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BEAUTY ROUTINE: SARAH FELBERBAUM, ATTRICE
Usa lo stesso profumo da quando era ragazza e le piace scoprire in rete nuovi brand e prodotti. Cura i suoi capelli con un prodotto che pare sia strepitoso… Curiose di saperne di più? La beauty routine dell’attrice Sarah Felberbaum
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Sarah Felberbaum è un volto noto al pubblico, sia per aver partecipato a serie tv cult, come “Il giovane Montalbano” e “I Medici”, che film come “Poli opposti” e “Non sono un assassino”. Nata in Inghilterra, ma cresciuta in Italia, esordisce in TV, giovanissima, come protagonista di una serie di noti spot, a cui segue la conduzione di programmi televisivi di successo, e infine l’approdo al grande schermo. In mezzo una parentesi come scrittrice che, con il romanzo Baby Vogue, le fa vincere il prestigioso Premio Cortina. Sarah è anche la co-founder di un brand di accessori per capelli, cerchietti, cappelli, fasce, Undiciventi. Questa è la sua beauty routine.
Profumo preferito. Quando avevo 17 anni fui chiamata per un lavoro a Parigi. Essendo minorenne, mi accompagnò mia madre. All’aeroporto, mentre aspettavamo il volo per tornare a Roma, entrammo nel reparto profumeria e mia madre mi disse di scegliere un profumo. Ero finalmente grande abbastanza per avere il mio profumo. Scelsi L’Eau D’Issey di Issey Miyake. Da allora non ho mai cambiato profumo. Ci ho provato più volte ma è impossibile. Lo userò per il resto della mia vita.
Ho una pelle tendenzialmente secca. Avendo compiuto 40 devo anche iniziare e prevenire le piccole rughe, quindi presto attenzione anche a quell’aspetto.
Un prodotto a cui non potrei mai rinunciare nella mia beauty routine è un buon idratante.
I miei prodotti di skincare... sono affezionata a Sisley. Uso i loro prodotti da tanti anni, e ogni volta che uso qualcos’altro mi rendo conto che il risultato che ottengo con loro non lo ottengo con nessun altro marchio. Per il giorno uso il Hydration Booster combinato al Intense Anti-Aging Hydration. La sera invece siero, crema e anti rughe della linea Sisleya. Quando lavoro, e quindi ho bisogno di una pulizia più profonda, uso il cleanser della Eve Lom. E’ una crema che massaggi sulla pelle (trovi anche istruzioni su come effettuare massaggi anti-aging). Una volta terminato il massaggio, ti detergi con un panno caldo di lino (lo si trova con la crema).
Per tutti i giorni ho scoperto da poco un detergente viso di Grown Alchemist che regala pulizia profonda e lascia la pelle molto fresca ed idratata. Insieme a Grown Alchemist ho scoperto un altro marchio chiamato Odacitè. Ha degli oli che puoi usare singolarmente o mischiando. Direttamente sulla pelle per un effetto più intenso o mischiandoli alla crema. Ne hanno tanti per ogni tipo di esigenza.
I miei prodotti di make-up…Per quello che riguarda la base uso due prodotti di Charlotte Tilbury che mischio. il suo fondotinta leggero (Light Wonder) e l’illuminante Magic Glow. Ho scoperto da poco una CC cream fantastica. si chiama Erborian. E’ un marchio Coreano e si trova da Sephora. Quando devo truccarmi un po’ di più uso il fondotinta di Armani (Maestro) basta un goccio e sei perfetta. Il mascara Phyto Ultra sempre di Sisley è il mio preferito per ora. Crea un effetto molto naturale e pulito. Le ciglia vengono volumizzate ma non lascia grumi. Per le labbra invece, avendole estremamente sensibili, non posso permettermi di usare molte cose. Sono sempre alla ricerca di un prodotto che sia colorato, e che non le secchi troppo, ma finora non ho trovato ancora nulla che faccia al mio caso. Non sto mai senza connettivina stick. si trova in farmacia e ci sono periodi in cui non riesco a trovarlo da nessuna parte quindi ne compro sempre 3,4 alla volta e li tengo nelle varie borse o trousse.
