stesso con gli te.
Non importa chi si sceglie di sostenere o quali abilità confermare: ciò che è importante, è l’effetto di reciprocità che si viene a creare.
Un’altra strategia è la più diretta: ​chiedere la conferma delle abilità in messaggio privato​.
Ovviamente questa va messa in pratica con ex colleghi, colleghi attuali, datori di lavoro, ex compagni di università, non certo con dei completi sconosciuti.
Non è detto che non funzioni, ma si va a disturbare dei professionisti che non sono particolarmente interessati al profilo dell’utente.
Chiedendo, invece, le conferme a chi lo conosce, l’utente comincia a collezionare approvazioni sul suo profilo e molti altri lavoratori presenti su LinkedIn, vedendo dei numeri elevati, potrebbero sentirsi motivati a confermare le abilità dell’utente.
Se invece un utente è particolarmente estroverso e si sente coraggioso, può anche chiedere conferme su particolari abilità a completi sconosciuti.
Ciò è utile se questi lavoratori operano nello stesso settore di chi richiede l’approvazione. (però mi raccomando, conferma solo le competenze dei professionisti che ritieni validi)
Come esca, si può utilizzare l’interazione con un proprio contenuto: si può, quindi, contattare un utente che ha messo like a un proprio post, che ha commentato, condiviso, consigliato un contenuto o un articolo. Il messaggio privato potrebbe proprio cominciare con il ringraziamento per l’apprezzamento e continuare con una ​motivazione valida ed efficace per convincere la persona a confermare le abilità​: un esempio potrebbe essere che si sta attivamente cercando lavoro e quindi si vuole rendere il profilo più accattivante e completo.
Si passa così a chiedere gentilmente di confermare delle particolari abilità, quelle più utili per cercare lavoro o farsi notare.
Altrimenti, un’ottima strategia è quella di ​chiedere le conferme alla fine di contenuti che si pubblicano su LinkedIn​ (se non mi segui su LinkedIn, puoi farlo qui)
Se l’utente scrive un articolo particolarmente coinvolgente o condivide un post che suscita molto interesse, potrebbe concludere entrambi con un simpatico invito a recarsi alla propria sezione ​competenze e conferme e cliccare sul tasto +.
Questo è davvero uno dei metodi più infallibili per collezionare approvazioni sul proprio profilo e renderlo così più completo: un utente qualsiasi si è sentito coinvolto dalla lettura dell’articolo, lo ha apprezzato, si sente più stimolato a visitare il profilo dell’autore e, per ringraziarlo del suo interessante contenuto, potrebbe anche confermare una sua abilità (come quella della scrittura, della comunicazione, della conoscenza di uno specifico argomento…).
Ultima strategia, la più facile e diretta, riguarda l’​iscrizione a gruppi di LinkedIn creati appositamente per il mutuo supporto​.
Basta cercare nella barra di ricerca “LinkedIn Endorsement” e scegliere il gruppo che più potrebbe aiutare l’utente. Certo, si riceveranno molte conferme da sconosciuti ma, dopotutto, si tratta comunque di un supporto prezioso. (questo approccio funziona molto bene all’estero e meno in Italia)
Comprare le conferme di competenze? No grazie!
Ci sono siti web che, con 5$, permettono di ​creare account LinkedIn falsi per poter sostenere quello vero.​ Si tratta di un metodo economico e immediato per aumentare l’endorsement su LinkedIn, ma NON è ASSOLUTAMENTE è la scelta migliore.
Infatti, non solo i siti web che propongono il servizio sono di dubbia qualità, mettendo facilmente a rischio i propri dati personali e bancari, ma l’algoritmo di LinkedIn è in grado di distinguere un account falso e di poco valore da uno di primo livello e ben curato.
Quindi, il consiglio è quello di evitare queste forme ​vigliacche ​di sponsorizzazione perché, a fronte di un risparmio di tempo da dedicare alle richieste di conferme, ​fanno spendere soldi inutili per acquistare approvazioni di scarso valore​.
