Tumgik
den-thoughts · 5 years
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Dermatologo
Dottoressa Burlando
Via Casaregis, Genova.
Ero già venuto in questo studio direi a Marzo. Ero fidanzato con Greta, lavoravo, studiavo e mi allenavo regolarmente. Andava tutto bene a tal punto che pensavo di aver raggiunto la mia stabilità. Ero innamorato perso e tutto era divino.
Sono indietro di un anno dall'università, non lavoro, non studio, non mi alleno e non ho una ragazza o comunque una che davvero mi piaccia come mi piaceva lei. Non mi sto lamentando, se le cose stanno così è solo perché le faccio andare cosi però in questo momento non sono in grado di farle andare diversamente. Non ne ho proprio ne la voglia né il carattere.
La dottoressa Burlando è una di quelle che piacciono a me. È preparatissima, non la fotti in nessun modo e poi..... Che donna. Avrà 40 anni, molto ben curata e molto posata. Una con due palle quadrate. Mi piace molto infatti è l'unico medico dove mia madre riesca a trascinarmi per due brufolini insulsi.
Questo post era per dire che tutto cambia, con la velocità della luce. È quasi spaventoso, non sono passati neanche tanti mesi e la mia vita è in un punto di minimo storico, è tutto negativo. Estate 2019. Mi ha cambiato la vita. Anzi, tutto il 2019 l'ha fatto. Iniziato alla grande, con Greta ma poi subito la prima botta bella secca: la morte di Nala, il mio cagnolone che mi manca da morire. Poi le varie litigate con Greta. Poi dopo aver fatto una fatica da bestie, ottenuto il brevetto da bagnino perdo il lavoro che avevo trovato. Così giù a cercare negli stabilimenti. Trovato un posto, sembrava tutto sistemato ma poi si è rivelato un pessimo stabilimento balneare, dove lavoravo come un dannato e non vedevo un soldo. Influenze, litigate con Greta, con i miei genitori. Avevo perso 9kg fra tutto. Ogni mattina alle 6 la sveglia, e giù rastrellate di pietre e carriolate di sabbia da spostare, ogni mattina, con Gemitaiz. Il mio umore era sempre uno schifo perché con quella che avrei voluto sposare andava tutto male. Tutto questo finché non sono impazzito e ho dato un taglio a tutto ciò che mi faceva vivere male così mi sono licenziato e ho lasciato Greta. Da quel momento in poi non ho fatto nulla di positivo. 
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den-thoughts · 5 years
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Cosa ci piace
Vi siete mai chiesti cosa vi piace in una persona?
Sono su Instagram e nella sezione esplora non posso far altro che sbavare sulle foto di tutte queste semi modelle dei poveri che mettono 13 foto al giorno tutte uguali. Eppure, ogni volta che apro una foto quella appena aperta raffigura una ragazza che mi piace un po' più della precedente. È sempre così. E quando non è così le metto un attimo a confronto. Ma come mai ce n'è sempre una che mi piace di più? E dico, nella realtà anche è così. Quando stavo con Greta, spesso e volentieri mi passavano davanti delle cose che non potevo far altro che ammirare. Le donne sono molto più belle degli uomini, è un dato di fatto. Siamo noi, quelli sensibili, perché guardandole anche se spesso vorremmo solo scoparle iniziamo a fantasticare, a notare i dettagli.... Eppure quando stavo con Greta, e vedevo ste cose pazzesche, continuavo a preferire lei. Nonostante queste fossero effettivamente incredibili. Ma mi piaceva di più sul lato estetico, senza includerci personalità o altre cose. Lei mi piaceva di più, esteticamente, nonostante esse fossero esagerate. Credo che sia solo una questione di osservazione. La guardavo tantissimo e da molto vicino. Talmente tanto che alla fine mi piacevano tutti dettagli che normalmente non avrei notato. Se formattassero la mia mente e mettessero Greta in fila con altre 17 ragazze tutte belle probabilmente non sarebbe al primo posto. Forse è per questo che nelle foto non ce n'è una che realmente mi piace. Non è reale. Non posso notare quello che noterei nella realtà quindi valuterei solo un "primo impatto". Strani i gusti. Sì sì.
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den-thoughts · 5 years
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Ancora click
Sono passati 3 anni direi. E’ stato davvero strano ritrovare ciò che avevo condiviso qua sopra. Oggi è il 26 settembre 2019 e rileggendo mi sono reso conto di quanto le cose cambino e di quanto certi pensieri fossero “fraintesi” oserei dire. Ho riletto tutto ciò che avevo scritto su Noemi e mi sono reso conto che pensavo di sapere cosa volesse dire amare ma non era affatto vero. Mi chiedo solo se io oggi sappia cosa significhi oppure no. . . 
Sono successe una marea di cose in questi 3 anni, davvero tante. Sono cambiato in un modo che non credevo possibile: sono passato dall’essere un’instancabile nerd/lavoratore vario ad essere bloccato in una sfera di vetro che pare essere infrangibile. Sto facendo l’università, ma non la sto facendo. Sto lavorando, ma non sto lavorando. Non riesco a trovare la mia direzione e non riesco a trovare la voglia di prenderne una. Rileggendo ciò che scrissi su questo blog mi rendo conto che invece di progredire sono regredito. La verità è che a 18 anni io ero come sono oggi i miei amici, e oggi io sono come loro quando avevano 18 anni. Mi sono perso tante cose per lavorare o perché volevo a tutti i costi arrivare da qualche parte e alla fine mi sono incastrato da solo. Ma questo non è rilevante perché so che sarò in grado di ristabilirmi e sarò meglio di prima e meglio di come sono ora. E’ solo questione di tempo, devo solo capire dove andare. 
Ho deciso che ricomincerò a scrivere qua sopra. E inizio proprio oggi, raccontando la serata di ieri sera. 
Compleanno di Martina Gemma. 
“Sei stato aggiunto al gruppo Compleanno Martina 25 Settembre”. Immediatamente pensai “ma perché cazzo sono stato aggiunto a questo gruppo?” ma con medesima immediatezza rispondetti “ci sono, ci vediamo la”. Con il senno di poi sono assolutamente contento di aver risposto in quel modo. Non conosco bene la suddetta ragazza (Martina Gemma). L’ho conosciuta qualche anno fa perché era con dei miei coetanei e non mi ha mai colpito, ne esteticamente ne tanto meno a livello di connessioni neurali. E’ una brava persona, ma di quelle che io non noterei, nemmeno se si trattasse di incontrarla che so, al cinema. E quindi ci ritrovammo ieri sera alle 18:30 io, il mio amico d’infanzia Nicolas e la uncommon Luisa Camozzi dall’hotel riviera per la partenza in direzione Bogliasco e più precisamente da Just Peruzzi, dove si sarebbe svolta la festa. Io arrivai puntuale all’appuntamento dal Riviera ma gli altri due arrivarono con un discreto ritardo. In ogni caso partimmo e ci dirigemmo verso il levante ligure. Non sapevo che aspettarmi sinceramente, accettai l’invito solo ed esclusivamente perché sento l’impellente bisogno di cambiare aria e di conoscere persone nuove. In ogni caso arrivammo a destinazione prima della festeggiata e ci mettemmo ad attenderla davanti al locale. Dopo pochi istanti il mio orecchio accorto udii un motore 4 tempi Piaggio avvicinarsi nella nostra direzione e mi girai: era una delle amiche di Martina. Una ragazza molto magra, semplice e con un viso pulito. Una di quelle che dopo i primi 20 secondi hai già capito tutto. Niente abiti firmati, dentatura perfetta e un portamento di una persona assolutamente insicura di se stessa ma, che per chi ha occhio, era evidente il fatto che lei sapesse di essere speciale. Semplicemente non ha bisogno di farlo vedere a tutti quanti e anche se probabilmente avrebbe molto da dire non disse nulla di rilevante. Si aggiunse a noi nell’attesa e attendemmo per altri 10 minuti circa. 
Arrivò Martina con sua sorella e una manciata di ragazze, tutte ben vestite e molto curate. Stimolò la mia mente, ovviamente e immediatamente, la più “sportiva” del gruppo: alta circa un metro e settanta, mora, senza parti del corpo in mostra se non il viso. Indossava dei collant velati 20 denari con una riga posteriore, una gonna di eco pelle, una maglia con dei fiori e una giacca di pelle nera. Notai subito la sua bellezza che rispetto alle altre presenti era sicuramente su un piano superiore ma comunque nulla di eccezionale. Le altre erano tutte ragazze assolutamente standard, senza arte ne parte. Quelle che in coda al Mcdonald’s hanno le Adidas superstar bianche con le tre righe blu. Forse eccetto Alice, la sorella di Martina.
Entrammo nel locale, sulla terrazza, e ci sedemmo al tavolo. Ovviamente io cercai di accaparrarmi il posto di fronte alla sportiva. Aveva qualcosa che mi intrigava molto e nonostante la prima ragazza, quella magra e semplice che mi aveva colpito molto, la sportiva le fece scomparire tutte dal paniere. Era rimasta solo lei. Perché? 