Brand e prodotti provati negli ultimi periodi che mi sono piaciuti…..come dicevo prima Grown Alchimist, Odacitè, the Glow.
Un prodotto che mi piacerebbe provare sono le maschere di un marchio che si chiama 111Skin.
Per i miei capelli … una volta a settimana faccio un impacco profondo ai capelli. è un trattamento che si chiama Cellula Madre della Alfaparf. Avendo i capelli decolorati, e spesso sotto stress, ho bisogno di qualcosa che li protegga nutrendoli e questo prodotto è pazzesco.
Se fossi costretta ad usare un unico prodotto beauty per un anno sceglierei sicuramente  una buona protezione solare. Io lo uso sia di inverno che d’estate cambiando il fattore di protezione. Una buona marca è Isdn, sia bianca che colorata e aiuta a prevenire le macchie.
Ho scoperto da poco un e-shopping Plentiness. Dopo un breve test con domande che riguardano il tuo tipo di pelle, ti mandano una “sample box” con dei prodotti che ti consigliano. E’ un modo carino di provare e scoprire cose nuove.
Integratori si o no? Ho provato varie cose specifiche per la pelle ma preferisco assumere vitamine e integratori alimentari che aiutano l’intero corpo anziché parti specifiche.
Quando acquisto un prodotto beauty tra il consiglio di un’amica e un articolo su un magazine, o una recensione sui social, quello che mi influenza sono entrambe le cose. Sono molto curiosa quindi indago, cerco cose nuove su internet ma prima di acquistare leggo sempre le recensioni. Se poi conosco un’amica che ha provato il prodotto meglio ancora!
Tra profumeria e shopping online?  Preferirei profumeria ma non trovo mai quello che voglio. Ci sono sempre gli stessi prodotti e marchi quindi è molto difficile trovare cose nuove. La pelle è in continuo cambiamento quindi sarebbe bello poter avere più varietà e proposte. Per questo poi finisco sempre a cercare cose online o sui social.
(BeautyRoutine 14/05/2020)
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Noah De Rossi, dopo Gaia e Olivia, Sara Felberdaum dice: “Quel nome l’ho scelto io”
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Una coppia strana quella tra il calciatore Daniele De Rossi e la bellissima Sarah Felderbaum, eppure dopo un litigio dfortisismo che, nonostante il secondo pancione di lei aveva fatto tremare la coppia, ora si godono la famiglia allargata.  A due anni e mezzo dalla nascita di Olivia, la loro prima figlia, Daniele De Rossi e e Sarah Felberbaum hanno fatto il bis. Fiocco azzurro stavolta:  il 3 settembre è nato il maschietto, si chiama Noah, ad allargare la famiglia e i due sono al settimo cielo. Noah De Rossi? Dopo Gaia e Olivia suona strano, questo nome. 
Un nome inglese per il secondogenito, come ha spiegato in un’intervista su Intimità l’attrice di origine anglo-americana: “Noah l’ho scelto io, Daniele voleva un nome italiano, a me invece piaceva la sua origine ebraica che mi collega a mio padre e a tutta la sua famiglia. Adoro il suo suono e il suo significato, ‘quiete’, ‘riposo’, lo trovo poetico. Il nome Olivia invece è merito della sorella maggiore Gaia (nata dal primo matrimonio del calciatore con Tamara Pisnoli, ndr). L’ha scelto lei, abbiamo voluto coinvolgerla, farla sentire attiva di un evento così speciale. Mi aveva dato tre scelte, Henry, perché era il periodo degli One Direction e lei amava Henry Styles, Matteo e Olivia. Diciamo che è stata una scelta obbligata, visto che è nata una femmina. Per fortuna è un bellissimo nome, al quale io ho raggiunto Rose, mi chiamo infatti Sarah Frances Rose, come la mia nonna paterna. Per cui, sì, dietro ai nomi dei miei figli ci sono delle storie, mi piaceva che fosse così. E Daniele l’ha accettato. Fosse stato per lui Noah si sarebbe chiamato Agostino”.