LinkedIn è una rete di lavoratori e ​la falsità non è professionale​. È bene investire del tempo nella cura del proprio account, per poi essere ripagati in futuro quando si cerca lavoro o si vuole essere notati. A presto, Stefano PS clicca qui se sei agli inizi e vuoi scoprire Come Funziona LinkedIn!
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stefanopisoni · 3 years
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LINK IN BIO: il Link perfetto per Instagram
Sempre più persone usano Instagram, ma come creare il link in bio perfetto?
Instagram è uno dei social network che ha creato più interesse negli ultimi anni e questo lo ha reso sempre più popolare in tutto il mondo.
Ci sono moltissime persone che preferiscono Instagram a Facebook, viene considerato più al passo con i tempi.
Questo successo si sta ovviamente riflettendo nel digital marketing.
Per attrarre più clienti, brand, marketers ed e-commerce devi creare un profilo Instagram che attrae l’attenzione dei suoi visitatori sui contenuti.
Il modo migliore per ottenere visibilità su Instagram è quindi quello di migliorare il tuo profilo il più possibile.
La prima cosa a cui fare caso è sicuramente l’immagine del profilo.
Ci sono tante strategie che permettono agli utenti di Instagram di potenziare il proprio profilo.
Per esempio utilizzare le storie migliora l’engagement degli account che visitano il tuo profilo.
Postare contenuti di qualità ti distinguerà da tanti altri profili.
Anche usare gli hashtag corretti può essere molto fruttuoso per raggiungere il più alto numero di profili possibili.  
Ma una delle cose che è sicuramente di maggior impatto (in termini di conversioni) è la bio di Instagram, per questa ragione imparare come ottimizzarla può essere essenziale per ottenere successo.
Come ottimizzare il tuo link in bio su Instagram
Ecco un paio di consigli generali riguardo alla tua bio:
Rendi la tua bio memorabile. Se le persone ricorderanno la tua bio otterrai sicuramente visibilità, perciò è importante che lavori molto su cosa e come scriverci. Deve essere accattivante.
Inserisci un hashtag, possibilmente quello del tuo business o brand, darà identità a ciò che presenti.
Esprimi chiaramente ciò che offri, se vendi un prodotto o un servizio fai in modo che sia chiaro con poche parole scegliendo lo stile che preferisci.
Aggiungi emoji alla tua bio, Instagram è una piattaforma di contenuti grafici, le emoji renderanno tutto più attraente per i tuoi visitatori, ma sceglile con parsimonia.
Inserisci una call to action (CTA), permetterà ai tuoi utenti di capire meglio chi sei e cosa offri.
Inserisci assolutamente il link in bio, è senza dubbio il miglior modo per ottimizzare il tuo profilo verso uno o più business e/o collaborazioni. Dover scegliere un solo link può essere difficile specialmente per persone o brand che hanno più social network o landing pages. Come risolvere il problema allora? Semplice! Usando uno strumento che ti permette di inserire più link nella tua bio di Instagram. 
InstaUrl: lo strumento che ti permette di aggiungere più link alla tua bio
JotUrl ha implementato una funzione che ti permette di inserire tutti i contatti e i link che vuoi utilizzando un solo link.
Questa funzione è chiamata InstaUrl ed è solo una delle funzioni sviluppate da questo Saas.
Con InstaUrl puoi creare in 5 minuti un’ottima landing page contenente:
il logo del tuo brand
tutti i tuoi contatti come email, telefono ecc.
tutti i link che desideri come quello verso il tuo blog, il tuo sito o il tuo podcast.
tutti i link verso tutti i tuoi social network
Il potere di questo strumento ti permetterà di condividere con i tuoi follower tutte le informazioni riguardanti te o il tuo brand con il minimo spreco di spazio.
Senza dimenticare che il tuo InstaUrl può essere personalizzato al 100%, oltre ad inserire il tuo logo puoi customizzare la tua landing page e perfino un tracking link (un link tracciato che ti permette di avere informazioni su chi clicca, come località, device, numero di click, etc)
Tutto questo ti permetterà di differenziarti dagli altri profili aiutandoti ad emergere risultando più professionale e potendo fornire dati più precisi sui click che il profilo Instagram genera.
