Tumgik
sancane · 3 years
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Angelo Moriondo (1851 – 1914)
Esso con l’arte sua, fu l’inventore del caffè espresso Ma non commercializzò mai la macchina, perchè la voleva solo per se. Per farsi il caffè. Con industria e fatica, senza acquistar pecunia, guadagna così la grazia del Sant’uomo
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sancane · 3 years
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Thomas Granger
(1625 - 1642)
Pellegrino padre fondatore Americano
Costumato esegeta della comunità del Puritanesimo Nord - Americano:
Negli Stati Uniti fu il primo condannato a morte per aver "violentato una cavalla, una mucca, due capre, due vitelli, un polipo e un tacchino"
Pudico in faccia, e nell'andare onesto
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sancane · 3 years
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Louis De Rougemont
(1847 - 1921)
Maggiordomo, medico, cantante, inventore, e gran fanfarone più che altro
Venditore di scafandri, fotografo di poltergeist, finto esploratore e bugiardo compulsivo
Nel 1898 narrò sul Wide World Magazine (mensile illustrato britannico) alquante belle storie, e dilettevoli
Lungo ebbe a raccontare, dei 30 anni passati tra gli indigeni dell’Oceania, e delle alte avventure ed esplorazioni scientifiche in Nuova Guinea, e in principal luogo:
Di essere diventato Re degli aborigeni dell'Outback Australiano
Di essere considerato un Dio (tramite il sapiente uso di miccette, candele romane e fontane pirotecniche) da una tribù del lago Mungo
Di aver trovato giacimenti di perle ed oro difesi da un criptozoo di animali fantastici (tra cui stormi di koala volanti)
Di essere aduso, per diletto, a cavalcar le tartarughe
Di aver incontrato i ripugnanti uomini rettile della terribile isola di Mai Mai
Di aver sconfitto ad ombrellate un pesce sega
E ancora vicende di cannibali, scimmie ipertrofiche a sei braccia, piovre giganti e mostri marini baffuti
Preso per vero, il dire suo, crebbe in popolarità in tutto il mondo
Professori, notabili e dignitari caddero colpiti dal suo fascino e fu invitato dalla Royal Geographical Society a tener lezioni in ogni angolo della credulona Europa vittoriana
Dopo aver gettato nel panico per anni la comunità accademica, aver guadagnato danari per le informazioni sui giacimenti e per gli articoli scientifici grandemente pagati dai mensili di divulgazione
Ebbe a definirsi:
"L'uomo più bugiardo sulla terra"
E scappò in Sud Africa a fare spettacoli in cui, effettivamente, cavalcava le tartarughe
**
Scrisse di lui il Wide World Magazine:
"La verità è più strana della finzione, ma De Rougemont è più strano di entrambe"
**
Guascone sacripante, e un pò sbruffone
Con tante arti, e maestrevoli artifici
veste il mondo di novel colore
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sancane · 3 years
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Domenico Antonio Galento (1910 - 1979)
Peso massimo, sdegnoso combattente italo americano
Fiero esegeta dell’iconografia classica del pugile suonato
Disputò un totale di 114 incontri con un record personale di 80 vittorie per Ko, ma queste sono ordinarie e consuete cose, per tale, pittoresco, uomo di grande affare:
Lottatore pazzo, si batteva coi canguri e con gli orsi, per gran fama, pecunia e per il diletto degli astanti e, di certo, per il suo istesso.
Durante una disfida, con competenza ostinata, strangolò un orso da 250 libbre e fu sì contento, d'animo come di corpo.
Per promozione di se, un tempo, Galento volle combattere con un gorilla, per dar prova di una certa possanza. Alcuni esperti di biologia marina consigliarono, nondimeno, di confrontarsi con una gigantesca piovra.
L'incontro si svolse in apnea in una gran vasca, in cui Galento, ardito e soave, strangolò il cefalopode tra gli applausi, le grida e gran letizia.
Di mestiere uomo di fatica in rosticceria ("The Nut Club", nel New Jersey), finiva di consegnare le fusaie nottetempo, alle 2 antemeridiane, e poscia andava agli incontri di boxe, rigorosamente ubriaco e pigramente, come svogliato, perennemente in ritardo. (Fu detto "Due tonnellate", per le savie parole che tuttavia utilizzava per giustificar le sue ragioni: "Scusate, dovevo prima consegnare due tonnellate in colonne di ghiaccio", o a seconda, in tordi grassi, tortorelle, lasagne maritate ed altre finissime vivande.)