Anche Noah, come Olivia, è stato fortemente voluto: “E’ stato la conseguenza dell’esigenza di creare una vera famiglia. Vera – ha spiegato l’attrice – In realtà una famiglia ancora più allargata. Comunque sì, ci piaceva l’idea di dare una compagnia a Olivia, di non farla restare figlia unica. Certo, ha già una sorella, ma non vivendo insieme è diverso”.
(MammeOggi 24/10/2016)
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We are family: Definitive Edition
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We are family: The De Rossi
Michela Conte married Alberto De Rossi and had two children: a son, Daniele, and a daughter, Ludovica. 
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We are family: The Felberbaum
Paulyne Frances Day married Harvey Ferberbaum and had three children: a son, Michael, and two daughters, Anna and Sarah. 
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Brother & Sisters
Noah, Gaia & Olivia 
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Undiciventi
Sarah Felberbaum è cofounder di Undiciventi, brand di accessori per capelli.
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Sarah Felberbaum, figlia di Elisa
Intervista esclusiva all'attrice erede di Vittoria Puccini in Ritorno a Rivombrosa.  
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Agnese Ristori e la sua eredità Da poco terminata la terza serie, di otto puntate, della saga-Rivombrosa, il successo non si é fatto attendere: il pubblico, desideroso di conoscere le ultime vicende familiari e amorose che la fiction offre, sin dai tempi della bella coppia, anche nella vita, Puccini-Preziosi (che lascerà il posto a Cristiano, l'attore Antonio Cupo, al principio della seconda serie), si è questa volta affezionato alla nuova protagonista: l'attrice Sarah Felberbaum, che ha interpretato Agnese, la figlia, come dal titolo, di Elisa. Non delude la sceneggiatura, che regala un'altra avvincente storia d'amore: quella tra la giovane Agnese Ristori, che dalla madre riprende bellezza e tenacia e il marchese Andrea Casalegno, l'attore Giulio Berruti, uomo già navigato nei rapporti sentimentali, ma che rimane affascinato dalla persona di Agnese; un nobile che, come aveva fatto Fabrizio, è vicino ai contadini e lotta per le loro ragioni. La giovane coppia si incontra vent'anni dopo le vicende conosciute dal pubblico, quando, trascorso un periodo a Parigi, Agnese fa ritorno a Rivombrosa dove ad attenderla, oltre all'amore di Andrea, ci sarà il Capitano Lorenzo Loya (l'attore Giorgio Borghetti). Quest'ultimo proverà, fino all'ultimo, a ostacolare la passione sorta tra i due. Ma Agnese, per amore del giovane rivoluzionario, sarà disposta a tutto e avrà dalla sua parte anche la fortuna, così da garantire il lieto fine, come il pubblico già sa. Questa coppia shakesperiana ai tempi di Napoleone incarna la passione, il coraggio, ma anche la forte determinazione, soprattutto, di realizzare i propri sogni. Interamente girata in location, proprio da sogno (il Castello di Aglié, oggi più noto come Castello di Rivombrosa, vicino a Torino, in altre fortezze in quel di Parma e anche nei pressi di Roma, a Borgo di Rota), la famosa fiction, per il momento, si congeda dal suo affezionatissimo pubblico, lasciando emozioni e immagini avvincenti, e romantiche, anche nel volto della brava Sarah. Un'artista piena di risorse La Felberbaum nasce a Londra il 20 marzo 1980, da madre londinese e padre newyorkese; all'età di quindici anni intraprende la carriera di modella, per poi iniziare a lavorare per alcune campagne pubblicitarie (Braun, Pasta Divella, Ferrarelle, Kinder Ferrero, Philips, TIM , Polo) e sarà proprio lo spot del noto gestore telefonico, girato insieme a Sergio Castellitto, a renderla nota al grande pubblico. Comincia così ad apparire in televisione come conduttrice televisiva. Nel 2000 esordisce nel programma Top of the pops. Nell'estate del 2002 conduce Uno Mattina Estate per poi presentare, nel 2003, Sanremo rock: festival musicale già noto alla Felberbaum, che da Pippo Baudo era stata chiamata, un anno prima, a far parte della commissione artistica. Ma la bella Sarah sfoggerà la sua bravura anche come attrice: nella fiction Caterina e le sue figlie e anche nelle serie Caravaggio, Cuccioli di Leone e Via Zanardi 33. Il 2007 per lei è la volta del cinema in Cardiofitness, del regista Fabio Tagliavia. Modella, attrice, ma anche scrittrice dal 2004 con il suo primo romanzo "BabyVogue" (con cui ha vinto il premio Cortina, destinato alle opere prime), la Felberbaum è oggi conosciuta dagli spettatori e chissà quali, e quanti, sono i suoi progetti, le sue aspirazioni. Glielo chiediamo rivolgendole alcune domande, desiderosi di conoscere un'artista così piena di risorse. Come mai, a quindici anni, sei venuta in Italia, scelta così matura, diremmo eroica, per la tua età? Quale è stato l'impatto? Io non sono venuta in Italia a quindici anni, sono cresciuta in Italia, avevo un anno quando sono arrivata in questo paese. A quindici anni, comunque, ho iniziato a lavorare come modella.