Nessun oltre a te avrà lo stesso identico link che hai tu nella tua bio.
Il tuo brand sarà super esclusivo, il link ti garantirà totale originalità e credibilità senza mettere a rischio la tua sicurezza. Perché?
Perchè JotUrl è sicuramente uno dei tool più sicuri in circolazione (se te lo stai chiedendo, no, Bitly non è sicuro.. anzi, è uno dei meno sicuri in assoluto!)
JotUrl lavora da anni con grosse multinazionali del calibro di Vodafone o Tim garantendogli un altissimo livello di sicurezza durante ogni operazione.
Ma sai qual è la cosa migliore?
Puoi creare il tuo InstaUrl in 5 minuti!
Come funziona InstaUrl?
Per ottimizzare la tua bio di Instagram è essenziale capire come funziona InstaUrl.
Prima cosa devi entrare nella dashboard di JotUrl e da qua potrai accedere ai tuoi progetti e al tuo tracking link.
Se non hai ancora un link adatto alle funzioni dell’InstaUrl è consigliabile crearne uno nuovo apposta per questa funzione.
Creandolo nuovo potrai inoltre scegliere l’alias che ti sembra più adatto ai tuoi bisogni.
Puoi creare un tracking link nuovo dalla tua dashboard cliccando il tasto apposito(+).
A questo punto dovrai compilare i campi richiesti e aggiungere i link che porteranno alle pagine che desideri, ti consigliamo di inserire quelli inerenti al tuo business.
Scegli il dominio che preferisci e JotUrl lo renderà disponibile senza costi, è preferibile usare un dominio personalizzato.
(ci sono diversi studi che dimostrano che un link brandizzato aumenta il tasso dei click sul link)
Per continuare a personalizzare il tuo link inserisci l’alias che ritieni migliore per il tuo scopo.
Visto che potrai condividere un solo link che contiene tutti i tuoi contatti ti consiglio di scegliere link tipo “iltuodominio.com/contatti” o “iltuodominio.com/canali”.
Ora puoi inserire note e tag per trovare immediatamente il tracking link tra i tuoi progetti.
Salva e vai alle opzioni.
Seleziona il tasto InstaUrl.
Nella nuova pagina puoi personalizzare l’aspetto del tuo InstaUrl per ottimizzare al massimo la tua bio di Instagram. 
PRIMO PASSAGGIO
Inserisci un titolo per il tuo InstaUrl che apparirà nella preview nella parte destra dello schermo mostrandoti ogni cambiamento che effettuerai.
La preview è ottimizzata anche per gli apparecchi mobili essendo Instagram un social creato per essi.
In questa pagina puoi selezionare il logo del tuo Instaurl, puoi inserire il logo del tuo brand o una grafica che rappresenta il tuo business per creare una landing page personalizzata al 100%.
Dopo aver inserito il tuo URL e il titolo puoi passare al passo successivo
SECONDO PASSAGGIO
La seconda fase per creare il tuo InstaUrl è una delle più importanti per ottimizzare la tua bio di Instagram. 
infatti puoi inserire diverse tipologie di link e contatti:
1 – Messaggi e contatti diretti
Messenger
Telegram
Skype
Viber
Email Address
Telephone Number
2 – Link buttons per ogni landing page e sito che vuoi inserire
Inserisci fino a 30 link diversi tutti con un nome personalizzato
Puoi scegliere fino a mille icone per personalizzare i link buttons 
3 – Per ogni social che vuoi inserire puoi mettere un’icona apposita:
Facebook
Instagram
Twitter
You Tube
Pinterest
Patreon
Tumblr
VK URL
LinkedIn
Puoi cambiare la posizione dei link  o dei social media anche dopo averli creati.
Puoi addirittura creare un bottone animato per attirare al massimo l’attenzione di chi visita il tuo Instaurl, basta cliccare sulla stella alla destra dei tuoi link.
Attenzione! Ognuno dei bottoni deve essere associato ad un URL corretto altrimenti non apparirà visibile nel tuo InstaUrl anche se visibile nella preview.
Una volta che hai inserito tutti i link e i contatti che desideri clicca su “next” e a questo punto arriverai alla terza fase.
