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melissads93 · 6 years
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Halloween
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1 | novembre | 2018
Ieri sera era Halloween. Colgo l’occasione per raccontare la leggenda della notte più spaventosa di tutto l’anno, una storia di spiriti, mostri e zucche.
Tuttavia non conosciamo l’origine di questa festa che oggi è così popolare. Halloween affonda le sue radici in un passato remoto e nel corso della storia ha subito molte modificazioni, fino a diventare quello che intendiamo oggi. Ma prima di passare a svelare le sue origini, voglio spiegare, anche se ormai è già noto a tutti, in cosa consiste al giorno d’oggi questa festa. Halloween cade il 31 ottobre di ogni anno e viene festeggiato soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra, anche se negli ultimi decenni ha preso piede anche in molti altri paesi, compresa l’Italia. Durante la notte tra il 31 e il 1 novembre i bambini, ma spesso anche gli adulti, girano di casa in casa mascherati da creature mostruose per il famoso rito del ‘dolcetto o scherzetto’.
Alcuni studiosi hanno individuato le origini dell’attuale festa di Halloween nella festa celtica di Semhain, che coincide con il capodanno celtico. I Celti, come altri popoli antichi, misuravano il tempo in base alle stagioni e ai cicli del raccolto, così che Semhain era la festa che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno e allo stesso tempo l’ultimo raccolto prima dell’inizio della stagione fredda, l’occasione in cui si mettevano da parte le provviste per superare il freddo inverno nordico. Per questo motivo Semhain era la festa più importante per loro e rappresentava un momento di passaggio, fuori dal tempo. Da questo deriva il carattere mortuario della festa di Semhain, che ritroviamo nel moderno Halloween: in questo momento di mezzo infatti i Celti credevano che la parete che divide il regno dei morti da quello dei vivi si assottigliasse e che i due mondi potessero entrare in comunicazione, i morti potevano tornare nel mondo dei vivi ed entrare in contatto con essi. Per questo motivo la festa di Semhain era anche un momento per onorare i morti.
I Romani più tardi fecero coincidere la festa di Semhain con la loro festa dei morti, che aveva luogo in maggio, mentre più avanti i cristiani istituirono la festa dei morti il 2 novembre, il giorno dopo di Ognissanti. In effetti lo stesso nome moderno di Halloween è legato alla festa di Ognissanti, in quanto deriva da ‘All Hallow’s Eve’, che in inglese antico significa proprio la vigilia di Ognissanti. 
Semhain, l’antenato del nostro Halloween è dunque una festa che viene dall’Irlanda, dove la cultura celtica ebbe più lunga fortuna. Ma la festa di Halloween com’è arrivata negli Stati Uniti? Alla base di tutto ci sono le migrazioni, quando nel corso dell’800 molti irlandesi spinti dalla povertà decisero di emigrare verso le nuove terre americane, portarono con sé molte delle loro tradizioni, tra cui quella del capodanno celtico (Halloween). Negli Stati Uniti la festa ha poi preso il carattere che oggi conosciamo.
