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florifer-ego · 5 months
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cerco riparo in bagno per avere un minimo di spazio e tempo e mi dilanio penso stavolta sia finita davvero non è una delle nostre solite finte stavolta lo sento nello stomaco che qualcosa non va che tu dall'altra parte non mi pensi più che non hai più esigenza di me che non ci sono più per te e chissà se c'è qualcun altro mi chiedo e la mia testa percorrere sempre lo stesso circuito da mattina a sera persino nei sogni non riesco a capire non mi dici con chiarezza e per favore non mi dire niente lasciami in questo terribile limbo perché io non voglio davvero che finisca tutto non sono pronta a rimodellare tutto il mio mondo non voglio come sono patetica ora mentre mi mordo le mani per non scriverti e dirti che mi manchi che manchi al mio corpo ad ogni millimetro di me che mi giri in testa di continuo che senza te sono in apnea che tutto mi sembra fuori posto adesso prego che questa sia solo una delle nostre tante farse che poi alla fine ritorniamo e che quando le pareti del nostro mondo si incollano di nuovo tutto ricomincerà a girare nel verso giusto ti prego ti prego
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florifer-ego · 5 months
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silenzio stampa ma non riesco a smettere di pensarti non riesco a smettere di sognarti riesco perfino ad annusarti da qui a 1500 km di distanza penso a te che mi dici che sono rotta sì lo sono raccogli i miei cocci ti prego resta nei miei sogni ad occhi chiusi o aperti resta nella mia idea di futuro in qualsiasi forma ma resta mi sento inconsolabile e troppo vecchia per sentirmi inconsolabile a causa di qualcuno ma eccomi qui ci risiamo avevo sperato davvero che non sarebbe più successo che saresti stato tu ma ma ma
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florifer-ego · 5 months
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ho ventisette anni 4 euro sulla carta di credito e 50 centesimi nel portafoglio ho preso una storta l'altro giorno e ora ho la caviglia gonfia e non riesco a camminare quindi non posso nemmeno andare al supermercato per comprare un pacco di pasta a casa ho solo un barattolo di lenticchie scadute il mese scorso e me le farò andare bene ho ancora del vino però quello sempre purtroppo piango seduta sul tappeto del bagno mi sento miserabile sola solissima l'ultimo essere rimasto sulla faccia della terra non ricordo l'ultimo bacio o abbraccio che ho ricevuto e sì ho un fidanzato viviamo insieme e nell'ultima settimana ci saremo scambiati sì e no cinque parole ci vediamo di sfuggita all'una di notte alle due alle tre siamo ubriachi strafatti dormiamo di giorno non dormiamo dormiamo troppo voglio uscire da questa miseria ma non so come non vedo più vie d'uscita so solo che voglio andare a casa adesso vorrei poter poggiare la testa sulle gambe di mia madre e godere di quella pace per un po' senza preoccupazioni senza pensare alle bollette al lavoro ai treni da cercare di non perdere ma sono stata stupida abbastanza da chiedere le ferie all'ultimo minuto ed era ormai troppo tardi e quindi ora sono intrappolata qui miserabile senza patria senza lingua senza amore senza soldi senza senza senza tra poco andrò a rifugiarmi nell'ennesimo bicchiere sprecando così un'altra giornata un'altra occasione di rimanere lucida e di provare a ritrovarmi a ritrovare un senso
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florifer-ego · 8 months
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-Angela Carter
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florifer-ego · 8 months
