Tumgik
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Rischia. Rischia tutto. Cosa hai da perdere?
Sai se sei pronto a correre il rischio la vita dall’altra parte è spettacolare.
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Solitudine. Immensa e profonda solitudine. Tremenda sensazione che senti fino dentro alle ossa. Sei solo tu con la tua anima. Sei solo tu con i tuoi pensieri che ti offuscano la mente. Quei pensieri che non ti fanno prendere sonno. Quei pensieri che ti porterai dentro per sempre.
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lamoretisalvalavita · 2 years
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Dolore. Quel dolore lancinante. Quella profonda fitta al cuore che non ti fa respirare. Quel profondo senso di vuoto che senti fin dentro le ossa. Quella sensazione di assoluta solitudine che ti pervade. Quel totale senso di apatia, non sei né felice, ne triste, ne arrabbiato, vedi solo la vita scorre davanti e tu non senti niente, come se esistessi e basta.
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lamoretisalvalavita · 2 years
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Rischia, rischia tutto quanto, mettici il cuore, buttati a capofitto, sii la versione migliore di te, lotta per tuoi sogni, sii responsabile della tua felicità, amati, ma soprattutto non lasciare che gli altri ti dicano cosa fare perché la vita è una e non si può rischiare di lasciarne da parte nemmeno un pezzettino.
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lamoretisalvalavita · 2 years
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Perché anche se la vita fa schifo, e ogni giorno di svegliamo con l’idea che vada tutto in pezzi, c’è sempre anche solo una minuscola ragione per andare avanti e combattere per la vita che meritiamo
- Warrior
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lamoretisalvalavita · 2 years
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Non serve a niente scappare dal dolore, ignorarlo, perché lui rimane sempre lì e prima o poi troverà il modo di uscire e ti travolgerà come mai prima
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lamoretisalvalavita · 2 years
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INSTAGRAM: martina_renella
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lamoretisalvalavita · 2 years
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•Anche il più terribile fallimento, anche il peggiore, il più irrimediabile degli errori è di gran lunga preferibile al non averci provato•
-Grey’s Anatomy
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lamoretisalvalavita · 2 years
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Storia di un amore malato
I miei amici me lo dicevano da mesi:
“Lui non fa per te”
“Fai attenzione perché fa troppo il cretino con le altre”
“Lui non ti merita”
“Non ti dà le giuste attenzioni” ecc.ecc.
Potrei continuare all’infinito. Ma come tutte le persone del mondo (o quasi) finché non ci sbatto bene la testa, non do retta a nessuno se non alla mia testa e al mio troppo cuore (ahimè).
Lui non era niente di speciale, alla fine. Ma ai miei occhi era la cosa più preziosa, una delle cose più belle che mi fossero capitate negli ultimi anni. A distanza di mesi, ora so con certezza che sapeva “vendersi” bene. Che quello che vedevo di lui non era altro che ciò che lui voleva che io vedessi: la parte bella, fantastica, meravigliosa, ma artefatta di lui. In pratica mi sono invaghita di un lui che non è mai e poi mai esistito o almeno che è esistito per il tempo strettamente necessario a legarmi a lui. Nel momento in cui ha capito di avermi in pugno, ha cominciato ad approfittarsi della mia gentilezza, in pratica a sfruttarmi, a fare il galletto con le altre non solo dietro, ma anche davanti ai miei occhi. Ha cominciato a comportarsi come se non fossi la sua ragazza tanto che oggi mi chiedo se lui mi abbia mai considerato tale. Ufficialmente stavamo