Bene, iniziammo a bere qualcosina e scambiando qualche parola scoprii che il suo nome è Jessica Stalfieri, è laureata come assistente sociale, ha 24 anni e fa la cantante. La conoscevo di fama, un mio ex amico sosteneva di esserci andato a letto ma vedendola mi sorse qualche dubbio. In ogni caso continuammo a chiacchierare fin quando non capii perché mi aveva attirato così tanto. Era di quelle che piacciono a me. Sguardo dritto, sicura di se stessa, persona seria e persona capace di farti volare e di farti impazzire. Le conosco quelle così. Quelle così, se hai la fortuna di farle innamorare, sono le migliori. E questo perché essendo così spigliata, senza ombra di dubbio molto sveglia e intelligente sa bene che, semplicemente respirando in un certo modo, può far impazzire tutti gli uomini che ha davanti. In questo modo ha l’opportunità di scegliersi con attenzione il suo cavaliere. Li ha tutti in pugno, o comunque può averli e quindi fa le sue mosse in attesa che qualcuno sappia smuoverla. In una qualche misura, era fottutamente identica a Greta ma con una differenza: Jessica non ha bisogno delle attenzioni di nessuno, sa di essere bella, sa di essere simpatica, sa di essere intelligente e quindi si pone al centro dell’attenzione ma lo fa con maturità e non muovendo il culo o mettendo in mostra le tette. La definirei una donna con classe. Sono quelle che se diventi il suo uomo, lo sei diventato perché vuol dire che ai suoi occhi hai qualcosa in più rispetto alla massa, perché è chiaro, lei la massa la mangia a colazione. Si pose da subito in una posizione rialzata, ma davvero in alto rispetto a me. Questo perché come sempre io ho il mio basso profilo, con il mio firewall che non lascia passare niente. Non sapevo se fosse davvero più in alto di me o se semplicemente ci si fosse messa perché è abituata a fare così ed ha sempre funzionato. Detto questo, continuammo a chiacchierare e io cercai di analizzarla attentamente per capire se effettivamente fosse così avanti o se fosse solo apparenza, la stessa apparenza che Manny esercitò su di lei per tutta la festa. Tutt’ora non lo so, l’ho Googlata e le sue canzoni non mi hanno detto nulla a riguardo. Ci lanciammo qualche occhiata, parlammo di musica e la festa era già bella che terminata. Le altre persone non le calcolai quasi, inclusa la festeggiata la quale invece era così contenta di vedermi. Facemmo uno di quei giochi tipo obbligo o verità e mi fece qualche domanda alla quale risposi con naturalezza e sicurezza facendole capire che nonostante io sia forse “timido” so di che pasta sono fatto. Mi chiese anche “qual è il tuo approccio tipico?” come se le interessasse saperlo per capire se ci stavo provando oppure no. 
Finita la festa ci alzammo, scattai qualche fotografia al gruppo sfruttando la night mode del mio OnePlus 7 pro, e dopo aver pagato il conto (12€ a testa) ci salutammo e tutti quanti tornammo nelle rispettive località. Non pensai nemmeno un secondo ad un futuro con una tipa del genere. E’ più grande di me, frequenta ambienti e persone sicuramente più grandi e probabilmente anche più in gamba di me e esteticamente non l’ho attratta neanche per sbaglio. Sono solo sicuro di una cosa, se ci passassi una settimana insieme diventerebbe di sicuro la mia donna. 
Mi sono dimenticato di raccontare di come Manny abbia avuto un battibecco con la cameriera perché volendo fare lo sborone chiese se fosse disponibile un dom perignon e la cameriera rispose qualcosa tipo “guarda che costa eh” e lui impazzii perché secondo lui la cameriera non doveva preoccuparsi del suo conto in banca ecc ecc ecc.. scene da farsi sicuramente due risate.. scene che mi fanno ridere.. scene banali.. Alla fine ha speso 85€+12€ perché siccome il Dompe non era disponibile si è fatto portare un altro champagne a brettio. Questo è quanto. 
Conclusioni: Jessica Stalfieri mi ha colpito, così come la prima ragazza. Luisa è simpatica. Ho speso circa 25 euro, ho passato una serata piacevole e ho visto un posto nuovo. Soddisfatto.  
#u
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den-thoughts · 7 years
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Barcellona 2016 “piccole dosi”
Ore 10:23
Mercoledì 28 Dicembre
Flixbus NiceToBarcellona
Prima di cominciare a scrivere qualsiasi cosa voglio spiegare per quale motivo io sia a Nizza con mio padre. A farla molto breve a Settembre Mimmo mi aveva proposto il capodanno a Barcellona ma avevo clamorosamente rifiutato solo perchè nel gruppo c'erano Pesque, Chatter, Kobe e Mattia Guerrina. Non che io avessi qualcosa contro di loro ma non fanno parte del gruppo e mischiare gente a caso mi sembrava una stronzata. Così dissi di no. Ovviamente ad una settimana dal capodanno ero incazzato nero per non aver ancora programmato nulla. Al che decisi di informarmi sulla vacanza di Mimmo e con grande felicità scoprii che il gruppo si era ridotto a Memme,Fero,Kobe e Marco Sabiu. Decisi di cogliere la palla al balzo e cercai in qualche modo di infilarmi nella loro vacanza. A farla breve l'unico modo per passare il capodanno con i miei amici sarebbe stato quello di andare abusivo in stanza con loro perchè non c'erano più posti (una stanza da 4) e prenotare in concomitanza un ostello solo per me con l'idea di tenerlo come stanza di sicurezza in caso in albergo mi avessero beccato. A questo si aggiunge il fatto che sul pullman in partenza da Genova, pullman che hanno poi preso loro, non c'erano più posti disponibili, così insieme all'ostello avrei dovuto prenotato un pullman da Nizza sul quale sarei dovuto stare da solo per 13 ore. Chiusa la parentesi posso iniziare. Ovviamente ho prenotato sia ostello che pullman.
Per la prima volta forse in tutta la mia vita ho avuto una dimostrazione d'affetto da mio padre. Lui è il padre migliore del mondo mi ha sempre dato tutto, insegnato e trasmesso tutto ciò che lo riguarda e soprattutto non si è mai arreso e mi ha sempre guidato in qualsiasi ambito. Abbiamo anche fatto tantissime cose insieme nel corso della vita, ma non mi aveva mai guardato come sta mattina. Mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha abbracciato dandomi un bacio sulla guancia. È stato strano, lui è un tipo molto riservato e non è solito a queste cose. La mamma invece mi avrà baciato una cosa come 100 volte prima della mia partenza. Sono proprio opposti questi due. Ma gesti d'affetto o meno so quanto entrambi mi amino, ogni giorno me lo dimostrano in ogni modo e io spero solo di fare tanti soldi per poterli ripagare durante la loro vecchiaia con qualsiasi cosa. Sarò sempre presente, questa è una promessa che faccio a me stesso. Qualsiasi cosa succeda se mio padre o mia madre dovessero aver bisogno di me io correrei all'istante, proprio come fanno loro ogni giorno. Sono fortunato ad avere un rapporto simile con loro. Ormai mio padre è più un amico che un genitore. Salgo sul pullman dopo quest'anticipazione.
Sorry seems to be the hardest world – Blue
Mi sono seduto su questo scomodo sedile circa due ore fa e non ho fatto altro che guardare un inutile film intitolato “Sausage Party – La vita segreta di una salsiccia” che si è rivelato veramente commovente. Sono seduto nel posto con il tavolino, a parer mio il migliore. È situato in prossimità dell'uscita e del bagno quindi sono anche abbastanza comodo. Non pensavo che mi sarei ritrovato davanti una situazione di questo tipo: pochissimi giovani su questo pullman, parliamo giusto di un paio di ragazze della mia età; è presente una varietà di sfumature pazzesche, si va dal rosa pallido che colora il mio viso, al più scuro dei neri che colora i vari africani seduti dietro di me. Ho appena finito di scattare il caratteristico selfie con tizio che dorme. In questo preciso istante sto pensando a Memme, Fero, Kobe e Marco che si staranno sdraiando dalle risate sul loro flixbus. Cazzi miei dovevo prenotare prima.
Non ho interrogativi riguardo ai pullman, so tutto quello che devo sapere. Stiamo viaggiando a 96km/h e il panorama scorre lento fuori dal finestrino. Provo una sensazione piuttosto strana ma di sicuro non sono felice in questo momento. Preferirei avere Mimmo o Fero al mio fianco a dire stronzate. La ragazza alla mia sinistra è difficile da interpretare. Indossa un paio di superstar accompagnate da un paio di pantaloni neri e una semplicissima felpa antracite. Porta gli occhiali. Non è bella, ne tanto meno formosa. Sembra anche un po' untacchiosa. Non so cosa, non so perchè ma qualcosa di lei mi intriga. Penso sia su questo pullman diretto a Barcellona per motivi didattici. Si è portata dietro un sacco di quaderni e fogli che sfoglia da quando siamo partiti. Non ho molto da dire sul resto dei passeggeri se non che mi ricordano vagamente il mio ex compagno di scuola Geneesh Puthussery (indiani di merda). Non ho un termometro e non posso quindi verificare l'effettiva temperatura interna del pullman ma non fa per niente caldo. Ho i piedi gelati.
Mi sta piacendo questo viaggio, amo guardare fuori dal finestrino con le beats che suonano. Ma come cavolo ha fatto la Rowling ad inventarsi tutta quella storia fantastica solo guardando fuori dal finestrino del treno? Che donna. Mi è appena caduto l'occhio sul martelletto che serve per frangere il vetro in caso di emergenza e mi sono immediatamente ricordato Siciliano che lo sbatte sul banco come se non ci fosse un domani solo per risultare il più rumoroso in classe. Pochi istanti fa dopo aver atteso che il conducente pagasse il pedaggio ho intravisto un cartello con su scritto “Barcellona”. Fortunatamente non ho letto a quanto dista. Preferisco rimanere ignorante a questo proposito.
