"Il disperato bisogno di essere consolati dalla persona che ci fa piangere."

Edvard Munch – Consolation (1894)

Si è veramente guariti da una persona solo quando non si è più curiosi di sapere con chi ci dimentica.

Bourget

“Mi accorgo che mi manca, che non pensarci non vuol dire non provare più nulla.”

— -Prima o poi ci abbracceremo; Antonio Dikele Distefano. (via forza-coraggio)

Queste parole mi straziano sempre.

l’amore cos’è?

E, forse, le ho detto, l’amore è anche questa cosa qua. Non migliore, non peggiore, non più vero, non più noioso. Semplicemente un amore altro. Non il patetico uomo interrotto che sta rielaborando nella sua fantasia vaginale, ma questo normalissimo ragazzo della sua età che, con tutti i suoi limiti e le sue insicurezze, con tutte le sue qualità e il suo bagaglio di vita, ha il coraggio di starle accanto.

Di affrontare i suoi malumori. Di decidere insieme cosa fare nel weekend. Di desiderarla quando è in tiro, e pure quando è struccata al mattino. Di mangiare il cibo dalla sua dispensa e di comprarle i biscotti per la colazione. Di lasciare un paio di magliette a casa sua, senza scompensarsi che lei voglia una relazione seria. Di risponderle sempre quando lei gli invia un messaggio. Di farla ridere. Di condividere i suoi interessi. Di farle capire senza esitazioni quanto lei gli piaccia. Di parlarle delle sue paure. Di farle domande e ascoltarne le risposte. Di accettare i suoi giudizi (anche se diciamo sempre che non giudichiamo perché giudicare è male, ma comunque giudichiamo sempre), e di confutarli, quando necessario, con intelligenza.

Forse l’amore è, prima di ogni altra cosa, farsi bene. L’uno all’altra. L’altra all’uno. Che, se ci pensa, se ci pensiamo, cos’è che possiamo volere in primis da un compagno, se non  che accetti le nostre ferite, se non che apprezzi le nostre doti. Se non che ci faccia del bene. Se non che sia in grado di accogliere il bene che possiamo, riusciamo e vogliamo fare noi a lui.

Forse l’amore è chi ha il coraggio di esserci. - memorie di una vagina

Tu.

Che bello l’amore quando, d’improvviso, implode e sconvolge due vite, due bocche, due menti diverse ma affini. Che bello tu, quando mi guardi e mi scruti e immortali ogni mio dettaglio nel verde dei tuoi occhi. Che bello tu, quando mi abbracci e mi fai capire che, al mondo, qualcosa di bello c’è. Ed è proprio qui, accanto a me.

“Io stasera vorrei sapere una cosa. Quando dici che mi ami, tu intendi che mi ami perché ogni volta che ti ecciti è perché pensi a me, perché non sono bella ma non riesci a smettere di guardarmi, perché fare colazione con me ti piace da morire, perché la domenica con me ti piace da morire, perché a volte mi odi e sono proprio le volte in cui mi vuoi di più? Mi ami perché se hai qualcosa da raccontare, la prima persona che chiami sono io? Perché hai pensato che sarei un'ottima madre? Perché vorresti fare il giro del mondo a piedi con me, ‘ché tanto non ti annoi mai a sentirmi parlare? Mi ami in quel modo in cui amano quelli dei film, hai capito quali? Quelli che poi fanno le corse per andare a prendere la loro metà all'aeroporto, quelli che escono nudi anche se fuori nevica perché devono andare a chiederle perdono, o perché vogliono un bacio, o perché devono dirle tutto quello che sentono, subito-immediatamente? Mi ami in quel modo in cui amano le rondini che quando si innamorano non smettono più d'amare la stessa rondine? Mi ami perché non metto mai il rossetto e mi puoi baciare quanto ti pare, perchè non sarò mai una di quelle che ha paura di farsi spettinare? Mi ami perché vuoi spettinarmi ogni mattina, quando ci prepareremo per andare a lavoro? Mi ami perché sai che con un'altra tutto questo non sarebbe possibile, perché la mia pelle profuma e anche quando non possiamo fare l'amore ti piace mangiare le patatine sul divano con le mie gambe sulle tue? Mi ami in quel modo in cui ti amo io, con tutto quello che ho, con ogni senso, e l'amore lo senti che ti si espande in tutto il corpo, a volte , quando ci guardiamo? O mi ami un po’ meno? Perché se mi ami anche un pochino meno di così, un pochino meno di “da impazzire”, io non posso restare.”

— Susanna Casciani

“Amare non significa festeggiare l'amore nei momenti di serenità, lodarsi per gli obbiettivi raggiunti. Amare significa dirsi in faccia i difetti, non lasciar scivolare niente che possa distruggere tutto, litigare, mai cambiare per qualcuno, affrontarsi e soffrire insieme stando sempre uno di fianco all'altro.”

— (via occhi-lucidi-di-chi-resiste)

Curami coi sogni che hai saputo darmi, toglimi dai drammi dammi solo quanto basta e su ogni cassa squarterò gli affanni. Passa gli anni accanto a me che invecchieremo insieme come pelle sul mio corpo, sangue nelle vene. Crepe sopra al foglio basta a reinventarmi, spogliarmi dei miei panni per mostrarti i tagli nudo senza vergognarmi. Giuro, non so fra chi collocarti. Non so se stai fra l'armatura oppure fra le armi, fra le cure o i tagli.

💭

“Ho iniziato a scrivere per evadere dal mal di vivere.”

— Raige (via pioggia-di-parole)

“Sono una persona insicura. Ho bisogno di continue dimostrazioni, di certezze, di presenze. Ho la costante paura di perdere le persone che per me sono importanti, anche se fingo che non sia così. Anche se mi nascondo dietro false sicurezze.”

— (via ti-scordeai-di-me)

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(via psychopathic996)

Death Note

- insta: @ilragazzoluna ft. @disastro-numero-26

Che poi pensavo

a quanto sarebbe bello

svegliarmi e averti accanto.

—Julia D.

Ilaria Sansò

Instagram: ilariaaiaia