Uno dei simboli di Halloween è la zucca intagliata. Il procedimento è molto semplice: si prende una zucca, la si svuota del suo contenuto e si intaglia nella scorza un volto, che può essere minaccioso o allegro. Infine si inserisce all’interno una candela e la si pone come decorazione delle case la notte di Halloween. Ma anche questa tradizione, apparentemente molto semplice e moderna, affonda in realtà le sue radici in un’antica leggenda irlandese: quella di Jack-o’-lantern. Jack era un fabbro irlandese ubriacone, che riuscì a più riprese a ingannare il diavolo. Al primo incontro Jack chiede al diavolo di trasformarsi in una moneta per un’ultima bevuta, prima di consegnargli per sempre la sua anima. Una volta che il diavolo si è trasformato, Jack estrae una croce e il diavolo, paralizzato, non riesce più a tornare se stesso. Pur di riottenere la libertà e non restare per sempre una moneta, il diavolo promette a Jack che non lo avrebbe infastidito per dieci anni. Ma quando il diavolo torna, dieci anni dopo, Jack riesce di nuovo a ingannarlo. Questa volta gli chiede di cogliere una mela da un albero e, una volta che il diavolo è salito, Jack posiziona una croce alla base dell’albero, così da impedirgli di riaccendere. Il diavolo è allora costretto a scendere a patti di nuovo con Jack e a promettergli che gli avrebbe risparmiato l’Inferno. Tuttavia, una volta morto, ed essendo stato in vita un gran peccatore, a Jack viene rifiutato l’ingresso in Paradiso. Il diavolo, contento di potersi rifare per i tanti inganni subiti da Jack, gli rifiuta anche l’Inferno, così che da allora Jack è costretto a vagare da morto nel mondo dei vivi. Il diavolo, come ultimo dono, regala a Jack una fiamma eterna dell’Inferno, impossibile da spegnere, che Jack posiziona all’interno di una rapa. Racconta la leggenda che durante la notte di Halloween Jack vaghi alla ricerca di un rifugio e gli abitanti devono appendere una rapa-lanterna fuori casa per indicare a Jack che lì non c’è posto per lui. In seguito, quando la festa passerà agli Stati Uniti, la rapa diventerà una zucca, perché più facile da trovare in quelle terre.
Anche la tradizione del ‘dolcetto o scherzetto’ di Halloween deriva dalla leggenda di Jack e in parte anche da quella di Semhain. Tra gli spiriti dei morti che durante la notte di Halloween vagano per il mondo dei vivi c’è quello del malvagio Jack, che va per le case recitando la terribile formula ‘trick or treat’, che letteralmente vuol dire ‘sacrificio o maledizione’, decisamente più minaccioso della traduzione moderna di ‘dolcetto o scherzetto’. Per questa ragione, la leggenda tramanda che fosse preferibile pagare il proprio sacrificio a Jack ed evitare di farlo arrabbiare, al fine di evitare che la casa e suoi abitanti fossero maledetti. Di qui anche l’usanza di posizionare la notte di Halloween delle zucche sulla porta di casa per cacciare Jack.
Un’altra tradizione lega invece il ‘dolcetto o scherzetto’ all’usanza medievale dei mendicanti di chiedere l’elemosina il giorno di Ognissanti in cambio della promessa di pregare per i defunti del donatore in occasione della festa dei morti del 2 novembre. Questo ci dimostra che la festa di Halloween e le sue usanze si sono costruite nel corso dei secoli attraverso la sovrapposizione di leggende e tradizioni legate a varie epoche e diverse tradizioni. 
Halloween, come altre feste moderne, è il risultato di una lunga serie di trasformazioni e mescolanza di vari elementi di origine diversa. 
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melissads93 · 6 years
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29 | ottobre | 2018
Oggi è il grande giorno, oggi finalmente torna Grey’s Anatomy su FOX.
Siamo arrivati alla stagione 15, quante ne hanno passate i protagonisti (chi è un fan accanito della serie come me e li segue dalla prima stagione ne sa qualcosa), infatti proprio in questi giorni ho ricominciato a vederla dalla prima puntata. Ormai le prime non me le ricordo più e adesso, riguardandole con altri occhi, sapendo tutto quello che succede dopo, le sto apprezzando maggiormente.
Il personaggio di Meredith Grey mi ha sempre dato e mi continua a dare molto coraggio e ispirazione, non solo per come affrontare il mondo lavorativo, ma proprio per come affrontare la vita. Adesso è una donna forte, ma vedere come all’inizio era impaurita, piena di insicurezze e incertezze, mi rassicura e m’incoraggia. Quando in una delle prime puntate si è chiesta se era il lavoro giusto per lei, se ce l’avrebbe fatta e che avrebbe preferito fare un lavoro più tranquillo magari, mi ha confortata perché sono gli stessi dubbi e gli stessi interrogativi che mi pongo durante le famose ‘giornate no’ del mio lavoro. Però vedere quello che poi è diventata, un eccellente medico-chirurgo, sicura di se stessa, mi fa sperare che sia così un po’ per tutti. Ogni lavoro è difficile e a nessuno viene bene fin dal principio, ci vogliono molti anni, tanta esperienza, impegno, tenacia e non bisogna farsi abbattere da qualche inciampo durante il cammino, anzi proprio da quelli bisogna imparare, rimboccandosi le mani e tenendo duro. Come nel mondo lavorativo, così anche nella vita. Mai arrendersi.
