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ilgraffio · 11 years
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Ossimiro, ovvero l'aria polverosa della palude
Fa caldo. C'è umido, tanto umido. Eppure intorno a noi il sentiero si fa polveroso. Il granturco è alto due spanne. Il terreno che a fatica si sta innalzando verso un cielo color latte, è arso, bianco, spaccato. Percorriamo un sentiero che si lascia alle spalle l'asfalto. Il rumore delle ultime fabbriche della pianura fa spazio ad una nuova sensazione: il silenzio. Ma non è vero, non è silenzio: è un rumore nuovo, a cui le nostre orecchie urbane non sono abituate. Il silenzio è attraversato da vibrazioni. Frrrrrrrrrr... frrrrrrrrrrrr.... Frrrrrrrrrr... swoshhhh..... crrrrr.... Ad un tratto, il sentiero si infila tra un boschetto ed una radura. Siamo un gruppo numeroso, una decina di persone. Ma a parte qualche battuta a voce alta, retaggio di un pranzo cameratesco, ci adeguiamo e quasi nessuno parla più. In fila indiana procediamo lungo il sentiero, quando ad un tratto alla nostra destra si svela un varco inatteso, che ritroso si offre al nostro passaggio, incapace custode di segreti. Le vibrazioni si fanno più intense quando raggiungiamo la radura dove la vegetazione circostante, fatta di pioppi tremolanti, è ferma, anche lei congelata da un caldo assoluto. Congelata dal caldo... Si percepisce sulla pelle che questo non è un posto normale. Si indovina la presenza di acqua, sebbene essa sia celata alla vista da una nostrana savana. Alcune depressioni nel terreno invitano lo sguardo. E lì, al centro ed ai bordi di quelle depressioni, la sorpresa attesa. Decine di mortali rubini, la fragile rugiada di sole che si svela alla nostra curiosità, e poco oltre, solitarie compagne di avventura, gruppi di pinguicole, l'erba unta il cui verde contrasta con l'arso del luogo. La rugiada del sole: drosera rotundifolia L'erba unta: pinguicula alpina Qualche metro più avanti, azzurri iris selvatici spuntano dal caldo tappeto di fieno. Decine di minuscole cavallette si defilano con il loro andare parabolico al nostro passaggio. Ogni depressione ospita una colonia di piantine, quasi tutte hanno i boccioli pronti a schiudersi, per perpetuare la loro esistenza. Fino a quando? L'amico che ci ha guidato fino a qui ha detto che ci sono progetti incombenti di bonifica; che quell'acqua, che alimenta la torbiera, presto sparirà, risucchiata dal nostro bisogno di un altro ettaro di granturco. Sparirà l'acqua, e con essa la drosera e la pinguicola, che saranno condannate alla memoria. Gli iris e le orchidee spontanee, che impreziosiscono ulteriormente la radura, spariranno con loro. Ma abbiamo bisogno davvero di quell'ettaro di granturco? Sorprendente, siamo a due passi dalle ultime fabbriche del ricco e distratto nord-est, dove la natura è spesso confusa con un tappeto di erba industriale che circonda case sempre troppo simili a pagine di rivista patinata. Una grande lezione, oggi. Anche se noi non la percepiamo più, distratti dai nostri ritmi, dalle nostre priorità giornaliere, fatte generalmente di buoni propositi, la natura è lì. Ancora per quanto? Qualcuno mi ha chiesto: ma a te perché piacciono le piante carnivore? Ci ho pensato molto, ed alla fine mi sono reso conto che forse sono attratto dal loro estremizzare la quotidiana contraddizione che è in noi, che spesso parliamo di natura e di rispetto per il mondo, ma continuiamo a calpestarlo. E loro sono così, hanno fatto della contrapposizione della morte che da la vita, la loro stessa essenza.
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ilgraffio · 11 years
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La centralità delle cose
C'è una cosa che mi disturbava, nella trasmissione "Che tempo che fa", che seguo da sempre, e non ne avevo mai afferrato il motivo. Poi, oggi, d'improvviso mentre riordinavo le idee per la prossima settimana lavorativa, la folgorazione.
La centralità.
Qualcuno penserà che mi sono bevuto il cervello, e forse ha ragione ma non è questo il segnale più importante. Oggi pensavo alle scorse Verifiche Ispettive sui Sistemi di Gestione della Sicurezza, ed a quanto hanno perso progressivamente significato nel corso degli anni. I funzionari che eseguono i controlli, ormai da tempo non sono più concentrati sul risultato dei controlli (che dovrebbe essere l'obiettivo del loro lavoro) ma sulla redazione di un verbale che non sia attaccabile da parte di altri Funzionari del Ministero dell'Ambiente che ne controllano la rispondenza formale. E così i controlli perdono molto della loro forza.
E che c'entra con Fazio? Apparentemente nulla, tranne che Fazio sta al centro della scena.