Questo gigante dell'asfalto prosegue la sua corsa a fianco a quella che penso sia una centrale nucleare per la produzione di energia elettrica. Ho dato una veloce rispolverata a quelle che sono le mie conoscenze in materia. Chissà se era una centrale a fusione o a fissione. La tipa di prima si è appena girata una sigaretta. Forse pensa di scendere. Povera illusa. Se penso che devo stare qui seduto ancora 7 ore provo una forte tentazione di bestemmiare ma mi trattengo. Ma la cosa che più mi affligge è la fame. In questo momento vorrei qui davanti a me una bella tazza di latte caldo con circa 2 o 3kg di nesquik e un pacco di galletti. Che stupido sono stato, non mi sono portato del cibo. Giulia Boero, amica di schifezze, fai apparire qualcosa nel mio zaino ti prego.
È veramente il massimo viaggiare con il Mac. Raging di Kygo rende il viaggio talmente piacevole che sto quasi sorridendo. Un tizio insulso ha appena scattato una foto al panorama con un'ignoranza tale da renderla indescrivibile. Come cazzo pensi di prendere una compatta in modalità automatica, tenerla tutta storta e pretendere una foto decente? È incredibile quanto le persone siano superficiali nei confronti di quella che è la vita di tutti i giorni. Come cazzo fate a collegarvi ad una rete wifi senza chiedervi il funzionamento, come fate a scattare 150 selfie al giorno senza sapere che cosa sia una fotografia digitale, come fate ad accendere la macchina senza sapere per qual motivo essa parta.. ma come fate?? Sarò strano io a questo punto.....
Siamo a Marsiglia..minchia che città di merda. Sto pensando a Noemi. Questa volta però è diverso, so di amarla, la vedo in mille cose ogni giorno ma non la vorrei qui. Dopo di me è andata dal primo che è capitato, e non sono depresso per questo. Sono solo deluso insomma non credevo che fosse così vuota e incapace. Sono contento invece che entrambi non abbiate coraggio di affrontarmi. Da una parte un falso che prima che ci lasciassimo mi veniva ad abbracciare manco fossi suo fratello e che ora dopo essersi preso la mia baby quando mi vede cambia strada e dall'altra parte una ragazzina che non sa cosa vuole dalla vita e non ha voluto farsi insegnare cosa voglia dire amare una persona. Come se chi ha ricevuto un regalo si accontentasse del pacchetto per paura di rimanere deluso. Svegliatevi la vita è una bisogna prendere delle facciate, fare esperienze e godersela non nascondersi dietro a noi stessi solo per paura di rimanerci male. Se penso a Lallo penso da una parte ad un vincitore perchè alla fine mi ha fottuto la donna, ma dall'altra parte vedo il capo dei falliti, un vigliacco, un perdente, un inetto e un'incapace. Vederlo cambiare strada dinanzi alla mia presenza mi riempie di gioia. Io so che c'è di più e non mi accontento.
Questo pullman è fermo. La tipa si è fumata la sigaretta precedentemente girata e quindi niente aveva ragione lei. Sono scesi tutti. Io rimango qua col cazzo che scendo. Se poi rimango a Marsiglia è un bel casino. Pensavo fosse diretto invece a quanto pare fa delle fermate. Un ispanico/rumeno è appena uscito dalla porta dal wc che ho di fronte e comincio a pensare ai miei bisogni impellenti. Nel frattempo entra Motumbo il negher della selva oscura. Attendo il mio turno come un bravo ragazzo. Vado in bagno circa 17 volte ma sono impossibilitato nel fare i miei bisogni quindi lascio perdere e mi siedo con le gambe incrociate. Nel frattempo guardo un paio di film per nulla piacevoli.
Ci siamo fermati. La gioia che provo in questo momento è immensa. Scappo dal pullman e corro in una pizzeria d'asporto che mi concede il privilegio di urinare all'interno dei loro locali. In questo istante sono felicissimo e decido di tornare sul pullman di corsa per evitare di rimanere chissà dove in Francia. In realtà so dove siamo, siamo a Montpellier ma se dovessi rimanere qua da solo senza pullman sarebbe un problema. Finalmente tranquillo riprendo il mio infinito viaggio ma questa volta sono sereno e me lo godo appieno con tanto di musica, film e panorami. Ovviamente scendendo ho perso il mio posto d'onore con tavolino e sono costretto a mettermi ad effetto ringo in mezzo a 2 ragazze asiatiche piuttosto mal messe e a 2 africani.
Ore 17:04
See you again – Wiz Khalifa
Il tramonto rende magico questo momento. Ho appena finito di guardare Iron man, uno dei miei film preferiti, e mi sto informando tramite il wifi del bus sul come comportarmi una volta sceso. L'idea è quella di recarmi subitissimo al mio ostello. Ma prima necessito di una cena che copra spuntino/pranzo/merenda che ho saltato. Chissà cosa fanno gli altri, non li ho praticamente sentiti. Quando sono in queste situazioni amo la solitudine. Dunque dicevamo, una volta raggiunto l'ostello mi sistemo... magari mi faccio una bella doccia...sempre che il mio ostello ne sia provvisto..... Sorvoliamo. È importantissimo l'affitto di un mezzo di trasporto perchè voglio cominciare a girare per barcellona per cercare l'albergo degli altri e qualche social. Che bellezza, la batteria del mac è bella carica come quella del P9 Lite. Certo che questo pullman è davvero formidabile, l'idea di dotarlo di un inverter per distribuire i 220V ai passeggeri è geniale. Beh su viaggi così lunghi sarebbe un affronto non metterlo effettivamente. Sta di fatto che sul pullman per la Croazia non mi ricordo di aver visto prese di corrente. Ci siamo appena fermati in un'area di servizio ma mi accorgo subito che non è una sosta di piacere. Scorgo fuori dal finestrino un cartello il quale mi fa pensare ad una sosta utile allo svuotamento del serbatoio del WC. Infatti il pullman rimane acceso. Scaricato il cesso avverto la misera accelerazione di questo bestione e do un'occhiata alla plancia dei comandi. Rimango un po' di stucco quando vedo che come navigatore usano un Samsung Galaxy S4, insomma di solito mezzi del genere montano dei navigatori con i controcazzi. Mi guardo intorno per dare un'occhiata ai viaggiatori come me: alla mia sinistra una coppia ben bilanciata direi entrambi sui 27 anni; dietro di loro vi è l'unica bella ragazza del pullman. Nulla di eccezionale ma fa piacere e per di più ha una chiappa niente male. Ci siamo appena scambiati un'occhiata ma sembra incazzata poverina. Finalmente sento un profumo da donna e anche se non riesco a capire da dove arrivi questa fragranza do una bella sniffata. Le donne con gli occhiali, un buon profumo e dei bei capelli lunghi sono già al 50% del lavoro. Questo viaggio è piuttosto interminabile.
Sono le 19. Sono appena sceso dal Flixbus e le mie ginocchia sono rigide come due tavole di legno. Compro subito una brioche al terminal dei bus e poi imposto su HERE la via dell'ostello e rimango sorpreso dalla vicinanza di esso da dove mi trovo. Dice che ci vorranno circa 10 minuti ma io mi avvio un po' incerto. Arrivo nella piazza dell'arco di Trionfo e rimango un po' deluso, lo immaginavo più imponente. La mia mente l'ha involontariamente associato al suo cugino parigino ma non ha proprio nulla a che vedere. Noto però la differenza costruttiva. Purtroppo le mie conoscenze in fatto di storia dell'arte sono inesistenti e non so descrivere lo stile con il quale è stato costruito. Barcellona da questi 30 metri che ho percorso non mi piace. Vedo un mini market indiano ma non mi fermo ancora nonostante la fame e corro alla ricerca del 360 Hostel Barcelona.
Sembra uno scherzo. È a fianco dell'nh hotel, un albergo piùttosto lussuoso. Giungo sulla soglia dell'ingresso dell'ostello e fino qua tutto bene. L'insegna non cade a pezzi e la struttura sembra modesta. La porta è chiusa e come un mongoloide cerco di capire come fare quando alla mia destra c'è un bellissimo citofono che si prende gioco di me. Suono e la porta si apre automaticamente. L'atmosfera è strana, le poche persone che vedo sembrano a casa, in tuta e pantofole che girano per la sala comune. Mi siedo alla scrivania della hole e mi accoglie una ragazza sui 23 anni un po' bruttina. Balbetto qualcosa in inglese e sul suo viso si mostra un'espressione interrogativa. Sono un po' a disagio e allora tiro fuori dei fogli a caso. Poi all'improvviso una manna dal cielo. “Sei Italiano?” ed io subito rispondo SI sperando che parli la mia lingua. Aspettative rispettate, parla correttamente Italiano. Cominciamo la procedura per il check in e mi chiede 5€ per la cauzione della chiave che le do subito. Mi viene assegnata la stanza 6/letto 1. Mi chiede come desidero pagare ma la informo che in realtà ho già pagato. In questo preciso istante mi rendo conto della scarsa organizzazione. Con riluttanza mi faccio accompagnare alla stanza. Per raggiungerla saliamo una rampa di scale che ci porta al secondo piano composto da quasi tutte le camere e una zona PC. Leggo stanza 6 e comincio a preoccuparmi. Varcata la soglia va tutto bene. I letti sembrano quelli dell'ospedale, il pavimento ha l'aria di essere congelato ma a me non frega nulla insomma sono di Mioglia, i miei antenati dormivano nelle stalle. In stanza non sono solo a quanto pare. Ci sono 3 letti a castello che formano ovviamente un totale di 6 posti letto. Io sono sul letto di sopra e sotto di me c'è una ragazza che legge un libro con il titolo in Inglese. Niente male, insomma è carina... ci presentiamo e mi metto sul mio letto a controllare le notifiche. Purtroppo non ho capito il nome della ragazza quindi le assegnerò automaticamente il nome Catia. Catia indossa una maglietta bianca da stare in casa e dei pantaloncini blu. All'improvviso entra un tizio sui 30 anni, scheletrico e un po' storto che accenna un saluto in Inglese. Sono molto spiazzato, non so cosa fare è una situazione veramente losca. L'illuminazione della stanza è pari a zero quindi decido di scendere dal letto e di sedermi sull'unico mobile basso che c'è in camera. Mi siedo e controllo ancora il telefono per qualche minuto sperando di programmare qualcosa per le prossime 4 ore in solitaria. Metto lo zaino con il Mac e tutti gli oggetti di valore nell'armadietto con la chiave, lascio la valigia in mezzo alle palle ed esco. Avvio il navigatore e comincio a girarmi per bene la city. La mia meta per il momento è la Rambla. Per raggiungere la Rambla da dove sono io ci vuole un po' a piedi quindi malgrado la stanchezza mi armo di pazienza e comincio a camminare. È totalmente diversa da Parigi e per adesso non mi piace per niente. È tutto scuro, le luci soffuse danno alla notte un aspetto del tutto ghetto yo yo madafaka. Dopo 15-20 minuti arrivo sulla Rambla da una piccola traversa e non rimango per niente colpito. Il ricordo degli Champs-Elysees è troppo fresco. La percorro tutta fino ad arrivare in fondo direzione sud per poi ripercorrerla tutta in direzione nord. Rimango del mio parere e la città proprio non mi piace anche se ho visto ben poco. Ricorda Genova a tratti, molto incasinata, piena di visi bislacchi e situazioni da periferia pur essendo in centro. Cammino ancora e percorro alcune delle piazze principali e vie parallele alla Rambla. Deluso compro un pacchetto di Pringles e corro in Hostel.