Contra i rivali usava l’arma della puzza, odor cattivo. Non si lavava a bella posta, a scopo di ripugnare. Gli avversari, in tale fetor di tenebra, attoniti tacevano, senza colpo ferire, come oppressi dal sonno.
Il noto pugile Maximilian Adelbert Baer (campione del mondo dei pesi massimi dal 14 giugno 1934 al 13 giugno 1935), disse di lui: "Puzzava come una vasca piena di liquore e tonno morto"
Il buon Galento era alto un metro e settantasette, ma amava gravare di molto oltre il suo peso forma, a mò di drammatica zavorra, fino a "sfiorare le 240 libbre" (New York Times, 23 Luglio 1979)
A tale proposito scelse saggiamente una severa e disciplinata dieta, il cui pasto tipico consisteva in sei polli ed un contorno di spaghetti, leggermente bagnati da mezzo litro di vino rosso e birra, cautamente schiumati assieme nel torbido, come fango di lavatura di cenere.
"Tony era dedito a gozzoviglie pantagrueliche che non sospendeva nemmeno il giorno degli incontri"
Un giorno picchiò il suo allenatore, reo di avergli consigliato un cambio di passo alimentare.
Fiero ladro e rapace, era solito, prima di ogni competizione, introdursi nelle mense dei palazzetti sportivi, e nei privati ristori degli avversari, svuotando i paiuoli, mangiando tutte le zuppe, ingollando i liquori per poi fare, a sfregio, rumorosi venti, che dallo stomaco si mandan fuori per bocca.
Una volta, per scommessa, mangiò 52 hot dog prima di affrontare l'italiano peso massimo Arturo Carlo De Kuh.
Un poco sovraccarico, ebbe a commentare: "Dopo 52 hot dog mi sento un poco ottuso, potrò procedere al massimo per tre round"
Seppur fiacco e lento come la melassa, eliminò il triestino con un gancio sinistro proprio allo scadere del terzo round, per rifugiarsi tosto in rosticceria oltremodo a desinare.
Sofferente di cuore e malato di diabete, insolitamente perì di indigestion fatale
“Shakespeare? Mai sentito parlare di lui. È uno di quei pesi massimi stranieri? Se volete posso picchiarlo" (Tony Galento)
Sfrenato e dissoluto, soprastante, violento.
Uomo illustre, che a nominare con laude mi prodigo con foga
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sancane · 3 years
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David Livingstone (1813 - 1873) Pioniere e missionario congregazionalista della London Missionary Society (Lms). Celebrato come la più grande personalità dell'età vittoriana, fu, secondo verità, un ricercatore arruffone e scombinato, tanto da meritar l'epigrafe di "Peggior esploratore di tutti i tempi".
Per isbaglio (o calcolo fraudolento) entrò con nominanza nel registro aureo degli avventurieri, incarnando nei secoli a venire, inspiegabilmente, l'icona paradigmatica dell'intrepido giramondo.
Prode, strenuo ed, a suo modo, impavido viandante, contribuì con un certo merito a raccontar la topografia dell'Africa centrale, pur essendo artefice di una serie di fiere catastrofi sì orrende, da imputarsi con certezza ad una disposizion d'animo di vero e proprio gran maldestro.
Nel 1858, nell'intento di scoprire un fiume navigabile attraverso l'Africa meridionale, si perse nelle sterpaglie, fu morso da un leone, mise la mappa al contrario, si smarrì e tutti i suoi missionari morirono di malaria, cadde nelle sabbie mobili e fu colpito da dissenteria, emorragie e polmonite, si perse nelle rapide e cadde da una cascata, la moglie morì di malattia tropicale, tutti i collaboratori perirono tragicamente ed i sopravvissuti rinunciarono saggiamente a seguirlo e fuggirono con grande strepito, e dunque tornò malconcio in Inghilterra con le pive del sacco, ove fu scacciato dalla società missionaria che lo foraggiava.