insieme, ma in pratica conducevamo vite completamente separate. Per farvi capire quanto fosse distruttivo tutto ciò, vi dico che nel giro di pochi mesi sono passata dal chiedermi che cosa stessi sbagliando con lui al chiedermi che cosa ci fosse di sbagliato in me, quando l’unica nota fuori posto della mia vita era ed è lui. Nel momento in cui rinsavivo da questa specie di incantesimo, pensavo di lasciarlo o almeno di ribellarmi e la maggior parte delle volte lo facevo, ma lui sapeva rigirare la questione e portarla sempre a suo favore. Ciò che mi legava a lui era il ricordo dei primi tempi e mi aggrappavo a quei pochi momenti felici insieme convincendomi che prima o poi io gli sarei bastata e avrebbe smesso di cercare altre attenzioni oltre alle mie. Ma non è stato così. Nel momento di mia più grande debolezza per i problemi di salute di una persona a me molto vicina, lui mi ha abbandonato così di punto in bianco. Ha cominciato a lamentarsi dei miei problemi dicendomi che lo appesantivano, ha cominciato ad ignorarmi, a preferire le uscite con gli amici, a darmi della “gelosa possessiva”, tutto questo perché mi ribellavo e rivendicavo il mio sacro diritto di essere trattata come merita di essere trattata una fidanzata o meglio una donna. Mi sono ribellata ed è per questo che lui si è fatto lasciare (e sì perché le palle di farlo lui proprio non le aveva, così dopo l’ennesima dimostrazione del suo menefreghismo, dopo tanto, ma tanto dolore, l’ho lasciato). Tutto ciò è accaduto nel corso di un anno. Ed è stato difficile, ancora oggi dopo tanto tempo lo è. Ma se ne parlo è perché io mi sono liberata di questo “peso” (perché sì, era solo un peso lungo il mio cammino di vita) presto, ma so che ci sono persone che sono dentro queste relazioni malate da anni e anni. Ciò che vi chiedo è di non rimanere intrappolate in una relazione che non vi rende felici solo per la paura di rimanere soli.
Non accontentatevi mai, vi prego.
È meglio vivere in solitudine che sfiorire giorno dopo giorno consumati da un non amore. Per quanto sia difficile soprattutto se manipolati, abbiate la forza di amarvi!
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lamoretisalvalavita · 3 years
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“Lì per lì faceva male (e parecchio), ma a ripensarci ora era bellissimo. Soffrire per amore, intendo. Per la prima volta, intendo. Parlano tutti del primo amore, ‘il primo amore non si scorda mai’ dicono, ma della prima volta in cui si perde un amore non si parla mai abbastanza. Si parla tanto di primi baci (e sono importanti, per carità!), ma si parla troppo poco di quel dolore assoluto che non lascia spazio ad altro. Lì per lì era un supplizio: andavo a letto e pensavo a lui. Mi svegliavo e pensavo a lui. Non mangiavo. Non bevevo. Non ridevo. Non parlavo. Scrivevo il suo nome ovunque. Scrivevo che lo amavo ovunque. Mi accendevo solo se si trattava d'amore. Solo per quello. Non avevo mai provato niente del genere prima e a scuola non t'insegnano che di sopravvive. Ti tocca capirlo da sola con varie prove sul campo. Ti tocca andare avanti terrorizzata da un'idea che si fa sempre più ingombrante: ‘probabilmente, senza di lui, morirò’. Invece non si muore, anche se fa piuttosto male. Ed è assurdo da dire adesso, forse, ma era meraviglioso. Tutto quel dolore, tutta quella dolce fiducia riposta in un unico essere umano. Tradita, certo, ma incondizionata. Tutte quelle lacrime, tutte quelle speranze. Infrante, certo, ma belle vive. Non si muore, dicevo, ma qualcosa cambia irrimediabilmente. Cambia il nostro modo d'amare. Come la prima volta non si ama più: è vero, ma non è proprio un discorso troppo romantico. Dopo la prima volta non si ha più paura che possa finire, perché siamo quasi sicuri che lo farà. Lo mettiamo in conto fin dall'inizio. E tutto ci sembra un pochino meno importante. Una telefonata non ricevuta, ma che vuoi che sia? E un bacio in meno, che importa? S'impara a