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misschiariss · 7 years
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― Requiem For A Dream (2000)
“I always thought that you were the most beautiful girl I have ever seen.”
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Il tempo ci sfugge, ma il segno del tempo rimane.
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misschiariss · 7 years
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Per la Corte dei Conti i poliziotti che uccisero Aldrovandi “vittime del dovere”
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La Corte dei Conti d’appello riconosce agli agenti pregiudicati l’indulto amministrativo
Chi ha ucciso Federico Aldrovandi è “vittima del dovere” e come tale ha diritto ai benefici di una legge pensata per quegli appartenenti alle forze dell’ordine caduti o rimasti invalidi nella loro lotta alla criminalità organizzata o al terrorismo.
Lo si evince leggendo le sei scarne pagine con le quali la seconda sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei Conti di Roma decreta la conclusione del procedimento per il risarcimento al ministero di quanto pagato alla famiglia per l’uccisione – colposa – del diciottenne Federico.
Il presidente della Corte, Luciano Calamaro, con i consiglieri Silveri, Floreani, Acanfora e Padula, prende atto nelle motivazioni della sentenza con la quale la rivalsa del Viminale verso i quattro agenti viene ridotta a cifre che variano dai 16mila ai 67mila euro.
Il riferimento è al ricorso contro la sentenza della prima Corte dei Conti, quella regionale, che già aveva ridotto in larga misura il risarcimento chiesto dalla procura.
Facciamo un passo indietro. Nel luglio del 2013 la procura contabile chiedeva per “danno erariale e danno di immagine” al ministero una rivalsa pari all’intera somma pagata alle parti civili dopo il processo di primo grado. Vale a dire quasi due milioni e quindi 467.000 euro a testa per i quattro responsabili.
In primo grado i quattro agenti vengono condannati sì a risarcire lo Stato, ma solo di un terzo (il 30% per l’esattezza) di quei 1.870.000 euro chiesti dall’accusa. E così, anziché 467.000 euro a testa, Enzo Pontani e Luca Pollastri, l’equipaggio di Alfa 3, il primo a intervenire in via Ippodromo e quindi il primo a ingaggiare la violenta colluttazione con il diciottenne, erano chiamati a risarcire 224.512,18 euro ciascuno. Monica Segatto e Paolo Forlani, l’equipaggio della seconda volante Alfa 2, erano chiamati invece a pagare 56.128,05 euro ciascuno.
Quella sentenza venne appellata e l’esito del ricorso fu favorevole, al punto che i poliziotti si sono visti ridurre ulteriormente la pena pecuniaria: 150mila euro complessivi, spartiti in 67mila a testa per Pontani e Pollastri e 16mila per Segatto e Forlani.
La riduzione è dovuta a un’eccezione presentata dall’avvocato della Segatto, Eugenio Pini, che ha messo sul tavolo della decisione l’articolo 1 commi 231 e seguenti della legge 266 del 2005, la cosiddetta “vittime del dovere”. La normativa prevede “con riferimento alle sentenze di primo grado pronunciate nei giudizi di responsabilità dinanzi alla Corte dei conti per fatti commessi antecedentemente alla data di entrata in vigore della presente legge, i soggetti nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di condanna possono chiedere alla competente sezione di appello, in sede di impugnazione, che il procedimento venga definito mediante il pagamento di una somma non inferiore al 10 per cento e non superiore al 20 per cento del danno quantificato nella sentenza. La sezione di appello, con decreto in Camera di consiglio, sentito il procuratore competente, delibera in merito alla richiesta e, in caso di accoglimento, determina la somma dovuta in misura non superiore al 30 per cento del danno quantificato nella sentenza di primo grado, stabilendo il termine per il versamento. Il giudizio di appello si intende definito a decorrere dalla data di deposito della ricevuta di versamento presso la segreteria della sezione di appello”.
E quel versamento è stato fatto tempestivamente (era una condizione della sentenza di appello) e così la Corte può decretare che il giudizio è estinto a decorrere dal 25 marzo 2016. La sentenza revoca anche il sequestro conservativo dei beni dei poliziotti e dichiara inammissibile l’appello del procuratore generale della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna contro la sentenza.
Unica incombenza per i poliziotti: pagare i 128 euro di giudizio.
da estense.com
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misschiariss · 7 years
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misschiariss · 7 years
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Sereno. @-rainofemotions-
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misschiariss · 8 years
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Climate Change is acting much faster than many have expected. Global sea ice is in a free fall compared to all other years on record.
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The North Pole is an insane 20 C warmer than normal as winter descends
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misschiariss · 8 years
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misschiariss · 8 years
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Child of Palestine…“Education is our only way to be free and responsible”
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misschiariss · 8 years
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misschiariss · 8 years
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Il legislatore e l'avvocato sono due figure nettamente distinte, così come é nettamente diverso il linguaggio che devono utilizzare. Se la lettera della norma é chiara e precisa, allora l'avvocato nel suo atto deve solo citarla, senza ulteriori interpretazioni o lungaggini. La norma precisa non lascia spazio alle interpretazioni giurisprudenziali o dottrinali che, in uno Stato di diritto, é positivo. La realtà però è così sfaccettata che difficilmente un articolo può racchiudere tutte le variabili del caso. :)
L’art 70 della nostra costituzione:
Era:
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere
Con la riforma sarà:
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all'articolo 71, per le leggi che determinano l'ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di senatore di cui all'articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma.
Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma. Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all'esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata. L'esame del Senato della Repubblica per le leggi che danno attuazione all'articolo 117, quarto comma, è disposto nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi disegni di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti, solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri componenti. I disegni di legge di cui all'articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica, che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione. I Presidenti delle Camere decidono, d'intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti. Il Senato della Repubblica può, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonché formulare osservazioni su atti o documenti all'esame della Camera dei deputati
come se fosse antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento (a destra)
Buona fortuna a tutti
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misschiariss · 8 years
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misschiariss · 8 years
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misschiariss · 8 years
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