"E' ossessionato dai suoi movimenti intestinali, che dettano la bussola e i suoi stati d'animo, non posso trarre altra conclusione se non che il dottor Livingstone è fuori di testa" Scrisse con malanimo il disperato John Kirk, suo medico accompagnatore.
Ma Livingstone, tradendo fuor d'ogni dubbio una pervicace attitudine alla fermezza, rispose con bravura: "Sono pronto a ritentare, ad andare ovunque, purchè sia in avanti"
E così fece.
Nel 1866, durante la spedizione in Tanzania, tentò di scoprire la fonte del Nilo. Scambiò il fiume Congo per il Nilo, si ammalò nuovamente di malaria, sbagliò ripetutamente strada rimanendo incagliato nel bitume, venne anzitempo abbandonato dai suoi 35 collaboratori che gli rubarono i viveri e le attrezzature, si perse nella giungla e sopravvisse mangiando locuste, scrisse 44 dispacci di aiuto, di cui uno solo fu intercettato ma, essendo stato scritto con inchiostro evaporante fatto di bacche, arrivò solo un foglio bianco.
Venne poscia rapito dai mercanti di uomini arabi, cercò di scappare e nel rocambolesco tentativo, per causa sua, furono uccisi 400 schiavi.
Fuggì sul lago Tanganika e visse per tre anni allo stato selvaggio. Fu rinvenuto da una tribù del posto, così tanto affascinata dal suo uso del coltello e della forchetta, da costringerlo per anni a mangiare pubblicamente in una gabbia, per guardarlo sfamarsi in quell'inusuale modus da damerino britannico.
Nel 1869 fu inviato alla sua ricerca il noto giornalista Henry Morton Stanley, che infine lo scovò nella città di Ujiji, sulle sponde del lago Tanganika.
I due si salutarono secondo il formale ed autorevole costume vittoriano: "Dottor Livingstone, i presume" ("Il dottor Livingstone, suppongo")
"Avrei voluto abbracciarlo, ma è pur sempre un inglese e non sapevo come avrebbe accolto il mio gesto" (Henry Morton Stanley)
Stanley provò a convincerlo a tornare con lui in Inghilterra, ma Livingstone volle partire immediatamente per una terza spedizione.
"Ho tutto sotto controllo"
Il giorno della partenza si ferì cadendo su un chiodo e finalmente morì di emorragia.
Sottolineò il suo biografo Tim Jeal:
"Livingstone sembra aver fallito in tutto ciò che più desiderava raggiungere"
Ma David Livingstone non fu uomo di poco affare.
Fu un valoroso che si pose con animo audace a malagevoli imprese.
La radice di tanto eroico accanimento giunse dallo smisurato profondo di un animo altiero e da maravigliosa forza:
"E' che non riesco a stare fermo" (David Livingstone)
ONORE
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sancane · 3 years
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Yang Kyoungjong (1920 - 1992) Malaugurato soldato coreano, prigioniero per vocazione.
Per isventura, o mal uso, fu arrolato a forza nell'esercito imperiale giapponese, poi nell' esercito sovietico, poscia fu gregario cavaliere della Wehrmacht ed infine soldato americano durante la seconda guerra mondiale.
L'armigero più catturato del mondo, status leggendario di unico soldato a combattere in quattro differenti coalizioni nell'arco di una sola guerra.
In soli tre anni.
Nella Manciuria controllata dal Giappone, il venditor di fusaie Yang Kyoungjong si trovò assoldato contro la sua volontà nel 1938 e costretto a servir nell'esercito di Kwantung a soli 18 anni.
Rimaner conveniva prigioniero, nè mai per modo alcun potea fuggire!
Durante la battaglia di Khalkhin Gol, fu catturato dall'esercito sovietico e tosto inviato nella lotta contro la Germania nazista, nel 1942.
Volonteroso d'ubbidir, fece prestamente.
Il servizio di Yang con i Sovietici durò un anno, e nella Terza Battaglia di Kharkov si trovò ancora una volta prigioniero di guerra per un'altra nazione.
L'occulto ordinamento del Fato, a servo d'altro signor lo pose.
Yang fu incaricato di combattere nel Ostbataillone nella divisione 709 Infanterie della Wehrmacht.
Fu inviato a difendere la penisola di Cotentin in Francia poco prima di D-Day.
