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h-umangst · 2 years
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Daemon Targaryen and Viserys Targaryen in HOUSE OF THE DRAGON (2022-) S01E01 | S01E08
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h-umangst · 2 years
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Varese Ligure 🌲🏡🏘️ #gowildlyandslow #ilmioritmolento #aquietstyle #hygge  #quietinthewild #cozygram #simpleliving #ofwhimsicalmoments #folkandstory #slowandsimpledays (presso Varese Ligure) https://www.instagram.com/p/ChMUxHlI5ze/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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h-umangst · 2 years
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she’s a 10 but she writes tasks in her bullet journal that she’s already finished so she has the satisfaction of crossing it out
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h-umangst · 2 years
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you can’t control whether you’re the smartest person in the room, but you can be the one that cares the most. engagement, grit, and drive is what it comes down to in the end. so go ahead, prove them wrong.
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h-umangst · 2 years
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Wake me up when Halloween drops at Target
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h-umangst · 2 years
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the feminine urge to pursue the divine in the woods
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h-umangst · 2 years
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E quindi ci siamo, sono 30. Ironia della sorte, l’altra notte (ed è il caso di sottolinearlo, notte... perchè avrò anche trent’anni ma ancora rimango sveglia fino alle 2 per finire un bel libro) ho finito un libro che somiglia moltissimo al mio libro preferito, Dio di illusioni. Sto parlando di La somiglianza di Tana French, che come dice @sbarbine_che_leggono è una #bimbadiDonnaTartt fin nel midollo. C’è una frase, nell’incipit di Dio di illusioni, che recita: “suppongo che ad un certo punto, nella mia vita, avrei potuto narrare un gran numero di storie, ma ora non ve ne sono altre. Questa è l’unica storia che riuscirò mai a raccontare”. Quando un evento, drammatico, forte, potente, cambia la direzione della vita tanto da imprimerle una traccia indelebile, un sentiero che non puoi non seguire. E poi c’è La somiglianza: quante vite può vivere una persona? Come si scappa dalla propria vita, come ci si ritorna? “Tesi la mano a Sam e vidi la sua espressione e, mentre allungava la sua mano per infilarmi l'anello al dito, mi resi conto che questa volta nel mio intimo non c'era un terrore improvviso e lacerante, nessun urlo selvaggio davanti all'irrevocabilità delle scelte. Non ero per niente spaventata. Mi sentivo soltanto sicura.” C’è stato un lungo periodo della mia vita (la chiamano adolescenza, ma a volte è qualcosa di più) in cui ero ossessionata da chi potevo essere, dalle strade possibili. Volevo essere tutto, tutte le Giulie possibili. C’erano aspetti di me che male si conciliavano gli uni con gli altri e questa dissonanza mi mandava ai pazzi; sentivo il peso di questa perdita, di tutte le me lasciate indietro. Oggi sono sicura, non c’è più nessuna dissonanza. Non dirò cose banali e melense come “il viaggio lo crei tu ad ogni passo!”, perchè non è tanto una questione di che sentiero prendi, è questione di che pelle ti metti addosso per affrontarlo. Come uno sciamano, che indossa la pelle del lupo o dell’orso: sei confortevole lì? È la pelle con cui puoi affrontare quello che vuoi e quello che la vita ti scaglia contro? È la più grande scoperta che questi trent’anni mi hanno portato: essere sicura nella mia pelle, con tutti i sassolini delle scelte possibili. https://www.instagram.com/p/Cb15nHOItMv/?utm_medium=tumblr
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h-umangst · 2 years
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Quando ho sentito per la prima volta la frase “esiste solo il qui ed ora”, che è l’esperienza che si fa nella meditazione (ma anche in un sacco di altre cose eh), ho pensato volesse dire “esiste solo il presente, è l’unica dimensione su cui puoi agire”. Ora credo invece che significhi smettere di provare a cucire insieme tutte le cose che sono successe nel passato e tutte le persone che siamo state in un unica direzione razionale, che collega passato presente e futuro, passando attraverso il punto in cui siamo ora. Cerchiamo di dare una direzione, un senso, una traiettoria, interpretiamo i fatti come causa ed effetto. Abbiamo questi punti sconsclusionati che sono la nostra vita e a posteriori cerchiamo di tracciare un percorso che ci restituisca un senso, cerchiamo di unire i puntini anche per il futuro, per continuare a seguire un percorso. Alla fine la psicologia (e la psicoterapia) fa questo: offre una spiegazione razionale della mia vita, del perchè è successo questo e quello. La meditazione mi suggerisce un’altra spiegazione: non ci deve essere per forza un senso. Stai camminando anche se non c’è una direzione ed esiste solo il passo che stai facendo in questo momento. È stranamente liberatorio e confortante. https://www.instagram.com/p/CaRcKOWobAC/?utm_medium=tumblr