Sono molto deluso dalla città, sono molto deluso dalla situazione e vorrei tornare a casa perchè mi sono reso conto di quanto sia distante questo ostello dall'albergo degli altri e in caso dovessero beccarmi a fare il rom in camera con loro vederci, far combaciare gli orari e tutto quanto diventerebbe un vero problema. Mi sono portato il libro di Alessandro D'Avenia ma non penso che avrò tempo per leggerlo. Afflitto dalla mia situazione deprimente, chiuso in questa camera angusta con questa gente sconosciuta decido di affogare i miei dispiaceri nella doccia. Mi preparo e vado nella stanza dei bagni/docce ovviamente condivisi. Le docce si presentano malissimo: ogni doccia è come se fosse un bagno pubblico quindi c'è una porta con la serratura e davanti la doccia vera e propria; è minuscola, con le porte rotte, con le giunzioni di silicone tutte marce e dalla doccetta è andata via tutta la cromatura. Anche il pavimento è logoro.
L'acqua con sorpresa è calda e risulta comunque una doccia piacevole. Uscito dalla doccia indosso l'accappatoio e prendo in mano il telefono. Mando qualche foto a Chiara,Bino e Lisa su un vecchio gruppo che Bino aveva rispolverato pochi minuti prima della doccia. Tutti quanti mi danno del pazzo per aver fatto una cosa simile, a quanto pare nessuno di loro sarebbe mai partito da solo. Io l'ho fatto un po' perchè lo sentivo e un po' perchè sentendo i racconti di mio padre loro erano molto più alla brutto dio di noi e quindi io volevo provare quest'ebrezza. Mi asciugo un po' “come viene” e in mancanza del phone strofino quei pochi capelli che ho in testa nell'accappatoio e mi asciugo abbastanza velocemente.
Ore 23:45
Mi appropinquo ad uscire. Finalmente sono arrivati anche gli altri con il loro pullman e non vedo l'ora di vederli dopo tutta questa solitudine spagnola. Mi reco di corsa alla stazione dei bus e attendo pochi minuti prima del loro arrivo. Ho appena preso una bibita alla frutta da una macchinetta automatica ed è veramente buona, molto meglio dei nostri succhetti. Sono stati quasi gli ultimi ad uscire dal pullman e come mi hanno visto mi hanno abbracciato tutti e finalmente mi sento felice. L'amicizia alla fine è meglio di qualsiasi altro rapporto. Con Memme e Fero ho stretto un legame della madonna ultimamente. Mi trovo benissimo con loro due. Dopo pochi istanti mi sono reso conto che il loro unico desiderio è quello di andare nel coffee all'istante e niente è anche il mio. Quindi loro con ancora tutti i bagagli decidono di correre all'Arabica, un social club che avevano già visitato qualche anno prima in gita scolastica. Arriviamo all'arabica dopo poco e facciamo subito la registrazione dal costo di 20€. Finita la registrazione spalanco la porta ed entro. Non so spiegare che tipo di emozione io stia provando ma è incredibile. Sono felicissimo. Rimango a bocca aperta dalla situazione che c'è in questo posto. La cappa è devastante, solo stando qua dentro si può capire. Saliamo al piano superiore a prendere la prima erba naturale spagnola. Scegliamo dal menù e prendiamo la Lemon haze e altri 4 tipi di erba. È incredibile la quantità di erba che possiedono qua dentro. Alla ragazza del bar sono caduti alcuni cimotti per terra e dopo averla avvisata mi sono sentito dire “non ti preoccupare tanto non manca”. Dopo questa affermazione mi ha proprio fatto capire di essere estraneo a questo mondo verde. Fantastico.
Faccio il primo tiro di Lemon e rimango a bocca aperta. Non ho mai provato niente di simile, si sente che è solo erba, senza sostanze strane. Ovviamente non aggiungiamo nemmeno un po' di tabacco, vogliamo sentire solamente il gusto naturale. Ne facciamo una dopo l'altra fino a non capire più nulla. Ci voleva, adesso mi sento finalmente bene, in compagnia al caldo e con i bubbi. Fero si sta rivelando sempre più personaggio. Facciamo l'ultimo bubbo prima della chiusura del coffee che è prevista all'una circa e poi usciamo. Abbiamo ancora circa 3 grammi per passare la notte. Qua è incredibilmente diverso, fumare prende tutto un altro senso.
Martedi 10 Gennaio 2017 ore 10:30
Aula 318
Purtroppo è stato per me impossibile scrivere durante la vacanza, non abbiamo praticamente avuto attimi di riposo e poi me la sono voluta godere al 100%. Indi per cui oggi, una terribile giornata in cui Noemi occupa gran parte dei miei pensieri come tutti i giorni da 5 mesi a questa parte, proverò a distrarmi scrivendo quello che mi ricordo della splendida vacanza di cui stavamo parlando prima. Flashback non in ordine cronologico.
Biciclette a Parc Guel
Mimmo si è alzato. Cristo io non ce la faccio. Ho ancora gli occhi annebbiati quando decido di alzare la testa dalla giacca. In 2 minuti quel finocchio è pronto e quindi mi tocca darmi una mossa. Mi vesto mettendomi gli abiti della sera prima tanto per andare in bici non devo essere chissà quanto elegante. Con nostra sorpresa anche Marco si alza e si veste. Siamo quindi in tre pronti ad uscire mentre Fero e Kobe sono rimasti a letto. Immediatamente mi ricordo che non abbiamo bubbi e allora ne giro subito uno per la visita al parco, lo inserisco nel portabubbi e lo metto in tasca del cappotto. Usciamo dall'albergo e ci dirigiamo verso il negozio di bici che avevo visto con Mimmo il giorno prima. Scopriamo che oltre agli 11 euro per l'effettivo uso della bici dobbiamo rilasciare una cauzione di 50 euro e quindi alleggeriamo il portafogli. La ragazza del negozio ci da due indicazioni riguardo orari di chiusura e funzionamento delle bici. Come se ne avessi bisogno. Finalmente smette di parlare e io sono già in sella quando improvvisamente la signora mi ordina di scendere per spiegarci come funziona il sistema di antifurto delle bici che comprende un lucchetto a U e un blocco sul freno posteriore. Capisco subito anche se vedo che gli altri due sono un po' titubanti. Finalmente si leva dalle palle e mi fa salire sul biciclo in pace. Faccio un rapido check delle superfici: telaio in acciaio, gomme a sezione stretta, freni V-Brake sia all'anteriore che al posteriore, 7 rapporti secondari, 3 primari e una sella morbida come il burro. Con mia sorpresa tutto funziona bene e il cambio è accettabile, non perfettamente registrato ma cambia. Il freno posteriore funziona quindi posso impennare. Anzi lo faccio subito. Si alza che è una meraviglia e mi faccio qualche via in monoruota. Mi sono distratto e fatto prendere dal divertimento che non sto seguendo le indicazioni di Mimmo e sto andando a caso. Prendo subito in mano il Huawei e apro Here, imposto parc guel e alimento i quadricipiti: ci sono da fare pochi km ma sono in salita. Gli altri due mi stanno dietro e allora incremento l'andatura. Sto andando bene, riesco a tenere il passo anche in salita e la bici risponde bene. Tempo 10-15 minuti ci siamo, vedo il primo cartello con su scritto “Parc Guel” così spengo il navigatore e vado “a naso”. Facciamo l'ultima salita e arriviamo davanti a questa sorta di parco che ha l'aria di essere un vero e proprio parco divertimenti. La Mara aveva ragione, sto Gaudì fumava della roba più forte di quella che stiamo fumando in questi giorni. Ma prima di pensare al parco dobbiamo trovare un parcheggio per ste carriole. Pochi metri dopo ne scorgo uno e la lego subito. Sono il primo a finire di fissare le varie sicurezze, a seguire Mimmo e per ultimo Marco che prova evidentemente una forte difficoltà nel chiudere il lucchetto ad U. Siamo finalmente pronti ad entrare nel parco.