Quando le truppe alleate conquistarono le spiagge, Yang fu catturato dal 506 ° reggimento di fanteria dei paracadutisti degli Stati Uniti.
E nuova divisa trasmutò nuovamente. Andò adunque, questo avventurato armigero, tutto il tempo per la selva Europea, operando ogni arte senza volontà alcuna.
Dopo la guerra, si trasferì a a Evanston, Illinois, e finì i suoi giorni a coltivar fagiuoli.
Esempio sorprendente dell'impotenza dei comuni mortali di fronte alla schiacciante possanza delle forze storiche.
Di cuore franco, ebbe a confessare: "Ho combattuto in quattro eserciti e non ho mai sparato un solo colpo di fucile"
A buon dimostrar che agir con onestà, nel mare del fato, fa libero, dritto e sempre sano l'arbitrio tuo.
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sancane · 3 years
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Nicolas Ferrial, detto Le Févrial o Triboulet (1479–1536)
Barattiere vagabondo, furbo e scostumato.
Favellando per derisione, fu romanziere, scherzatore, suonator di cembali e giullare di corte dei Re Luigi XII e Francesco I di Francia.
Tra poesia mordace e giostra grande, ebbe come professione il trattenere altrui con buffonerie, e cose da ridere.
Talvolta eccessivo e di soverchio ardire, durante un giuoco amaro, diede un colpo a mano aperta sulle terga del Re.
Costui, ferito in grande orgoglio, saggiamente comandò che il Triboulet fosse in carcere messo.
Incalzato dai gendarmi, convinti nel tradurlo in ceppi, si giustificò: "Scusate, Re, vi avevo scambiato per la Regina". Ogni troppo è troppo, ed ogni troppo dà il suo prezzo.
Il Re, stritolando coi denti le falde del cappello, volle subitaneo gastigarlo, sentenziandolo a morte. Addio insolenze e beffare ingegnato, oltraggi e riso smodato, Triboulet, raccomandato alle beate forche, solo col danno si trovò cacciato.
Ma il buon Re, noto per aver compassion degli afflitti, concesse al gaglioffo un'ultima ambizione: Che egli scegliesse per istesso la maniera di dover trapassare. "Come scegli di morire, Triboulet?" E il briccone rispose: "Di vecchiaia, mio Sire" Il riso ebbe ragion dell'appetito di vendetta, e, per giubilo ed allegrezza, il sovrano sciolse l'amabile canaglia, libero di far scandalo e baccano, forse, ma così lieto e spassoso, in gran pompa apparecchio a buona festa.
"Bon sire, par sainte Nitouche et saint Pansard, patrons de la folie, je demande à mourir de vieillesse" ("Buon sire, per amore di Saint Nitouche e San Pansard, patroni della pazzia, scelgo di morire di vecchiaia")
Onore
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sancane · 3 years
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Nei pressi del giorno della sua incoronazione (26 marzo 1889), celebriamo Re Menelik II (1844 - 1913), che grande e grossa burla truffaldina recò all'Italia in quel tempo, con eccelsa facoltà di trafficare.
Scrisse dunque un trattato di pace col Regno d'Italia, ma in duplice favella: in lingua nostrana, il documento declarava l'Etiopia un protettorato Italiano. In aramaico, per contra, senza parola spendere sui protettorati, decretava l'offerta a gratis totale da parte dell'Italia di centinaia di fucili Carcano mod.91 e 4 milioni di cartucce. Il trattato fu firmato, con atroce beffa, e l'Etiopia riscosse il cospicuo donativo. Ricevuto tale arsenale, ragionevolmente, Menelik ci fece la guerra contro l'Italia.
Da tale episodio procede il burloso motteggio detto de "La lingua di Menelik", che si fece, retoricamente, per sberleffo a Francesco Crispi, capo del governo Italiano.
Menelik, come Salomone, sempre trovò diletto, al trucco e a simili fracassi.
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sancane · 3 years
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Oggi celebriamo Leon Scott de Martinville (1817 - 1879), scellerato inventore che il 25 Marzo 1857 brevettò il fonoautografo, l'antenato del grammofono, una di quelle diavolerie moderne che avrebbe portato il mondo all'arruffio e dunque al suo finis etico e morale. La trovata di Scott (vedi foto) era nientemeno che un imbuto in cui dovevi soffiare dentro con la tromba, la qual vibrazione avrebbe inciso la carta stagnola spolverata di pepe tramite un ago, che Scott ingollò per sbaglio aspirando con la tromba, morendo e facendosi poscia rubare l'invenzione da Thomas Edison. E' convenevole che quest'uomo sia restituito di grazia.