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le mie ultime ore da ventiseienne: mi sveglio mi lavo i denti ma quel retrogusto di alcol non va via ieri ho bevuto due drink anzi tre o forse quattro tra amici vecchi e amici presunti sono andata a dormire intorno alle tre dal divano ti ho scritto una cosa che probabilmente non leggerai mai ho messo su una canzone random e sentivo già il panico arrivare e la morte e il buio e chissà domani ma in qualche modo sono riuscita a chiudere gli occhi e mettere via tutto ho sognato m. quindi mi sveglio mi lavo i denti ma chissà che fine ha fatto il mio asciugamano quindi non mi resta che usare la carta igienica ahimè mi vesto in fretta e in furia annuso i vestiti e scelgo una felpa nera giacca di jeans pantaloni di cotone nero bicchiere d'acqua faccio per accendere una sigaretta ma guardo l'orologio e tra quattordici minuti ho il treno corro arrivo in treno c'è posto di fronte ad una signora metto in piedi due parole in tedesco per chiederle se il posto è libero e mi siedo ora sono qui stessa canzone di ieri notte e sto tornando da te in quella che ormai negli ultimi sei mesi è stata mia dimora fissa non vedo l'ora di aprire la porta e ritrovare il tuo il nostro odore Kelly che mi scodinzola intorno felice percepisco già la sensazione di averla tra le braccia il suo odore toccarle la fronte piano mi manca terribilmente e non sono neppure ventiquattr'ore da quando ci siamo lasciate tu sei a lavoro allora farò qualche lavatrice una doccia perché non importa quanto ci si possa lavare altrove ma la doccia a casa ha un altro sapore farò una passeggiata andrò al supermercato a sbirciare tra le corsie per cercare di capire cosa voglio per pranzo accenderò il pc illudendomi di poter studiare ma poi passerò a leggere poi a guardare un film poi ad ascoltare un podcast poi poi in un loop infinito che ormai conosco bene chiamerò mia madre le dirò tutto dei vestiti che voglio cosa di nuovo ho imparato ieri che la vita è scomoda e lei mio angelo non batterà ciglio e raccoglierà tutte le informazioni poi ti aspetterò mi piace aspettarti aprirti la porta un bacio un sorriso che tento ancora di nascondere guardarti guardarti e guardarti tentando di nascondere anche quello oggi non vado a lavoro quindi abbiamo il pomeriggio per oziare insieme chissà aspettare la mezzanotte e dormire vicini mi sembra assurdo che tra quattro giorni parti tra dieci giorni parto io e per oltre un mese non ci vedremo non siamo mai stati così lontani in questi tre anni due mesi e diciannove giorni da quando ci conosciamo ci sono state solo poche notti in cui non abbiamo dormito l'uno di fianco all'altra pochi giorni in cui non ci siamo sfiorati neppure per un secondo a volte succede che presi dalla frenesia della quotidianità dagli orari diversi ci incrociamo solo per una manciata di minuti torni da lavoro e poi mi accompagni in stazione perché tocca a me andare a lavoro e ho paura non so bene di cosa esattamente ma ho paura mille paure e se decidessi di non tornare? e se io decidessi di non tornare? se dovessimo trovare un senso di casa effettivamente a casa nostra? due luoghi così lontani so che starò bene tutto sommato ma so anche che a fine giornata la mancanza di te di Kelly mi sfiancherà i dubbi e le parole che si perderanno tra i km e il fuso orario e poi mi chiedo come sarà tornare? probabilmente nulla cambierà non ho paura che sia la distanza o questo buco temporale a farci qualcosa a poterci deteriorare o spegnere lentamente perché credo in quello che abbiamo che è più di questo non ho nemmeno paura come prima di perderti ho lavorato tanto e a lungo e sono quasi serena anche all'idea di una fine di mettere un punto mi spaventa solo l'ignoto quello che verrà come verrà mi spaventa e rattrista solo l'idea di quello che seguirà quando e se dovessimo decidere che è tempo che le nostre strade si separino e che ognuno prenda la propria ho paura di sentire quel click e poi un boato e poi poi poi
sei stato quasi tutta la mia vita adulta tu forse non lo sai ma mi sei stato accanto mentre io assumevo finalmente una forma mia bella brutta sporca immacolata ma mia niente tabu niente peccato niente regole niente giudizi niente rimproveri niente umiliazioni tre anni che mi pesano sulla pelle come se fossero stati trenta intanto sono arrivata ho aperto la porta Kelly ora è di fianco a me mi guarda mi annusa ci coccoliamo la stessa canzone che va le prime lacrime della giornata sono già andate io finisco di scrivere ma è tempo di mettere su la prima lavatrice e via così mentre ti aspetto e il cuore si scalda già come ogni giorno all'idea di sentire il campanello e poi vederti sull'uscio a tra poco amore mio
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florifer-ego · 9 months