Mimmo estrae il clipper dorato dalla tasca e la appizziamo in tempo zero. C'è una vista spettacolare su Barcellona da quassù, e questa panchina è sicuramente in un'ottima posizione. Ci sono a dozzine di Indiani tipo Gibba e Marco e Mimmo sono preoccupati che siano della sicurezza del parco così questo bubbo diventa una lotta contro il tempo ma io me lo godo lo stesso. Mi fa piacere vedere finalmente un po' di natura dopo tutte quelle costruzioni dell'uomo. Percorriamo la strada principale del parco e saliamo fino in cima. Durante il tragitto vengo colpito dal cinguettio degli indiani. Hanno dei fischietti a forma di uccello che fanno un suono veramente fastidioso. Decido impetuosamente di acquistarne due. Io e Mimmo cominciamo a cinguettare come se non ci fosse un domani. Tutti gli indiani ci guardano con aria di sfida ma noi non molliamo. Siamo in due e siamo più forti. Fra un cinguettio e l'altro ci godiamo anche lo splendido panorama sulla città che dall'altro ha un fascino totalmente diverso. Dall'alto sembra quasi una favelas brasiliana e il tizio con il violino davanti a noi suona una melodia perfetta per il momento.
Smetto di fare il coglione davanti alla scena che mi si presenta davanti: un signore seduto su una panchina suona uno strumento strano, una chitarra con una sorta di tappo sulla cassa armonica e il suono è veramente piacevole. Un indiano sulla destra cinguetta. Ma la cosa che merita più di tutte è il punto panoramico colmo di gente dinanzi a noi. Decidiamo di dare uno sguardo e quindi saliamo una scalinata infernale che ci porta su questa terrazza rialzata a forma di cilindro. Toglie il fiato. Facciamo ancora a gara con qualche bangladesh a suon di cinguettii e poi ce ne andiamo con aria di sfida, dopo aver rubato il posto di lavoro ad uno di questi. La sfida si è diffusa ormai in tutto il parco e tutti gli indiani puntano me e Mimmo come nemici.
Slego con rapidità la bici e attendo gli altri due. Sono contento di aver passato queste due orette in santa pace, mi sono rilassato e mi sono goduto sia le incredibili costruzioni del parco, in stile gaudì tutte storte, sia la vista mozzafiato. Finalmente anche Marco riesce a slegare la bici e andiamo in discesa come dei forsennati alla ricerca di un posticino per mangiare. Avremmo fatto già almeno 5 o 6km ma non mi pesa per niente, anzi non vorrei più fermarmi. Ad un tratto giungiamo in una piazza per niente conosciuta e anche un po' fuori mano dove possiamo rilassarci un attimo. In questa piazza ci sono un paio di bar con il deor, un tabacchino e qualche altro esercizio commerciale standard. Uno dei due bar ci intriga e decidiamo di mangiare li. C'è una sorta di menù fisso a 15€ e anche se l'idea non mi attira per niente, riescono a convincermi. Mangiamo una sorta di antipasto schifosissimo con un po' di carne scaduta e una salsa che non oso descrivere. Loro poi prendono la paella che a me non piace, quindi ordino una pizza che si rivelerà poi essere buona.
Incontro con Kashi (per Fero Kashisha)
E' una giornata qualsiasi e siamo tutti insieme sulla rambla; come ogni volta veniamo assaliti da migliaia di “pr” se così posso definirli che ti rincorrono chiedendoti se vuoi della zanza(droga a me sconosciuta), della cocaina, dei coffee shop o delle discoteche. Io e Kobe dopo Parigi abbiamo imparato ad evitare certi soggetti, ma il meno istruito Mattia Feroldi si lascia attirare quasi da tutti. Uno in particolare riesce però a catturarlo in maniera incredibile. Mentre tutti cerchiamo di scappare da questo soggetto poco raccomandabile Mattia rimane indietro a chiacchierare con lui, che a quanto pare sa essere molto convincente. Per non rischiare di perdere il nostro amico ci fermiamo e questo soggetto cerca di fottere tutto il gruppo. È alto circa un metro e 75, ha una barba bruttissima con dei baffi altrettanto brutti, è di colore(probabilmente viene dal bangladesh) e però è stranamente ben vestito. Ci propone diverse alternative che comprendono discoteche, coffee shop e quella che più che ci ha colpito, il night club: “Allora, se tu vuoi puoi toccare gratis, stript gratis, show gratis e se tu vuoi scopare contratti con ragazza”. Questa sarà la citazione più importante della vacanza che ancora tutt'oggi Domenica 29 Gennaio è il primo ricordo che riaffiora se sento la parola “Barcellona”. Fatto sta che questo soggetto, in quell'istante aveva appena preso le redini della nostra vacanza e durante tutto il periodo ci fotterà almeno 3 / 4 volte.
In realtà non ho più molta voglia di scrivere. Questa vacanza è stata ignorantissima e tanto divertente e proprio per questo andrebbe raccontata tutta. In questo preciso istante ho deciso di volermi tenere per me tutto il resto del racconto. Il fatto è che amo scrivere, ma siccome sono avvenimenti realmente accaduti a distanza di mesi non è più lo stesso. Grazie ragazzi.
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den-thoughts · 7 years
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Parigi 2016
Ore 20:36, 8/12/2016 Rotta per Parigi Volo Air France Ligabue - Per sempre Sto guardando fuori dal finestrino l'incredibile spettacolo che la vita mi sta regalando. Guardo dal cielo tutte le luci che sembrano stelle. Solo ieri sera ero seduto al fianco della donna più importante della mia vita e ora sono su questo aereo, da solo perché Kobe ha il posto in coda e non posso far altro che pensare.. penso a quanto vorrei condividere questo viaggio con lei, che ama Parigi più di ogni altra cosa al mondo. Le sue parole mi hanno distrutto l'esistenza ma questo dolore che sto provando, tutto questo casino che ho in testa è merito suo e solo una ragazza soave come è lei sarebbe stata in grado di farmi innamorare a questo modo. Non proverò mai più nulla del genere, con nessuno e anche se so che potrei stare bene con tante persone l'unica che ho in testa è lei, la mia piccolina. In questo momento è Laura Pausini a scaldare l'atmosfera attraverso le beats. L'uomo seduto al mio fianco sta leggendo dal suo iPad air 2 un libro in Inglese e anche se non sono un grande linguista riesco a capire in quattro e quattr'otto che narra di un disastro aereo. Mentre sta volando. Mi chiedo perché stia facendo ciò. Non ho paura, anzi è la sensazione più bella del mondo volare. Ma quando mai io non mi sono trovato bene su oggetti che sfruttano la velocità e l'accelerazione?!? Adesso sto pensando a quanto darei per averla seduta su questo sedile vuoto al mio fianco. Penso che la bacerei dappertutto senza ostentare un secondo. Credo che dopo questo viaggio non sarò felice, però di sicuro è il primo di una lunga serie. È appena finita una canzone dei Beatles e io non riesco ad ottenere un segnale GPS decente per conoscere l'attuale velocità del velivolo o l'attuale posizione. Ho appena sorseggiato la coca cola presa da Paul, un chiosco infelice situato all'aeroporto di Nizza. Non vedo l'ora di intravedere Parigi dal mio finestrino per poterne apprezzare la bellezza ancor prima di scendere. Sono rimasto senza parole per qualche minuto perché sotto di me c'è un immensa area urbana che mi intriga molto e vorrei sapere di preciso che posto è. In questo momento sto provando un forte disagio: una puzzetta necessita di mescolarsi con l'ossigeno che condivido con gli altri passeggeri, ma dovrà attendere. Per dio sono una persona educata. Chissà se ho chiuso la macchina, non ne ho idea. In ogni caso possono rubarmi solo un vecchio iPod Classic 80GB, dei biscotti e l'abbigliamento per la palestra. Se mi rubassero quella borsa mi farebbero un piacere, è orribile. La canon mi aspetta nel bagaglio a mano , anche lei vuole vedere una città nuova. Certo che devo proprio essere ritardato, vado nella sua città con la pretesa anche di divertirmi. Bah. Prossima vacanza prima di andare all'aeroporto allestirò un bel bubbo per godermi al meglio il volo credo. Si credo proprio di sì. Sto da dio in questo momento, certo sono triste perché mi ha chiesto di dimenticarla però qualcosa riesce a rendermi felice. Mi chiedo perché il tizio dell'ipad indossi un paio di pantofole stile defonseca come quelle di mia madre però contento lui contenti tutti. Chissà che cazzo sta facendo quell'obeso di Kobe. Mi sono girato ma non ho visto nulla. Sarà andato a cercare la hostess per elemosinare un po di cibizia.  