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h-umangst · 2 years
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Questa è una condivisione molto personale, e allo stesso tempo un grandissimo successo. Il calendario che vedete in foto (non è adorabile, tra l'altro?) mi aiuta a segnare i giorni in cui prendo o non prendo antidolorifici per gestire l'emicrania cronica. Ogni riga è un mese. Pallino arancione = antidolorifico, pallino blu = niente. Se i giorni arancioni vi sembrano tanti, bhe, facendo un rapido conto a novembre e dicembre ho preso circa 50 antidolorifici... Al mese. Oggi è il 16 febbraio e ho assunto solo 4 antidolorifici. Sono anni che non riuscivo ad arrivare a questo punto e... Mi sono commossa. È meno della metà della soglia di allerta. Oggi sono orgogliosa di me e grata per tutto l'amore che ho intorno che mi ha permesso di arrivare lì. #dolorecronico #emicraniacronica #emicrania #dolorepersistente https://www.instagram.com/p/CaCBEqbItGW/?utm_medium=tumblr
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h-umangst · 2 years
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Yule, il solstizio d'inverno
Sometimes when you hit a wall, the wall is there so you can lean upon it and rest
Se c’è una specie di costante nella mia pratica spirituale, che tutto è fuorché costante, è che l’autunno inoltrato e l’inverno mi richiamano sempre ad un qualche tipo di introspezione e riflessione, al bisogno di ritornare a “praticare”, che poi è un modo per mettere in ordine i pensieri.
Yule, o il Solstizio d’Inverno, mi ha sempre affascinata e respinta. Quest’anno ho deciso di provare a capirci qualcosa. In effetti il solstizio è un po’ contraddittorio in sè, quindi forse no surprise se mi confondeva: è il giorno più buio dell’anno, ma precede anche immediatamente il momento in cui le ore di luce tornano a crescere. Rifuggendo quindi dal semplice sentimentalismo da baci Perugina o da film di Hollywood (”l’ora più buia precede sempre l’albah”), che messaggio ci porta Yule?
il lasciar andare: il rilascio forse è la prima fase di questo periodo dell’anno. Stiamo parlando di feste contadine in società agropastorali: l’inverno è il momento in cui la natura si ritira al minimo, si spoglia, si rimpicciolisce, le provviste sono già state messe al sicuro e devono bastare per tutto l’inverno, gli animali sono nelle stalle, fa freddo, le notti sono infinite. Lasciar andare e tenere con sè solo l’essenziale: non sono una fan di questo tipo di consigli, ma sì, in effetti un po’ di decluttering anche fisico qui ci sta. Poi, lasciar andare le emozioni trattenute troppo a lungo, i pensieri che non servono più, i pezzi di identità che ci intralciano nel sopportare l’inverno. Per me è sempre stato un processo doloroso: ma come, pensavo di essere così, e invece devo lasciare andare questo pezzo di me e scoprire che sono cosà? Che storia è questa? Eppure. Eppure serve.
la quiete e il sacro riposo: è quel momento in cui tutto si riduce al minimo, per affrontare un periodo di riposo forzato, di letargo. Ti scavi una tana nella terra e stai lì, a contatto con i tuoi pensieri più profondi, con le emozioni che non sapevi di avere e che non hai osservato durante il resto dell’anno. Da introversa gioisco dei momenti di introspezione, ma capisco che sia un processo scomodo. La tana può essere confortevole oppure si può scalpitare per uscire, per me di solito è confortevole, datemi una poltrona e tre ore per pensare solo a me stessa e sarò felice. Il riposo è collegato anche ad un altro tema, che ringrazio tantissimo Celeste Valenti per avere tirato fuori: quello dell’esaurire. Ora, di esaurire possiamo parlare in due modi: in un senso, significa svuotare, consumare completamente, come la candela che ha bruciato tutta la cera e il bicchiere di vino svuotato fino all’ultima goccia. L’esaurire in questo senso è lasciar completare un processo, è usare tutto quello che c’è, non avere fretta, portare a compimento, godersi la pace e la compiutezza delle cose che sono finite (pasti, candele, sentimenti, e così via). Nell’altro senso, ci diciamo l’un l’altro che siamo “esauriti”: abbiamo raggiunto il fondo, sì, ma troppo presto. Abbiamo finito le scorte per l’inverno, siamo in burnout, è appena dicembre e la dispensa è vuota! Panico. Yule lancia un messaggio fortissimo alle persone che sono in questa condizione (e quest’anno mi ci metto anche io): il riposo è sacro, è la terra lasciata incolta in modo che possa tornare a produrre... più in là. Stare in questo tipo di esaurimento può sembrare innaturale, forzato, sbagliato nella società della prestazione, pensiamo di dover recuperare le energie subito, che il riposo serva solo in funzione della produttività che dobbiamo recuperare a tutti i costi.