Modella, conduttrice, attrice e anche scrittrice: cosa piace di più fare a Sarah? Tra questi lavori, quelli che preferisco sono l'attrice e la scrittrice. Posso dire che in questo momento sto scrivendo.
Ho letto che, per interpretare Agnese, ti sei preparata con grande determinazione, studiando, ma anche allenandoti fisicamente; ti sei anche divertita nell'interpretare questo ruolo così affascinante? È stato bellissimo, da tutti i punti di vista. Il discorso del camminare e correre era legato più a una preparazione fisica; durante la lavorazione, cercavo di scaricare le tensioni e i pensieri facendo anche lunghe passeggiate, o comunque attività fisica. La preparazione che ho fatto prima è stata con gli altri leggendo il copione, vedendo film e facendo anche equitazione. Spesso ti è stato chiesto come hai vissuto il confronto con Vittoria Puccini, puoi dire come ha risposto il pubblico nei tuoi confronti e se davvero è pesata questa "eredità"? Non c'è stata nessuna sostituzione; abbiamo portato avanti una storia, raccontando un'evoluzione, inserendo nuovi personaggi. Continuare a parlare di Elisa era, da parte degli sceneggiatori, impossibile e quindi hanno pensato di raccontare quello che succede dopo e descrivere la vita dei figli di Elisa. Il confronto è inevitabile, anche se io cerco il più possibile di difendere il nostro lavoro, i nostri personaggi. Un possibile confronto non pesa perché credo che, alla fine, sia uscita fuori questa differenza ovvero che il mio personaggio non è quello di Vittoria Puccini, è un personaggio nuovo.
Hai anche detto che avresti disatteso le aspettative del pubblico, non innamorandoti di Giulio Berruti, è stato proprio così? Mi chiedi se mi sono innamorata di Giulio? Il pubblico, giustamente, da un certo punto di vista, si aspetta questo, ma quello che è capitato alla coppia Puccini-Preziosi è estremamente raro; è bello immaginare, sognare, fantasticare, ma non può succedere a tutti! Sono poche le storie d'amore che funzionano, tra quelle nate sul set, guardando al passato. Comunque, per rispondere alla tua domanda, dico no, non mi sono innamorata di Giulio nella vita reale. Quale ruolo, sia in televisione che al cinema, ti piacerebbe interpretare? Mi piacerebbe cambiare. Una delle cose più belle di questo mestiere è "trasformarsi"; mi piacerebbe, appunto, che mi si desse questa possibilità. Cambiare e non rappresentare sempre la ragazza "pulita" o "la ragazza della porta accanto". Vorrei mostrare un cambiamento. C'è un regista, preferibilmente italiano, con il quale ti piacerebbe lavorare? E in quale film , recente, ti sarebbe piaciuto recitare? Tra gli ultimi, ho visto La ragazza del lago: l'ho trovato un gran bel film, soprattutto lo è stato dal punto di vista registico e della interpretazione. Un film diverso, per niente noioso, che ho apprezzato moltissimo. Tra i registi, mi piace Mazzacurati. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Un'altra fiction, un altro film, un altro libro o qualcosa d totalmente nuovo? Niente di concreto; ci sono delle proposte che stiamo valutando, dei progetti che, se andranno in porto, si realizzeranno tra qualche mese, per cui nulla di immediato e nulla di concreto di cui io, soprattutto, possa parlare.