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millemila giorni ed io ancora scopro lati nuovi di te i tuoi occhi contornati di cielo il cielo che mi dai ogni giorno la cura per le cose per le personela cura per me sottile ma ferma le paure i dubbi mai pronunciati ad alta voce i sogni una casa una piccola fattoria l'ombra del cappello che il sole disegna sul tuo naso mentre guidi le mancanze mai espresse i calli nuovi sulle mani il futuro la macchina l'immondizia lo swiffer le vitamine l'alcol insieme fino alla fine della bottiglia fino alla fine della giornata sei il mio tetto amore mio da quando ti guardo dall'interno delle tue mura senza più alcun giudizio ma con calma e tacita attenzione ti riscopro e scopro mille nuovi lati e altrettanti ne vorrei scoprire ti amo te lo sussurro te lo scrivo te lo dico a fior di labbra non te lo dico ma te lo urlo col pensiero quando siamo vicini ti amo e ho paura ho paura a dirtelo troppo ho paura a dirtelo poco ho paura di non smettere mai e sono triste e sono euforica e sono millemila giorni ma tu ancora mi sei nuovo e grazie per le scoperte per l'opportunità di scoprirti per l'opportunità di darti e dirti che ti amo come fossi nel mio sangue e penso adesso tu ci sia davvero mi sembra banale e da liceale imbambolata mentre lo scrivo ma sei il mio sangue mi scorri sei tetto cielo sabbia cemento piume lettere carne materia e ancora cielo e ti prego non smettere non smettere mai io questa città ormai la detesto e tu lo sai ma forse non sai che la mia città sei tu io mi sforzo e ci provo ma come faccio come faccio a mettere un piede fuori e poi l'altro e andarmene andarmene da te che sei la mia occasione e io non voglio non voglio mettere alcun piede fuori ma solo immeggermi tutta anche la testa in apnea i piedi fuori li mettiamo insieme io ti raccolgo raccolgo le paure che non mi dici i timori ed i brividi nella tua linea di cielo io ti raccolgo e tu mi tieni su mi sembra un'equazione perfetta e lo sappiamo entrambi senza dirci nulla e quindi resto e a fine giornata sono consumata dalla fatica di restare a galla dai dubbi dai punti interrogativi però poi ti guardo e posso dirti che ti amo e basta così mi basta così
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florifer-ego · 11 months
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sapessi dove annego amor mio per te per colpa tua mi devasti e perciò io non me ne vado sei bello come il più bello dei dipinti ed io ti tengo nel palmo dei miei occhi nelle spine del mio costato duro e acerbo ti rinchiudo in una teca ci provo a tenerti tutto pelle deliri eccessi occhi mani piedi e non ti lascio andar via ti prego resta stai rimani non andare andare dove poi noi ci apparteniamo perciò resta a darmi tormenti e silenzi continui e costanti amore ammazzami dall'angolo più remoto del mio costato resta lì col coltello pronto io mi prendo il male e qualche sorriso sporadico ed una mano sulla coscia ed un'occhiata leggera e sottile perché tu non mi guardi non mi parli non mi fai esistere mi deprivi mentre io ti do
tutto tutta me tutto il mondo e l'amore e i ruscelli le Amazzonie il petrolio i treni le nuvole il cielo il pane il piacere la carne il sudore gli umori le lettere il sangue le lacrime il sale il pudore la leggerezza l'anima  e le spine quelle del mio costato
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florifer-ego · 1 year
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“Noi tutti non siamo solo terrestri. Lo si vede da come fa il nido la ghiandaia da come il ragno tesse il suo teorema da come tu sei triste e non sai perché. Noi tutti, noi forse ritornati, portiamo una mancanza e ogni voce ha dentro una voce sepolta, un lamentoso calco di suono che un po’ si duole anche quando canta. Te lo dico io che ascolto il tonfo della pigna e della ghianda la lezione del vento e il lamento della tua pena col suo respiro ammucchiato sul cuscino un canto incatenato che non esce. Ascoltare anche ciò che manca. L’intesa fra tutto ciò che tace.”
— Mariangela Gualtieri
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florifer-ego · 2 years
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Certe sere mi sento sfiorare da una specie di malinconia, una insensibilità triste. Allora mi sento inferiore, segno di una mediocrità con cui verifico il conformarsi della mia vita. Mi sento tagliato fuori del mondo dall'idea che mi faccio della sua bellezza. Non soffro; ma assaporo e penso il mio silenzio come l'espressione più appropriata del mio nulla interiore.
