Tumgik
ladarpa-blog · 5 years
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Missing
Volevo dirti che mi manchi.. .
Che manchi quando tira il vento:
che manchi quando mi stringo nel cappotto;
che manchi quando rido per qualcosa di stupido:
che qualcosa di stupido, insieme a te diventa entusiasmo.. .
manchi quando tutto è ordinato: perchè da sola è facile esserlo;
manchi perchè il mio spazzolino si annoia da solo. e con lui anche io. ..
Manchi. Perchè sono da sola a sentire il solco della tua mancanza.. .
Volevo dirti che manchi.
Volevo dirti che non mi importa se hai sbagliato.
Che non mi importa se non c’hai mai creduto: ero abbastanza forte per crederci al quadrato. ..
Volevo dirti che non è vero che nonn provo più nulla.. .
Volevo dirti che provo più di ciò che provavo prima.. .
Vorrei dirti tutto.
Vorrei. Ma non posso.
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ladarpa-blog · 6 years
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She is Beauty.
Tumblr media
“Bon.. .visto che me lo chiedi: nell’essere dipendente da tutto ciò che è bello, alcune dinamiche diventano, per così dire, “dicotomiche”: c’è l’inevitabile tendenza nel riscontrare bellezza ovunque; e spesso nel volerla vedere dove non c’è. O, ancora più complesso, nel volerla estirpare dal profondo delle cose. . ma questo richiede dedizione, costanza.. .che spesso induce i sensi all’ossessione. Contrariamente a ciò che appare, questo è il suo lato negativo. Il lato veramente positivo consiste nelle estremità della sua forza. Non esistono grigi: ciò che non emana bellezza, non viene percepito.. . e li dove non riesci a più a scovarne nemmeno una presenza latente, diventa immediatamente oggetto di repulsione. Ecco, questo è il lato positivo: ti consente di resettare nell’immediato; e in quel momento, anche lo scintillio meno interessante, diventa bellezza più assoluta in suo confronto.
Ma in questo caso, Lei.. .Lei è bellezza esponenziale: perché quando arriva cambia le stagioni, perché il suo passaggio cancella le nuvole; e la sua scia lascia il sorriso, ed anche i fiori riprendono vigore.. . Lei è Bellezza. Lei ispira. ..Lei è come un museo: quando lo percorri nel suo interno e articolato percorso, fino alla fine, ne esci fuori rinvigorito.. .Ecco, questa è la dipendenza, quella sana, quella pura.. .. Almeno, questa è la mia. ..”
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ladarpa-blog · 6 years
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Awakenings.
Non è prima.
Non è durante.
Ma è dopo.
La mattina, quando tiri su le gambe sulla sedia, le incroci. E la tazza col caffè, il succo e le brioches. E che poi non parli nemmeno, perché appena svegli non c'hai voglia. Gli occhi. Ecco: dialoghi immediati. Un sorriso rincoglionito e il ricordo di un timido "stanotte".. . Di un intimo "stanotte".
È questo: sono circa 30 minuti.. .
L'inizio.. .
È solo questo spaccato del giorno. Ma non è "solo": è tanto, tantissimo, per non dire tutto.
Per questo dico sempre
Non è prima.
Non è durante.
Ma è dopo
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ladarpa-blog · 6 years
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Yes, I Am.
E che c'è di male? Che c'è di male se quando mi sveglio al mattino, mi piace poggiare i piedi caldi nudi sul pavimento gelido; se mi piace sfrecciare con la macchina di notte fonda, in inverno, con il finestrino aperto e i riscaldamenti accesi, fumare una sigaretta; se mi piace il caffè amaro, magari freddo fatto al mattino o un bicchiere di vino dal gusto deciso, al posto di un cocktail dal sapore indefinibile per l'eccessiva mescolanza di robe al suo interno; che c'è di male se non amo i pigiami coordinati, ma preferisco tute senza elastico in vita e t-shirt bucate senza piu una forma, sbiadite dai troppi lavaggi e felpe indelebilmente macchiate da pitture acriliche; cosa posso farci se amo andare a letto tardi, perché ho trovato più interessante sognare ad occhi aperti e controllare la mia immaginazione, piuttosto che demandare tutto al mio inconscio e lasciargli fare il cazzo che gli pare, senza chiedermi il permesso; che male c'è nell'ascoltare la stessa canzone per 24 h e più, senza stancarmi neanche un attimo, o senza avere alcuna voglia di cambiarla; cosa posso farci se quando mi arrabbio, quando sono triste, sono felice, sorpresa o stanca, mi viene da piangere; che male c'è nel leggere un libro che ami 20 volte o più; o avere una play list nel telefono che salti da un genere all'altro, o da un'epoca all'altra; se conservo gelosamente qualche canzone da adolescente, da tirar fuori nei miei momenti da bambina; cosa posso farci se amo coprirmi fin sopra ai capelli, aprire la finestra, bere tisane calde e gelare contemporaneamente, mentre fuori nevica; o comprare cose solo bianche, nere o grige; o torturare le dita delle mie mani tra pellicine ed unghia; cosa c'è di strano nel fare la strada per andare a lavoro con le cuffie, cantando   come se attorno a me non ci fosse nessuno; o mangiare insalata per rimanere leggera e subito dopo ingozzarmi di frittelle e nutella; o mangiare in piedi, con una gamba piegata a 90° come i fenicotteri.. .
Ditemi: che male c'è?
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ladarpa-blog · 6 years
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Credo.