Considerati i quasi sei milioni di telespettatori, pensi che ci sarà una quarta serie della saga-Rivombrosa? Sarò onesta: noi attori principali, per contratto, siamo disponibili a una quarta serie. Poi sta alla rete e ai produttori farla o meno. Se si farà una quarta serie, io e Giulio ci saremo sicuramente!
(MyMovies.it 19/12/2007)
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Mal'aria: una fiction fantasy
Rai fiction si avventura nel mistery con un prodotto tratto dall'omonimo libro di Eraldo Baldini.
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Una fiction dall'ambientazione insolita Presentato come un film "strano" ovvero non nei canoni della fiction, Mal'aria è tratto dall'omonimo libro di Eraldo Baldini (pubblicato da Frassinelli e vincitore, nel 2003, del premio Fregene) perché c'è si una storia, ma anche mistery e superstizione.
Pino Corrias, capostruttura di Rai Fiction, ribadisce che questo racconto ha, soprattutto, a che fare con il fantasy, che è un genere non frequente per la televisione, che nasce dalla fantasia (appunto) di Baldini, uno scrittore "regionalizzato" che ambienta le sue storie nel ravennate, in paesaggi di nebbia e di acqua, sul delta del Po. La narrativa di questo autore è stata definita "gotico-rurale", che è anche il titolo che egli ha dato ai suoi racconti. Paragonato a Stephen King, ma anche ad altri scrittori noir, amico di Lucarelli, ha collaborato con lo stesso, distinguendosi per questa "chiave" in più, che è appunto il fantasy. Qui la protagonista, oltre alla malaria, alla nebbia e al paesaggio, che in questa storia contano molto, è una strega, che è quella che determina la malaria. Siamo nell'Italia del 1925, nella stagione fascista delle bonifiche, c'è la propaganda del regime che vuole che tutto funzioni e si avvii alla modernità e c'è questa interferenza della realtà e cioè che, in una zona rurale, stanno morendo dei bambini. Viene mandato un ispettore sanitario (il dottor Carlo Rambelli) che, nelle intenzioni del regime, dovrebbe sopire questo dato di realtà, mentre poi gli avvenimenti porteranno ad una serie di accadimenti, la cui narrazione è sempre avvolta nel mistero. Il film ha una chiave che rappresenta (dai tempi de Il segno del comando: uno sceneggiato della Rai del 1971), nelle immagini, negli effetti speciali, in questo fondale soprannaturale per la televisione, una novità. Gli esordi di una leggenda Massimiliano La Pegna, produttore della Feelmax, ammette che si sta puntando molto sul genere fantasy e quello che funziona di più, in questa storia raccontata dal regista Paolo Bianchini, è il mistero che tiene dall'inizio alla fine non perdendosi mai. Per la troupe non è stato facile, anche per le condizioni climatiche (alluvioni, zanzare, etc...), ma si è sempre dimostrata unita nella realizzazione della miniserie.
Paolo Bianchini ricorda il primo momento in cui gli fu offerto questo lavoro, raccontando di aver avuto con la sceneggiatrice, Giovanna Koch, una lunga "introduzione" per cercare di trasformare in immagini i racconti di Baldini. La prima cosa che ha sentito il bisogno di fare è stata quella di cercare i luoghi cui si ispira la storia e proprio lì è stato facile raccontare i sapori, i profumi, i momenti di magia del film. Si tratta del punto in cui la terra e l'aria si incontrano e si respirano i primordi della vita (il delta del Po, le valli di Comacchio, ma anche Casatico nella zona di Mantova)). La "mal'aria" è appunto l'aria che si generava a motivo della presenza di un morbo che non risparmiava l'uomo. Storie avvolte dal mistero, che noi viviamo da lontano, ma che segnano gli esordi di una leggenda. Tutto questo il regista lo ha cercato di raccontare attraverso i protagonisti di questa leggenda ovvero gli attori ai quali lui ha voluto comunicare questa sensazione di "mistero", che gli derivava proprio dal vivere, anche con soggezione, l'atmosfera di quei posti.