Grey’s Anatomy per me è questo, non solo un modo per passare il tempo, ma proprio fonte di coraggio e ispirazione, grazie anche alle massime di Meredith in ogni puntata. Tanto è vero che voglio concludere con una delle sue frasi motivazionali:
‘E’ scientificamente provato che percepire la voce femminile è più difficile per un cervello maschile. Che significa? Che a questo mondo in cui gli uomini sono più grossi, più forti, più veloci, se non sei pronta a lottare, il silenzio ti ucciderà. Hai una voce. Quindi usala. Parla. Alza la mano. Grida le tue risposte. Fatti sentire dagli altri. Fai ciò che serve, ma trova la tua voce. E quando l’avrai trovata, riempi quel dannato silenzio.’
Buon Grey’s Day!
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melissads93 · 6 years
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28 | ottobre | 2018
WELCOME AUTUMN!
Benvenuta stagione della cioccolata calda, delle vellutate e delle castagne, del profumo di torta per casa, dello stare sotto il plaid a leggere un libro o a guardare serie tv, del pullover, delle serate a casa a mangiare pizza sul divano davanti ad un film, delle passeggiate tra il rosso degli alberi e tra le foglie secche, del calore di un camino, del piacere di sentire il rumore della pioggia accoccolati al caldo sotto al piumone.
Qualunque sia, io adoro l’arrivo della nuova stagione. Si respira un’aria nuova, nuove atmosfere, nuovi colori, nuove abitudini. E’ la promessa di un nuovo inizio, con nuove possibilità e con buoni propositi. Dovremmo imparare dall’alternarsi delle stagioni, che tornano sempre fedeli e uguali a se stesse ma allo stesso tempo sempre nuove, per nuova vita, nuove speranze, nuovi sogni. 
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melissads93 · 6 years
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27 | ottobre | 2018
Buongiorno e buon weekend.
Mi presento, mi chiamo Melissa e sono una ragazza di 25 anni. Sono laureata in scienze dell’educazione e attualmente sono educatrice in un nido d’infanzia. Il mio lavoro, oltre ai bambini che ho sempre amato perché ti insegnano più di quanto tu insegni a loro (ma di questo argomento ne parleremo più avanti), riguarda anche la fotografia e la scrittura, due cose che mi appassionano fin da bambina. Da qui la mia scelta di aprire un blog, a lavoro si è riaccesa in me la voglia e il piacere di scrivere, quindi vorrei farlo di argomenti che mi entusiasmano (fotografia, viaggi, libri, bambini, musica, film, serie tv, personaggi famosi, sport e benessere, cura personale, relax, casa, cucina, citazioni…) e nei social network più comuni e conosciuti la possibilità di scrittura è limitata. Inoltre mi piace avere uno spazio tutto mio in cui condividere i miei pensieri e le mie passioni di ogni tipo, come una sorta di diario personale. Da bambina ho sempre avuto un ‘diario segreto’, con lucchetto e tutto il resto, e continuare ad averne una specie mi fa provare un senso di benessere. Infine mi piace avere un passatempo tutto mio a cui dedicarmi regolarmente, ed è anche un modo per ampliare le mie conoscenze sia in fatto di vocabolario sia di cultura generale, offrendomi l’occasione di non smettere mai di crescere e di imparare.
Adesso passiamo al motivo della scelta del nome. Ci ho pensato molto prima di decidere e, definendo questo, spiego anche la scelta di questa foto. Dato che Jovanotti è il mio cantante italiano preferito (sono andata già a tre suoi concerti, uno più spettacolare dell’altro e mai uguali o banali), ho deciso di prendere spunto dalle sue canzoni. Il titolo che mi ha colpito maggiormente è stato quello della canzone ‘Le tasche piene di sassi’, ho cambiato infine la parola ‘sassi’ con ‘sogni’ perché in questo blog ho intenzione di descrivere e di raccontare i miei interessi e quindi un po’ i miei sogni.
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