TERZO PASSAGGIO
Nella terza parte per creare il tuo InstaUrl puoi migliorare la parte grafica e l’aspetto dei tuoi bottoni.
Instagram è una piattaforma che da moltissima importanza all’estetica e alla grafica, proprio per questo JotUrl ha creato così tanti modelli e background per ottenere uno stile il più fresco possibile anche nel 2020.
Seleziona lo stile, tra i 35 già creati, che aderisce meglio all’identità del tuo brand.
I colori e le grafiche cercano di soddisfare al massimo il gusto estetico degli utenti rendendo disponibili una vasta gamma di stili e colori.
Ricordati che la parte visiva, specialmente in un social come Instagram, può essere molto importante, persino i colori della tua landing page devono essere scelti con attenzione.
QUARTO PASSAGGIO
Nella quarta parte puoi scegliere il font(carattere) che preferisci tra una selezione i più di 70 font disponibili.
Sono stati configurati con Google Fonts perciò risultano molto versatili ad ogni stile e brand e ti permettono di dare un tocco personale in più.
Nella pagina puoi anche selezionare il font che desideri e ti verrà mostrata una preview.
Nella sezione avanzata delle impostazioni dei font puoi calibrare ancora di più il carattere che scegli per portarlo il più vicino possibile all’identità del tuo brand.
QUINTA PARTE
L’ultima parte è la più importante di InstaUrl.
Grazie a questa parte è possibile rendere la landing page ancora più personalizzata: cliccando sull’icona della fotocamera potrai caricare un’immagine a tua scelta, questa personalizzazione ti renderà davvero differente dai tuoi competitor.
L’estetica della tua landing page ha senza dubbio un grande impatto sui visitatori, ecco perchè è una parte a cui prestare parecchia attenzione.
Utilizzare un’immagine come background che sia ben fatta e che rispecchi il tuo business renderà il tuo brand ancora più unico e personalizzato.
Per esempio un fiorista può utilizzare come sfondo la foto dei suoi fiori, così per tanti altri brand o business.
Il logo inserito nel primo step ha già alzato il livello di personalizzazione e unicità della tua landing page, ma, con questo ultimo step aggiungerai ancora più identità.
Grazie a tutte queste personalizzazioni e possibilità di scelta hai tutte le possibilità di  far conoscere il tuo business e distinguerti su Instagram e nel mondo digitale con un solo link.
L’interfaccia intuitiva e la possibilità di vedere la preview per ogni cambiamento che vuoi apportare ti renderà facile e veloce la creazione di una landing page efficace che aiuterà nel tuo business. 
Una volta che il tuo InstaUrl è completo puoi salvarlo e a questo punto non ti resta che copiare l’Url del tuo tracking link che hai associato a InstaUrl e incollarlo nella tua bio di Instagram nella sezione “sito web”.
Cliccando nel link della tua bio i tuoi follower verranno reindirizzati verso una nuova landing page dove potranno trovare tutti i link che tu vorrai inserire.
Saranno in grado di trovare i tuoi canali social, i tuoi link e anche i dettagli dei tuoi contatti.
Questo è senza dubbio il miglior modo per ottimizzare al massimo la tua bio di Instagram!
Un solo link per tutti i canali che desideri!
Inoltre puoi utilizzare il tuo InstaUrl per ogni piattaforma che desideri non solo per Instagram!
Sei pronto per ottimizzare al 100% la tua bio di Instagram? INIZIA DA QUI! PS vuoi scoprire altri hacks e best practice sui social? Leggi questo articolo!
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stefanopisoni · 4 years
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AUMENTARE CONTATTI LINKEDIN: Perché ha senso farlo?
Aumentare i contatti su LinkedIn è uno dei metodi più veloci per migliorare le metriche del tuo profilo, ma come farlo in maniera intelligente? LinkedIn è il più grande motore di ricerca di profili professionali esistente in occidente.
Come tutti i motori di ricerca utilizza un algoritmo che stabilisce il tuo posizionamento nei risultati in base alla soddisfazione di alcuni requisiti e variabili.