Gli attori, Ettore Bassi e Stefano Dionisi sono due personaggi contrapposti, anche se non politicamente, interpretano il primo Carlo Rambelli, l'ispettore ministeriale della Sanità inviato per fronteggiare l'epidemia della malaria; il secondo, Oreste Bellenghi, che è il capo delle camicie nere della Milizia fascista. Ettore Bassi, ci parli di questa esperienza? Il modo di entrare in questa storia è stato vero e sincero. L'ambiente è stato importantissimo per darci questo senso di mistero, ma anche di solitudine; sembrava di essere "affogati". In questo film c'è tutto: l'ambientazione, l'epoca, l'amore, il conflitto ideologico-politico, quello personale, c'è anche il percorso intimo del mio personaggio che cerca di capire se stesso e ha una sua rinascita. È stato importante per me perché andare a scavare nei lati oscuri della propria esistenza significa fare un percorso davvero interessante. Il mio personaggio ha la fobia dell'acqua, non capisce da dove arriva, ma si ritrova a doverla affrontare per forza, trovandosi, suo malgrado, immerso nell'acqua. Ci tengo a dire che, da parte di tutto noi, c'è stata molta onestà nel raccontare questa storia e questo si vedrà e il pubblico premierà questo aspetto. Stefano Dionisi, ci parli del tuo personaggio? Ho letto la sceneggiatura e sono rimasto colpito. Rispetto al personaggio di Ettore, che compie un vero percorso interiore, il mio è molto più lineare, anche se cerca di far capire quanto il fascismo sia forte e abbia il controllo sulla zona. Durante il film accompagno il personaggio di Ettore a risolvere questa serie di omicidi, ma ad un certo punto prenderò una strada diversa per colpa di un gerarca che decide le sorti di tutti quelli che vivono nella palude. Sarah Felberbaum, quali sono le note del tuo personaggio? Il mio personaggio si chiama Elsa Corzani, é una ragazza molto forte, molto decisa con un gran "fuoco" dentro. Lei combatte per quello in cui crede, per la sua famiglia e per tutto ciò che ama. Si trova a scoprire un qualcosa che sconvolgerà la sua vita, rappresentato dall'avvento del dottore e lei lo seguirà, lo aiuterà. Nascerà una forte attrazione, che la porterà ad avere due modi di essere: quello in cui prevale il suo impulso e il modo in cui dovrebbe comportarsi anche agli occhi della sua famiglia. Lei deve cercare di seguire quello che vuole senza rompere gli equilibri all'interno del paese. Le leggende che vengono raccontate nel film nascono dalla fantasia di Baldini oppure sono reali? Giovanna Koch (sceneggiatrice, insieme a Stefano Sollima): Sono autentiche, si basano su ricerche. La leggende de 'la Borda' (una strega che si opponeva alla bonifica) è più recente rispetto a quello che viene raccontato nel film, che in realtà è proprio un rito, molto più antico. Quello che è interessante è l'aspetto della strega che è comune al di là e al di qua dell'appennino. Anche in Toscana esiste questa figura magica, che viene dalle acque, che minaccia soprattutto i bambini, un po' come "l'uomo nero". La forza del libro è questa figura femminile, cui fa eco il personaggio di Sarah, che rappresenta l'emotività; dall'altra parte c'è la razionalità, che è tipicamente maschile, e indaga questi avvenimenti con un altro occhio e Sarah è l'anello tra il poter trasferire l'emotività, che appartiene anche alla leggenda, nel mondo razionale, che è quello del dottore. In questo caso, sebbene sia un mistery, verrà svelato il segreto della storia? Alla domanda gli autori glissano, svelando soltanto che ci sarà una storia d'amore, che potremmo seguire martedì 14 e mercoledì 15 aprile.