Mancano 33 minuti all'atterraggio e sono incazzato nero perché vorrei che questo volo non finisse mai. Chissà se i miei genitori sono andati a Frabosa; ho un incredibile voglia di andarci con loro. Al mio ritorno farò questa proposta. Se penso che ho prenotato questa piccola vacanza da un giorno all'altro provo un immenso senso di gioia, sono sicuro che dei miei coetanei non lo avrebbe fatto nessuno. Cazzo di vecchi di merda. “Non ho soldi” o “Non mi lasciano” sono le tipiche scuse. Si che io sono economicamente ben messo, ma cazzo le 1000 cucuzze che ho in tasca me le sono guadagnate lavorando. Se invece che andare a buttare del tempo a spiaggia faceste qualcosa di produttivo non avreste questi problemi. L'aereo sta perdendo quota quindi o qualche arabo dotato di folta barba sta commettendo un crimine o la destinazione è ormai vicina. Che poi io non spiaccico una parola in Francese, per non parlare dell'inglese che rimarrà sempre un grande quesito per me. Certo che questi aerei hanno una propulsione pazzesca. Chissà quale sia il valore della forza G di questo coso lanciato a bumba. Se non sbaglio un caccia viaggia intorno a 8g. Sarà circa 3 questo. Appena trovo un WiFi mi informo. Il tizio dell'ipad lo ha lasciato qui e si è alzato diretto verso il bagno e la mia curiosità ha preso il sopravvento. Premo il tasto power e noto con stupore che ha un elefante del cazzo enorme come immagine di blocco schermo. Mi fermo qua non voglio sapere altro. La mamma di Noemi mi ha detto di cercarmi una bella Parigina. Senza dubbio ho tanta tanta voglia di scopare, chissà se riuscirò a conquistarle senza fiatare. Se inizio a parlare è finita. Cazzo in bocca e Tao. In questo momento lo vorrei fare solo con una persona, perché sarebbe qualcosa di magico ne sono convinto. Quel cazzone del comandante ha appena detto qualcosa al microfono ma non ho capito una parola ovviamente. Penso sia semplice pilotare un aereo di queste dimensioni, ne sarei senza dubbio in grado. Alla peggio andrei contro qualche grattacielo. Ci siamo l'aereo ha appena effettuato una virata ampia circa 90° e penso di essere molto vicino a Parigi. Siamo decisamente bassi, riesco a vedere quasi tutto distintamente. La mia leone apprezzerebbe tutto questo dicendo una delle sue cazzate colossali. Certomí Certomù. Siamo atterrati. Non ho visto nulla di Parigi. Mi sembra di essere nel Molise. Che poi che cazzo di regione è il Molise. Mi preparo che presto dovrò scendere da questo plane. Ore 2:25 09/12/2016 Stanza 107 Holiday inn Gare de l'est, Paris Io e Kobe questa sera abbiamo percorso a piedi circa 13km sfruttando la magnifica rete metropolitana di Parigi che in 5 minuti ti consente di andare da una parte all'altra della città. Abbiamo visto la Tour Eiffel e l'Arc du triomphe principalmente. Il mio amico obeso va in cerca di cibo e basta sostanzialmente. Prima di tornare in albergo abbiamo fatto una breve sosta da un kebabbaro svunzo dove ovviamente non ho preso nulla… IO… Io sto cercando itinerari per domani, e lui sta pianificando colazione(Starbucks), pranzo(Subway) e cena(Kfc?)… Guidare in auto fino a Nizza, andare a prendere l'aereo e girare per Parigi mi ha stancato ma non mollo ancora. La mia musa risiede stabilmente nella mia testa e non vuole andarsene. Mi sta guidando in questa enorme città dove dice di aver lasciato un po’ del suo cuore, e camminando per queste via mi sembra proprio di percepirla; tutto questo mi fa male. Ma ormai sono qua e voglio comunque godermi a pieno questi 4 giorni. Aleggia nell'aria un suono sinistro e raccapricciante; se non la pianta di russare questo negro lo prenderò a cazzuolate. Mi congedo, see you tomorrow. Ore 11:47 9/12/2016 Stanza 107 Holiday inn Gare de l'est, Paris Mi sono appena svegliato e sono incazzato nero perché quel grasso russa come un vecchio Iveco con lo scarico bucato disturbando il mio sonno. Lo sveglio bestemmiando e tempo 10 minuti siamo pronti ad uscire. Stiamo cercando uno Starbucks per fare la colazione da lui programmata e proprio a Gare de l'est ne troviamo uno di piccole dimensioni ma comunque accogliente. Io ho preso un Gingerbread Latte mentre lui ha preso un Frappuccino, che è decisamente più buono del mio che, presto finirà in un cestino. Entrambi abbiamo accompagnato l'alimento liquido con una donuts al cioccolato. Senza rendercene conto ci ritroviamo in metropolitana diretti all'Apple Store. La metro è così efficiente che penso che qui potrei vivere senza un mezzo di trasporto. Cazzata, è da quando sono qua che vorrei poter usare la mia Ducati Scrambler per attraversare Rue de Lafayette in tranquillità sentendo solo il suono del bicilindrico. Raggiungiamo l'Apple Store che si trova in una zona fantastica e da grande esperto Apple entro con aria di superiorità. Scorgo i nuovi MacBook e gli iPhone 7. Annoiato dalla solita roba decido di accompagnare il grasso al piano di sotto, una zona adibita alla vendita di accessori, cover, cuffie e quant'altro. Ci raggiunge un commesso di colore che ha l'aria di essere un bel personaggio e infatti riesce a convincere Kobe a comprare una pellicola dal costo di 30 polpette. Aspettiamo un bel 15 minuti e finalmente gli mettono questa pellicola. Oltretutto l'altro commesso, quello che l'ha montata è rimasto mezzo sconvolto dallo sporco incastrato sotto l'LCD dell'iPhone 7 Plus di Kobe. Usciamo dall'Apple Store e andiamo verso Galeries Lafayette che si presenta già da fuori un centro commerciale con la c maiuscola. E infatti le aspettative non sono state deluse. All'interno è ancora meglio. Stand di ogni marchio di quelli più importanti, e ovviamente uno Store dedicato all'Apple Watch e sempre ovviamente ci siamo dovuti andare. Kobe si è messo a parlare in spagnolo con il commesso che gli sta proponendo i vari cinturini. Lo colpisce particolarmente quello di Hermes. Il tetto è fatto da una maestosa cupola di vetro azzurro avvicinabile salendo i vari piani dell'outlet; Ad un tratto scorgo una galleria scavata nel muro e molto curioso deciso di entrare. Arte contemporanea. Opere davvero particolari come una fila di scarpe da donna, un pacchetto di fiammiferi usati e una scatola contenente una scopa e una paletta. Usciamo stufi di vedere etichette da super ricconi e ci rechiamo alla metro per visitare il Louvre. Siamo arrivati al Louvre e non si capisce bene quanto sia grosso ma dev'essere davvero immenso. Con grande entusiasmo scopriamo che l'ingresso per un cittadino facente parte dell'UE è gratuito quindi decidiamo di visitarlo. Nessuno dei due riesce ad apprezzare le varie opere al massimo e quindi come il tipico italiano medio andiamo a scattare una foto alla gioconda e ce ne andiamo. La piazza è stupenda e piena di turisti e ovviamente sfrutto la canon al 100% e ho già fatto parecchie foto. La fame ci assale e facciamo altri 6 milioni di km per raggiungere Subway. Dopo l'ottimo panino inizia un'odissea che vede come protagonista ovviamente Kobe l'obeso alla ricerca delle scarpe da babbo che è solito a comprare. Dopo 50 giri e 2 ore di tempo opta un paio di… boh non saprei sono tutte uguali. Comunque roba da truzzi. Questo Nike Store ha una finestra ovale che da su un viale e io sono seduto su un divanetto a guardare le varie situazioni che mi circondano. In questo preciso istante scatta la depressione e comincio a pensare a Noem. Per fortuna Charlotte, la commessa del Nike Store si da una sveglia e usciamo in direzione Notre dame. Decidiamo di andare a piedi per goderci la city. Il nostre dame è forse l'attrazione che mi ha colpito di meno e infatti ci rimaniamo pochi minuti. Sono appena entrato in una pasticceria che mi ha stupito per le giganti meringhe in vetrina e decido di acquistarne una e Kobe invece prende una bottiglietta d'acqua. Nell'addentarla penso a Giulia, le scriverò non appena troverò un WiFi. Intanto le chiedo due info su Parigi, lei è esperta. Facciamo altri 3 o 4 km subito dopo la meringa e poi prendiamo la metro che è stranamente molto affollata. Sarà colpa dell'orario. Sono schiacciato da arabi, francesi e chissà quali altre razze, ma una ragazza mi sta guardando. Non posso fare a meno di notarla, è davvero bella. Il suo sguardo mi trapassa e cerco di capire che tipo di persona sia. Come inizio a guardarla si imbarazza e i suoi occhi cambiano direzione. Cavolo è stupenda. Mi piacerebbe portarmela in albergo ma sembra avere molti impegni stasera. In questo preciso istante mi viene in mente la mia baby, qua a Parigi con le sue amichette. Chissà in quanti la avevano guardata durante la sua permanenza. I miei pensieri sulla bella occhiona svaniscono e mi deprimo con calma in attesa di scendere. Ore 19:22 9/12/2016 Stanza 107 Holiday inn Gare de l'est, Paris Poso le mie chiappe sul letto e mi riposo mente Kobe sta sfruttando l'imperativo con sua madre, perché esige 350 cucuzze per acquistare quel famoso cinturino di Hermes visto la mattina stessa. Non mi capacito di ciò, non sarei mai in grado di fare una richiesta simile ai miei genitori in questo modo, ma come sta. La mia pace interiore viene deflorata dalla visione di Federico Ghersi a torso nudo con indosso solo le mutande e un asciugamano. Fossi così grasso mi allenerei dal mattino alla sera. Al che cerco di guardare qualcosa di più gradevole e mi concentro sui miei piedi. Ho appena visto uno snap di Elisa l'amica di Noemi e mi sto incazzando. Vado a farmi la doccia. A Parigi non sono per niente grosso. Ho voglia di pompare.  