Facendo un resoconto di tutte le vite e di tutti gli sguardi che ho incrociato nelle ultime 48h, mi risulta impossibile non riflettere su quanta tristezza si basa l'era in cui viviamo. L'era in cui la piena superficialità viene confusa con quella che dovrebbe essere una leggerezza positiva e costruttiva; l'oltrepassare i limiti del buon senso, viene travisato (per convenienza e giustificazione) nell'apertura mentale; dove la scorrettezza nei confronti dell'altro, viene fraintesa per libertà arbitraria del singolo; l'era in cui tutti si sentono orgogliosamente matti, perché esser fuori di testa oltre a farti apparir figo, ti para il culo quando non hai il coraggio di ammettere i tuoi errori. L'era in cui essere matti, ti fa sentir diverso dai 7 miliardi di corpi intorno al tuo, ti fa distinguere: e tu, testa di cazzo, che pensi così d'aver un posto d'onore nella massa.. .che (senza voler deludere nessuno) è esattamente e "angosciantemente" (licenze linguistiche permettendo!!) nella tua stessa identica posizione!!!
Ma la cosa più triste tra tutte è una soltanto: in tutta questa follia, io non vedo la cosa più importante. La verità!
Ed è così che esplode in me la gioia di vivere. Perché nonostante io faccia parte di un mondo di finti matti, ho appeso alla parete della.mia camera una lista dei miei “credo”.
E’ con foga che affronto la vita, quasi affamata del tutto; con la paura che anche solo un attimo possa scappare ed una sola opportunità possa sfumare: perché è tutta una questione di tempo che, bastardo ed infame per com’è, può darti tutto in un attimo e toglierti più di quanto avevi in ancor meno tempo.
Io ci Credo.
Io ci Credo.
Credo nel mio sorriso: “Mi mancherebbero i tuoi occhi. .. Occhi belli! Ma di più il tuo sorriso. Contagia… “
Io ci Credo
Credo nella mia trasparenza: nella rabbia dei 15 minuti, nel pianto nervoso  dei 10 e nel “ti voglio bene” eterno.
Io ci Credo
Credo nel dialogo: perché così puoi creare, così puoi distruggere, così puoi mediare, così puoi capire.. .
Io ci Credo
Credo nei silenzi. Da cliché, sono potenti quanto le parole. Credo nella loro infinite potenzialità.
Io ci Credo
Credo nel passato: nella forza delle esperienze. Credo nella perdita del tutto e nella sorpresa di ritrovare in fondo ad una marea di cianfrusaglie, ciò che era stato seppellito: te stesso!! L’unica cosa che qualcuno difficilmente può rubarti, perché è più facile che sia tu ad accorgerti di te stesso in una stanza vuota.
Io ci Credo
Credo che il dare senza paura, non tolga nulla. .. ma ti apporti spazio da colmare, per poter dare ancora. Credo nella spontaneità delle mie emozioni. Credo nella loro forza che affascina..  .ma che per la maggior parte delle volte spaventa. Credo nell’intensità esplosiva che impiego nel tempo che spendo: se lo faccio, è perché Credo che ne valga la pena.
Io ci Credo
Credo in coloro che mi osservano senza tremare. Accettandomi senza chiedermi di cambiare.
Io ci Credo
Credo nelle miei emozioni estreme, senza mezze misure. Credo nell’euforia degli avvenimenti della vita, perché se mi distinguo dalla massa per ciò che riesco a dare, lo devo solo alla mancanza di un filtro tra le mie azioni e la mia anima. Ci credo solo adesso.. . Dopo aver provato a controllarle, rinnegando me stessa per amore dell’Amore. E solo adesso so per certo che chi ti ama veramente, non punterà mai il dito su ciò che sei; ma solo in caso di grave errore, in ciò che fai.
Io ci Credo
Credevo nelle quarte opportunità ( per amore, avevo anche creduto che le opportunità funzionassero come le promo delle compagnie telefoniche: chiamate ed sms illimitati, verso un numero preferito): ma adesso mi ritrovo a credere solo nella prima; perché se alla seconda non trovi un compromesso, alla terza stai solo facendo un resoconto dei problemi e della distanza che intercorre tra te e l’altro, senza arrivare mai ad una soluzione.
Io ci Credo
Non smetterò mai di credere però, che la vita non è lineare; e che quantificare qualcosa, o porre un limite razionale anche alle opportunità va contro la natura spontanea delle cose,  distruggerebbe quindi  tutti i miei Credo. Quindi, forse. .. non ci credo poi tanto.
Credo. ..
Voglio Credere nella verità e nella potenza di uno “scusa”: perché in quel momento diventi nudo, mettendo te stesso nelle mani dell’altro, rischiando una porta in faccia e la pesantezza dell’impossibilità di recuperare.
Io ci Credo
Credo nello “scusa” e nella mia voglia di dar fiducia: ci credo intensamente, consapevole del fatto che è più pericoloso accettarle che rifiutarle. A questo punto, devo credere anche al mio coraggio: perché in quel preciso istante, metto a nudo anche me stessa.. . Perché oltre a dare la possibilità di rimediare, sto consapevolmente concedendo la possibilità di sbagliare, ancora.. .
MA IO CI CREDO
Credo nella cattiveria del mondo, che si impegna a ferirti ed a cambiarti, marca stretto le menti affinché si indirizzino all’autocritica negativa, facendoti sentire sbagliato e “fuori produzione” senza motivi e pietà
Ma l'importante è non cambiar! Rimanere lucidi! Chi di noi non conosce il dolore? Chi di noi bon conosce la morte della propria anima e la rinascita?  Provare dispiacere o riprovare delusione, ma poche volte la sofferenza!
Perché sei consapevole di cosa voglia dire perdersi ed annullarsi.. . e quando impari a ritrovarti veramente per la prima volta, sarà veramente difficile  dimenticarti di te stesso. . di nuovo!
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