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patriziacavalleri · 1 month
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Com'è facile parlare d'amore, sentenziare d'amore, interloquire d'amore. Tutti ospiti di un talk show collettivo, capaci di massimizzare concetti ed elevarli al bisogno, inabili a dimostrare quelle stesse idee che, annaspando, teorizziamo.
(Ph: Yasuhiro Ishimoto)
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patriziacavalleri · 1 month
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La parola si impara con l’esperienza, la parola si impara parlando. Misteriosa chiave che spalanca i nostri occhi, suono da calare in un contesto, sillabe brevi che ricoprono la stessa voce. Ogni vocabolo nasce neutro e si chiarifica in base a ciò che attraversa. Ecco che la parola “terra” risuona tra le labbra di un geometra o di un marinaio, ma per ognuno veste un significato diverso, eppure si tratta dello stesso suono, della stessa terra. Siamo noi che definiamo il mondo attraverso la parola, perciò è importante esprimersi, tirare fuori il succo e condensare in un suono l’essenza di ogni cosa. Ogni parola porta con sé una serie di vocaboli, inanellati come un rosario. Cielo, angelo, aviatore, mongolfiera, aria, ali, falco, preda, cacciatore, fucile, morte. Quante associazioni, quante parole come musica raggruppata in desideri e memorie. Cominci da un vocabolo e in breve ti ritrovi lontano, smarrito in un viaggio senza ritorno, in un percorso di sorpresa, lessico e idee. Tutto diventa possibile esprimendolo, le vite oscillano come frutti al ramo quando troviamo una parola capace di abbracciare quella di un altro. Sincrone e meravigliose, parlano, suonano, diventano dialoghi e racconti che aspettano soltanto qualcuno che li narri, qualcuno che li ascolti.
-Destinati a direzioni diverse-
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patriziacavalleri · 5 months
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La vita, questa incognita sorda. Sorride di luce e quando meno te l’aspetti arriva il colpo basso, lo sgambetto della sorte. Il dolore è un accessorio compreso nel mazzo e ce l’hai sulla pelle, dal primo momento, dalla prima boccata di ossigeno che ti brucia i polmoni. Si vive e si soffre. Qualcuno di più, qualcuno di meno. Il dolore è uno scandalo incomprensibile e genera la rivolta delle coscienze. Nessuno merita la sofferenza, ma questa colpisce tutti, anche gli innocenti. E non esiste un senso, non c’è. Succede e basta. A volte è sufficiente questo concetto per farci abbracciare l’oblio e considerare la vita un’anarchica successione casuale di eventi. Tutto capita e senza un motivo. Molto meglio pensare così, meno doloroso e più semplice. Ma la domanda resta sepolta e come un seme porta frutti. Tutto quello che succede genera interrogativi profondi che bruciano nella mente come piccoli fuochi. Ignoriamo la verità, ma continuiamo a cercarla, e quando ci arrendiamo le affibbiamo nomi meschini. Fato, casualità, destino. Ma che significa? Siamo davvero marionette comandate da un burattinaio talmente idiota e sadico da consegnarci a drammatiche storie di sofferenza? O forse c’è altro, una verità nascosta, un luccichio nel buio, l’esistenza di una risposta differente?
(Ph: Noell Oszvald)
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patriziacavalleri · 6 months
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Sei tu, meraviglia di un giorno, taglio sul vetro inciso da sempre negli occhi. Potessi guardare il tuo mondo, visitare le briciole del tuo presente. Mi vedresti arrivare, stupita, scosteresti dal cuore il respiro. Bianca trascorri su rime diverse dal solito metro che incede, e abiti il sogno e la notte, e vesti di pelle e respiri. Da quale universo, per quale ragione attraversi il pensiero? Ancora t’immagino nuda e desta a sciogliere fili di lana, a bere allegria, a spargere semi di luce che io prontamente raccolgo e regalo a un passante distratto. Osservo quell’ombra lontana, quel piccolo sole smarrito.
E lascio che sia.
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patriziacavalleri · 7 months
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Sono nato guasto tra le tue mani
e senza pezzi di ricambio,
ma non per essere aggiustato,
o capito, o compatito.
Per essere custodito.
Ti pare poco?
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patriziacavalleri · 7 months
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L'essenza delle cose è racchiusa nell'attimo. Un presente trasmutato in passato che diviene futuro.
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patriziacavalleri · 7 months
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Di morte e d'amore, di morte d'amore.
Guido Mazzolini
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patriziacavalleri · 7 months
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Precipitare e risalire. La conoscenza dell'uno ti regala lo stupore dell'altro.
Guido Mazzolini
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patriziacavalleri · 8 months
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Vivere senza stupore ci rende poveri. Crediamo di conoscere la ragione di ogni mutamento, abbiamo dato un nome a tutte le cose, chiudendo in gabbia la possibilità di emozionarci. Vivere senza stupore ci allontana sempre più dall’idea del mistero, quella domanda muta, enorme, presente nella nostra vita. In questo modo tutto è un noioso deserto di certezze e nulla ci sorprende. Tutto è piatto e dozzinale, come un film già visto. Vivere senza stupore priva l’anima della capacità di percepire la bellezza e di andare oltre. L’orizzonte che ammiriamo è troppo breve per soddisfare il nostro desiderio d’infinito e consente solo di riflettere noi stessi.