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sancane · 5 years
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Lo Zar Nicola II toglie la sedia alla figlia Anastasia e ne ride, sullo sfondo, nascosto dietro le larghe falde di un mantello.
Zar Nicola II, uno di noi
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sancane · 6 years
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4 Giugno 1763
Gli Indiani Chippewa catturano Fort Michilimackinac facendo finta di giocare a pallone.
Gli astuti amerindi, in occasione del compleanno di Re Giorgio III, organizzano la partita Ojibwe contro Sauks invitando tutti i soldati a venir fuora dal presidio per assistere allo svago.
Poscia, fingendo di rincorrere la palla all'interno delle mura, si chiudono dentro e conquistano il Forte.
Sbeffando a gran foggia il Comandante Maggiore Etherington, che punto dall'aspro orgoglio pianse.
ONORE
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sancane · 6 years
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Amelia Earhart (1897 – 1937)
Aviere pilota Statunitense
Di leggiadra portatura, solita frequentar l’aria aperta, e libera, a ritrarne giovamento
Prima donna a fissare il mondial primato di alta quota, nel 1928, e prestamente volteggiar gli Oceani in solitaria
Stella errante, a bell’agio vagando la region celeste
Cagion di sollievo e aria più serena
**
Nel 1937 volle, con laudabile eccesso di mente, tentar nuovo guado:
Il giro del globo, il che da tempo avea promesso a se stessa
E si dispose a provar
Scomparse in folle volo, presso l’isola di Howland,
quando il suo biplano gittò rovinosamente
In precipizio profondo, nel gran mar esterno
**
Tanta, e tale fu la crudeltà del cielo
Ma a noi gradevole permane, atta a indur le lagrime
Quell'aria dolce, del bel viso adorno
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sancane · 6 years
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Giuseppe di Francesco
(1852 – 1935)
Detto O’ Zingariello, il vetturino amico di Wagner
Uomo assai umile, ma per virtù, e per costumi nobile
Rustico in convenevoli, guidator di cocchi e menestrello napoletano
Cantor girovago, celeste ambasciador della “Pusteggia”
Canto popolare risalente al ‘500
Celebri furon trovatori e rapsodi detti “pusteggiatori”, umili propagator di poesie non di rado destinate all'immortalità
Di chiara fama e pettoruto nome, tra loro Cumpà Junno, O' Surrentino, Il Cecato di Potenza, Giallonardo e Sbuffapappa
E caporione nostro, O’ Zingariello
Bighellone errante per taverne e disonesti luoghi, intonando le antiche canzoni partenopee
Tra sbricchi, sgherri, barbon, bravi e sbisai
Quivi, tra sonagli e bagordi, fu notato da Richard Wagner
Che, in una notte di stravizzo e brigata, casualmente lo ascoltò cantare
E volle portarlo con se, in giro pel mondo
Come assistente, amico e personal musico
Nel salotto del gran Maestro fu applauditissimo
Vi rimase quattro anni, ma poi fu costretto a tornare a Napoli
Cacciato a ombrellate dallo stesso Wagner, perché sistematicamente gli metteva incinte tutte le cameriere
**
Wagner disse di lui:
“Quelle note e quella voce erano l'anima di ciò che gli uomini, nella luce e nell'universo non vedono, ma sentono, ed a cui aspirano”
Lui disse di Wagner
“M’ero sfasteriato ‘e fa’ ‘o soprammobile a chist’”
(“Che noia il periodo passato insieme”)
**
Il Mito e la Storia
Uomo pratico, costumato e fecondo
Attenua ridanciano, la Weltanschauung del Novecento
Mirate la dottrina, che s’asconde in atti giocosi, pura poesia
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sancane · 6 years
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Alexander Douglas
(1767 – 1852)
X °duca di Hamilton, Deputato alla Camera dei Comuni, Ambasciator della Corte di San Pietroburgo, Presidente della Società Agricola delle Highlands, Lord Luogotenente del Lanarkshire, Cavalier della Giarrettiera e Gran Maestro della Massoneria Scozzese
(e dico poco)
Ardito, sfrenato, soprastante
Di lignaggio assai gentile, tronfio di sua schiatta e di pecunia, consumò la giovanezza
Abbondevole di ogni bene, scorse l’età adulta in vana dilettanza
E ogni piacer ebbe sciupato in smisurata cupidigia
“Del presente mi godo, e meglio aspetto”
Per vantaggiarsi nel tempo, pianificò seco una sfarzosa cerimonia funebre
Per uscir di scena pien di fasto, unica ambizione permasa, in una vita satura di gioie
Costruì un edifizio sepolcrale di 120 metri, eritto a magnificazione di se
Santo tumulo pietoso, di oro e argento coniato, come montagna condotto al cielo
Sottrasse al British Museum un sarcofago Egizio del 600 a.C., in cui aspirava a pigliar l’ultimo sonno
Quasi struggendosi, in tal desiderio, volse ogni cura ad assettar il sepolcro
E determinar la dimensione, per bene accomodarsi nella bara faraonica
Ma stretta calzava, la dogliosa urna!