(MyMovies.it 08/04/2009)
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Sarah Felberbaum e quelle parole a sorpresa su Fausto Brizzi: l’attrice moglie di Daniele De Rossi ha le idee chiare…
Anche lei interviene sul caso molestie sessuali. Con frasi per nulla scontate
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Anche Sarah Felberbaum dice la sua sulle molestie sessuali. L’attrice moglie di Daniele De Rossi parla del caso Weinstein e soprattutto della vicenda Fausto Brizzi. E l’attrice non usa mezze parole.
LA LETTERA - Sarah Felberbaum dice di aver firmato in proposito la lettera “Dissenso comune”, che Asia Argento tuttavia non ha affatto condiviso: “L’ho firmata”, spiega a Vanity Fair, “e non posso rinnegarla solo perché intorno al testo si è scatenata una polemica. Può essere più o meno debole, ma è importante che ci sia. Non capisco perché ci si debba subito urlare in faccia e non si possa semplicemente iniziare un percorso. È fondamentale parlarne, prima in Italia lo facevano in pochissimi”.
ASIA ARGENTO - Ma, a proposito di Asia, dice: “La ammiro. Ha avuto le palle. Ha aperto una porta. Adesso è ora di andare avanti. E tanto per essere chiari, penso sia importante la sua verità esattamente come quella di Miriana Trevisan. Non mi permetterei mai di giudicare o di metterla in dubbio. Quando ho letto le loro parole, qualche tempo dopo le loro reazioni alla lettera, avrei voluto parlare con Asia, ascoltarla, sapere perché si era scagliata contro Dissenso comune. Mi interessa e forse lo farò. Le chiederei: “Questo documento secondo te è sbagliato? Come si può fare a migliorarlo?”. Non so cosa sia accaduto per farla allontanare, non so se ci siano ragioni valide o ragioni deboli”.
LE DENUNCE IN TV - Ci sono poi le accuse a Faustro Brizzi partite in tv. E lì sarebbero rimaste, anche se a metà febbraio si è saputo di una prima denuncia depositata in Procura. Sarah dice che anche chi accusa il regista ha diritto di essere creduta: “Ma sì, perché no? Anche se credo che le denunce andrebbero fatte nelle sedi appropriate e non in tv, in Italia nessuno, escluse Asia, Miriana Trevisan e le ragazze che si sono esposte alle Iene, ha mai affrontato il tema”.
LA DIFESA – Brizzi, nonostante il forte attacco mediatico, non è stato isolato. Attori e attrici di fama come Nancy Brilli hanno preso con estrema cautela le accuse, sposando una tesi garantista, a maggior ragione visto che di mezzo non c’era alcun tribunale. Altri, come Anna Falchi, si erano dimostrate molto perplesse, per usare un eufemismo, sull’intero capitolo delle molestie sessuali tra i vip.
LO CONOSCO- Poi Sarah ammette: “Parlare pubblicamente di Brizzi mi mette in grande difficoltà. Conosco lui. Ma conosco anche sua moglie Claudia e la figlia che hanno avuto. Non oso pensare cosa stiano passando e se immagino che tra dieci anni, Penelope, cresciuta, leggerà le cose che dicono su suo padre sto male”.
NESSUNA DIFESA A PRIORI - Ma, dice al settimanale: “Non posso difenderlo a priori e non posso neanche sostenere che sia colpevole. Non so cosa sia accaduto davvero tra lui e quelle ragazze, ma so che è importante parlare della questione senza voltarsi dall’altra parte e senza trattarla come un tabù. Spero di non ascoltare più un Weinstein scusarsi e giustificarsi sostenendo che essendo cresciuto in un’epoca in cui le donne venivano trattate come oggetti, si era adeguato all’andazzo. Nessuno deve dare più per scontato che la donna sia debole”.
(Oggi Magazine 26/02/2018)
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Venezia76, Sarah Felberbaum: “Ho imparato a gestire l’emozione sul set”
Sarah Felberbaum si racconta al Vanity Fair Stage, presente a Venezia76, tra vissuto, carriera e sentimenti.
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Al Lido di Venezia c’era anche lei: Sarah Felberbaum, attrice, moglie e mamma. Parlare di cinema, con lei, a Venezia76 viene facile. Quel che resta più complesso ed interessante è partire dal cinema per finire a parlare di vita: la sua, divisa tra Roma e Sudamerica (dove presto seguirà il marito Daniele De Rossi, passato dalla Roma al Boca Juniors, in Argentina) con una carriera da mandare avanti e delle ambizioni da coltivare, mantenendo la serenità dei giorni migliori.