La mia formazione di quasi architetto mi fa tener presente che la disposizione spaziale degli elementi, le prospettive e le fughe, hanno un loro significato. Da sempre, la prospetiva centrale porta il fuoco verso l'elemento più importante, e nella trasmissione di Fazio il centro non è l'ospite, che è li perchè ha qualcosa da dire (gratis o per marchetta mi importa poco), ma è l'intervistatore. Il segnale che passa dal teleschermo è che l'elemento più importante della trasmissione è il conduttore e non l'intervistato, che è di quinta, quasi di complemento, e, pensateci, è il motivo per cui Lucianina Littizzetto, balza sulla scrivania e gli si sovrappone. Questo mi disturba. Chiami qualcuno di importante, che ha qualcosa da dire e a cui hai qualcosa da chiedere per tutti noi, e lo metti di quinta, di profilo? No, non va bene.
Se pensate a The Late Show di David Letterman, e alla sua scenografia, vedrete che gli schemi sono diversi, e per me funziona molto meglio.
Quando Che tempo che fa funziona meglio? Quando la scrivania scompare, quando ci sono due sgabelli al centro e svanisce la centralità di Fazio. 
Tra l'altro a me , Fabio Fazio piace perchè è uno che studia, che si prepara e si documenta, e legge e ascolta davvero quello che presenta in trasmissione. Come quell'altro genio di Corrado Augias. Ce ne fossero...
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ilgraffio · 11 years
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Sabato? Manutenzione!
Arriva il sabato (Yes, weekend!), e puntualmente mi dedico alla manutenzione delle vasche.
Da oltre 38 anni ho sempre avuto almeno un acquario in casa. Frequentavo le medie, allora, quando mio padre portò in casa (tra le rimostranze di mia madre, poco convinta) il primo acquario. Da allora di acqua e di acquari ne sono passati tanti.
Sono arrivato al limite delle dodici vasche, ma ora mi limito a nove, sei delle quali sono nello studio e mi aiutano a rilassarmi quando lavoro. Basta uno sguardo nell'acqua ed rilassamento diventa totale.
Tranne quando arriva il sabato (talvolta anche la domenica).
Allora la faccenda si complica, perchè fare la manutenzione non è uno scherzo, ci sono giornate nelle quali si arriva a movimentare ettolitri d'acqua (senza esagerare).
Ho allevato di tutto, dai coralli ai gamberetti di acqua dolce, passando per i grandi laghi africani e i rii del sudamerica, da acqua calda e fredda, fiono alle risaie del sud est asiatico.
E la natura (anche se in acquario è ipocrita parlarne) riserva sempre sorprese. E chi dice che i pesci non parlano, non ha capito nulla. ;-)
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ilgraffio · 11 years
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Roma, novembre 2012.
Quando a novembre ho fatto questa foto non sapevo mi sarebbe tornata utile.
Ma davvero vogliamo lasciare la nostra nazione in una pozzanghera creata dalla cattiva politica e dall'affarismo più arrogante e ignorante?
Me lo chiedo dopo aver visto ieri sera le performance TV di alcuni figuri che definire imbarazzanti davvero limitativo. E non mi riferisco solo ai politici, ma anche ad alcuni giornalisti...
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ilgraffio · 11 years
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Giorno di Ordinaria Burocrazia
Mi occupo di Sicurezza sul Lavoro e di Grandi Rischi, e quindi qualcuno per estrema sintesi potrà pensare che il pericolo è il mio mestiere. Effettivamente traffico con schifezze di vario genere (non io direttamente ma i miei clienti) che vanno dai cianuri ai prodotti pirotecnici, passando per ogni sostanza chimica conosciuta (ed anche qualche sconosciuta).
Il mio lavoro è quello di far si che non capiti mai nulla ai miei clienti ed ai ragazzi che lavorano per loro, che ormai dopo 15 anni di frequentazione, in qualche caso, sono anche diventati miei Amici.
Quindi il mio lavoro potrebbe sembrare un lavoro vario e dinamico, interessante ed emozionante.
Qualche volta lo è, ma in giornate come questa, che trascorro in giro per uffici a  lucidare i corridoi con la suola delle mie scarpe, vedo quanto sia più importante la carta che sostanzia la sicurezza rispetto alla sicurezza stessa. Ed allora mi incupisco e perdo smalto. 
Se ci aggiungo che fuori piove ed è grigio forte, ho fatto Bingo.  
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ilgraffio · 11 years
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Italia - Australia, Firenze, 24 novembre 2012
Mi è sembrato giusto esordire con questa foto, realizzata a Firenze in occasione dei Test Match autunnali della nostra Nazionale di Rugby, sport tanto difficile e complesso, quanto meraviglioso.
Avete mai visto una partita dal vivo? No?
Beh, in TV si vede sicuramente meglio, ma la TV non trasmette le emozioni del campo. Da provare.
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