Il cenotafio risultava angusto e di poca larghezza, essendo per origine dedicato ad una Regina assai minuta
Con insistenza d’animo fece sperimenti, piegato, inchinato, arcuato o flesso
Ma in nullo modo, riuscì mai ad assettarsi
Sconfortato all’idea di rinunciar, passò ubriaco gli ultimi 12 anni della sua vita
Sul letto di morte, in soverchia tristezza, colto da assillo decise saggiamente di farsi tagliare le gambe, per comodamente entrar nel regio tumuletto
E finalmente, potè acconciamente disporsi
Di nobil pompa ornò il gran feretro, ove sublime ei giace
Tronco, nel vago della luna addormentato
E non s'aspira al glorioso regno, in più salda nave
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sancane · 7 years
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Kurt Gödel
(1906 - 1978)
Poeta, matematico e dottore
Pratico della Scienza, intorno alle quantità
Fantastico, sofistico, fanatico, eteroclito e ipocondriaco
Di molto, ipocondriaco
Per la paura, che hanno i sani, di immaginar futuro male
Kurt patì una forma acuta di mestizia, espressa nel timor di avvelenarsi
Di suggere dai cibi, il perfido beverone
Tanto fu lo spavento di mente, che si nutrì esclusivamente di vivande minuzzate dalla moglie Adele, unica persona di cui si fidava
Per evitar la tossina, il succo pericoloso, veleno immaginario
Quando la moglie fu degente, sei mesi inferma nell’ospizio
Kurt, piuttosto che cuocer un tortello, un crostino, una pagnocca
Preferì saggiamente lasciarsi morir di fame
Meglio magri, e denutriti, che di poco spirito
“Essere un genio non significa che io non possa mettere l'henné”
Fu motto significativo, de suoi ultimi concetti
*
Mastro di calculo
La mensa ingombra di povere vivande
Tanto d'acume gonfia l'alma
E nutre la mente, d'un sì nobil cibo
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sancane · 7 years
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Luigi Malabrocca
(1920 - 2006)
Arditissimo piloto di mestiere
Ciclista italiano, torpido e scaltro
Poltrone, sonnolento e dormiglione, fu noto per non propriamente andar con
prestezza
Fu sconfitto in tutte le contese, non per trascuraggine, ma per calcolo
Il suo fine era arrivar ultimo, a bella posta
Per ottener la maglia nera, stendardo pauroso e fiero, e molto ben pagato di
cospicuo premio in denaro
“La maglia nera è nata per ridere, ma può diventare un vero affare”
Per la riscossion di opulente regalìe, come atto di ossequio, tra il serio e il  faceto
Buono stipendio, perle e ghirlande, e cibarie, e polli, e panni allegri e damigiane
Per l'ultimo posto, l'alma sua benigna, accampò dunque ogni ingegno
al vil guadagno inteso
Cercando in ogni gara di perder tempo tra le tappe, nascondendosi nei cespi o
in luoghi cavi sotterranei, o mimetizzandosi nei ramucelli fronzuti, o
forandosi le gomme, o restandosi per lungi nelle osterie di campagna
Una volta, un contadino baffuto trovò il ciclista nascosto nel suo prato, in
un barile di bitume con bicicletta al seguito
disse:
"E Alùra? Che ci fai nel mio barile?"
