regardless of whether or not you’re a fan, going on stage and performing while grieving something that happened so recently is an amazing display of strength and of an admirable, brave and incredibly strong character, i have nothing but respect for louis rn
if louis wants to disappear for awhile after this, i’ll make him camouflage from scratch. if he wants to continue on with his work and make more amazing music, i will be first in line to buy everything.
È che mi sento un po uno stupido a raccontarglielo” risposi, rinchiuso in quella solita stanza, al solito appuntamento di martedì, dalla psicologa.
“Io penso sia una cosa molto romantica invece” aggiunse infine lei, col solito tono amichevole.
“Diciamo che sono arrivato a Londra agli inizi di settembre di qualche anno fa, con due amici.
Ero molto confuso su molte cose, ma molto deciso su molte altre.
I miei progetti erano: imparare l'inglese, iniziare una nuova vita e viaggiare tanto; due di essi li ho realizzati, per quanto riguarda l'altro, non ci son riuscito.” iniziai così a raccontare la storia, la mia vecchia vita, quell'avventura che probabilmente m'ha portato qui oggi.
“Pensa che sia così difficile lasciarsi le persone alle spalle? No perché io continuo a chiedermelo da anni e non trovo mai una risposta, anzi, finisco sempre col pensarci.
Forse è proprio questo il mio problema, penso troppo.” ci risi sopra, ma con quell'aria di tristezza.
“Ho conosciuto gente da tutte le parti del mondo, ma non starò qui ad elencarle tutti i paesi, ho lavorato in un ristornate indiano per circa 8 mesi, ho vissuto con i miei due amici italiani e con un turco, un ucraino, un tedesco, un australiano e un francese.
Ho viaggiato in Thailandia da solo, conoscendo ancora più gente e da parti ancora più diverse del mondo, ma con la mente dottoressa, tornavo sempre a quella ragazza che probabilmente non ho mai conquistato.” e per un secondo smisi di parlare, fissai la finestra e notai che c'era bel tempo.
“Lei preferirebbe essere un pesce o un uccello?” chiesi poi.
“Come scusa?” ribattè.
Effettivamente non c'entrava nulla col racconto, ma quella domanda me la feci mentre stavo nuotando in quel mare cristallino della Tailandia e che ora, attraverso quel racconto, ricordavo, mentre pensavo a quella ragazza.
“Probabilmente mi piacerebbe essere un uccello, potrei andarmene ovunque, tu invece?” chiese infine, senza nemmeno pensarci, ma non risposi, era troppo banale e superficiale la sua risposta che sorrisi e continuai col racconto.
“C'è stato poi un periodo in cui mi sono ritrovato a chiedermi: cosa faccio della mia vita? Cosa voglio fare? Chi voglio essere? Ecc.
La risposta la trovai proprio in quel ristornate indiano, che pensavo invece m'avrebbe fornito solo soldi, nulla di più.
Sentivo queste persone parlare la loro lingua madre e m'affascinava il tutto, sembravano tanti scogli lingua messi insieme o versi molto strani.
Parole dolci e divertenti.
Chiesi, nel mio imbarazzo, come si dicesse la parola ciao: “namaste” mi risposero.
Così ogni mattina quando entravo in quel ristornate salutavo in indiano, loro mi sorridevano e io stavo bene.
É bello quando una persona ti sorride di prima mattina, ti fa iniziare la giornata in maniera positiva.
Non trova dottoressa?” chiesi.
“Sei così strano ragazzo mio..” rispose solo questo, quasi affascinata dalla semplicità della mia vita, le sorrisi e contiuai.
“Mi chiesi poi: se ho colleghi da altre parti del mondo, perchè non salutarli nella loro lingua? Così chiesi a tutti come si dicesse “ciao” nelle varie lingue.
Da allora, ogni mattina, quando arrivavo a lavoro e ogni sera, prima d'uscire, salutavo tutti, in tutte lingue differenti.”
“A quante lingue sei arrivato?” chiese sbalordita.
“A ventidue” risposi “Mi piaceva, era una specie di hobby, col tempo poi chiedevo sempre di più, finchè sono arrivato a parlare un po di indiano.”
“È una cosa bellissima, ma se posso, c'era un motivo particolare del perché lo facevi o era semplicemente un hobby?” chiese con vera curiosità la dottoressa.
“All'inizio era un gioco, poi però, ho realizzato che poteva essere qualcosa di più.
Sa dottoressa, prima di tornare in Italia, prima di rivedere quella ragazza, quella che non ho mai conquistato, m'ero informato su un'altra cosa: un altro modo di dire in tante lingue, che poi ho totalizzato a quindici.
Volevo tenermele per me, non in maniera egoista, forse un pochino, ma prima o poi l'avrei detto a qualcuno, probabilmente a quella ragazza, ma che infine non feci.”
Tornò il mio solito mal umore, quello che ti fa sentire chiuso e che, anche se c'è una bella giornata, tu riesci a notare solo quella nuvola di passaggio grigia e allora sai che non sarà più una bella giornata.
“Perchè?” chiese, con aria ancora più curiosa.
In quel momento capii che non era più una semplice dottoressa, ma quasi un'amica.
“Quando tornai, lei aveva già un altro, uno di quei ragazzi la quale sai che non avresti mai avuto la meglio, bastava vedere come lei sorrideva a lui per trovare la risposta, così lasciai semplicemente stare, arrendendomi.”
In quel momento non ricordavo nemmeno più che fuori era una bella giornata.
“Posso sapere almeno che parola era?” chiese, tristemente.
“Ti amo
Ricordounbacio (via ricordounbacio)
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