Non è semplice, ma lei sembra riuscirci. Come? Glielo ha chiesto il vicedirettore di Vanity Fair, Malcom Pagani, all’interno della Campari Lounge nel corso del “Vanity Fair Stage”, sbarcato in Laguna per la prima volta.
Come è nata la passione per il cinema? La prima domanda per rompere il ghiaccio, la Felberbaum non si risparmia e ammette: “Ho avuto la fortuna di avere mamma e papà appassionati di fotografia: la prima immagine che esiste di me ero sulla bilancia, appena partorita, quindi apprezzo l’arte del riprendere qualcuno, osservarne i piccoli dettagli degli esseri umani”.
Poi il discorso prosegue fino a toccare un aspetto particolare: come vive i primi giorni su un nuovo set. Qui la Felberbaum ammette di saper controllare le proprie ansie ed insicurezze, dote non comune: “Ho una voce cattiva, dentro, la sento da quando sono piccola, mi butta giù, dice: “Non ce la farai mai”. Di solito il primo giorno di set si fa viva in modo più importante. Mi convince che non sto bene. Dice: “Ti sopravvaluti. Non meriti quel posto lì”. Negli anni poi sono riuscita però anche a ignorarla”, rivela l’attrice.
Tra i riferimenti di Sara Felberbaum, c’è sicuramente Gena Rowlands, che ammira oltremodo. A Malcom Pagani spiega il perché: “Recita con il corpo. Anche appoggiata a un muro, che fuma una sigaretta, riesce a farmi arrivare quello che sta provando, ed è intenso, diretto, e si fa poco importante la parola. Che tu comunque resti rapito. In modo unico e irripetibile”.
Infine, tornando a lei, racconta il momento più imbarazzante della sua carriera professionale lasciandoci con la promessa di scrivere un libro, magari durante il soggiorno sudamericano: “Una volta sono diventata piccolissima, al provino con Toni Servillo. Ero emozionata. Entro nella stanza. “Buongiorno, come va?”, gli chiedo. “Di merda, oggi mi rode il culo”. E la conversazione è finita là. Volevo scappare”.
Non lo fece, così come questa volta che, restando a Venezia qualche ora, si è concessa a fan ed appassionati restituendoci un minimo del proprio vissuto. Anche grazie a momenti così, ci accorgiamo di quanto le star non siano altro che persone comuni, con qualche privilegio in più, alle prese con una routine da portare avanti. Esattamente come ciascuno di noi. Hanno le occhiaie anche loro, piangono e ridono di gusto, se serve. Conservando però la ‘scusa’ migliore di tutte: “Lo sto facendo per un film”. Cosa che non a tutti è concessa, come lei stessa ricorda: “Io sono una che porta molto il lavoro a casa, strascichi emotivi di cui non riesco a liberarmi”. Sul grande schermo come nella vita, il valore aggiunto resta la normalità. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi.
(Che Donna 02/09/2019)
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Sarah & Olivia Rose
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Olivia & Noah
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Olivia Rose
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Sarah & Noah
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Baby Noah
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Sarah Felberbaum, prove da mamma
L'attrice, in attesa di una bambina dal calciatore Daniele De Rossi, «fa pratica» con il figlio di un'amica
Sarah Felberbaum e Daniele De Rossi diventeranno presto genitori. Come vi avevamo già rivelato, l'attrice è in attesa di una bambina dal campione della Roma. I due sono insieme da circa un anno e mezzo. E il calciatore ha già una figlia, Gaia, avuta dalla ex moglie Tamara Pisloni. E, mentre si comincia già a vedere il pancione, Sarah al sesto mese di gravidanza «si allena» con il figlio di un'amica. Perché si sa essere genitori non è facile. Ma l'attrice sembra aver superato «la prova» a pieni voti. Tra tante risate e giochi con il bambino.
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(Vanity Fair Italia 07/11/2013)
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