soffrire con dignità. Con moderazione. A me piaceva tanto segnare sul diario con un cuoricino blu ogni bacio che mi dava. Dare un peso spropositato a qualcosa di estremamente leggero. Mi piaceva credere che fosse per sempre, devo essere onesta. Mi piaceva pensare in grande. Illudermi, anche. Adesso, invece, non c'è più spazio per un sentimento così ingombrante. Non c'è più tempo. Non ha poi tanta importanza, l'amore, da un certo punto in poi. Anche per una come me, che l'amore lo vede ovunque. Anche per me, lo devo ammettere, è difficile ricordare che in realtà è tutto quello che conta. Che lasciarsi morire un po’ per via di un addio non è poi così ridicolo. Che le canzoni d'amore non sono ridicole. Che si può costruire il castello più bello del mondo, alto e lucente, ma se mancano le fondamenta con il primo soffio di vento crolla tutto. Se mancano i baci. Era bellissima quella dolce ossessione. Contare i minuti. Si continua a fare tutto anche dopo, ma non è la stessa cosa. Si contano i minuti e ci si lascia distrarre dal lavoro, da altri pensieri. Era bello, così bello, quando l'amore era l'unico pensiero. Luminoso o devastante che fosse, era bello. Riuscire a parlare di una carezza per giornate intere. Saper scendere dal nostro personalissimo piedistallo per cederlo a qualcun altro. Dimenticarsi di esistere finché non arrivava al bar e non ci offriva un gelato. Essere felici per un gelato. Essere immensamente tristi per dieci minuti in meno da passare insieme. Pensare di essere gli unici, insostituibili. Non credere alle nostre orecchie sentendo pronunciare le parole 'non ti amo più’, perché l'amore non finisce. Così si pensava. Ed era grande. Era super. Era un errore, ma era incantevole.”
— Susanna Casciani
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lamoretisalvalavita · 3 years
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“Ti ho conosciuto al liceo. Che poi, le belle storie iniziano sempre così: si conoscono tutti al liceo. Io avevo l’età giusta per sbagliare, tu avevi l’età giusta per imparare a superare gli errori. Io amavo letteratura italiana, tu matematica. Io cercavo di spiegarti le poesie di Guinizzelli e di Leopardi, tu cercavi di insegnarmi le equazioni quantistiche. Era divertente, perché nessuno dei due ci capiva niente. Tu finivi per associare il valore di x ad una qualche rima, mentre io mi ritrovavo ad elevare al quadrato il titolo delle poesie. Ricordo quando scrissi involontariamente un piccolo 3 accanto alla poesia ”Fratelli” di Ungaretti, che quasi sembrava fosse stata elevata al cubo e tu, sorridendo, dicesti: ”Ma così diventa una famiglia intera.” Spesso non sapevo spiegarmi perché ci amassimo, con tutte le nostre differenze, tutte i nostri dettagli opponibili, tutte le nostre incongruenze. Con gli anni, ho imparato che l’amore, semplicemente, leviga queste incongruenze, fino a fare combaciare le due parti. E noi ci baciavamo, e combaciavamo. Se mi chiedessero come mi sono innamorata di te, penso che la mia spiegazione li farebbe divertire. Le mie amiche mi raccontano sempre di come siano rimaste incantate dalle mani, dallo sguardo, dalle labbra, dal carattere del loro primo amore. Io mi innamorai del tuo nome. Giacomo. Tu eri il mio Leopardi, e le tue poesie più belle le scrivevi con gli occhi.”
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lamoretisalvalavita · 4 years
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Quando ti dico
“tu sei la mia persona” forse non capisci.
Non sto parlando di anime gemelle. No. Parlo di qualcuno che non ti sceglie. E non lo scegli. Arriva. Di qualcuno che entra nella tua vita e di cui poi non puoi più fare a meno. Parlo di un amore che cresce senza che tu te ne accorga. Un amore che quasi combatti. Che non vuoi provare. E gli metti i bastoni tra le ruote. Lo allontani, lo maltratti e alla fine lo ritrovi ancora lì. Davanti a te intatto, senza un graffio. Lì che ti guarda e aspetta che tu capisca.