Il successo di LinkedIn dipende da molti fattori, uno di questi è la quantità di collegamenti che ha un profilo che ha un ruolo nell’influenzare il successo dei tuoi post. Quindi, per aumentare il tuo impatto su LinkedIn e renderlo il più proficuo possibile, espandere la tua rete di connessioni fino ad arrivare ad un numero considerevole di collegamenti è sicuramente una buona idea.
Senza una strategia può risultare molto difficile raggiungere questo traguardo.
Perciò ho deciso di creare questa guida con qualche consiglio per aumentare i contatti LinkedIn del tuo profilo.
1) RENDI IL TUO PROFILO LINKEDIN EFFICACE
Prima di tutto però bisogna pensare a creare un buon profilo.
Di fatto deve diventare una sorta di sales page che deve portarti ad avere contatti profittevoli.
Deve far capire chi sei, di cosa ti occupi e soprattutto avere contenuti interessanti che facciano capire che sei competente nel tuo settore.
Per arrivare a questo devi essere attivo e partecipe all’interno della piattaforma, pubblicare aggiornamenti con regolarità è sicuramente uno dei modi più efficaci.
Un’ottima tecnica potrebbe essere quella di pubblicare post originali, usando la piattaforma editoriale di LinkedIn e aggiungendo i giusti hashtag per finire in evidenza.
A questo proposito ho scritto un paio di articoli a riguardo: – LINKEDIN HASHTAG
– COME FARE DECINA DI MIGLIAIA DI VISUALIZZAZIONI CON I TUOI POST 
Se fai le cose correttamente, i tuoi post non verranno visti solo dai tuoi collegamenti ma potranno essere visualizzati da tantissime connessioni di 2ndo e 3zo livello.
Cosa intendo? I contenuti di valore porteranno interazioni dai tuoi collegamenti, rendendo visibile il post anche alle loro connessioni e dandoti visibilità gratuitamente.
Insomma più persone interagiscono con i tuoi contenuti maggiore è la loro distribuzione. Qui potrei scrivere per ore, ma in questa guida ti spiego come creare una content strategy di successo per LinkedIn
2) AUMENTARE I CONTATTI LINKEDIN NEL MODO GIUSTO
Il secondo passo è agire inviando richieste di collegamento, ma come?
Di fatto basta visitare il profilo della persona che ci interessa e cliccare su “collegati”. Tutto qui? Ovvio che no. Nel momento in cui clicchiamo per collegarci con qualcuno LinkedIn invia la richiesta di connessione senza aggiungere una nota. Questo potrebbe andare bene con persone che già conosci ma (soprattutto) con un estraneo la cosa migliore è personalizzare la nostra richiesta: chiediti, perchè questa persona dovrebbe accettare la tua richiesta di connessione?
Evita assolutamente di avanzare richieste o cercare di vendere qualcosa in questa fase, è veramente sgradevole.
Se ne hai la possibilità, un ottimo modo per creare collegamenti è quello di farti presentare da chi già ti conosce alle persone che ti interessa avere tra i tuoi contatti.
Questa tecnica va bene con utenti che ti conoscono piuttosto bene, con cui c’è un rapporto solido, altrimenti rischi di indispettire la persona a cui chiederai di presentarti.
3) LE DUE STRATEGIE PER CRESCERE VELOCEMENTE
Ora parliamo delle richieste di collegamento passive, ossia quelle che riceverai sul tuo account LinkedIn.
Come ottenerle?
Sicuramente avere un buon profilo con aggiornamenti recenti, come dicevo prima, è la prima mossa.
Devi farti notare e invogliare le persone ad inviarti richieste di connessione. Ma pensaci, se non ti vedono, come possono decidere di seguirti?
Per aumentare le visite al profilo LinkedIn questa guida.
Un’altra strategia molto utile è quella di iscriverti a gruppi inerenti il tuo settore, lì sicuramente troverai molti profili da cui trarre beneficio. TIP: quando dico “del tuo settore”, intendo che se ti occupi di Digital Marketing per avvocati, non devi iscriverti solo ai gruppi di Digital Marketing, ma principalmente ai gruppi di avvocati!