Ore 00:52 10/12/2016 Stanza 107 Holiday inn Gare de l'est, Paris Dopo la doccia, siamo usciti e siamo andati in cerca di un ristorante visto durante il pomeriggio. Sono sincero, non mi attirava per nulla e speravo che Kobe non lo trovasse. Per fortuna lo ha trovato. Lo chef Renato è stato superbo. Il ristorante è italiano, e si presenta da fuori non diverso da tutti gli altri ristoranti. Aria piuttosto cupa accompagnata da insegna in legno verniciato scuro con scritta chiara. Il ristorante si chiama Gallo Romano. Come entriamo ci accoglie quella che pensiamo sia la moglie di Renato. Accoglienza top e soprattutto in italiano. È bello capire qualcosa ogni tanto. Il ristorante, dentro, è veramente particolare. La tappezzeria è fatta da vecchi poster tutti incollati l'uno sopra l'altro, i tavoli sono in marmo chiaro e su ogni tavola non manca la candelina. Una melodia classica alternata a una anni 50 scalda l'atmosfera. Finiamo le penne taleggio e speck dal costo di 19€ e attendo che Kobe finisca anche il secondo che ha ordinato. Finita la squisita cena chiediamo il conto e soddisfatti del servizio lasciamo 7 polpette di mancia. La cena ci costa 73€. La moglie di Renato sembra contenta della mancia. “>” Scendiamo dalla metro e ci ritroviamo in questo quartiere losco a luci rosse che non mi ispira per niente. La Parigi ordinata, pulita ed educata si sporca e rivela un lato di se stessa piuttosto oscuro. Percorriamo pochi metri e scorgiamo dinanzi a noi il mulino rosso che non ho ancora capito adesso cosa cavolo sia. Farò un'approfondita ricerca online. Stiamo percorrendo dei lunghi viali da ormai 30 minuti e non ho smesso un cazzo di secondo… Continuo a pensare a lei. Una delle cose che più odio di tutto questo oltre al fatto di non poterla più avere è che mi distrugge il pensiero che ha di me. Davanti ai suoi enormi occhioni io sono probabilmente solo un coglione e ciò mi rende la vita un inferno. Non riesco a tollerarlo. Mi fermo volutamente appena leggo scritto “Metro” perché voglio distrarmi un po’ andando a visitare il Trocadero. Mio padre ha detto che da lì si ha una bella visuale. Mio padre ha sempre ragione. Arriviamo sulla terrazza del Trocadero, la terrazza che avevo utilizzato per fare il collage della ballerina. Ma lo spettacolo che mi si presenta davanti annulla ogni stato d'animo. È uno spettacolo unico. Anche qui cerco di esagerare con la Canon e vorrei avere il mio fottuto treppiede per fare uno scatto a lunga esposizione. Così facendo potrei chiudere il diaframma e aumentare la profondità di campo e allo stesso tempo impostare un valore di ISO basso rendendo la foto molto nitida. Ma mi devo accontentare di uno scatto a 1600 ISO con f4 e tempo di scatto al limite della stabilizzazione. Riesco comunque a scattare delle foto accettabili. Amo questa visuale. Scatta la mezzanotte e la torre comincia a illuminarsi come un albero di Natale come fa ogni ora per i primi 5 minuti. Quindi raggiungiamo le ore 00:52 ora dell'arrivo nella stanza, ora in cui le mie dita hanno cominciato a scrivere. Ora sono le ore 1:17 e vado in bagno a prepararmi per una notte di bordello con sto cazzo di Iveco sdraiato a fianco. Ore 10:50 10/12/2016 Sempre nella solita stanza Kobe dorme e io ne approfitto. Mi vesto rapidamente e silenziosamente ed esco di soppiatto. Ho un solo obiettivo. Rue de Paradis. Lo imposto sul navigatore ma la precisione è inesistente e quindi sono costretto ad andare a naso. Nel frattempo scrivo un messaggio al mio amico rimasto in hotel dicendogli di chiamarmi al suo risveglio.  Percorro più di un km nonostante la via fosse a 600m dall'hotel. Una madre con il passeggino mi investe. Faccio finta di niente e proseguo la mia corsa verso l'Albania. Il mio istinto e il navigatore che non funziona mi guidano verso una via parallela a Tropoje. Giro giro giro e giro ancora intondo cercando disperatamente la mia via. Poi all'improvviso eccola. “Rue de Paradis”. Il palazzo col portone rosso. In pochi istanti divento un albanese doc. Scatto qualche foto e noto con piacere che c'è una Scrambler Full Throttle parcheggiata proprio lì davanti. Decido di fare colazione e mi dirigo verso gare de l'est. Mi siedo da starbucks e dopo aver ordinato frappuccino e donut rivolgo tutta la mia attenzione ad un piccolo uccellino che mi fissa mentre mangio. Gli scatto una foto. Torno in hotel. Il negro è ancora come l'ho lasciato, sta russando come non mai. Ore 13:20 Direzione Champs Elysees Siamo di fronte alla ruota panoramica e decidiamo di vedere Parigi dall'alto. Dodici € ben spesi. Da quassù si vede praticamente tutto: Tour Eiffel, Louvre, Arc de Triomphe ecc ecc. Il clima oggi è diverso, fa freddo e c'è anche qualche nuvola. Parcheggiate proprio sotto la ruota ci sono una Ferrari ed una Lamborghini. 20 minuti 120 euro. Non avessi la patente con il limite di potenza li avrei spesi sicuramente. Siamo fra i vari stand che riempiono gli Champs Elysee e c'è un calore niente male. Cibi di ogni tipo. Dopo una lunga e attenta decisione prendo un panino con un mega Wurstel che si rivela un'ottima scelta dopo il primo morso. Kobe ha preso il solito kebab marcio. Comincio ad addocchiare i dolci e ho ben chiare le idee sul da farsi. Ovviamente siamo dentro allo Store della Adidas. Vuole vederli tutti, Nike e Adidas.. tanto c'è sempre la stessa roba ma lui vuole vedere….. Sfrutto il WiFi del negozio per confondermi. In uno dei 59 negozi Nike che abbiamo visto c'era anche un DJ che suonava, niente male. Questo lunghissimo viale riporta i marchi più rinomati al mondo: Louis Vuitton, Rolex, Mercedes ecc ecc.. mai visto tanto lusso tutto nello stesso posto. Lo percorriamo fino in cima e poi riscendiamo. L'arco di trionfo domina la visuale. Ci sono un mucchio di belle macchine e per un appassionato come me diventano subito l'attrattiva principale. Sto pensando ad Ale Conti in questo momento e a quanto mi piacerebbe averlo qui. Scorgo una Ferrari f430, un'Audi r8 e una Lamborghini Hùracan. In questo momento ho tanta voglia di guidare. Siamo di nuovo fermi: Paris Saint Germain. Quel ragazzo è un insulto. Cazzo entra in tutti i negozi sportivi pur pesando 200kg e dorme dal mattino alla sera. Io anche mangio parecchio e per fortuna ho un buon metabolismo. Ma faccio anche tanto sport. A proposito di cibo, ho appena preso 6 churros, una crepes alla Nutella e un waffle alla Nutella. Sbrano tutto tranne i churros: li terrò per dopo. La pista di pattinaggio sul ghiaccio è veramente incredibile. I Francesi sanno proprio creare l'atmosfera giusta in ogni situazione. Come il negozio della Disney, avessi 10 anni di meno mi parcheggerei la dentro. Siamo appena scesi dalla metro e rimango a bocca aperta di fronte al quartiere latino. Ci eravamo già passati ma di sfuggita. È forse il più suggestivo di tutta la città. Ci sono dei vicoletti talmente belli che solo una foto può descriverli al meglio. Ho trovato il ristorantino che diceva Giulia e ci ho fatto una foto. Gliela manderò. Tante luci, tanti ristorantini, tante opere d'arte sparse per i marciapiedi. Nell'aria è sempre presente qualche melodia e che siano artisti di strada o impianti hi-fi è sempre piacevole sentire un po’ di musica. Andiamo verso la metropolitana che sta quasi diventando monotona. Le ragazze francesi sono davvero bellissime. In questo preciso istante parte la depressione della giornata. Inizio a pensare seriamente a quanto non me ne freghi un cazzo di tutte le ragazze che ci sono e a quanto lei sia importante per me. Mi capitasse fra le mani qualsiasi ragazza la butterei via. Il mio cuore lo ha preso la dolce Noemi e non posso farci nulla. Brutto pensare che non sia lo stesso per lei. Mi salta in mente di andare a vedere lo screen video che ho fatto questa mattina della storia su snapchat di Pesque, suo fratello. Dio quanto la amo. Che poi io ho sempre visto solo lei chissà perché ho dovuto fare lo sfigato. Mi aveva dato il suo cuoricino e io l'ho gettato come un coglione e per altro senza motivo. Distrutti dalla giornata torniamo all'holiday inn. Arrivati in albergo riposiamo abbondantemente. Io guardo weeds e gioco con i social network allo stesso tempo. Kobe guarda dei video bizzarri sulla trap italiana. Mangio un churros gustandomelo con piacere anche se ahimè non è più caldo. Dopo la doccia ci prepariamo per la cena. Questa sera KFC. Amo il KFC. Le uniche due catene alimentari dove realmente apprezzo i cibi che mi vengono proposti sono appunto il KFC e l'Old Wild West. Quest'ultimo è proprio il mio preferito. Per la prima volta ci sono andato con lei e la sua famiglia. Troviamo questo benedetto KFC dopo circa una mezzoretta di cammino. La coda dura altrettanto ed il cassiere che mi ha servito deve essersi appena fatto una canna, mi ha dato due di tutto. Meglio così, ho una fame da lupi. Pensavo che tutte queste catene alimentari avessero uno standard da rispettare per tutte le filiali, invece questa è molto caratteristica è rispetta i canoni parigini. Questa sera andremo a vedere il Sacro Cuore sotto consiglio di Fulvio Ghersi. Scendiamo ad Anvers, la