Joë Bousquet (1897-1950), da "Tradotto dal silenzio", 1941 - Trad. Adriano Marchetti
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florifer-ego · 2 years
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vorrei provare quello che ho provato con te esattamente con te voglio tutto di nuovo fresco e chiaro limpido come il cielo oggi che ho fissato a lungo inalando la malinconia di non poterlo condividere con te perché tu non lo avresti voluto condividere con me ed è questo che mi spezza e prostra il fatto che sia tu a non scegliermi più quando io invece ti scelgo ancora e ti sceglierei sempre come vorrei poter provare di nuovo tutto tutta la gioia la malinconia la sorpresa la speranza la rabbia che ci siamo dati quando tutto era reciproco quando eravamo ancora io e te sgangherati ma insieme mi guardo intorno guardo la mia stanza e penso a quante ne ha passate a quante sere queste mura ci hanno visto crollare davanti alla tv intrecciati stretti nel nostro piccolo letto piccolo tanto da farci stare incollati quando il mondo fuori era buio e sbiadito dentro io avevo la mia luce e la mia luce eri tu e il nostro mondo insieme ed è quel senso di casa che bramo giorno e notte quel senso placido di pace di pienezza nonostante le brutture del quotidiano nonostante tutto e tutti mi faccio solo del male a sperare che tutto questo possa tornare anche se so che non tornerà ed io soffrirò senza scampo senza sosta fin quando non sentirò più niente e il ricordo di te si farà sempre più rado ed io non voglio ti voglio tenere qui come ho sempre fatto dal primo giorno insieme sul divano mezzo rotto di quell'appartamento fatiscente la prima volta in cui ci siamo appartenuti ti voglio tenere lì mia fiamma mio delirio non andare via prego che qualcosa qualcuno in questo universo mi ascolti e mi aiuti a non perdere il senno in tutto questo amare sperare e soffrire nel tentativo di tenerti con me
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florifer-ego · 2 years
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Blythe Baird, from If My Body Could Speak; “Eat”
[Text ID: “I am trying to stop doing / things that don’t make any sense. Body, / forgive me. I am trying. I am trying. I am still trying.]
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florifer-ego · 2 years
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piango in treno e ho pianto tante volte per te ma senza te è diverso non voglio non voglio non voglio mi dai un tiepido bacio e ti volti senza guardarmi andare via e cosa ne è del futuro della casa col salotto vista garage dei nostri figli colla tua pelle color nocciola e miei capelli pazzi cosa ne è di me sola ancora una volta ma più di sempre senza la tua salda presa? vorrei scacciare il dolore ora all'istante ma tutte le soluzioni che mi vengono in mente mi porterebbero solo più lontano da te e da me quindi il dolore lo sento tutto e soffoco con la tua playlist nelle cuffie quelle pure tue mentre penso a mille modi per farti tornare da me
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florifer-ego · 2 years
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Antonia Pozzi
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florifer-ego · 2 years
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ti ho appena perso e già mi manca tutto di te sono ancora a casa tua sul tuo divano col tuo cane a mangiare il tuo cibo ma già mi manca l'aria all'idea di dover lasciare andare tutto di poter dimenticare il tuo odore il calore della tua pelle mi sento morire al pensiero di aver perso il privilegio di avere le piccole attenzioni che mi hai sempre dato in questi due anni due anni che mi sembrano due secoli e due minuti con te il tempo volava e perciò avevo sempre il terrore che gli anni ci sfuggissero dalle mani perché una vita sola da trascorrere insieme era troppo poco ne volevo mille un milione un milione di mattine e sere con te ti ho amato in maniera sempre nuova ed inaspettata ogni giorno e mi stupivo di come ti amassi così forte sempre anche quando per me eri tormento fuoco e ferite ti sento ancora così forte ovunque che mi è difficile immaginare di sradicarti perché io non voglio ma devo per rispetto a te che non vuoi più me ho provato ad implorarti ma non è servito e così come quattro anni fa resto con poche briciole in mano attaccata ad una fune che l'altro non tira più e perdo l'equilibrio e non importa quanto pianga e mi strazi la vita non mi ascolta ed io piango piango e le parole vanno in maniera confusa e sparsa così come le mie lacrime in questo bicchiere di rum sono miserabile mentre piango e spero e prego e invoco e sto qui ad aspettare che rincasi forse per l'ultima volta
(continuo a darti baci e so che non dovrei ma è un gesto così mio che non so farne a meno)
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florifer-ego · 2 years
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𝙹𝚞𝚗𝚎 𝟷𝟿, 𝟷𝟿𝟷𝟺 𝚃𝚑𝚎 𝙳𝚒𝚊𝚛𝚒𝚎𝚜 𝙾𝚏 𝙵𝚛𝚊𝚗𝚣 𝙺𝚊𝚏𝚔𝚊, 𝟷𝟿𝟷𝟺-𝟷𝟿𝟸𝟹
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florifer-ego · 2 years
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Sperimento la tregua: non rimugino, non programmo, mi basta il presente.
Yari Selvetella
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florifer-ego · 2 years
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È così che muoiono le infanzie, quando i ritorni non sono più possibili perché i ponti tagliati inclinano verso l’instancabile acqua le travi sconnesse nello spazio estraneo. Non c’è allora altro rimedio che quello del serpente: abbandonare la pelle nella quale non entriamo più, lasciarla a terra, tra i cespugli, e passare all’età successiva. La vita è breve, ma in essa entra più di quel che siamo in grado di vivere.
José Saramago
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