Una volta iscritto al gruppo partecipa attivamente alle discussioni, questo ti permetterà di entrare in contatto e farti notare da altri membri.
Commentare i post dei profili che ti interessano è un altro modo per farti notare.
Il fine ultimo per cui crei un profilo LinkedIn e per cui stai leggendo questa guida è ottenere conversazioni e relazioni professionali interessanti per il tuo business.
Per quanto riguarda le conversazioni ci sono due metodi: uno è il classico messaggiare con l’altro utente che è una tua connessione di primo livello, l’altro è quello di utilizzare i messaggi inMail. Io ti consiglio, soprattutto se sei agli inizi, di non pensare agli InMail e concentrarti sull’aumentare i tuoi contatti LinkedIn in maniera costante e meticolosa, focalizzandoti principalmente su utenti con cui puoi stabilire una relazione win-win. Questo non vuol dire diventare incredibilmente bacchettoni e selettivi, ricordati sempre che un collegamento all’apparenza inutile può sempre aiutarti a collegarti con un contatto a te sconosciuto, quindi non giudicare troppo in fretta e se un utente ti invia una richiesta di connessione in maniera garbata e professionale, valuta bene.
Gli strategie che puoi utilizzare per aumentare i contatti LinkedIn si possono dividere in due categorie: Inbound e Outbound.
Una strategia Inbound serve ad attrarre l’interesse verso il tuo profilo o il tuo lavoro.
Cercano di invogliare l’utente che visualizza il tuo profilo a seguirti e a fare in modo che sia lui stesso a chiederti di entrare nella sua rete di collegamenti.
Utilizzare questo tipo di strumenti e strategia senza dubbio richiede una buona profusione di impegno e risorse (non per forza economiche) ma può dare parecchie soddisfazioni. Come metterla in pratica? Crea guide di valore, spiega strategie, fai video tutorial, racconta la tua avventura imprenditoriale, apri un podcast.. aiuta gli altri e sii talmente bravo da non poter passare inosservato!
Le strategie di Outbound invece, sono tutte quelle tecniche in cui è palese il nostro interesse a fare entrare quella persona nei nostri contatti.
Niente giri di parole, si va dritti al punto.
Noti un profilo che ti colpisce? 
Invii subito un messaggio e chiedi di entrare a fare parte della tua rete di collegamenti.
In una strategia outbound puoi considerare di:
Inviare richieste di collegamento a tutte le email della tua posta elettronica
Inviare richieste di collegamento ad personam
Ad una persona conosciuta ad un evento off line
Dopo una telefonata di lavoro, una richiesta di preventivo da parte di un cliente o dopo una chiacchierata con un fornitore
Persona con la quale hai già avuto contatti su altri social
Inviare richieste ai colleghi di lavoro (ma se lo stai facendo perchè stai pensando di cambiare azienda.. stai attento )
Inviare richieste di collegamento a chi ha visitato il tuo profilo (lo puoi scoprire da questa sezione su LinkedIn!)
“Ok, ma qual’è la migliore?” Non esiste una strategia migliore, ma ti posso assicurare che la cosa migliore da fare è quella di applicare entrambe queste strategie! TIPS: Se sei agli inizi, parti subito ad aumentare i tuoi contatti LinkedIn con l’invio di richieste di connessione a target! In un secondo momento potrai beneficiarne quando inizierai a pubblicare contenuti. Se invece hai già un buon numero di connessioni e vuoi iniziare a farti notare e dimostrare la tua expertise nel tuo settore, aumentare i contatti LinkedIn non sarà sufficiente, ma dovrai  dimostrare quello che sai e come puoi essere d’aiuto ai tuoi futuri Clienti grazie ai contenuti che pubblicherai sul tuo profilo.Contestualizza e personalizza, sia con i contenuti che andrai a pubblicare, sia con le richieste di connessione che andrai ad inviare.
Alla fine, pensaci.
Non è niente di particolarmente complicato.
Sono esattamente le stesse cose che funzionano offline, portate online grazie ad un social media professionale come LinkedIn.
Alla prossima, Stefano
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