fermata che ci condurrà a destinazione. Scopriamo l'esistenza di una funicolare e con molta gioia scopriamo che il nostro abbonamento ci consentirà di prenderla gratuitamente. Una funicolare davvero inutile. Saranno 4 rampe di scalini. Basilica del sacro cuore. Se dovessi definirla con un aggettivo sarebbe “imponente”. Come d'altronde tutte le altre attrazioni viste in questi giorni. Entriamo e dentro è come una qualsiasi chiesa, solo più in grande. Questo quartiere è veramente allucinante. Se fossi con lei credo che la porterei qua e là bacerei tutta la notte su un muretto. Se la gioca con il quartiere latino in quanto a bellezza. È diverso dal centro di Parigi, sembra di essere in un paesino della valle d'Aosta. In una piazza ci sono una decina di alberi con mille mila lucine blu. Nel frattempo sono entrato in un negozio di indiani che vendono souvenir e rimango sconcertato dalla fiducia che danno agli acquirenti. In Italia se andassi da un indiano mi starebbe con il fiato sul collo tutto il tempo. Questo tizio mi lascia fare più o meno ciò che voglio e mi fa anche spendere poco. Ho acquistato due cazzate per mia madre e per mia sorella. ISO 1600 F/3.5 0,3 s Sono i dati tecnici di una foto che sto per scattare a questo fantastico vicolo parallelo al sacro cuore. Do un morso alla crepes e plaf. Ovviamente la Nutella mi cade sulla punta della scarpa destra. Se fosse successo a Kobe sulle sue nuove Nike super mega iper mila da 200 cucuzze sarebbe impazzito. Me ne frego e ci do una rapida pulita con un fazzollo. In albergo sarò più accorto nel pulirla. Ci guardiamo nelle palle degli occhi indecisi sul da farsi e ci viene in mente il Notre dame che abbiamo visto solo di giorno e mai di sera. Cambiamo a Barbés Rochechuart o forse no ma lo volevo scrivere perché mi piace. Il Notre dame che di giorno non mi aveva entusiasmato più di tanto di sera acquista punti. Le luci che lo illuminano lo rendono molto sfarzoso. Stiamo qualche minuto in silenzio nella piazza e poi facciamo una passeggiata sul fiume. Attraversiamo più volte i ponti sulla Senna e Kobe decide di lanciare in cerca di fortuna un anello che teneva nel portafogli da due anni, nelle fredde acque del fiume. Sono io a decidere in che direzione andare stasera. Sono preso bene. Siamo stravolti visti i 52km percorsi a piedi in 3 giorni e andiamo a dormire all'holiday inn. Domattina ci toccherà tornare alla nostra monotonia quotidiana. Savona. Bleah. > Esclama Kobe > Gli bestemmio in faccia. Veniamo svegliati da quello che sembra l'allarme antincendio. È veramente assordante. Quel coglione pensava prima che fosse la sveglia e dopo che fosse il telefono della stanza. Ma come si fa? Il suono avrà toccato i 130db come fa ad essere un telefono. Sono circa le 9:08 e la bestemmia ci assale. Che sveglia di merda. Presi male usciamo in cerca di spiegazioni e quel cazzo di cinese che sta nel nostro piano di fa segno di andare a fare colazione. Rassegnati abbandoniamo l'idea di capirci qualcosa e torniamo nella stanza. Nel frattempo l'allarme ha smesso di suonare da un pezzo. Ci riprendiamo 10 minuti sul letto e pronti a partire andiamo a consegnare le chiavi nella hole. Volo Air France From Orly to Nice Ore 12:30 11/12/2016 Non ho il posto dal finestrino. Sono in mezzo a due donne che leggono entrambe lo stesso quotidiano “Le Figarò”. Mi hanno fermato dal metal detector perché come un coglione avevo il cellulare in tasca ma non me ne ero accorto. Insomma bene ma non benissimo. Kobe è stravaccato sul sedile davanti al mio ed è in mezzo ad un tizio ben piazziato sulla quarantina e ad una signora che si è dimostrata antipatica fin dall'inizio. Questa volta non mi farò fottere, voglio sapere la velocità dell'aereo almeno durante il decollo. A terra il GPS dovrebbe funzionare. Sento i motori a propulsione che fanno quelli che suppongo siano i test pre decollo. Suppongo che anche i flap e il timone vengano testati prima di partire. Chissà quanti controlli effettuano prima del decollo. Con ben 15 minuti di ritardo percepisco il primo movimento di questa macchina dei cieli. C'è uno sgradevole odore di quello che sembra gasolio a bordo. Probabilmente è kerosene. L'aereo dev'essere dotato di un qualche tipo di schermatura dalle onde elettromagnetiche, la mia app non riesce a rilevare la posizione GPS. Siamo nell'alto dei cieli da qualche minuto e continuo a pensare all'accelerazione del decollo. Non mi piace volare di giorno. Una coltre di nubi è parcheggiata sotto di noi e non si vede un granché. Mi viene in mente in ragazzino di UP che dice “I cumulo-nembi” e sorrido. Nelle cuffie il sound ora è tutto fast and furious e anche se non è molto appropriato decido di non fare alcun cambiamento. La signora sulla mia sinistra si sta appisolando. Ne approfitto per fare un bel selfie con lei. Per fortuna non si è svegliata sarebbe stato complicato scusarmi in Francese. Ho scattato anche una foto dal finestrino, non si sa mai. Adesso ho tempo per riflettere. Conclusioni della vacanza : Soldi in tasca alla partenza : 900€ Soldi in tasca in questo momento : 700€. Va bene. Sono un po più leggero da quel punto di vista ma molto più pesante da un altro punto di vista. Sono stati 4 giorni fantastici. Io e Kobe non ci siamo divertiti chissà quanto, ma mi sono goduto al 100% Parigi e senza ombra di dubbio ci tornerò, ma con la mia Ducati e spero con una ragazza. Spero lei. Effettivamente fra me e Kobe c'è proprio un rapporto strano. Non siamo molto amici, non condividiamo quasi nulla. Lui è uno che sputtana i soldi come se non ci fosse un domani ed è attratto da discoteche e bordello. Io sono estremamente tranquillo e molto tirchio per determinate cose. Nonostante tutto siamo stati bene insieme e non siamo mai stati in disaccordo su nulla. Se io dicevo A a lui andava bene e se lui diceva B a me andava bene. Ho assaggiato dei cibi nuovi, dolci prevalentemente che mi sono piaciuti. Non ho scattato troppe foto con la Canon, saranno circa 100-150. Ho puntato alla qualità più che alla quantità. Sono ansioso di vederle sul Mac. Insomma, mi sono reso conto di provare un amore incondizionato per la città in generale. Mi piacerebbe da matti fare la vita da cittadino. Metropolitana, negozi, zone affollate e zone meno affollate, tanti servizi per i cittadini… Mi piacerebbe davvero abitare in una bella città. Ma probabilmente dopo un po’ mi mancherebbero da matti gli spazi aperti che posso contemplare ogni giorno in Liguria. La tranquillità, il trial, le passeggiate solitarie. Non saprei. Mi riservo questo pensiero per il futuro. So solo che ho tantissima voglia di viaggiare. Ogni centesimo lo spenderò in viaggi. Oggi torno a casa più pieno e questa sensazione mi fa sentire bene. È partita “Incanto” di Tiziano Ferro e non posso far altro che pensare a lei. Quanto ti ho pensato cara mia. Sei stata nella mia testa per tutta la vacanza. Ho pensato a te ogni fottuto istante. Come faccio da ormai un anno. Sei entrata nella mia testa un anno fa e non uscirai mai più. A volte vorrei che la mia memoria fosse un'SSD per poterla formattare senza conseguenze. Poi però ci penso, e sei il miglior ricordo che io possa mantenere e ti terrò dentro la mia testolina per sempre. E tutte le promesse che pensavo di non mantenere, le manterrò.. penso che nessuna persona prenderà mai il tuo posto e nessuna persona avrà mai da me quello che hai avuto te. ‘Nza rima. Sei speciale piccola, ti ho amata, ti amo e ti amerò per sempre. Scrivo questa piccola guida di viaggio un po’ per me, cosicché fra 15 anni magari la troverò dentro un hard disk e la leggerò sorridendo e un po’ la scrivo con la speranza che in qualche modo tu la leggerai. E poi chissà magari divento famoso per l'esilarante racconto. Conclusioni concise Ottimo viaggio Città : superba Bagaglio culturare : incrementato Capacità di sapersi arrangiare : incrementata Depressione : nonostante il viaggio stupendo invariata Progetti per il futuro : idee decisamente più chiare Voglia di vivere : incrementata del 500% Voglia di viaggiare : idem. Stato d'animo attuale : malinconico ma felice Chiudo questo piccolo capitolo della mia adolescenza con Apologize nelle Beats. “La ricchezza non c'entra nulla con il denaro” è la cit del momento. Grazie per questa vita straordinaria. Va così, si è felici, si è tristi, si è arrabbiati o sconcertati ma la vita è fantastica e dobbiamo goderci ogni istante come se fosse l'ultimo. Ho iniziato a scrivere questo solo perchè volevo sfogarmi, ma poi non so, ha preso una piega completamente diversa. Mi piace tantissimo scrivere. Chiunque tu sia, se stai leggendo questo non pensare ad depressone, non lo sono per niente. Sono solo un po’ triste ma è solo questione di tempo alla fine. ps: pubblicherò questo racconto su tumblr, un profilo che conosco solo io. Ho messo un like a Noemi una volta ma penso che non se ne sia mai accorta quindi chissà. Bye.
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