Guido Mazzolini
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patriziacavalleri · 8 months
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"Per te c'è sempre posto. Una porta socchiusa, un piatto in tavola, due occhi che aspettano. Le mie parole, i miei silenzi. E un infinito cielo per riprendere a volare."
Ricominciare è il verbo degli eroi, uomini e donne che credono e non concedono limiti al futuro.
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patriziacavalleri · 8 months
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scrivere
Cerco e trovo, costruisco memoria e sogno, il mio scrivere ondeggia tra due dimensioni inconciliabili. Da una parte il passato, ciò che ho vissuto e perso. Dall’altra il futuro che deve ancora succedere, che immagino come un treno nella notte e ne percepisco il suono in lontananza. Ieri, domani, la vita come un pendolo che oscilla e il bisogno di catturare qualcosa nel tentativo di conservarlo, come il cacciatore di farfalle che tiene tanti piccoli cadaveri sotto vetro, infilzati in un tappo di sughero. Scrivo per immaginare un futuro o una storia, per dare corpo a un sogno. Muovo la palude del passato, aspetto che il fango si depositi sul fondo e che l’acqua diventi più limpida. Affiorano ricordi, schegge di vita che ho vissuto e mi domando se davvero io abbia assaporato quella sensazione o si è trattato di un’ombra, di un pensiero costruito. Scrivo per fare spazio o per colmare un vuoto, lascio impronte sulla neve e sono tracce di tutti i piedi del mondo, di ogni viso incontrato, cercato, perduto senza nemmeno sapere perché. Orme leggere di bimbo, di giorni felici che nemmeno toccavo il suolo, volavo e non me ne accorgevo. Attimi guerrieri e luoghi già visti, strade battute, omissioni di percorsi nell’oblio di ogni mano sfiorata, di ogni sguardo incrociato. Tracce di piombo, di risa e sole, di fumo e dolore, segni che marchiano a fuoco e incidono il cuore.
"Destinati a direzioni diverse"
Lo trovi qui:
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patriziacavalleri · 9 months
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Pesante segna il passo di queste mani nude, di questo corpo d'acero nel tenue andirivieni del mondo le tue parole come rondini migrano e sfumano. Abitiamo il presente. Malinconiche valli diventano occhi di prato. Sorridi e chiudo il sipario al silenzio.
-Guido Mazzolini-
(Paint: Boris Indrikov) 
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patriziacavalleri · 9 months
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"Mi piace la parola “altrove” perché definisce un luogo che non c’è ancora, un mondo che non ha una collocazione precisa nel tempo o nello spazio, ma proprio per questo ne definisce l’essere. “Sono qui” implica un collocarsi, un situarsi, uno stare immobile. Al contrario “sono altrove” implica la consapevolezza che non tutto è evidente, ma vive e si estrinseca in un futuro che non è soltanto una dimensione temporale, ma soprattutto un contorno dell’anima."
Guido Mazzolini
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patriziacavalleri · 9 months
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Se chiudi gli occhi e aspetti, se lasci che il silenzio si posi sui pensieri e spenga il ronzio di fondo della mente, ti accorgerai di quanto è labile il confine tra le cose. L'acqua si tramuta in ghiaccio, la terra in fango, nascono torri di sale e il sole asciuga il mare, e pioggia e fiumi e ancora oceani. Il bene, il male, il giusto e lo sbagliato, il nulla e il tutto sono solo sostantivi, mere categorie che abbiamo inventato nel tentativo puerile di mantenere un ordine nel disordine, dimenticando che anche ordine e disordine sono solo categorie e illusioni. Ecco, se chiudi gli occhi e aspetti, ti accorgi che il confine delle cose è talmente labile e illusorio che ciò che c'era è ancora, ma veste una differente forma. E tutto è apparentemente in movimento, ma in realtà è immobile.
Guido Mazzolini
(Ph: Vadim Stein)
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patriziacavalleri · 10 months
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Vorrei essere ferita che mai guarirà, una lieve screpolatura rossa di sangue rosso sulle tue labbra sottili e maliziose.
Guido Mazzolini
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patriziacavalleri · 10 months
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Le tue mani di luna e artiglio, di spazio e confine, le mani tue recinto e tegola, vortice e tagliola, mani di serpente e falco, chiuse al tramonto che solo io possa cercarle, sfiorare il gioco delle nocche esangui mani di bambino generoso di corse e di rincorse, mani che saziano incollate alle mie come pagine di un libro distratte, ferite da un ricordo andato da un graffio sul muro, da un'ombra mani di galera e di espedienti, smarrite nella maturità di una stagione queste mani che avvolgi d’allegrezza e sfiori e stringi, nel tempo mio di vetro e sabbia la tua bellezza inquieta di sangue sparso e rose.
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patriziacavalleri · 10 months
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Ho cercato di capire chi sei e ho chiuso gli occhi per comprendere la tua essenza. Ho suonato la cetra dorata del ricordo, ricercando il tuo viso negli altri, pensandoti somma di tutte le albe passate a sognare, di tutti i tramonti e le attese deluse. E in fondo sarebbe bastato soltanto un pensiero. Veloce, chirurgico. Spesso il cervello arriva a conoscere ciò che il cuore, testardo, non vuole capire.
Buon lunedì.
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