la luce: la luce è uno degli aspetti che più mi lasciava perplessa di Yule: se è una festa dove celebro il buio, come mai accendo le luci? Ora ho capito che si tratta di luci molto diverse da quelle di altre festività: sono luci domestiche. Sono candele, caminetti. Niente falò fuori, fuori c’è il gelo e la notte lunghissima. In un certo senso sono luci più artificiali, fatte dall’uomo: cera versata in contenitori e dotata di stoppino, tronchi appositamente tagliati per entrare nei caminetti. Credo di essere pronta a godermi entrambi gli aspetti: la lunga notte e le piccole luci.
il nuovo: il nuovo di Yule è una promessa, un desiderio, ma non si concretizza ora. È l’elenco di buoni propositi per l’anno nuovo, è quello che sussurriamo piano per farlo avverare. È un nuovo che va invitato ad entrare piano nelle nostre vite, ma per il momento rimane sullo sfondo.
Rituali
come celebrare il solstizio d’inverno quindi? Io scalpito quando si tratta di rituali perchè rifuggo tutto ciò che è codificato e fisso, quindi lascio qui solo una lista di spunti:
meditare accendendo una piccola candela e concludere quando la cera si esaurisce. Ci sono anche meditazioni a tema, tipo questa.
le piante del momento sono le sempreverdi: quercia, agrifoglio, vischio, tasso, pino, abete, edera etc.
creare un Pomo d'ambra, o Pomander, cioè infilzare un’arancia con i chiodi di garofano per profumare casa. Non a caso sono due elementi naturali, ma a lunga conservazione, che vengono qui manipolati dall’uomo (wink wink).
un bagno con del sale, o uno scrub, o un pediluvio.
scrivere i propri desideri su un biglietto e...
invitare anche i propri amici e famigliari a farlo, legarli tutti ad un piccolo tronco e poi lasciarlo bruciare.
usare miele, confetture, e altre conserve dei mesi estivi. Ridurre un po’ all’osso la dispensa.
rinunciare all’ennesima e caotica cena di Natale di cui non ti frega nulla
Connessioni
Yoga: praticare la respirazione Ujjayi, che scalda da dentro. La posizione della candela. La posizione del cadavere.
Divinità: Dioniso, Odino. Cerco altri spunti (India, anyone?)
Tarocchi: la Papessa, la Morte, la Stella, la Luna, il 3 di Coppe.
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h-umangst · 2 years
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h-umangst · 2 years
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I like digging holes and hiding things inside them When I grow old, I hope I won't forget to find them 'Cause I've got memories and travel like gypsies in the night
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h-umangst · 3 years
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a gentle encounter
instagram | twitter | shop | commission info
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h-umangst · 4 years
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Skull Wearing a Wreath of Flowers (c.1874) by Thomas Satterwhite Noble
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h-umangst · 4 years
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THE SECRET HISTORY: SCENE 1/?
the idea of living there, of not having to go back ever again to asphalt and shopping malls and modular furniture; of living there with charles and camilla and henry and francis and maybe even bunny; of no one marrying or going home or getting a job in a town a thousand miles away or doing any of the traitorous things friends do after college; of everything remaining exactly as it was, that instant—the idea was so truly heavenly that i’m not sure i thought, even then, it could ever really happen, but i like to believe i did.
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h-umangst · 4 years
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I made this long-ish comic about my favorite urban legend. I remember hearing this story on camping trips as a kid and it always stuck with me.
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h-umangst · 4 years
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