Parlo di qualcuno con cui il tempo non esiste. Che ti lascia senza respiro e che te lo toglie quando si allontana da te.
Veleno e antidoto allo stesso tempo.
Parlo di qualcuno che è i tuoi pensieri. I tuoi gesti. I tuoi respiri.
Parlo di qualcuno che è te. Di qualcuno che se lo guardi in silenzio ci vedi quello che sei tu. E che a volte ti fa paura perché è come guardarsi ad uno specchio, perché ti fa riflettere, perché capisci che devi cambiare, devi essere migliore di come sei.
Perchè è la tua persona. E se salvi lei, salvi te stesso.
—Grey’s Anatomy
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lamoretisalvalavita · 6 years
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lamoretisalvalavita · 7 years
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“Ciò che più mi affascina di te è che cadi a pezzi ogni momento della tua giornata, vivi esperienze terribili che nell'adolescenza dovrebbero essere illegali, ma vesti delle tue sofferenze con un sorriso così naturale e spontaneo che quasi ci cascavo anch'io.”
Cit
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lamoretisalvalavita · 7 years
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Elena: “Non mi dispiace di averti incontrato, e neanche che l’averti conosciuto mi abbia fatto mettere in dubbio ogni cosa, e che nel mio stato di morte tu sei quello che mi fa sentire più viva.  Tu sei stato una persona terribile. Hai fatto le scelte più sbagliate e tra tutte le scelte che ho fatto io, questa alla fine sarà la peggiore, ma non mi dispiace di essermi innamorata di te. Ti amo Damon..”
Datemi un motivo per non amarli. 
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lamoretisalvalavita · 7 years
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Tu non capisci proprio niente, vero? Tu conosci Jace, da quanto? Un mese? Io lo conosco da sette anni e da quando lo conosco non l’ho mai visto innamorarsi, non l’ho mai visto nemmeno trovare una persona che gli piacesse. Usciva con le ragazze, certo. Le ragazze si innamoravano di lui, ma a lui non importava mai niente. […] Era sempre come se fosse un po’ assente, quando c’erano di mezzo altre persone. Io pensavo che la storia con suo padre avesse provocato danni permanenti in lui, che non riuscisse più ad amare nessuno. Se solo avessi saputo che cosa era veramente successo.. ma anche così, probabilmente avrei pensato la stessa cosa, no? Insomma, chi non avrebbe subito danni da una cosa del genere? E poi abbiamo incontrato te ed è stato come se Jace si risvegliasse. Tu non te ne accorgevi perché non l’avevi mai visto diverso da così, ma io lo vedevo, Hodge lo vedeva, Alec lo vedeva. Perché credi che Alec ti odiasse tanto? Jace era cambiato dal momento in cui ti aveva incontrato. Tu pensavi che fosse sorprendente il fatto di poterci vedere, e lo era, ma quello che era davvero sorprendente per me, era che Jace vedesse te. Non faceva altro che parlare di te, tornando all’Istituto, poi ha convinto Hodge a mandarlo a cercarti, e quando ti ci ha riportato, non voleva più che te ne andassi. Ogni volta che entravi nella stanza, lui ti guardava. Ed era anche geloso di Simon. Non sono sicura che se ne rendesse conto, ma era così. Io lo capivo. Geloso di un mondano. E poi, dopo quello che è successo a Simon alla festa, è stato pronto ad andare con te all’Hotel Dumort, a infrangere la legge del Conclave. E tutto per salvare un mondano che non gli stava nemmeno simpatico. L’ha fatto per te, perché, se fosse successo qualcosa a Simon, tu avresti sofferto.  Tu sei stata la prima persona estranea alla famiglia della cui felicità si sia mai preoccupato. Perché ti amava.~
Shadowhunters - Città di Vetro (via fantasydreamdark)
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lamoretisalvalavita · 7 years
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