E Malabrocca, come attor di commedia:
"E alùra che? Sto facendo il Giro d’Italia!"
Risposta degna della magnificenza di così gran Principe
*
Ultimo fu per vocazione, ma nel 1949 francamente esagerò:
Attese troppo, baloccandosi nella selva
Quando in ritardamento tagliò il traguardo, i cronometristi e i giudici  avevano già lasciato le postazioni, per tornare a casa nel tempo della sera
E arrivò solo, dopo 9 ore e 57 dal primo classificato, senza più nessuno ad aspettarlo
*
Cortese Malabrocca
vola innanzi, al lento correr suo
Peggior corridore, che forse mai nascesse
Ma in estremo luogo, in ultima possanza
vinse il mondo, o ha vinto lui?
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sancane · 7 years
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Marion Barbara "Joe" Carstairs
(1900 - 1993)
Di possente persona, addritta, e svelta
Figlia del luminare Serge Voronoff (illustre sessuologo russo, promotore della validissima maniera di combattere la senilità col travaso di testicoli di scimmia su esseri umani)
Veracissima e seduttrice di turbe, fidanzata fu di Dolly Wild (nipote di Oscar Wild), Greta Garbo e Marlene Dietrich
Ardita Signora, e franca, fu pilota destro e capace
Durante la prima guerra mondiale servì la Croce Rossa Americana come conducitor d’ambulanze
Nocchiere impetuoso e lesto, fu di animo intrepido e non curante di pericolo
Lodato per virtù, e per mirabile sua velocitate, fu arrolato dal Service Corps in Francia e poscia in Irlanda durante la Guerra d’Indipendenza
Dopo i conflitti fu atleta fuoriclasse, vincente ai campionati mondiali di guida acrobatica, con auto concepite ed elaborate da lei stessa
Fondò dunque l’ “X – Garage”, un auto noleggio di “Hot Road” con servizio di chauffeur, staff di piloti e meccanici composto da sole donne
Nel 1925 acquista la prima barca a motore
Peritissima alla navigazione, decise di partecipar ai gran tornei di motonautica, con il fiero obiettivo di sbaragliar le masse avversarie
Divenne in breve tempo il più ripido pilota in competizione, per sveltezza di corso, e per volgimenti sagaci
Con un navilio di non molta grandezza, conceputo e construito dalla sua officina, nel 1929 trionfa all’ Harmsworth Cup, prestigiosa concorrenza internazionale di motoscafi da gara
Ebbe vittoria in torniamenti, in giostre, in battaglie
Precipitosa, e con serena fronte, al culmine del suo garbato successo si ritrasse dalla scene
E dai pubblici incanti, dalle accademie, dai beni vani
Per mezzo di compra, acquisì l’intera isola di Whale Cay, nelle Indie Occidentali
Per vivere in luogo diserto, in solitudine d’eremo, con la sua migliore amica e compagna di vita
La bambola di pezza chiamata
“Signor Tod Wadley”
Tanto fu di lucido smalto, briosa, ad allettar ciascuno, che resultò amabile agli isolani
Conquistò il calor nativo degli indigeni e divenne Regina di Whale Cay, col sustantivo di:
“King Boss”
Forgiò in sasso vivo una Terra nuova
E un Clan di cui fecesi alfiere, e capo del popolo
Costruì case, strade e servizi, a cagion dell’aumento della popolazione, amministrando con giustezza il pubblico ufficio, nel suo mirabil magistero
Comandò per anche un manipolo di membruti, addestrati per ordine di grado cavalleresco, qual milizia del celeste regno
Morì a 93 anni, incinerata in funebre letto insieme al Signor Tod Wadley
"Il mio bambino che non crescerà mai"
che sempre trattò da esser vivente
**
Nel 1942, durante un festevole convito con Marlene Dietrich ed il Principe Edoardo di Windsor, la nave degli Stati Uniti Potlatch fu silurata al largo di Whale Cay e Carstairs, in smoking, prese una delle sue barche e salvò 47 marinai
**
Celer ministro del fulmineo strale
Providenzia veloce, alto pensiero
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